SCHEDA DAIN

Dàin Elminpietra figlio di Bàin Elminpietra e Edda Pietranera nacque 156 anni fa nel cuore delle montagne del Kazhad Dur, all'epoca infestate dai Goblin, ai quali i sparuti Clan dei nani resistevano giorno dopo giorno, difendendo le loro gallerie e tentando di scacciare le creature oscure dal ventre della montagna ricca di vene di metalli preziosi, fu proprio durante uno dei continui scontri e rappresaglie tra i due popoli abitanti delle gallerie, che Bàin cadde sotto le frecce dei innumerevoli Goblin, tentando di difendere una galleria le cui pareti brillavano d'oro alla vicinanza d'una torcia, la discendenza di Bàin Elminpietra gurdiano dell'oro, fu affidata a suo fratello Ròin Elminpietra, abile artigiano e impavido guerriero dei bastioni sotteranei di kazhad dur, mentre la galleria dove caddero Bàin e il suo seguito fu sigillata per sempre con un'iscrizione in runico; " I figli di Moradin giacciono dietro questa pietra, anche durante il grande sonno essi guardano e proteggono i loro fratelli".

Nella casa del clan ora era Ròin a reggere la famiglia, e data la sua indole di soldato, tutti i suoi figli, tra cui ora anche Dàin e Ràin, suoi nipoti, erano addestrati nell'arte della guerra, nei grandi saloni d'arme le rappresentazioni degli Avi del Clan scolpite sulle possenti colonne vegliavano austeri sui duelli d'allenamento, lo sguardo severo del maestro che bada all'allievo.

così crebbe Dàin figli di Bàin, nelle profondità della terra come i suoi padri prima di lui, ascia nella mano pietra nel cuore, e fu anni dopo che egli dovette dimostrare il suo valore, gli attacchi dei pelleverde non si erano mi fermati ma negli ultimi decenni dopo la morte del drappello di minatori tra cui il padre di Dàin, erano scemati, di recente però alcuni operai scesi in gallerie naturali a cercare nuovi filoni, avevano sentito echi nella piu oscura profondità, piccole frane, battere selvaggio di bastoni sulle pareti, Ròin e altre guardie furono inviati affinchè non si ripetesse ciò che anni prima era accaduto quando i minatori cercarono di difendere da soli le gallerie, il nano pregustava già la sua vendetta, dentro di se vedeva già il fratello rendergli grazie dalle aule eterne per averlo vendicato, così sicuro di sè che porto anche Dàin e Ràin, suoi nipoti, per renderli partecipi della giustizia che andava per fare al loro padre.

Purtoppo nessuno sa di che anime necessita il Grande Padre dei nani, per forgiare la sua nuova opera ed il suo disegno non c'è concesso conoscere, nessuno di quella spedizione sapeva a cosa andava incontro, cominciarono ad addentrarsi, nelle nuove gallerie lanterne alla mano, il gocciolare dalle stallattiti e i pesanti passi dei nani erano gli unici rumori nell'oscurità, d'un tratto un colpo secco eccheggio alle spalle dei nani il tempo di voltarsi, videro solo rocce e sassi precipitare, il rumore assordante, dissolta la polvere tutto era chiaro, la via del ritorno era bloccata, una vile trappola rendeva possibile solo avanzare, forse i loro compagni sarebbero venuti a cercarli riaprendo la via, ma attendere di venire soccorso non rientra nel temperamento di un Elminpietra, "se vogliono farci avanzare avanzeremo!" tuono Ròin capo della spedizione, così proseguirono verso l'oscurità, nel cuore la consapevolezza che andando incontro ai numerosi Goblin senza possibilità di rinforzi ed il rischio di essere accerchiati, le probabilità di tornare alla cittadella diminuivano ad ogni passo, arrivarono infine al termine del tunnel,si trovarono in una grande cavità, l'oscurità non permetteva di vedere con chiarezza dove arrivasse la fine, sul fondo della caverna un lago sotterraneo senza la piu minima increspatura rifletteva le lanterne che i nani portavano, " Siamo in trappola" bisbigliò una voce proveniente dal fondo della compagnia, Dàin e Ràin si guardarono attorno, buio e pietra come molte altre volte avevano visto mentre erano andati con loro padre nelle miniere, ma stavolta era diverso, l'intera grotta era ostile, le sagome delle stallattiti nel buio simili a zanne,la facevano sembrare come gigantesche fauci pronte a ingoiare i figli di Moradin.
Ròin strinse i pugni e digrignò i denti si chinò a raccogliere una pietra; " in nome di Clanggedin Silverbeard, mostrate i vostri grugni sudicia feccia" gridò d'un tratto mentre scagliava la pietra con vigore verso il nero della caverna in un accesso d'ira.


Ciò che successe poi varia a seconda dei racconti dei pochi che sopravvissero, c'è chi dice ogni singola roccia si scagliò contro i malcapitati, in un gran scompiglio di polvere rocce e ferro, secondo altri orde di Goblin emersero da ogni anfratto aggredendo selvaggiamente la compagnia da tutti i lati, altri ancora giurerebbero che l'intera grotta crollò sulle loro teste, Dàin non ricorda ciò che successe, si risvegliò lungo le rive di un fiume che sgorgava ferocemente da un anfratto nella roccia, vesti strappate, disarmato e ferito, attorno a lui molti dei suoi compagni uccisi, molti altri mai ritrovati, suo zio era morto e suo fratello maggiore Ràin, imprecava e gridava alle creature delle tenebre, stringendo nelle mani i lembi delle tuniche dello zio, i sopravvissuti raccolsero ciò che poterono e dopo aver dato sepoltura ai caduti ed intonato un canto ai dispersi come vuole la tradizione nanica, si divisero; alcuni fecero ritorno alla cittadella, altri per timore di essere additati come disonorati in quanto non avevano nemmeno visto con certezza il nemico, e non avevano potuto combatterlo, partirono, ognuno una sua metà, Dàin partì girovagando di landa in landa, ora servendo come guardiano, ora tagliando legna per denaro, venne poi a sapere in seguito, che Ràin divenne capo clan della famiglia nella cittadella natale, e che serba sempre un posto nel caso il caro fratello decidesse di tornare.


RICHIESTA SKILL: ESPERIENZA ARMI DA GUERRA PESANTI LIVELLO 1


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Capelli:Rosso del rame

Occhi: Azzurro dello zaffiro

Altezza: 1,32m

Peso: 78 Kg.

Descrizione: Capelli e barba lunghi e folti, la chioma arriva fino alle scapole dove è raccolta tramite un'anello di bronzo finemente cesellato, altri anelli similari ma piu minuti serrano trecce sparse lungo i lati del capo, la barba è in ordine, altre piccole trecce sparse qua e là sorregono pendagli con la forma dei simboli cari ai figli di Moradin, i baffi scorrono sulla parte inferiore del viso fin sotto il mento dove si incrociano legati a X da una fibbia di cuoio. Gli occhi turchini infossati sotto le folte sopracciglia, lo sguardo è sereno, ma porta una vena severa sul volto ammaccato. Una tunica color del legno di castagno orlata di verde muschio copre il torace e giù fino sotto le ginocchia, una robusta cintura di cuoio la stringe ai fianchi, la fibbia d'argento ha perso ormai la brillantezza originaria, ma si nota ancora il minuzioso lavoro che l'artigiano fece nel decorarla, ai piedi indossa pesanti scarponi consumati, chiusi tramite fibbie di bronzo scurite dall'usura. Un mantello grigio come nubi notturne copre le spalle e all'occorrenza la testa del nano, il feltro pesante del manto quasi non ondeggia all'incedere.

KARMA: 117
SALUTE: 400
MENTE: 400
FORZA: 400
POTENZA: +1
RESISTENZA: +2
AGILITA': -2

Perdona il ritardo sono stato in ferie...

TI APPROVO IL BG E LA SKILL RICHIESTA...