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Ineh

Ultimo Aggiornamento: 06/11/2014 10:28
OFFLINE
Post: 3
Sesso: Femminile
02/11/2014 16:17

Ineh

Provenienza: Sassonia
Età: 18
Capelli: Rosso fuoco
Occhi: Azzurri, quasi trasparenti
Altezza: 1,60
Peso: 45 kg
Allineamento: Neutrale Malvagio


BG:

C'è stato un giorno in cui in quegli occhi potevano scorgersi sogni e speranze, un giorno in cui nel suo cuore c'è stata la luce del giorno. Un giorno lontano, cancellato dal buio che lentamente ha corroso il suo animo, rendendola schiava di una notte senza fine.

Sono trascorsi 18 anni da quando per la prima volta il suo viso ha visto la luce dell'esistenza, 18 anni durante i quali da piccola fanciulla, si è ritrovata ad essere una giovane donna. Non ama ricordare il passato, perchè è qualcosa destinato a restare avvolto dlla nebbia, ma è giusto parlarne adesso, per render nota la sua storia.

Nata da una giovane donna sassone, e da un padre mai incontrato, Ineh ha vissuto i suoi primi anni di vita tra le foreste e i boschi delle sue terre. Schiva e solitaria, caratterialmente simile a sua madre, una donna che ha dovuto crescere da sola, e da sola, crescere una figlia. Poche parole, anche quando, raramente, si univa agli altri bambini del villaggio per giocare, preferendo addentrarsi tra le fronde, specialmente nelle mattine in cui il velo di nebbia salendo dal sottosuolo abbracciava la natura circostante. Ricordava i racconti con cui sua madre la faceva addormentare, storie che parlavano degli spiriti del bosco, l'eterna lotta tra il bene e il male che veniva sintetizzata con filastrocche e storielle che avevano come protagonisti creature d'ogni specie, non sempre appartenenti alla luce. Ed erano proprio le altre, quelle votate alla notte, quelle a lei piu care. Quelle che non vincevano mai, quelle destinate ad essere schiacciate. E lei si domandva il perchè la luce fosse cosi crudele da negar loro l'esistenza. Per questo vagava spesso nella boscaglia, sperando di incontrar qualcuna di queste, e domandarglielo. Giochi di bambina, che mostravano però le sue inclinazioni caratteriali, ribelle e disgustata per via di quei racconti, di fronte ad un bene che alla fine di quei racconti, imponeva il proprio volere su tutto il resto, diventando quasi una specie di dittatura luminosa alla quale tutti, prima o poi, avrebbero dovuto piegarsi. Nella sua mente, ciò che era oscuro aveva il sapore di una libertà che il bene non sembrava assicurare. Non era un villaggio di eruditi quello in cui viveva, molti sopravvivevano grazie a scorribande in cui sorprendevano viandanti, a volte derubandoli, a volte perfino togliendo loro la vita. Ma erano tutti liberi. Quello che vedeva continuamente, anche sua madre, abbandonata da un marito che aveva scelto una vita da fuorilegge, imprimeva ogni giorno di piu in lei la convinzione che una vita nel nome della rettitudine, era qualcosa di molto distante da lei. E non era raro vedere scene violente, quando magari due uomini ubriachi, la sera davanti al fuoco, arrivavano alle mani, o peggio.

Fu all'età di dieci anni che le cose presero una strada che complicò ulteriormente le cose. Pellegrini sulla via dei villaggi sperduti, il cui intento era redimere tutti quegli abitanti che avevano scelto una via diversa da quella che li avrebbe tenuti al riparo dai demoni dell'inferno, e vicini alla religione che loro professavano. Chiamavano Dio la divinità da loro venerata, vestivano con abiti semplici, cappucci e calzari in cuoio. Camminavano in gruppi a volte anche numerosi, armati di croci e bastoni, e pochi altri oggetti. Credevano di portare la luce dove il buio le impediva di filtrare tra le fronde degli alberi. Credevano di portare istruzione e fede dove fino a poco prima c'erano solamente libertà e oscuri racconti antichi. Non si rendevano conto di portare qualcosa che pochi, tra quelle genti, avrebbero accettato come una verità a cui non ci si poteva sottrarre. E lei fu una di quelle vittime. Si fermarono al villaggio, domandando ospitalità in cambio della loro erudizione. Erano inoffensivi in quanto disarmati, e non fu negato loro di potersi rifocillare. Si insinuarono tra la sua gente come i ratti si infilano nei granai, mostrandosi quieti come pecore, per poi far uscire dalle loro anime leoni pronti a sbranare tutti, nel nome della luce, e del loro Dio. Offrivano erudizione e fede, ma se ci fosse sottratti, si poteva essere tacciati di eresia, e stregoneria, crimini che non sarebbero mai passati inosservati. Erano conquistatori, vestiti da pellegrini, non avevano armi, ma avrebbero cercato di piegare le volontà di chiunque, incutendo timore, con la luce divina, e se non fosse bastato, con il fuoco.
Una mattina, tutti i giovani uomini e le giovani fanciulle, furono radunati al centro del villaggio, scelti per essere presi in consegna, per essere portati via con loro, con la promessa di un futuro da eruditi e da buoni cristiani. Un rapimento che avrebbe tolto al villaggio ogni speranza di un futuro libero. Sarebbero rimasti solo gli adulti, e quando i neonati e i bambini piu piccoli sarebbero cresciuti, sarebbe stato ormai tardi per ricostruire ciò che ora stava per essere tolto. Per ogni pellegrino, uno di loro. E i pellegrini erano abbastanza da poter portare via un numero di giovani tale da costituire quasi la totalità, in un villaggio cosi piccolo e sperduto. Furono scelti tanti maschi quante femmine, tra i piu adatti a poter sostenere un viaggio, tra i piu svegli, tra i piu forti..per quanto riguardava i maschi. Le piu adatte ai lavori domestici, le piu dotate di acume...le piu belle, tra le femmine. I capelli rosso fuoco di Ineh non passarono inosservati, il pellegrino che la scelse la fissava con una bramosia che nella sua mente, nonostante fosse solo una giovane fanciulla, sembrava assai lontana dalla semplice voglia di erudirla, e di questo ebbe la certezza tempo dopo.
"Nei tuoi capelli si celano le fiamme dell'inferno..nei tuoi occhi si addensano ombre che io ti aiuterò a sconfiggere...sarai redenta e presto potrai servire il tuo Dio, e gli angeli che lui ha inviato per salvare la tua anima." Questa la frase che mai piu, dopo quel giorno, Ineh fu in grado di dimenticare. Parole che la tormentarono da li fino al giorno in cui vi sta raccontando la sua storia. Parole che nella sua mente, risuonarono ogni volta che lui, durante la notte per gli anni a venire, le faceva visita, e non certo per insegnarle a leggere o a scrivere.
Non potè far nulla quel giorno, nessun adulto potè far nulla per evitare che i fanciulli fossero portati via, molti, i piu ignoranti, spaventati dalle conseguenze che un rifiuto avrebbe potuto scatenare in quel Dio buono, che di fronte alla disobbedienza avrebbe rivelato un aspetto di se molto lontano da ciò che si potrebbe definire "luce". Iniziò il cammino, e non solo fisico, che avrebbe cambiato per sempre la sua esistenza, convincendola sempre piu che nell'oscurità avrebbe trovato la pace, quella stessa pace che le veniva offerta da chi era stato capace di rapire, ingannare e sporcare le anime di quei giovani abitanti delle foreste.

Otto anni, otto lunghissimi anni trascorsi in un luogo cosi diverso dalla foresta. Anni in cui scelse consapevolmente di approfittare di ciò che le veniva concesso, istruzione e fede. Anche se per quest'ultimo aspetto, aveva imparato a fingere un'obbedienza che in realtà non dava in cambio. Si prestava ogni giorno alla preghiera del mattino, e a quella della sera, diligente, o almeno questo era quello che dava a vedere, cercando di non destar mai sospetti quando mugugnava frasi prive di senso con gli occhi appena socchiusi, per poter comunque vedere ciò che accadeva attorno a lei. Decine di monaci che si pentivano di peccati forse mai commessi, o forse peggiori di quelli che cercavano negli altri. Non si piega un carattere ribelle, e mentre tutti erano costretti a sussurrare preghiere per lei incomprensibili, lei assimilava solamente l'istruzione. Che per i maschi significava imparare a leggere, scrivere e addestrare il fisico, oltre allo spirito, e per le femmine, consisteva nell'apprendere come tener in ordine, cucinare e ovviamente servire il Signore, perchè loro, a detta di quei pellegrini, non erano degne di ricevere un'erudizione completa, come invece veniva riservato ai maschi. E questa sarebbe "luce". Le tenebre invece offrivano questo a chiunque le abbracciasse, ed era evidente ascoltando i racconti e le storie che anche ora, non piu bambina, ricordava. Storie in cui le protagoniste erano spesso donne cosi erudite da saper curare, da saper riconoscere le erbe e cosi potenti da conoscere gli aspetti piu oscuri della magia. Storie naturalmente, che però stuzzicavano ancora di piu la sua curiosità, in special modo da quando aveva imparato a conoscere gli aspetti di quello che veniva definito buono.
Ribelle, anche quando, durante i pochi momenti in cui ai giovani apprendisti veniva concesso qualche momento di libertà, aveva cominciato a frequentare un altro giovane suo compagno di sventura, un ragazzo del suo stesso villaggio, cresciuto insieme a lei, e a tutti gli altri. Con lui, nascosta negli anfratti del monastero, lontana dagli occhi dei pellegrini, aveva scoperto fantasie e piaceri che all'interno di quelle mura dovevano essere totalmente proibiti. Aveva scelto di non negarsi nulla, cercando volutamente una disobbedienza che era in grado di darle cosi tanto piacere da essere inebriante. Un gioco pericoloso, perchè quando una notte, nascosti nella dispensa, vennero scoperti da uno dei monaci, non ci fu più pace per lei, additata come strega, tentatrice di uomini ligi alle regole del buon cristiano. QUante frustate furono destinate al giovane amante, non le fu dato sapere. Le fu detto solamente che ciò sarebbe servito a purificare l'anima che lei con le sue scelleratezze aveva sporcato. Non lo vide mai piu. Per lei invece, si profilavano momenti ben peggiori, rinchiusa nella sua stanza come una prigioniera, riceveva ogni sera la visita del suo tutore, il quale, ben piu subdolo di chiunque altro, aveva capito che con lei avrebbe potuto soddisfare le sue piu sordide perversioni. E cosi fu, perchè ogni sera da quella, durante quelle visite lui approfittava del suo corpo, dicendole che doveva essere a sua volta purificata, e che lui era il mezzo per estirpare il demonio che l'aveva posseduta. Se rifiutava, lui la picchiava, se gridava, accorrevano altri a calmarla, e naturalmente, nessuno avrebbe mai giurato che su di lei veniva fatta violenza. Era lei l'eretica, e se anche avessero sorpreso il monaco in atteggiamenti osceni, avrebbero dato la colpa a lei, per averlo tentato.
Una sera però, al calar del buio, decise che era tempo di lasciare per sempre quel luogo. Quando il monaco entrò per farle visita, lei era immobile sul suo giaciglio. Senza alcuna resistenza, aspettò l'attimo in cui lui avrebbe abusato del suo corpo. Quello sarebbe stato il momento piu adatto, perchè lui sarebbe stato maggiormente vulnerabile. La candela che lui portava per illuminare la stanza, sarebe stata la chiave per fuggire. E fu cosi, perchè quando lui sfogava il suo squallore su di lei, Ineh afferrò la candela, appiccando il fuoco alla veste che lui aveva in parte ancora addosso. Bastarono una manciata di istanti, e mentre lui ignaro di tutto si inebriava di quella violenza, il fuoco avvolse il suo corpo, costringendolo a lasciare la presa in preda al panico. Gridava, e lei sapeva che da li a poco altri sarebbero arrivati a vedere cosa stava accadendo. Ma era troppo importante per lei vederlo morire, e cosi fece, il fuoco non ci mise molto a fargli perdere i sensi, spegnendo per sempre le sue grida. Con il favore del buio quindi, servendosi delle chiavi che lui portava con se, avrebbe potuto fuggire, lontana, per sempre, libera.


Skill Richiesta: Avevo pensato a due alternative, Sotterfugio liv 1, per via del modo in cui fingeva obbedienza alle regole del monastero, o Conoscenze religiose liv. 1, avendo comunque trascorso buona parte della sua vita in un monastero. Mi farebbe piacere un vostro consiglio..

grazie a chi prenderà in carico la richiesta [SM=g7554]
OFFLINE
Post: 1.759
Sesso: Femminile
03/11/2014 16:14

Prendo in carico torno entro sera con i miei commenti

Edave
Rettore degli Ospitalieri di Avalon
Wendingo Mannari



L'opinione è un'idea che possedete voi mentre, la convinzione, è un'idea che possiede voi.




OFFLINE
Post: 1.759
Sesso: Femminile
05/11/2014 20:48

Come ho già detto molte volte le scene di violenza sessuale non sono indicate e permesse in un bg quindi per l'approvazione, che per il resto va bene, va sistemata e modificata togliendo questa scena.


Per lei invece, si profilavano momenti ben peggiori, rinchiusa nella sua stanza come una prigioniera, riceveva ogni sera la visita del suo tutore, il quale, ben piu subdolo di chiunque altro, aveva capito che con lei avrebbe potuto soddisfare le sue piu sordide perversioni. E cosi fu, perchè ogni sera da quella, durante quelle visite lui approfittava del suo corpo, dicendole che doveva essere a sua volta purificata, e che lui era il mezzo per estirpare il demonio che l'aveva posseduta. Se rifiutava, lui la picchiava, se gridava, accorrevano altri a calmarla, e naturalmente, nessuno avrebbe mai giurato che su di lei veniva fatta violenza. Era lei l'eretica, e se anche avessero sorpreso il monaco in atteggiamenti osceni, avrebbero dato la colpa a lei, per averlo tentato. Una sera però, al calar del buio, decise che era tempo di lasciare per sempre quel luogo. Quando il monaco entrò per farle visita, lei era immobile sul suo giaciglio. Senza alcuna resistenza, aspettò l'attimo in cui lui avrebbe abusato del suo corpo. Quello sarebbe stato il momento piu adatto, perchè lui sarebbe stato maggiormente vulnerabile. La candela che lui portava per illuminare la stanza, sarebe stata la chiave per fuggire. E fu cosi, perchè quando lui sfogava il suo squallore su di lei, Ineh afferrò la candela, appiccando il fuoco alla veste che lui aveva in parte ancora addosso. Bastarono una manciata di istanti, e mentre lui ignaro di tutto si inebriava di quella violenza, il fuoco avvolse il suo corpo, costringendolo a lasciare la presa in preda al panico. Gridava, e lei sapeva che da li a poco altri sarebbero arrivati a vedere cosa stava accadendo. Ma era troppo importante per lei vederlo morire, e cosi fece, il fuoco non ci mise molto a fargli perdere i sensi, spegnendo per sempre le sue grida. Con il favore del buio quindi, servendosi delle chiavi che lui portava con se, avrebbe potuto fuggire, lontana, per sempre, libera.




TI CONSIGLIO CMQ LA SKILL CONOSCENZE RELIGIOSE 1 CON QUESTO BG

IN ATTESA DI QUESTA MODIFICA BG NON APPROVATO

[Modificato da EDAVE 05/11/2014 20:51]

Edave
Rettore degli Ospitalieri di Avalon
Wendingo Mannari



L'opinione è un'idea che possedete voi mentre, la convinzione, è un'idea che possiede voi.




OFFLINE
Post: 3
Sesso: Femminile
05/11/2014 21:28

Provvedo con le modifiche richieste eliminando l'ultima parte


Ineh

Provenienza: Sassonia
Età: 18
Capelli: Rosso fuoco
Occhi: Azzurri, quasi trasparenti
Altezza: 1,60
Peso: 45 kg
Allineamento: Neutrale Malvagio


BG:

C'è stato un giorno in cui in quegli occhi potevano scorgersi sogni e speranze, un giorno in cui nel suo cuore c'è stata la luce del giorno. Un giorno lontano, cancellato dal buio che lentamente ha corroso il suo animo, rendendola schiava di una notte senza fine.

Sono trascorsi 18 anni da quando per la prima volta il suo viso ha visto la luce dell'esistenza, 18 anni durante i quali da piccola fanciulla, si è ritrovata ad essere una giovane donna. Non ama ricordare il passato, perchè è qualcosa destinato a restare avvolto dlla nebbia, ma è giusto parlarne adesso, per render nota la sua storia.

Nata da una giovane donna sassone, e da un padre mai incontrato, Ineh ha vissuto i suoi primi anni di vita tra le foreste e i boschi delle sue terre. Schiva e solitaria, caratterialmente simile a sua madre, una donna che ha dovuto crescere da sola, e da sola, crescere una figlia. Poche parole, anche quando, raramente, si univa agli altri bambini del villaggio per giocare, preferendo addentrarsi tra le fronde, specialmente nelle mattine in cui il velo di nebbia salendo dal sottosuolo abbracciava la natura circostante. Ricordava i racconti con cui sua madre la faceva addormentare, storie che parlavano degli spiriti del bosco, l'eterna lotta tra il bene e il male che veniva sintetizzata con filastrocche e storielle che avevano come protagonisti creature d'ogni specie, non sempre appartenenti alla luce. Ed erano proprio le altre, quelle votate alla notte, quelle a lei piu care. Quelle che non vincevano mai, quelle destinate ad essere schiacciate. E lei si domandva il perchè la luce fosse cosi crudele da negar loro l'esistenza. Per questo vagava spesso nella boscaglia, sperando di incontrar qualcuna di queste, e domandarglielo. Giochi di bambina, che mostravano però le sue inclinazioni caratteriali, ribelle e disgustata per via di quei racconti, di fronte ad un bene che alla fine di quei racconti, imponeva il proprio volere su tutto il resto, diventando quasi una specie di dittatura luminosa alla quale tutti, prima o poi, avrebbero dovuto piegarsi. Nella sua mente, ciò che era oscuro aveva il sapore di una libertà che il bene non sembrava assicurare. Non era un villaggio di eruditi quello in cui viveva, molti sopravvivevano grazie a scorribande in cui sorprendevano viandanti, a volte derubandoli, a volte perfino togliendo loro la vita. Ma erano tutti liberi. Quello che vedeva continuamente, anche sua madre, abbandonata da un marito che aveva scelto una vita da fuorilegge, imprimeva ogni giorno di piu in lei la convinzione che una vita nel nome della rettitudine, era qualcosa di molto distante da lei. E non era raro vedere scene violente, quando magari due uomini ubriachi, la sera davanti al fuoco, arrivavano alle mani, o peggio.

Fu all'età di dieci anni che le cose presero una strada che complicò ulteriormente le cose. Pellegrini sulla via dei villaggi sperduti, il cui intento era redimere tutti quegli abitanti che avevano scelto una via diversa da quella che li avrebbe tenuti al riparo dai demoni dell'inferno, e vicini alla religione che loro professavano. Chiamavano Dio la divinità da loro venerata, vestivano con abiti semplici, cappucci e calzari in cuoio. Camminavano in gruppi a volte anche numerosi, armati di croci e bastoni, e pochi altri oggetti. Credevano di portare la luce dove il buio le impediva di filtrare tra le fronde degli alberi. Credevano di portare istruzione e fede dove fino a poco prima c'erano solamente libertà e oscuri racconti antichi. Non si rendevano conto di portare qualcosa che pochi, tra quelle genti, avrebbero accettato come una verità a cui non ci si poteva sottrarre. E lei fu una di quelle vittime. Si fermarono al villaggio, domandando ospitalità in cambio della loro erudizione. Erano inoffensivi in quanto disarmati, e non fu negato loro di potersi rifocillare. Si insinuarono tra la sua gente come i ratti si infilano nei granai, mostrandosi quieti come pecore, per poi far uscire dalle loro anime leoni pronti a sbranare tutti, nel nome della luce, e del loro Dio. Offrivano erudizione e fede, ma se ci fosse sottratti, si poteva essere tacciati di eresia, e stregoneria, crimini che non sarebbero mai passati inosservati. Erano conquistatori, vestiti da pellegrini, non avevano armi, ma avrebbero cercato di piegare le volontà di chiunque, incutendo timore, con la luce divina, e se non fosse bastato, con il fuoco.
Una mattina, tutti i giovani uomini e le giovani fanciulle, furono radunati al centro del villaggio, scelti per essere presi in consegna, per essere portati via con loro, con la promessa di un futuro da eruditi e da buoni cristiani. Un rapimento che avrebbe tolto al villaggio ogni speranza di un futuro libero. Sarebbero rimasti solo gli adulti, e quando i neonati e i bambini piu piccoli sarebbero cresciuti, sarebbe stato ormai tardi per ricostruire ciò che ora stava per essere tolto. Per ogni pellegrino, uno di loro. E i pellegrini erano abbastanza da poter portare via un numero di giovani tale da costituire quasi la totalità, in un villaggio cosi piccolo e sperduto. Furono scelti tanti maschi quante femmine, tra i piu adatti a poter sostenere un viaggio, tra i piu svegli, tra i piu forti..per quanto riguardava i maschi. Le piu adatte ai lavori domestici, le piu dotate di acume...le piu belle, tra le femmine. I capelli rosso fuoco di Ineh non passarono inosservati, il pellegrino che la scelse la fissava con una bramosia che nella sua mente, nonostante fosse solo una giovane fanciulla, sembrava assai lontana dalla semplice voglia di erudirla, e di questo ebbe la certezza tempo dopo.
"Nei tuoi capelli si celano le fiamme dell'inferno..nei tuoi occhi si addensano ombre che io ti aiuterò a sconfiggere...sarai redenta e presto potrai servire il tuo Dio, e gli angeli che lui ha inviato per salvare la tua anima." Questa la frase che mai piu, dopo quel giorno, Ineh fu in grado di dimenticare. Parole che la tormentarono da li fino al giorno in cui vi sta raccontando la sua storia. Parole che nella sua mente, risuonarono ogni volta che lui, durante la notte per gli anni a venire, le faceva visita, e non certo per insegnarle a leggere o a scrivere.
Non potè far nulla quel giorno, nessun adulto potè far nulla per evitare che i fanciulli fossero portati via, molti, i piu ignoranti, spaventati dalle conseguenze che un rifiuto avrebbe potuto scatenare in quel Dio buono, che di fronte alla disobbedienza avrebbe rivelato un aspetto di se molto lontano da ciò che si potrebbe definire "luce". Iniziò il cammino, e non solo fisico, che avrebbe cambiato per sempre la sua esistenza, convincendola sempre piu che nell'oscurità avrebbe trovato la pace, quella stessa pace che le veniva offerta da chi era stato capace di rapire, ingannare e sporcare le anime di quei giovani abitanti delle foreste.

Otto anni, otto lunghissimi anni trascorsi in un luogo cosi diverso dalla foresta. Anni in cui scelse consapevolmente di approfittare di ciò che le veniva concesso, istruzione e fede. Anche se per quest'ultimo aspetto, aveva imparato a fingere un'obbedienza che in realtà non dava in cambio. Si prestava ogni giorno alla preghiera del mattino, e a quella della sera, diligente, o almeno questo era quello che dava a vedere, cercando di non destar mai sospetti quando mugugnava frasi prive di senso con gli occhi appena socchiusi, per poter comunque vedere ciò che accadeva attorno a lei. Decine di monaci che si pentivano di peccati forse mai commessi, o forse peggiori di quelli che cercavano negli altri. Non si piega un carattere ribelle, e mentre tutti erano costretti a sussurrare preghiere per lei incomprensibili, lei assimilava solamente l'istruzione. Che per i maschi significava imparare a leggere, scrivere e addestrare il fisico, oltre allo spirito, e per le femmine, consisteva nell'apprendere come tener in ordine, cucinare e ovviamente servire il Signore, perchè loro, a detta di quei pellegrini, non erano degne di ricevere un'erudizione completa, come invece veniva riservato ai maschi. E questa sarebbe "luce". Le tenebre invece offrivano questo a chiunque le abbracciasse, ed era evidente ascoltando i racconti e le storie che anche ora, non piu bambina, ricordava. Storie in cui le protagoniste erano spesso donne cosi erudite da saper curare, da saper riconoscere le erbe e cosi potenti da conoscere gli aspetti piu oscuri della magia. Storie naturalmente, che però stuzzicavano ancora di piu la sua curiosità, in special modo da quando aveva imparato a conoscere gli aspetti di quello che veniva definito buono.
Ribelle, anche quando, durante i pochi momenti in cui ai giovani apprendisti veniva concesso qualche momento di libertà, aveva cominciato a frequentare un altro giovane suo compagno di sventura, un ragazzo del suo stesso villaggio, cresciuto insieme a lei, e a tutti gli altri. Con lui, nascosta negli anfratti del monastero, lontana dagli occhi dei pellegrini, aveva scoperto fantasie e piaceri che all'interno di quelle mura dovevano essere totalmente proibiti. Aveva scelto di non negarsi nulla, cercando volutamente una disobbedienza che era in grado di darle cosi tanto piacere da essere inebriante. Un gioco pericoloso, perchè quando una notte, nascosti nella dispensa, vennero scoperti da uno dei monaci, non ci fu più pace per lei, additata come strega, tentatrice di uomini ligi alle regole del buon cristiano. Quante frustate furono destinate al giovane amante, non le fu dato sapere. Le fu detto solamente che ciò sarebbe servito a purificare l'anima che lei con le sue scelleratezze aveva sporcato. Non lo vide mai piu.

Altri anni passarono, continuando a fingere cercando il modo per apprendere il piu possibile sfruttando quella prigionia, attendendo il momento in cui avrebbe potuto finalmente togliersi quegli abiti per indossare quelli che sentiva piu affini a se, sia in senso fisico che figurato. Smettere di doversi abbassare a compromessi ed ingiustizie, punizioni e rimproveri in nome di quella Luce che ogni giorno di piu, le faceva apprezzare e amare le tenebre. Ma gli anni non passavano solamente per lei, e durante il suo diciassettesimo anno di vita, il suo tutore, ormai molto avanti con l'età, cessò di respirare. Non c'era più nulla che poteva tenerla legata a quel luogo, non c'era mai stato affetto nei suoi riguardi, non ci fu mai gratitudine per lui, che nonostante l'avesse in qualche modo erudita, l'aveva strappata alla sua vita, alla sua libertà, senza darle modo di poter scegliere, almeno fino a quel giorno. Non piu bambina, non più schiava, finalmente donna in mezzo a un manipolo di vecchi, ormai incapaci sia di erudire che di scegliere per lei. Chi fu portato li insieme a lei scelse strade diverse, qualcuno morì troppo giovane per poter trovare la sua, altri scelsero la via della luce, altri fuggirono. Adesso poteva farlo anche lei, nessuno l'avrebbe fermata, nessuno l'avrebbe rimpianta, troppo complicata per tenerla in catene, un peso, un problema per quegli uomini ormai troppo anziani per contrastare il suo carattere ribelle. La strada era spianata, la notte, pronta ad accoglierla, pronta finalmente a ridonarle la libertà troppo a lungo negata.

Skill richiesta: Conoscenze Religiose +1

Spero ora vada bene, grazie per la pazienza :)
OFFLINE
Post: 1.759
Sesso: Femminile
06/11/2014 10:28

BG APPROVATO
Allineamento: Neutrale Malvagio
SKILL CONOSCENZE RELIGIOSE LIV. 1 APPROVATA
DESCRIZIONE FISICA PRESENTE
TERRE DI PROVENIENZA PRESENTI - CENSIRSI CLAN NORDICO


SCHEDA GIOCO AGGIORNATA

Edave
Rettore degli Ospitalieri di Avalon
Wendingo Mannari



L'opinione è un'idea che possedete voi mentre, la convinzione, è un'idea che possiede voi.




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