Aliadar[PG INESISTENTE]

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Aliadar
00sabato 28 giugno 2008 22:14
BG approvato dal senato umano : isoladiavalon.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?c=153182&f=153182&idd...



Chiedo di poter far parte del nordico clan, in quanto di origine centro germaniche.

Per ora non ho giocate per richiedere la skill.Che quanto prima provvederò a mettere per andar a scegliere la skill.Intanto attendo notizie
.delphinia.
00martedì 1 luglio 2008 15:56



RICHIESTA ACCOLTA.
Aliadar
00lunedì 29 settembre 2008 23:47
Karma al 20 sett 08 :3140

Richiesta skill di base: sangue freddo


di giocate ne ho parecchie.Se mi dite come poter farvele avere senza postincollarle qui...

Posso intanto darvi il mio colloquio in armata reale ì,solo qui ce ne sono due,combattimento compreso.

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7555213

attendo nuove
Nahmanen
00mercoledì 1 ottobre 2008 17:48

Ben tornata [SM=g7554]

Ho letto attentamente la role e potrei dirti che sono tentato di approvare la skill Sangue Freddo {liv 1}, ma dato che hai accennato di avere a disposizione più role vorei chiederti di postarne anche solo una ancora per poter prendere meglio una decisione.

Attendo ancora questo materiale per poi decidere l'approvazione

Al momento

SKILL SANGUE FREDDO {LIV.1} : NON APPROVATA

A presto
Dia Abar



Re Cervo Bianco )O(
Poeta d’Accademia
Jarl Gaelico del Clan Nordico
Tutor


Aliadar
00sabato 4 ottobre 2008 00:01
....e allora buona lettura :P
PRIMO ROLE



Riassunto:incontro del soldato con alcuni dei vertici caotici.

Registrazione
30 ago 08

RAINE )Pressi macerie( Osserva Latis, e inarca stupita le sopracciglia a un dire sì deciso e crudo. Ecco di nuovo quel lato un po’ forte e gelido di lei. Quel lato segreto. Di contro alla Caotica sorge e affiora una risata. Ride sinceramente anche se pensa a cose tutt’altro che cortesi e poi risponde *Molto bene allora…Col vostro benestare…!* esclama, in tono scherzoso. E poi a Lothrel *Davvero? E’ una buona notizia Fratello…* risponde pensando con languore alle sue due future spade Annuisce quindi al saluto di Lothrel *D’accordo. Sid et dia abar Mors. A presto.* li saluta congedando entrambi e rimontando in sella. Non se ne va però, non ancora. E pensa alla baia. Quando mai lì non ci sono guai...


LATIS [ruderi] Tre anime diverse accanto a quei ruderi, eppure sembra che siano legate da molto più dell’intendo di ricostruir la bettola, sembra che le macerie gravino anche sulle loro anime. Strana sensazione avvolge lo skald in quella notte scura di disagio.. ma neppure lei sa spiegarsi il perché. Poi le parole di lot la distolgon dai suoi pensieri * vi ringrazio* fermandosi un istante per osservar la caotica * ma non ho bisogno di esser scortata… * la voce è bassa melodiosa eppur suona fredda quanto il primo vento invernale * dia abar milady* facendo un leggero cenno con il capo verso la caotica indi nuovamente l’attenzione viene riportata su loth, *ma se vi fa star più tranquillo potrete accompagnarmi fino alle mura della città* indi il mezzelfo e la nobile dama con lenti passi si allontanano dalle scure macerie, passando davanti allo sconosciuto, che però viene ignorato. Infine le ombre avvolgono le due figure nel loro caldo abbraccio


GILLES [Macerie] In silenzio osserva i due che si allontanano, uomo e donna... no, non uomo, cerca di non fissare lo sguardo ma basta poco per comprendere che non solo sangue umano scorre nelle vene di chi gli passa affianco... nessun saluto, volta il in avanti, reprime lo scoppio d'ira che gli esplode nello stomaco - represso... Muove i suoi pass iverso la donna a cavallo, deciso a richiamare la sua attenzione - nell'avvicinarsi distingue i tratti di quel volto... si avvicina più di quanto prudenza consiglierebbe, ma non vuole rinunciare a vedere il suo sguardo, i suoi occhi.. *Sid Milady...* Il saluto in un sospiro, l'assassino è attratto da quella donna, della quale è alla mercè... incapace di difendersi, privo di armi.. La fuga è sempre stata la sua arma migliore, in questo sta l'onore di un assassino, di colui che uccide molti senza mai mostrare il volto...



ALIADAR[sentieri]non possiedi manto che ricopra le spalle ed il voluttuoso corpo,ma solo neri capelli che ora porti in rocche e trecce raccolte,quasi a nasconderne la vera lunghezza.Non li tagli,ma se fosse necessario lo faresti.Le verdi iri si getterebbero innanzi a lei,a carezzare il serpentineo ed argenteo sentiero della città.Maleodorante e malsana,si impregna nei vestiti,nella pelle,nell'anima,andando a modificare anche te stessa,quasi facendoti divenire a tutti gli effetti una legale malvagia.Melanconico e severo lo sguardo,mentre le vesti nacondono le protezioni che porti con se,Solo la lunga è visibile al tuo fianco,ondeggiante fedele compagna,si come il pugnale,che alla cintola possiedi.Gli stivali mascolini andrebbero a celar i pugnali da lancio.Una spilla da mantello terresti pinzata sulla candida camicia lievemente svolazzante,pungente come il tuo animo e come la tua lingua che sta divenendo biforcuta.Serpentinea donna,ancora non hai trovato andrebbero a celar i pugnali da lancio.Una spilla da mantello terresti pinzata sulla candida camicia lievemente svolazzante,pungente come il tuo animo e come la tua lingua che sta divenendo biforcuta.Serpentinea donna,ancora non hai trovato assente


RAINE )Pressi macerie( Fredde e determinate le parole di Latis, come la lunga e lo scudo che la caotica reca con sé, come il corpetto d’acciaio che indossa. Adora quel lato del carattere della dama.Sicuramente preferibile alle squallide e banali solite occhi, il suo sguardo prima ancora di discendere sulle sue vesti. *Sid et Mors in voi. Desiderate qualcosa o aspettate che il mio cavallo si volti e scalci per trovare lesta fine al vostro errabondo penare?* chiede tetra la fanciulla, perchè così appare il suo volto e il suo liscio viso cristallizzato dal sangue del vampiro, per sempre in quell’età e sembianza.L’odore della desolazione è lì attorno, vicoli sudici, costellati di blatte e ratti sfuggenti.Altri passi giungono da lungi.


GILLES [Macerie] Per istante non coglie il senso delle parole, ma coglie la danza dei suoi occhi che lo squadrano, lo valutano anche come nemico, soppesandone i difetti... Nota il modo in cui le parole si scompongono in sillabe e vocali sulle sue labbra Come un poeta tiene il conto dei suoi versi - tutto in un attimo, il tono duro della donna gli ricorda la prudenza - cerca di ricostruire nella sua mente la zona circostante, ma ben presto si rende conto che è inutile - non ha speranze di fuga...Eppure la rabbia non si leva - intuisce la gelida calma della donna, e sa che con la stessa freddezza potrebbe davvero ucciderlo... lui si è addestrato a lungo per arrivare alla maestria per cui era famoso, ma lei sembra agire d'impulso...*Tutto ciò che chiedevo era che il vostro sguardo si posasse su di me... * Una breve pausa, la voce un sospiro - una melodia roca di non è abituato a parlare ma sussurrare - e il tono è gelido e tagliente, lo stesso con cui sussurrava alle orecchie delle sue vittime... *Aiutatemi a trovare un alloggio per questa notte, so essere riconoscente... mi hanno parlato di una bettola qui intorno...*



ALIADAR [setnieri->bettola]oscure le ombre che le case gettano sulla donna,oscura l'aura sua sarebbe se fosse visibile.Ormai da giorni dorme all'aperto,ed ora vuole accertarsi del perchè ancora non vi sia un alloggio per coloro che come lei giungono sulla terraferma.Impossibile che il caos non abbia sopperito alla mancanza di questo bisogno.Ti sei informata di tutto prima di partire,prima di giungere qui.Cammini mentre il vento caldo porta con se bisbigli di persone,e rumor di un equino che batte gli zoccoli ferrati sul selciato.Respiri regolare mentre ora il tuo corpo prende man mano forma dall'ombra,nascendo alla vista di coloro che sono innanzi ad un mucchio di cineree macerie.Desolazione e morte per quello che era un loco di ritrovo per tutti.Residenti o meno.e mentre ti avvicini,metti a fuoco coloro che stanno conversando.Una donna a cavallo,con le insegne dell'elite,ed un uomo a terra.Fiera ed imperiosa la caotica,così come la nordica leonessa.Due combattenti alla pari,che lottano per ideali uguali seppur opposti.Un paradosso che le unisce infondo.Assottiglia le iri chiare,mentre prosegue per andare al suo cospetto.E le labbra,dopo aver donato un ghigno lieve,andrebbero a dir *sid e dia abar* solo questo,secco ed atono saluto proferito ancora ad una certa distanza,ma ben udibile.




RAINE )Pressi macerie( Di ghiaccio fuso gli occhi colore del cielo notturno dell’Elite. Inarca le sopracciglia a quella che sente quasi come impudenza nella voce del ser. Lo soppesa un po’, come scegliendo rapidamente il suo destino. Atropo non saprebbe nel suo essere Parca tendere quel filo tanto pericolosamente. La risposta tarda a giungere, preceduta da un’occhiata tesa a sondare le sue parole. Inizialmente un verbare che ha quasi del romantico, seguito da pragmatico bisogno,generano in lei due opposti impulsi. Da cavallo si sporge in avanti sulla sella, nonostante sia donna cavalca come un cavaliere, e ora il suo viso si avvicina a quello di Gilles. *Io sono La Valchiria. Elite dei Cavalieri del Caos che governano la Cittadina di Barrington. Quel che IO vi chiedo è il vostro nome innanzitutto. Riguardo la bettola….* un cenno del capo scuote i lucidi capelli scuri come fili di buio indicando le macerie bruciacchiate *Ecco quel che ne resta dopo un doloso incendio. Temo che dunque quello non sia posto adatto al riposo d’un viandante per ora.* commenta la voce musicale come argento che nasconde ghiaccio. Alza gli occhi da lui mentre il passo d’un cavallo la rende attenta. Ascolta il saluto dell lady e la scruta attenta. Ne osserva il viso e i capelli, il portamento e la lunga che porta al fianco. *Sid et Dia abar Mors lady. Con chi ho l'onore di parlare? Non vi avevo mai visto, nordica...siete nuova? Giungete da dove?* le chiede peccato solo che lady Latis non sia ancora lì. Probabilmente avrebbe saputo dare informazioni. O nasconderle...


GILLES [Macerie] Molte volte l'oscura Signora gli si è portata al fianco, molte volte ha sentito il suo artigli stringergli il cuore e chiamarlo... Sa riconoscere la sua presenza, e sa che per alcuni istanti di nuovo la Morte gli ha danzato intorno...Quando la donna schiude la bocca sa per istinto che di nuovo ha creato un debito con la sua compagna, e una volta di più sa che ancora più vicino è il giorno in cui tutto sarà pagato... Ascolta ogni suono di quella voce e in un attimo scelgie uno dei tanti nomi che il suo maestro gli ha affibiato da ragazzo *Ser Gilles...* sussurra quasi restio, come preferisse non farsi udire, ma scandendo bene le parole e non distogliendo lo sguardo... Il sussurro quasi si perde mentre la Valchiria riprende a parlare e gli mostra con un cenno le macerie, l'assassino ancora non si volta, incantato... ma si guarda alle spalle quando scopre che c'è qualcun altro, di cui lui no nsi è accorto...



VALARMATH † Homid θ Vicoli † Lento il passo di estende i propri domini dall'Oscuro Bosco fin alla città di Barrington, finalmente Il Signore dei Mannari incarna, così come un tempo il suo predecessore, l'essere più potente della terraferma. Ad ogni passo un lieve e messo scalpitio si mescola perfettamente a flebili rintocchi metallici, mero sbatter delle due else gemelle, poste ambedue sul sinistro fianco, appese a quell'armata cinta che altro cela alla vista dei curiosi. L'ampio e ner manto, meraviglioso nelle sue ombreggiature di violaceo colore, mostra fieramente l'effige del Caos lungo l'intero suo dorso, ma ora, in prossimità del petto, v'è un simbolo differente da quello sì tanto conosciuto, non più Guerra...Incurante il lycaone continua il suo peregrinar, volgendo in direzione della distrutta Bettola, forse per controllar a quale punto siano i lavori, forse perchè sa dove trovare ciò che cerca



ALIADAR[pressi macerie]analizzi lucida coloro che innanzi a te stanno.Tieni le briglie del nero destriero con la manca mano.Mani guantate.Leonessa,senti l'Elite verbiare curiosa.Non fa alcuna smorfia.Ovvio il suo dir,visto che mai prima d'ora essa ha poggiato i piedi in terraferma.Il caos tutto controlla e tutto governa,ed anche il clan stesso infondo ha sempre nuovi ingressi che difficilmente sono controllabili.Piega lievemente le labbra verso manca,in un ghigno leggero,non di sarcasmo ne di sfida,ma di anomala approvazione. *Thirsta milady.Sono da poco giunta in città.Giungo dalle terre dell'estremo nord.*Risposte decise e chiare,che non darebbero adito ad alcuna replica.Inutile chiedere chi essa sia,ed isigare possibili istinti mai domi.*è un onore fare la vostra conoscenza consorella nordica* andrebbe a dire,una permissione che essa si concede.eE le iri si andrebbero a posare su colui che ha appena verbiato nome,andando a rivelar identitàViandante in cerca di giaciglio,un cenno del capo faresti in sua direzione,senza dir nulla che non avevi già da dire in circostanza.

RAINE )Pressi macerie( Suoni attorno, oltre ai loro, il marciare delle guardie caotiche che l’Elite ha fatto piazzare da Bjorn, risse fra ubriachi, zampettare di roditori, molti che non definisce, alcuni vaghi come quelli dell’armato mannaro che s’avvicina. Pone nuovamente su Gilles l’attenzione, ora che si è presentato *Venite in una cittadina solo per dormire ser? O avete già in mente cosa fare alzandovi dopo il riposo? Non sono bene accetti i viandanti scansafatiche. A ogni modo…* scende da cavallo per essere innanzi a lui e guardarlo negli occhi. Il cavallo sbatte in terra lo zoccolo dx ripetutamente, nervoso. Forse pensa lei per la lunga sosta. *Se cercate un alloggio la Torre delle Guide ha il piano terra riservato ai viandanti, potete lor chiedere ospitalità. C’è altro con cui desiderate importunarmi…?* gli chiede sarcastica. C’è qualcosa nel modo in cui la fissa che le impedisce di andare. Vuole dire qualcosa e non è forse tutto esprimibile a parole. Se potesse strappare a quei due l’anima e guardarla lo farebbe seduta stante. Poi osserva con una sorta di ferocia insita il viso di Aliadar *Voi non mi chiedete, or che siete giunta dove riposare?* domanda sospettosa. Si porrebbe frontale ai due, forse 5 metri da Gilles e circa 6 da Aliadar, nel pugno sx le redini.


GILLES [Macerie] Immobile, col volto lievemente alzato, sorride fra sé del modo in cui la donna lo prende in giro, se veramente lo disprezzasse come cerca di dimostrare ora non potrebbe starebbe ritto sulle sue gambe, in qualche modo forse ha catturato la sua attenzione, ma sa bene che questo non significa che può abbassare la guardia. E' stupito che gli chieda del lavoro, e mentre la osserva scendere da cavallo fa pochi passi in avanti e con tono identico domanda *Se voi mi aiuterete a trovare un lavoro oltre che l'alloggio sono certo che riuscirò a diventare un buon cittadino...* Quasi ironico, ma niente lascia intendere una mancanza di rispetto - sembra piuttosto voler mettere alla prova la sua interlocutrice, vuole capire se, come crede, entrambi parlano lo stesso linguaggio... raramente la gente gli presta tanta attenzione, la brava gente lo ignora, i cordardi scappano da lui... solo alcuni si fermano a parlargli...


VALARMATH † Homid  Vicoli -> Bettola † Incurante di ciò che lo circonda il lycaone continua a muover verso ciò che resta della Bettola, ogni animale ch'incrocia i suoi passi sembra fuggir velocemente, come in preda a un assurda paura e un sì chiaro mal di vivere che persino il più stolto degli uomini avrebbe da chiedersi qualcosa a riguardo...Oh sì, soprattutto i cavalli lo sentono, anche da lontano possono avvertir l'arrivo del Prescelto della Bianca Madre, così come Egli sente in sè, nelle sue membra e nella sua dannata anima la presenza di quegli stolti quadrupedi sì tanto odiati. A breve Il Ductor giunge a un piccolo spiazzo, lasciando ch'or il suo inceder abbia fine, mentre lo sguardo conduce la sua attenzione attorno, fin al posarsi su ciò che della Bettola è rimasto, un vero peccato non aver un posto sufficentemente lezzo ove animar le proprie notti. Un lungo e profondo respiro vien inalato, prima ch'Egli riprenda ancor a muover, in direzione di quel piccolo gruppetto di persone che sembra essersi accostato al distrutto luogo (Raine-Gilles-Aliadar)



ALIADAR[pressi macerie]perpendicolare alla donna,rimane alla medesima distanza.Ascolta tutto quello che l'Elite verbia allo sconosciuto,venuto a cercar riparo per la notte in un loco in cui riparo non esiste.Guarda le macerie dietro a lui,e riporta le iri sul suo volto,andandolo a memorizzare come per non abbandonarlo al destino dell'oblio.Così come quello della donna,che sarà destinato a rimanere fisso nella sua mente.Quella comunanza,leggerebbe negli occhi della caotica.Vorresti prendere l'anima della leonessa e portarla con se,mentre le chiedi il perchè del suo silenzio.E risponderesti sicura *Credo mia signora,che debba chiedere ben poco.Ero solo giunta qui per constatare con i miei occhi che il loco per il riposo consueto,non esiste.Comunque dimoro sotto le stelle da giorni.Non mi da problema.* e marmoreo vo???lto terresti su di lei.Non è di certo avvezza a dar informazioni,un soldato di quel rango di certo non si abbassa a certe futili cose.E mentre una sottile ed invisibile tensione par aleggiare come nebbia nel bosco oscuro,il destriero che essa tiene alle redini si muove agitandosi,lievemente spaventato.Con il capo volti la testa per cercar di vedere qualcosa nel buio,ma nulla distingui.La dritta mano andrebbe a toccar il muso dell'equino,cercando di rassicurarlo.Lo guardi per un istante,e poi rigetti le iri sulla caotica.Colei che attira il tuo pensiero.E verbieresti *Mia signora,vi chiedo di poter però sapere il vostro nome,di colei che porta le insenge dell'Elite.Elite della quale coloro che abitano queste terre devono essere fieri* forse colpiresti ora la curiosità della donna,te che ti sei informata a lungo su molte cose della terra ferma,ma che ancora molto ti rimane da sapere.



RAINE )Pressi macerie(Il cavallo ora scalpita parecchio. Non è una bestia dall’indole calma ma sembra anzi piuttosto nevrile stasera, quasi ombroso, come è nelle giornate di forte vento quando ogni cosa si muove e sembra un pericolo. Chissà che ha visto! Nonostante il tocco di Aliadar resta scontroso.Le guardie caotiche pattugliano il luogo. Lega il cavallo un po’ più in là perchè si plachi, legato è più facile gestirlo che a mano. Inoltre le guardie potranno sempre dargli un’occhiata al posto suo, giacchè è impegnata. Fa loro cenno di tenerlo in vista e poi torna ai suoi interlocutori, stessa distanza di prima. Qualcosa nel tono di Gilles raccoglie. Nota assai divertente la trova. Una spudorata ironia che non la irrita, ma la fa sogghignare in risposta. *Oh sicuro, immagino sapreste essere un cittadino esemplare. Come mendicante vi vedo, giungete dal nulla, dormite all’addiaccio, chiedete caritatevoli consigli, riceverete molti calci però…Diciamo che sono interessata di più*. Osserva un figuro in avvicinamento. Bisogna sempre essere attenti e vigilare, così le diceva Tristalia e quella lezione, sì aspra e dura a sue spese l’ha imparata. Vede il Ductor che si avvicina. E’ notte pertanto non è certissima che sia lui e la luna scura non la aiuta quella sua debole vista ma le parole si levano *Sid et Mors…* restando a fissare. In realtà man mano che s’avvicina le viene in mente Guerra, colui che era, ora Ductor, e Phebe diceva di Discordia che l’affiancherà. Quasi stenta a crederlo. Quella sera si succedono vecchi incontri, Lothrel e come sere addietro nuovamente lui… Ad Aliadar risponde *Chiamatemi la Valchiria, vi basterà dice molto più d'un nome. I nomi sono per le leggende, per i bardi e per la storia o in mancanza per i potenti e i loro mandati di cattura e morte. Voi non padroneggiate nè un liuto nè uno scettro pertanto chiamatemi così come fanno i molti.* risponde *E dormire all'addiaccio può essere pericoloso, non sapete? Qui non è come sull'isola dove quell'arrogante Dea pretende di governare tempo e animi e dove bidoni corazzati vacillano in giro ipocritamente fingendosi giustizieri. Qui la vita o la morte sono su un sottile filo appese.*


GILLES [Macerie] E' strano il modo in cui l'abitudine domina l'animo umano, pare di controllarla, di sfruttarla - ma spesso è lei a tenere la briglia e noi come docili destrieri le andiamo appresso... l'addestramento prima e l'esperienza in seguito hanno hanno insegnato all'assassino a tenere in debita considerazione gli umori degli animali - raramente si turbano invano, che siano uccelli, cani o cavalli.. specialmente se sono abituati alle battaglie... L'agitazione della bestia risveglia l'istinto D'improvviso s'avvede che un uomo troppo imponente e troppo sicuro di se è loro addosso, s'accorge che ha il volto scoperto e che ha dato solo uno sguardo alla donna che ha alle spalle... un piccolo gesto, volta la testa quanto basta per lanciare uno sguardo, non la figura ma gli occhio degli uomini parlano del loro valore... Volgendosi di nuovo alla donna che ammira *Ho alcune qualità ad esser sincero mia signora, chissà che non troviate il modo di trarre beneficio da alcune di esse...Datemi il permesso di venirvi a cercare ancora nei prossimi giorni, e potremo parlare con più comodo dei miei doveri di cittadino... e del modo in cui mi guadagnerò il pane...*



VALARMATH † Homid  Pressi Bettola † Non impiega certo molto a giunger a pochi passi alle spalle di Raine, il cui cavallo sicuramente continuerà a sentir la ferigna presenza del lycan, ma così lontano non dovrebbe dar troppo fastidio, alla fin fine persino il Ductor lo sopporta...Un ultimo passo sembra infrangersi immediatamente alle spalle dell'Elite, appena spostato alla sua sinistra, la sovrasta dall'alto dei suoi due metri e spiccioli, potrebbe gettar un ombra sufficente a coprirla interamente da quanto son sviluppati i suoi muscoli, troppo per un umano, certamente, ma altro Egli non appare, non risponde al saluto di Raine, ma anch'Ella ne consoce il motivo { Nottata splendida per far nuove conoscenze, vedo...} mormora appena, lasciando ch'ironiche parole scivolino lungo le sue carnose labbra {...sempre a caccia Elite, ottimo, prima il dovere e poi il dovere ancora...} si lascerebbe scappar una lieve risata, ma lentamente la giovane Raine inizia a sentir sempre meno ironia nelle parole del fu Guerra, forse sta imparando...Indi lo sguardo vien mosso sul volto degli altri due presenti, ma per quei pochi stolti che nelle sue iridi cercheranno la verità della sua anima non v'è modo di spiegarsi cosa si possa vedere...due perfetti cerchi rossi fiamma, come dei tizzoni dell'inferno ch'ardono in un nero oceano di folle malvagità, solo i Prescelti e pochi altri hanno occhi simili... { E questi due? Nuove braccia per la Bettola?}



ALIADAR[pressi macerie]piega ancora le labbra a ghigno,hai ben inteso dove la donna vuole andare a parare,mettendoti al corrente della pericolosità del dormire all'addiaccio.Ma non hai altra soluzione.Ora una figura compare dalla notte dietro alla Valkiria.Ombra nell'ombra. Ascolta le sue parole,e da come verbia,di certo sta sopra l'Elite.E chi se non il ductor in persona,o il governatore stesso?Chi può dirlo,essa non conosce i loro visi,mai veduti prima.E sente il tocco dello sguardo pesante su di lei,quasi a sfiorarne la pelle chiara.Assottiglia le iri mentre sente che esso reclama braccia per la bettola.E mentre la punta biforcuta del ser che alla donna si rivolge con sarcasmo fine,colpisce senza nuocere la Valkiria,essa getterebbe anche le sue iri verdi di ghiaccio bollenti sui caotici.E decideresti in un secondo di verbiare muovendo le rubinee labbra prima verso la donna,poi verso l'uomo *La Triade...di certo qui vi è qualcosa di più toccabile e visibile che garantisce l'ordine.E se per ora non vi è posto per riposare,le mura della città e le porte di accesso,ben guardate,sono punto sicuro.Ma seguirò il vostro consiglio di cercarmi migliore posto.* ghignerebbe appena per poi proseguir,voltando il capo lievemente a manca *Sid e dia abar vobis.Cercate solo braccia per la bettola...o anche braccia per il vostro esercito di scelti?*chiederebbe interessata e con voce atona e tranquilla.Attende verbo dei due,mentre morfeo inizia a calare i suoi tentacoli sulla leonessa



RAINE )Pressi macerie( *Sciocca bestia…* commenta alla volta del cavallo, ignorandolo del tutto ora. Sopra l’Elite vi sono tante cariche, non si ritiene certo all’apice, lei è ambiziosa, lei brama il potere tanto quanto il sangue di per sé, ribelle nel cuore all’isola. Assassini e Apocalisse sopra lei ma anche sotto di lei altri, non ritiene la sua posizione affatto disdicevole. Un solo attimo trascorre tra le parole dell’uomo ignoto e la sua risposta *Cercatemi Gilles, e io saprò come cercare voi. Pergamene, missive e rocca sono alla portata di tutti. Sappiate sedurre la mia curiosità e deliziare la mia ambizione. So ripagare sia la stoltezza che l’abilità nel modo più conveniente.* conclude verso di lui. Si aspetterà di incontrarlo ancora e presto. Poi giunge il Ductor e tutto il gelo che indossa come una maschera sublima come la brina che evapora in una afosa aurora, mentre si infiamma. Non ha detto nulla di particolare ma è LUI che la rende così irritata d’improvviso. Non sa se è il tono, il ricordo o proprio la sua faccia, comunque succede. A prescindere dalla sua possanza, certo in grado di intimidire al sol sguardo, le nasce indomita quell’irritazione. Si blocca solo perchè d’un tratto sembra serio davvero. E’ quasi pronta a lasciarsi fregare da quel tono realistico ora mentre mille pensieri le volteggiano nella testa. Risponde dunque compunta al Signore della Cittadina ma un po’ fra i denti *Uno sono nuove braccia forse, ma in che ambito sfruttarle è ancor mistero, l’altra una inutile viandante. Ma lady… Thirsta avete detto? Siete Nordica no? La skald Latis chiedeva proprio appello ai nordici per dare una mano con la bettola, va ricostruita, l’ospitalità è un Dovere per i nordici.* marca quella parola e prosegue *Collaborerete vero?Ne sono sicura…* asserisce, come ingaggiandola all’istante. *Per quanto concerne il Caos è la morte a chiamare, ben pochi la cercano.* replica laconicamente.


GILLES [Macerie] Qualcosa è cambiato, e non solo in lui... la Valchiria stessa ha mutatoqualcosa nel suo cuore al giungere di quell'uomo... Quel che gli basta sapere, per ora, è che nessuno dei due rappresenta una minaccia immediata, per la prima volta da che ha rivolto la parola alla donna, non si concede il lusso di dimeticarsi del mondo per guardarla... E' felice di sapere che avrà occasione di rivederla, e si ripromette di presentarsi in un'occasione più favorevole... Eppure prova un moto di fastidio per il modo in cui quell'uomo è riuscito a mutar l'animo della donna, Gilles non riesce ad esserne del tutto consapevole, ma è già qualcosa che si avvicna alla gelosia, certo una forma ben perversa di gelosia... per chiunque ha un ascendente qualsiasi su quella donna così fiera... ma sa ancora troppo poco di quella città e della sua gente, deve chiarirsi le idee sulle gerarchie, pazientare e riflettere... Si china leggermente quando la donna finisce di rivolgersi a lui La destra con un sol gesto porta un cappuccio a coprire i lvolto fin quasi agli occhi, facendo così calare le tenebre su quel volto... *Sarà fatto mia Singora..* sussurra, poi rialzandosi e facendo un passo indietro per voltarsi e andarsene...*A presto... Sid a tutti...* e si volta cercando le ombre in cuida sempre si nasconde...


JHANE §vicoli§scivola sinuosa la volta notturna,danzando fra i vicoli di una cittadina che par esser dmenticata dagli stessi dei...uno.due.tre passi che or vengon compiuti per quelle stradine impoverite dal tempo..passi eleganti che risuonano fra il frusciare di infiniti veli,intaccando quel silenzio incantato della notte..le nere iridi che indugiano languide fra un volto di perla,avvolgendo un paesaggio che r scivola nel tetro..macerie abbandonate che paion sussurrare ricordi vivi nella mente della Regina di Barrington..e ancora un passo ne segue un altro,subio dinanzi,funambola della propria follia,si culla fra pensieri distorti e sogni ingoiati.no..non vi è meta alcuna.che poi forse, è il modo migliore per andar lontani





VALARMATH † Homid  Pressi Bettola † { Braccia per la Bettola, braccia per l'Esercito...così proficua questa notte? } chiede ironico, volgendo sguardo e attenzione a Aliadar, alla nordica {...i più feroci guerrieri vengono dal nord, innata maestria,direbbero alcuni, alberga nell'animo delle vostre genti...Così sfrontata innanzi a chi è Ductor del giusto governo, chiamato Caos? Ah...} le carnose labbra s'allungano indi in beffardo sorriso, sul volto si dipinge una simil smorfia di scherno, e per un breve istante il guardo vien posato sull'Elite, ma immediatamente prende a muover alcuni passi, portandosi a meno di un metro da Gilles, lo osserva dall'alto, par soppesarne gesti e espressioni { Non è consigliabile coprir il proprio volto in questa città } null'altro direbbe, disinteressandosi or del giovane ragazzo, per tornar con l'attenzione su Raine { Pare attiriate richieste di esame, giovane ragazza...} una breve pausa, e le ferigne iridi muovon nuovamente in direzione del Soldato d'Armata { Ma per far parte del più potente esercito servono capacità che persino in un nordico non è facile trovare...una donna poi, ha molto più da dimostrare, non è vero Elite? } lascerebbe che un ulteriore pausa lasciasse formarsi nel pensiero delle due dame una risposta alla retorica domanda, quindi riprenderebbe { Fortuna vuole che ora sia Io colui che potete chiamar Ductor, ma sfortuna ha deciso che Io conosca le debolezze delle femmine come te, giovane bambina...} Perderà la pazienza la povera ragazza? O saprà ingoiar l'amaro boccone nel nome della propria salvezza? Già...la forza e la tempra di un carattere non sempre si mostrano nel non abbassare il capo, ma persino nell'accettare lo strapotere di chi nè sconfitta nè debolezza ha mai affiancato al proprio nome...un nome che nessuno deve pronunciare...





ALIADAR[rudere->vicoli]bollente rabbia che sale come sinuoso aspide dall'ombelico al petto,andandolo ad avvelenare.Ma nulla,se non un lieve disappunto si rivelerebbe nel suo viso,nell'esser chiamata dalla Valkiria "inutile viandante".A pelle essa parrebbe così inutile,la sua spada al fianco,i suoi pugnali.Ma par soprassedere momentaneamente mentre nota il ser prendere la via della notte.Un cenno del capo,senza verbiare a lui farebbe.Di certo la bettola avrà la sua manovalanza,ma in cor suo essa spera di non essere ancora sulla terraferma quando i lavori avranno inizio.Ora sa che lady Latis,lo skald,potrebbe essere un altro ostacolo alla sua copertura e deve fare in maniera che venga presto ad essere tamponato questo imprevisto.Poco male,si ovvierà anche a questo.Ma all'ingaggio per la bettola essa non può denigrare.E sicura e diretta andrebbe a verbiare *Certamente Valkiria.Contatterò direttamente lo skald per metterla al corrente che sarò a disposizione* incresperebbe appena le labbra in maniera quasi arcigna e maligna.I tratti delicati andrebbero ad indurirsi in quel suo muoversi,mercenaria donna.E le parole del ductor andresti a soppesare,sillaba dopo sillaba.*Più che sfrontatezza,mio signore...ignoranza nel vostro ruolo,al quale mi inchino* e detto questo andrebbe a posare il dritto ginocchio a terra,piegando il manco e chinando il capo.Qualche istante in quel reverente non falso inchino prima di alzarsi e guadagnare ritta postura. *Di certo dovrete vagliare al meglio coloro che volete prendere al vostro servizio,e a quanto posso capire,le vostre donne non son di meno degli uomini.Sid e dia abar vobis* terminerebbe andando a risalire a cavallo,irrequieto da quando quell'uomo è giunto. * Vi cercherò Valkiria* e detto ciò,senza attendere oltre,inciterebbe l'equino,che la farebbe scomparire nella notte dei vicoli della silente cittadina




RAINE )Pressi macerie( Sorride all’idea di richiamare a sé fin troppi inetti e pochi valenti *Che sia io o il simbolo che porto è un mistero…* Ecco che iniziano a entrarle nella mente quelle parole che contengono scherno e arroganza e alle quali ella risponde gelidamente *Mio Ductor, ora che lo siete divenuto, sappiate che non chinerò la testa né più né meno di prima nonostante siate salito così in alto. Aspettatevi pertanto da me la stessa feroce dedizione e al contempo la stessa discordanza su certi temi.* il tono s’innalza, senz’altro un po’ provocatorio nel replicare *Sì avete ragione, alle donne spetta anche l’arduo compito di dimostrare agli uomini che sono migliori di loro doppiamente in certe cose che nemmeno loro immaginano,per fortuna non è difficile…*guarda i due volatilizzarsi, non risponde ai loro saluti. Fissa solo gli occhi tetri di lui ossevando il manto, il simbolo, in silenzio.


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SECONDO ROLE


Riassunto:Stiofan ed Aliadar si ritrovano da leoni nella comune,e decidono di svolgere un allenamento con le lunghe.Allenamento che par esser sfavorevole alla donna,e che li lascia poi alle proprie faccende con la ripromessa di rivedersi presto.



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21 AGOSTO 08

ALIADAR [sala comune]refrigerio della scura tana ti godi,in quell'antro poco luminoso,ove raggi di sole sparuti si infilano tra le pieghe delle tende,per trasparir sul marmoreo pavimento della solitaria comune.La polvere aleggia lieve,mostrandosi a quel baglior pomeridiano,mentre clessidra incurante fa scendere granelli dorati nel suo stretto collo vitreo...stretto..come di morsa di serpente,stretto come le tue mani che or poggiate all'elsa sono,stretto,come quelle tue stesse delicate falangi che al collo del nemico portan via anelito di vita,e leggi nei suoi occhi la supplica,e leggi il terrore,e la vita che scivola via.Un ghigno lieve increspa le labbra rubinee a quel ricordo,mentre or nei verdi occhi si specchia solo la rastrelliera innanzi a se.Echeggianti passi di soldanto l'oto sentirebbe,mentre il respiro regolare farebbe muovere il petto,decorato dalla candida camicia.Severo il volto e severa la treccia dei neri crini,compunta e fiera come il portamento della germana,che seduta sulla poltrona ritorni al passato ed al presente con un altalenante gioco di ricordi.Sospiri appena,mentre felina tutto aspiri,tutto inglobi...leonessa sempre a caccia...attendi.


STIOFAN [->sala comune] il nordico si avvicina mentre colei che armggia alla rastrelliera ed il sio spirito, l'attende nella sala camune . or arriva lui, mentre al polso lega una benda, segno del malore che lo attanaglia da giorni, pochi passi fa ancora il soldato d'armata verso la germana alla quale verbia *sid et virtus aliadar* poi non sapendo tener a freno il nordico vernacolo annuisce sorrdendo dicendo * tioch faid ar là (//il nostro giorno verrà) or si avvicina anch lui alla rastreliera afferra una lunga ponderandone bene peso ed equilibrio poi la pone a 45°gradi da terra verso l'alto e ne osserva il di lei filo, la lingua or vorrebbe su essa posarecome per saggarne il metallico sapore come se già fosse intrisa di sangue, voglia di colorare di vermiglio i bianchi fiori che or godono della luce del sole. il sangue di chi vivere non merita di chi di falso e inutile si aggira per quelle lande, or l'occhi famelico osserva il piatto della lunga mentre volgendo il il capo incrocia lo sguardo della consanguinea della consorella della donna che incanta le sue notti e pone così a distanza di una decina di centimetri la spada parallela alla sua fronte mentre volge ad ella un sorriso. poi silente attende



ALIADAR [sala]lo osserva giungere,confratello nordico,e ora,leone.Poggerebbe le mani sui braccioli,andando a tendere i muscoli,rivelando neri pantaloni,e forme segnate.Conquistando eretta postura e stringendo le iri lievemente,come felino a caccia Le labbra si muoverebbero sul suo volto,sol per andar a verbiar *Sid et virtus,dia abar* mentre la dritta,piegandosi sul manco fianco,andrebbe a stringer l'elsa della lunga,estraendola dal fodero e facendola brillare sotto un raggio di sole che colpisce la sala.La punta verrebbe ad esser portata in direzione della gola del nordico,con la dritta mano rasente i baffi,e la manca poggiata sul pomolo.Tese le braccia,mentre i passi ella ferma si che il corpo rimanga a tre metri da lui.Ed ora,lo stesso raggio che la lama fa scintillar,rivela la destra ferita della donna,sempre nascosta da guanti,ma non oggi,non ora,come per dimenticanza rivelata.Nota la benda del soldato....ma si combatte con ciò che si ha,feriti o meno fino alla morte.Non di morte oggi verrà data sentenza,ma sol di allenamento,di ferite lievi che sangue rubineo potrebbero far sgorgar,e di fiducia cieca nelle capacità di colui che innanzi a essa si trova.Cieca fiducia,che esso non porti mortal colpo.Sol sorriderebbe la donna verso di lui,sorriso di cacciatrice...mentre or attenderebbe di lui mossa



STIOFAN [sala] l'acciaio or lascia il posto alle parole gli occhi della mercenaria lo fissano vogliosi di lotta, le spade fra un po sfregheranno la silente sala mentre il ruggido dei loro spiriti mai domi riecheggia nel salone. sguardi che si penetrano a vicenda mentre la punta della spada impugnata dalla nordica par voler baciare la sua gola, al di lei sorriso lui risponde altrettando, di allenamento si tratta, sicchè verbia con tono fiero * per la regina e per la furia d'armata* dopo aver pronunciato fatte parole par indietreggiare vìcome per divincolarsi dalla punta della lunga di circa un metro con un'impassata portando dietro prima il piede destro poi quello sinstro restando ora in guardia destra con l'elsa ben ferma nella ora e a circa due metri dalla punta di aladar mentre i piedi par disegnare una L il destro punta l'avverssario mentre il sinistro spostato a 90° morbide le ginocchia ad ammortizzare il pes del corpo mentre la mano che impougna la spada scende sino ollombellico con la spada che punta verso l'alto a 45°dal pavimento della sala, mentre lo sguardo passa la lama che resta alta in attesa e di guardia, mentre aspetta aliadar fare il primo cenno. silente attesa forse questo pomeriggio a lungo lo ricorderanno forse tornerà loro utile un di. ora non è la luna che su loro veglia , ma le spesse mura del palazzo, ove gloria e ardimento regnano




ALIADAR [sala/5 mt stiofan]sguardi che paiono penetrar l'un nell'altra,ghigna appena alle parole del soldato,che inneggia.Non sprecate fiato..vi servirà in battaglia...ecco il pensiero che aleggia nella sua mente.Distante ancora per tentare attacchi dentro al suo corpo,ma si che la lama della donna possa toccar la lama del nordico,la lama poggiata sulla manca dell'avversaria,si che essa possa sentir il ferro scivolare.Le braccia tese,e le mani posate sul ventre,che niuna tensione avrebbero.La punta ancor alla gola avversaria puntata,mentre la manca gamba va a muoversi verso destra,scivolando dietro alla dritta,che verrà poi fatta anch'essa passare verso destra,cercando così di allontanare il nordico dal muro.Concessione che ad altri non farebbe di certo.Il semicerchio tenterebbe di mantenere inalterate le distanze tra le lame,che si toccherebbero col debole, e sol a tratti...ora l'intento è solo quello di scostare il nordico dalla rastelliera.


STIOFAN [sala spalle alla rastrelliera.] resta nella posizione in guardia destra mentre la lama continua a volger verso l'alto a 45°gradi da terra, indietro non può andare, or proverà ad avanzare tenendosi lo spazio a tergo disponibile. cerca di accorciar la distnza tra lui e la nordica avanzando di botta singola picchiando il piede anterireal terreno mantenendo la guardia guadagnando circa un metro mentre la punta della lama resta sotto quella della consorella, considerata lasfavorevole posizione tenterà di portare la lama sua in primis facendo un rapido movimento semicircolare dela propria lama verso l'alto , diretta dall'esterno all'interno cercando di portare la di lei lama in posizione sottomessa, guarda ora aliadar senza far trasparir nulla dal suo volto (skill di sangue freddo liv I) mentre studia il movimento futuro di lei, fissa i suoi occhi mentre le gambe armottizzano il peso crporeo pronti ad avanzare o ad indietregare o spostarsi di lato a seconda della di di lei ripartenza. ponendo ora la sua lama in primis riesce anche a manter in un qualche modo la guardia cercando di non lasciare troppo spazio ad eventuali affondi diretti di lei





ALIADAR [sala/4 mt circa stiofan]par che non segua la donna,senza girar con essa, che or dovrebbe trovarsi più affiancata a lui,verso la rastrelliera.Le lame si fiorano,danzando lievi quasi in sensual e mortal ferreo movimento,e sol ora che il nordico avanzerebbe,scostando la posizione della lama,essa andrebbe a cercar entrata sul di lui corpo.Colpi portati,ma misurati,in modo che qualsiasi danno eventuale possa essere minimizzato.E sol così andrebbe a portar il manco piede a compier un passo nella mediana manca,(45°) usando il dritto piede da perno.Cercando di scostar il corpo in quel movimento,la lama,rapida,scosterebbe quella avversaria,ora nel dritto lato,andando a ''sforbiciarla'' verso terra,con lieve stridor di ferro. Rapido e secco il gesto,atto a scostar la lama,che si dovrebbe abbassar,vista la sorpresa,di quel poco che basta a riprenderla rapidamente andando a cercar di compier tondo dritto rapido al torso dell'avversario,che verrebbe eventualmente ad esser colpito col debole medio della lama lunga.Agonismo e durezza negli occhi,mentre respiro di mantice si farebbe


STIOFAN [sala aliadar] volto fisso a veder l'amica specchiandosi nelle iridi di ella il fioco delle spade par or prender vita, mentre l'acciaio ruggisce nella sala. i leoni si addestrano, per render fedele la loro oblazione mentre osserva i di lei movimenti. fgeina la marcenaria che avanza verso lui mossa repentina vede avvicinarsi la di lei lama con un dritto tondo che egli cercherà di evitare provandolo aparare di tasto a mezzo cerchio, se la parata avrà fine desiderato egli avanzerà di botta singola nuvamente a sopostandosi sulla sinistra nuoamente cercando di far parti un colpo da sinistra verso destra con un roverso tondo (skill armi da uerra leggere liv I) con il piatto della spada sulla coscia destra della nordica cercando di moderare il colpo al momento dell'impatto.


ALIADAR [sala /gioco stretto con stiofan]la lunghezza dalla quale erano partitit,pare essersi dissolta in poche mosse,così come spesso accade,senza accorgersene nemmeno.Ed il tondo dritto,che nell'intento della donna doveva andare a segno,parrebbe non aver desiderato risultato,andando ad esser fermato dalla lama dell'avversario.Il tondo poi delluomo,andrebbe a piattonar la gamba della donna,che avrebbe proseguito il suo spostamento laterale,andando a portar la dritta gamba indietreggiandoverso sinistra,andando a far perno con il manco piede,cercando di ruotar il busto verso dritta,cercando di parar il tondo tentando di far scivolar la punta verso il basso,piantandola a terra,e le mani verso l'alto,a proteggersi il fianco movimento eseguito con fretta e poco spazio,che non avrebbe però consentito alla donna una parata sicura,andando ad attutir si il tondo,ma facendo poggiar le lame sulla coscia (skill armi da guerra leggere 1).Il movimento,seguito con gli occhi lascerebbe ferma la donna,per un istante,ansimando appena.Alzerebbe la testa,gettando le verdi iri in quelle chiare delluomo,rimanendo ferma,a gambe piegate e spada posata al marmoreo e gelido pavimento lucido.Un sorriso,un ghigno farebbe,mentre di lui mossa andrebbe ad attendersi.Per ella potrebbe esser concluso l'allenamento pomeridiano,allenamento tra soldati,vagliato alla decisone dei superiori,qualora il rapporto consegnato.Finito a svantaggio della donna,poco male...allenamento va fatto a tal scopo.Il cor battterebbe feroce nel petto,come tamburo da guerra,e gocce di sudore cadrebbero ad imperlar viso.



STIOFAN [saa comune] nulla di quanto solo l'acciaio che si sostituisce all'argento della luna, mentre fieri si son battuti senza esclusione, or passa la lunga a l'altra mano mentre vede sorridendo a germana anche lei presa ed esausta dal pomeridiano pomeridiano allenamento, sudore scende dalla tempia del nordico, mentre il fiato par riprendere, velocità servono ae sue gambe per poter ripartire, presto si recherà nella foresta di luce per esercitarsi a tal fine, mentre va a riposra la lunga passo ritmato dalla danza di guerra appena compiuta , lei la sua amica, la conterranea, meglio averla al fianco che contro, l'apparenza inganna par sembrar dire vedendola e nell'avvicinarsi un sorriso ella dona, poi passndole vicino un buffetto poi le avvicinandosi ad ella verbia * spero al calar delle prime ombre di riverervi * e continua usando la lingua dei suoi padri *Slán go fóill //ci vediamo* nel frattempo l'ultima occhiata alla fiera merceneraria ora leonessa, nella speme che spesso le loro lame possano affondare nelle carni di chi loro nemico è

ALIADAR [comune->stanze]molla la presa,allenta la lama.E sorride la donna,andando a ritrovar eretta postura,facendo girar la lama a ritrovar il fodero al manco fianco.Ed un sorriso ampio si dipingerebbe sul volto,mentre si getterebbe sul suo corpo come a studiarne l'essenza.Sente le sue mani toccarne il corpo tornito,ed il suo verbo proferir.*Dia abar Stiofan* direbbe a sua volta.Lo guarderebbe ancora,mentre i passi porterebbe verso le scale,che alle private stanze porterebbero,fiera come a studiarne l'essenza.Sente le sue mani toccarne il corpo tornito,ed il suo verbo proferir.*Dia abar Stiofan* direbbe a sua volta.Lo guarderebbe ancora,mentre i passi porterebbe verso le scale,che alle private stanze porterebbero,fiera quasi,mentre le parole,ultime andrebbero a proferir *Sid et Virtus...che la dea vi protegga* prima di perdersi con i passi verso le stanze,inglobata dalla tana.



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TERZO ROLE

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7776264
Nahmanen
00sabato 4 ottobre 2008 18:15

Perfetto! [SM=g7554]
Il tuo atteggiamento riflette appieno il carattere nordico e per una fermezza d'intenti può bastare..

SKILL SANGUE FREDDO {LIV.1}: APPROVATA

Dia Abar




Re Cervo Bianco )O(
Poeta d’Accademia
Jarl Gaelico del Clan Nordico
Tutor


Aliadar
00giovedì 26 febbraio 2009 16:17
//vista la nuova disposizione in materia di skill,richiedo se possibile,l'aumento della skill sangue freddo al secondo livello. Punti karma attuali 6030

Grazie.
latis
00martedì 3 marzo 2009 11:44
Richiesta SKILL SANGUE FREDDO LIV 2: APPROVAT per raggiungimento punti karma
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