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Dwyn [ANIMORPH]

Ultimo Aggiornamento: 11/12/2016 10:51
OFFLINE
Post: 2
Città: MILANO
Età: 22
Sesso: Maschile
14/11/2016 14:54

ANIMORPH: Gatto, indole Animale
Provenienza: Galles
Allineamento: Caotico-Buono

ASPETTO FISICO
Umano: capelli neri e lunghi, occhi castano chiaro. Altezza 1,62. Il fisico è magro non potendo vivere nell'abbondanza, ma comunque tonico. Il viso mostra tutti i segni dell'adolescenza. Ha 16 anni.
Animale: classico gatto nero con gli occhi gialli. Gatto europeo, pelo corto, dimensioni nella norma di un giovane adulto. (immagine Dwyn gatta)

NOTE: parla gallese ma è analfabeta.

SKILL RICHIESTA: Furtività liv.1


E' stata chiamata in molti modi nel corso degli anni. Per la maggior parte amenità decise dall'autonominato padrone umano del caso, tra cui l'intramontabile CathFach (//micia). Ma sarebbe inutile elencarli, da bravo gatto si è ben guardata dall'impararne anche soltanto uno, tranne l'unico datole da sua madre Mair.
Sua madre era come lei, una gatta, o almeno così le piaceva sostenere, sebbene i gatti comuni non abbiano il vizio di trasformarsi in umani per tre giorni ogni luna. Il padre era praticamente ignoto, il compagno di una singola notte, ma secondo la versione ufficiale -a cui Dwyn ancora crede fermamente- egli era semplicemente un altro gatto.
Mair era per davvero quasi una gatta completa: restava nella sua forma umana soltanto lo stretto necessario, per poi ritornare il prima possibile alla sua vita in questa o quella colonia felina tra i villaggi e le abbazzie del Galles. Diede alla luce sua figlia in gran segreto, tenendola nascosta nei boschi lontana dagli sguardi di tutti, soprattutto gli umani ma anche animali come suggeriva l'istinto. Essere scoperta non era tuttavia la sua unica preoccupazione. Mair odiava gli umani e se quel suo cucciolo fosse stato semplicemente uno di loro, ossia privo del dono animale, non lo avrebbe tenuto con sè. Fortunatamente questa paura venne dissipata quando Dwyn si trasformò per la prima volta a soli tre mesi in gattino neonato. Da quel momento in poi madre e figlia vissero in isolamento nei boschi, riducendo al minimo i contatti con gli umani. Conducevano una vita molto selvatica e dominata dall'istinto, nutrendosi di animaletti e frutti spontanei e dimorando in un vecchio casotto di caccia ormai abbandonato. Il desiderio principale di Mair in quei primi anni fu insegnarle a sopravvivere e soprattutto a controllare la trasformazione. Sin dall'inizio spinse la figlia a preferire la forma di gatto e a restarci il più a lungo possibile, per quanto fosse possibile chiedere ad una bambina di pochi anni. Ci vollero tuttavia 4 anni perchè Dwyn raggiungesse la consapevolezza minima per potersi trasformare di propria volontà, anzichè causalmente e d'istinto. A 7 aveva ben assimilato il timore della madre per la forma umana e per gli uomini stessi.
"Gli umani sono molto cattivi verso due cose: gli altri umani e quelli che assomigliano a loro, cioè noi" ripeteva come un mantra. "Ma se sarai un gatto e terrai i topi lontani dai loro granai ti ameranno e anche se non dovessero farlo saresti comunque più veloce e agile di loro"
A quel punto, quindi, Mair decise che era giunto il momento di tornare alla colonia.

La vita in una colonia felina? Si mangia, si dorme al sole, si gioca... Qualche volta si lotta per il territorio o un posto in gerarchia, ma è tutto più facile quando si ha una mente in parte razionale. Quando non giunge cibo da parte degli umani, occorre andare a caccia e mettere in pratica tutto quello che si impara giocando.
Dare la caccia ad un uccellino o un topo è una questione molto seria. Occorre avvicinarglisi senza compiere alcun rumore, possibilmente prendendolo alle spalle. Bisogna essere veloci e basta un minimo scricchiolio per farlo fuggire via. Dwyn dovette imparare come muoversi furtivamente per prendere le sue prede perchè, come imparò presto, non basta avere dei morbidi cuscinetti sotto le zampe per essere silenziosi. Apprese quanto fosse importante fare attenzione a dove si posano le zampe per non pestare nulla di potenzialmente rumoroso. I passi pesanti sono banditi, ogni movimento deve essere dolce e fluido. Le sue zampette, sempre flesse, si posavano a terra con attenzione, prima la punta e poi tutto il resto. Per non parlare dell'importanza di nascondersi bene prima di tendere un bell'agguato. Apprese quindi ad utilizzare gli elementi dell'ambiente come nascondigli e ripari anche in caso di pericolo e ad approfittare del nero della sua pelliccia per mimetizzarsi di notte. Sono queste le regole se si vuole avere la pancia piena o mettersi al sicuro all'arrivo di un predatore più grosso. Esiste una sola lezione nella colonia: la sopravvivenza.
Dwyn non ricevette nessuna educazione al di fuori di ciò. L'unico rapporto davvero umano lo ebbe con la madre, mentre con gli umani si rapportava come qualunque altro gatto farebbe con chi lo nutre ma nulla di più. Ogni volta che giungeva il periodo in cui erano costrette e diventare donne, lei e Mair sparivano per poi ricomparire tre giorni più tardi sempre come gatti
Mano a mano che cresceva, tuttavia, non riusciva ad evitare una crescente curiosità verso quel mondo da cui sua madre l'aveva sempre messa in guardia. Iniziò ad avvicinarsi sempre di più alle case dei contadini e avere contatti con gli sconosciuti.

Dwyn aveva 11 anni quando sua madre Mair morì di infezione a causa del morso di un altro animale. Per la figlia fu difficile accettare la perdita e per mesi fu portata a negare ancora di più la sua parte umana, ritenendola responsabile di tanto dolore. Incapace di riprendersi, finì per lasciare la colonia e si iniziò a spostarsi senza meta come una randagia. Infine scelse come nuovo territorio i pressi di una fattoria il cui granaio abbondava di topi. I contadini apprezzarono la sua presenza poichè proteggeva il raccolto, così iniziarono ad offrirle cibo e dopo qualche mese le permisero di entrare a dormire in casa. Per la prima volta quindi Dwyn ebbe quelli che si potrebbero dire dei padroni. La chiamarono con molta fantasia CathFach (//Micia) e la tennero con sè per anni trattandola con affetto mentre lei li ricambiava liberandoli dai parassiti. In tutto questo tempo non seppero mai della vera natura della loro gatta. Sapevano solo che ogni tanto una strana ragazzina dai modi semi selvatici veniva a giocare con i loro figli per poi sparire per settimane, ma non sospettarono mai nulla. In quel periodo Dwyn perse buona parte della sua paura a priori per gli umani e si dedicò a esplorare sempre più spesso la sua seconda forma arrivando anche ad apprezzarla e a passarvi sempre più tempo. Essere trattata dai bambini come una pari non era così male e la loro madre, convinta di avere a che fare con un'orfana, era sempre gentile. Si permise perfino di iniziare a visitare spesso il villaggio in forma di bambina, guadagnandosi la reputazione di povera figlia di un qualche ubriacone dei paesi vicini incapace di controllarla e prendersi cura di lei, o almeno questo dicevano le chiacchiere più accreditate che Dwyn era troppo ingenua per smentire o confermare. Cinque anni più tardi la famiglia di contadini fu costretta a lasciare la fattoria. Il nuovo padrone tuttavia non fu altrettando gentile con Dwyn e la scacciò dalla casa.
Risentita e privata del suo territorio, la ragazzina si mise alla ricerca di una nuova dimora e cibo facile ma stavolta non fu altrettanto semplice come la prima. Non era più un adorabile cucciolo capace di sciogliere i cuori più duri con un miagolio, ormai era adulta e la sua pelliccia non era d'aiuto a causa delle molte superstizioni sui gatti neri. Da umana poi era anche più difficile poichè di fatto era una vagabonda senza un soldo nè molta esperienza del mondo. Vagò quindi per quasi un anno senza scegliere una dimora fissa.

Se è arrivata ad Avalon è solo merito del caso. Nei suoi vagabondaggi finì per nascondersi su un carro di merci dirette a Barrington. Non sapeva la destinazione e nemmeno le importava, un posto valeva l'altro. Le bastava cambiare aria e farlo con la minore fatica possibile. Questo nuovo posto non sembrava così male ad un primo sguardo, il resto solo il futuro lo dirà.

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11/12/2016 10:51

So che non si dovrebbe mai uppare, ma credo che la mia discussione sia finita nascosta da altre... [SM=g7535]
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