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TARIRA [PG ESILIATO]

Ultimo Aggiornamento: 03/03/2009 21:13
03/03/2009 21:13

Nome completo: Tarira Rahmatou

Clan di appartenenza: Drow puri

Allineamento: Neutrale Malvagio, alle volte oscillante sul Caotico Malvagio
Punti karma: 150 (aggiornato al 03/03/2009)


BG:


5 anni prima di ora:

Tarira
Stridio. Forte e fastidioso, stridio di grilli. La notte Fuori non è silenziosa. Fronde che frusciano al fiato del mondo. Animali zampettano inquieti o alla ricerca di cibo. Uccelli frullano le ali. La notte non è queta Fuori. Le sue orecchie, così sensibili ad ogni rumore odiano quel tramestio ininterrotto. Non stanno mai zitti? Sarebbe bello spezzarle con un ultimo piccolo suono, quelle zampe, quelle ali, quei rami. Inutile spreco di tempo. Non è questo ora che deve fare. Ombra nascosta da un nero mantello. Piwafwi. I lunari capelli, celati. Scorgerla è quasi impossibile. Nera lei. Nero il manto. Nera la notte. Ma cosa fa quella figura da ore ferma immobile? Cosa attende? Che Loth la fulmini? No. Di meglio. Vlos. Sangue.

50 anni prima di ora:

Ka’Sankara
Passi veloci e silenziosi, sicuri sullo scuro terreno sotterraneo. L’oscurità avvolge ogni cosa, ma gli occhi castani non hanno problema alcuno nell’individuare l’esatta posizione delle basse mura, delle infide guardie, dei ragni che corrono silenziosi verso chissà quale meta. Ma a differenza dei sacri ragni le guardie possono anch’elle vedere in quella suadente oscurità. Non importa. Sono solo inutili pedine. Passa veloce sotto il loro rosso sguardo a ucciderle ci penseranno quei due Ilythiiri (//drow) che la stanno seguendo. Se anch’essi morranno, non le importa. Inutili pedine. Chi muore nel compimento dell’opera è un inetto. Inutile. Eccolo il Tempio. Il capo si abbassa, unica forma di omaggio, per lei, unica cosa per cui prova rispetto: Loth. Una sola figura si erge nel buio. Aleval. Ilharess (//matrona). Per lei questa notte niente rispetto. Per lei questa notte solo velvel (//coltello). Non c’è luce da cui potrebbe baluginare il lampo dell’assassino. Nero riflesso su quella sottile lama.
Una sola parola: °°Vendui (//salve)°°. Così che gli occhi di rubino si incontrino in quelli di marrone colore. Così che nel piantare il Velvel, mentre il nero sangue cola e imbratta l’altrettanto nera mano che lo fa sgorgare, con gli occhi l’uno possa bere e godere della morte e del dolore dell’altro. Lussuria di Morte. Godimento nel strappare una vita. Sensuale libidine. Caldo nero sangue in grosse gocce cade schizzando il pavimento. Nel tempio di Loth. Quella non è Elgur(//assassinio), ma Streea (//assassinio in nome di Lloth). Gli occhi si abbassano fissano il nero pavimento, in cui il nero sangue si confonde. Loth questo è per te. Per la tua grandezza. E anche per la sua. Non cela infatti il suo viso la soddisfazione. Sapranno ricompensarla. Sarà Tarira la nuova Ilharesh. E lei, invece otterrà più potere. Potere. Come acqua che bagna la secca gola, come cibo che cheta la fame. Del potere non se ne ha mai abbastanza. E’ stato così semplice colpire quella Ilythiir. Perché non farlo ancora? Perché non essere la lei la Illaress? E’ lei che si è sporcata le mani di sangue!

Tarira
La notte è buia. La pioggia sferza il terreno con inusitata violenza, come se volesse strappare da essa ogni zolla, ogni filo d’erba. I rami del bosco scricchiolano e gemono sotto la spinta del vento. Le radici, come animate si solevano dal terreno fradicio, come zampe pelose di rango. Schianto, rumore nel fracasso della pioggia. L’albero è caduto.
Nel sottosuolo, però, i rumori giungono attutiti, come appartenenti ad un'altra realtà. Zampe di rango anche qui, ma piccole e sottili che camminano lente come predatrici sulle braccia scure come la notte. Una mano scura così simile a quel ragno si avvicina ad esso, carezzando la peluria sottile che morbidamente lo ricopre. Ma gli occhi di rubino non si soffermano su quella piccola vita, sono intenti, altresì, a fissare altri occhi di orrendo marrone colore. Neanche i capelli si sono salvati. Orride rosse striature rovinano la perfezione del niveo color drowish.
°°Ka’Sankara°° Soffio di tempestoso vento o parole uscite con disgusto tra le bianche lapidi aguzze, che sono i suoi denti? °°Bene°° La nera figura si alza, lasciando che il Piwafwi, che mai si toglie, sventoli un poco nell’oscurità. Si avvicina la Pura, a quell’essere così immondo, così orrendo. Ma ha fatto un buon lavoro, merita un contentino. Incauta le si avvicina. Forse più di quello che la sua naturale diffidenza le permette solitamente. Forse lo fa, perché sente gia il potere crescerle nelle mani. E in fondo cosa mai può fare un essere così abbietto? Sarebbe così facile per lei schiacciarla, mostrare la sua abiezione alla comunità. Dire, è stata lei uccidere sua madre. Lei una figlia di Rivvil (//umano)e di Darthiiri (//elfo della luce). Peggio non c’è. Ma le è utile per ora, anche se forse non per molto. Lei l’ha in pugno, è per questo che osa avvicinarsi, nessuna paura, lieve e lontana la solita diffidenza. L’ha in pungo. Ecco, è questa la breve illusione che è la sua rovina, eccolo quel momento di fiducia, ah, orrida parola!

Ka’Sankara
In ginocchio attende, silenziosa aspetta che tocchi a lei. Che sia il suo turno in quella partita. Nel corpetto nasconde l’oggetto, ancora reca le macchie del primo omicidio, ma non ne è sazio. Avvicinati, Ilharess, avvicinati, Tarira, avvicinati. Così potrai essere sua preda. Così sarà lei ad essere Ilharess. Lei, una figlia di Rivvil e di Darthiiri. Dimostrerà quanto odio possa sedimentare nel suo nero petto. Dimostrerà che una Pura è facile da uccidere come qualunque Ilythiiri. Si odia per quei capelli screziati e per quegli occhi! Ma odia anche lei, così perfetta, con quei lunghissimi capelli candidi, non un filo di differente colore! E quegli occhi, color rubino, color sangue Rivvil.
Ma sarà il suo di sangue a sporcare ancor più lo stiletto. Ancora un passo basterà per togliersi quella vista di torno! Un altro passo, da brava. Ecco, ora è il momento. Non vedrà la Pura il lampo scorrere nei suoi occhi marroni, ma forse vedrà bene lo stiletto che si leva per essere conficcato in quel nero cuore.

Tarira

Ha indugiato, mai fare una cosa del genere! Mai! E ben lo sa, ora più che mai. Unico errore della sua vita, e le conseguenza si vedono ancora. Con un rapido gesto afferra quella grigia mano che le si avvicinava troppo al petto. Fiducia? Giammai! Torce quell’esile braccio piegando le sottili giunture sotto la sua presa. Rivolta l’arma contro la stessa padrona. Graffia lo stiletto la nera guancia della figlia di Rivvil. Nero sangue sgorga. Oh, mirabile vista. Dolce sapore. Vicina sempre di più la nera lama all’esile collo. Pochi centimetri li separano, ecco, un piccolo graffio, eccola, una nuova vittima? Vittima di poco conto, avrebbe potuto darle qualcosa, ma non le serve più, doveva comunque morire. Inutile.
°° Ssins D’aerth [//prostituta] °° pronuncia tra le labbra sottili, l’orrido Miscuglio di sangue.
Ha pure il coraggio! Le labbra si schiudono in un sorriso per poi dilatarsi lasciando che la stridula risata risuoni per la dimora. Più forza imprime sullo stiletto, ma quella si pesa tutto il corpo sul braccio liberandosi. Scappa. Codarda. Plith, Disprezzo. Non solo Impura, ma anche Codarda.
°°Thrityh iltan [//attaccatela]°° urla per un momento in dimando delle guardie, ma forse è gia troppo tardi. Non importa, sola, nel mondo Fuori, morirà. La luce del sole brucerà ogni sua speranza! Ogni sua sete di Potere. Il Potere è suo è lei la nuova Ilharess.

5 anni prima di ora:

Tarira

Si è lei la nuova Ilharess. Ma a quale prezzo? La comunità si è divisa, ora sono Puri contro Impuri, ognuna delle due fazioni che vuole dominare. Ma agli infami impuri si sono mischiati i Shebali [//drow non nobile], e altri puri, credendo che fosse più semplice giungere al potere così. Ma no. È inutile, saranno i Puri a dominare.
Ecco tra i molesti suoni della foresta, eccolo, il suono diverso, eccolo il ramo che si spezza. Eccolo l’errore che le serviva. E non è questa la prova che i Puri sono migliori? Attende ancora in silenzio, celata dal fedele Piwafwi.
Si è arrivati alla guerra, alla faida all’interno del gruppo. Molti sono morti. Inutili, chi non sa vivere per uccidere e sopravvivere, chi non sa vivere per difendere il proprio onore è solo cibo per Rinnegati. Feccia. Inutili. Eccolo però il momento di sterminare la feccia è arrivato. Oggi, ora, subito. La Grande Battaglia, si sta combattendo, la Grande partita, adesso si vedrà da chi sarà vinta. Fra gli alberi poco lontano stanno i suoi fidi (si fa per dire), anche loro in attesa che il topo cada nella trappola.
Si volta di scatto, con un fluido movimento libera la mano che regge la spada corta e si avventa sul nemico.
°°Tu?!°° Ka’Sankara, dinnanzi a lei. Sul volto si è rimarginata in una cicatrice la ferita anni prima da lei stessa arrecatale. Non si erano più viste. E tanto meglio per entrambe. Questo è il momento decisivo. Odia quell’essere così imperfetto, per questo morirà. Si odia perché lei le ha premesso di diventare quello che ora è, ma l’odio primario per quell’impurezza scavalca l’odio per se stessa. Non scorderà mai quelle parole ° Ssins D’ aerth ° Deve morire.
Ora il Piwafwi non la copre più. Sono l’una contro l’altra. È l’Impura la prima ad attaccare, facile schivare quell’affondo. Agilmente.
Tocca a lei ora. Uno sgualembro roverso va a vuoto, anche l’avversaria si muove con agilità.
Il combattimento assume quindi un ritmo più veloce, incalzante, in cui nessun colpo riesce ad andare a segno. Si affrontano le due avversarie, disprezzando se stesse e l’altra con eguale forza, concentrandosi nel loro ilindith [//scopo]. Colpire l’avversaria? No, il Potere!
Tenta l’Impura un fendente. E colpisce. Nera ferita su nera pelle. Nero sangue che sgorga melmoso. Smorfia di dolore si disegna sulle labbra, lampo di sofferenza negli occhi di rubino. Ma non è nulla in confronto allo sguardo gia perso nella morte della traditrice! Le labbra aperta nella sorpresa si muovono in un ultima frase.
°°Ssussun pholor dos°° Maledizione! Maledetta, te non lei! Sputa su quel corpo morto. Uno stiletto piantato nel cuore. LO stiletto. Lo stesso usato per sfregiare la figlia di Rilvvil, lo stesso usato per uccidere la vecchia Ilharess. Ora simbolo del raggiungimento del suo Ilindith. Con quel colpo azzardato ha lasciato la guardia libera di essere colpita, e il braccio sinistro stringeva di nascosto il pugnale. Ferendo la destra ha avuto via libera a colpire nel centro pulsante del nero sangue Impuro. Vendetta. Vendetta, sapore dolce/amaro. Sinuoso godimento. Infida amante. Eccola è lei, ragione di assassinio.
Assassinio, disfacimento di un destino, perdita della partita, la partita della vita. E in fondo la vita cos’è? Subdolo gioco di neri burattini.

In 5 anni…

Tarira
Sono morti tutti in quella Battaglia. Inutili, nessuno ha saputo conservare la propria vita. Stolti! E chi non è morto è fuggito, lurida feccia di rinnegati!
Lei se ne è andata, ha lascito li i corpi, tanto oramai non le servivano più. Bruceranno al sole. Orrida luce!
Lei se ne è andata. Ha viaggiato a lungo, ora non è più una Ilharess. Il Potere lo detiene ancora, ma la comunità tutta è morta. Non è più una Ilharess. Si è intrufolata alle volte in altre comunità, ma non è riuscita a raggiungere il Potere. Ha viaggiato a lungo. Nascosta dall’orrida luce dal suo Piwafwi, o protetta dalla compagna notte. Compagna anch’ella infedele, anch’ella infida. Mai fidarsi! Mai!
Ha viaggiato a lungo, e dopo tanto peregrinare si è fermata. Avalon. Luogo ancora da contaminare con la sua Malvagità. E la sua Sete. E i suoi Ilindith. Odia questo posto, nugolo di Rivvil e di Darthiiri. Ma prova lussuria per questo posto, nuove vittime per le sue trame.
In fondo cos’è la vita? Subdolo gioco di nere pedine.


Descrizione fisica:Purezza bianca i suoi lunghi lisci capelli, le punte lunari sfiorano appena la parte finale della nera schiena. La pelle, è carbone. Non passa luce e non vede luce. Gli occhi perlacei si illuminano sovente di rosso. Il volto è fine delicato, stupendo nella sua malvagità. Tutto il corpo è estremamente sottile delicato, che parrebbe poter essere spazzato via in una folata di vento. Ma quale arma terribile è quel corpo! Agile e aggraziato nell’Uccidere.



Età:

Fino a 8999 karma: giovane (LIVELLO 1)

Caratteristiche di razza:


Metri percorribili in un round: 6 (giovane)
Agilità: +3 (2+1 step)
Resistenza: 0
Forza: -1
Sensi sviluppati: Udito, Vista, Olfatto (giovane, adulto, veterano)
Bonus taglia: 0 (giovane, adulto, veterano)


Capacità singolari:


Bonus:


- RESISTENZA MAGICA: LIVELLO 1 10 % possibilità di resistere
- INFRAVISIONE: LIVELLO 1 visibilità 10 metri
- PASSO SILENTE
- MUOVERSI NELL’OSCURITA’


Malus:


- ODIO ATAVICO
- VISTA SENSIBILE
- UDITO SENSIBILE
- AMBIZIONE
- DIFFICOLTÀ A COMPRENDERE LA DIVERSITà
- PERDITA DI AGILITÀ E VELOCITÀ PER USO DI ARMI PESANTI

Incanti di razza:


- FUOCO FATUO
- GLOBO DI TENEBRA
- MOVIMENTI DEL RAGNO
- RAGNATELA

Skill:
Agilità +1

Equipaggiamento:

- Piwafwi:Sia i Drow Puri che i Drow Rinnegati di giorno devono indossare un mantello speciale di nome Piwafwi, senza di esso i Drow bruceranno alla luce, in qualsiasi luogo si trovino. Tale mantello gli viene consegnato alla nascita.Il manufatto è in grado non solo di non far penetrare i raggi luminosi, ma anche di non permettere al calore corporeo di fuoriuscire, rendendo il drow invisibile alla Infravisione.




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