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. La sua vita .
“Era cresciuto in mare, spostandosi da una città all’altra delle coste portoghesi. Le vele venivano gonfiate dal vento e Seahorn era sempre stato affascinato dalla potenza delle folate che riuscivano a far navigare un mezzo così imponente. Il padre era un commerciante e la stiva ed il ponte della Mejra (la loro barca) era sempre colmo di spezie e merci. Il nome l’aveva scelto lui quando era solo un bambino, quando ancora la salsedine non aveva iniziato ad attaccarsi alle sue ossa.
Crescendo si rese conto di volere una vita diversa da quella di suo padre, una vita che gli avrebbe potuto dare più soddisfazioni: non gli sarebbe bastato far felice dei clienti, non gli sarebbe bastato essere ricco. C’era qualcosa che bramava più di tutto: l’onore. Combattere e difendere il proprio, ma anche quello degli altri. Sentirsi utile, sentirsi fiero di se stesso. La prima volta che un’effige cavalleresca venne apposta sul suo petto questo si gonfiò di gioia ed orgoglio. Sarebbe stata una vita di sacrifici per un ragazzo appena ventenne, ma sicuramente ne sarebbe valsa la pena.
L’addestramento fu duro e gli anni passarono, uno dopo l’altro, inverno dopo inverno. Amava la quiete di quella stagione, la neve che nelle zone di altura spolverava i paesaggi brulli. L’anno in cui il freddo in Portogallo fu più intenso Seahorn venne investito Fante. Si occupava di addestrare i più giovani, ragazzi che come lui tempo prima cercavano di approcciarsi a quella vita impervia. Trascorse l’inverno al nord, lontano dalla costa. Si sentiva lontano dal suo mare, catapultato in un ambiente nuovo e a lui sconosciuto. Le montagne erano belle ma severe, come le donne cresciute in collegio. E si gelava, si gelava sul serio. Iniziò a rivalutare il suo amore per quella stagione, seppur all’alba quando riusciva a specchiarsi nei laghetti ghiacciati ne fosse ancora catturato dal fascino. Dovette imparare a scalare le pareti rocciose, a sopravvivere alle lunghe notti in accampamento. Ma più di tutto a combattere su un terreno scivoloso. All’inizio non fu facile, gli stivali slittavano sulla neve ghiacciata, l’equilibrio era precario. Ma pian piano acquisì maestria nel muoversi e gestire meglio la stabilità dei suoi movimenti. I suoi allievi si impratichirono a loro volta, anche se quando le giornate si fecero più lunghe e il clima più mite tutti furono felici di ritornare a Sud, compreso lui.
Il primo bagno di quella primavera inoltrata fu speciale. Sentiva le sue cosce muscolose spostare l’acqua mentre nuotava verso il largo, percependo il sale sulla lingua e l’ossigeno pungente nei polmoni. Il mare pulsava di vita, una vita che scorreva palpitante anche in lui. L’addestramento dei mesi precedenti diede i suoi frutti anche quando tornando a riva iniziò ad arrampicarsi sulla scogliera scivolosa. I suoi piedi sembravano ormai in grado di valutare l’appoggio migliore, evitando passi falsi o errori. Era salito in fretta sulla cima, scalando la piccola faglia piuttosto agilmente.
L’allarme scoppiò presto in città e Seahorn fu tra i primi ad accorrere in magione quella mattina. Lo sguardo del Supremo era cupo, la schiena arcuata mentre fissava la missiva appoggiata sul lungo tavolo. Apprese dell’epidemia che stava dilagando nella regione vicina ed ebbe paura, un sentimento che non provava da anni. Venne deciso di evacuare la comunità e fiumi di gente iniziarono a riversarsi per le strade. Anche i cavalieri erano destinati a migrare verso Nord seppur per ultimi, dove avrebbero servito altre magioni e aiutato altri fratelli. Una città fantasma non aveva bisogno di eroi. “
. Il presente .
La barba incolta, i capelli ora brizzolati e spettinati. Gli occhi azzurri fissano l’orizzonte di quel mare così inquieto. Il suo portogallo, la sua casa, la sua terra. È seduto sulla sommità della scogliera pensando al domani, un domani ignoto. Non sa se rivedrà mai questo luogo e se invece ciò accadrà dovranno passare anni. Anni che invecchieranno il suo viso con rughe bonarie, che aggiungeranno più ciocche bianche ai suoi capelli. Un’imbarcazione naviga verso il piccolo porticciolo della baia che si staglia al di sotto dei suoi piedi, degli uomini sono già in fila attendendo il suo arrivo. C’è un posto anche per lui su quella nave, un viaggio che lo porterà verso una nuova vita a Nord.
Tratti fisici caratteristici:
- Occhi: Celesti
- Capelli: Brizzolati
- Altezza: 175 cm
- Segni particolari: Nessuno
- Allineamento: Neutrale Puro
- Skill richiesta: Agiità +1
E m p t y / H e n z / G u l a d