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VENATOR [ mezzelfo]

Ultimo Aggiornamento: 20/01/2016 22:09
OFFLINE
Post: 4
Città: ASSISI
Età: 35
Sesso: Maschile
18/01/2016 17:29

Approvazione bg e skill
Nome: Venator Kahatehau
Età : 90 anni ( 25 umani)
Allineamento: Neutrale Puro
Lingue conosciute: Gaelico, elfico, comune.
Provenienza: Scozia.
Aspetto: Alto un metro e 80 per circa 75 kg. Occhi e capelli marroni, ha ereditato dalla madre le orecchie a punta e i tratti sottili del viso. Ha tatuaggi sul viso, sulle braccia e sulla schiena. Ha un carattere piuttosto particolare, di base schivo e diffidente , fedele coi pochi amici. Nato e cresciuto tra i boschi, non ama la società civile nella quale si trova a disagio, preferisce molto di piu la compagnia degli animali e la vita all'aria aperta.

BG

Ci sono due nascite

Una è quella che hai quando vieni al mondo, quando tua madre , dopo tante sofferenze ti concede di uscire dal guscio nel quale sei stato per mesi, e respirare per la prima volta la libertà.Quella io l'ho avuta da una degli elfi, una dei Silvani a quanto disse mio padre, avventuriero senza terra che di tanto in tanto si fermava tra le poche comunità presenti in quella regione per affari. Era un commerciante, un commerciante di emozioni, per i pochi che venivano attratti dalla natura selvaggia e i suoi perchè , o per coloro che osavano per qualche motivo si trovavano a passare dalla foresta. Ce n'erano tante di persone ardite, in quel periodo, il mondo stesso ribolliva di viaggi e viaggiatori. Mio padre, infatti, era una guida nei boschi. Di mia madre non mi è rimasto molto, morì subito dopo avermi dato alla luce in una fredda giornata d'inverno tra le pareti della nostra casa di Dalavich , Contea di Angyll , nord di quella nebbiosa terra chiamata Scozia. Ci viveva da tempo, subito dopo averla conosciuta, si chiamava Eithel, e disse solo che sapeva ascoltare il vento. Erano tanti gli esuli, in quel ritaglio di terra, tutti cacciai dalle foreste dai Puri, per un motivo o per un'altro. Il villaggio di Dalavich ne accoglieva molti, in cambio dei loro talenti. Era in fondo un uomo buono quel Lord Cambell che vi regnava.Ma di quegli esuli, molti morirono insieme a lei , se ne andarono tanti quell'inverno, in un epidemia di febbri. Forse fu per quello, forse per altro, che mio padre prese me e il fagotto con quello che avevamo e tornò tra i boschi con coloro che erano rimasti di tutte le razze. Elfi, mezzelfi, umani.. tutti accomunati da una sola cosa. Sopravvivere. Ero solo un bambino .Fu la prima di tante lezioni che mio padre diede. Organizzammo la vita tra gli alberi come potevamo, cacciavamo, costruivano case tra i rami , e vivevamo in tutto e per tutto con la foresta che spesso pattugliavamo. Alcuni di noi avevano conoscenze mediche , divennero guaritori, altri abili con le armi , guardie e cacciatori, avevamo persino uno sciamano, un vecchio dalla pelle scurita dal sole, umano mi dissero ma non e ho mai avuto certezza. Aveva il corpo pieno di tatuaggi, " uno per ogni passo" diceva..ma cosa voleva dire lo imparai solo col tempo.Fu li che iniziò la mia vera vita , mio padre mi addestrò all'uso dell'arco, all'inizio era solo a prender a dardi un sacco sospeso, poi passò a prendere i cerchi di legno.. ci misi molto prima di riuscire a prenderlo. Ma lui non desisteva, mi portava con se nelle sue ronde di perlustrazione, mi spiegava mille e una cosa, mi faceva provare a cacciare, all'inizio animali piccoli, lepri scoiattoli, .. prede di poco conto, a volte neanche le prendevo. Il bersaglio- diceva- è solo il punto di arrivo te lo devi guadagnare . E ci ho messo anni per guadagnarmelo. Ma alla fine, era come se fosse sempre satto aprte di me. La natura, la caccia la foresta mi avvicinava a mio padre, mi faceva vedere il mondo come lui. E gli devo tutto. Mi insegnò a guadare un fiume, arrampicarmi sugli alberi, mi addestrò a orientarmi e a muovermi nel bosco , sfruttando ciò che attorno la natura offre.. Era bello osservare il mondo, gli odori, i suoni, ogni cosa nella foresta ci parlava.Per lunghi anni ho vissuto con la loro comunità come un ramingo. Passavamo giorni nel folto, era tutto ciò che volevo. Poi un giorno mi fu imposto il Sinthyma una sorta di rituale per dar prova di essere diventato un adulto e degno di esser accolto tra i cacciatori. La mia , di missione fu di dover prendere un'erba rara , la chiamavano la Elhama un'erba medica capace di alleviare malattie, far entrare in comunicazione con gli spiriti, persino togliere maledizioni. O forse era solo una scusa per dimostrare di potersi muovere col e nel bosco senza perdere la speranza e la strada. Mi portarono bendato in una radura, e mi lasciarono li. Quando tolsi la benda ero solo in mezzo agli alberi.. Impiegai due settimane a tornare indietro. Inutile dire che non ho trovato quella pianta, che probabilmente neanche esiste. Pensavo di aver fallito, pensavo che mi avrebbero cacciato via, che avessi deluso mio padre. Non era vero. Quando tornai e confessai di non avere con me la pianta mi dissero : hai vinto la paura il primo passo per diventare uomini.

Due nascite.

La seconda l'ebbi quel giorno. I miei primi tatuaggi me li fecero allora sulle braccia , il marchio del cacciatore. Lo chiamarono. Segni di cui non sapevo significato, gli altri quelli della schiena, quando uccisi la mia prima preda durante una caccia. Quelli del volto, quando uccisi per la prima volta un uomo.
Accadde durante uno dei miei tanti giri nel bosco. Per qualche motivo mi distanziai dal gruppo, quando li ripresi mi accorsi che eravamo seguiti. Poco dopo incappammo in un'imboscata , ladri da quattro soldi, banditi o poco più. Allora dovetti combattere veramente,e dovetti uccidere. Vincemmo forti della superiorità e di ritorno al campo, mio padre mi disegnò sul volto il marchio del Guerriero.
Per aver guardato in faccia la morte . Disse.
Era una bella vita quella, in cui mi sentivo libero e parte della natura. Per quanto cacciassi, per quanto tagliassi i rami per ricavare armi, case, utensili, ecc era la nostra casa, la foresta, e come tale la proteggevamo. La amavo, quella vita. Ma come tutte le cose belle durò poco. Arrivarono gli uomini del Nord, con le braccia coperte di tatuaggi i visi segnati di rosso e blu, e gli scudi nudi. Arrivarono, come una tempesta e come ogni tempesta portarono via tutto, diedero a fuoco il villaggio e parte del bosco, per cercare oro. Non ne trovarono, non siamo mai stati ricchi ma a loro non importava, era solo una scusa per ucciderci tutti. Anzi lo fecero. Quel giorno guardai la morte in faccia molte, molte.. molte volte. Cadde prima mio padre, poi il mio mentore, poi uno a uno gli altri cacciatori fino a che non mi rimase altro da fare che fuggire nel bosco. Non so come arrivai al ramo del Loch Linnhe,dove il fiume taglia la terra in due come un coltello. Ho vagato a lungo prima di cercare una nave che mi portasse lontano dalla Scotia e dalle sue barbarie. Mi imbarcai alla ricerca di qualcosa di diverso.. alla ricerca di una nuova libertà..che io l'abbia trovata o meno, non lo so. Una cosa ho trovato alla fine del viaggio. Avalon.

SKILL RICHIESTA: Armi da tiro liv. 1
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