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Cornelius

Ultimo Aggiornamento: 22/08/2015 19:01
OFFLINE
Post: 2
Età: 78
Sesso: Maschile
19/08/2015 12:40

Karma: 512






In sottofondo, proveniente da una delle camere della tenuta, un gruppo di musici allieta gli ospiti con note di canzoni balcaniche. I ritmi incalzanti e festanti arrivano ovattati, nello studio del dottor Van Vlad. Mi ha permesso di fumare la pipa e mi ha servito della vodka russa: la sorseggio piano, come lui, perché dà l’impressione di essere un uomo estremamente capace in tutto ciò che fa, anche bere un liquore.
Tre sorsi, un giro, lingua tra le labbra. Copio le sue mosse e non sono sicuro di farlo consapevolmente. Ha un fascino senza età e mentre lo ascolto parlare mi domando quante donne siano cadute ai suoi piedi, negli anni. Doveva essere un giovane aitante, considerato che ora che porta i segni del tempo è ancora piacente.
Veste di nero, per lo più. Camicia aperta per i primi due bottoni, peluria rada e bianchiccia che fa capolino su un torace ampio e robusto. Ha occhi piccoli e furbi, come quelli di un vecchio lupo. Così chiari che sembrano non nascondere niente, eppure se sono qui significa che qualche scheletro nell’armadio ce l’ha anche il dottore.
Funziona così: al momento di fare testamento, le persone che chiamano me si dividono in due gruppi: ci sono quelli che me lo dettano sul letto di morte, con la voce ridotta a un rantolo, e poi ci sono quelli che lo fanno mentre stanno ancora in piedi. Nel secondo caso, il caso del dottor Van Vlad, ci possono essere varie ragioni e tutte sono da ricondurre a una macabra lungimiranza. Quale che sia la ragione per cui il dottore mi ha chiamato, io non sono qui per fare domande. Devo solo scrivere, rileggere, firmare e far firmare. Devo andarmene e tenermi in bocca qualsiasi frase che non faccia parte delle seguenti: “Allora addio” o “è tutto” o “buona sera”.
La parte interessante del mio lavoro è che le domande spesso non servono, perché il lascito testamentario può essere un resoconto dettagliato della biografia del cliente. Così è stato nel caso del dottore.


12 Luis 1133 (Anno Domini)
Principato di Transilvania


Il mio nome è Cornelius Iohan Van Vlad, ultimo e unico detentore del cognome sovrascritto.
Parenti attualmente in vita: una figlia di nome Rushka Angelina Luda Van Vlad, ricoverata al Manicomio dell’Imaculata Fecioara.

Con il presente documento intendo lasciare alla mia prole la tenuta di famiglia e un bene assai più prezioso: la verità.

Unico figlio del dottor Goran Artemius Van Vlad e consorte, Ludmilla Rushka Cathrine Tahrnandovic, fui istruito privatamente dai migliori maestri. Quando fui abbastanza grande, mio padre mi costrinse a seguire le sue orme e appresi le arti mediche. Lavorai con lui per dieci anni prima di essere messo a parte del segreto celato nella clinica di mio padre. Divenni un abile chirurgo e, come richiesto da questa disciplina, ricevetti anche nozioni basilari che concernevano flora e fauna, utili più che altro per il riconoscere cibi naturali commestibili e non commestibili. Non ho mai ritenuto di alcuna utilità un simile sapere.
Un giorno mio padre mi coinvolse nei suoi studi, possibili grazie al furto di cadaveri e alla sperimentazione sulle persone. Col tempo mi ero innamorato della scienza medica al punto da metterla al di sopra degli scrupoli e della morale. Ci spingemmo troppo oltre e i morti non ci bastavano più. Avevamo sete di conoscenza e ci rendemmo conto che per comprendere a pieno il funzionamento di un corpo, esso deve essere vivo. Entrambi eravamo medici rinomati e il buon nome della nostra famiglia garantiva una copertura che nessuno aveva voglia di mandare in frantumi, così la legge indagava senza impegno e le persone preferivano guardare dall’altra parte quando si diffusero voci circa i Van Vlad. Avevamo chi, sotto lauto compenso, rapiva uomini, donne e bambini. Non riuscivamo a fermarci.
Mio padre non era cattivo e non lo ero nemmeno io. Era scienza, era studio, erano sacrifici necessari per un bene superiore. Questo, almeno, era ciò che ci raccontavamo.
Quando mio padre morì, il suo corpo venne donato alla causa e come volontà testamentaria fui io ad analizzarlo.
Compresi che dovevo smettere quando finii per mettere sotto i ferri mia moglie. Era incinta del nostro secondogenito: poiché la primogenita era nata con disturbi psichici, decisi di intervenire sul nascituro prima che venisse al mondo. Mi credevo Dio. Credevo di poter controllare ed eliminare eventuali anomalie. Ma qualcosa andò storto e né mio figlio né mia moglie uscirono dalla sala operatoria. Diedi fuoco ai due cadaveri e decisi di smettere. Sono passati cinque anni e tutti sanno che operai mia moglie per un parto prematuro ma che le cose andarono male per via di una complicazione.
Non è andata così. Ora, con il presente documento, depositaria della verità è mia figlia.

Firme in calce
Artefice del testamento: Dr. Cornelius Iohan Van Vlad
Notaio: Hugene Poshenko




Nel mio lavoro apprendo più segreti di un prete e a farmi stare zitto non è il segreto professionale, nossignore. Provateci voi a far arrabbiare un assassino. Se il suo segreto lo sapete in due, a parlare sei stato tu. E così questo testamento lo terrò in cassaforte, in quella dove metto le verità più preziose.
Tutti, sotto sotto, sanno cosa facevano i Van Vlad. Non a caso compaiono nelle storie per bambini come “i macellai”. Ma che volete farci, finché tutti fingono di non sapere, allora nessuno sa.
Domani il dottore partirà per una cittadella lontana. Si chiama Barrington, ma anche questo è un segreto. Credo voglia solo vivere in pace gli ultimi anni di vita. Ricominciare, insomma.
Ha detto che mi scriverà una lettera ogni mese e che potrò dichiararlo morto, e procedere con le volontà testamentarie, se non dovessi ricevere sue notizie per tre mesi consecutivi.





Skill richiesta: Con. naturali liv.1



Descrizione pg:


Cornelius Iohan Van Vlad
Provenienza: Principato di Transilvania (Romania)
Anni: 50
Capelli: brizzolati
Occhi: azzurri
Altezza: 1,80 m
Peso: 76 kg
Lingue parlate: Rumeno, Russo e Comune
Allineamento: Legale neutrale



Ringrazio in anticipo chi prenderà in carico la richiesta

[Modificato da Dr. Van Vlad 19/08/2015 12:42]
OFFLINE
Post: 510
Sesso: Maschile
21/08/2015 21:40

Ciao!

Prima di procedere con l'approvazione del BG, ti chiedo di ampliare un po' la parte relativa all'acquisizione della skill, scarna in proporzione al resto della storia che si fa leggere con piacere :)

Grazie!

OFFLINE
Post: 2
Età: 78
Sesso: Maschile
21/08/2015 23:04




In sottofondo, proveniente da una delle camere della tenuta, un gruppo di musici allieta gli ospiti con note di canzoni balcaniche. I ritmi incalzanti e festanti arrivano ovattati, nello studio del dottor Van Vlad. Mi ha permesso di fumare la pipa e mi ha servito della vodka russa: la sorseggio piano, come lui, perché dà l’impressione di essere un uomo estremamente capace in tutto ciò che fa, anche bere un liquore.
Tre sorsi, un giro, lingua tra le labbra. Copio le sue mosse e non sono sicuro di farlo consapevolmente. Ha un fascino senza età e mentre lo ascolto parlare mi domando quante donne siano cadute ai suoi piedi, negli anni. Doveva essere un giovane aitante, considerato che ora che porta i segni del tempo è ancora piacente.
Veste di nero, per lo più. Camicia aperta per i primi due bottoni, peluria rada e bianchiccia che fa capolino su un torace ampio e robusto. Ha occhi piccoli e furbi, come quelli di un vecchio lupo. Così chiari che sembrano non nascondere niente, eppure se sono qui significa che qualche scheletro nell’armadio ce l’ha anche il dottore.
Funziona così: al momento di fare testamento, le persone che chiamano me si dividono in due gruppi: ci sono quelli che me lo dettano sul letto di morte, con la voce ridotta a un rantolo, e poi ci sono quelli che lo fanno mentre stanno ancora in piedi. Nel secondo caso, il caso del dottor Van Vlad, ci possono essere varie ragioni e tutte sono da ricondurre a una macabra lungimiranza. Quale che sia la ragione per cui il dottore mi ha chiamato, io non sono qui per fare domande. Devo solo scrivere, rileggere, firmare e far firmare. Devo andarmene e tenermi in bocca qualsiasi frase che non faccia parte delle seguenti: “Allora addio” o “è tutto” o “buona sera”.
La parte interessante del mio lavoro è che le domande spesso non servono, perché il lascito testamentario può essere un resoconto dettagliato della biografia del cliente. Così è stato nel caso del dottore.


12 Luis 1133 (Anno Domini)
Principato di Transilvania



Il mio nome è Cornelius Iohan Van Vlad, ultimo e unico detentore del cognome sovrascritto.
Parenti attualmente in vita: una figlia di nome Rushka Angelina Luda Van Vlad, ricoverata al Manicomio dell’Imaculata Fecioara.

Con il presente documento intendo lasciare alla mia prole la tenuta di famiglia e un bene assai più prezioso: la verità.

Unico figlio del dottor Goran Artemius Van Vlad e consorte, Ludmilla Rushka Cathrine Tahrnandovic, fui istruito privatamente dai migliori maestri. Quando fui abbastanza grande, mio padre mi costrinse a seguire le sue orme e appresi le arti mediche. Lavorai con lui per dieci anni prima di essere messo a parte del segreto celato nella clinica di mio padre. Divenni un abile chirurgo e, come richiesto da questa disciplina, ricevetti anche nozioni basilari che concernevano flora e fauna, utili più che altro per il riconoscere cibi naturali commestibili e non commestibili. Non ho mai ritenuto di alcuna utilità un simile sapere, almeno finchè non ho imparato che alcune piante sono estremamente utili a camuffare l'odore dei cadaveri, e altre ad annebbiare la mente dei pazienti vivi permettendoci di operare senza che si agitassero o urlassero. Successivamente, grazie a questa branca di studio, abbiamo anche potuto studiare gli effetti che alcuni cibi avevano sui pazienti e sui loro stomaci: ne avevamo una collezione intera in barattoli di vetro, con le varie fasi di avvelenamento da cibo avariato.
Un giorno mio padre mi coinvolse nei suoi studi, possibili grazie al furto di cadaveri e alla sperimentazione sulle persone. Col tempo mi ero innamorato della scienza medica al punto da metterla al di sopra degli scrupoli e della morale. Ci spingemmo troppo oltre e i morti non ci bastavano più. Avevamo sete di conoscenza e ci rendemmo conto che per comprendere a pieno il funzionamento di un corpo, esso deve essere vivo. Entrambi eravamo medici rinomati e il buon nome della nostra famiglia garantiva una copertura che nessuno aveva voglia di mandare in frantumi, così la legge indagava senza impegno e le persone preferivano guardare dall’altra parte quando si diffusero voci circa i Van Vlad. Avevamo chi, sotto lauto compenso, rapiva uomini, donne e bambini. Non riuscivamo a fermarci.
Mio padre non era cattivo e non lo ero nemmeno io. Era scienza, era studio, erano sacrifici necessari per un bene superiore. Questo, almeno, era ciò che ci raccontavamo.
Quando mio padre morì, il suo corpo venne donato alla causa e come volontà testamentaria fui io ad analizzarlo.
Compresi che dovevo smettere quando finii per mettere sotto i ferri mia moglie. Era incinta del nostro secondogenito: poiché la primogenita era nata con disturbi psichici, decisi di intervenire sul nascituro prima che venisse al mondo. Mi credevo Dio. Credevo di poter controllare ed eliminare eventuali anomalie. Ma qualcosa andò storto e né mio figlio né mia moglie uscirono dalla sala operatoria. Diedi fuoco ai due cadaveri e decisi di smettere. Sono passati cinque anni e tutti sanno che operai mia moglie per un parto prematuro ma che le cose andarono male per via di una complicazione.
Non è andata così. Ora, con il presente documento, depositaria della verità è mia figlia.


Firme in calce
Artefice del testamento: Dr. Cornelius Iohan Van Vlad
Notaio: Hugene Poshenko







L'aggiunta si attiene alle conoscenze relative al primo livello della skill, non va oltre per questa ragione, spero ora vada meglio. Più di così temo che renderebbe poco credibile il testamento
[Modificato da Dr. Van Vlad 21/08/2015 23:07]
OFFLINE
Post: 510
Sesso: Maschile
22/08/2015 19:01

Allora, l'aggiunta va benissimo: ti ringrazio per la collaborazione.
Leggendo le caratteristiche vedo che l'altezza stona un pochino col massimo imposto dal clan mediterraneo (che, se il sole non mi ha ancora rimbecillito - risaputa è la mia ignoranza in geografia -, è quello legato alle terre di provenienza), ma:


Cornelius Iohan Van Vlad
Descrizione Fisica: Presente
Allineamento: Legale Neutrale
Karma: 512
Terra di provenienza: Principato di Transilvania (Romania) [CENSIRSI NEL CLAN MEDITERRANEO]
Lingue conosciute: Rumeno, Russo e Comune

Skill da bg: Conoscenze Naturali I



Buon gioco!

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