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BIBLIOTECA AULA DI POESIA

Ultimo Aggiornamento: 09/07/2008 19:41
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Città: MILANO
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Sesso: Maschile
09/07/2008 18:50

LA POESIA LIRICA
Greca e Latina




La poesia lirica è la definizione generale di un genere letterario della poesia che esprime in modo soggettivo il sentimento del poeta ed attraversa epoche e luoghi vastissimi.

La parola lirica deriva dalla parola greca λυρική (lyrikē, sottinteso poiesis, "(poesia) che si accompagna con la lira").

LA LIRICA GRECA

Nella Grecia dell' età arcaica, la poesia lirica era quella che si differenziava dalla poesia recitativa per il ricorso al canto o all'accompagnamento di strumenti a corde come la lyra.
Ai grammatici alessandrini si deve il canone dei più illustri rappresentanti del genere lirico. Costoro operarono una scelta tra gli autori di composizioni intonate sulla cetra da una sola persona e quelli guidati da un gruppo corifeo.
Nella lirica monodica vengono così annoverati tra gli eccelsi Alceo, Saffo, Anacreonte, mentre nella lirica corale, Alcmane, Stesicoro, Ibico, Simonide, Bacchilide, Pindaro. Rifacendosi al significato letterale dell'aggettivo "lirico", gli alessandrini tralasciarono gli scrittori di elegie, come Tirteo, Mimnermo, Solone o di giambi, come Archiloco e Ipponatte.
Infatti i giambi e le elegie venivano recitate e l'elegia era anche accompagnata da un sottofondo di flauto (aulos).

Nell'usare oggi l'espressione "lirici greci" si fa però riferimento, in senso più lato, a tutto un modo di produrre versi che copre in Grecia l'arco di due secoli, il VII secolo AC e il VI secolo AC.

La poesia greca di questi due secoli è accomunata da due caratteristiche. La prima consiste nel fatto che l'autore, pur rispettando i limiti del genere, si muove al suo interno con estrema libertà e la seconda è che essa si distingue per la sua oralità. Essa viene "detta" ed è destinata alle orecchie, come dice Platone in una definizione della Repubblica.

Lo stile si distingue per la brevità dei periodi ben allineati e senza difficoltà sintattiche e per le molte le metafore destinate a rimanere incise nella memoria.

Il motivi che ispirano la lirica greca sono molteplici. Vi sono componimenti dedicati agli dei (inni), in onore di Dioniso (ditirambo), di Apollo (peani). Alle divinità femminili vengono dedicati i parteni, i vincitori di gare vengono esaltati negli epinici e l'ospite patrono negli encomi. I treni (verso) e gli epicedi sono riservati alle consolazioni funebri e ai compianti, gli epitalami e gli imenei alle nozze, gli scolii ai banchetti, alle danze mimiche gli iporchemi e alle processioni i prosodi. Non vi sono delimitazioni, per cui ogni poeta può spaziare in più campi e utilizzare i moduli di un componimento anche in un altro.

L'elegia e il giambo, di matrice ionica, sono caratterizzati da serie continuate di versi, dagli esametri e pentametri dattilici ai trimetri giambici e ai tetrametri trocaici.

La melica monodica non va oltre l'aggruppamento di strofe composte da quattro versi, mentre quella corale procede per stanze, strofe, antistrofe ed epodo.
Nella lirica monodica il linguaggio è il dialetto dello scrittore, mentre la lirica corale preferisce usare il dorico, considerato linguaggio letterario internazionale.

Dopo il V secolo AC la lirica subisce una grande trasformazione ad opera degli alessandrini che compongono carmi raffinati destinati a persone colte.

LA LIRICA LATINA

I poeti romani prendono spunto dai lirici greci e dagli alessandrini mutandone però le strutture e i temi, come si può constatare in Catullo, Orazio, Properzio e Ovidio. Ma è proprio analizzando la poesia di Orazio che si constata la differenza tra il mondo greco e quello romano. Mentre per i greci la lirica, caratteristica di un periodo pieno di fermento, va oltre le definizioni fissate dalla scuola, in campo latino essa diventa una vera e propria categoria tanto da essere preceduta, come in Publio Papinio Stazio, da una prefazione in prosa.

ELEMENTI COSTITUTIVI DELLA POESIA LIRICA E DEL LINGUAGGIO POETICO

Gli elementi che costituiscono la poesia lirica si possono dividere essenzialmente in tre gruppi: gli aspetti strutturali, che comprendono il verso, la rima, la strofa, il ritmo e lo schema metrico; gli aspetti lessici e sintattici, che comprendono la scelta delle parole e il loro ordine, e le figure retoriche, come la similitudine, la metafora, l’allitterazione, l’onomatopea, la sinestesia e la metonimia. La poesia è caratterizzata da elementi propri: gli spetti strutturali o metrici. I più importanti sono il verso, la rima, la strofa, il ritmo e lo schema metrico. Li analizzerò ora uno per uno. Il verso può essere definito la riga della poesia, i quanto non si va a capo occupando tutto lo spazio a disposizione, ma secondo il ritmo. Infatti, la parola deriva dal latino “versum”, che è il participio passato del verbo “vertere” che significa “svoltare”. Ciascun verso prende il nome a seconda del numero di sillabe che contiene (“decasillabi” vuol dire “dieci sillabe”, “endecasillabi” vuol dire “undici sillabe”, il verso più utilizzato nella poesia italiana dell’800, e così via) e si dividono in due grandi gruppi: parasillabi, contenenti un numero pari di sillabe, e imparisillabi, contenenti invece un numero dispari di sillabe; mentre i primi hanno un ritmo più cadenzato, gli altri ne hanno uno più fluido e aperto. Per la suddivisione del verso in sillabe, è necessario però tenere conto di alcune regole: • Se l’ultima sillaba è accentata, si conta una sillaba in più. • Se l’ultima parola è sdrucciola, si conta una sillaba in meno. • L’ultima sillaba di una parola che termina per vocale si unisce alla sillaba successiva se questa inizia per vocale. Spesso il poeta, per dare alla sua poesia un determinato ritmo, usa l’artifizio della rima. La rima è un uguaglianza di suono di fine verso o all’interno del verso stesso, dall’ultima sillaba accentata in poi.

il verso:Il verso è l'unità metrica base per la poesia, sia sotto il punto di vista ritmico che puramente visivo. Tipograficamente è delimitato dalla discesa a capo.

la rima:la rima è l'omofonia, ovvero l'identità dei suoni, tra due o più parole a partire dall'ultima vocale accentata che si verifica per lo più tra le clausole dei versi. Altrimenti si definisce rima interna. Nell'analisi metrica, i versi che rimano tra loro sono indicati mediante la stessa lettera.

la strofa:Nella letteratura e nella metrica, la strofa (o strofe) è un gruppo di versi, di numero e di tipo fisso o variabile che vengono organizzati secondo uno schema, in genere ritmico, seguito da una pausa.

È nota anche con il nome di stanza.

ritmo:Il ritmo è il susseguirsi di una serie di accenti (cellula ritmica) con una periodica regolarità. Esso è basato sulla suddivisione del tempo in forme e misure variabili, talvolta regolari e simmetriche altre volte irregolari e asimmetriche.

scritto da:
.::LADY SERENY::.
.::POETESSA DI GHIACCIO::.
.::MAESTRA D'ARTE POETICA::.



Re Cervo Bianco )O(
Artista d’Accademia: Poeta
Jarl Gaelico del Clan Nordico
Tutor


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