La mia è una storia vecchia di qualche decennio, anzi di qualche secolo ormai, non sono molto bravo a contare però e non ricordo la mia età di preciso.
So che i miei genitori vivevano in una città nel sottosuolo Scozzese, nella fortezza di Subyung. Da quel che mi hanno raccontato un tempo erano i drow a detenere il potere in quei sotterranei tanto profondi, ma sono stati scacciati in una guerra lunga qualche decennio e in cui mio padre, Kinterin figlio di Kintrondon, ha perso un braccio, un occhio e il corretto uso della gamba destra, ma ha guadagnato invece gloria imperitura tra il suo popolo divenendo rispettato e stimato. Quando sono nato le cose erano ormai riappacificate, i drow erano lontani, e gli unici con cui ci scontravamo erano gli elfi in superficie. Ho sempre odiato gli orecchie a punta, mia madre mi ha sempre detto di non stargli vicino perché hanno un cattivo odore: non sono mai riuscito a capire il loro reale odore, perché appena sono entrato nelle truppe del mio popolo come soldato semplice, quando divenni maggiorenne, cadevano sotto le mie asce senza darmi il tempo di odorarli. Vigliacchi!
In ogni caso il tempo passava lento e noioso, io combattevo spesso con i miei coetanei ma li superavo sempre. Combattevo con due asce, una per mano, e turbinavo colpi su colpi sbaragliando chiunque mi fronteggiasse. Mi annoiavo, non c’erano sfide di alcun tipo li sotto.
Passarono gli anni, e io riuscii ad accrescere anche il mio potere all’interno della società nanica di cui facevo parte divenendo un importante membro delle truppe del sottosuolo. Ero orgoglioso e fiero della mia forza e del potere che avevo acquistato, ma il tempo della gloria non era ancora giunto. Mi diedero un distaccamento di alcuni nani guerrieri, per sbaragliare le difese degli elfi in superficie che tentavano di aprire alcune miniere poco sotto le montagne confinanti coi loro boschi.. Non finì bene, loro erano tanti, e il loro capitano era un mostro. Ci sconfissero tutti, mai e poi mai avrei suonato il corno della ritirata. Sono rimasto solo io nel campo di battaglia, attorniato dai superstiti elfi, ed è stato il capitano stesso a sfidarmi. Un elfo bello, alto, dai capelli neri lunghi e gli occhi rossi. Combatteva anche lui con due armi in contemporanea, ma la sua velocità era straordinaria. Colpiva danzandomi intorno. Mi ha sopraffatto, ero pieno di ferite, mi ha colpito un’ultima volta sulla tempia e…… E non mi ha ucciso, mi ha lasciato solo una cicatrice sulla tempia destra. Non capisco il perché ancora oggi. Mi sono risvegliato ore dopo, stanco e ferito, ma vivo. Non avevo più nulla, gli elfi si portarono via ogni cosa, ma avevo la mia vita. La mia dignità mi imponeva di non tornare sotto terra dalla mia gente, per essere accolto come un grande combattente probabilmente visto che ero riuscito a sopravvivere. Non potevo, perché non sarei riuscito a guardarli in faccia per dirgli che ero stato….. risparmiato. Questa parola ancora mi costa molto.
Ripartii, per muovermi attraverso le città in superificie, conoscendo persone noiose e provocando una rissa a notte, sempre ubriaco, senza scopi se non quello di sopravvivere. Ero annoiato, sapevo che non sarei potuto andare avanti così. Ma un sacerdote mi ha tirato fuori da quella lenta nenia che mi avrebbe portato alla morte per noia prima o poi. Si chiamava Thorindar, un umano dalla pelle chiarissima e la faccia da bravo ragazzo. Era pieno di strani simboli e ninnoli, e aveva un tatuaggio di un teschio alla fine della schiena, proprio dove iniziava il collo e vestiva sempre una tunica color ruggine. Rappresentava il dio Nerull, il dio della morte, che aveva influenza sull’oscurità e sugli assassini.
Inizialmente lo ascoltai solo per noia, mi sembrava intelligente e usava parole mirate a non far decadere la mia attenzione. Io di mio non sono mai stato un buon oratore, piuttosto facile all'ira e all'uso delle mani. Ma quell'uomo sembrava in sitonia con me. Mi dava dei nuovi scopi, dopo che avevo perso il comando delle truppe del sottosuolo. Mi ha promesso gloria e vita ben più lunga rispetto a quella di qualsiasi altro nano, e io che ho creduto, perchè Nerull è magnanimo con chi lo serve. Il culto della Morte può sembrare sciocco, ma è quanto di più logico possa esistere. E non ho potuto fare altro che seguirlo quindi, inizialmente un pò disinteressato, in seguito con sempre maggiore fervenza, perchè in fondo al mio animo sentimenti di distruzione e malvagità, hanno sempre covato industurbati, in attesa solo di essere esternati. Il dio pretendeva frequenti sacrifici di esseri viventi. Iniziammo con gli animali, ma ci spostammo presto verso esseri viventi dotati di maggiore capacità di ragionamento. Mi rifiutai solo di donare al mio, almeno di mia volontà, altri nani, ma per il resto tutto andava bene, gli elfi sopratutto.
La fede in Nerull presupponeva alcuni insegnamenti, che mai Thorindar evitò di dare: trarre piacere dagli spargimenti di sangue, dal male fine a se stesso, dalla perversione. E noi due oscuri, insieme a pochi altri seguaci recuperati nel tempo, non ci risparmiammo mai nel fare la volontà del Dio.
Sono ripartito però infine, per portare la parole del Dio della Morte in altre lande, ho viaggiato senza meta e ho raggiunto un luogo nel quale fermarmi. Barrington sembra perfetta, Avalon è vicina e li pare che Nerull non sia ancora arrivato. Lo porterò io!
Capelli: Argentati - Cresta
Occhi: Rossi
Altezza: 1,40
Peso: 85 kg
Descrizione: Un fisico robusto e imponente, un guerriero figlio di guerrieri; le sue braccia pelose e enormi lo dimostrano, così come il suo torace spesso e imponente. Tozzo, come tutti i figli della pietra, ma non per questo goffo. Capelli argentei a spazzola tenuti in una cresta fuori dal comune (alla Mohicana), pelle scura come di chi ha passato anni e anni sotto terra, e barba lunga con molteplici treccie. Occhi rossi e luminosi, ma non per questo molto gentili. Una cicatrice sulla sua tempia, a destra, degno ricordo di un suo degno avversario. All’attaccatura del collo, sulla schiena, si può scorgere il tatuaggio che rappresenta il suo credo divino per Nerull (http://images.wikia.com/dungeons/images/c/cc/Nerull.gif ). Labbra, lobi e naso, sono interamente ricolmi di piercing d'ottone e ferro di scarso valore.
Skill richiesta: Ambidestria liv 1
Oggetto da Bg richiesto: Bracciale nanico del padre, Kinterin.
Riepilogo skill e karma:
Karma: 6017
Skill acquisite:
Potenza +1
Ambidestria +1
Esperienza armature +1
[Modificato da Rastal30 26/11/2014 15:47]
Agnor, SventraTroll.
"Quando il tuo più grande desiderio è la morte, la tua peggiore paura è non riuscire a ottenerla"