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SCHEDA PERSONAGGIO: GUDRON

Ultimo Aggiornamento: 20/11/2015 15:39
OFFLINE
Post: 491
Città: SARONNO
Età: 50
Sesso: Maschile
20/11/2015 15:39

Drago di Bronzo - Maschio



Gudron

Specie: Drago di Bronzo
Sesso: Maschio
Allineamento: Legale Neutrale
Forma Umanoide: Umana
Forma Animale: Lupo


Karma totale: 317 - Drago Giovane (20/11/2015)


Forma draconica

Metri percorribili in un round (volo): giovane 20, adulto 40, veterano 60
Metri percorribili in un round (a terra): giovane 9, adulto 9, veterano 9
Resistenza magica: giovane +2 , adulto +2, anziano +3
Infravisione: giovane +2, adulto +2, veterano +2
Sensi sviluppati: udito/vista/olfatto – malus al TATTO
Bonus taglia: giovane -2, adulto -3, veterano -3

Skill fisiche di base: agilità +5 (in volo E in acqua) -3 (al suolo), forza N.P., resistenza +5 (in volo e in acqua) 0 (al suolo - un drago non può correre per conformazione fisica e difficilmente fa passeggiate).



Forma Umana

Metri percorribili in un round: 5
Resistenza magica: +1
Sensi sviluppati: olfatto
Bonus taglia: 0

Skill fisiche di base: agilità +1, forza +3, resistenza +2



Skill di razza

Estremamente longevi
Controllare temperatura corporea
Capacità di volo
Protetto da scaglie
Resistenza ad un elemento (energia)
Resistenza ai veleni
Mutaforma (4 round)
Empatia draconica (liv 1)
Telepatia draconica (liv 1)
Presenza terrificante (1 round di preparazione, 3 round di durata)
Attacco multiplo (zampe + morso)
Soffio di energia (lungo 10 metri largo 2 metri)
Protezione degli alleati (3 round di preparazione, 2 round di durata)
Influenza mentale (3 round concentrazione, 3 round durata)
Legame con il Pendragon



Background

< “Non ricordo esattamente l’inizio, il perché o cosa accadde.”
Gli occhi dei suoi ascoltatori erano fissi su di lui e pendevano dalle labbra carnose al cui movimento usciva una voce pacata, lenta nello specificare ogni sillaba, una nota di nobiltà ed eleganza, di saggio e vecchio allo stesso tempo, vissuto.
“In realtà da quando ho memoria non ho un ricordo chiaro dei miei genitori, chi furono, cosa fecero, come si chiamavano. Nasce solo una sensazione di calore strana provenire dall’interno nel ricordarli. Ricordo la fame dei primi tempi. Di cosa ero in grado di cacciare e cosa no. Tutto nuovo, tutto bello e da scoprire. Il clima era freddo, stavo al nord presso gli oceani freddi. Le mie amicizie erano prevalentemente i delfini e le balene. Poi la scarsa quantità di cibo mi costrinse a scendere più a sud. Fù in quel periodo che scoprii l’esistenza di altre creature.”
Per un attimo i suoi ascoltatori si sentirono fieri, chiamati in causa dalla storia di un drago.
“Creature così banali, stupide e di breve vita da rendermeli affascinanti.”
Il volto degli umani dinanzi a lui si spensero come una candela a cui è finito l’ossigeno.
“I loro intrighi di potere, i loro sotterfugi, le loro alleanze, ma anche la loro lealtà, il loro amore, la loro sofferenza e la loro gioia, sono stati per me un nutrimento per cui ho vissuto per molto tempo.”
Il drago si passò una mano tirandosi indietro i capelli a spazzola bronzei così come le pupille dei suoi occhi che tradivano la sua natura. La pelle chiara ed il fisico asciutto ed allenato si palesava rilassato, ma a tratti più agitato gesticolando con una veemenza lievemente superiore al suo sandard.
“Ricordo ancora le prime volte in cui provai ad avvicinarmi ai villaggi. Scappavano tutti, io parlavo solo draconico e poco più e non riuscivo a farmi capire. Allora quando ero solo desideravo tanto riuscire a prendere le loro sembianze. Ci misi molto tempo. Le prime volte sentivo come un brivido ma nulla più. Era la paura che mi bloccava, sembra strano. Anche io ho paura.”
Abbassò gli occhi a terra tirando un lieve sospiro che gonfia la cassa toracica di colui che appariva come un uomo.
“Quando sono riuscito a lasciarmi andare da quella nube bronzea che sprigionava il mio corpo ne uscii umano, le scaglie si erano tramutate nelle immagini che avevo io di me, nei vestiti che mi piacevano. Con il tempo una volta catturata la sensazione a me avversa riuscii anche a diventare un lupo (cecoslovacco) più per esigenze di caccia e di danni. Fu molto strano. Eccitato mi infiltrai fra gli umani ma non parlavo. Non ci misi molto a comprendere quello che dicevano, parlarlo fu più complesso. Ogni tribù aveva un loro modo di parlare. Con il tempo mi intrufolai perfettamente e li studiavo. Passavo molto tempo in forma umana, per quanto per me scomoda a livello di sensazione. La mia diversità, anche in questa infima forma, si nota. Solo quando andavo a caccia tornavo me stesso ma ero solo, le persone non capivano, avevano paura. La mia arte nel parlare migliorava. Con il tempo cominciarono ad abituarsi a me e cominciavano a rispondermi con meno rispetto, sembravano non avere più alcun timore o remora mi trattavano come un pari e questa cosa mi infastidiva.” Si sofferma un attimo riprovando quella sensazione quasi di disgusto ”mi resi conto che i loro capi, quelli che non usavano la paura ed erano pochi, parlavano molto bene. Riuscivano a far fare al gruppo quello che volevano, anche cose assurde come sacrificare la propria vita per gli agi di altri. Allora studiavo attentamente il loro modo di parlare, di coinvolgere, di muoversi, di usare le debolezze altrui con una capacità singolare nel captarle cosa non vista a molti occhi umani ma non poteva sfuggire ai miei.”
Comparve un sorriso sul volto dell’umano mentre riportava le bronzee iridi sui suoi interlocutori.
“Ho passato il tempo divertendomi, prendendo parte alle scelte che ritenevo più giuste, a tratti imponendomi come guida, aiuto e sostegno. Altre volte come distruttore. Amo il denaro, mi attrae, mi stuzzica ne voglio sempre di più. Le cose preziose sono il mio punto debole.”
Lentamente, facendo pressioni sui piedi con le sue possenti gambe, si sollevò in piedi e prese a camminare saltando con lo sguardo da una persona all’altra. Adorava sentirsi così, un dio mascherato da uomo, che giocava con le vite così ricche di piccoli esseri.
“Io ero un fanatico delle vostre emozioni e lo sono tutt’ora.”
La sua voce dilagava attraverso l’aria creando un atmosfera che induceva attenzione.
“Vi ho visti cambiare e io sono cambiato con voi.” Una piccola pausa in cui il passo si arresta e lo sguardo per un attimo viene portato al cielo notturno ricco di stelle.
“Riuscivo a provare cose che io non potevo provare. La vostra breve e fragile vita vi permettere di apprezzare ogni momento e spesso anche voi lo dimenticate. Pensate come possa essere per una creatura come me. Diventa noioso.”
Riprese a camminare in cerchio alle spalle dei suoi interlocutori.
“Per non parlare della carica di lottare per qualcosa che ritenevo giusto, sotto pagamento certo ma credevo anche nella causa” teneva a precisare con un tono più marcato “come ad esempio…” una pausa in cui per un attimo sembrò durar fatica a trovare un ricordo non tanto per la vastità che possedeva tanto per l’assenza.
“Una volta degli umili re mi chiesero di sbaragliare l’esercito nemico. Io tenevo a quel povero re poiché una volta, mentre ero alla ricerca di pietre preziose arrivai nel suo castello. Provai a parlare con lui, ma le guardie non mi facevano avvicinare. Mi arrabbiai e ci tornai nella mia vera forma. Fu subito disponibile al dialogo e da quel giorno mi faceva regali periodicamente che io gradivo ovviamente.”
Le persone che ascoltavano per un attimo si guardarono fra loro per poi essere riattratti dalla voce soave e profonda del fittizio umano.
“Quindi, quando mi chiese di distruggere l’esercito di povere creature miste armati di forconi che minacciavano il suo trono io decisi di accontentarlo, era mio amico.” Disse come se fosse una cosa ovvia “mi recai dal capo dell’esercito nemico e gli concessi la vita in cambio delle loro gemme.”
In quel momento uno degli interlocutori si fece coraggio:
“Ma capo, tu lo facevi per i regali o perché gli volevi bene?” domandò timoroso di una reazione la quale non tardò ad arrivare.
“ahahahahaha” rise il drago portandosi le mani al ventre.
“che creatura magnifica, ho semplicemente fatto la scelta migliore per tutti. Io ero felice, il re era felice,il nemico era vivo.”
“e povero.” Interruppe un altro.
“Non si può avere tutto dalla vita.” Rispose bruscamente il drago “comunque soldati” rimarcando il loro ruolo “ricordatevi che domani distruggeremo i malvagi goblin brutti, schifosi e viscidi che hanno saccheggiato le vostre famiglie.”
Gli occhi dei soldati si fecero fieri, pieni di rabbia e orgoglio.
Il giorno dopo la battaglia fu vinta e Grudron presosi il dovuto dopo un accurata sistemazione delle scaglie intraprese il suo viaggio richiamato da qualcosa di saggio e antico, divino. La curiosità di una nuova emozione lo spinse a volare per molto tempo e per lunghissime distanze alla ricerca di quella fonte di calore che percepiva sempre più forte man mano che si avvicinava. Fino a quando non giunse ad Avalon. All’improvviso però si sentì mancare e cominciò a precipitare. Un immensa scia di polvere bronzea solco il cielo fino a cadere nel lago. Non si capacitava del perché ma la stessa magia che lo attirava lo attanagliava nella sua forma più debole. Dopo il giuramento al pendragon però tutto cambierà.>>
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Piccoli momenti di un avalonese comune con sua figlia.




SKILL

Diplomazia (3 livelli)
il possessore di questa skill è dotato di un ottimo carisma e riesce tramite il linguaggio a calmare gli animi o ad ottenere delle concessioni che in mancanza di tale skill risulterebbe più complicato avere (ad esempio incontrare un’autorità).

LIVELLO 1: a questo livello il possessore della skill è al principio nell’apprendimento dell’abilità del linguaggio, riesce ad avere una presa superficiale sull’attenzione degli astanti ed è in grado di far desistere una persona dal compiere un atto rischioso o nocivo. (quello poi dipende dal punto di vista di chi usa la skill)


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