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BIBLIOTECA AULA DI SCULTURA

Ultimo Aggiornamento: 19/02/2012 12:42
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Sesso: Maschile
19/02/2012 12:04

Scultura greca



La scultura è tra i più importanti e conosciuti aspetti dell'arte greca, probabilmente dovuto al fatto che le opere scultoree meglio si sono conservate e rinvenute integre.

L'arte scultorea greca aveva come soggetto principale le figure umane, solitamente donne e uomini ideali, che riunivano in sé tutte le più alte caratteristiche fisiche e morali. L'artista non eseguiva la figura tale e quale alla realtà, ma come sarebbe dovuta essere: comunemente viene chiamata “mimesi”, ovvero l'imitazione del bello della natura.


Periodi


Tradizionalmente si distinguono nella scultura greca cinque periodi:
1.il periodo dedalico (VII secolo a.C.)
2.il periodo arcaico (VI secolo a.C., fino al 480 a.C.)
3.il periodo severo (480-450 a.C. circa)
4.il periodo classico (IV secolo a.C., fino al 323 a.C.)
5.il periodo ellenistico (dalla morte di Alessandro Magno nel 323 a.C. alla conquista romana del 146 a.C.).



Origini


Possiamo distinguere un periodo separato dai suddetti, che può essere collocato tra il XI e il VIII secolo a.C.
L'arte scultorea di quel periodo, che chiamiamo proto-geometrico e geometrico, si dedicava prevalentemente a statuette di piccole dimensioni, in bronzo a fusione solida che rappresentano figure umane o animali (cavalli, buoi, cervi, uccelli, ecc.); alcune presentano figure a rilievo sotto la base ed erano usate come sigilli, altre che presentano fori o anelli venivano appese come ex voto nei santuari. Oppure troviamo opere con figure in azione, i gruppi, i guerrieri all’assalto e gli aurighi, ma anche le figure di suonatori e di artigiani. O ancora, divinità rappresentate come cavalieri su imponenti cavalli o carri da guerra.

Anche l’argilla fu largamente usata dai greci ed era sempre dipinta; le piccole statuette di terracotta, specie all’inizio, avevano uno scopo votivo, per cui spesso rappresentavano le divinità dei santuari o gli offerenti. Già comuni nell’epoca micenea, non se ne ritrovano in abbondanza fino al IX‑VIII secolo a.C. e a partire da questo momento costituiscono una delle produzioni costanti del mondo greco, essendo l'argilla molto presente in numerose località greche.

All'arte della scultura appartengono anche le gemme incise e i gioielli. Le gemme greche servivano soprattutto come sigilli o marchi di identificazione.
La forma dei grani poteva essere conica, a cupola, angolare e arrotondata, oppure a cilindro. Erano tutti perforati per essere portati sospesi a un filo. Solo durante l'VIII secolo a.C., cominciano ad apparire figure umane, animali o vegetali, ma sempre in forme schematizzate


Esempio
[IMG]http://i42.tinypic.com/dadqs.jpg[/IMG]


Periodo dedalico


La cultura dedalica deve il suo nome a Dedalo, scultore che per primo diede vita a questo tipo di arte.
Sviluppatasi principalmente a Creta, la cultura dedalica propone sculture accresciute in dimensione, più monumentali, inizialmente in calcare e in seguito sfruttando, particolarmente nelle isole, i marmi locali.

Le statue erano scolpite per una visione rigidamente frontale a partire dai blocchi di pietra squadrati. I volti hanno impianto triangolare, con grandi occhi, inquadrati dai triangoli contrapposti della capigliatura. I corpi hanno vita stretta e busti triangolari e la resa anatomica è semplificata nei nudi maschili e nascosta sotto le vesti femminili decorate. In conclusione, molto influenzati dall'arte egizia.

La seconda metà del periodo dedalico, si configura come un periodo di transizione e sperimentazione, di tecniche e materiali manifestantisi in opere di una certa durezza e rigidità ormai lontane dalla freschezza, verso una direzione in cui la sfida delle dimensioni è solo uno degli aspetti, al quale partecipano l'acquisizione di abilità tecniche e una maggiore resa naturalistica, meno simbolica e stilizzata.

Le fonti riferiscono della tecnica di realizzare figurine in terracotta, che sarebbe stata inventata dal sicionio Butades a Corinto, il quale avrebbe per primo decorato la terminazione delle tegole con figure. Successivamente comparvero anche le prime antefisse in terracotta decorate a rilievo e dipinte con protomi femminili e figure in terracotta dipinte a decorare i frontoni e che successivamente vengono prodotte in pietra.

Rappresentazioni a rilievo e protomi fuse ornano i grandi recipienti in bronzo e rilievi figurati su lamine metalliche dovevano anche ornare dei grandi donari nei santuari. Tipici esempi di arte orientalizzante sono gli scudi, decorati con rilievi a sbalzo di mostri e animali.

Ancora sussiste l'uso della decorazione di gemme incise e gioielli, che risente dell'influenza orientale, portando alla creazione di collane con piastre d'oro o argento, nonché decori con immagini di centauri e animali mitici.

Le botteghe dei santuari proseguono inoltre la produzione di piccole sculture in avorio, spesso utilizzate come decorazione di oggetti e mobili.



Esempio
[IMG]http://i39.tinypic.com/jl6i4h.jpg[/IMG]



Periodo arcaico


In quest'epoca la produzione più abbondante è quella dei kouroi e delle korai, figure umane giovanili, rispettivamente maschili e femminili, al culmine dello sviluppo intellettuale e fisico, non ancora toccato dalla decadenza.
Le forme e le movenze del corpo sono semplificate e ridotte, le statue sono stanti (in piedi), spesso a grandezza naturale o quasi naturale, con una gamba avanzata (generalmente la sinistra) ad indicare il movimento, ma ancora irrigidite in posa ieratica e con il tipico sorriso arcaico.
La nudità deriva probabilmente dalla consuetudine degli altleti di gareggiare nudi. Le statue potevano essere poste in un santuario, dono della comunità o di un privato alla divinità, potevano rappresentare il dio stesso, il dedicante, o soltanto un'immagine umana bella e perfetta; potevano essere poste in una tomba e potevano essere immagini del defunto benché spersonalizzate; anche i vecchi potevano avere nella loro sepoltura un kouros, ne abbiamo fonti epigrafiche.

Venivano utilizzati il marmo pario o la pietra locale o, ancora, la terracotta: le tecniche di fusione del bronzo, infatti, non consentivano ancora la realizzazione di statue di grandi dimensioni. Le opere erano nella maggior parte dipinte, anche a colori vivaci, in contrasto con l'aspetto candido che hanno attualmente dopo la perdita dei pigmenti e che ha formato l'estetica neoclassica.

Della scultura arcaica si è soliti distinguere alcune correnti in rapporto alle varie zone della Grecia antica: la dorica, la ionica e l'attica. La prima che scolpisce corpi massicci, simmetrici, schematizzati, a volte tozzi, la seconda più slanciata ed elegante, che si qualifica per una maggiore attenzione alla linea e alle vibrazioni luministiche, la terza che infine sintetizza le due precedenti ricerche stilistiche, esprimendo un naturalismo intento a mettere in rapporto la statua con lo spazio circostante. Il tentativo è quello di rendere sempre meglio il volume del corpo, che man mano conquista lo spazio.



Esempio
[IMG]http://i44.tinypic.com/azbdeg.jpg[/IMG]


Periodo severo


Verso la fine del VI secolo a.C., si diffonde uno stile che anticipa quello del periodo detto classico, e che viene definito severo perché contempla il definitivo superamento della tradizione arcaica secondo la quale il volto era costantemente atteggiato in un sorriso. La testa diventa tendenzialmente sferica, il volto tondeggiante e, di conseguenza, gli occhi e la bocca trovano le giuste proporzioni e collocazioni. La massa muscolare non è più massiccia, ma distribuita armoniosamente nella struttura corporea. Le spalle si allargano e si arrotondano e il largo busto esprime una grande potenza. La parte inferiore del torace è rilevata ad arco di cerchio. Si assottigliano le ginocchia e le proporzioni complessive sono slanciate. Il materiale più usato dall'arte "severa" fu il bronzo: le figure venivano prima modellate con argilla e poi rivestite con uno strato di cera, che veniva nuovamente ricoperto di argilla per creare lo stampo dove poi andava colato il bronzo fuso (tecnica di fusione a cera persa)



Esempio
[IMG]http://i44.tinypic.com/1zohzef.jpg[/IMG]



Periodo classico


La conoscenza dell'anatomia del corpo e la competenza tecnica permettono agli scultori di raffigurare dei ed eroi in pose più naturali e variate rispetto ai periodi precedenti. La maestria tecnica fa della scultura del V secolo la vetta più alta dell'estetica classica.
Si sperimenta il movimento nello spazio, intendendo con esso la rappresentazione non tanto della sua continuità nel tempo, quanto del suo concetto in senso astratto e assoluto privilegiando un istante dell'azione e un unico punto di vista, quello frontale.
Inizia la costruzione delle grandi sculture in bronzo (bronzi di Riace) e delle statue di culto monumentali, rivestite d'oro ed avorio.

Il culmine espressivo di questo periodo è rappresentato dalle vesti dai fitti panneggi estremamente naturalistici ("panneggio bagnato").

Nel tardo-classicismo le proporzioni dei corpi si allungano e affinano e la naturalezza delle posizioni si accentua. L'uso del marmo bianco consente raffinatezze nella resa delle superfici con effetti di luminosità che addolcisce le curve e modula i volumi.

I bronzi hanno aggiunte di smalto per gli occhi e altri metalli per le labbra e le ciglia, proseguendo la tradizione di policromia.



Esempio
[IMG]http://oi44.tinypic.com/6du6n5.jpg[/IMG]



Periodo ellenistico


L'abilità tecnica raggiunta viene sfruttata fino alle estreme conseguenze, con pose tormentate, complesse e composizioni virtuosistiche.
Anche le espressioni dei volti si fanno passionali e tormentate e si hanno con quelli dei sovrani ellenistici, i primi ritratti.

La scultura non è più riservata a templi e santuari o a celebrazioni pubbliche, ma entra anche in ambito privato, come ricca e prestigiosa decorazione. Viene ricercata la novità nei soggetti e si attinge a raffigurazioni realistiche o di vita quotidiana (la vecchia ubriaca, il fanciullo che gioca con l'oca), trattate con abilità tecnica consumata e rese virtuosistiche dei panneggi.



Esempio
[IMG]http://i43.tinypic.com/24pb792.jpg[/IMG]




Note:

Antefisse: decorazioni che possono essere trovate sui tetti.
Frontoni: decorazioni che si possono trovare al di sopra dei portoni.




[Modificato da Mac Elf 19/02/2012 12:42]
.oO* Mac Elf *Oo.
*.¸¸.•´¨'»*«´¨'•.¸¸.*.¸¸.• ´¨'» GrAn MaEsTrO D’AcCaDeMiA «´¨'•.¸¸.*.¸¸.•´¨'»*«´¨'•.¸¸.*

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