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[CANCELLATO] LI ARI

Ultimo Aggiornamento: 01/02/2008 10:19
OFFLINE
Post: 55
Sesso: Femminile
14/12/2007 22:35

[CANCELLATO] Drago di BRONZO - Femmina
Drago Avalonese
Congrega: Avalonesi

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Salute: 140
Forza: 140
Mente: 140
Karma: 544
Denari: 25

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Note personali:
-------------------------- DRAGO DI BRONZO ------------------------------
Forma draconica:
giovane drago di bronzo dalle scaglie giallo-verdi i cui orli son appena più scuri.
Altezza 7m;
Lunghezza 15m;
Metri percorribili (volo) 20;
Metri percorribili a terra 9;
Resistenza magica +2;
Infravisione +2;
Sensi sviluppati udito, vista, olfatto
Malus tatto;
Bonus taglia -2;
Skill fisiche di base: agilità +5 (in volo E in acqua) -3 (al suolo), resistenza +5 (in volo E in acqua) 0 (al suolo)Forza non paragonabile rispetto alle altre razze ________________________________________________________________

Forma antropomorfa:
All'apparenza una semplice ragazzina. 15 anni, non di più si potrebbero attribuire a quella fanciulla la cui statura tocca appena il 1,60, una corporatura esile su cui iniziano ad intravvedersi le morbide curve di donna. Lunghi e lisci capelli color mogano la cui sfumatura rammenta i toni caldi delle foglie autunnali incorniciano un volto dai lineamenti regolari in cui spiccano occhi verde pallido tendenti al giallo. Una spruzzata di efelidi sulla pelle ambrata sul naso e la parte alta delle guance.

Metri per round 5;
resistenza magica +1;
Sensi sviluppati olfatto;
Bonus taglia 0;
Agilità+1;
Forza +3;
Resistenza +2 ______________________________________________________________

Forma animale:
Grosso gatto selvatico dal pelo tartarugato ed occhi giallo-verdi . ______________________________________________________________

ALLINEAMENTO: LEGALE-NEUTRALE

Animali: -
Lasciapassare per luoghi privati: CONGREGA PENDRAGON -
Ora è presso: Non si trova ad Avalon
Stato di salute (energia): NORMALE
Email:
Presenza: 07/11/2006 22.21.50
[Modificato da blyss.la.dorata 01/02/2008 10:19]



L'anello più debole è anche il più forte:
spezza la catena.

OFFLINE
Post: 55
Sesso: Femminile
14/12/2007 22:40

Il giuramento al Pendragon
AMBIENTAZIONE: Avalon – Palazzo del Pendragon

PARTECIPANTI: Araman, Blyss, Chevalier, LiAri

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*** IL FATTO ***



BLYSS [esterno - forma elfica] tranquillamente segue un sentiero che si diparte dal centro dell'abitato isolano. Indossa una morbida tunica candida, bordata d'oro sul fondo, lungo le maniche ed allo scollo. I capelli sono intrecciati sommariamente dietro alle spalle, più ordinati e composti rispetto alla solita massa screziata di innumerevoli tonalità d'oro. Un lieve sorriso sulle labbra accompagna il camminare della fanciulla che prosegue, avvicinandosi ad una imponente costruzione sulla quale sventolano i gonfaloni di Avalon e del Pendragon.

LIARI [esterno - forma umana] Passi leggeri, brevi, che si susseguono l'un l'altro con calma estrema che le concede il tempo di guardarsi intorno. Ancora tutto così nuovo per la giovinetta, tale ella sembra sia per l'aspetto, per quel volto di fanciulla incorniciato da morbide ciocche color mogano nel quale spiccano come innaturali gemme gli occhi di un verde tendente al giallo screziati da effimere pagliuzze bronzee, sia per quell'espressione tradente genuina curiosità, un interesse incondizionato per quel luogo dov'ella è da così poco giunta e che pur le ha riservato già diverse sorprese. Le braccia abbandonate lungo i fianchi consentono alle dita esili di carezzare la semplice stoffa dei calzoni di foggia maschile che le fasciano le gambe snelle.

BLYSS [esterno] Si sofferma, una volta raggiunto l'altissimo portale della Congrega che del Pendragon porta le vestigia. Distende le braccia lungo i fianchi e solleva il capo.. alzando lo sguardo. Nella notte, delle torce illuminano i gonfaloni che si gonfiano nella tiepida brezza odorosa che percorre l'isola. Rimane ferma, ammirata... come se attendesse qualcosa o semplicemente quelle insegne le ricordassero la prima sua visita in quel luogo cosi' intriso di potere.

LIARI [esterno] Che sia il caso o il volere della divinità o qualcosa di insito dentro di lei certo ella non lo saprebbe dire, eppure i suoi passi si muovono sicuri attraverso quelle vie a lei ignote che solo le torce e la luce delle stelle rendono intravedibili nella penombra. Respira a fondo, sorridendo, sereno l'animo, quieto, accarezzato come la sua pelle ambrata dalla brezza tiepida da quel sentore di magia che par permeare ogni cosa e che a tratti par giungere più forte, ingannevolmente portato dalle inspirazioni di quel dolce profumo di fiori di melo. Quasi stupore riesce a trasmettere lo spiccare, ancor a diversi metri di distanza, l'imponente edificio sulla cui cima sventolano, ancora indistinte alla sua vista di semplice umana, i vessilli di coloro che custodiscono e proteggono quelle terre.

ARAMAN piccola una falce di luna scintilla nella notte scura, più brillanti le stelle si fanno or che la regina della notte non mostra il pallido volto, a rischiarare quel poco che basta il passo lento dell'Anziano. Avvolto nell'oscurità dell'oscurità diviene parte nell'avanzare tra le vie della leggendaria cittadina, solo un lampo di luce che si accende sui crini candidi e ribelli che una lunga treccia appena riesce a domare. Laggiù, oltre le case basse spicca la torre, un profilo che nel nero più profondo appare, via via più distinto or che la distanza si accorcia.

BLYSS [portone] lentamente...con passo quasi solenne si avvicina alla scalinata di pietra intagliata che si innalza, per pochi gradini, sino a dar adito al portone sbalzato. Le guardie del pendragon la vedono, probabilmente riconoscendola.. poche sono le visite che l'austero ed imponente palazzo riceve e gli ospiti son facilmente riconoscibili. Si volge la giovane, lasciando che lo sguardo dorato percorra la stradicciola...

LIARI [pressi palazzo] ed eccolo aprirsi in tutta la propria maestosità dinanzi al suo sguardo, illuminato dall'ambra fusa delle fiaccole che stagliandolo luminoso contro la notte lo fa apparire ancora più imponente. Un lieve fremito nell'animo della giovane bronzea mentre ancora si avvicina, qualcosa cui ancora non sa dare un nome e che pur verso quell'edificio irresistibilmente l'attira, quasi la stesse chiamando ed ella cede senza opporre resistenza alcuna a quel richiamo. Accelera appena il battito cardiaco nel visualizzare a poco a poco anche forme antropomorfe presenti dinanzi a esso, sopraelevate rispetto ad essa in quanto in cima alla gradinata su cui ella ancor non posa piede e fra esse una, familiare anche se non ben visibile, sia per accennata fisionomia sia per aura che pur ad una certa distanza sente e sa essere affine.

ARAMAN [esterno] ''Tin!...Tin!...Tin!...'' delicato ma sinistro nel solitario silenzio dei vicoli il trillare di sonagli, quelli che gli avari raggi della luna riescono a far brillare sul fermaglio che il vecchio porta tra i capelli. Poi è silenzio. Il volto rigato dal tempo s'alza nel seguire il profilo imponente e austero della torre. Non sono le guardie che attirano la sua attenzione,bensì quella donna dall'insolita bellezza che di poco le distanzia. Così anch'ella è giunta in quel luogo, e non sola. La frizzante energia della bronzea lo raggiunge. Per quale strana congiunzione i tre draghi si ritrovano nello stesso luogo,nello stesso istante. Rimane in attesa di vedere comparire la giovane umana che nasconde la sua vera natura. Nell'ombra ancora attende.


Vellutata la notte, punteggiata come una veste di gala da stelle brillanti come i diamanti più puri, che fanno da corona al gioiello più prezioso: l'Isola Sacra, Avalon. Un tintinnio argentino rompe il silenzio dell'aria mentre Araman l'argenteo si avvicina ad un palazzo imponente. Ma non è solo nella notte, chè davanti a lui, l'aggraziata figuretta di Li Ari la bronzea lo precede, attirata come una calamita da una sensazione che sembra guidarne il passo elastico verso l'incombente edificio... ed ancora qualcuno, lì fermo dinnanzi al portone, in questa notte morbida e odorosa di fiori di melo.. Blyss la dorata, che verso la strada guarda, forse in attesa, forse in contemplazione.


BLYSS [portone] sorride.. il tintinnio argentino si avvicina, non svelando però ancora l'identità di chi lo produca, mentre visibile è ora la giovane Li Ari.. distinguibile o forse solo immaginabile dalla dorata, che alle spalle sente ardere il crepitio delle torce ai lati del portone. Su questo posa una mano.. levando la voce morbida e calda in saluto alla bronzea ''Kaetaa Li Ari, ben trovata''.

LIARI [scalinata] Calca forse con enfasi eccessiva per la ragazzina di cui ha l'apparenza il passo sui gradini dell'imponente scalinata iniziando la propria ascesa verso quella figura che, forse solo illusoriamente, forse anche grazie alla luce delle torce mantiene un alone aureo non molto dissimile da quello visto al loro primo incontro al tor. S'apre il sorriso in un'espressione lieta e lieve la propria voce si alza a spezzar a propria volta il silenzio [Kaetaa Anen ar Libaah, felice di reicontrarvi] indugia lo sguardo sulla sua elfica figura fintanto ch'ella non riesca a porlesi pressochè dinanzi indi a sua volta si volge, in parte così da offrire un fianco al portone e l'altro alla strada verso la quale il proprio viso viene rivolto a cercare la fonte di quell'argentino suono.

ARAMAN [esterno]pare esitare ancora qualche momento nell'osservarle, come un bambino rapito nella contemplazione di qualcosa di nuovo e assolutamente sconosciuto, e con la stesso fremito nel petto muove i passi verso la scalinata. Immancabile il ritmico suono che lo accompagna,che il silenzio della notte sfuma leggero. Non parla lasciando che lentamente la luce delle torce sfiori il proprio volto ancor rivolto avido a quello che nella notte gli appare il solo punto di luce. Sontuosi gli abiti che indossa,enfatizzano il portamento fiero e la risolutezza nel passo che repentino ferma innanzi alla scalinata.


Tre presenze ora si radunano sulla scalinata che conduce all'altissimo portone. Non certo di dimensioni umane sono i battenti di questo uscio che si inarca, sontuoso e regale verso l'alto palazzo che svetta alle sue spalle. Gli armigeri di guardia potrebbero sembrare delle statue, immote, tanta è la loro staticità. Alla luce delle torce, il metallo che compone il portone brilla, composto da una inenarrabile mischia di sfumature, come se tutti i metalli conosciuti fossero stati fusi assieme a comporne la struttura. Su esso sono raffigurati dei bassorilievi tanto realistici da apparir sospesi in un luogo senza tempo.. vi è raffigurata l'Isola, avvolta e circondata da un enorme Drago: il Pendragon... Il portale freme.. si scuote e si apre, come se una potente mano dall'interno lo tirasse a sè, una presenza dilagante viene percepita dai tre draghi in forma antropomorfa, fermi all'esterno.. una presenza che li invita a varcarne la soglia.


BLYSS [portone] fa appena in tempo a scorgere l'argenteo arrivare alla scalinata.. gli sorride, salutandolo.. ''Kaetaa Araman, anche voi.. qui.'' Gli occhi mandano bagliori d'oro liquido, quando un fremito del portone sul quale aveva posato una mano la fa sobbalzare e ritrarla di scatto.. e poi è solo il richiamo, quella presenza di infinita potenza a riempir tutti i sensi della dorata che, al pari di un automa, si volge lenta in direzione del varco che si sta aprendo.

LIARI [scalinata - soglia] L'indugiare dello sguardo alla base della scalinata, l'osservare l'argenteo che a sua volta si approssima a quel luogo viene protratto solo per brevi istanti e le labbra che son andate schiudendosi così che da esse fluisse il saluto completano rimangano schiuse dopo aver proferito esclusivamente [Kaetaa..] la frase mozza a causa del repentino trattenersi del respiro suscitato da quell'improvviso avvertir la presenza di inaudita potenza che par risiedere oltre il portone che va schiudendosi. Sarebbe quindi con un moto istintivo che la giovane bronzea tornerebbe a voltarsi verso di esso, iniziando a muovere cauti passi che la portino ad approssimarsi ulteriormente ad esso fin quasi a varcarne la soglia.

ARAMAN [esterno-scalinata]mentre ancora gli occhi del vecchio cercano di carpire i loro sguardi e le orecchie si nutrono del suono delizioso di quella voce un movimento alle loro spalle lo scuote. L'immenso portone nel fulgore dei riflessi che le torce accendono sulla sua superficie, si muove incatenando lo sguardo del mastro. Come un possente vento artico un'energia divampante lo investe e il passo non può esimersi dal risalire il primo gradino e poi ancora un altro, e un altro ancora che già raggiunge le due. E ancora vorrebbe andare, là dove lo spirito antico viene chiamato,là dove all'umane genti l'ingresso è vietato. Ma trattiene il passo, lasciando che sia la giovinetta a iniziarsi a quel cammino.

CHEVALIER [sala del trono] una grande porta in fondo alla sala si apre.. leggero è il passo del Signore del Pendragon che lentamente si muove verso il trono…impassibile appare il suo volto per chi posasse su di lui lo sguardo… soltanto un lieve sorriso per un sol istante appare sul volto di Chevalier quando percepisce ormai vicini i tre draghi… non una parola ma sol un cenno adesso è rivolto ad una guardia per ordinargli di spalancare la porta della sala e permettere così ai tre di giungere al suo cospetto…

BLYSS [atrio] esitante eppur sicura, risponde all'impulso che la sospinge a varcare il portone. Raggiunto l'atrio si guarda attorno.. sentendosi piccola - sensazione invero abbastanza insolita per un drago, seppur in forma elfica. Osserva Li Ari, si volge forse per assicurarsi che anche Araman le abbia seguite, ma come potrebbe mai resistere, se il richiamo anche sull'argenteo ha il medesimo impatto che ha sulle due draghesse? Il movimento di un armigero ne richiama poi lo sguardo.. mentre questi si avvicina al gruppetto per far loro, evidentemente, strada.

LIARI [atrio] Una rapida occhiata all'aurea a breve distanza da sè, troppo breve per focalizzarla a dovere e tuttavia ella non può soffermarsi oltre, annichilita, quasi oppressa dalla sensazione che quella presenza suscita in lei e che pure l'attira. Quasi timore quello che sente vibrare nel proprio animo, una nota profonda, forse mai toccata prima, eppure non la rifugge e quel disagio non basta a fermare il suo passo che ora dovrebbe venire guidato dall'armigero nel suo incedere verso la sala del trono. Si stringon appena le dita sottili sul tessuto cui aderiscono in un moto fin troppo umano volto ad allentare la tensione.

ARAMAN lasciato loro il passo dunque procede,i loro passi risuonano sul pavimento liscio e lucido, rintoccano come lente campane su cui squillano ancora quei piccoli sonagli. Dritto innanzi a sè guardano le iridi che d'improvviso sembrano sommerse in un mare di torbido d'argento liquido, come se più volessero nascondersi sotto l'umane spoglie, ora che è il drago a essere chiamato. Il potere del pendragon lo avvolge insinuandosi sotto la pelle fin nel più profondo del suo animo,facendo tremare appena quella caverna di solido ghiaccio. Solo ora attende ch'Egli si manifesti.

CHEVALIER [sala del trono] giunto ormai nei pressi del grande trono lentamente il Signore vi posa le sue membra… china il capo e socchiude gli occhi, mentre le dita delle mani si intrecciano sul grembo…parrebbe quasi dormiente assopito nella sua enorme saggezza… ma non dorme Chevalier… nel silenzio della sala tutto pare fermo, come se il tempo lì non scorresse mai…ora che i tre draghi si avvicinano chiara e distinta appare l’aura di una creatura che non conosce, che attendeva… e che a lui dovrà prestar giuramento, a lui dovrà legarsi…

BLYSS si muove ora... sicura, senza il bisogno di seguir la guardia che cortese indica la via per raggiungere la sala del Trono.. la presenza schiacciante del Pendragon brilla, intensa come un faro nella notte, tanto che la dorata creatura ne potrebbe ad occhi chiusi seguire gli spostamenti. Un nuovo portone oltrepassa, rallentando or il passo sino a fermarsi, spostata di lato rispetto al varco nella parete, per dar adito a tutti e tre di entrare nella sala laddove, probabilmente Li Ari l'ha già preceduta. Piega un ginocchio l'aurea creatura fino a posarlo a terra e china il capo, lasciando che la treccia sontuosa scivoli di lato.. in un omaggio silenzioso ed assoluto al Signore del Pendragon.

LIARI Un paio di passi nella sala brevi, decisamente più cauti degli altri e anche la giovanile curiosità cede il passo totalmente alla soggezione che prova per quella creatura così potente la cui forza, ora sa, chiaramente capisce, suscita in lei reverenza e il timore che indissolubilmente ad essa è legata. S'abbassa repentino il capo prima ancora che la gamba sinistra si pieghi fino a portare il ginocchio a toccare terra, il busto leggermente chino in avanti, la stabilità dell'esile corpo in parte assicurata dall'aderir dei polpastrelli al pavimento polito. Breve il respiro, trattenuto irregolarmente per svariati secondi e, benchè ella in parte agogni conceder alla vista d'inquadrare il Signore, non osa.

ARAMAN così varca la soglia della sala del trono. Corre nel petto il cuore, come un martello che lascia sentire le sue vibrazioni in tutto il corpo,quasi volesse battere il tempo dettato da una forza superiore. Con devota sottomissione il capo cala, innanzi al Signore che l'Isola protegge, a imitare le movenze della dorata sorella. Tutto tace, ma non nella sua testa invasa da quel ritmo ipnotico.

CHEVALIER [sala del trono] sa che sono vicini…non sono gli occhi a donargli quella sensazione…ma la percezione delle aure dei tre draghi…finalmente il silenzio nella sala è rotto dal verbo del Signore del Pendragon…”Vi attendevo…avvicinatevi” poche le parole pronunciate ma deciso è il suo loquire… quasi non parrebbe provenir da quell’esile corpo una voce sì potente… quasi parrebbe essere la sua forma draconica a parlare… solo adesso alza il capo e apre gli occhi puntando lo sguardo dapprima su Blyss e Araman, poi soffermandosi al ungo su Li Ari…


Chi è il Pendragon? Colui che con il solo volere, la sola presenza richiama a sè gli alati dei metalli più preziosi. Colui dinnanzi al quale il ghiaccio, il fuoco ed il fulmine si inchinano, riconoscendone il potere... e se i tre draghi, in questa notte sono al suo cospetto, è stato per il volere del Drago, che a sè li ha chiamati, per accogliere sotto il giuramento che a Lui la legherà, Li Ari, la bronzea.


BLYSS lentamente si rialza e solleva il volto, concedendosi solamente ora, dopo il suo invito, l'onore di poter guardare le fattezze del Signore dei Draghi. Avanza di pochi passi.. e poi ancor si sofferma.

LIARI Ancor un fremito lungo quelle membra sottili, così giovani in apparenza, così giovani anche se scrigno di ben altra essenza dinanzi a colui che dinnanzi ad ella si para. Tremito dissimulato inconsciamente dal movimento che la porta a riportarsi alla postura eretta, gli occhi tenuti bassi che vengon con altrettanta lentezza levati verso la figura in Trono. Tituba, eppure avanza così come le è stato comandato di fare, il suo sguardo su di sè come un tocco, la sua intensità tale da risultarle quasi palpabile. Metro dopo metro attraversa la sala, avvicinandosi allo scranno eppur ancora parecchia distanza intercorre tra sè ed esso quando la bronzea nuovamente s'arresta, apparentemente incapace di proseguire oltre.

ARAMAN lo avverte il tocco dello sguardo suo come una tangibile e ferma carezza, che non ha nulla di amorevole, neppure di violento ma rafforza quella sensazione di potenza che tutto lo permea. Alza il capo, osando forse voler incontrare quello sguardo, ma lento è il suo movimento che quello già fugge a lambire il profilo della bronzea. Questa notte è lei che segnerà il proprio destino, a lui solo il ruolo di silenzioso quanto onorato spettatore. Raggiunta infine eretta postura le braccia andrà a incontrare dietro la schiena e tacito rimarrà un poco in disparte lasciando la scena a chi di dovere.

CHEVALIER [sala del trono] un lieve sospiro emette il Signore ora che la sua attenzione è rivolta soltanto su Li Ari… una mano lascia posata sulla gamba… l’altra prima viene alzata per indicare a Blyss e Araman di fermare il loro incedere, poi si adagia delicatamente sul bracciolo del trono… alcuni istanti trascorrono prima che Chevalier schiuda le labbra per loquire.. ”benvenuta nei domini del Signore del Pendragon” mormora adesso con tono più pacato rivolto alla giovane… ”ditemi il vostro nome”…


Al centro del salone, la figura minuta di Li Ari si staglia, sola, davanti al trono che ospita Chevalier. A lei ora è rivolta l'attenzione e la parola del Pendragon, mentre Araman e Blyss, discosti, ai lati della scena, assistono al colloquio.. che vedrà solamente due partecipanti.
[azioni LiAri e Chevalier]



LIARI Ancora quella voce, ancora il tocco di quel potere in lei, la maestosità che trapela da ogni gesto che il Pendragon compie, la forza che non lascia spazio a dubbi su chi egli sia e sul suo diritto di sedere su quell'alto scranno. Nuovamente s'abbassa lo sguardo della bronzea, incapace di sorregger anche per un semplice istante quello del legittimo signore di quelle terre mentre con voce che risulta nonostante tutto ferma ella replica [vi ringrazio Signore, il mio nome è Li Ari] un breve respiro quindi serra le labbra lasciando che il silenzio sia colmato nella sua mente dal solo pulsar ritmico del cuore.

CHEVALIER [sala del trono] annuisce lievemente socchiudendo nuovamente gli occhi finchè riaprendoli si rivolge alla giovane..”milady Li Ari…come avrete sicuramente notato vi è impossibile assumere la vostra forma draconica, questo a causa di un incantesimo dal quale soltanto io potrò liberarvi” una breve pausa… ma mai lo sguardo adesso distoglie da ella.. avvertendo il timore reverenziale di Li Ari nei suo confronti..”dovrete a me prestar giuramento… a me legare la vostra vita… e da quell’incantesimo sarete libera..

LIARI Un cenno d'assenso, breve, a palesar il fatto ch'ella ne è consapevole e insieme a concederle il tempo di prender un nuovo respiro, più lungo e profondo, prima di loquire ancora una volta con voce bassa e tuttavia chiara [quale giuramento mi richiedete, Signore, perchè io possa esser liberata? Quali termini esso prevede?] ed un istante solo ella porta il proprio volto a sollevarsi leggermente così che ai propri occhi screziati d'agata sia dato di contemplar per un momento la figura di colui al quale s'appresta a legar la propria vita.

CHEVALIER [sala del trono]di nuovo adesso le congiunge sul ventre mentre la voce di nuovo assume quel tono imperioso ''''voi giurerete di non assalire mai le genti di questo regno...se colpirete lo farete per difendere, mai per attaccare...'' una breve pausa '' al mio richiamo accorrerete in soccorso senza esitazione alcuna... soltanto a me dovete obbedienza... e da nessun altro riceverete ordini... solo da me e da chi, se mai accadesse, sarà da me nominato quale reggente dei miei domini… in cambio avrete nuovamente la possibilità di assumere la vostra forma draconica... inoltre, se mi invocherete nel momento di bisogno..., correrò in vostro aiuto con il mio potere... che vi renderà particolarmente efficace... come strumento del potere e del volere del pendragon” …detto ciò impassibile fissa la giovane…in attesa del suo loquire…

LIARI Un nuovo assentire, inconscio cenno di comprensione, d'accettazione di ciò che la sua mente così come il suo spirito percepiscono e sanno essere giusto. Si piega quindi con un movimento fluido la gamba destra fino a portar in terra il ginocchio e la mano destra si pota trasversalmente sul petto così che il palmo posi sul cuore. Eretto il capo ora, quasi fiero nell'atteggiamento sicuro nel rivolgersi al Pendragon così come lo sono le sue parole proferite a voce più alta, scandite con chiarezza così che sanciscano prima di tutto in lei il proprio impegno [Io giuro di non assalire mai le genti di questo regno, giuro che se colpirò lo farò per difendere, mai per attaccare, che al Vostro richiamo accorrerò in soccorso senza esitazione alcuna e che da Voi solo prenderò ordini e da chi, se mai accadesse, sarà da Voi nominato quale reggente dei Vostri domini avvalendomi in cambio della possibilità di invocare il vostro aiuto così che sarò resa particolarmente efficace come strumento del potere e del volere del Pendragon]

CHEVALIER [sala del trono] udite le parole pronunciate dalla giovane lentamente, quasi come un vecchio i cui movimenti oramai non sono più fluidi, si alza in piedi… socchiude gli occhi e lentamente si affianca a Li Ari che è ancora inginocchiata la mano destra, quella più vicina alla donna, si posa sulla spalla di lei delicatamente per un sol istante… poi il Signore del Pendragon, dopo aver lanciato un rapido sguardo verso Blyss e Araman, riprende il suo lento incedere verso la porta dalla quale era giunto… e quando è ormai distante solo due metri dalla giovane nuovamente imperiosa la sua voce rompe il silenzio della sala..”siete libera dall’incantesimo milady Li Ari… potete assumere la vostra forma draconica” e dicendo ciò pian piano… silenzioso e leggero come una foglia che cade in autunno dagli alberi varca la soglia di quella porta, che dietro di lui viene richiusa, scomparendo così alla vista dei presenti…

LIARI - Rimane in ginocchio fino a che egli non esce dal suo campo visivo, avvertendo quel tocco lieve sulla spalla come un balsamo che allievi un'oppressione che in ella permaneva dal momento in cui era giunta in quelle terre. Sente sciogliersi quei vincoli e il proprio spirito di drago vibra facendo frullare ali ancora invisibili nel giovanil atto di giubilio di chi ha riacquisito la libertà. Sorride radiosa e con calma appena minore del consueto raddrizza le proprie membra rimettendosi in piedi per poi volgersi a propria volta in direzione dell'uscio della sala prendendo ad incedere verso di esso diretta all'esterno del luogo dimora di quello che è divenuto il Suo Signore.





L'anello più debole è anche il più forte:
spezza la catena.

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