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DONATIEN [ASSENTE]

Ultimo Aggiornamento: 22/03/2016 13:33
28/12/2010 23:24

Antico

Donatien Cornelius Lancaster, duca di Cornovaglia


Sangue: Antico

Doni del sangue predominanti: Mentali

Morto nella notte delle Calende di Januarius (secondo calendario romano)

Figlio del sangue di Tyresiah. Esule

Skills comuni: Conoscenze storiche liv 3; Sotterfugio liv. 1; Combattimento disarmato liv. 1

Skills di Razza: Dominio (4), Veggenza (4), Tenebra (4), Vigore (4), Celerità (4), Istinto (4)

Mutaforma di Istinto liv.III:
Forma di combattimento: Leopardo delle Nevi. [URL=http://i47.tinypic.com/n53jvq.jpg]IMMAGINE
Forma di fuga: Civetta. [URL=http://i51.tinypic.com/vpximw.jpg]IMMAGINE

Allineamento: Neutrale/Malvagio


***


Occhi: verdi (pallido verde giada)
Capelli: neri
Altezza: 1 e 80 circa
Peso: 70 kg circa
Segni particolari: una voglia color caffelatte sul collo poco sotto l’orecchio sin che par aver sommariamente la forma d’una fulmine o d’una runa (Sowelu).


Descrizione Fisica: L’incarnato pallido che non di molto s’è discostato dai toni chiari posseduti in vita. Lo sguardo serio, spesso accigliato, cupo, profondo seppur chiare siano le iridi color della giada. Le labbra dalla naturale piega morbida spesso son tese nel ridefinire quell’espressione dura e matura che sempre lo contraddistingue. I capelli neri, corti son spesso lasciati scomposti a ricadere in parte sul viso. I lineamenti un poco angolosi, mascolini, l’angolo della mandibola virilmente pronunciato. Di media corporatura, dotato d’una muscolatura per nulla rilevante ma tonica. Larghe le spalle, ampio il petto la cui estensione è favorevolmente accentuata dal portamento nobile appreso già in tenera età. Solitamente veste con abiti scuri, stivali al polpaccio, pesante mantello seppur non ne necessiti.
Caratteriale: un solitario per natura non disdegna comunque la compagnia se di buona qualità. Raramente si fa rapire dalle emozioni fossero queste anche d’ira o invidia se non quando il bisogno di fame s’acuisce e le difese inevitabilmente crollano. Dotato di un buon autocontrollo. Dato il suo allineamento egli non si espone spesso ne a salvaguardia d’una causa ne a difesa d’un individuo se non raramente e mai sotto compenso.


***


BACKGROUND:

Mors tua vita mea.


Cronache del regno di Kernow:
Donatien Cornelius, sangue nobile, figlio di Maximillian Philip Lancaster duca di Cornovaglia e della Contessa Agathe Blanc Roussel di bretagna.
Per diritto di sangue erede del ducato.
Oggi, III giorno di Saille, dell’A.D. MCXXIII Egli nasce.
I festeggiamenti per il lieto evento si terranno il giorno di Beltane durante i rituali di benedizione della nuova stagione di luce.

MCXXIX, XV dì di Nion
Cugino,
dell’infante mi chiedi? Egli cresce in fretta eppur è con la stessa rapidità ch’il mio male va aggravandosi, caro Alger. Il cerusico che mi hai inviato dalle tue terre tanto ha fatto per me, il respiro è migliorato quanto alla forza tuttora ne sono carente ma temo essa mai più tornerà. Sono un vecchio, imprigionato in un corpo ch’ancor non ha veduto la sua 29esima primavera. La mia Signora nella notte s’alza, quando crede io dorma e non possa vederla,e sul mio petto posa la sua mano per controllar ch’io non sia trapassato. È terribile. E altrettanto lo è non saper s’ella più tema per la mia di vita, per la solidità del ducato o ancor per l’esistenza di nostro figlio. Ne son certo, la fine s’avvicina e quando accadrà non basterà ad Agathe il favore dei consoli bretoni per frenar l’ascesa al ducato del mio fratellastro Archibald ed allora Cornelius non avrà sol perso un padre ma anche il ruolo che per diritto di sangue gli spetta. Vorrei trovare la forza di sopravvivere per vederlo regnare, so che sarebbe un custode degno, ha l’animo del combattente ma tanto già sarà se saprò resistere quanto necessario a trovar una soluzione a questa sciagura che rischia di distruggere il futuro ch’avevo immaginato per Cornelius.
Confido che ciò che ti ho confessato resti riservato così com’è sempre stato.
Presto avrai mie nuove se gli dei vorranno.
In fede
M. P. Lancaster

XI dì di Fearn, MCXXIX
Carissimo Alger,
Maximillian è morto questa notte.
Non ha sofferto.
S’è semplicemente spento.
Ritengo avrebbe voluto tu sapessi ch’abbiamo apprezzato quanto hai fatto per noi.
Agathe Blanc Roussel Lancaster

Cronache del regno di Kernow:
Avviso per il regno tutto: il successore designato del fu Maximillian Philip Lancaster sarà, di questo, il fratello Archibald Loyd Lancaster ch’acquisirà l’investitura di Duca di Cornovaglia il primo giorno di Saille. La popolazione tutta è invitata a portar omaggio alla Vossignoria in occasione delle celebrazione ricorrenti del genetliaco del nipote, il giovane Donatien Cornelius Lancaster che si terranno a palazzo il III giorno del corrente mese.

La contessa è stesa tra le coltri dell’ampio giaciglio del figlio, un bambino che dimostra forse meno dell’età che realmente ha, 5 anni, ora che rannicchiato giace tra le braccia della madre, accoccolato contro il ventre mentre la mano di lei passa tra i suoi scuri e ribelli capelli. Di fuori l’aria è bigia e la pioggia d’aprile frusta i vetri con ostinazione. All’interno tutto è tinto d’ambra e fiamma e lo scroscio d’acqua accompagna una nenia che scalda l’animo tanto quanto il focolar il corpo, una cantilena in una lingua ch’il piccolo ha imparato a conoscer dalla madre ma che da subito ha amato per quello scivolar di consonanti morbidi ch’è ogni verbo espresso: il francese.
La storia raccontata è quella d’un amor cortese tra il giovane Tristan e la sua adorata Iseut, vergata da un normanno in lingua d'oïl, un certo Beroul dalla bocca del quale la contessa, quando ancor in patria viveva, aveva avuto l’onore di sentir recitata tale tragedia.
Tristan est triste et épuisé.
Souvent il se plaint, souvent il soupire
Pour Iseut qu'il désire tant revoir,
Ses yeux pleurent, son corps se tord,
Pour peu il mourrait de désir.
TRristano è triste e spossato.
Spesso si lamenta, spesso sospira
Per Isotta che desidera tanto rivedere,
i suoi occhi piangono, il suo corpo si contorce
Per poco morirebbe di desiderio.
Un amore tormentato, un amore travagliato, quello stesso amore che, inaspettatamente, era sorto in un matrimonio di pura convenienza tra la propria madre e il proprio padre. Avrebbe lasciato lei recitasse per giorni quei versi in quella lingua sì dolce eppure morfeo era sempre troppo bramoso di sottrarlo all’abbraccio materno per accoglierlo nel proprio onirico intrico di fantasie perché all’infante fosse dato d’udir la fine di quel canto.

Nella stanza accanto lo zio, il nuovo duca, riposa a fatica impegnato com’era ad insediarsi nella nuova dimora usurpando quanto è stato del consanguineo soppiantandolo in tutto come desideroso fosse di disperdere velocemente anche il semplice ricordo del fratello. D’indole dura e prepotente egli era sempre stato ed il vedersi sottrarre, per volere del padre tempo addietro, la guida del ducato in favore del secondogenito aveva inaridito il suo spirito, colmando l’animo di fiele e invidia. Il fato aveva poi finalmente volto a suo favore poiché gli dei non perdonano ed il sangue, così quell’uomo riteneva, vince sulla rettitudine.

Cronache dal regno di Kernow:
la nobiltà tutta è invitata a presenziar alle nozze della Contessa Agathe Blanc Roussel e del Duca Archibald Loyd Lancaster che si terranno presso il palazzo il X dì di Hath.

X dì di Duir, XCXXIX
Reverendissimo Laurence Cavendish,
apprendo con piacere dell’interessamento della Vostra Chiesa nei confronti del Mio ducato. Come voi acutamente lasciate intendere è venuto il momento d’abbandonar credenze blasfeme per guardar alla Verità. Accetto quindi con piacere d’ospitar nel mio regno quel vostro inquisitore affinché istruisca il giovane duca secondo i vostri codici soprattutto se questo, come da voi rimarcato,servirà ad ampliar le nostre vie commerciali verso l’oriente che le Crociate contro gli Infedeli hanno reso patria del vostro Culto.
In fede,
Archibald Loyd Lancaster duca di Kernow


XII dì di Duir, XCXXIX

Zio Alger, grazie per il regalo, la mamma dice che tutti i grandi uomini tengono un diario, che serve per non dimenticare nulla. Lo nasconderò sotto il cuscino ma tu non dirlo a nessuno. Oggi anche lo zio duca mi ha fatto una sorpresa ha detto che presto avrò un tutore tutto mio. Cosa è un tutore io non lo so ma sembra una cosa importante e a te?La mamma dice che lo zio duca ora è mio padre ma questo vuole dire che ho sbagliato a chiamare papà l’uomo che è stato messo sotto terra? O si possono avere più padri? Non capisco bene. Ci sono tante cose che non capisco.
La mamma piange sempre…
Ah, e poi lo sai che quest’anno non si festeggerà Samhain e nemmeno Imboc pare? Lo zio duca ha vietato di celebrare feste che non siano cristiane e anche di credere ad un dio diverso da quello dei cristiani; il mio papà mi diceva sempre che le persone è importante che credano perché quando non credono sono cattive ma se a tutti non andasse bene credere in questo dio?Diventeranno tutti cattivi? Spero tanto di no…
Quando vieni a trovarci? Vieni presto?
Donatien


L’inquisitore arrivò di notte, ammantato. A nessuno parve bizzarro ch’egli giungesse a piene tenebre d'altronde le voci sull’estrosità stravagante di questi inquisitori eran arrivate oramai fin la Cornovaglia e oltre. Fu accolto con gli elogi dovuti e si trattenne diverse ore a discorrer col duca padre e l’acquisito figlio di quest’ultimo. Il bambino con difficoltà contrastava la stanchezza eppure dall’ipnotico magnetismo di quel sapiente uomo fu conquistato. Si decise per un’istruzione che avrebbe previsto in particolare lo studio del latino, della storia delle genti dell’isola e di quelle al di là del mare oltre le basilari nozioni d’etichetta e buone maniere. I tre si salutarono rispettosamente prima dell’alba quando il Maestro venne condotto nell’alloggio a lui riservato nell’ala degli ospiti del palazzo e nella toppa la chiave schioccò come a scacciar definitivamente ogni altra presenza.

Dal diario del giovane duca
I dì di Finne, XCXXIX
Ho conosciuto il tutore, avevo ragione averne uno tutto mio è davvero una cosa importante. Conosce il latino ed il greco, sa tante cose sugli dei e sulle persone. Conosce tante storie ed ha detto che me le insegnerà, sono estasiata e non credo che riuscirò a dormire anche se siamo stati svegli tutta la notte. Il suo nome è Tyresiah ha più rughe dello zio ma è bello guardarlo. Lo incontrerò ogni pomeriggio tardo ma mi ha detto che durante il giorno dovrò studiare da solo come ci si aspetta da ogni buon allievo. Mi ha dato già alcuni libri da leggere riguardo la storia delle mie terre fortuna che la mamma mi ha insegnato a leggere. Lei non lo ha voluto conoscere, lo zio duca l’ha obbligata a venire ad accoglierlo ma se ne è andata subito. Mi è dispiaciuto, anche a lei sarebbe piaciuto ascoltarlo.
Forse era stanca.
Ho ancora metà candela, inizierò a leggere…


-do ut des giovane Cornelius…lo sai che significa?
Uno scuotersi secco del capetto è tutto ciò che il Maestro riceverà in risposta.
-do perché tu mi dia è la regola che regge ogni tipo di rapporto e quindi anche il nostro, io t’istruirò e tu mi renderai quanto t’ho insegnato.
-ma non ho niente da darvi…
-impegno e dedizione, fede giovane Cornelius, fede…

Dal diario del giovane duca
XX dì di Fearn, MCXXXV
Ci son giorni in cui mi sento così stanco, giorni in cui non riesco ad abbandonare il giaciglio e le lezioni con Tyresiah si tengono direttamente nella mia stanza. Mia madre teme che il male che colpì mio padre possa ora logorare anche me io, invece, non temo nulla che non sia la separazione dal mio Mentore. Il mio patrigno, ch’una volta m’incoraggiava ad avvicinarmi a lui, ora sembra disapprovare questo nostro legame.
Il mio latino migliora di giorno in giorno, oramai è senza difficoltà che mi dedico ai tomi storici vergati in lingua madre
Qui auget scientiam, auget et dolorem.
Qui auget dolorem, auget et scientiam.

Come aumenta il sapere, così aumenta il dolore.
Come aumenta il dolore, così aumenta il sapere.
Questo ho letto su d’un tomo la scorsa notte e quindi più questo malessere, che a letto mi obbliga, mi porterà amarezza più imparerò della vita le intime conoscenze.
Tyresiah non teme affatto per me e ciò mi rassicura mi fido di lui; dice ch’oramai sto abbandonando l’infanzia per divenir un uomo e ch’il mio corpo ha da abituarsi a questo cambiamento. Tra qualche giorno compirò 12 anni e non vi sarà alcune festa di Belatane come non ve ne son oramai da anni.



Dal diario del giovane duca:
II dì di Muin, MCXXXVIII
Quest’oggi egli m’ha gridato contro, non era mai accaduto del resto mai era nemmeno successo ch’io afferrassi la sua mano. Mi ha spaventato la veemenza con cui m’ha rimproverato - Noli me tangere!
Non mi toccare! – ha strillato. Così, d’impulso, in quella lingua dura ch’odio ancor più della mia materna. La sua pelle era fredda come la neve di cui porta il colore. Non intendevo recargli offesa sol richiamare la sua attenzione su quanto avevo da dire. Sono fuggito. Per timore, per vergogna. Salterò le prossime lezioni s’intende ricongiungersi a me lui sarà a venire a cercarmi.

XX dì di Muin, MCXLIV
Sono quasi 20 giorni che pur vivendo all’interno della stessa dimora mai c’incontriamo. A volte ho l’impressione ch’egli sia lì nella stessa mia stanza e invano attorno mi vogo per ricercarlo. Necessito ancora dei suoi insegnamenti e, non riesco a comprenderne il motivo, ma abbisogno della sua presenza accanto a me. Tornerò da lui per spremerlo di quanto ancor conosce ed a me resta ignoto ma giuro sul dio cristiano tanto quanto sugli dei celtici che quando non avrà più nulla da darmi me ne libererò, lo caccerò dalla mia dimora e escluderò dalla mia vita.

L’istruzione riprese e procedette per i successivi 10 anni. Tyresiah continuava ad avere un’età imprecisata che poteva facilmente spaziare tra i 40 ed i 55 anni e questo gli aveva permesso di trattenersi così a lungo in quel luogo sotto l’ignara protezione della chiesa e quindi vicino a quei contesti ove Julah mai lo avrebbe ricercato eppur ella ora pareva essersi messa sulle sue tracce avendo scoperto che molti eran oramai i Freddi nascosti all’ombra d’ordinamenti religiosi che ne permettessero la sopravvivenza lontano dal sacro. Inoltre il rapporto con allievo iniziava a farsi gelido, egli cresceva e le frivoli curiosità infantili iniziavano seriamente a ad attrarre l’animo sveglio del ragazzo. Era giunto il tempo d’abbandonar quel luogo che poco significava invero per lui, un essere privato della capacità d’amare. L’unico dispiacere era rivolto verso quella creatura che fin dall’infanzia aveva plasmato, istruito, accresciuto e che s’era dimostrato, inaspettatamente, degno erede del proprio sapere.
Un vampiro Maestro non teme l’eternità, ha vissuto abbastanza da essersi dimenticato cosa significhi deperire, invecchiare, attendere la morte o forse paventarla.
Un vampiro maestro non teme la solitudine poiché gli affetti non appartengono più al suo essere ed i ricordi dell’umane emozioni lo hanno oramai abbandonato.
Ma un vampiro Maestro conosce il dono del sangue, tanto il suo valore quanto il suo prezzo. Non l’imporrebbe poiché non è nella sua stessa intima natura di creatore non lo donerebbe poiché non è misericordioso eppure l’offrirebbe in cambio d’un valore paritario.
Ed a questo Tyresiah pensava.

[minuto sottile foglio di giallognola pergamena infilato al di sotto della fessura del battente della camera privata del giovane Cornelius]
do ut des
Se volete conoscere il mio ultimo insegnamento raggiugetemi nella sala dei marmi questa notte al XII rintocco della campana ma sappiate che non vi sarà dato di tornar in dietro.

Credi nella morte Donatien – domanda Tyresiah in parte celato dalle tenebre
– avete smesso di darmi del tu da che ho compiuto 20 anni maestro Tyresiah come mai questa notte è differente?- è la risposta del giovane 25enne, un uomo fatto oramai
– credi alla morte Donatien?- insiste invece la voce di colui ch’in quelle tenebre potrebbe sparire se solo lo volesse
- Nihil morte certium.Niente è più certo delle morte. Maestro, siete stato voi ad avermelo insegnato- è la replica sicura dell’umano
-e cosa credi vi sia dopo d’essa?-
Le braccia s’allontanano dal corpo in un gesto incerto –la vostra religione predica vi sia un paradiso ed un inferno…
-e tu?tu cosa pensi?- l’interrompe la voce del freddo
-io non credo vi sia nulla signore, nulla più del buio e l’assenza, il vuoto, il niente-
E sarà il silenzio a dominare per un lungo istante in cui i due s’osserveranno senza proferir verbo.
-vorresti vi fosse un’altra vita?-domanda lui avanzando
-una vita oltre questa vita?la vorrei solo se mi fosse dato di continuar a far ciò che desidero-è la coscienziosa replica del ragazzo
-e se ti fosse dato di far molto di più, se possedessi capacità nemmeno note agli uomini?e se tutto questo potessi averlo solo cibandoti della vita altrui?-
Esitazione nel giovane, perplessità su quel volto dai lineamenti taglienti per natura –lo farei con parsimonia non privando gli altri di più di quanto mi sarebbe necessario –
-Questa notte allora, se lo vorrai Donatien, ti condurrò alla morte e da essa ti trarrò per risvegliarti a nuova vita-
-lo voglio maestro…-
Dopo sarà solo un affondar di zanne nella carne, uno scivolar via d’energia e vita da quelle membra sani e forti.


Dal diario del giovane duca
none di Aprilis anno domini MCXLVIII
Non riesco a comprendere cosa sia realmente accaduto. La sua voce ipnotica che mi conduceva alla scoperta di questa via e poi la mia scelta. Non ricordo il momento esatto in cui ho deciso di credere alle sue parole, non ricordo nemmeno cosa mi ha spinto ad accettare ma ricordo con estrema perfezione il gusto del suo sangue nella mia bocca. Metallico. Denso e viscoso lungo la gola. Mi ha rigenerato non senza dolore come se scorrendo nei miei visceri, lungo le mie vene, bruciasse ogni stilla di vita rimastami in corpo, soffocando i muscoli, spezzando il mio respiro. Riesco a scrivere solo ora, per giorni le mie mani hanno tremano in modo del tutto umano tanto che non di rado toccavo il mio collo per sentir se in esso ancor pulsasse la vita. Era la fame. Tyresiah mi sta insegnando a non uccidere di chi mi nutro ed a farlo in modo piacevole sì da non destare sospetto alcuno nella vittima al risveglio. Credo si sia nutrito di me le volte in cui il mattino mi ritrovato privo di forze. Dovrei provar rancore ma tutto ciò che riesco a percepir da mesi a questa parte è il bisogno di sangue. Lui dice che si placherà io mi chiedo s’accadrà solo quando sarà troppo tardi ed avrò provato l’ebbrezza dell’assassinio. So bene oramai da cosa devo guardarmi, fuggo il dì e vivo la notte. Ora comprendo perché Tyresiah si imbestialì quando lo toccai, la nostra pelle è gelida, e seppur non ci sia dato d’avvertir questo freddo chiunque altro lo percepirebbe come insano, innaturale.
Ecco, le mani tremano di nuovo ma al prossimo pasto manca ancor molto ci stiamo spostando nuovamente questa volta verso Bisanzio lì sembra che Tyresiah intenda unirsi ad un gruppo di vampiri che conobbe tempo addietro. Non si confida con me ma lo sento, qualcosa lo spaventa.

Incubo
Le zanne lo dilaniano, non son zanne d’animale ma la ferocia lo è. Il dolore lancinante impregna ogni muscolo di quel corpo che seppur morto ancora percepisce gli insulti. Sono capelli di donna quelli sparsi sul proprio torace nudo pallido come impone quella sua nuova natura, incrostati di sangue, del proprio sangue. Son panico ed eccitazione a scorrergli roventi lungo ogni vena. Quella donna famelica si sta nutrendo del suo corpo o forse del suo terrore, in ogni caso nessun dei due gli è dato di sottrarre alla crudeltà di quella bestia. Julah.
-Era dalla mia morte che non sognavo Tyresiah-
-non era un sogno Donatien, ella ci cerca noi siamo i suoi figli-
-ma mi stava mangiando!pezzetto per pezzetto!-
-lei ci vuole morti, ci vuole sterminare. Se un giorno dovessimo perderci muoviti verso ovest torna verso la tua patria ma procedi a nord se sarai fortunato troverai barrington e lì, si dice, vi sia la strada per Avalon. Ti sarà proibita ma all’ombra della Dea sarai protetto da Julah.
idi di Aprilis anno domini MCXLVIII

La strada per Bisanzio è lunga, dobbiamo fermarci spesso la mia fame ancora non si placa ed ovviamente questo ci obbliga a spostarci altrettanto spesso per non dar nell’occhio quanto è facile dia un novizio vampiro. Inoltre possiamo viaggiare solo di notte non che Tyresiah tema i furfanti, ho avuto un assaggio delle sue capacità, ma m’ha insegnato ch’è bene non utilizzarle se non strettamente necessario.
Due giorni fa attraversando le terre dei germani abbiamo veduto una tomba con su scritto Hostis humani generis.
Nemico del genere umano. Tyresiah ritiene fosse una donna accusata di stregoneria. Io ho cercato d’immaginar cosa potrà esser vergato sulla mia tomba se mai troverò la morte ultima.

Calende Maius anno domini MCXLVIII
Quest’oggi durante il viaggio in carrozza Tyresiah ha toccato la mia mente, ho sentito i suoi pensieri farsi suono e credo d’aver percepito un’emozione, forse solo un misto di quell’invidia e brama che non m’ha mai abbandonato da quella prima notte in cui lo conobbi a palazzo. M’ha insegnato ad intrecciar eterei fili per giunger ad avvolger la mentre altrui, sfiorarla e delicatamente penetrarla per deporvi pensieri, suoni ed al tempo stesso lasciar che i pensieri altrui ci raggiungano. M’ha svelato d’aver realmente vegliato su di me quand’eravamo a palazzo, nel buio, muovendosi tra le tenebre come anch’egli fosse un’ombra tra d’esse. Ha detto che m’insegnerà a farlo poiché sono suo figlio e questa capacità è insita in me. Dice d’aver manipolato i miei ricordi a volte dopo essersi nutrito di me e che anche questa è un’abilità di cui il suo sangue m’ha dotato. Sono risoluto ad apprendere tutto quanto potrà insegnarmi. Certamente il tempo non ci mancherà. Anche le mie dote fisiche si son sviluppate ma egli mi ha parlato di vampiri d’una diversa stirpe dotati di poteri fisici di molto accresciuti. Spero che lì ove siam diretti ve ne siano sarebbe interessante conoscer queste abilità.
None September a.d. MCXLVIII
Dev’essere stata lei.
Tyresiah mi disse d’attenderlo alla locanda sarebbe stato di ritorno di lì a pochi giorni doveva incontrare qualcuno che sembrava posseder informazioni riguardo quella vampira, informazioni essenziali mi aveva riferito.
Non è ancora tornato.
Sono fermo in questo luogo da un intero ciclo di luna e seppur abbia seguito alla lettera ogni indicazione del Maestro temo di non essere al sicuro. Il delirio in cui verso mi spinge a dubitar d’ogni ombra e quanto può esser assurdo diffidare della tua stessa essenza. Non posso procedere in questo modo, se le mani smettessero di tremare, s’il pensiero si distaccasse dal bisogno del sangue sol per un istante potrei metter in fila le idee e decider quel’è il modo migliore di fronteggiare questa situazione.
Ho solo bisogno di nutrirmi.
Ora lo farò è tutto tornerà ad apparirmi lucido.

Il corpo gravava sulle sue braccia, pesante poiché privo di vita, lo sguardo della donna diretto verso il cielo, immoto, sgranato. Ne aveva succhiato via la vita e non aveva saputo fermarsi, l’aveva condotta alla morte e non era capace di percepir la propria colpa seppur il disgusto per il proprio gesto impregnasse ogni antro di quella mente. Era accaduto ciò da cui il proprio maestro lo aveva tenuto al sicuro fino a quel momento.
La lascò cadere a terra con un tonfo sordo barcollando poi verso il vicolo più vicino, incespicando, inciampando nei suoi stessi calzari. Le orecchie ronzavano il sangue assunto sembrava esser divenuto pietra dentro i suoi visceri. Si protese flettendo il busto lasciando che dalle labbra schiuse il sangue della donna sgorgasse via ritornando al suolo in un conato di ripugnanza e rimorso.
Un singulto, un fremito.
La certezza, ora, di non esser diverso da qualsiasi altro affamato predatore, assassino per natura, omicida ,per indole.
Non sarebbe più potuto restare adesso era chiaro cosa intendeva Tyresiah quando parlava di “perdersi”.
Lui non sarebbe tornato.
Ricordò le parole del Maestro ma prima di dirigersi lì dove gli era stato consigliato tornò ad accosciarsi sulla donna protendendo la mano su quel volto, sfiorandolo per portar le di lei palpebre a scivolar sugli occhi.
Mors tua vita mea.
Morte tua vita mia.
Fu il suo ultimo sussurro indirizzato a quel cadavere oramai privo d’anima.



[URL=http://oi45.tinypic.com/e8tji9.jpg]KARMA ATTUALE
[Modificato da .donatien. 24/01/2016 23:14]
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Sesso: Femminile
22/03/2016 13:32


KARMA ATTUALE: 16388 (22/03/2016)

Aggiornamento Skills (22/03/2016):

Combattimento disarmato Liv. 1 (Bonus +20)
Conoscenze storiche Liv. 3 (Bonus +60)
Sotterfugio Liv. 1 (Bonus +20)

Nianna
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22/03/2016 13:33


Il PG Donatien ha lasciato la Torre Oscura in virtù di un lungo viaggio fuori Barrington.

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Nianna
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