/ Non sono la player che ha ruolato il pg Nygreilde dal momento della sua “nascita” ma sono subentrata poi, con il consenso della vecchia player stessa e dei player di coloro che muovono pg che fanno parte del passato di Nygre. Per quanto riguarda la crescita di pg nati su Avalon sono a conoscenza delle regole legate all’aumento del carma ma, dato che Nygre è vincolata alla gemella Aingael – ne ho già avuto conferma – tale metodo non dovrebbe valere.
Karma : 890
Nome : Nygreilde
Nome completo : Agnés Nygreilde Corvinia Elizabeta
Famiglia : Wright
Figlia di Alexandra Wright e Aaron Cornero
Allineamento morale : neutrale malvagio
Età attuale : 17 anni
Occhi : blu zaffiro
Capelli : mogano / rossicci
Altezza : 160 cm
Peso : 44 kg
Lingue parlate : comune e norreno
Nygreilde è una ragazzina dal fisico slanciato, dalle mani e dal volto ben curati e dalla pelle candida, retaggio della Famiglia dalla quale discende. Una lunga chioma di ordinato crine rossiccio, che vira al mogano quando cala la notte, le raggiunge la metà schiena. Gli occhi sono color zaffiro, tondi, profondi ed imperscrutabili, identici a quelli di Aine, molto simili a quelli di sua madre. È educata, altezzosa e schietta: quando c’è da dire qualcosa non si fa molti problemi, e senza giri di parole va subito al dunque. Estremamente possessiva nei confronti della sorella gemella, col tempo ha sviluppato il forte desidero di essere perfetta, degna di sua madre – come sua madre -, e anche di più. Ciò spesso la spinge oltre il limite delle sue possibilità, inducendola a cercare sempre di dimostrare quanto valga.
BG:
Io sono Agnés Nygreilde Corvinia Elizabeta,
e sono la Tigre dei Wright.
Il vino, l’incontro e l’uomo.
Tutto iniziò una di quelle fredde sere, tanto terse da poter contare le stelle che brillavano nel cielo come pezzi di vetro rotti. Eppure, chi avrebbe mai immaginato che, da lì a poco, si sarebbero aggiunte altre due stelle, a quell’immenso e terribile firmamento che vegliava sui passi dell’Arcimaga Alexandra Wright, Signora delle Fiamme e Regina dei Corvi? Ella si stava recando presso la Bettola di Barrington, per incontrare tale Sheila de Moreder, che tuttavia non sapeva appartenere al Caos.
Eppure, quella notte, la Bettola non ospitava molti avventori, Alexandra se ne accorse subito. Solo lei, la caotica, un cittadino – che subito si allontanò per raggiungere il secondo piano – ed uno sconosciuto. Quello sconosciuto: un uomo dall’aspetto decoroso e dall’atteggiamento distinto, così differente da quello della gentaglia di Barrington. Aaron Cornero, disse di chiamarsi. L’incontro terminò alla svelta e rimasero solo loro due, e quella fittizia e troppo docile cordialità che di certo non apparteneva al Corvo.
A lui la Maga si presentò quale Alexandra Crysanies - sebbene quello fosse il nome del ducato al quale apparteneva e non l’Antica Stirpe che lo dominava: i Wright -; eppure quella menzogna sarebbe perdurata, quello era il presentimento del Corvo Ancestrale, che tuttavia non riteneva rilevante – in una situazione come quella – rivelare il nome della propria antica casata.
L’aroma del vino ed i fumi dell’assenzio presto riempirono la sala, mentre lo sguardo dell’Ancestrale scivolò più e più volte sul volto del signorotto: non era male. E fu in quei momenti che la mente del Corvo si riempì di pensieri che già l’avevano sfiorata da qualche tempo: avrebbe desiderato, prima di raggiunger la fase decrescente della mia esistenza, qualcuno al quale poter donare il proprio sapere, il proprio potere e la propria forza. Un erede.
Eppure, stano a dirlo, in un attimo Alexandra Wright decise che quell’uomo sarebbe stato il futuro padre di sua figlia, o suo figlio. Complici l’alcol e l’ebrezza causata dal vino e dall’assenzio, quella notte – tra lenzuola smosse e guaiti non trattenuti - non fu una conclusione, bensì un inizio.
Il Cigno e la Tigre.
Parla Nygrelde:
Sono rimasta abbracciata alla mia sorellina per nove lune. Nove, interminabili, dolci, terribili lune.
E poi?
E’ così, il mondo? Ti accoglie tra gioia e dolore, tra occhi sbarrati e gemiti feroci, e poi sorrisi sconosciuti e ancora straniamento e dolcezza. La luce era accecante, e mi sono chiesta più volte se non fosse stato meglio che fosse rimasto tutto così, per non vedere nulla, per non conoscere il resto. E restare sempre nel limbo. Sono nata al contrario, con una codina da tigrotto, la pelle striata – come se fosse stata ricoperta da un tatuaggio naturalmente impresso sulla mia liscia cute - ed un paio di orecchie feline: buffo. Rossi come il fuoco, i miei capelli. Rossi come il sangue. Sono nata la notte del 13 di Fearn, al Tempio di Avalon. Io sono Agnés Nygreilde Corvinia Elizabeta, e sono la Tigre dei Wright.
Ricordo poco di quei primi giorni. Ma l’immagine del volto della mia sorellina o di mia madre – che non sempre era con noi – non li ho mai dimenticati. Eppure qualcosa svanì: il mio aspetto – mio e di Aine – così particolare. Diventammo come tutte le altre bambine di Barrington. Niente più ali di cigno o code da tigrotto, solo un ricordo sbiadito eppure sempre presente. Vivevamo alla Torre degli Ancestrali, io ed Aine. Lei era un vero terremoto, io ero più pacata, ma ci siamo sempre volute bene. Io – a quel tempo - somigliavo molto di più a mamma Alexandra, e ne andavo estremamente fiera. Mi sentivo molto legata alla mia sorellina, ed iniziai, fin da piccola, a coprire qualcuna delle sue marachelle con – inizialmente – innocenti e piccole bugie, non sempre credibili. Eppure, all’epoca, non potevo riconoscere quale delle mie invenzioni andava in porto o meno. Crescemmo in fretta. Credo che chi nasca sull’Isola cresca più velocemente, oppure è solo una mia impressione.
Il primo viaggio.
Parla Nygreilde:
Avevo visto passare quattordici inverni quando decisi di andare in Irlanda. Eiru, la verde isola, patria dei genitori di mia madre. Volevo apprendere e conoscere meglio la mie radici, volevo farlo per lei, volevo diventare come lei, ed essere degna di quanto ella aveva sempre immaginato per me. La figlia perfetta? Non posso dire di sì, ma il desiderio che stava germinando nel mio animo mi avrebbe condotto presto lungo quella strada.
Mi sarei recata in Irlanda, sì. Si diceva che i Wright fossero imparentati con gli antichi Re d'irlanda, che ne discendano da parte paterna da Fionn mac Cumhaill. Decisi che ne avrei parlato al Corvo. E così fu. Cercai come potei di celare la radice del mio desiderio, cercando di modulare accuratamente la voce per non sembrare così smaniosa nel parlare di quell’iniziativa, cercando di rilassarmi, di rilassare le spalle ed i muscoli del volto, per non sembrare tesa: la mia voglia di essere perfetta, come mia madre mi desiderava, stava iniziando a divenire una smania difficile da controllare. E ciò mi mise più volte in difficoltà. Ma alla fine ella accettò.
Preparai poche cose e molti libri, e pergamene. Sarei stata accompagnata da un servitore della mia Famiglia, che mio nonno materno inviò a Barrington con urgenza. Egli era un uomo fidato, che serviva i Wright da tempo, e qualche settimana dopo, quando egli giunse presso la Dimora Ancestrale, io ero pronta a seguirlo ed a partire. Il suo nome era Brèndan Seoirse, e i suoi occhi due lamine di ghiaccio.
Il padre di mia madre, Jarlath Fiachra MacDonnell e la donna - Brigit Ua Mathgamna - con la quale si era risposato seguito alla morte della sua prima moglie (Rhowen Shannon morta di parto quando diede alla luce le sue due figlie) avevano un castello nella regione Ulster (//Cúige Uladh), precisamente nella Contea di Antrim (//Antroim, Contae Aontroma). Brèndan mi chiese se sapevo che si trovava vicino al lago Lough Neagh, dove sfocia il fiume Lagan. Io gli risposi di sì, nonostante ignorassi questo piccolo particolare: questa sconfitta mi bruciò molto, ma la mia voce abbandonò le labbra come se quella fosse la risposta più ovvia del mondo, ed io ripresi quel vizio della menzogna che sin da piccola mi aveva salvata o condannata in più occasioni. In quel caso, e in molti atri, mi salvò. Spesso egli, durante il viaggio, mi raccontò leggende ed io continuai nella mia “innocente” farsa, sostenendo di conoscere ciascuna di esse nei particolari ma, in un modo o nell’altro, salvandomi, lasciando a lui “il privilegio di narrare tali eroiche imprese”, come spesso gli dicevo, con tale dolcezza ed innocenza nella voce ed un docile sorriso sulle labbra da costringere chiunque ad assecondare quelle mie pretese da quattordicenne di buona famiglia.
Raggiunsi mio nonno in poco tempo: viaggiammo spediti e sostammo poco. Da quel giorno per tutto il tempo che seguì – quasi un anno – mi applicai nella biblioteca che la Casa metteva a disposizione. I libri divennero il mio pane e la solitudine la mia compagna. Tutto ruotava attorno alla conoscenza che era mio dovere accumulare: non volevo tradire i propositi di mia madre né deluderla. Volevo essere alla sua altezza. Pensavo spesso ad Aine ma, devo essere sincera, fu in quel periodo che iniziai a chiedermi qualcosa di più su mio padre. Nonostante tutto riuscii a nascondere quelle lievi preoccupazioni che mi attanagliavano, raccontando ai miei nonni erano solo dubbi passeggeri, magari dovuti a qualche brano non compreso a fondo o ad un albero genealogico che mi pareva alquanto strano e che non corrispondeva a quando avevo letto a proposito.
Il secondo viaggio.
Parla Nygreilde:
Tornai a Barrington per una breve periodo. E vi restai per poco. Non so perché tornai sui miei passi, ma lo feci. Mancava ancora una parte alla mia formazione, forse un po’ meno di studio e un poco più pratica, ma necessaria. Era mia intenzione recarmi nel Bruges (//Belgio), esattamente in una cittadina chiamata Pafus Flandrensis. Lì mio nonno aveva una residenza, che veniva gestita dalla servitù e da una o due governanti, nelle quali essi riponevano la più completa fiducia. Quella sarebbe stata la mia dimora per qualche tempo: quello che mi sarebbe bastato ad apprendere il norreno (idioma conosciuto anche da mia madre), ed affinare le buone maniere e la raffinatezza che già iniziavano a caratterizzarmi e che avevo iniziato ad apprendere con tenacia in Irlanda. Avevo quindi anni, e nuovamente mi armai di pazienza e buoni propositi per intraprendere quel nuovo viaggio che, in confronto al precedente, per me si rivelò quasi una vacanza. Anche in questa occasione riuscii a sfruttare positivamente quell’arte che, col tempo, stavo affinando sempre più: molte volte mi finsi indisposta per evitare le noiose lezioni di comportamento o galateo ed avere così la possibilità di rifugiarmi nella ben fornita biblioteca della residenza belga. Eppure non era un gioco, quello, per me. Sarebbe presto venuto il momento di mostrare quanto valevo e quanto tutti quegli insegnamenti mi avevano donato, trasformandomi, facendomi crescere oppure, semplicemente, facendo sbocciare quella me stessa che era rimasta ingabbiata nel mio stesso corpo.
Il ritorno a Barrington.
Parla Nygreilde:
Allo scadere dell’anno e mezzo che mi ero prefissata come il tempo necessario per restare nel Bruges, tornai a Barrington. Aine mi mancava, eppure quel sacrificio per il mio futuro avrebbe ripagato la lontananza da mia sorella e da mia madre. Brèndan Seoirse, che mi aveva accompagnato lì quasi diciotto mesi prima, tornò a prendermi, per scortarmi oltre il grigio mare, fino alle porte di Barrington, e non fino alla Fortezza Ancestrale, come la volta prima. Questa volta avrei varcato quelle porte da sola, da vera Wright, degna della mia Famiglia, degna del mio nome.
Io sono Agnés Nygreilde Corvinia Elizabeta,
e sono la Tigre dei Wright.
Richiedo la Skill SOTTERFUGIO:
Nygre, nel corso della sua infanzia ha sfruttato piccole ed innocenti menzogne per coprire le marachelle della sorella gemella o, come tutte le bambine, per farsi coccolare; mentre nell’adolescenza ha affinato quest’arte, sfruttandola parecchio durante il viaggio e la permanenza in Irlanda, modulando voce ed espressione per celare i proprio dubbi e per cercare di non mostrarsi mai impreparata e figurare sempre all’altezza della situazione, ingannando i propri interlocutori.
Il possessore di questa skill è dotato di un grande carisma e di molta sagacia, è in grado di modificare l’impostazione della propria voce e i manierismi soliti per indurre uno o più interlocutori in inganno. Nel caso gli interlocutori avessero la skill “empatia” si comparerebbero i livelli delle skill, in caso di parità il tentativo di inganno viene scoperto.
Livello1 : a questo livello il possessore della skill è all’inizio dell’apprendimento dell’arte dell’imbroglio, riuscendo ad ingannare una o più persona semplicemente occultando il proprio stato d’animo o nascondendo qualche informazione senza darlo a vedere.
Io sono Agnés Nygreilde Corvinia Elizabeta,
e sono la Tigre dei Wright.
All knowledge is worth having.