Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 
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Sheol

Ultimo Aggiornamento: 08/06/2016 22:17
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Post: 1
Città: MILANO
Età: 29
Sesso: Maschile
06/06/2016 11:33

Approvazione bg e prima skill
Nome completo: Sheol (non ha un cognome)

Descrizione fisica
età: 26
altezza: 1.70m
peso: 60kg
capelli: Biondo chiaro (quasi bianco)
occhi: Miele

Allineamento: Neutrale Malvagio

Segni particolari: cicatrici della fustigazione sulla schiena e tatuaggi che riportano estratti di Torah sulle braccia, sul petto, sulla gola e sulle gambe.

Terre di provenienza: Sconosciute, acquistata come schiava ad Orhid (impero bulgaro).

Attuale punteggio karma: 261

Richiesta skill da BG: Esp. armi leggere liv 1


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«LO SHEÒL È L'UNICO POSTO, DOVE LA MANO TREMENDA DI DIO NON ARRIVA, PERCHÉ YAHWEH È DIO DEI VIVI, MA NON DEI MORTI; E GIOBBE VORREBBE NASCONDERSI NELLO SHEÒL PER SFUGGIRE A DIO.»

Avrebbero dovuto cercare tutti l’inferno, perché la vita terrena non era più clemente della morte per gli schiavi. La ragazza non aveva un nome. Non ne aveva bisogno, i prigionieri non venivano chiamati per nome. La frusta era l’unico verbo. Il suo corpo era martoriato da cicatrici, la pelle bianca era segnata con molteplici lividi e tagli. Erano quaranta i colpi che impartivano la disciplina, né uno di più né uno di meno. Era cresciuta così, servendo padroni che abusavano della dignità umana. Qui conobbe la Torah, in un lurido angolo di una stalla in cui le persone erano ammassate peggio di bestie. Non c’era riposo in quei corpi, eppure negli occhi di molti si scorgeva la fede. Una fede rassegnata alla sottomissione, una fede disperata.

La Torah predicata dagli schiavi era quella orale, per lo più. L’analfabetismo ed il lavoro era il pane quotidiano. Lei non veniva da una famiglia religiosa, anzi, non ricordava la sua famiglia a dire il vero. Lei non ricordava nulla prima di questa vita. Sapeva di essere stata comprata in un mercato di schiavi a Orhid, nell’Impero Bulgaro. Nient’altro. Eppure lei non aveva l’aspetto della gente di quella zona, i suoi capelli erano talmente biondi da sembrare bianchi e la sua carnagione tanto chiara da farla apparire morta durante il sonno. La malnutrizione aveva scavato il suo corpo magro, le costole spingevano sotto la pelle fina mostrando prepotentemente i loro profili.
Non le era concesso avere i capelli lunghi, sarebbero stati un intralcio e un vezzo inutile, superfluo. Li portava rasati, falciati come i sogni di una ragazzina costretta a quella vita di stenti e fustigazione, ma soprattutto fatica. Gli anni passavano e non c’era scampo a quella routine. La preghiera Ebraica accompagnò tutte le lune che trascorsero fino al suo ventunesimo compleanno. Non era più una bambina, da molto tempo ormai. Ed anche gli umori erano cambiati in città, le rivolte del popolo stavano prendendo il sopravvento sui padroni e su coloro che governavano. La gente era stanca, ma la paura era tanta. Le punizioni erano esponenzialmente aumentate, le crocifissioni adombravano le colline brulle con scene di orrore e morte. La fustigazione era un privilegio, nonostante adesso i quaranta colpi fossero solo un lieto ricordo. Non c’era più pietà, si veniva massacrati fino alla perdita dei sensi o peggio.
Le voci iniziarono a correre fra gli schiavi, molti erano coloro che volevano insorgere e ribaltare un potere marcio da secoli, che portava sulle spalle più sangue di quello che sarebbe stato versato in mille potenziali rivolte. Delle riunioni clandestine nel nome di Yahweh e della libertà iniziarono ad essere organizzate di nascosto dalle guardie e dai padroni e molte furono le vittime che pagarono il prezzo di questa voglia di giustizia. I controlli erano scrupolosi ed era difficile riunirsi e discutere di come organizzare la rivolta. Le menti degli schiavi erano ignoranti e questo non faceva che rendere ancor più difficoltoso il tutto.

Il giorno in cui sarebbero morti o avrebbero iniziato a vivere davvero arrivò e la ragazza senza nessuno scrupolo diede fuoco al primo presidio. Teneva in mano la torcia ancora, fissava il suo riflesso vacuo nelle fiamme calde. Nei suoi occhi giallastri bruciava la stessa luce. La gente correva in ogni direzione, le guardie venivano massacrate ma al contempo anche molti schiavi furono trucidati barbaramente. Corpi di entrambe le fazioni bruciavano ormai ridotti in cenere fra le braci ardenti degli edifici che cadevano in fiamme. Aveva con sé una spada -come molti altri schiavi-, seppur nessuno di loro sapeva davvero usarne una. Le armi erano giunte la notte prima in gran segreto, spedite da fonti esterne che avevano evidentemente interesse a supportare la rivolta. Probabilmente erano gli stessi aguzzini che non aspettavano altro che il potere attuale cadesse per rimpiazzarlo, esibendosi in ancor più terribili spettacoli. Ma questo alla ragazza non interessava, non si hanno di certo interessi politici quando tutti i diritti della tua persona vengono calpestati barbaramente.

«TUTTO CIÒ CHE FAI, FALLO FINCHÉ HAI FORZA, PERCHÉ NON C'È NÉ AZIONE, NÉ PENSIERO, NÉ SCIENZA, NÉ SAPIENZA NELLO SHEÒL DOVE STAI ANDANDO.»

Il punto era quello: non sapeva dove stava andando. Era riuscita a scappare quella notte, nonostante la rivolta degli schiavi fallì e venne repressa con fiumi di sangue e lacrime. Correva adesso, vagando per quelle terre sconosciute cercando di sfuggire ad anima viva. Aveva ancora con sé quella spada sporca che pesava sui fianchi della ragazza, sbattendo sulla sua coscia ad ogni passo. Ma soprattutto, più di ogni altro macigno reale che potesse trasportare, ciò che gravava sulla sua schiena era la vendetta. Un fardello che era cresciuto negli anni, mangiandola dentro come un parassita infestante. Lontana dalle fiamme e dagli uomini si fermò, sdraiandosi sfinita sull’erba marcia e umida. I capelli si impregnavano di fango, la pelle si pitturava grottescamente aderendo al suolo. Fu in quel momento che decise quale fosse il suo nome: Sheol. Se il suo destino era quello di finire all’inferno come schiava decise che sarebbe stata lei lo Sheol dei padroni. Li avrebbe rincorsi, li avrebbe presi. E lì, in quell’istante, fu consapevole che non ci sarebbe stata nessuna scienza, nessuna sapienza e soprattutto nessuna fede nelle sue azioni. Sarebbe stata quella mano che Jahweh avrebbe temuto e condannato, incapace di salvare la sua anima.

«QUANDO L'UOMO MUORE, GIACE CADAVERE. QUANDO L'UOMO È MORTO, DOPO DOV'È? FORSE CHE QUANDO L'UOMO È MORTO, DOPO PUÒ VIVERE (ANCORA)?»



“Estratto di una taglia ed alcune comunicazioni scritte fra le guardie ed i padroni di Orhid”

[..] Stato: ricercata. La donna si fa chiamare Sheol, inferno. Non siamo a conoscenza del suo vero nome, ammesso che ne abbia mai avuto uno. Era una schiava scappata durante le rivolte del passato lustro. È alta poco più di otto spanne e mezzo. Dovrebbe aver vissuto all’incirca ventisei primavere. È ricercata per tre omicidi accertati di padroni e diversi atti di tortura. Ha molti tatuaggi: sulle braccia, sulla gola, sul petto e sulle gambe. Riportano scritte in ebraico sullo Sheol, tratte dalla Torah. Ha i capelli bianchi, la pelle chiara. È una discreta spadaccina, non sottovalutatela. Se la trovate portatela qui a Orhid, voglio occuparmi della sua fine personalmente. La ricompensa ammonta a 16550 Grosh. [..]


OFFLINE
Post: 510
Sesso: Maschile
08/06/2016 20:52

Prima di approvare, ho bisogno di sapere da te dove ti sistemerai: clan nordico o mediterraneo?

OFFLINE
Post: 4
Città: MILANO
Età: 37
Sesso: Maschile
08/06/2016 21:43

Clan nordico! :)


OFFLINE
Post: 510
Sesso: Maschile
08/06/2016 22:17

Peeerfetto :)


Sheol
Descrizione Fisica: Presente
Allineamento: Neutrale Malvagio
Terra di provenienza: [CENSIRSI NEL CLAN NORDICO]

Skill: Armi da guerra leggere I


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