Almir

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almiran
00domenica 5 ottobre 2008 15:02
Faccio richiesta di approvazione BG la Skill che richiedo: esperienza armi da tiro.
Il mio BG:

Almir Lefevre
nasce in un villaggio di montagna sito al confine tra il Lombard Kingdom e la Bourgogne, dal padre Anthor saggio del luogo, e dalla madre Myrnia abile guardia reale.
Cresce sotto la grande influenza di Thiron, ''fratello maggiore di Myrnia'' anch'egli guardia reale, da lui impara l'arte del maneggiar la spada e di tirar con l'arco.
A 10 anni è già in grado di maneggiare armi di piccolo taglio e con l'andar degl'anni cresce la sua abilità e con essa la capacità di usare armi sempre più grandi e letali, predilige
l'arco lungo, e dopo anni di allenamento intenso con esso diventa un arciere temuto da tutti. 18 anni son trascorsi, ed il giovane Almir comincia ad assaporare le prime vere palpitazioni del cuore, s'innamora di Thincya, una giovane molto bella del villaggio, ed anch'ella ricambia, ma come sovente accade i genitori di entrambi ostacolano il loro frequentarsi, minaciando così il loro Amore, dunque ai due innamorati non rimane che fuggire. Nella cruenta fuga accade il fatale imprevisto, nel correre l'amata inciampa e cadendo sbatte
violentamente la testa.
Almir viene ritrovato il giorno dopo seduto a terra con ella in braccio e lo sguardo perso nel vuoto.
Gli amici lo spronano a fuggire, ma egli, sebben consapevole a casa sarebbe andato incontro, non lo fà vuole guardare dritto negl'occhi chi il loro amore ha ucciso. Trascorse tre lunghi mesi nelle carceri finchè non venne provata la sua innocenza. Ruppe tutti i legami con le due famiglie, e andò a vivere con lo zio che lo aveva sempre avuto a cuore. Dopo qualche tempo si rese conto di non riuscire a vivere più nella sua terra natia, troppi ricordi che gli laceravano il cuore e l'anima, quindi inizia il suo girovagare per il mondo e dopo 12 anni arriva ad Avalon nella speranza di ritrovare se stesso e una nuova vita.
mikyy=))
00domenica 5 ottobre 2008 17:10
Il Bg da te postato risulta essere molto scarno, inoltre dovresti postare anche la descrizione fisica e l'allineamento morale.

Puoi scegliere un'unica Skill e quindi, di seguito, non puoi scrivere di usare egregiamente (a 10 anni) le armi di piccolo taglio (è anch'essa una skill chiamata esperienza armi da rissa).

Mi raccomando, amplialo usando la tua fantasia. [SM=g7566]



BG NON APPROVATO, IN ATTESA DI MODIFICA.
almiran
00martedì 7 ottobre 2008 22:00
Richiedo l'approvazione del Bg del Ps almìr dopo modifiche apportate.
Profilo
Nome : Almìr Lefreve
Capelli: Neri
Occhi : Marroni
Altezza: 1,81
Peso : 73
Età : 32

ALLINEAMENTO: Neutrale/Buono
Skill richiesta: Esperienza armi da tiro

Il mio Bg:
Il silenzio viene bruscamente interrotto dal rinfrangersi sordo di zoccoli sull'erba, sei di guardia nella radura stanotte, è Thiròn, il fratello di tua moglie, che giungendo veloce ti grida, ''sta per nascere!!! prendo io il tuo posto vai!''. Occhi smarriti i tuoi mentre monti di corsa sul tuo cavallo e ti lanci al galoppo, veloce sfugge ora al tuo sguardo la montagna e si distende d'innanzi a te la lunga strada che attraversa la pianura silente, corri mentre si sveglia l'alba e nasce il primo figlio tuo. Corri,corri vento contro il vento la tua donna ha bisogno di te adesso, veloce giungi a casa finalmente e come il vento nella stanza ti ritrovi, i doni che la vita ti ha concesso sono lì, sguardi che si toccano mentre sensazioni vi avvolgono, prendi ora con le tue grandi mani, quel fagottino e mentre l'osservi dalle tue labra parole che sai ne escono.''Almìr sarà il tuo nome'' un velo d'orgoglio di padre traspare. Almìr Lefevre, nasce in un villaggio di montagna,''Channoix'', sito al confine tra il Lombard Kingdom e la Bourgogne, dal padre Antoir Ranger del luogo, e dalla madre Myrnia abile Guardia Reale. Cresce sotto la grande influenza di Thiròn, ''fratello maggiore di Myrnia'' anch'egli Ranger, da lui impara l'arte del maneggiar la spada e di tirar con l'arco, Almìr predilige l'arco lungo e focalizza i suoi allenamenti in esso. 17 anni son trascorsi, ed il giovane Almìr è conquistato dall'idea di far parte di quel manipolo di uomini che difendono a costo della vita ciò in cui credono fermamente, ma soprattutto ciò che a loro è caro, indi presto ti presenti all'esame d'ingresso, e grazie ai consigli di tuo padre e di tuo zio, nonchè i duri allenamenti da loro imposti, superi le prove a pieni voti. Adesso sei un ranger di Channoix, ti innorgoglisce farne parte ed un pò alla volta ne scopri i veri valori e segreti gelosamente custoditi da chi ne è menbro, qui si creano legami indissolubili, ogniuno di questi uomini mette a rischio la propria vita per il compagno. Rimane ben custodita in te l'usanza della milizia, che si svolge la sera prima di qualsiasi azione, tutti riuniti, partecipanti all'azione e non, senza ordine di grado, attorno a un grande falò le ombre della notte calano e solo il luccichio del fuoco accende i loro occhi ed illumina solo parte del tutto, una coppa di legno contiene una bevanda creata apposta per tale cerimonia, ''la linfa della foresta'', a turno ogniuno ne beve un sorso passando poi di mano la coppa, la leggenda tramandata dagli avi afferma che chi faccia parte di questa cerimonia incastoni le proprie radici con tutti i partecipanti legando ogniuno all'altro, ogniuno diventa parte dell'altro, insieme per sempre. Trascorrono tre anni consumati in guardie e azioni varie, il tuo arco è il più temuto, hai reso esso parte integrante di te, e puoi vedere negl'occhi di tuo padre e di tuo zio l'orgoglio, l'orgoglio perchè hai intrapreso la loro strada e soprattutto si compiacciono di aver visto giusto in te. Dopo i tre anni trascorsi in azioni relativamente pericolose, arriva il giorno in cui ti giochi tutto, una banda di raziatori si dirige a Channoix, baluardo sito in un passo strategico che protegge altri villaggi nelle vicinanze, i quali la loro difesa dipende esclusivamente da voi Ranger, una missiva vi è giunta da un soldato il cui villaggio è stato già raso al suolo, senza pietà vecchi bambini e donne, tra le quali alcune avrebbero preferito morire che sopportare l'immagginabile. Avete un buon vantaggio su cui riflettere prima che essi giungano a Channoix, indi presto l'adunata è fatta e si discute sulle contromisure da prendere, i raziatori sono in numero superiore e perlopiù non servirebbe mandare missiva al regno, i rinforzi non sarebbero giunti in tempo, il vociare è intenso finchè una voce rompe le altre, tuo zio thiròn propone di spargere catrame sul passaggio obbligato per Channoix e poi accerchiarli con il fuoco, mentre successivamente una pioggia di frecce li avrebbe colpiti, tutti annuiscono mentre i loro sguardi ora si fanno pressanti sulla tua figura, capisci che dovrai aver tu la responsabilità di accendere il fuoco dalla distanza, non esiti, indi tutti preparano il campo di battaglia, tu assorto nei pensieri valuti il campo e l'albero che ti dia una visuale migliore,inoltre prepari con cura il tuo arco e le frecce, non puoi sbagliare, un tuo errore sarebbe come uccidere tutti.Quell'alba interminabile alle tue iridi, pensieri che continuano freneticamente a contrastarsi alla tua mente, l'animo pesante e i rumori di ferraglia che si avvicinano, il tuo sguardo ora incontra i compagni pronti a scoccare dopo di te, il nemico è ormai a tiro, ora è il momento ti isoli da ciò che hai intorno, le gocce di sudore ti scivolano in viso, la mano sembra pesante ma ci riuscirai, continui dentro di te, un attimo eterno e la freccia da te scoccata si libra veloce tagliando il vento, qualche secondo senza fiato finche i tuoi occhi e quelli dei compagni non vedono ciò che volevano, il catrame prende fuoco indi partono ora ondate di frecce micidiali che dimezzano il nemico, nemico che in preda al panico comincia a dileguarsi decantando così la vostra vittoria, ora il tuo cuore impazzito si placa, il tuo peso piano sparisce, è fatta.
Grade festa quella notte a Channoix, festeggite la vostra vittoria, anche genti giunte da altri villaggi vicini ne fan parte, decine di falò bruciano illuminando a festa quella serata da ricordare, i tuoi occhi ridenti nascondono la rabbia che trattieni nel cuore, rabbia per tua madre, sempre troppo poco presente nella tua vita, non ti basta il lustro che ella dà alla tua famiglia, cosa importa avere del lustro se poi il cuore non è felice, domande che continui a rivolgerti senza risposta, ti chiedi come possa fare tuo padre ad amare un fantasma, e a vivere di ricordi che lei le dona sempre più raramante. Assorto mentre sfogli i tuoi pensieri senti come una presenza ad osservarti, alzi lo sguardo e a poca distanza il tuo sguardo incontra quello di una dama, le tue iridi sospese nel tempo come a volerlo fermare per guardarla per l'eternità, fai la sua conoscenza indi continui ad incontrarla ancora per varie volte, al suo sguardo ti accendi mentre un brivido coglie il tuo viso per poi scendere lungo la tua pelle, seguono giorni felici sinchè ella non ti rivela che è già promessa, e che seguirà la sua strada, il forte tamburo del petto ora di pietra, preferisci allontanarti da quei luoghi ove i ricordi ti perseguiterebbero,indi la mattina successiva dai le dimissioni da ranger, tra gli sguardi increduli dei tuoi compagni, e parti alla scoperta dell'europa, finchè non ti imbatti in Avalon, qui senti di poter voltare pagina e ricostruire qualcosa che pensi sia ormai perduto per sempre.


Spero non crei problemi in nick di registrazione con il nome diverso del personaggio.
almiran
00domenica 12 ottobre 2008 15:11
Chiedo autorizzazione a ripostare la stesura del bg del mio pg, ritengo la mia istintiva prima risposta non adeguata, grazie per l'attenzione attendo consenso.
Ambrosya0
00domenica 12 ottobre 2008 17:29
Va bene, se vuoi modificarlo e migliorarlo ancora posta pure^^
almiran
00lunedì 13 ottobre 2008 20:32
Richiedo l'approvazione del Bg del Ps almìr dopo modifiche apportate.
Profilo
Nome : Almìr Lefreve
Capelli: Neri
Occhi : Marroni
Altezza: 1,81
Peso : 73
Età : 32

ALLINEAMENTO: Neutrale/Buono
Skill richiesta: Esperienza armi da tiro

Il mio Bg:
Il silenzio viene bruscamente interrotto dal rifrangersi sordo di zoccoli sull'erba. Sei di guardia nella radura stanotte! Thiròn, fratello di tua moglie, giunge veloce...''sta per nascere!!!... prendo io il tuo posto vai!'', ti grida mentre dal suo cavallo smonta. Un sobbalzo al cuore senti spinto da un’emozione mai provata, tu Ranger di Channoix credevi il tuo cuore ormai allenato ad emozioni, emozioni che tante volte hai dovuto reprimere in decisioni ardue, come decidere chi vive e chi muore in battaglia, come ignorare la pietà scritta nelle iridi altrui per salvare chi ami, sangue a te impresso nella mente, che disseta terre che continuano a bramare il loro tributo, innocenti caduti nella vana speranza di un tuo aiuto, arrivato tardi. Occhi smarriti i tuoi, mentre monti di corsa sul tuo cavallo e ti lanci al galoppo, sorpreso ancora da quell’emozione a cui nome non sai dare, ti pare felicità ma nel medesimo istante paura. Una paura dal più profondo delle viscere scaturisce mescolandosi ad una strana euforia, cerchi di distrarre i tuoi pensieri mentre veloce sfugge ora al tuo sguardo la montagna e si distende d'innanzi a te la lunga strada che attraversa la pianura silente. Corri mentre si sveglia l'alba e nasce il primo figlio tuo. Corri,corri nell’eterna lotta contro il tempo; la tua donna ha bisogno di te adesso, veloce giungi a casa e come il vento nella stanza ti ritrovi, i doni che la vita ti ha concesso sono lì, incontri le iridi di Myrnia mentre sensazioni ti avvolgono, la paura viscerale da te provata adesso è svanita, rimane la felicità intensa e palpabile che provi avvicinandoti alla tua donna e a tuo figlio, abbracci Myrnia, esausta ti osserva sorridendo, il sorriso che ti ha conquistato, donna che quando attacca è forte più di un uomo, ancora una volta ha avuto la meglio nella lotta. Prendi ora con le tue grandi mani quel fagottino e osservandolo dalle tue labbra parole che sai ne fuoriescono...''Almìr sarà il tuo nome''… un velo d'orgoglio di padre ora traspare nel tuo viso e le iridi da tuo figlio non riesci a distogliere. Almìr Lefevre, nasce nel versante Francese, in un villaggio di montagna,''Channoix'', sito al confine tra il Lombard Kingdom e la Bourgogne, dal padre Antoir Lefreve Ranger del luogo, e dalla madre Myrnia Dubois abile Guardia Reale. Cresce sotto la grande influenza di Thiròn, ''fratello maggiore di Myrnia'' anch'egli Ranger, da cui impara l'arte del maneggiar la spada e di tirar con l'arco, Almìr predilige l'arco lungo e focalizza i suoi allenamenti in esso. 17 anni son trascorsi, ed il giovane Almìr è conquistato dall'idea di far parte di quel manipolo di uomini che difendono, a costo della vita, ciò in cui credono fermamente, ma soprattutto ciò che a loro è caro, indi presto si presenta all'esame d'ingresso e grazie ai consigli di suo padre e di suo zio, e i duri allenamenti da loro imposti, di cui uno chiaro in mente sempre hai, il cercar di tenere la corda tesa fino a che le dita non senti. Ricordi bene le prime volte, la corda presto iniziava a tremare e le dita irrigidirsi sino a perderne il controllo, solo dopo tanto sacrificio sei riuscito ad avere il controllo, fermo e impassibile con la corda tesa; ti hanno insegnato d’ inspirare mentre tendi l’arco e di trattenere il respiro mentre miri, indirizzato il tuo intuito nel vedere cose estranee prima alle tue iridi e soprattutto anticipare i movimenti per scoccare al momento giusto, la freccia al bersaglio. Superi quindi le prove a pieni voti, sei andato oltre le tue stesse attese e te ne compiaci, adesso sei un ranger di Channoix, ti inorgoglisce farne parte e poco alla volta ne scopri i veri valori e segreti, gelosamente custoditi da chi ne è membro. Qui si creano legami indissolubili, ognuno di questi uomini mette a rischio la propria vita per il compagno. Rimane ben custodita in te l'usanza della milizia, quando, intorno al fuoco, tutti riuniti, partecipanti e non, senza ordine di grado, suggellano la missione per il giorno che viene. Solo le ombre della notte vengono tagliate dalla luce delle lingue di fuoco. Insieme, conservato in una coppa di legno, che simboleggia il sacrificio, la purificazione e la rinascita, beviamo la linfa della foresta. Passata di mano in mano, ne assorbiamo la forza dando vita alla leggenda tramandata dagli avi che raccontano: “Coloro che saziano la loro sete col potere della linfa, diventeranno un uomo solo nella vita e nella morte”. Il tuo arco è ormai parte integrante del tuo corpo, i nemici sanno della tua abilità e per questo ti temono, negli occhi di tuo padre e di tuo zio, si riflette l’orgoglio per ciò che sei diventato e di aver visto in te la loro verità. Il giorno della consacrazione è ormai giunto, il dì in cui devi dimostrare tutto il tuo valore, un pericolo imminente getta la sua ombra, minacciosa sul tuo villaggio; una banda di razziatori si dirige a Channoix, ultimo baluardo per la salvezza dei villaggi vicini; da qui, è il vostro valore di ranger a custodire la salvezza. L’ultimo soldato di un villaggio, che precedeva Channoix, raso al suolo, dove neppur le donne e i bambini sono stati risparmiati, ha portato con sé il verbo dell’accaduto, asserendo che essi si dirigono su Channoix. Avete un buon vantaggio con cui riflettere, prima che essi giungano, indi presto l'adunata è fatta e si discute sulle contromisure da prendere. I razziatori sono in numero superiore e perlopiù non servirebbe mandare missiva al regno, i rinforzi non arriverebbero in tempo; il vociare è intenso, fino a che una voce rompe le altre, tuo zio Thiròn, che lento si porta alla vista di tutti, propone di spargere catrame sul passaggio obbligato per il vostro villaggio, nascondendone poi le tracce, per non dar adito di sospetti al nemico, successivamente i ranger appostati, nella pineta, avrebbero atteso che la trappola scattasse. Tutti annuiscono, mentre i loro sguardi si fanno pressanti sulla tua figura, serve qualcuno che con l’occhio, indichi alla freccia la sua via al cerchio di fuoco, capisci che dovrà esser tua la responsabilità di accendere il fuoco dalla distanza, solo un attimo nell’esitare, poi..."sono pronto"...affermi con sicurezza. Subito dopo tutti sono occupati a preparare il campo di battaglia, tu, valuti il campo e quale sia l'albero che ti dia una visuale migliore, prepari con cura il tuo arco, controlli attentamente che la nocca superiore ed inferiore, sia perfettamente stretta dal nodo scorsoio, che ne blocca la corda, la corda stessa tesa al punto giusto, controlli il bilanciamento per l’impugnatura, in fine le frecce, tutto è perfettamente apposto, ora sei pronto, sei sicuro di non fallire, non consideri tale ipotesi in quanto un tuo errore sarebbe fatale per tutti. In quell’alba interminabile attendete che il nemico scollinando appaia ai vostri occhi, il tuo animo appesantito dalla responsabilità, mentre rumori di ferraglia si avvicinano, il tuo sguardo ora incontra i compagni a te vicini, un’attesa snervante cogli nei loro comportamenti. Ritornano ora le tue iridi ove il rumore si faceva sempre più minaccioso, il nemico sempre più vicino, ora gran parte d’esso è ormai dentro al punto di non ritorno, è il momento; lascia il suo posto nella faretra la prima freccia, la porgi sotto te, ove un ragazzo veloce la porta ai piedi dell’albero, mani di donna ne accendono la stoffa, imbevuta di catrame e fissata sotto la punta, accesa ritorna a te adesso, la incocchi, ti isoli da ciò che hai intorno, qualche goccia di sudore scivola dalla fronte, attraversando lentamente i lineamenti del tuo viso, per spegnersi sul tuo petto, la mano senti pesante, un sol pensiero ora fa’ eco nelle stanze della tua mente, è facile, è facile. Un attimo eterno, quello in cui, la freccia da te scoccata senti fischiare al tuo orecchio, essa si libra veloce tagliando il vento, innalzandosi sempre più verso il cielo, fino quasi a scomparire, attimi senza fiato finché i tuoi occhi non vedono ciò che volevano, il catrame prende fuoco, partono ora ondate di frecce micidiali che colpiscono il nemico, nel frattempo, tra, e ai piedi, degl’alberi che ospitano i Ranger, un gran fervore segue, sono le donne e i ragazzi del villaggio che si prodigano nel rifornire di frecce i tiratori. Il nemico preso di sorpresa cerca rifugio ovunque, i pochi, che riescono a non essere circondati dal fuoco, guardano con occhi atterriti la sorte dei compagni, dilaniati dalle frecce, mentre i pochi coraggiosi che affrontano le fiamme, morire tra atroci dolori, chi rimasto fuori dal cerchio di fuoco, cerca di aggirare le fiamme, ma un’ondata di frecce gli impedisce di avanzare, si susseguono le frecce, per quasi un’ora, nella continua pioggia sul nemico. I superstiti in preda al panico cominciano a dileguarsi, decantando così la vostra vittoria. Ora il tuo cuore impazzito si placa, il tuo peso piano svanisce, la tua mente ancora non realizza il tutto, solo una parola si leva ora ai piedi e sopra gli alberi Si!!!... un si misto a urla di gioia, è fatta.
Grande festa quella notte a Channoix, per festeggiare la vostra vittoria, anche genti giunte da altri villaggi vicini ne fan parte, ombre che si rincorrono sulle mura delle case, disegnati dalle decine di falò che bruciano, illuminando a festa quella serata da ricordare, tutto sembra animarsi liberato da un’ombra che minacciosa si avvicinava, portando con sé dolore e morte, la terra che calpesti non ha dovuto bere, suo malgrado, sangue innocente, ti aggiri tra i festanti mentre i tuoi occhi ridenti nascondono la rabbia che trattieni nel cuore, rabbia per tua madre, sempre troppo poco presente nella vita tua e di tuo padre, non ti basta il lustro che ella dà alla tua famiglia, cosa importa avere lustro se poi il cuore non è felice, ancora domande continui a rivolgerti senza risposta, ti chiedi come possa fare tuo padre ad amare un fantasma, e a vivere di ricordi che lei le dona sempre più raramente, nel tuo andare assorto sfogliando i pensieri senti come una presenza ad osservarti, alzi lo sguardo e a poca distanza, le tue iridi incontrano quelle di una dama, il tuo fissare sospeso nel tempo come a volerlo fermare, per guardarla per l'eternità, i pensieri che continuavano, sino a poco fa, a chiedere risposte si placano all’improvviso, la tua mente impegnata ora a scoprire i tratti e i lineamenti della dama, i giochi di luci dei falò rendono quegl’attimi quasi magici, segnano il tempo i battiti del tuo cuore mentre ti avvicini piano ad ella, sguardi che si toccano e si chiedono chi sei, mentre il tuo battito ormai fuori controllo senti, un semplice saluto da via a un lungo favellare, una serata che ti segnerà e mai dimenticherai, continuate nel dialogo fatto di sorrisi e dolci sguardi sino a che la festa si consuma lentamente, l’ora tarda indica ad ella di rientrare. Nei giorni successivi continui ad incontrarla, tanti gli appuntamenti favoriti dall’ombra della sera, ogni volta al suo sguardo ti accendi, mentre un brivido coglie il tuo viso per poi scendere lungo la tua pelle, tante lune seguono sino a che, ella non ti rivela che è già promessa ad un ricco commerciante che, presto verrà a riscuotere la parola data ed ella manterrà tale parola, all’improvviso ciò per cui stavi vivendo ti crolla addosso, il tuo cuore, di colpo diventa pietra sotto i colpi di quelle parole,ti apre il suo cuore ora, ti racconta di una bimba in fasce, abbandonata al suo destino, dei due cuori inteneriti dal suo pianto, fu trovata e nutrita, cresciuta come figlia, deve tutto ai suoi genitori adottivi, persino quella promessa, fatta per darle una vita agiata. Il tempo trascorso con te la turba, il suo cuore trasgredirebbe senza esitare, alla promessa data, ma la sua mente non può fare ciò di cui sentirebbe il rimorso. Queste le sue parole, per quell’ultimo incontro. Capisci che il favellare della dama, non dà adito a ripensamento alcuno. L’ultimo saluto volgi senza parole ad ella, la tua amarezza ti spinge ad allontanarti, da quei luoghi ove i ricordi ti perseguiterebbero, hai molto altro di caro a Channoix, ma il veleno che ora scorre nelle tue vene, ti annebbia la mente e non riesci a pensare altro che allontanarti da tutto ciò che ti rammenti lei, indi la mattina successiva dai le dimissioni da ranger, tra gli sguardi increduli dei tuoi compagni, a nulla valgono i tentativi di convincerti a tornare sui tuoi passi, da parte dei compagni, da tuo zio e tuo padre. Il giorno stesso parti alla scoperta dell'europa, sino a che non ti imbatti in una cittadina di nome Barrington, ivi giungono voci a te di un’isola sacra,Avalon, forse hai trovato la meta del tuo lungo vagare, forse per la prima volta senti che un luogo possa trattenerti a lungo, qui forse puoi voltare pagina e ricostruire qualcosa che pensi sia ormai perduto per sempre.
Rowan.16
00giovedì 16 ottobre 2008 15:08
Ou ma che finale triste...Bella storia comunque [SM=g7566]
Devi però specificare quale skill desideri avere dal paniere comune che troverai in questa stessa sezione.

Bg in modifica
almiran
00giovedì 16 ottobre 2008 19:28
Richiedo l'approvazione del Bg del Ps almìr dopo modifiche apportate.
Profilo
Nome : Almìr Lefreve
Capelli: Neri
Occhi : Marroni
Altezza: 1,81
Peso : 73
Età : 32
ALLINEAMENTO: Neutrale/Buono

Il mio Bg:
Il silenzio viene bruscamente interrotto dal rifrangersi sordo di zoccoli sull'erba. Sei di guardia nella radura stanotte! Thiròn, fratello di tua moglie, giunge veloce...''sta per nascere!!!... prendo io il tuo posto vai!'', ti grida mentre dal suo cavallo smonta. Un sobbalzo al cuore senti spinto da un’emozione mai provata, tu Ranger di Channoix credevi il tuo cuore ormai allenato ad emozioni, emozioni che tante volte hai dovuto reprimere in decisioni ardue, come decidere chi vive e chi muore in battaglia, come ignorare la pietà scritta nelle iridi altrui per salvare chi ami, sangue a te impresso nella mente, che disseta terre che continuano a bramare il loro tributo, innocenti caduti nella vana speranza di un tuo aiuto, arrivato tardi. Occhi smarriti i tuoi, mentre monti di corsa sul tuo cavallo e ti lanci al galoppo, sorpreso ancora da quell’emozione a cui nome non sai dare, ti pare felicità ma nel medesimo istante paura. Una paura dal più profondo delle viscere scaturisce mescolandosi ad una strana euforia, cerchi di distrarre i tuoi pensieri mentre veloce sfugge ora al tuo sguardo la montagna e si distende d'innanzi a te la lunga strada che attraversa la pianura silente. Corri mentre si sveglia l'alba e nasce il primo figlio tuo. Corri,corri nell’eterna lotta contro il tempo; la tua donna ha bisogno di te adesso, veloce giungi a casa e come il vento nella stanza ti ritrovi, i doni che la vita ti ha concesso sono lì, incontri le iridi di Myrnia mentre sensazioni ti avvolgono, la paura viscerale da te provata adesso è svanita, rimane la felicità intensa e palpabile che provi avvicinandoti alla tua donna e a tuo figlio, abbracci Myrnia, esausta ti osserva sorridendo, il sorriso che ti ha conquistato, donna che quando attacca è forte più di un uomo, ancora una volta ha avuto la meglio nella lotta. Prendi ora con le tue grandi mani quel fagottino e osservandolo dalle tue labbra parole che sai ne fuoriescono...''Almìr sarà il tuo nome''… un velo d'orgoglio di padre ora traspare nel tuo viso e le iridi da tuo figlio non riesci a distogliere. Almìr Lefevre, nasce nel versante Francese, in un villaggio di montagna,''Channoix'', sito al confine tra il Lombard Kingdom e la Bourgogne, dal padre Antoir Lefreve Ranger del luogo, e dalla madre Myrnia Dubois abile Guardia Reale. Cresce sotto la grande influenza di Thiròn, ''fratello maggiore di Myrnia'' anch'egli Ranger, da cui impara l'arte del maneggiar la spada e di tirar con l'arco, Almìr predilige l'arco lungo e focalizza i suoi allenamenti in esso. 17 anni son trascorsi, ed il giovane Almìr è conquistato dall'idea di far parte di quel manipolo di uomini che difendono, a costo della vita, ciò in cui credono fermamente, ma soprattutto ciò che a loro è caro, indi presto si presenta all'esame d'ingresso e grazie ai consigli di suo padre e di suo zio, e i duri allenamenti da loro imposti, di cui uno chiaro in mente sempre hai, il cercar di tenere la corda tesa fino a che le dita non senti. Ricordi bene le prime volte, la corda presto iniziava a tremare e le dita irrigidirsi sino a perderne il controllo, solo dopo tanto sacrificio sei riuscito ad avere il controllo, fermo e impassibile con la corda tesa; ti hanno insegnato d’ inspirare mentre tendi l’arco e di trattenere il respiro mentre miri, indirizzato il tuo intuito nel vedere cose estranee prima alle tue iridi e soprattutto anticipare i movimenti per scoccare al momento giusto, la freccia al bersaglio. Superi quindi le prove a pieni voti, sei andato oltre le tue stesse attese e te ne compiaci, adesso sei un ranger di Channoix, ti inorgoglisce farne parte e poco alla volta ne scopri i veri valori e segreti, gelosamente custoditi da chi ne è membro. Qui si creano legami indissolubili, ognuno di questi uomini mette a rischio la propria vita per il compagno. Rimane ben custodita in te l'usanza della milizia, quando, intorno al fuoco, tutti riuniti, partecipanti e non, senza ordine di grado, suggellano la missione per il giorno che viene. Solo le ombre della notte vengono tagliate dalla luce delle lingue di fuoco. Insieme, conservato in una coppa di legno, che simboleggia il sacrificio, la purificazione e la rinascita, beviamo la linfa della foresta. Passata di mano in mano, ne assorbiamo la forza dando vita alla leggenda tramandata dagli avi che raccontano: “Coloro che saziano la loro sete col potere della linfa, diventeranno un uomo solo nella vita e nella morte”. Il tuo arco è ormai parte integrante del tuo corpo, i nemici sanno della tua abilità e per questo ti temono, negli occhi di tuo padre e di tuo zio, si riflette l’orgoglio per ciò che sei diventato e di aver visto in te la loro verità. Il giorno della consacrazione è ormai giunto, il dì in cui devi dimostrare tutto il tuo valore, un pericolo imminente getta la sua ombra, minacciosa sul tuo villaggio; una banda di razziatori si dirige a Channoix, ultimo baluardo per la salvezza dei villaggi vicini; da qui, è il vostro valore di ranger a custodire la salvezza. L’ultimo soldato di un villaggio, che precedeva Channoix, raso al suolo, dove neppur le donne e i bambini sono stati risparmiati, ha portato con sé il verbo dell’accaduto, asserendo che essi si dirigono su Channoix. Avete un buon vantaggio con cui riflettere, prima che essi giungano, indi presto l'adunata è fatta e si discute sulle contromisure da prendere. I razziatori sono in numero superiore e perlopiù non servirebbe mandare missiva al regno, i rinforzi non arriverebbero in tempo; il vociare è intenso, fino a che una voce rompe le altre, tuo zio Thiròn, che lento si porta alla vista di tutti, propone di spargere catrame sul passaggio obbligato per il vostro villaggio, nascondendone poi le tracce, per non dar adito di sospetti al nemico, successivamente i ranger appostati, nella pineta, avrebbero atteso che la trappola scattasse. Tutti annuiscono, mentre i loro sguardi si fanno pressanti sulla tua figura, serve qualcuno che con l’occhio, indichi alla freccia la sua via al cerchio di fuoco, capisci che dovrà esser tua la responsabilità di accendere il fuoco dalla distanza, solo un attimo nell’esitare, poi..."sono pronto"...affermi con sicurezza. Subito dopo tutti sono occupati a preparare il campo di battaglia, tu, valuti il campo e quale sia l'albero che ti dia una visuale migliore, prepari con cura il tuo arco, controlli attentamente che la nocca superiore ed inferiore, sia perfettamente stretta dal nodo scorsoio, che ne blocca la corda, la corda stessa tesa al punto giusto, controlli il bilanciamento per l’impugnatura, in fine le frecce, tutto è perfettamente apposto, ora sei pronto, sei sicuro di non fallire, non consideri tale ipotesi in quanto un tuo errore sarebbe fatale per tutti. In quell’alba interminabile attendete che il nemico scollinando appaia ai vostri occhi, il tuo animo appesantito dalla responsabilità, mentre rumori di ferraglia si avvicinano, il tuo sguardo ora incontra i compagni a te vicini, un’attesa snervante cogli nei loro comportamenti. Ritornano ora le tue iridi ove il rumore si faceva sempre più minaccioso, il nemico sempre più vicino, ora gran parte d’esso è ormai dentro al punto di non ritorno, è il momento; lascia il suo posto nella faretra la prima freccia, la porgi sotto te, ove un ragazzo veloce la porta ai piedi dell’albero, mani di donna ne accendono la stoffa, imbevuta di catrame e fissata sotto la punta, accesa ritorna a te adesso, la incocchi, ti isoli da ciò che hai intorno, qualche goccia di sudore scivola dalla fronte, attraversando lentamente i lineamenti del tuo viso, per spegnersi sul tuo petto, la mano senti pesante, un sol pensiero ora fa’ eco nelle stanze della tua mente, è facile, è facile. Un attimo eterno, quello in cui, la freccia da te scoccata senti fischiare al tuo orecchio, essa si libra veloce tagliando il vento, innalzandosi sempre più verso il cielo, fino quasi a scomparire, attimi senza fiato finché i tuoi occhi non vedono ciò che volevano, il catrame prende fuoco, partono ora ondate di frecce micidiali che colpiscono il nemico, nel frattempo, tra, e ai piedi, degl’alberi che ospitano i Ranger, un gran fervore segue, sono le donne e i ragazzi del villaggio che si prodigano nel rifornire di frecce i tiratori. Il nemico preso di sorpresa cerca rifugio ovunque, i pochi, che riescono a non essere circondati dal fuoco, guardano con occhi atterriti la sorte dei compagni, dilaniati dalle frecce, mentre i pochi coraggiosi che affrontano le fiamme, morire tra atroci dolori, chi rimasto fuori dal cerchio di fuoco, cerca di aggirare le fiamme, ma un’ondata di frecce gli impedisce di avanzare, si susseguono le frecce, per quasi un’ora, nella continua pioggia sul nemico. I superstiti in preda al panico cominciano a dileguarsi, decantando così la vostra vittoria. Ora il tuo cuore impazzito si placa, il tuo peso piano svanisce, la tua mente ancora non realizza il tutto, solo una parola si leva ora ai piedi e sopra gli alberi Si!!!... un si misto a urla di gioia, è fatta.
Grande festa quella notte a Channoix, per festeggiare la vostra vittoria, anche genti giunte da altri villaggi vicini ne fan parte, ombre che si rincorrono sulle mura delle case, disegnati dalle decine di falò che bruciano, illuminando a festa quella serata da ricordare, tutto sembra animarsi liberato da un’ombra che minacciosa si avvicinava, portando con sé dolore e morte, la terra che calpesti non ha dovuto bere, suo malgrado, sangue innocente, ti aggiri tra i festanti mentre i tuoi occhi ridenti nascondono la rabbia che trattieni nel cuore, rabbia per tua madre, sempre troppo poco presente nella vita tua e di tuo padre, non ti basta il lustro che ella dà alla tua famiglia, cosa importa avere lustro se poi il cuore non è felice, ancora domande continui a rivolgerti senza risposta, ti chiedi come possa fare tuo padre ad amare un fantasma, e a vivere di ricordi che lei le dona sempre più raramente, nel tuo andare assorto sfogliando i pensieri senti come una presenza ad osservarti, alzi lo sguardo e a poca distanza, le tue iridi incontrano quelle di una dama, il tuo fissare sospeso nel tempo come a volerlo fermare, per guardarla per l'eternità, i pensieri che continuavano, sino a poco fa, a chiedere risposte si placano all’improvviso, la tua mente impegnata ora a scoprire i tratti e i lineamenti della dama, i giochi di luci dei falò rendono quegl’attimi quasi magici, segnano il tempo i battiti del tuo cuore mentre ti avvicini piano ad ella, sguardi che si toccano e si chiedono chi sei, mentre il tuo battito ormai fuori controllo senti, un semplice saluto da via a un lungo favellare, una serata che ti segnerà e mai dimenticherai, continuate nel dialogo fatto di sorrisi e dolci sguardi sino a che la festa si consuma lentamente, l’ora tarda indica ad ella di rientrare. Nei giorni successivi continui ad incontrarla, tanti gli appuntamenti favoriti dall’ombra della sera, ogni volta al suo sguardo ti accendi, mentre un brivido coglie il tuo viso per poi scendere lungo la tua pelle, tante lune seguono sino a che, ella non ti rivela che è già promessa ad un ricco commerciante che, presto verrà a riscuotere la parola data ed ella manterrà tale parola, all’improvviso ciò per cui stavi vivendo ti crolla addosso, il tuo cuore, di colpo diventa pietra sotto i colpi di quelle parole,ti apre il suo cuore ora, ti racconta di una bimba in fasce, abbandonata al suo destino, dei due cuori inteneriti dal suo pianto, fu trovata e nutrita, cresciuta come figlia, deve tutto ai suoi genitori adottivi, persino quella promessa, fatta per darle una vita agiata. Il tempo trascorso con te la turba, il suo cuore trasgredirebbe senza esitare, alla promessa data, ma la sua mente non può fare ciò di cui sentirebbe il rimorso. Queste le sue parole, per quell’ultimo incontro. Capisci che il favellare della dama, non dà adito a ripensamento alcuno. L’ultimo saluto volgi senza parole ad ella, la tua amarezza ti spinge ad allontanarti, da quei luoghi ove i ricordi ti perseguiterebbero, hai molto altro di caro a Channoix, ma il veleno che ora scorre nelle tue vene, ti annebbia la mente e non riesci a pensare altro che allontanarti da tutto ciò che ti rammenti lei, indi la mattina successiva dai le dimissioni da ranger, tra gli sguardi increduli dei tuoi compagni, a nulla valgono i tentativi di convincerti a tornare sui tuoi passi, da parte dei compagni, da tuo zio e tuo padre. Il giorno stesso parti alla scoperta dell'europa, sino a che non ti imbatti in una cittadina di nome Barrington, ivi giungono voci a te di un’isola sacra,Avalon, forse hai trovato la meta del tuo lungo vagare, forse per la prima volta senti che un luogo possa trattenerti a lungo, qui forse puoi voltare pagina e ricostruire qualcosa che pensi sia ormai perduto per sempre.
In base alle capacità del personaggio, richiedo come skill:
Esperienza armi da tiro.

Ps. Grazie per il complimento sulla storia.
Rowan.16
00venerdì 17 ottobre 2008 20:23
Bene...
Bg approvato
Skill esperienza armi da tiro liv 1 approvata
almiran
00domenica 15 febbraio 2009 14:58
richiesta approvazione skill lv2
Nome : Almìr Lefreve
Karma : 6880
Salute : 400
Mente : 400
Forza : 400
Allineamento : Neutrale/Buono

Faccio richiesta avanzamento al lv2 della skill, (esperienza armi da tiro), in base alla seguente role.

VALSTAF [Radura/ Foresta di luce] Il pomeriggio si è fatto caldo, una lieve brezza spira sul prato verde alleviando un poco l'abbraccio dell'Astro. Il sole è allo zenit da poco è passata l'ora del desco quando il cavaliere si avvia ..>>
VALSTAF verso la boscaglia, il sentiero a passo lento discende, che alla radura sfocia, qual fiume al gran mare.. fischiettando tra se un antica marcetta della natal terra, il giorno è avanzato, e appena fresco, sebbene tra le mura spiri una lieve brezza>
VALSTAF la mandritta stringe l'arco, la faretra giace abbandonata alla cinta, e ogni tanto balzella battendo sulle gambe , un occhiata di sbieco al cielo, il tempo è perfetto, la brezza è calata .. Non porta l'armatura il novizio, >>
VALSTAF civili le vesti che lo vedon uscente, tranne forse l'effige della gilda sulla casacca candida, gli stivali morbidi frusciano appena sul tappeto verde , mentre raggiunge la radura ove ha dato impegno all'amico arcere.. >>
VALSTAF Infin alla meta arriva e si ferma ad assicurar bene la faretra alla cintura perchè non sia d'impiccio nell'estrarre i dardi, indi mentre il compagno aspetta la corda e i flettenti osserva per controllar che siano a modo..
ALMIR [radura/foresta di luce] il tempo fluisce fra filamenti invisibili che si portano via parte della vita senza che chiunque possa far nulla per impedirlo, quella missiva dell'amico Valstaf ha riportato improvvisamente il franco alla realtà, è passato >>>
ALMIR davvero tanto tempo, dal loro ultimo incontro al tempio, tempo che all'improvviso ora ritrova per rendersi conto che la vita è un battito d'ali, e che bisognerebbe approfittare avidamente di ogni singolo istante, per un dì... poter affermare di >>>
ALMIR aver veramente vissuto. il passo è deciso e regolare, mentre la mandritta sostiene l'arco corto, alle spalle la faretra con dentro 5 frecce ben accuminate. è il tempo di ascoltare ancora quel dolce suono che allieta le orecchie del mediterraneo,>>>
ALMIR il tendere della corda e poi... incontrerà ancora colui a cui, fino ad ora, ha dato completa fiducia e per cui è pronto a rischiare la pellaccia. lo sguardo si porta fugace alla volta celeste, il sole è in posizione perfetta sarà una buona giornata>>>
ALMIR per tirare. si apre ora alle iridi la radura e alla distanza quella figura inconfondibile nota, indi accellera il passo, non ha intenzione di far attendere l'amico ancora.
VALSTAF [ radura/foresta di luce] A pieni polmoni gusta come acqua fresca quel silenzio . sa di fresco e di muschio il sottobosco, ed è un piacevole diversivo agli allenamenti, va a seder su un tronco caduto.. e da vicino esamina l'arco.. sfiorando la corda>>
VALSTAF e passandola tra pollice e indice della dritta osservandola con cura, nota una lieve usura all'altezza del punto di incocco, che subito va a sistemare legandovi un pezzetto di stoffa , quindi la tensione controlla>>
VALSTAF e la torsione dei flettenti, il filo tiene con la dritta mentre la mancina ben salda impugna l'arco , provando una prima pretrazione portando la corda verso il corpo, quindi alza il legno puntando a un immaginario bersaglio >
VALSTAF lo sguardo fa correr nella radura ampia a cercar il loco adatto a sistemar il cerchio di legno .. solo allora una sagoma vede apparir da lontano.. sorride ..quindi a passo lento s'avvicina a un gruppo di alberi distanti circa 30 mt >>
VALSTAF dal loco scelto onde posizionar la linea di tiro.. e ad una grande quercia appoggia la ruota li legno.. la vernice bianca rende visibile sufficentemente il cerchio anche a una certa distanza..rimane solo un attimo a rimirarlo >
VALSTAF quindi sui suoi passi torna ove ha lasciato bisaccia e spada.. attendendo l'arrivo dell'amico.
ALMIR [radura/foresta di luce] ser Valstaf si scosta dalla visuale del mediterraneo, particolare non importante inquanto il franco, dopo aver superato l'albero che copria la figura dell'amico, è a pochi metri ormai dal loco, le labbra dischiude al>>>
ALMIR sorriso, si ferma ora il mediterraneo ad attendere il ritorno del ser che porta il bersaglio, ben visibile, a destinazione, ne approfitterà per dare una controllata all'arco indi...solleva la mandritta portando l'arco>>>
ALMIR parallelo al terreno per sentire il bilanciamento dello stesso e per aver una presa nel posto esatto, dove ora, va a porre la mancina afferrandolo, le dita della mandritta si portano a scorrere lungo i bracci sino a notare un leggero incavo, ove>>>
ALMIR la freccia scorre, sistema un sottile nastro blu in essa per aver la sicurezza di incoccare nel punto esatto, anche solo usando il tatto, poi rapide le dita della mancina scorrono lungo la corda provando una prima leggera pretrazione, ed in fine >>
ALMIR controlla la nocca inferiore e superiore ove il nodo scorsoio è posto, ora poggia accuratamente l'arco ad un tronco caduto che sembrerebbe ideale per sedervisi, l'amico è ormai di ritorno indi qualche passo verso di lui portando il braccio >>>
ALMIR sinistro verso l'amico in quel gesto ch'egli ben conosce mentre dalle labbra parole ne nascono per egli."ser Valstaf, che piacere rivedervi, il tempo sembra esserci stato nemico ultimamente".
VALSTAF [ radura/ foresta di luce] a man a mano che verso il loco ritorna intravede la sagoma sbucare dalgi alberi, linea che alla fin all'iride si palesa come l'atteso un sorriso all'uomo il novizio, e lo sguardo va alla mancina a lui tesa..>>
VALSTAF si illumina il cereo solo una volta il mediterraneo gli ha concesso tal onore, ed ei risponde pria col novello saluto portando la dritta al cuore a pugno, e chino il capo.. indi anche lui la mancina tende all'altro >>
VALSTAF '' sid et honor amico caro.. è un piacere veder che la filippa è ancora in grado di recapitar missive..'' ridi.. '' ebbene ser almir? volgiamo incominciare ?''
ALMIR [radura/foresta di luce]la mandritta chiusa a pugno va al cuore e la mancina va ad afferrare in una salda presa l'avanbraccio dell'amico mentre le iridi si posano sull'effige ch'egli ostenta sulla camicia.''non mi dite che!?''. prime ed istintive parole del >>>
ALMIR mediterraneo. i lineamenti del volto del franco sono palesemente sorpresi ma allo stesso denotano felicità per l'amico, scuote il capo ora mentre la mandritta porta sul fianco della spalla sinistra di ser Valstaf. le chiare effigi ed il saluto>>>
ALMIR d'egli hanno solo un nome... Cavaliere! ''adesso capisco la vostra sparizione da avalon'', favella per poi fermarsi scuotendo ancora una volta il capo, i lineamenti diverrebbero quasi dispiaciuti indi prosegue.''ed io che pensavo che eravate fra>>>
ALMIR le ehm...''. si ferma all'improvviso, forse ciò che stava per dire sarebbe alquanto poco cavalleresco indi prosegue..''ehm..nulla nulla ahahah...sono fiero di voi Valstaf''.ora la mancina si >>>
ALMIR scosta da quella dell'amico, lo stesso fa la dritta, per indicare, in un gesto elegante, la direzione del loco ove tirare.''prego cavaliere dopo di voi.
VALSTAF [ radura/ foresta di luce] Osserva inquieto il mediterraneo, un poco accilgiato, le abissinie dell' amico cercan guardo.. come se in un anima e occhi volessero penetrare.. alla fine un mezzo sorriso il cereo increspa..>>
VALSTAF '' sapete verbia perplesso..'' a volte non vi capisco.. '' scuoti il capo.. storcendo la bocca.. quindi dalla sacca il para braccio di cuoio trae e indossa alla mancina perchè con l'urto del dardo non venga danno, subito dopo un laccetto di>>
VALSTAF cuoio scuro ed usurato del tempo e dai dardi lega al pollice che va a impugnar l'arco , mentre all'altra estremità un piccolo cappio andrà invece al medio>>>
VALSTAF mancino per tener ferma la presa in modo da non dover tener troppo rigido il polso e le dita sul centro.. la dagona si fatta servirà quindi da blocca arco per impedir che fugga di mano.. Alla dritta va invece a disporre un piccolo >>
VALSTAF pezzo di stoffa legato al medio da una cordicella di canapa perchè al fremer della corda non si talgi la carne.. solo dopo andrà a impugnar l'arco con la mancina, legando subito dopo il laccio di cuoio ..la faretra>>
VALSTAF è alla cinta .. i dardi in numero di 5 son pronti.. al mediterraneo un gesto col capo..'' son cavaliere.. a voi la precedenza amico mio.. ''. indi sulle ginocchia si china e una pietra andrà a prender dal prato per delimitar lo spazio di tiro>>
VALSTAF un passo indietro. si da trovarsi a circa 1 mt di distanza alle spalle di ser Almir .. e attende..
ALMIR [radura/foresta di luce]lo sguardo dell'amico rimarrebbe alquanto sorpreso a quelle parole, sorride il mediterraneo nel notare l'espressione altrui, espressione presto sugellata da ciò che le labbra, del cavaliere, favellano. or attento osserva>>>
ALMIR i gesti cerimoniaci del cavaliere quindi si dirige verso il tronco ove avea appoggiato l'arco, le mani andrebbero a slacciare la cinta che sostiene la corta, adagiandola ora a terra, per aver un libero movimento, la mancina va a raccogliere >>>>
ALMIR l'arco e con passo lento si avvicinerebbe all'amico. il sorriso non vuol abbandonare le labbra del mediterraneo, nel ripercorrere a ritroso il dire e le espressoni dell'amico.''perdonatemi Valstaf.voi sapete benissimo che le mie risa non hanno>>
ALMIR niuna intenzione di recarvi offesa''...favella ora serio. la mandritta estrae dalla sacca un paio di guanti in pelle, resistenti ma allo stesso molto flessibili per dare libero movimento alle mani, i guanti son tagliati presso>>>
ALMIR l'ultima falange delle dita lasciandole così, libere, allo stesso appoggia alla gamba sinistra l'arco, quindi indossa i guanti, in fine estrae ancora una polsiera di cuoio che andrà ad indossare al polso sinistro. l'arco è ora nuovamente alla>>>
ALMIR mancina mentre la faretra rimane alle spalle con dentro 5 frecce...'' è pur vero che voi siete cavaliere ma vi prego... a voi il primo tiro'', mentre inizia a concentrare la mente su quel bersaglio.
VALSTAF [ radura/ foresta di luce] Lo sguardo del cavalier sull'uomo resta mentre prende in mano il legno.. del dir dell'altro nulla accenna. un sospiro '' non vi date tedio ser Almir.. poca cosa è l vostro scherno.. ben conosco la fonte..>>
VALSTAF quindi, discorso chiuso.. '' or le braci nere si volgon al cerchio bianco poggiato all'albero.. respira.. tutto scompare intorno a lui.. c'è silenzio. La brezza è calata, nessun problema avran i dardi nel giunger a termine..>>
VALSTAF socchiude un attimo gli occhi a calcolare la distanza approssimativa.. quindi dalla faretra appesa alla cinta va a estrarre un dardo.. quindi va a mettersi di fronte all bersaglio, con la spalla sinistra rivolta al cerchio.>>
VALSTAF un respiro.. e le spalle un attimo sciolgie.. quindi si posiziona. le gambe leggermente flesse, divaricate per la largezza delle spalle salde a terra, le spalle son leggermente basse, nella normal postura, la testa è volta verso >>
VALSTAF l'albero a cui è stato poggiato il bersaglio, la mancina tiene l'arco senza tuttavia stringerlo ma anzi in modo da lasciar leggera la presa, se anche dovesse nel rilasciar la corda fuggire la dagona ancorerebbe il legno alla mano >>
VALSTAF ( fase 1 / 3) or la punta inferiore dell'arco appoggia al piede sinistro..quindi va a porre il dardo perpendicolare alla corda in senso orizzontale, nel punto dell'incocco ha messo per melgio ritrovar la poa un nastro di stoffa nero >>
VALSTAF or la penna tiene tra le dita. che fa scorrer un poco per la lunghezza di questa, si che or la cocca si trovi tra l'indice della dritta, che ivi è leggermente appoggiato per regger la freccia, e il medio e l'anulare che invece >>
VALSTAF la tengon da sotto.quest'ultimo sarà rilassato e piegato.. Solo allora va a compier una prima pretrazione .. prima di andar a tender l'arco verso il bersaglio.. ( fase 1/3)
ALMIR [radura/foresta di luce](fase 1/3)solo un leggero cenno del capo, alle parole del cavaliere, parole che giungono all'oto ovattate a causa della concentrazione che inizia a prendere il sopravvento sul mediterraneo, che ora socchiude le palpebre >>>
ALMIR nell'ascoltare ogni singolo gesto che l'amico descrive con rumori che Almìr ben conosce. ascolterà ogni singolo rumore che dai gesti e dall'arco provengono, disegnando così alla mente ciò che avviene, nel tentativo di registrare alla >>>
ALMIR mente gli automatici movimenti di quei, per Almìr, sacri gesti, ove l'uomo si fonde con l'arco facendo parte di esso ed il dardo sarà la sua stessa anima, l'arco diverrà arciere e l'arciere sarà arco, le palpebre si aprono ora di scatto>>>
ALMIR quindi si affiancherebbe all'amico rimanendo di fronte al bersaglio, un profondo respiro e subito appoggia l'estremità del braccio inferiore dell'arco sulla parte superiore dello stivale, con la mancina opporrebbe una leggera >>>
ALMIR pressione verso il basso sull'arco ora la prima freccia lascia il suo posto nella faretra mentre la mandritta farebbe scorrere la cocca appoggiandola a quel nastro blu prima collocato sull'arco(punto d'incocco). la freccia posta>>>>
ALMIR in orizzontale parallela al terreno e perpendicolare alla corda, scorrerebbe appena iniziando così una prima pretrazione, l'indice della mandritta si appoggerebbe alla cocca e l'anulare , accompagnato dal medio, andrebbe a chiudere la stessa>>
ALMIR nella presa, l'arco solleverebbe appena ma non ancora indirizzandolo al bersaglio, la spalla sinistra si porrebbe in avanti in direzione del bersaglio, lo stesso il volto mentre i piedi assumerebbero una distanza fra loro pari a quella>>>
ALMIR delle spalle che a loro volta, si abbasserebbero leggermente, le gambe fletterebbe appena nella normale postura, ora...ancora un respiro prima di iniziare.
VALSTAF [ radura/ foresta di luce] silenzio.. accanto a te l'amico incocca.. ma lui non lo vede.. lo sguardo è fisso sulla corda.. or va a alzare il braccio.. che tiene leggermente piegato,, non rigido per melgio mantener la stabilità>>
VALSTAF in fase di rilascio, spinge leggermente in avanti con la mano che regge l'arco..qesto permette di aver una resistenza di esso fluida, senza che la potenza venga meno.. l'arciere diventa arco.. si fa corda e dardo.. >>
VALSTAF meccanico e forte il gesto.Il braccio si alza, fino all'altezza delle spalle, senza mai superar la linea da esse creata . or socchiude leggermente l'occhio sinistro , perchè possa veder il centro effettivo, non deformato dall'ochio dominante >>
VALSTAF le spalle tiene sempre nella normal posta , rilassate , solo allora va a tirar la corda verso il viso. andando a porre la mano destra nella posizione dell'ancoraggio , spostandolo un poco sul lato dx e tenendo inclinato di pochi gradi >>
VALSTAF all'angolo della bocca, pari il braccio dx verrà portato gradualmente dietro la linea delle spalle in un movimento in linea retta , si che il busto venga leggermente in avanti e sul fianco descrivendo cosìì un arco contrario a quello del legno>>
VALSTAF è l'attimo d'annullamento delle forze .. discolbolo incessante.. bloccato, sospeso nell'aria un attimo.. una frazione di secondo.. sotto l'occhio la linea della freccia si fa uno con l'iride e col cercio pallido nell'erba>>
VALSTAF i tempo di un respiro..che trattiene a se ongi forza .. nuovo Davide contro il Filisteo..mentre talgia l'aria la freccia indietreggiando, lignea fionda contro il gigante.. attira a se ogni cosa, ingigantendo la statura del cavaliere, .. come una voragine essa risucchia l'esterno..>>
VALSTAF punta l'occhio nel bersalgio.. la corda tesa , la freccia incoccata.. tutto è pronto..( fase 2 / 3 )
ALMIR [radura/foresta di luce] (fase 2/3) la concentrazione aumenta, tutto intorno assume contorni sfumati tranne quella sagoma bianca che dista 30 mt. il braccio sinistro inizia la sua corsa nell'alzarsi sino alla linea delle spalle, la mancina>>>
ALMIR rimarrebbe ancora ferma, mentre il dorso dell'arco è volto in direzione del bersaglio ed il ventre dello stesso innanzi alle iridi.i muscoli son rilassati mentre il peso del mediterraneo viene disposto leggermente in avanti>>>
ALMIR in modo da sentire pressione nella parte del piede che si trova tra la metà del piede e le dita del piede stesso, cosicchè il busto risulterebbe leggermente spostato in avanti,alla mente all'improvviso immagini si accavallano freneticamente>>>
ALMIR brandelli di terra fumante si levano strappati dall'anima della stessa, violati da zoccoli voraci che ne divorano l'essenza. intrinsi di sangue si aggrappano su corpi mutilati ormai inermi, vita che come in'afferrabile seta>>>
ALMIR scivola fra mani stanche, barlumi di vite che colano in rigagnoli veloci e sottili fra mani avide di sangue e voraci di vite altrui. colpisci Almìr...colpisci! libera quel dardo dalla punta infuocata, libera le ali dell'aquila che andranno>>>
ALMIR a ghermire la preda, a cui...sarà concesso sol l'udire del sibilo del serpente. immaggini che vertiginosamente si accalcano alla mente, per poi sparire mentre la mancina inizierebbe a tendere la corda dell'arco, il gomito destro inizia>>>
ALMIR la sua corsa portandosi all'indietro,la punta del gomito punterà nella direzione opposta al tiro, così come l'anulare il medio e l'indice della mandritta, ancorati alla corda e sostenenti la presa della cocca, le scapole si avvicinano comprimendosi,>>
ALMIR il tutto senza forzare i muscoli ma sol giocando con quell'equilibrio che si crea in quei gesti, tutto d'evesser bilanciato per raggiungere uno stato di totale equilibrio tra le varie forze che agiscono tra loro, l'occhio sinistro andrebbe dunque>>>
ALMIR socchiudersi appena per poter mirare bilanciando lo sconpenso fra i due occhi, la penna della freccia scorrerebbe sino a giungere all'angolo posteriore della mascella. ora lo stridere della corda in tensione, accompagnata dalla torsione>>>
ALMIR dei bracci dell'arco,risuona come un canto, il regolare respiro si fermerebbe per qualche istante a far sì che la precisione sia la migliore possibile mentre lo sguardo dell'iride rimane concentrato tra la freccia, la sua punta ed il>>>
ALMIR bersaglio disegnando una linea immagginaria fra loro.
VALSTAF [ radura/ foresta di luce] tempo..sfumano uno a uno i secondi .. nella clessidra si esaurisce il conto..ora giace immobile.. anche il tempo trattiene il respiro.. intorno a quella lama sottile .. confine imaginario tra vita e morte.. ..luce e ombra.. orizzonte infinito che dalla freccia si allagra >>
VALSTAF come dita sottili.. sul mondo, ombra cupa che striscia a sussurrar della morte prossima.. linea. Confine .. porta immaginaria di dimensioni che neppur contiene l'umano intelletto. portale arcano , o forse solo una immensa voragine scura>>
VALSTAF che in se risucchia speme d'ogne speranza , ad un solo passo dal Volto.. un solo passo.. basta a passar la bianca pietra, porta del regno della Mortal signora, e la Bianca dama nell'abbraccio ghermirebbe l'ignaro.. che osa solo >>
VALSTAF compier il passo.. senza infamia ne lode.. che basterebbe un centimetro.. un attimo a far vita o morte.. ( fase 3 / 3 ) ..L'occhio sinistro socchiude a concentrar ogni energia e forza su quel gesto, sotto l'iride la linea della freccia>>
VALSTAF è uno con la punta del dardo, la cocca .. uragano celato tutto si concentra nel bersaglio.. trattiene il respiro, allungando ancora un millimetro la corda , quindi allora e solo allora.. lascerà andare la corda nelle dita continuando il >>
VALSTAF movimento del gomito che va dietro le spalle e rilassando le dita allentando pian piano la presa , per allungarle naturalmente .. si che il rilascio sia non in uno.. e fino in fondo.. fresca sorgente nel deserto ..il gesto >>
VALSTAF beve e consuma fino in fondo, al massimo.. in tutto il suo senso.. espressione di potenza e forza.. proiettata in avanti come una marea travolgente, trasportante..la freccia sbila nell'aria.. nell'assedio di senso e percezione..>>
VALSTAF assalto immane e preciso, letale affondo di brace dritto al cuore .. un attimo.. silenzio.. e poi esplode.. il dardo va a conficcarsi nel cerchio.. tonfo sordo.. battito di antiche danze di morte.. un duello e una spada brilla >>
VALSTAF un attimo prima che un arco. nell'aria descriva.. e sia fine.. arco.. come adesso.. è un arco il confine letale tra vita e morte.. al condannato solo un fremito e sarà silenzio.. un respiro.. attende che l dardo sia conficcato, poi abbassa>>
VALSTAF il braccio.. una folata di vento.. e oltre.. un velo di nulla..( fase 3 / 3) ..
ALMIR [radura/foresta di luce] (fase 3/3) istanti che perdono il loro valore temporaneo solo l'intento dell'arciere troverà la sua giusta collocazione fra le pieghe dello stesso, il respiro fermo mentre i battiti del cuore sembran scandire l'attimo fatale.>>>
ALMIR la concentrazione risulterebbe all'apice finchè... il rilascio si completa liberando le ali dell'aquila che sibilano come un serpente che brama la sua vittima, istanti che portano con sè la differenza tra la vita e la morte, >>>
ALMIR si avvicina dell'attimo fatale, il gomito dietro costruisce una linea immagginaria tra esso e la mancina che sostiene l'arco, l'indice il medio e l'anulare lentamente ed uniformemente comincerebbero nel loro movimento di rilascio>>>
ALMIR mentre ora la corda per inerzia spinge il dardo alla sua meta sprigionando quella potenza tanto temuta, il respiro trattenuto ora diventa espirazione, che lascerà all'etere tutte le tensioni accumulate. ora il mediterraneo>>>
ALMIR rimarrebbe con l'arco ancora in posizione attuale, cioè con il dorso puntato verso il bersaglio, la mandritta continuerebbe il suo movimento verso la direzione opposta al tiro mentre i muscoli comincerebbero il loro rilasssamento,>>>
ALMIR attenderà il sordo rumore del dardo che và a segno prima di abbassare l'arco.
VALSTAF [ radura/ foresta di luce] Un sospiro.. la freccia nel bersaglio.. osserva per un attimo l bianco cerchi in lontananza,, respira.. vuoto e silenzio ha lasciato il dardo.. ha tolto a lui ogni tensione, ogni forza, e come svuotato di inerzia fermo >>
VALSTAF rimane per qualche secondo.. a riprender energia... e sembra così leggero ora l'arco nelle sue mani.. scevro di ogni vital soffio , portato via dalla freccia..la marea è passata lasciando dietro il quieto rimirar delle acque.. e calma.. sorridi e verso il mediterraneo ti volti.. >>
VALSTAF '' direi che aveve fatto un buon colpo.. amico mio.. '' sorridi indi verso il cerchio ti avvii a riprender il dardo lanciato.. estranea ora sembra .. la mancina appoggi al legno, un occhiata di sbieco a ser Almir per controllar >>
VALSTAF che non sia dietro.. andrà solo dopo ad estrarre il dardo e a riporlo nella faretra sempre attaccata alla cinta .. quindi si volge tornando verso la bisaccia per riporre arco e frecce e tornare alla cittadella..
ALMIR [radura/foresta di luce] un sordo rumore giunge all'orecchio per poi subito esser seguito da un'altro, la tensione finalmente ora può allentarsi mentre al volto si delinearebbero lineamenti alquanto soddisfatti, la mancina va ora ad abbassare>>>
ALMIR l'arco corto fedele alleato, ed il volto si volta nella direzione dell'amico il quale favella complimentandosi..''lo stesso voi amico mio..è stato un dolce suono, uno dopo l'altro''..riferendosi chiaramente ai due sordi rumori susseguitesi l'uno >>
ALMIR all'altro. si avvia quindi, a poca distanza del cavaliere, nell'intento di recuperare la freccia..''è stato un piacere tirare con voi''..favella ancora verso l'amico mentre ora la mandritta estrae la freccia dal bersaglio per riporla nella>>>
ALMIR faretra, dopodichè saluterà l'amico per dirigersi ancora verso il tronco per recuperere la corta e dirigersi verso la locanda.
.delphinia.
00sabato 21 febbraio 2009 16:33

BG APPROVATO
SKILL ESPERIENZA ARMI DA TIRO LIV II APPROVATA


CARATTERISTICHE FISICHE PRESENTI
TERRE DI ORIGINE : FRANCESI


SCHEDA GIOCO AGGIORNATA

almiran
00domenica 3 maggio 2009 22:36
Approvazione skill
Chiedo approvazione Skill armi da tiro liv. III
Seguono le roli di allenamento, spero siano sufficienti grazie.

Nome : Almìr Lefreve
Karma : 9411
Salute : 400
Mente : 400
Forza : 400
Allineamento : Neutrale/Buono

Role 1

Almir [sentiero] lenti i passi che portano il mediterraneo verso quell'appuntamento regolato tramite missiva, solito abbigliamento in completo nero ed il solito ed ormai inseparabile cappello. La faretra giace alle spalle ove nelle sue viscere risiedono tre frecce accuminate, l'arco corto questa volta è già fra la morsa della mandritta mentre le iridi or spaziano seguendo quel sentiero che fermerà la sua corsa nell'abbraccio della radura. Niuna figura sembra mostrarsi alle iridi ...''ah...sarà già a preparar il tutto''..favella fra se e se mentre un lieve ghigno scosta i lineamenti delle labbra, ancora passi che decisi si portano ove fra non molto, il vento intonerà il canto delle aquile che scioglieranno le loro ali in volo.
VALSTAF [ radura comune] Mentre scende l giorno la via delle stelle s'apre a passo , a Selene la fugace sul suo carro irti di dimamantina bianca pace.. La voce del vento sussurra canti di foglie e fresco sotto il muschio.. Gelida carezza o forse solo leggero brivido.. E poi nulla.. Sotto l tetto silvestre , pilastri brumosi gli alberi reggon sogni, speme e cielo..Una nenia s'ode .. E uno fringuello si ferma a gurdare incuriosito.. Strano da vero quel volatile.. ma la natura ha vie che mortal iride mai può raggiunger e d'inclino di capo fa saluto prima di sparire. Chino al terreno osserva sorridente il volatile far capolino daun ramo basso..nulla favella e non si muove.. I attesa. ma il piccoletto poco pù che un gridolino gli regala.. E vola via.. Con batter e frusciare d'ali.. Sorride rialzandosi. Tra se continua a fischiettar una allegra marcetta della steppa natale..mentre piano piano va a raccoglier l cerchio di legno prima di tornar al cespugli che ha scelto per linea , ove ha lasciato archi e faretre.. Attende.
ALMIR [sentiero/radura] un fischiettare, che ben conosce, all'oto giunge portato sulle ali del flebile vento, ancora un sorriso si sovrappone a quello, poco prima sgorgato. Aumenta il passo onde accorciare, il prima possibile, quella distanza che ancora o separa dal cavaliere, giorni di vento che spazzano i ricordi, troppo tempo da quell'ultima volta in cui i due si erano incontrati. Si apre ora la radura ad accogliere la nera figura che giunge, all'improvviso, come spettro che si materializza senza preavviso. La figura del cavaliere è poco distante e sembrerebbe quasi confabulare con la natura, passi che si avvicinano mentre le di lui labbra si aprono a favella...'' Valstaf...forse avete sbagliato gilda''..mentre si apre all'incontro. Chiaro sembrerebbe l'intento o forse ...il russo non ha compreso?
VALSTAF § radura comune§ Il giorno sta ormai passando oltre , l'iride scura sfiora con calma il tronco di una grande quercia e la mano vi appoggia a render tributo e omaggio a quello spirito.. Solo l vento s'ode e ancor si ritrova parte del cerchio ascolta... Dicea sempre l vecchi bardo maestro.. Niun creerà mai melodia miglior della natura.. Ed è vero. Pensa tra se sorridendo.. Immerso nei suoi pensier non s'accorge del passo dietro di se e solo l lieve fruscio lo fa volger attento dietro le sue spalle, la sua sagoma si profila sul visivo avvolta sempre nel medesimo manto .. Anonima e efficace come sempre l ribelle arcer delle selvagge e a tal sorride.. ben conosce l suo intro e non ne fa prova.. s'acciglia un poco.'' dite ? '' e par rimaner come perplesso.. '' può darsi .. Ma vedete.. Almeno io ce l'ho.. '' e l cereo s'apre a leggero sorriso '' se mai sia voi gradito.. Ora che avete fatto la vostra teatral entrata solita dite che possiam iniziare o volete aver saggio di quant'io son nella gilda.. ? '' e la mano all'elsa pone leggero scherzo l suo senza infamia dall'iride sol brilla getto e guizzo di felina speme..
ALMIR [radura] sorride il mediterraneo, se v'è una cosa che non riesce a contenere... È proprio quella di pizzicare l'orgoglio della madre Russia, continua la recita...un passo volge all'indietro mentre porta le braccia lunghe e distese e parallele al terreno dinnanzi a se, il palmo rivolto verso il cavaliere, e allo stesso, le mani scuote come a diniego...''oh no cavaliere...non credete che se il mio essere fosse stato minimamente interessato alla vostra gilda, non avesse fatto domanda?''... risponde di rimando accompagnando quelle parole con un tono scherzoso...''e poi suvvia le dame che voi dovete lasciare....qualcun dovrà pur prendersene cura''..favella mentre porta ora le dita della mandritta sotto il mento, abbozzando un'aria pensierosa, nel frattempo inarca il sopracciglio destro mentre il volto viene leggermente inclinato sulla di lui destra, iridi attente e gambe pronte a balzare, sa bene che al russo piace giocare con parole e che, anche se all'apparenza parrebbe scontroso....dentro batte un cuore in grado di contenere l'intera di lui terra natia, tanto è grande ma, allo stesso meglio esser guardinghi nulla a volte è come appare.
VALSTAF § radura comune§ ode e silente impassibil resta. § sangue freddo liv 3 § a osservar l libertino furor del mediterraneo ribollir di ode a se sotto il manto.. Attende che la sua lode è l suo momento. L sipario alla sua ingua sembra dar avanzata silente e leggero l sorriso oltre la maschera di invernal gelo rimane.. '' perdonate messer Almir '' dice prendendo nobil contegno com' a ei di corte si addice.. '' ma non vi ci vedo.. In compenso.. Se la vostra spada fosse ardua e filata come la vostra lingua.. La gilda vostra sarebbe a voi accorsa.. '' scintila l'iride.. Mentre un ghigno a metà tra scherzo e serio soddisfa e la mancina tamburella all'elsa dorata...ah. Ora intendo.. In se pense.. ma l suo sempre finge .. Ben ne conosce i giochi ormai.. "Oh certo, messer almir certo. Voi ne siete pieno.. Di dame che già avete a merito molto.. A badar alle mie.. Eppur vedete ch 'in fondo siete d'animo di cavaliere.. peccato che l vostro.. Talento non sia ben immesso a lieto della popolazione.. '' di rimando al suo favella.. Se capirà o no non sa.. '' eppure siete qui sprecato.. Sapete un nobil russo annoiato come me.. Non è certo spettatore giusto § skill diplomazia liv 1 §
quindi.. Vi convien conservare le energie. Ben poche a dir vero.. Per tirar dardi che non per allietar l mio oto rude e poco avvezzo ai vostri girigogoli .. '' la mano non toglie da lady guerra.. Vedrem che ne sarà..
ALMIR [radura comune] continuano i colpi di stiletto fra i due, come due bimbi che cercano disperatamente di far si...che uno prenda uno sculaccione al posto dell'altro. Il cavaliere passa rapido all'offensiva ma con il garbo il cui rango gli impone. Le parole fluttuano nell'aria ad insinuarsi prepotenti all'oto. Qualche cenno del capo accompagna il dire che ora, comincia a riversarsi come acqua nel letto di un fiume arido, assetato, non interrompe la favella altrui ma attende che tutto venga riversato accuratamente per poi indicar con il braccio la direzione che li attende indi...parole dalle di lui labbra ne nascono per il russo...'' ho sempre saputo caro amico, che la vostra lingua è di gran lunga più affilata della vostra lama, forse...e ripeto forse''..mentre le iridi rimangono fisse in quelle del russo me che allo stesso paion sorridere...'' nella vostra gilda hanno confuso l'arnese da affilare?''...si volta verso la direzione prima indicata, con la propria mano mentre il volto rimane verso il russo...''venite sù certe discussioni sarebbe bene elargire alla locanda magari in compagnia di quella vostra bevanda...ah...com'è che si chiama? Vokka?''..dimanda non ricordando il nome.
VALSTAF § radura comune § all'oto attento ode l verbo sibillino del mediterraneo e nulla in e favella lasciando ch'elgi dia foggio di tutta la sua arte e parte.. Mentre l'iride scrintilla '' non lo sapete ? È per questo.. Che siete ancora vivo.. Amico mio ma non temete per me. Ho arte anche in quello.. '' tentato sarebbe di dar al ser una lezione.. Ma poi alza le spalle indifferente e lento dalle spalle va a togliersi l'arco. .mentre ancor ode distratto l far secco e impervio strana danza ha quella intessuto ma un leggero s'acciglia senza dar modo al ser di ritornar suvi.. Perplesso a lui si volge '' vokka? Cos'è? Se vi riferite.. All'jdresna.. Potrei darvi ragione, ma dubito in fede che riuscireste a buttarne giù un sorso. Nettare dle diavolo lo chiaman quelli come voi..e poi non ne son mai andato lieto...'' null'altro proferirebbe per fissar or il bersaglio. Dalla sacca trae l bracciale di cuoio da poner sull'avambraccio sx per evitar il risuono del dardo. Quindi la predella al medio dx infila, il pezzo di cuoio sulle dita a coprir falangi dal indice all' anulare , il cappio di cuoio stretto al medio dx . E la dagona attacca prima al pollice sx poi andrà a sistemar posta della mano dell'arco salda ma rilassata ..quindi anche il secondo cappio della dagona andrà al medio sx. È pronto.. Or si volge di sbieco al ser prima d' andar a volgersi al bersalgio.. '' u tibià niet ? Mnia iest.... '' nel natal verbo va a premer sull'altro perchè si prepari..ma in se sa già cosa fare.. Vedrà.. oh se vedrà.
ALMIR [radura comune] chiamare contrattacco quello del russo, farebbe ribaltare un grande guerriero nella tomba, questa è un attacco in piena regola, con tutti i canoni ed annessi di catapulte e cavalleria al gran completo. Scuote il capo il franco mentre pone la di lui figura al fianco del cavaliere ma, a distanza atta a dar sfogo ai liberi movimenti che, di li a poco avrebbero liberato in quell'antico rituale. Porta la nocca inferiore dell'arco a terra mentre la mandritta si pone sopra la nocca superiore...''vedo che il bersaglio dista più passi riguardo all'ultimo nostro allenamento, quanto sarà 40 metri?''.. Favella mentre osserva i rituali gesti che daranno inizio alle danze, il tono par serio ora quando continua la favella ...''oh..ma non datevi peso nell'animo amico mio, io non ho problemi solo mi preoccupavo per voi, di certo sarete più abile con la lama''...alla fine della favella cerca di mantenere la serietà anche se, presto scoprirà l'accigliarsi dell'amico.
Toglie il cappello poggiandolo a terra indi inizia anch'egli la preparazione al tiro.. Assicura la faretra, posta alle spalle, in modo che rimanga ben salda alle sollecitazioni dei movimenti che verranno effettuati, controlla attentamente e minuziosamente la nocca superiore ed inferiore, ove sono posti i due nodi scorsoi che ancorano la corda al ligneo, indi si assicura che i nodi siano saldi. L’integrità della corda è il prossimo obiettivo da valutare ora; i polpastrelli del pollice, dell'indice e del medio della mandritta, chiusi a morsa, porta sulla corda facendoli scorrere leggeri nel cercar di capirne l'usura, dopo di che lo stesso procedimento viene effettuato per il ligneo, tutto al momento sembrerebbe in ordine ma, ancora altri controlli garantiranno il perfetto funzionamento di quell’arma. Stende il braccio sinistro all’altezza della medesima spalla, la mancina impugna il ligneo, posto in orizzontale e parallelo al terreno ad una distanza dal proprio petto di circa 40 cm, indi ne valuta il bilanciamento per trovare l’esatto punto ove impugnare, trovato l’esatto punto effettua una rotazione del polso e dell’avambraccio, da destra verso sinistra, richiamando quindi il braccio a
se ed avvicinando l’arco, che ora rimane in posizione verticale e perpendicolare al terreno, alla di lui figura mentre la mandritta andrà a sistemare, a circa 3 mm appena sopra l’impugnatura, un sottile nastro verde che andrà ad evidenziare il punto d’incocco quindi riportando il braccio in avanti andrà ad effettua una prima trazione . Tutto è in ordine, appoggia dunque l'arco alla gamba e va a prelevare da una tasca il paradita, un guanto di pelle morbida, che indosserà alla destra mano per proteggere la stessa da abrasioni possibili provocate dalla corda. Estrae ora anche un parabraccio che andrà a indossare, con cura sul braccio sinistro, onde evitare che la corda, ad un rilascio errato, possa ferire lo stesso.
Si pone d’innanzi al bersaglio, la spalla sinistra si pone in avanti in direzione dello stesso mentre la spalla destra si rivolgerà all’estremo opposto, descrivendo un’immaginaria linea retta che partendo dalla spalla destra attraverserà la spalla sinistra sino al bersaglio. Le gambe sono divaricate pari all’ampiezza delle spalle, e le gambe leggermente flesse, abbassa leggermente le spalle. Tutto è pronto, un respiro profondo andrà ad aumentare la concentrazione, tutto sembra scorrere quasi a rilento.
(fase 1/3 incocco) Poggia la nocca inferiore alla punta superiore dello stivale sinistro mentre la mancina andrà a piegare i flettenti, per quel tanto che basta per incoccare, la mandritta si porta sopra il capo per
poi scendere ad afferrare la prima freccia che ora viene posta nel punto d’incocco, in orizzontale e perpendicolare alla corda.
VALSTAF § radura comune§ Cosa significa esser arcere.. La freccia dritta sul bersalgio.. .. Attimo fugace in cui ongi cosa resta sospeso.. Equilibrio fragile e fugace mentre oscilla nel destino l'ago della bilancia e i piatti dorati ancor non tengono nulla più che quell'altalenante rossore che da vertigine . Così fa l fato.. Gettando dadi e pezzi di ogham sul tappeto verde del cerchio etterno del vivere. Altalenante.. Diversivo.. Forse mai del tutto fermo il suo gioco delle parti che ora questo ora quello tira di fili.. E ad ongi strattone cade rovinosa anima .. Fragile e sottile quell'ordine come.. Come quell'asta di lengo corroso dal tanto uccider di sogni che ongi volta si infrange su quel cerchio di lengo come fosse terime di ongi cosa. Sia esso mortal corpo o meno. E perchè vien da chieder divina provvidenza dovrebbe a me far l regalo del vittorioso elogio? Perchè non all'avverso nascosto .. O all'assediante sotto le mura ? Perch'io devo viver? spezzando la di lui lancia? E non che elgi invece alla mia ? In fondo destino comune attende.. È solo un secondo.. O poco più .. Quell'ago si sposta .. E chi decide avrà fermo.. Un secondo tra la vita e la morte, un attimo che separa che unisce forse a giudicar dall'enigmatica figura che or gli sta accanto. E si chiede come anderebbe se medesimo forse in vero avverso il loro bersalgio.. Se nella guerra sappian di fine arte e arcana virtu fare macello e vittoria.. Difficil da dire.. Che farebbero quei due così dissimil eppure uguali se di dardo dovesser fare ancora ma al vero il loro ossequio? Nessun lo sa.. Forse neppure mai succederà se no ivi, nel silenzio della foresta ove sol al campo delle frecce silenti parola solo fa vezzo di guerriero atto.. E non sangue e carne al macello.. Poco conta l suo motteggio . Al confronto.. Eppur dall'ultimo . Sorride tra se mentre osserva l lento volger al loro personal altare al loro dio .. Di silvestre e ferma virtude . Ode l vento.. All'oto giunge l suo canto .. Al respiro da risposta e al pulso sommesso del cuore.. Un tutt'uno.. Che ongi altra cosa toglie se non lui e l bersalgio.. Respiro..Di 90° va a volgersi al cerchio verso dx l'estremo basso dell'arco va a poggiar sulla punta dle piede sx socchiudendo un poco l'occhio manco, l'estremo alto anderebbe calcolar il centro del bersalgio distendendo di lato medesimo l'arco . Sempre tenuto di perno al piede. di 45 ne risulterebbe così inclinato rispetto alla gamba . La testa sola volge mentre l corpo riman fermo. Le gambe rilassate, il tronco eretto, le spalle alla normal postura. Parallele le piante . Il bersaglio risulta leggrermente più basso essendo appoggiato al tronco e non sopraelevato. Quind dovrà corregger un poco la traiettoria del dardo. .. A se richiama braccio e lengo.. Indi dalla faretra sulle spalle va a prender dardo.. Al punto di incocco inserisce, sulla corda segnato da una striscia di canapa. Carezzano le dita le pimu4 morbide com'amante e sposa insieme.. Facendo scivolare indice e medio dx.. Fino a prenderla..indice della dritta sopra, rilassato ,a fermo nella presa.. , medio e anulare sotto.. in eugual posta.. [ fase 1 / 4 ] quindi or si volge al frano " circa 30 , metro più metro meno.." poi torna a se ..Respiro.. Prima del balzo.. E a se energie chiama..
ALMIR [foresta comune] (fase 2/3 mirare) cala il silenzio maestro dei pensieri, la mente inizia il suo viaggio fatto di scudi come a proteggere l'intento, estraniando tutte le distrazioni, che in questo caso, la natura offre, dando attenzione solo a quei movimenti automatici che preludono al sibilo del dardo atto a fendere l'aria per trovare il suo scopo. La mancina dalla nocca superiore, ove era posta per flettere i flettenti, scorre lungo il ligneo per portarsi all'impugnatura che, non serrerà con forza ma, la sua stretta sarà quasi un abbraccio, troppa forza rischierebbe di compromettere la linea di tiro stessa applicandovi delle forze varianti mentre il tutto dev'esser solo una complicità fra l'arciere e l'arco stesso, un bilanciamento di forze atte a trovare la chiave di volta per un'esecuzione perfetta. Alza il braccio sinistro portandolo poco sotto la linea della spalla medesima mentre l'indice ed il medio accompagnanti dall'anulare, della mandritta, tengono
fra essi la cocca e allo stesso uncinano la corda, la di lui postura modifica in modo da flettersi, in un movimento quasi impercettibile, in avanti in modo da sentire una leggera pressione nella parte del piede posta fra la metà del piede e le dita dello stesso indi, inizia la corsa del braccio destro all'indietro mentre la punta del gomito punterà nella direzione opposta al bersaglio. Inizia la torsione dei bracci dell'arco che accompagnano in una forza sempre più crescente la tensione della corda, un leggero stridio, canto per l'oto di un'arciere, come Il canto delle sirene che ammalia il marinaio. La cocca raggiunge quasi il volto che, a sua volta, si piega leggermente verso destra e allo stesso, socchiude la palpebra sinistra per compensare lo scompenso fra i due occhi, abbassa il tiro dell'arco di circa un grado, essendo il bersaglio posto più in basso rispetto alla normale altezza d'uomo. Il respiro si fa leggero, inspira lentamente e lo stesso per l'espirazione cercando di dare fluidità ai movimenti del respiro onde evitare che la traiettoria del dardo ne abbia a modificarsi. La cocca viene portata all'angolo della bocca mentre una linea retta immaginaria che parte dall'iride posandosi sulla cocca e scivolare verso il dardo per poi morire nel bersaglio, il manco braccio, che sostiene il ligneo, rimarrebbe rilassato, sarà l'equilibrio delle forze a decidere il tutto. Trattiene il fiato un sol istante, quell'istante in cui tutto è unisono, in cui l'attimo fatale giunge senza repliche, dolce lampo di luce e seta che scivola fra le pieghe dell'aria trascinando con se ricordi sbiaditi, ultimo granello di sabbia che scorre attraverso la cruna della clessidra e che...rapidamente sarà accolto fra le braccia degl'altri compagni scivolati prima.
VALSTAF § radura comune§ Dov'è o fanciullo l tuo filisteo? Ov'hai lasciato la tua fionda? Attende l'avverso a terror che fugge semina rabbia e morte.. Ov'hai lasciato la tua divina forma ? Forse perduta oltre le nebbie? O cancellata dal suo arbitrio? nel campo tutto tace solo l vento fuscia a carezzar quelle quattro pelli che coprono l copro temprato dalle notti all'addiaccio a far guardie e lotte al gregge.. e tra te e il gigante porta ancora l'eco di battaglie.. Eppur attuale mai avverso potrebbe a se rimanere contro l furia distruttrice di quel demone uscito dall'omblio? .. Niuna.. Ma in fede porta a apollo e marte e athena.. La forma nel sasso atlante giovinesco.. Che regge in uno ongi peso del mondo. E tutto in quel lembo di cuoio? Quanta forza ricorrerebbe a trascinar nell'aria quel frammento di idea.. Ercole disossato saresti.. Eppur a quel sibilo risponde tosto anche l grido immane e animalesco della rovina selvaggia a fronte agli occhi ha portato un frammento di terra e cielo a unirsi frantumando carne e ossa.. Avrebbe a che dire forse del tuo adesso? Avrebbe a che far ora dei vostri goffi e impacciati scherni ? O forse non sorriderebbe di fronte a tanto sforzo di regger anche solo qualche secondo la forza che si annida..perchè altante ha lasciato l passo.. Niun filo porteravvi al fin del labirinto .. Siete soli.. Contro voi stessi .. a regger cotal talismano archetipo e ancestrale in una asse di lengo tutta la forma e l'idea.. Un attimo chiude gli occhi.. Serve a riempir di se il viuoto lasciato da quella voragine.. Quando li riapre la brace ardente fissa la corda come fosse la sua anima.. Ferma e decisa.. Lento e fermo movimenti porta a eseguir una prima pretrazione, portando un poco verso di se la corda quindi or un lento lungo respiro.. Marea avvolge come abbraccio copro e mente e insieme gli porta in un unico movimento armonico.. Danza antica o duello tribale.. O forse l sinuoso respiro della serpe.. Che sibila tra sete e ambra a celar veleno e ferro.. Lama lucente scintilla sotto il velluto.. mai.. La bellezza ha poco fermo al pericolo.. E or più d'ongi cosa.. Nel sole che rifulge caldo sulle fronde , nel legno che scintilla.. Nasconde la sua mano artigliata ...quindi sale.. Come astro all'alba a miracol mostrare del giorno..che avanza.. Ha sconfitto il verme sotto la terra e di nuovo farà luce del suo carro. Come sole nascente sale l braccio fino all'altezza delle spalle a ricondurre alla linea immaginaria da esse formata e non oltre.. L braccio è rilassato ma fermo.. le dita attorno al lengo .. La dagona impedirebbe in caso di rilascio troppo brusco che l'arco sfugga di mano.. Fissa per un attimo la posizione.. Un lungo silenzio che sembra fermar tempo e l'ora.. Un attimo solo prima di richiamar a se nergomante astrale ongi energia del cosmo.. La freccia risucchia.. Risucchia risucchia.. Premdendo avidamente e voracemente forza dal tutto.. La forza par circolare come vene i magia dall'arco al braccio che la tiene. Et ingigantisce il russo novello davide col filisteo aumenta di statura mentre l bersalgi si fa poca cosa.. Or un attimo ..respiro si blocca come pietrificato. La corda tira verso il viso portando infin le dita all'angolo della bocca nella posizione dell'ancoraggio mentre l gomito disegna nell'aria la sua corsa dietro le spalle in retta linea.. L'occhio sx socchiude.. [ fase 2 / 4 ]...tutt' è teso e pronto..
ALMIR [radura comune] (fase 3/3 scoccare) tende ancora la corda per raggiungere l'apice che si trasformerà in uragano pronto a sciogliere qualunque cosa si frapponga fra il dardo ed il bersaglio, le dita della mandritta lentamente ed uniformemente iniziano il loro rilascio della corda e con essa, libereranno la furia che spiegherà le ali al vento, rilascia ora, ed un sibilo ne è la conferma all'oto, la fenice ha dischiuso le ali mentre il braccio destro continua quella corsa iniziata prima e fermatasi solo per qualche istante, non abbassa l'arco ma attende il sordo rumore che il dardo provocherà all’impatto con il bersaglio, rimanendo come sospeso, in un tempo indefinito.
VALSTAF § radura comune§ tutto è teso e fermo.. Silenzio che uccide anche ongi fremito.. Tutto resta sospeso inanimato senza vita . Porta seco solo l usssurro del vento che si attira nascondendosi dietro le fronde, anch'elgi in attesa. Or la testa va leggermente a inclinar in avante per ritrovr sotto l'iride in una.. Coca.. Asta, .. Linea.. Bersalgio.. Un unico stretto cofine che ancora un volta separa l prima dal poi.. Che sebra di nuovo delimitar come portale scabro e efficente la differnza tra essere e morire.. Un unica linea sotto l'occhio ... Quindi tratterrebbe il fiato.. È l'ammio che precede lo scocco.. Ongi energia è al massimo.. Ongi sforzo compiuto.. Manca solo il tocco. .. E il canto riscuonarà come tamburo di guerra..[ fase 3 / 4 ]..
Tutto è pronto e teso.. è l'attimo che spacca il tempo. Il secondo che frantuma la corazza dello spazio, separando mondi e incorniciando di silenzio ongi cosa. è la porta che apre .. o chiude la via che porta all'essere. Come arcana danza ripete l movbimentyo che fino alla fine a sfumar nell'ultimo respiro esanime del petto che avvicina il bacio gelido della morte.. batsa così poco.. a far calare la bianca disperata attitudine, senza che nessuno possa sottrarvisi .. ingenuo colui che ad essa crea barriera a riso, fortezza e corazza scherno.. o peggio illusa creatività.. sarà l primo a varcar l'arco candido , che al magnifico giardino della Dama Di Teschio trasporta in un grido e segno.. un passo, e cuor che amai mi separò la Regina, .. et ongi e ogne dopo di me e prima avranno accesso..quanto poco.. perchè argilla frantumi briciole di songi e costruir di vane mediate per aver lieto..poco.. un sibilo.. della Falce annuncio, o la spina di dolore che l cuore spacca e la mente va veggio al senno che alcun astolfo illuso prenderebbe .. una bianca pietra, un alito di vento freddo..il tempo si ferma, l suo mantello apre.. e dopo solo silenzio e cenere. ... quanto poco. Intorno slitta come clessidra impazzita l tempo aggrappato disperatamente a quell'asta, .. e prega prega che non si sciogla l teso che non faccia arbitrio alla materia la mano che ora la regge eppure.. immobile freno solo un attimo dura.. la mano allenta gradiualmente la pressione sulla corda mentre le dita si distendono a ritrovar normale e ferma posta.. mentre l gomito dritto la sua linea segue conitnundo la via oltre le spalle fino a lo massimo.. tonfo sordo.. e poi?.. Avanti! par gridar dell'avverso l giunger nell'aria l dardo.. o forse sommesso ronzio d'ali leggere che planano gridando sulle acque in tumulto del grande fiume padre della Rus.. Ma grida Stride di rabbia e furor impresso la regina dei venti ! Avrà.. la avrà la sua vinta immota di regni e vite... e macello di sangue e carne farà dell armigero a becco e artigli fiero pasto.. .. e di fronte a tanta come non chiuder iridi e palpebre alla speranza che non vi sia l'ignobil prezzo dato? ..E chiude. a mirar col cor.. [ skill armi da tiro liv 1 ] ..e all'oto solo farebbe segno l rumor familio del dardo conficcato.. Poi abbassa l braccio.. l cordoglio qualche attimo riman .. ed è di nuovo silenzio.. [ fase 4 / 4 ] al ser si volge..
ALMIR [radura comune] un tonfo, e subito dopo un'altro segue secco ad allietare l'oto come fresca rugiada che si lascia cullare dalle onde del vento, attendendo che il raggio di sole ne colga la sua essenza, tira il russo, lampo che illumina la notte in tempesta e che spacca le nuvole. lo sguardo del mediterraneo si volge all'amico che allo stesso ricambia, bruciano ancora le iridi avvolte da quella scintilla che ancora non abbandona ma, che lentamente andrà a spegnersi come lento è il passo del sole mentre si porta nelle viscere dell'orizzonte. torna in se ora il mediterraneo, fatto che l'amico può ben capire dal solito sorriso che inizia a piegare le linee delle labbra...'' se non erro ho udito due tomfi ''... favella come a dir centro! ma in modo più comprensibile dal russo, non avrebbe capito quella stupida esultanza, anche se in verità, il franco ama veder i lineamenti contorti di quell'amico, alle battute che recluta stupide..''prego dopo di voi cavaliere''..favella mentre porta la mandritta d'innanzi ad aindicare la via, la mancina intanto sorregge ancora l'arco.
VALSTAF § radura comune§ Passato. un respiro a rilassar muscoli e mente da ongi sforzo. 'iride brace ardente cerca quella del mediterraneo e brilla come a dir fai di melgio se ti riece.. leggero motteggio che non cela neppur orgolgio di aver a parte simil, sembre pronto a dar legna al fuoco del tuo spirito.. ma non dai peso.. i fondo è un ribelle e tra se si chiede se mai disciplina militar del'armata possa in se chiuder in arma e corazza la forma sua.. ma l risponder è lo stesso. No. Tal è ,e tal rimane ma ciò sempre vorresti che fosse. Libero, ribelle e selvaggio dardo che mai l suo cerchio trova nje arco ne faretra.. ma va bene così.. sorride.. e s'acciglia un poco.. '' mhh direi che siete molto milgiorato ser Almir dall'ultimo.. dorse tra qualche.. migliaio di anni raggiungerete il centro.. '' mezzo sorriso si leggero scherno ma senza infamia mentre l'arco ripone togliendo predella e dagona.. indi anderebbe a raccoglier dalgi albero il bersalgio.. '' mhh si proprio migliorato.. ''.. controllando che l medio non sia dietro di lui la mano sx appoggia al lengo mentre la dx impugna la freccia e va a estrarla. per poi riporla.. quindi a lento passo tornerebbe alla linea di tiro.. l gesto del ser mira ad apriprti la strada ma scuote la testa.. '' son cavalier messere.. devo lasciarvi il passo.'' tacerà che l codice vuol che sempre loro debban andar avante per coprir eventuali pericoli e attenderà ch'ei gli si faccia fronte per tornar di nuovo in magione..
ALMIR [radura comune] osserva l'amico mentre muove i passi verso il bersaglio ma, non prima di ribattere, alla di lui maniera...''il vostro è un gradevole complimento''..favella, sa bene d'esser migliorato ma il modo in cui il russo propone è quello di chi punto controbatte, porta l'arco alle spalle mentre il cavaliere recupera l'armamentario, si china ora a raccogliere il cappello e si avvia verso il bersaglio...''anche voi siete migliorato''...favella voltandosi in direzione dell'amico mentre si accinge a recuperar il bersaglio che ora pone sotto braccio, avviandosi dunque verso l'area di tiro..''questo è vostro''..favella sorridente ponendo la tonda tavola lignea al cavaliere.
VALSTAF § radura comune/ cittadella§ sorride l russo al suo rimando come sempre l caro amico fatica a tener a freno la risposta.. '' dite? ma non so vedremo.. '' indi attenderà osservandolo dal dietro.. mentre si allontanna verso gli alberi per riprender l cerchio..indi in se serio si fa un momento l cereo..a se pensa a quel che vorrebe far e ancora non ha avuto occasione .. l ser si vede che di rado.. e la congrega impone una presenza costante .. ma ha deciso molto tempo addietro al tempio.. quando ossservandolo si è reso conto.. indi lo farà ma non ora..avranno tempo spera a reincontrardi e allor sarà buona prova... per adresso si accontenta di rimaner muto al suo fianco mentre spalla a spalla lascian la foresta.. '' oh no mio caro tenetelo.. non sia mai che vi tolgo l mezzo per diventare.. come me.. '' sorride poi null'altro.. mentre l ritorno prende la mente dietro mille pensieri vola..avrà tempo.. solo pensa. avrà tempo..

Role 2

ALMIR [foresta di luce/sentiero presso laghetto] gli stivali sfioran il manto di foglie lasciatesi cadere senza vita, il passo è deciso mentre il mediterraneo si porta nel luogo di quell'appuntamento regolato via missive, appuntamento d'arme, pur senza che niuna lama ferisca o nessun dardo dilani le carni. Alle spalle l'arco corto, e sotto esso giace la faretra contenente quattro frecce ben accuminate. Uno sguardo alla volta celeste, ove il sole lento inizia la sua discesa verso le viscere dell'orizzonte, disegnando, come con mano sicura, tutte le sfumature di quel rosso che pare il fuoco in cielo. Una sacca porta nella dritta ove è riposto un disco di legno, che servirà da bersaglio, e due corde, che a loro volta si adopereranno per fissare lo stesso.
EMIRYS )sentiero-->presso laghetto(uscita da poco dalla Fortezza dei Cavalieri il passo la condurrebbe verso il loco dell'appuntamento, nei pressi del laghetto nella Foresta di Luce. Non cavalca la nordica, ma solo i suoi passi l'accompagnano. Ha indosso le vesti di congrega, e alla cintola legata la lunga che batte ritmica ad ogni passo ma, avrebbe tirato quella sera la novizia, e con se porta il suo arco lungo in tasso, lavoro perfetto degli MdM. Il crepuscolo batte ancor caldo sul viso mentre un pensiero la porta per un attimo lontano..poi ancor passi, mentre di più si avvicinerebbe ...A tracolla vi è la faretra di cuoio intarsiato con all'interno le sue venti frecce. Impennate di piume di rapaci e di oche sibillerebbero qualcosa..Or, ancor pochi metri è sarebbe giunta.
ALMIR [foresta di luce/spiazzo/laghetto] la luce è ancora sufficiente per una sessione di tiri, affretta il passo ora mentre si accinge ad entrare in quello spiazzo che sembrerebbe fare al caso loro, d'egli e della nordica, con cui ha fissato l'appuntamento. Si ferma ora a controllare il loco da dove scoccare, le iridi scrutano gli alberi che sembrerebbero distare più di 30 metri. Estrae dalla sacca il disco, colorato appositamente di bianco per renderlo più visibile mentre gli estremi d’esso, sono attraversati da due fori fra cui scorreranno le due corde che serviranno a fissare il bersaglio senza recare danno alcuno agl’alberi. Volge passi verso gli alberi fermando la sua figura a pochi passi da essi. Lo sguardo, attento, si posa su due alberi abbastanza vicini da permettere l’ancoraggio del disco. Estrae le due corde che ora fissa ognuna ad un foro indi si avvicina agli scelti, la mancina ne sfiora la corteccia del primo, a cui andrà a legare una delle corde…”non temere niun danno offenderà la vostra corteccia”…favella quasi in un mormorio sommesso mentre si accinge ad abbracciare, con la corda, il primo fusto d’albero, lo stesso per il secondo albero e il secondo capo di corda indi… un paio di pacche, come se, le porgesse a spalla amica mentre si porta al bersaglio per controllarne la stabilità. Tutto sembrerebbe a posto, muoverà passi verso il loco scelto per il tiro ora.
EMIRYS )laghetto-->spiazzo(Arriverebbe nel punto in cui, tramite missiva, Almir l'avrebbe aspettata. Posto ideale per tirare, per allenarsi insieme. Un sorriso le nascerebbe sulle rosee quando già intravedrebbe l'amico posizionare il loro bersaglio. Si ferma un solo istante. Poi riprenderebbe ad avanzare i passo, più veloce e deciso verso di lui. Non appena arriva al perfetto centro del loco si guarderebbe intorno, come a meravigliarsi del posto non ancora mai visitato. La tranquillità che ne perverrebbe sarebbe totale. Ora mentre lui indietreggerebbe lo guarderebbe ritta ..e con tono di voce allegro ma preciso allo stesso tempo verbierebbe ''Sid et Honor amico mio!.'' E pensa che forse era la prima volta, da quando è entrata in congrega che lo saluterebbe in tale modo. Era anche la prima volta che vedeva in abiti di Novizia. Or le verdi iridi si proiettano nel viso di lui attendendo la sua favella.
ALMIR [foresta di luce /spiazzo] si volta ancora una volta verso il bersaglio inclinando il capo verso sinistra come a controllare che tutto sia esattamente come deve'esser indi...rivoltando la di lui figura verso l'aria di tiro si avvia. Alle iridi la figura ch'egli attendeva si palesa, un sorriso increspa le di lui labbra, ella è in vesti da congrega, l'ultima volta che l'aveva vista erano solo speranze e sospiri persi fra le decisioni da prendere che avrebbero mutato il corso della vita. E’ riuscita nell’intento e questo rende il mediterraneo fiero d’ella, ciò che indossa è parte dell’anima dell’isola delle mele ci vuole forza e coraggio per far schiudere alcune porte. Aumenta la frequenza dei passi per azzerare quella distanza che ancora separa le due figure...''Mare Asperum Milady!''..quasi un'esclamazione la sua, come a sottolineare la di lui gioia, un cenno del capo mentre la mandritta si porta al capo ad afferrare qualcosa che non trova. scuote il capo osservando le di lei iridi cercando di sopperire a quel gesto dettato dall'abitudine, il cappello in questo meriggio riposerà alla locanda, ove attualmente alloggia il franco...''lady Emyris ditemi, raccontatemi della vostra fierezza''..favella, sa bene la fierezza che ostentano i cavalieri, e poi… anche un amico, ad egli caro, ne fa parte e nell’ultimo incontro, proprio in un altro allenamento, il mediterraneo si era divertito a suon di battute ricambiate puntualmente. Un sorriso accompagna le di lui parole mentre sfila dalle spalle l'arco.
EMIRYS )spiazzo(ancor lo guarda mentre la di lui favella esce dalle sue labbra. Si porterebbe un passo avanti mentre noterebbe il gesto alla ricerca del famoso cappello. Or proferirebbe ''E' un tale compito ma una tale gioia essere entrata in questa nobile Gilda...ma ne parleremo un giorno con tranquillità. Ora non sprechiamo gli ultimi raggi di sole...''Poi guarderebbe il bersaglio, assottiglierebbe le palpebre mentre ne calcolerebbe mentalmente la distanza..poi verbierebbe seria ''Avete posizionato il bersaglio a circa 30 metri se non sbaglio.''.Poi si porterebbe al suo fianco ..e con un gesto lo inviterebbe ad iniziare.
ALMIR [foresta di luce/spiazzo] ascolta le di lei parole e qualche cenno del capo le accompagna mentre i polpastrelli dell'indice e del medio della mandritta scorrono lungo il ligneo per cercar eventuali crepe, lo stesso, essi, fanno per la corda...''si avete ragione Emirys...o, preferite cavaliere?''.domanda in tono scherzoso indi ancora parole dalle di lui labbra ne nascono per ella..''è pur sol un'impressione madame o voi siete più seria del solito, a che la mente mi porti pensiero ricordo di una dama più allegra''..favella mentre inclina leggermente il capo verso ella e le palpebre si assottiglierebbero appena..''o forse è sol colpa delle nobil vesti che vi abbracciano''..finisce mentre la mancina tiene il ligneo e la mandritta prova una prima leggera trazione.
EMIRYS )spiazzo( Arrossisce quasi. Poi sorride, nel sentir il tono in cui le parole sono proferite. Penserebbe ad una risposta esaustiva ..ma poche parole come è nella sua natura'' Le vesti che si hanno addosso non cambiano una persona..o forse solo dei pensieri quest'oggi.'' Ma ancor nascerebbe un sorriso per lui, che gli è caro amico. Poi si sposterebbe di qualche passo nel vederlo già alle prese con al sua arma.''Forza...bando alle ciance, che abbia inizio il nostro allenamento.''.La natura della nordica non avrebbe accennato a diminuire, lei rimane sempre una person involucrata in se stessa, inscardinabile...come una lastra di freddo ghiaccio.
ALMIR [foresta di luce/spiazzo] le di lei parole ora si chiudono dietro quel modo d'esser, il ghiaccio maschera indelebile dei nordici, eppur non si spiga come sia possibile che gli amici più cari siano nordici, così diversi, quasi opposti. Un sorriso sorprende i di lui lineamenti mentre l'amica invita a iniziare le danze. Un cenno del volto con fare accigliato ma scherzoso...''ai suoi ordini milady, o forse cavaliere''..favella mentre ora lega un pezzo di stoffa al di sotto, di circa 3 millimetri, dal punto in cui la freccia scorrendo ha lasciato un leggero segno nel ligneo, servirà da punto di riferimento, allo stesso, estrae ancora dalla sacca un guanto, a tre dita, fatto di pelle morbida, che andrà a ricoprire l'indice il medio e l'anulare della mandritta per evitare lacerazioni agli stessi, estrae ancora un parabraccio che indossa sull'avanbraccio sinistro, onde evitare, che per qualche errore, la corda vada a lacerare le carni, tutto viene fatto come un antico rituale mentre qualche sguardo regala all'amica che forse inizia a spazientirsi.
(fase 1/3 incocco) è tempo di far sul serio come dalla dama proferito prima, appoggia la nocca inferiore dell'arco sulla punta dello stivale destro e la mancina preme appena sulla nocca superiore per far si che i bracci si flettano appena. La mandritta si porta sul capo per poi scendere alle spalle ove...i dardi attendono, la prima freccia lascia la sua sede per esser portata in orizzontale parallela al terreno e perpendicolare alla corda, ove il bacio della cocca si schiude all'incontro con la corda. Scorre la mancina, prima posta sulla nocca superiore, lungo il ligneo andandolo ad impugnare, il braccio si alza appena rimanendo ancora basso e disteso, un lungo respiro...sta per aver luogo quella danza fra la vita e la morte ove… il dardo sarà la linea di confine fra l’una e l’altra.
EMIRYS )spiazzo(Si allontenerebbe ancor di un mezzo passo, mentre ne guarderebbe la preparazione .Come un rito. Il rito di chi ha quell'arte nel sangue e nel cuore, di chi dopotutto nasce e vive da arciere. Poi silente rimane, mentre vede l'amico posizionarsi sulla linea di tiro, mentre già la prima freccia andrebbe a sfilare..e sarebbe già pronta per il suo destino. -che sia un buon tiro- pensa la nordica tra i suoi pensieri. Tratterrebbe il respiro, quasi a non voler disturbare con la sua presenza. Non si muoverebbe e non favellerebbe nulla.
ALMIR [foresta di luce/spiazzo] (fase 2/3 mirare) posizionato di fronte al bersaglio con i piedi ad una distanza fra essi pari all'ampiezza delle spalle, la spalla sinistra volge frontalmente verso il bersaglio mentre la destra rimarrebbe esattamente nella direzione opposta, le gambe son leggermente flesse. Tutto sembra pronto, ancora uno sguardo fugace all'amica, che osserva attenta, un lieve sorriso prima di riportare le iridi all'obiettivo. Il sangue quasi rallenta come a cercar di non disturbare, inizia alla mente quel rinchiudere se stessa fra pareti invisibili, solo un obiettivo, solo un desio che presto diverrà azione. Alza ora il braccio portandolo poco sotto la linea delle spalle, le spalle sono leggermente basse nella normale postura ed il braccio viene tenuto quasi rilassato, non rigido, per evitare di influenzare la traiettoria del dardo, lo stesso la mancina che afferra il ligneo. Tutto deve esser unisono, tutto deve esser una forza che si equivale con le forze sprigionate dall'arco, creando quell’equilibrio fondamentale ad una buona riuscita dello scocco, un corretto bilanciamento di forze da cui dipende la precisione, da cui un giorno, forse, potrebbe dipendere la vita stessa. L’indice ed il medio chiudono in una morsa la cocca mentre l’anulare poggia sotto il medio, inizia dunque la corsa verso la spalla destra, essi uncinano la corda e con essa portano l'inferno all'estremità opposta al bersaglio, il gomito destro si porta all'indietro, anch’esso puntando nella direzione opposta al bersaglio mentre le scapole si comprimono. Il capo viene piegato verso destra mentre l'occhio sinistro andrà a chiudersi per rimediare allo squilibrio causato dall'occhio dominante. La corsa della cocca si fermerà alle labbra mentre ora l'iride, poco sopra la cocca, crea una linea immaginaria che parte da essa, per poi scivolare lungo la freccia, la punta, ed in fine, il bersaglio. Il dolce stridio della corda allieta l'oto. Tutto è nulla ora, tutto è tutto, l'arciere entra a far parte dell'arco e l’arco sarà arciere, corpi diversi ma una sola anima.
EMIRYS )spiazzo(Conosce quel momento, quando tutto pare zittirsi, annullarsi, quando tutto il corpo e la mente sono una cosa sola con l'arco. Quando la corda inizia il suo movimento di trazione la mente si porta lontano con essa. Poi gli occhi della nordica leggermente si assottigliano, studiano esattamente la posizione e le parti del corpo che sono totalmente controllati dal mediterraneo. Porta un respiro lento e silenzioso, ma carico di aspettativa per lui, per la traiettoria che sia più pulita possibile per la freccia che compia il suo destino. Ora ancor rimane silente...ma in quel silenzio vi è tutta la sua proiezione per l'atto che anche ad ella appartiene.
ALMIR [foresta di luce/spiazzo] (fase 3/3 scocco) i bracci dell'arco son piegati dall'abbraccio complice della corda, accumulano pressione risuonando in sintonia con lo stridere della corda che, a sua volta, accummula tensione, un fatale unisono che presto si trasformerà in un vortice rapido e deciso, onda che tutto travolge portando con se frammenti di ricordi e speranze negate, marcata linea che separa ben distintamente la vita dalla morte, occhi che non vedono, occhi senza pietà, una sola meta null'altro è ammesso. Niuna espressione si palesa al volto del franco, volto senza tempo ne emozione, ultimo volto che, iridi malcapitate, imprimeranno nella loro anima e che porteranno con se quando... l'ultimo alito di vita sfuggirà dal loro corpo come mani che cercano di trattenere disperatamente la sfuggevole sabbia. Il respiro del mediterraneo quasi si placa in apparente morte, è il momento di liberare il falco che spiegherà le ali al vento bruciando in esso e nutrendosi dello stesso. Ferma il respiro per un istante, ancora un leggero ed ultimo allungo della corda che la porta all’apice della tensione, ora e solo ora, inizia il rilascio della corda, uniformemente e lentamente, sino a liberarla dagli artigli che la bloccavano. Un sibilo, ed il falco spicca il volo dal suo nido avvicinandosi minaccioso alla preda, preda che non avrà il tempo di vedere, capire, ma che sentirà solo il morso del serpente mentre il bacio della morte ne avvolge le membra placando in essa rabbia e voglia di vivere, piegandone l'orgoglio e spezzando il sottile filo che lega la vita come ramoscello fragile e secco per poi...condurla dolcemente per mano fra i campi dell'eterna pace, donandogli il sonno che sogni non ha. Dopo il rilascio continua il movimento del braccio destro all'indietro sino a portarlo parallelo al corpo rilassando i muscoli, la mancina mantiene ancora il ligneo, poco più basso, della linea delle spalle, rimarrà tale sino a che l'oto non catturerà quel sordo rumore che il dardo produce all'ingresso con il bersaglio, il respiro torna normale e la mente si risveglia come da un torpore iniziando a cogliere ogni particolare prima tralasciato.
EMIRYS )spiazzo(Non muoverebbe nulla, e parerebbe che in quel momento nulla si muove. Solo il fino rumore di corda d'arco fa il suo accenno, mentre il mediterraneo si apre anch'egli a quel volo. La tensione della corda parrebbe portata al massimo, tensione della corda che mirerebbe perfetta la novizia. Socchiuderebbe gli occhi in proiezione della scatto del proiettile, come a volerne rubare l'immagine, un frammento di tempo, mentre questo si fa posto tra l'aria. Spezzandola. E' un attimo veloce, quello che conta e arrivare al cuore del nemico, ferendone le parti vitali almeno. La freccia del mediterraneo scatta crudele verso quel cuore, immobile è il respiro che par annullarsi anch'esso mentre tutto ciò ha il suo momento. Ora il dardo non sarebbe più visibile..eppur un sordo rumore pare esser nato.
ALMIR [foresta di luce/ spiazzo] riprende quella regolare vita, sospesa mentre l'atteso tonfo giunge come un lampo secco e rapido. Abbassa la mancina che sorregge il ligneo mentre volge il capo al suo fianco ove...la compagna di tiro, in questa serata in cui brucia la passione per quell'arte, è rimasta silente per tutto il tempo come ad accompagnare con la mente quei riti, quello scocco, ed il dardo stesso. Un sorriso si apre al volto del mediterraneo mentre le di lui iridi fissano la dama ora...è il momento d'ella, ora anche il di lei dardo freme nell'attesa di congiungersi con il bersaglio...''prego Emirys''..favella, scostandosi per lasciar il posto alla novizia mentre la mandritta accompagna le di lui parole in un movimento che indica il loco di tiro.
EMIRYS )spiazzo( parrebbe destarsi, mentre ode l'invito fattole dall'amico. Spunterebbe un sereno sorriso sulla giovane novizia mentre ora i passi compie in direzione dello spazio occupato poco prima dal franco. Non favella nulla, si porta in posizione mentre tutti i suoi pensieri sono lontani ..dove la sua concentrazione prenderebbe ora forma e sostanza. Si toglierebbe l'arco degli MdM da dietro al schiena e lo impugnerebbe con la mano sinistra, ove lì, ove la mano impugna l'arco è stata posta una striscia di cuoio per garantire maggior tenuta e precisione, ove la freccia da lì a poco sarà posabile e garantita da migliore stabilità. Un istante dopo la mano destra si porterebbe a sfilare la prima freccia piumata dalla faretra ben legata dietro la schiena. Un solo respiro mentre posizionerebbe e preparerebbe tutto il corpo. Assottiglierebbe per un attimo la vista per meglio identificare il bersaglio che disterebbe circa 30 metri sulla linea di tiro..sorride, ma pare un'illusione sono quei momenti che la ricoprono di vita che pulsa. Busto eretto, posizione che la vedrebbe perpendicolare dinanzi al bersaglio,offrendogli, com'è abituata il suo fianco sinistro. I piedi sono divaricati distanzierebbero tra loro circa 50 cm.,e le punte parallele al bersaglio. Le gambe anch'esse leggermente flesse per ottimizzare l'equilibrio e il peso del corpo, ma estremamente morbide. Impugnerebbe il suo arco con la mano sinistra, tra pollice e indice lo terrebbe, mentre la mano destra posizionerebbe la freccia sulla corda in modo orizzontale, mentre il dito indice con la prima falange sarebbe sulla corda sopra la cocca e il medio e l'anulare sotto la cocca, ma facendo attenzione a non toccare la corda, ma le manterrebbe distanziate quanto basta. Ora la cocca sarebbe inserita nel preciso punto d'incocco. Ora , in quel preciso istante, quando tutto pare pronto inizierebbe ad sollevare il suo arco ( 1/3 incocco).
ALMIR [foresta di luce/spiazzo] si scosta dunque lasciando il posto all'amica, allo stesso riporta l'arco a tracolla mentre congiunge le braccia incrociandole al petto. Osserva con cura ogni movimento d'ella, quei movimenti poco prima fatti da egli e che ora, sembrano ritrovare nuova linfa di vita nella prosecuzione della novizia. Il silenzio si posa fra i due rendendo nuovamente tutto quasi irreale. Rimane fermo il franco, quasi impassibile per non disturbare il cavaliere mentre si appresterà al tiro, di certo in battaglia non si avrà mai questo lusso ma, questo è il momento in cui rimarranno alla mente quei silenzi e che potrebbero esser richiamati in battaglia stessa.
EMIRYS )spiazzo(Controllerebbe tutto il suo corpo, ogni dettaglio, ogni spostamento incerto avrebbero palesato una sconfitta. Ma lei parrebbe pulita in quei movimenti, e non avrebbe sbagliato. Ora mentre l'arco prenderebbe a sollevarsi, sempre saldamente tenuto con la mano sinistra, Con la freccia incoccata nel punto d'incocco, porterebbe lo sguardo lontano al bersaglio, mentre il braccio sinistro sarebbe sollevato ora alla stessa posizione di quello destro, e anche il gomito si manterrebbe su questa linea, facendo attenzione a non far si che sia sotto o troppo sopra l'altezza della spalla. Continuerebbe a tendere la corda, mentre questa inizierebbe a stridere leggermente..ma la tensione della corda avrebbe dato maggiore sicurezza e maggior aumento alla gittata. Chiuderebbe l'occhio lontano dalla corda, mentre il piumaggio lussuoso della freccia le sfiora lo zigomo, prenderebbe così la mira, mentre continuerebbe a controllare tutto, dai piedi, alle gambe, al braccio dell'arco e a quello della corda...Parrebbe ormai al massimo, le scapole quasi dietro al sua schiena vanno a sfiorarsi..(2/3 mira).
ALMIR [foresta di luce/spiazzo] l'arco che la novizia solleva è l'ultima immagine che si imprime alla mente poiché... chiude le palpebre or il mediterraneo come a contemplare il silenzio adornato da quei rumori che riempiono l'oto come fossero melodia. Si insinua fra quelle melodie lo stridere della corda, prima piano per poi aumentare d'intensità, ripercorre quei gesti alla mente come se in realtà le iridi potessero mirar quel gesto. Stridere che sembra esser all'apice eccoci.... la fenice fra poco inonderà l'etere cospargendo la stessa di lingue di fuoco per poi....spegnersi sulla preda rendendola cenere. Riapre le palpebre e la novizia sembrerebbe compiere l'ultimo gesto...ossa e sangue che pietrificati ed imponenti ostentano la terribile forza di chi sa essere arma, arma nell'arma.
EMIRYS )spiazzo(Tutti i muscoli dorsali e pettorali sono coinvolti, mentre la sua mente è tutt'uno con la freccia. Rimarrebbe per un attimo sospesa, come il silenzio prima della battaglia, come il silenzio che nasce e vive sempre in lei. Lei è la freccia è l'arco, è al corda tirata è il bersaglio. Ancor un pò tirerebbe la corda, questa sentirebbe tesa al massimo. La corda è perfettamente tirata. E negli occhi della novizia, solo ghiaccio e tempesta che vivono in lei. Cosa vedono i suoi occhi,quali bersaglio in realtà?..Eppur nulla pare destarla, sospesa e presente alla stesso tempo. Ora inizierebbe il rilascio, mentre tra un attimo le dita che trattengono il proiettile avrebbero mollato la presa. Ma un occhio capace avrebbe avvertito nella figura della nordica un lieve spostamento del tronco in avanti, forse un 'illusione , come se lei volesse idealmente cercare di avvicinare la freccia al bersaglio. Prima dell'arco e della freccia sarà sempre lei caricata e proiettata verso il bersaglio. Un attimo. Ecco, l'indice in trazione arriva al punto di rilascio, sfiora leggero l'angolo della sua bocca...Ora il dardo compirà un viaggio rapido al cuore del suo spietato nemico {esp. armi da tiro liv. II} (3/3scocco).
ALMIR [foresta di luce/spiazzo] una frustata accompagnata da un sibilo, scocca la scintilla che incendia qualsiasi cosa attraversi, le iridi rimangono fisse sulla novizia, inutile lo sforzo di seguire il falco dopo aver spiccato il volo ne ascolterà la sua fine, un tonfo sordo che ora, risuona all'oto, le di lui labbra si scostano accennando ad un sorriso mentre parole per la dama dalle sue labbra ne nascono...'' avete udito?''...favella mentre scosta solo ora le iridi verso il bersaglio ...''che ne direste di andar a recuperare i dardi, vediamo quanto siete migliorata''..favella in tono scherzoso riportando alla mente quei lontani tiri alla guarnigione.
EMIRYS )spiazzo( Sentirebbe solo il rumore della freccia che taglia l'aria, violentandola. Subito dopo il tiro andrebbe a ricontrollare la posione dell'arco e della mano che lo impugna poichè sa bene la novizia che dopo un tiro l'arco potrebbe e di slitto tenderebbe a ruotare. Poi pochi istanti dopo, ode la voce del suo amico. Gli sorriderebbe mentre le parole le ricordano qualcosa che ha a che fare con un passato che è lontano nel tempo. Rilasserebbe il braccio con l'arco giù ..e si porterebbe con egli al bersaglio bianco. Quale posizione avrà preso la penna di rapace?.
ALMIR [foresta di luce/spiazzo] passi che si avviano verso il bersaglio, alle iridi prima un punto poi sempre più grande si rivelano i due dardi, uno sopra l'altro e circa nello stesso punto...''si ve lo concedo siete migliorata''..favella ancora mentre ella segue di pari passo...''sapete...l'altro dì ho scambiato qualche dardo con un vostro confratello''...non rivela il nome ma solo continua...'' voi cavalieri siete agguerriti''...finisce mentre una leggera risata si leva. Stacca il proprio dardo con forza per poi scostarsi...''il vostro, a voi, possiam dire che siam migliorati ma il centro ci sfugge ancora?''..dimanda mentre porta la mancina al capo come a massaggiare parte dei capelli.
EMIRYS )spiazzo( Porterebbe un leggero colpo, quasi una spinta amichevole al fianco del franco. Sorriderebbe e verbierebbe lesta a quel favellare..''ah grazie amico mio, ci tengo molto a non deludervi nella materia comune!''. E una fragorosa risata avrebbe vita sul viso della nordica. Una risata leggera ma viva che penetrerebbe la vite che nasconde e che ha dentro di lei. Poi si porterebbe a mirare esattamente le due frecce, vicine al centro....-non male -pensa la nordica. Il piumaggio del suo proiettile ancor vibrerebbe caldo. Poi lo riprenderebbe dal disco e lo controllerebbe ..sperando non si fosse danneggiato. Per lei quell'equipaggiamento ha e avrà sempre un valore speciale. Si porterebbe a rinfilarlo nella faretra di cuoio intarsiato in mezzo alle altre mentre alza gli occhi mentre il verbiare del mediterraneo ancora la coglie. Risponde ''Cosa intendete per agguerriti??''. Poi un gesto e un favellare come a chiudere invece l'argomento'' Non male no.. questi nostri tiri!''. E lo guarda negli occhi attendendo parole.
ALMIR [foresta di luce/spiazzo] ripone il dardo nella faretra, in quanto all'arco e lo stesso dardo, saranno minuziosamente controllati in seguito, ora...il sole è perso fra le fronde e probabilmente anche all'orizzonte, ultimi spiragli di luce iniziano lentamente a smarrirsi. Osserva i gesti della nordica e ne ascolta il dire...''oh...nulla in particolare Emirys''...una piccola pausa mentre sistema l'arco ponendolo alle spalle… ''ho tirato con un vostro confratello come già vi dissi''..ferma ancora un istante la parola mentre le iridi si volgono a quelle d'ella..'' un caro amico fra l'altro, mah...non importa''...favella mentre un gesto della mandritta eloquente indica, che non ha importanza...''venite ''.. invitando la dama a far ritorno.
EMIRYS )spiazzo( Gli sorriderebbe e favellerebbe''Non preoccupatevi, l'esser agguerriti fa parte di un quotidiano allenamento'' e riderebbe lieta, scherzando ormai alla fine di quella calda e piena giornata. Poi si riporterebbe l'arco a tracolla mentre il sole si intravede basso sulle acque del lago. Si allontanerebbero insieme...la novizia sarebbe presto tornata alla sua dimora.
almiran
00domenica 3 maggio 2009 22:38
Spazio insufficiente per tutte e tre le roli, continuo seguendo
Role 3ALMIR [foresta di luce/sentiero presso laghetto] il sole è alto all'orizzonte, l'aria limpida, ottimo giorno per tirare, già... tirare, ancora una volta il mediterraneo volge passi ad un appuntamento regolato tramite missiva, niuna idea di chi possa esser l'autore della stessa ma, di una cosa è certa, mai rifiutare una sessione di allenamento con l'adorato arco, e poi... questa, come altre, servirà ad automatizzare quei gesti che lo fan sentire vivo. Gli stivali appena lucidati come se si portasse ad un appuntamento galante, il resto del vestiario rigorosamente nero, infine l'inseparabile cappello che in tanti passi lo ha accompagnato. L'arco corto giace a tracolla appoggiato alla faretra in cui, giacciono cinque frecce ben accuminate, mentre nella mandritta stringe una sacca con dentro il disco con due fori alle estremità, che fungerà da bersaglio e due corde che userà per fissare lo stesso in modo da non danneggiare gli alberi. Passi che ora raggiungono uno spiazzo...''ideale per tirare''..mormora fra se e se indi, dopo aver dato un'accurata occhiata, individua ove bloccare il bersaglio, due alberi vicini sembrano fare al caso loro, dìegli e della figura che presto dovrebbe giungere.
KRAMBER [sentiero/laghetto] Alto nel ciel il fratello sole irradia la natura che innanzi agli occhi s’apre. Il fresco odor di fiori appena sbocciati che dolciastra rendon l’aria. Passo veloce e deciso avanza lungo il sentiero, quest’oggi con abbigliamento consono per impratichirsi con l’arco. Niente mantello, faretra con sei freccie e l’arco lungo sulle spalle, l’arma che da parecchio non tende, se non dai giorni con il suo tutore Prodavan, quando nelle calde giornate estive praticava. I pensieri calano ora alla missiva inviata a ser Almir, che ancor non conosce di persona, ma grazie ad alcuni amici, della sua fama giunse all’oto. “Spero di fare bella figura e di riuscire ancora a tendere l’arco”, si preoccupa verbiando a bassa voce, mentre avvolte dai cinguettii dei pennuti, si accorge di essere quasi giunto a destinazione. L’agitazione di questa nuova esperienza qui ad Avalon, con un degno compagno d’armi potrebbe generargli degli errori, ma la sua mente si impone la calma. Abiti aderenti, di un blu acceso, del color delle profondità marine. Innanzi allo sguardo, mentre fissa dei bersagli alle piante, colui che proprio si aspetta di trovare.. “Sid sir Almir, sono lieto di incontrarla e che abbia accettato questo mio invito, il mio nome è Kramber, Corinn”, reverenziale inchino con il capo.
ALMIR [foresta di luce/spiazzo] passi che ora si portano decisi verso quegli alberi, che faranno da trappola per il disco, ivi giunto estrae dalla sacca il disco colorato di bianco che inizia ad avere qualche imperfezione viste le ormai innumerevoli visite prepotenti dei dardi, e quel colore renderà il bersaglio più visibile accentuando il contrasto che crea con la vegetazione. Lega i due capi delle corde facendoli passare attraverso i due fori indi, assicura il primo capo al primo albero, lo stesso fa con il secondo capo della corda e il secondo albero, tutto sembra in ordine, scruta attento le corde che facciano presa ma che allo stesso, non siano fonte di danneggiamento per quei fusti, le dita della mandritta scorrono leggere sulla corda per poi posarsi sulla corteccia di uno degli alberi...''tutto apposto non subirete alcuna offesa''..favella mentre un paio di pacche volge al fusto sotto esame, la stessa operazione di controllo effettua anche per il secondo albero ospitante in fine, raggiunge il bersaglio, posizionato ad altezza uomo e sospeso fra i due alberi, assicurandosi che rimanga fermo. Volge la propria direzione verso l’area di tiro scelta il volto è rivolto alla madre terra come se pensieri si fossero impossessati della mente, una voce, improvvisa, anche se attesa, attira l'attenzione del mediterraneo, le di lui iridi scorrono sino ad incrociare quelle di chi ora saluta e attende risposta. La mandritta si porta a tirar su appena l'ala del cappello mentre il sopracciglio destro inarca, l'uomo sconosciuto della missiva si rivela allo sguardo ora, un osservazione attenta prima di rispondere come se volesse capirne di lui le vere intenzioni, un arco lungo è riposto alle spalle dello sconosciuto, ed il vestiario è attinente ad allenamenti con quell’arma, il suo dire pare sincero, un piccolo accenno del capo. Forse troppa è la prevenzione per chi, probabilmente ha solo il desio di fondere la propria anima con quell'arma...''Mare Asperum ser Kramber, il mio nome è Almir Lefreve ma il mio desio incorre nel saper chi vi ha informato ch'io tiro d’arco''..parole che sgorgano pacate e che sono atte a dar l'impressione che la di lui domanda sia solamente curiosa, e senza fini secondari.
KRAMBER [spiazzo] Spera di non aver distratto dall’intento colui che tanto si adopera per fissare il bersaglio tra gli alberi. Il suo sguardo può solo notare la cura con cui saldamente fissa il bersaglio, senza intaccare e danneggiare neanche il più tenero dei germogli che dagli stessi fioriscono. “Potrei esservi d’aiuto in qualche maniera?”, dimanda ora che si è voltato nella sua direzione, ma che purtroppo avea terminato il lavoro. Un sorriso sornione compare sul viso, soddisfatto del clima e dell’azzurro cielo, che a cornice di quello tanto spettacolare e suggestivo luogo tranquillo, funge. Non vuole mettere magari in cattiva luce chi possa avergli dato quel riferimento e cercando di divincolarsi da quella dimanda che lo incuriosisce verbia “Sono venuto a conoscenza della vostra bravura da alcuni amici, che tanto cari, mi hanno aiutato nel mio intento fornendomi vostro nome..” un certo disagio prova, non fornendo quei dettagli. “Spero di non avervi disturbato invitandovi a questa mia esercitazione, Vedete è parecchio che non faccio uso dell’arco e vorrei impratichirmi con questo.. Il mio l’ho perduto nella foresta prima di giungere ad Avalon”.
ALMIR [spiazzo] Le fronde cantano cullate dal vento e sprigionano i loro colori baciati da schegge di sole, qualche volatile passa sopra le loro teste ma, questo non distrae l'attenzione del Franco verso quella figura che ora parole gli volge. Qualche leggero accenno del capo come a far capire che segue attento la favella, il quale, niuna informazione inerente alla domanda del mediterraneo contiene, nonostante ciò, la di lui risposta negata non graverà in alcun modo sul proseguo del meriggio. Sembrerebbe tutto in ordine persino i manierismi dell'uomo che sembrano sinceri e smaniosi di metter mano all'arco...” d’accordo ''...sol favella mentre porta le braccia ad incrociarsi al petto..'' non temete non v'è alcun problema alla vostra risposta non data''...precisa ora sottolineando quell'aspetto ma allo stesso, accompagna il dire con uno stirato sorriso ..''riguardo la mia fama ser, io non ho idea chi mi ritenga tale, ma se questo servirà ad altri allenamenti ben venga''...porta ora la mandritta sulla spalla sinistra dell'uomo, come a cercar di rassicurare chi dopo quell'inizio, potrebbe rimaner sulle sue...''prego da quella parte..il bersaglio è posto a circa trentacinque metri, se i miei passi non mi ingannano''...finisce mentre la dritta indica l'area di tiro e successivamente un altro gesto come ad invitare l'uomo a seguirlo.
KRAMBER [foresta/spiazzo] Colto dalla curiosità di fare la sua conoscenza, ogni singola parola registra la sua mente e del mediterraneo saluto da lui verbiato si impadronisce. “Mare asperum a voi..”, risponde a quel richiamo. Del fresco vento che spira tra le fronde, lieve è il suo passaggio sulle gote, che riscaldate dal sole, ricevono sollievo. Nessun copricapo portato con se, solo l’armamentario. Il sir si accorge della sua negligenza, ma altro non poteva far, se non quello di continuare proseguir “Vi ringrazio della vostra discrezione, niente altro vi lascerò nel dubbio di ciò che mi riguarda..”, gesticola con le gemelle innanzi a se, per enfatizzare le parole pronunciate. Un pacca sulla sinistra spalla, rompe quell’atmosfera, che molto formale avea preso piede. Con precisione annuncia al di lui oto che il bersaglio dovrebbe stare a trentacinque metri dalla loro posizione di tiro che ora vanno ad occupare. “Sir Almir volevo dirvi che da parecchio tempo non pratico il tiro e nessuno al di fuori del mio vecchio tutore me ne ha insegnato l’arte..”. Segue i passi, cedendo il passo.
ALMIR [spiazzo] Si porta nell'aria di tiro seguito da quella nuova figura che si aggiunge ad altre, che ormai, risiedono stabili nella mente, altre parole si accumulano a quelle già espresse...'' non temete l'arte del tiro si insinua nel sangue ove risiede silente sino a nuovo richiamo ''...favella mentre le scure iridi incontrano quelle dell'uomo e al volto lineamenti seri ma allo stesso distesi si palesano...''che ne dite, se facessimo in modo che i dardi cantino liberi nel vento '' favella mentre poggia a terra, a breve distanza, ma facendo si che quella distanza non intralci il libero movimento, la sacca che conteneva il disco e le corde. La mandritta prende l'arco che ancora risiedeva alle spalle indi osserva attentamente il libero spazio che separa egli, il suo arco ed il dardo dal bersaglio, la mancina impugna l'arco ora mentre la dritta preleva una freccia dalla faretra, la incocca e porta l'arco in direzione del bersaglio, indi porta la corda in tensione ma senza portare all'apice la stessa, effettua una serie di prove, un continuo tendere e mollare la corda ma senza scoccare, come se stesse cercando di imprimere alla mente quei gesti per renderli automatici. Estrae ora da una tasca un pezzo di stoffa rossa, i polpastrelli della mandritta scorrono lungo il ligneo come a cercar qualche segno, segno che ora giunge al tatto, quel segno che la freccia lascia nel punto di incocco indi, lega quel nastro a circa tre millimetri più in basso da quel segno, tutto sembra pronto, uno sguardo alla figura che ora è leggermente defilata, sguardo accompagnato da una leggera increspatura delle labbra. Si pone innanzi al bersaglio ora e porta i piedi paralleli al bersaglio, perpendicolari alla linea di tiro del dardo, lo stesso fra essi, mentre la loro distanza è pari alla larghezza delle spalle, le gambe si flettono appena, per una migliore postura, volge il fianco e la spalla sinistra al bersaglio mentre la spalla destra sarà rivolta nella direzione opposta descrivendo così una linea retta immaginaria che inizia dalla spalla destra per passare alla sinistra e spegnersi sul bersaglio. Dalla tasca estrae un guanto di morbida pelle a tre dita che indossa sulla mandritta, il guanto andrà a coprire l’indice il medio e l’anulare proteggendoli dalla corda in tensione mentre il pollice e il mignolo rimarranno liberi, allo stesso estrae un parabraccio che indossa sull’ avanbraccio sinistro, che proteggerà lo stesso da un eventuale tiro errato onde la corda dovesse prendere errata traiettoria.
KRAMBER [spiazzo] Molto amichevole si presenta ora quella nuova conoscenza, il muro di timore che nell’animo del giovane dimora. Felice d’udir quell’invito che tanto attende, solo quello nei suoi pensieri non v’è. “Sono pronto per accettar il vostro invito”, mentre l’ultimo piede giunge alla zona di tiro. Parole sagge sono quelle che l’uomo pronuncia, non esiste cosa più vera se non quella che nasce da dentro, quel tutt’uno che l’arciere diventa con il suo legno. Quel prolungamento che altro non è che la freccia che partendo dalla corda, giunge alla sua meta. La destra afferra il lungo alle spalle per portarlo innanzi a se. Con le gemelle ne scioglie le corde che per il trasporto avea legato saldamente, posando a terra un’estremità, mentre l’altra rimane serrata nella destra. Osserva attento i movimento del compagno che par pronto al tiro tendendo la corda, ma poi rilascia lentamente la stessa per più volte, prima di mettere la corda per il tiro al ligneo. Un’arte è quella del tiro, movimenti veloci, ma precisi, perché il bersaglio possa essere trafitto. Il suo strumento par molto diverso, ma solo per la mancanza di tensione che la corda ne esercita. Da una sacca legata alla cintola, ne estrae la corda per fissarla ad una estremità dell’arco. Poggiando a terra e mettendo quasi a cavallo la destra gamba, tira a sé l’altra estremità e cerca di avvicinarsi il più possibile alla corda già fissata da un’estremità. Lo sforzo fisico richiesto è sufficiente a fargli diventare le gote rosse. “Vedete io non praticando da molto, non ho preferito lasciare la corda tesa sull’arco..” Ora lo strumento del suo allenamento par in perfetta sintonia con l’altro, solo l’incocco manca, che alla stessa maniera, ma con verde nastro, prima scruta e poi lega saldamente sulla corda. Non molto lunghi devono essere i lembi per non impedire il pulito movimento che la corda deve compiere al rilancio. Gli occhi brillano al veder quell’incurvatura perfetta. “Chissà se ora riesco a tenderlo dopo questo sforzo.. Mi trovo un po’ spiazzato..” verbia osservando ora il compagno. “Forse farò anch’io un assaggio della potenza della corda” La mancina afferra saldamente il corpo dell’arco sull’impugnatura e i polpastrelli della destra afferrano la corda e tirando a se tende. Poi lentamente rilascia per non scaricarlo a vuoto.
ALMIR [spiazzo] la posizione è presa mentre rumori misti a parole giungono dalla figura che ora inizia a sistemare il proprio arco, iridi attente ne seguono i gesti...''un buon arco''..favella per poi scuotere il capo e continuando...'' ser Kramber un arciere avrà sempre la forza di tirare poichè è insito nella di lui natura''..finisce di rimando alle di lui affermazioni senza aggiungere altro, le parole rivolte risultano non scortesi ma anzi pacate e decise, rivolge ora l'attenzione a quel bersaglio.
(fase 1/3 incocco) poggia la nocca inferiore dell'arco sopra lo stivale destro mentre la mancina effettua una leggera pressione sulla nocca superiore andando così a flettere appena i bracci dell'arco agevolando l'incocco, intanto la mandritta si porta a cogliere la prima freccia che ora lascia il suo posto dalla faretra, inclina in avanti il busto andando a portare la freccia in orizzontale, parallela al terreno e perpendicolare alla corda, qui, poggia la cocca sulla corda, l'indice si poggia sopra la cocca ed il medio andrà a poggiarsi sotto la stessa mentre l'anulare, a sua volta, si poggerà sotto il medio ad accompagnarlo, tutte e tre le dita andranno ad uncinare la corda per poi iniziare una prima leggera trazione. Inizia la danza rituale di quei gesti che si fonderanno nell'etere, che diverranno un tutt’uno.
KRAMBER [spiazzo] Segue con lo sguardo i movimenti perfetti che il compagno esegue per mettere la sua firma nel bersaglio che a distanza giace, appeso ai due alberi. Uno dopo l’altro come un perfetto sincronismo. Accanto a lui anche il giovane Kramber si prepara per eseguire il primo suo tiro dopo una lunga pausa. Ora alla mente affiorano i rimproveri del suo tutore, quando doveva eseguir quel movimento meccanico della tensione della corda, per poi far scoccare il dardo. Socchiude leggermente le palpebre per focalizzare meglio la distanza e osservare il lieve movimento delle foglie vicino al bersaglio. Posizione perpendicolare alla linea di tiro, gambe leggermente divaricate e piedi paralleli tra loro. Fianco sinistro rivolto in avanti verso il bersaglio. Dalla tasca estrae quello che doveva ricoprir la destra mano, un guanto consumato, ma ancora efficiente, un regalo che Prodavan gli aveva lasciato. Lo indossa a proteggere la pressione che la corda esercita sulle dita, quando si tende.
(fase 1/3 incocco) ancora la destra afferra la lunga freccia che nella faretra giace da quando ha lasciato la camera. Osserva attento la posizione delle piume per incoccare il dardo dalla parte corretta, con una piuma che sporge alla destra della corda e le altre opposte, quasi parallele alla corda, per non toccare il corpo dell’arco al momento del rilascio. Le spalle si mettono in linea retta, perfette, il sinistro braccio quasi tiene l’arco e la destra posiziona la coda della freccia sulla corda esattamente nel punto in cui è legato il nastro. Ora la mancina tiene salda l’impugnatura senza stringere con vigore, solo per mantenere il legno. La destra allarga le dita tra l’indice e il medio, quasi a formare una V perfetta esattamente sopra e sotto al punto di incocco della freccia. Le braccia ancora non si allungano completamente, ma inizierebbero una leggera trazione lasciando ancora l’arco basso.
ALMIR [spiazzo] gesti che iniziano ad aver un senso, riti che si susseguono uno accanto all'altro, momenti sospesi nel tempo che al momento non han ragione di portare vera minaccia ma che, un giorno potrebbero esser parte di battaglie, quali le decisioni, quali le sensazioni, di certo in battaglia tutto è caos figlio dell'odio che lacera le carni e semina morte, morte come quella linea che spartisce il dardo, differenza fra chi vivrà e chi cadrà, ricordi sbiaditi e speranze che verranno inevitabilmente spazzate via da quel vortice che tutto inghiotte.
(fase 2/3 mira) Alza il braccio sinistro portandolo appena sotto la linea della spalla medesima facendo in modo che il braccio rimanga disteso verso il bersaglio, ma non rigido, in quanto, la rigidità o la troppa forza impressa, dalla mancina che impugna il ligneo, andrebbero a discapito della precisione del tiro stesso. il gomito sinistro rimarrà leggermente piegato puntando verso l'esterno ad impedire che la corda al rilascio possa toccare il braccio e deviare la traiettoria del dardo non che, rischiare di ferire lo stesso. Un profondo respiro e dopo subito un'altro ne segue, la mente, a quei gesti, automaticamente inizia il suo isolarsi da tutto ciò che la circonda, solo un intento, solo un pensiero, il resto sfuma i propri contorni mentre inizia il movimento del gomito destro, avanbraccio, e mandritta, verso la direzione opposta al bersaglio. Scricchiolio dei bracci del ligneo che si fonde allo stridolio della corda, intonando quella melodia che è l'anima di un arciere, lento prosegue quel movimento mentre piega il capo leggermente verso destra e allo stesso socchiude la palpebra sinistra, per evitare quello scompenso che da l’occhio dominante, la cocca viene portata alle labbra mentre le penne sfiorano lo zigomo destro e l'iride medesimo si trova poco sopra la cocca. Giunge quasi all'apice ora la tensione della corda, allo stesso, le scapole si comprimono accompagnando quel movimento, la punta del gomito destro crea una linea immaginaria che parte da esso e arriva sino alla mano sinistra che cinge in presa il ligneo, un'altra linea immaginaria è quella che inizia dall'iride destro si posa sulla cocca per scivolare lungo la freccia sino alla punta indi andrà a morire sul bersaglio.
KRAMBER [spiazzo] Alla sinistra s’ode uno svolazzare d’ali, un piccolo piumato balza da un ramo per dipartire in alto verso le alte fronde degli alberi che a distanza circondano il luogo. La sua attenzione viene distolta, ma per poco tempo osserva con la coda dell’occhio, a quel punto niente deve cogliere i suoi sensi, dall’eseguire i movimenti successivi.
(fase 2/3 mira) Le braccia si allungano, l’arco si alza, il gomito sinistro leggermente sporgente a sinistra per non incorrere nella frustata della corda dopo lo sgancio.. Innanzi al viso comincia a tendersi la corda, la destra si allunga posteriormente, le possenti braccia esercitano una pressione che inizialmente è lieve, per poi aumentare con la tensione della corda. Il fianco sinistro e il braccio del medesimo lato creano quasi una perfetta L capovolta. Un respiro sincrono dopo l’altro fino a rallentare pur rimanendo costante nell’alternarsi. Il sinistro occhio or si chiude e l’altro segue la linea della freccia, che parallela al suolo risulta. Quasi in contemporaneo a quello del compagno, lo scricchiolare del legno ricurvo che si flette è l’unica cosa che all’oto giunge. Nessuna distrazione, nessun altro rumore, la mente catapulta l’anima nella freccia stessa, in quello movimento che poi segue lo sgancio. Il destro gomito, alto, parallelo, continuo nella linea delle spalle. Come inebriato da quel susseguirsi di azioni che paiono mente e la corda con la freccia incoccata eccitano al tatto quella voglia di arrivare là dove è il centro.
ALMIR (fase 3/3 scocco) Lenta l'espirazione come altrettanto lo è l'inspirazione, rallentando così anche il continuo movimento del torace, un movimento del corpo quasi impercettibile in avanti, in modo da sentire una leggera pressione nella parte del piede posta fra la metà del piede e le dita dello stesso, la concentrazione si porterà all'apice mentre l'arco la freccia e l'arciere si fondono in un unica cosa, unisono perso fra le pieghe del tempo, un istante che racchiude il tutto, che diverrà lampo che squarcia le nuvole, movimenti che si amalgamano in quell'equilibrio di forze senza forza, dove, il bilanciamento perfetto fra esse, genereranno l'unico tiro in armonia con il bersaglio, bersaglio che diviene fantasmi e paure che risalgono dai reconditi angoli remoti e profondi dell'animo, ma...che se lo si guarda con occhio gentile, si scorgerà il punto in cui le maree, le stagioni, l'equilibrio della terra, tutto si incontra, e tutto ciò che è... diventa uno. Le dita che uncinano ancora la corda offrono ancora un leggero sforzo nel portare la tensione al punto di non ritorno, il respiro si fa gelida morte per poi, lentamente ed uniformemente rilasciare la corda. La tempesta accumulata ora sprigiona la sua ira, liberi i demoni racchiusi in quella prigione scandita da un battito d'ali, dardo che fende l'aria risucchiando con se ogni cosa che incontra per spegnere la sua sete sul bersaglio. Dopo lo scocco, il braccio destro prosegue in quel movimento che lo porta all'indietro sino a scivolare lungo il fianco per rilassarsi, il respiro riprende regolare sciogliendo la tensione accumulata mentre il manco braccio scende appena ma pur rimanendo ancora teso ed alto, non abbassa l'arma ma, attende che il sordo tonfo si riveli all'oto.
KRAMBER [spiazzo] Solo una manciata di secondi sono quelli che catturano la fase della mira e poi quella dello scocco.
(Fase 3/3 scocco) La mente vuota senza nessun pensiero, come un muro bianco, alto e vuoto. Una goccia di sudore solca la guancia per discendere al mento. La corda sotto la tensione delle dita, rimane tesa e sempre più si avvicina alle labbra, la destra mano quasi vicino alla spalla risulta. Il peso della tensione della corda comincia a giungere ai muscoli, non più oltre si può tendere il ligneo che ora come un fermo immagine mostra la fierezza dell’arciere, quella posizione che tanto naturale a chi abitualmente tende le corde. La respirazione quasi si arresta per lasciar spazio alla freccia che deve partire dalla sua sede. Le dita della destra mano rilasciano la corda che come una saetta si va a chiudere verso l’arco facendo fendere nell’aria la freccia. Il sinistro or si riapre e fisso al bersaglio attende lo squarcio della saetta.
ALMIR [spiazzo] Due secchi tonfi, a pochi istanti l'uno dall'altro, demoni... angeli della morte che allungano le loro ali in un fremito d'anime, gelo che ferma il tutto sospendendolo in un eterna scheggia d'alito, fuoco che arde senza calore, frammenti d'anime che si librano libere alla ricerca del loro ultimo fine. Socchiude le palpebre a quel tonfo come quasi a goderne, i lineamenti del volto palesano soddisfazione per poi...lentamente, riaprire le palpebre e volgere il volto al compagno arciere di quel meriggio..." gli artigli han ghermito la loro preda Kramber, siete ancora un'arciere, ma questo...dentro voi lo sapevate bene, nevvero?"...favella con tono basso e grave ma, ben udibile da chi gli sta accanto. Le iridi del mediterraneo vanno ad incontrare quelle di Kramber,il silenzio ha il sopravvento per alcuni istanti prima di esser ancora interrotto, quasi in punta di piedi, dal dire del mediterraneo..." le vostre iridi han ancora conservato gelosamente quel lampo che segue allo scocco, quella luce che si scioglie e separa dall'anima come messaggero, indirizzando la via al dardo"...finisce mentre or distoglie lo sguardo da quell'uomo quasi sconosciuto se non fosse per la di loro presentazione, sconosciuto come uomo ma, che ben riconoscerebbe fra mille in quanto un arciere si distingue da tutti, come se i frammenti d'anime donati liberi fra le ali del vento, mettessero essi in comunicazione oppur, semplicemente, il fiuto di chi ha nel sangue la stessa arte. sistema l'arco alle spalle e volge qualche passo in avanti a recuperare la sacca, che ospiterà il disco e le corde. Ancora qualche passo prima di fermarsi e voltarsi nella direzione dell'altro..."suvvia! venite a recuperare il dardo"..favella sorridendo e iniziando ad incamminarsi in quella direzione.
KRAMBER [spiazzo] Un istante interminabile prima che il dardo con la sua furia giunge al bersaglio, l’aria tagliata dalla corsa folle. Come una cascata d’acqua che con tutta la sua furia termina la discesa sulle rocce, spazzando via ogni cosa, KRAMBER trascinando nella sua bocca tutto ciò che innanzi gli si para.. Poi il sordo rumore dell’impatto, la natura sembra essersi soffermata, tutto avvolge il silenzio se non per l’urto dei due corpi che penetrano. All’udir le poche parole del compagno d’arme, un sorriso felino appare sulle labbra, soddisfatto del tiro. La tensione della preparazione e la concentrazione si sono dileguate, le iridi or volge ad incontrar quelle del sir che accanto lo osserva. “Vi ringrazio delle vostre lodi, ebbene come si convien per un bambino che imparar a muover i primi passi e da lì non dimentica, adesso vi svelo che il mio tutore, parecchi lustri or sono mi diede delle gran lezioni di tiro, con un arco rudimentale, molto simile nell’aspetto, ma meno elegante nell’arte”, gli occhi gli si illuminano di una luce quasi innaturale, ma che sovente in queste circostanze mostrano il suo stato d’animo. Or la mancina posa l’arco a terra facendo attenzione a non rovinarne il legno. La destra può alzare asciugando il sudore che precedentemente gli avea rigato la guancia. “Prego andate prima voi, , io vi seguo, non son ancora degno di stare al vostro passo, finchè non imparerò perfettamente la vostra arte nei minimi dettagli. Siete un gran maestro nell’uso dell’arco”.
ALMIR [spiazzo/bersaglio] rimane ad ascoltare attentamente il dire dell'altro, scuote appena il capo espirando per rincontrare ancora le iridi di Kramber...''mi lusinga il vostro dire, e sono sicuro che voi non siate da meno, in quanto al dardo spetta solo a voi, riprendere parte che vi appartiene''..favella riferendo il dire al dardo dal ser scoccato...''vi ripeto venite''..mentre or volge il passo verso il bersaglio, con calma quasi ad attendere che Kramber lo raggiunga.
KRAMBER [spiazzo/bersaglio] Sicuro di non aver compiuto altro che un atto di rispetto doveroso al sir che tanto gentile si è prestato per un pubblico incontro a far un allenamento di tiro. Alle sue parole non può far altro che accettare, lieto di tanto rispettoso approccio del sir, or allunga innanzi i primi passi per raggiungerlo. “Giungerò insieme a voi a scoprire fino a dove si è spinta la mia vista..”. Altro non rappresenta il dardo che il prolungamento dell’occhio che fino al bersaglio scruta. L’erbetta fresca accoglie i passi dei due che insieme si dirigono verso le piante, dove il bersaglio giace con le frecce.
ALMIR [spiazzo] il passo ora volge al fianco di chi, in questo meriggio. ha condiviso quella nobile arte...''non era poi così difficile''..favella riferendosi all'insicurezza dell'altro inerente a recuperare il dardo. Ancora qualche passo sino a raggiungere ora il bersaglio. La mancina afferra il disco mentre la dritta si porta ad estrarre la freccia, osserva attentamente quest'ultima per poi riporla nella faretra alle spalle...''a voi Kramber''...favella, indicando con un cenno del capo di estrarre la di lui freccia. Attenderà che il ser rimuova il dardo per poi far scivolare le dita della mandritta lungo uno dei capi che sorregge il bersaglio, quasi a ringraziare chi ha permesso quel tiro sorreggendo lo stesso per poi, sciogliere il primo cappio sul primo albero indi...proseguirà nella stessa operazione per la seconda corda ed albero, dopo di che, scioglierà i capi delle corde che attraversano i fori del disco per riporre il tutto nella sacca che terrà nella dritta. Nessun commento sul tiro, o perlomeno niuna è la parola che dalle labbra potrebbe esser scandita, sol un lampo alle iridi, il tiro è buono ma non ancora come egli bramerebbe.
KRAMBER [spiazzo/bersaglio] L’ombra che attorno alle piante cala come un manto sull’erba fresca, tinge i colori quasi di grigio, mentre il bersaglio tra le braccia delle piante rimane sospeso nel chiarore dei caldi raggi di sole. Sul lato destro scuote il capo, quasi soddisfatto, già solo per aver raggiunto il bersaglio. Il silenzio vige sotto quegli alberi, nessun commento, com’è giusto che sia. Lasciato lo spazio per giungere innanzi al disco un sospiro si diparte, quasi a togliersi un pesante peso dallo stomaco. Non malvagio il colpo sferrato dal suo legno, anche se ancora tanto doveva apprendere prima di essere competitivo quanto il ser. La mandritta con il guanto si posa dolcemente al disco per esercitare una media forza ed estrarre il dardo, mentre la mancina si apre e si posa al bersaglio, lasciando la freccia tra pollice e indice. La freccia estratta viene messa nella faretra a dimorar con le altre gemelle. “Siete molto bravo dato il vostro risultato..”, or volge le iridi attente a coglier ogni dettaglio negli occhi di Almir. “Se avete pazienza e volete insegnarmi la vostra tecnica, vorrei col tempo perfezionarmi?”, dimanda con tono serio e basso, quasi non volendo rompere quell’attimo. “Grazie del vostra disponibilità in questo caldo meriggio ser..”
ALMIR [bersaglio/spiazzo---> sentiero] Un lieve accenno del capo a quelle parole...'' le tecnica di certo è importante ma il modo per esser migliori è continuare al tiro ''..null'altro aggiunge, non vuol sembrar che dispensa consigli..''Mare Asperum Kramber, sono sicuro che le nostre strade si incroceranno ancora''..un cenno del capo indi inizia ad allontanarsi diretto verso il sentiero, e da lì, raggiungerà alla cittadella ove la momentanea dimora in locanda lo attende.
KRAMBER [bersaglio/spiazzo/sentiero] Sagge son le di lui parole, solo la continua pratica posson migliorare il tiro, null’altro, perché la tecnica è un perfezionare ciò che si fa continuamente. “Mare asperum sir Almir, vi ringrazio nel porre in me una certa fiducia, che ci permetterà di incrociare di nuovo le nostre vie..” Un inchino generoso per ringraziare dell’allenamento. Poi di nuovo rivolgendosi a lui “Se state andando, andrò a recuperare l’arco per poi proseguire i miei passi verso la locanda”.
mikyy=))
00martedì 5 maggio 2009 12:34
Guarda, i role mi sembrano ottimi, segui alla lettera gli step per il tiro e sei minuzioso nella descrizione... Solo che tre role mi sembrano pochi, soprattutto perché il livello 3 è l'apice dell'esperienza con il tiro con l'arco.
Dovresti portarmi altre giocate... Riguardo questo mi farebbe molto - ma molto - piacere che ci fossero giocate masterate, evitando quindi i 'soliti' bersagli che utilizzate, poiché "standardizza" troppo le giocate per allenarsi. ^^


SKILL ESPERIENZA ARMI DA TIRO LVL. 3 NON APPROVATA.


A presto! =)

almiran
00domenica 26 luglio 2009 12:36
Dunque rieccomi, non ho quella role con master poichè si avevo messo l'annuncio nel forum master sez. appuntamenti on/off,sono passati 3 mesi ma ahimè nessun master ha avuto il tempo di prendere in esame quella richiesta. Non l'hò riproposta perchè non amo insistere, pazienza...
Ho effettuato un'altra role di tiro cercando di spiegare alcune dinamiche, mancherebbe ancora altro, che cmq. è postato nelle roli antecedenti questa e poi...ci sarebbe da descrivere come colpire il bersaglio se questi non è ad altezza uomo, le angolazioni ecc. ma non volevo tartassare un pg. che chiedeva solo il 1^ livello, detto questo, io ci riprovo aggiungendo questa role alle altre, la prox. settimana dovrei farne un'altra molto più interessante inquanto saremo in tre ma sapete come vanno queste cose....magari alla fine salta perchè non ci si trova con i tempi, ecco perchè intanto posto questa.Volevo chiedere se il livello non verrà approvato, posso fare richiesta di altre skill lasciando in sospesa questa? se no, rimango bloccato finchè questa skill non verrà chiusa. Grazie ancora per il lavoro che svolgete e un saluto al grande Aaron...ho notato che lavora molto...bom bando alle ciance ecco la role.


ALMIR [foresta di luce/sentiero] Uno sguardo fugace alla volta, schegge di sole che si infiltrano fra le danzanti fronde, il sole è in posizione ideale per questo meriggio in cui passi portano a vie già conosciute. Ancora una volta, missiva ricevuta chiede lumi su quell'arma, quell'arma degli dei, saetta che sfreccia a che scampo sia solo un effimero miraggio. Passi...passi che si posano su foglie lasciatesi cadere inermi, passi decisi e sicuri mentre alle spalle il fratello arco riposa sopra la faretra e dentro essa, una decina di frecce ben acuminate. Il solito vestiario nero pece e l'immancabile cappello accompagnano il franco mentre le iridi scrutano innanzi, ancora niuna figura, forse ha frainteso? si dimanda fra se e se. Si ferma mentre la mandritta estrae dalla tasca quella missiva, ne rilegge il contenuto, tutto sembra regolare..probabilmente ei ha anticipato la venuta, attenderà.

MERENWEN (sentiero >radura) dopo essersi liberata del cesto di frutta che aveva raccolto tutta la mattina per poi lasciarne metà del contenuto a Filippa, ora si dirige verso la foresta con il su a arco corto (inventario) e la faretra con frecce e in abiti maschili..aveva inviato una missiva a ser almir esperto arciere , che non avea mai conosciuto finora , per aver nozioni di tiro con l’arco..disciplina che le era sempre interessata..l’appuntamento è in una radura che aveva da pochi giorni scoperto.. ormai è quasi vicina..nota che c’è già una persona..chi sia lui? Si avvicina piano e saluta lo sconosciuto ‘sid et mare asperum sir, siete quel che io penso?’ poi attende sua risposta..

ALMIR [sentiero/radura] Una sacca alle spalle fa da contorno alla figura, dentro essa...il bersaglio, un disco ligneo dipinto di bianco, senza vari colori che ne differenziano le abilità, semplicemente bianco, un arciere non ha bisogno di colori che gli indichino il luogo migliore da colpire poichè quel normale prolungamento del braccio porterà inevitabilmente ad afferrare l'esatto punto come artigli di falco che trovano l'appiglio esatto a seconda dell'esigenza. Una voce giunge all'oto proveniente dalle di lui spalle, si volta e una figura di dama agghindata ad abiti maschili si palesa, le iridi osservano attente cercando di capire, quasi ascoltare i lineamenti d'ella...''mare asperum Milady''..favella mentre un cenno del capo segue quel dire...''La vostra domanda indica che la persona ch'io cerco e che voi cercate è qui innanzi''..un lieve sorriso...''ser Almìr Lefreve, madame'', ancora un cenno del capo per poi riportare le iridi color terra a quella nuova figura ancora sconosciuta alla mappa della mente.

MERENWEN (sentiero>radura) l’uomo si volta verso di lei, ei aveva portato un sacco con dentro un bersaglio..ciò le dava la conferma che fosse lui chi cercava. lo osserva con le iridi verdi mentre si avvicina sorridendo ’piacere di conoscervi ser Almir , io mi chiamo Merenwen e vi ringrazio per aver accettato il mio invito e di dedicami del tempo.. ‘per l’occasione aveva raccolto i capelli dietro la nuca con un mastro in modo tale che non le desse fastidio e per sollevarsi dal caldo della giornata.

ALMIR [radura] Un fugace osservare attorno mentre la cinta dei denti inferiore morde leggermente il labbro superiore, il posto sarebbe ideale ma allo stesso, questo è solito a incontri frequenti, non sarebbe una buona idea far tagliare il vento a dardi che potrebbero risultare inquieti, allo stesso ascolta il dire della dama indi fermando il guardo sul di lei viso..''bene Lady Merenwen, se vogliate seguirmi?!..favella mentre la mancina indica un sentiero che porta presso uno spiazzo meno frequentato e di certo più sicuro...''v'è un luogo poco distante che si presta a ciò che dovremo fare''..la favella sicura e decisa mentre qualche passo in quella direzione avvia.

MERENWEN (radura) segue il ser che le indica una zona più adatta allo scopo..lei si lascia condurre..lui sa cosa fare, lei e novizia in queste cose e ascolta attentamente tutto quel che dice..,osserva attorno la vegetazione, forse un giorno tornerà lì da sola per osservarla meglio..come fa di solito..poi continua a seguire il ser lungo il sentiero.

ALMIR [Radura/sentiero--->spiazzo] Da le spalle alla dama mentre l'oto si assicura che passi ne seguano la di lui figura, spazio che viene presto colmato, quello che separava le due figure dal luogo prestabilito...''ho notato che il corto vi accarezza le spalle madame''..favella mentre passi continuano a volgere verso lo spiazzo che ora, quasi magicamente appare...''ditemi''..una leggera pausa..''è la prima volta che tirate? cosa sapete esattamente''..dimanda senza che il volto si volti verso ella. per poi fermarsi ove un tronco sembra fare al caso loro, la mandritta scosta l'arco corto dalle spalle poggiandolo in quel tronco e attendendo favella altrui, allo stesso, le iridi cercano fra gli alberi distanti una trentina di metri un sicuro appiglio.

MERENWEN (sentiero>spiazzo) sorride tra se alla domanda del ser ‘poco o nulla conosco dell’arte, durante la mia infanzia osservavo i miei fratelli a far pratica con loro maestro..ma non mi hanno mai permesso di usarlo veramente anche se mi sarebbe piaciuto. quindi ora che sono libera da ogni costrizione..ho deciso di imparare ad usarlo..non solo per mia soddisfazione personale ma anche per difesa’ poi si ferma anche lei dopo che ei aveva fatto altrettanto. Poi rimane in attesa del suo dir.

ALMIR [spiazzo] La sacca alle spalle viene ora afferrata e da essa estrae il ligneo e due corde, il ligneo ha due fori agli estremi che consentiranno alle corde di attraversarlo e fissarlo ai tronchi di due alberi. Ascolta il dire della dama lasciando che le iridi color terra incontrino quelle d'ella, qualche cenno del capo...''capisco dunque questo è il vostro primo tiro, la vostra prima volta in cui l'anima fenderà l'aria per unirsi al tutto con una sola meta''..parole che forse ella non comprende al momento, ma che presto assaporerà se ella è fatta per essere arciere...''questo tronco sarà la nostra linea di tiro, preparatevi''..favella mentre ora passi si portano verso gli alberi innanzi, passi svelti che azzerano quella distanza che presto sarà via di comunicazione fra dardi e bersaglio. Lega le corde alle estremità del bersaglio quindi...il primo capo cinge il tronco del primo albero, lo stesso per il secondo capo che andrà a cingere il secondo tronco i nodi stretti al punto giusto, non troppo lenti a che il bersaglio abbia a ricadere, non troppo stretti a che l'albero ne abbia a soffrire. Il bersaglio verrà posizionato ad altezza uomo, posizione ideale per i primi tiri. La mandritta accarezza il tronco dell'albero per poi scorrere lungo la corda, sino al bersaglio, ancora qualche occhiata...tutto sembra apposto indi..ripercorre passi verso la linea di tiro.

MERENWEN (spiazzo) ‘esattamente, è la prima volta che tiro..’ osserva poi attentamente i movimenti del ser e dopo che ei gli aveva detto di prepararsi si toglie l’arco che ha in spalla per poi tenerlo con la mancina,nel frattempo ei ha attaccato con estrema rapidità il bersaglio sul tronco di fronte..Ela attende che ritorni verso la linea di tiro e si prepara ora a seguire ogni indicazione di lui.

ALMIR [spiazzo] Giunge ora alla linea di tiro ove la dama inizia i suoi preliminari, la osserva mentre porta l'arco alla mancina indi si avvicina...''Milady serve assoluta concentrazione, l'arco il dardo e voi dovete interagire a che siate una sola cosa null'altro esiste, solo voi unica figura composta e il bersaglio, ricordate null'altro dovrà annebbiare la vostra mente, niente pensieri dovete esser vuota, niente emozioni, solo un intento”...parole calme quasi sussurrate come se risalissero dalla propria anima...''ogni arciere trova la propria strada le mie saranno solo nozioni che voi dovrete seguire e modellare su di voi''..finisce il dire per poi afferrare il corto con la mancina...lo pone in orizzontale e parallelo al terreno mentre la mancina,presso l'impugnatura, ne saggia il bilanciamento...''trovato il punto d'equilibrio, sentitene il bilanciamento, e quando lo avrete trovato...quello sarà il luogo esatto dove porre la mancina a pugno nell'afferrarlo '' Lo tira a se ora, verso il petto, ponendolo in verticale e lasciando che i polpastrelli della mandritta scorrano sul ligneo prima, sulla corda dopo...''controllate sempre le condizioni della vostra arma''..favella mentre continua a far scorrere le dita....''nessuna crepa deve esserci, ogni imperfezione destabilizzerà il tiro''...controlla la nocca superiore ed inferiore poi...''il nodo scorsoio deve essere ben fissato, controllate che tutto sia apposto”..favella mentre ora volge il capo ad ella per constatare i di lei controlli.

MERENWEN (spiazzo) si sente un po’ impacciata..non aveva mai tirato..ascolta le sue parole , quindi ‘scusate la goffaggine dei miei movimenti, mi concentrerò meglio, ’siete autorizzato a bacchettarmi ogni volta che sbaglio, son qui a posta per imparare’ sorride al ser..poi continua ‘infatti devo imparare pure la postura …’ poi osserva il ser che afferra il suo corto che tiene orizzontale con la mancina..trovare il punto di equilibrio..pensa , quindi prende anch’ella nello stesso modo il suo corto con la mancina e cerca la posizione adatta..di bilanciamento..dopo alcuni tentativi le par di averlo trovato. Poi lo raddrizza in senso verticale e con la mandritta scorre il legno..dell’arco, le sembra a posto e anche il nodo..non l’aveva mai osservato prima..quante cose doveva imparar..pensa tra se.

ALMIR [spiazzo]Poggia l'arco presso il tronco e la osserva attentamente, inarca il sopracciglio destro mentre si porta a pochi centimetri da ella. la mandritta scivola lungo la mano d'ella che impugna l'arco...''non stringetelo troppo, il vostro corpo dovrà entrare in simbiosi con l'arco, come se foste una sola cosa, se serrerete troppo il pugno nell'impugnarlo questo ne perderà di precisione, sostenetelo e basta''...un cenno delle iridi verso quel punto d'equilibrio appena trovato..''avete trovato il punto esatto del bilanciamento, li la vostra mano impugnerà il ligneo, se volete potete segnarlo magari con un semplice pezzo di stoffa, vi servirà come punto visivo d'incocco”...si scosta ora mentre recupera l'arco e si pone al fianco d'ella. Piedi perpendicolari alla linea di tiro paralleli fra loro, sposta il piede sinistro in avanti di circa 25 centimetri, la spalla sinistra pone fronte al bersaglio mentre la destra si volgerà nella direzione opposta, il piedi sinistro con la punta rivolta al bersaglio mentre quello destro sarà posto dietro leggermente spostato verso destra, rispetto al sinistro, l'arco ancora basso e le gambe verranno appena flesse come a trovare la posizione più stabile possibile. Le iridi si volgono alla dama mentre parole ne nascono per ella...''assumete questa posizione e rilassate le spalle” attende ora.

MERENWEN (spiazzo) ascolta quel che dice il ser quindi allenta la presa della mancina..sul corto e si mette nella posizione di ei..piedi perpendicolari al bersaglio e paralleli tra loro..poi rilassa un po’ le spalle..>>.e le pone come fa lui..non dimenticando di spostare il piede sinistro in avanti di 25 cm..poi lo guarda ‘ va bene così?’..

ALMIR [spiazzo] Gli angoli della bocca accennano a un live spostamento verso l'alto mentre le iridi scrutano la posizione da ella assunta...Non avete con voi il parabracci e i guanti nevvero?''..dimanda secco, all'improvviso, come se quel torto fosse grave mancanza. Qualche attimo di silenzio interrompe quelle note appena favellate per poi continuare all'improvviso, così come aveva fatto precedentemente...''ho io quello che serve''..sorride ora mentre pone l'arco, ancora una volta a terra e va a recuperare quella sacca stessa in cui era contenuto il bersaglio. Ne estrae due coppie di parabracci e di guanti, ne porge uno di ognuno ad ella...''il parabraccio va indossato sull'avambraccio che tiene il ligneo, indossatelo in modo che che copra l'avambraccio eviterà escoriazioni se la corda dovesse assumere una traiettoria errata, il guanto nella mano che tenderà la corda, questo eviterà che la pressione della corda vi laceri le carni''..detto questo ei stesso indossa il tutto e recupera l'arco riportandosi nella posizione precedente.

MERENWEN (spiazzo) resta sorpresa dal tono secco di ei ‘no!non li ho con me come avete intuito…me li son dimenticati..che smemorata..direi..che sono’ sorride al ser che sembra avere una soluzione. Abbassa l’arco e si avvicina a lui..che sta rovistando nella sua sacca e ne estrae i parabracci e guanti per entrambi..li prende uno per tipo per se..e li indossa.. poi torna dov’era prima e si rimette in posizione stando bene attenta..a non sbagliar....’vi rigranzio per il prestito..’ e poi ‘andiamo pure avanti sono pronta son tutte orecchi e braccia..‘ sorride al ser che le sta accanto.

ALMIR [spiazzo] (//fase 1/3 Incocco)Forse troppo rude con la dama che era ivi solo per apprendere quell'arte ma...ogni parola, ogni tono, è atto a spronare, ad imparare a fare le cose come vanno fatte, bene e velocemente, in battaglia ogni minima esitazione può chiudere il sipario della vita, non importa al mediterraneo se ella potrà ricevere sensazioni sgradevoli dai suoi modi di fare, quello che conta è che ella apprenda e sappia cosa fare, a che l'ombra delle tenebre discenda altrui, un cenno del capo, come in un assenso...''Ora milady, osservate il bersaglio, non v'è altro all'infuori d'esso, concentratevi, aiutatevi con la respirazione, siate arciere ligneo e dardo nello stesso istante, isolate la mente da qualsiasi altro pensiero, solo una meta solo un fine''..favella portando la nocca inferiore dell'arco sulla punta dello stivale sinistro mentre la mancina posta presso la nocca superiore preme verso il basso andando a piegare, leggermente, i bracci del ligneo, questo aiuterà l'incocco rendendo la corda più malleabile. La mandritta si porta sopra la testa per poi discendere alle spalle afferrando la prima freccia che ora....lascia il suo posto dalla sede della faretra. Il dardo viene portato in orizzontale e parallelo al terreno, perpendicolare alla corda indi, il medio, della mandritta, si pone sopra essa, l'indice sotto essa mentre l'anulare accompagnerà da sotto, l'indice racchiudendo dunque la cocca in una morsa, le prime falangi vengono piegate ad uncino così da agganciare la corda, una leggera trazione lasciando l'arco ancora basso ma già incoccato.

MERENWEN (spiazzo) volge ora lo sguardo al bersaglio di fronte a lei..e poi su di lui..che piega i bracci dell’arco..fa la stessa cosa anche lei..e anch’ella poi estrae una freccia dalla faretra posta dietro la schiena e la pone in orizzontale e perpendicolare alla corda..tenendola con l’indice piegato e il medio sopra di essa e l’anulare sotto.. poi prende con la corda con terminali le falangi tirandola anch’ella..senza mollare il tutto..sospira..non è facile ma ce la mette tutta. “dovete aver molta pazienza con gli allievi o no? ..decisamente..ok..ora sto zitta e i concentro sul bersaglio”..parla tranquilla e intenzionata a andar fino in fondo.

ALMIR [spiazzo] (//fase 2/3 mira) Dopo quei gesti che iniziano il rito dell'arciere, le iridi del mediterraneo si portano su ella ad osservare che esegua i movimenti corretti...''non pensate alla mia pazienza poichè potrebbe esser persa in qualsiasi momento, è solo a quello che dovete pensare, liberate la mente''...ancora una pausa mentre inclina leggermente il volto in avanti come a raccogliere le idee, porta il guardo ancora ad ella ora...'' rilassate le spalle e poi alzerete il braccio sinistro puntandolo verso il bersaglio, tenetelo più basso della spalla medesima e non tutto proteso in avanti, assecondate l'arco come se esso fosse la vostra guida, poi inspirate mentre la mandritta porterà indietro la corda caricando il dardo, piegate il capo verso il dardo e socchiudete l'occhio sinistro, lasciate che la cocca giunga sotto l'iride destra facendo scorrere il guardo dalla cocca, lungo il dardo e la punta per poi lasciarlo morire, Il guardo, nel cuore del bersaglio sentite il bersaglio stesso che vi chiama, afferratelo come se il tutto fosse un normale prolungamento del vostro braccio, ascoltatevi, saprete quando scagliare''...favella per poi volgere il guardo al bersaglio.
Dei respiri profondi e sempre più prolungati, socchiude le palpebre mentre la mente si isola da ogni rumore, da ogni possibile bisbiglio che possa influenzare la seguente concentrazione. Rilassa le spalle mentre ora il braccio mancino viene, lentamente, portato in avanti, verso il bersaglio, lasciandolo leggero non stringendo il ligneo ma lasciando quasi che sia il ligneo stesso a guidare il braccio, si ferma ora il braccio rimanendo sotto la linea della spalla medesima indi l'uncino della mandritta inizia la sua corsa, i bracci dell'arco si flettono, stridono come cantilena che porta dolce nenia all'arciere,il capo viene piegato verso destra e l'occhio sinistro socchiuso, la cocca giunge sotto l'iride destra mentre ora essa scorre lungo la stessa cocca, scivola avvolgendo il dardo sino alla punta per poi gettarsi sul bersaglio. Il respiro si tramuta a gelida morte, quella morte che portata novella dal sibilo che fende il vento, artiglio che stride nel vento, serpente che assapora le tenere carni bramando anime, tepore donato prima della fredda e gelida morte.

MERENWEN (spiazzo) ‘va bene va bene..mi ricordate il mio tutor di quando ero piccola..’ poi torna seria e inizia a concentrarsi sul bersaglio..le spalle sono rilassate..alza il braccio sinistro e in direzione del bersaglio poi con la mandritta tira indietro la corda e il dardo assieme e le spalle son come dice il ser..respira profondamente..non guarda più lui ormai ma solo il bersaglio con l’occhio sinistro semi chiuso e la cocca sotto l’ occhio destro. Il bersaglio è lì di fronte lei e non c’è altro che le interessi ora..il su arco come se fosse il prolungamento del suo braccio Inizia a tirare la corda .. (fase 2/3mira )

ALMIR [spiazzo] (//fase 3/3 scocco) Le scapole del mediterraneo si avvicinano in quel gesto che accompagna la cocca sotto l'iride, il gomito destro punta nella direzione opposta al bersaglio e allo stesso, verso l'alto, i bracci del ligneo si flettono accumulando energia, stridono, la corda freme sospinta da quei demoni che bramano la libertà, ancora una leggera trazione che porta la corda al punto di non ritorno mentre la cocca, si scosta dall'iride e dall'angolo della bocca verso la fine della mascella, tutto in un istante, in un attimo. le dita della mandritta aprono quell'uncino lasciando che il dardo fenda l'aria in quel sibilo che all'oto canta. Il braccio mancino rimarrà ancora proteso mentre la mandritta continuerà la sua corsa nella direzione opposta al bersaglio, poi..verso il basso iniziando a rilassare i muscoli. Attenderà che il sordo rumore giunga come novella all'oto prima di abbassare il ligneo.

MERENWEN (spiazzo) continua a tira la corda..spostando la mandritta indietro ode bene il rumore dei bracci piegarsi..dopo aver sentito il sibilo della freccia scoccata da almir anch’ella lascia in dardo udendo il suo sibilo mentre fende l’aria.. per poi udir poco dopo il rumore della freccia conficcata.(//fase 3/3 scocco).

ALMIR [spiazzo] Un sibilo poi subito un'altro mentre all'oto due rumori sordi si levano, un sorriso si disegna nel volto, un sorriso compiaciuto cullato da quei tonfi. Abbassa l'arco ora portandolo alle spalle, nella sua sede naturale, il guardo si porta alla dama mentre le iridi silenti sembrano palesare soddisfazione...''Lady Merewen come avete visto non è poi così difficile''...indi un cenno del braccio destro come ad invitare la dama nella direzione del bersaglio...''è ora di andare a recuperare il dardo, attenderebbe che ella si avvicini per poi, in sua compagnia, andare a recuperare ciò che è loro di diritto.

MERENWEN (spiazzo) abbassa anche lei ora l’arco..e guarda il ser..sembra soddisfatto..’beh voi siete ormai avvezzo più di me..e credo di aver scelto bene il mio maestro.’ Sorride al ser e lo segue camminando verso il bersaglio..chissà cosa direbbe il suo tutor se fosse lì..pensa tra se.

ALMIR [spiazzo] La dama lo segue, niuna risposta alle sue favelle solo un cenno del capo indi, si avvieranno verso il bersaglio per recuperare i dardi e lo stesso bersaglio per poi, allontanarsi fra le braccia della foresta dissolvendo le loro figure a che solo quello spiazzo sia unico testimone.
.delphinia.
00giovedì 30 luglio 2009 14:03
Concordo con quella che fu la richiesta della moderatrice a suo tempo.
Puoi fare ciò che credi con gli step che hai da consumare per richiedere le skill.
Magari ti capiterà una quest ove potrai usare meglio l'arco e quindi portarla al III livello ( il massimo, quindi in autom è meglio evitare, visto che occorrono esiti di buon fine del tiro, distanze etcetc).

Richiedi ulteriori skill, secondo gli scatti che hai, mentre attendi di migliorare questa.

A presto
D.
almiran
00domenica 2 agosto 2009 16:54
//Eccomi nuovamente, dunque, attendendo di migliorare la skill inerente all'arco con una buona quest, richiedo la skill sotterfugio liv. 1 Il pg. Guysgard e Samarah, si incontrano nei giardini esterni del tempio, poco dopo, subentrerà Almir, questa la role.


GUYSGARD (sentiero)Passo lento ma deciso quello che muove il giovane su sacro suolo, mentre la struttura del tempio, ove la Dea dimora, si staglia dinnanzi. Veste una leggera casacca di, un tempo pregiato lino, e ora quasi consunta dalle volte che l'avea indossata che s'infila nelle brache scure di pelle. Alla vita, legata è la cintura di cuoio ma con sè non porta armi quest'oggi, non v'è bisogno per andare nel loco ove ei è diretto. Ai piedi calza i soliti stivali a mezza gamba che sporgono dalle brache, che s'infilano in essi. Il sole alto dell'ormai meriggio contorna quella ormai splendida giornata. Solo pochi pensieri nasconde nel suo incedere, con un lieve sorriso (skill verbo del mare lev.3) anche se la giornata afosa imprime la sua fatica.

SAMARAH § giardini esterni§ Il sole attraversa il cielo limpido, trapassando le nubi leggere sospese come seta pregiata sulla distesa turchese dell'orizzonte. Una leggera brezza sfiora il bianco viso. le ciglia auree sfiorano le guance intrise di un lieve candore madreperlaceo. La schiena appoggiata al tronco, cerca riparo tra le fronde, come un usignolo tra lo smeraldo delle foglie. il viso semi nascosto dal cappuccio, accoglie il suo riposo come scrigno, non dorme. anche se vorrebbe, ma figlia della neve non è atta al calore di quelle terre e forse complice la mente stanca, non ha potuto chiudere occhio. La veste cobalto la avvolge leggera lasciando scoperta il collo. le mani in grembo abbandonate come se dovesse esser quello luogo del suo ultimo riposo.. solo il respiro debole abbassarsi e alzarsi del petto fa noto che ancora è presente alito di vita.

GUYSGARD (sentiero/ingresso giardini)Osserva le marmoree mura del tempio che paion cambiar colore durante la gionata, e che paion con sfumature rossastre mentre il passo procede per poi fermarsi poco prima l'ingresso. Uno sguardo posa verso l'alto a osservar l'arco ove la stella a cinque punte vi è incisa contornata da un cerchio. Da qui il sacro ingresso per poter comunicare con le sacerdotesse del tempio. Un lieve sospiro prima di procedere e superare la struttura e portarsi ai giardini. Un perfetto ricordo lo porta all'indietro nel tempo di alcuni mesi, quando l'incontro con la sempre amata, ora novizia dei cavalieri, era in quel punto, ove il melo con i suoi frutti non raccolti, vi è cresciuto. Un sorriso, questa volta ampio, che in un attimo scaccia i pensieri precedenti, lo porta nella direzione dell'albero da frutto. Una persona nota presente nei pressi, alla quale volge il mediterraneo saluto seguito dal chino del capo 'Sid et mare asperum milady' per poi proseguire e fermare il passo dinnanzi l'arbusto, ove la mandritta solleva a sfiorar uno dei pomi, anch'essi con strane sfumature.

SAMARAH § giardini esterni§ La capigliatura bionda a tratti sfugge dal cappuccio in riccioli ribelli, apre gli occhi sfiorando con le zaffiro le sagome degli arbusti. quanta pace in codesto loco, forse quello che più ama di quella terra straniera a cui si sente ancor poco ferma. Forse solo il colle dei Monoliti a cui ancora nessuno le ha spiegato il significato.Nessuno le ha ancora detto chi siano le tre donne raffigurate, sa solo che ogni volta ch'ivi torna si sente a casa. Come tra le mura del tempio di Lÿnna, ad Uppsala . nel maledì una scelta obbligata la pace della vita delle ancelle della Dea delle nevi .. or la mano destra poggia a terra e su di essa si appoggia ad alzarsi, forse rinfrescarsi un poco alla fonte le farebbe bene. Sussulta all'improvvisa voce che gli giunge.. un uomo le si avvicina salutandola in modo già sentito. ma ancora a lei sconosciuto..'' salute a voi messere..'' or dalla stoffa risponde mentre il viso scopre calando il cappuccio.

GUYSGARD (giardini esterni)Facendo dovuta attenzione a non staccare uno dei pomi, lo gira appena nella man destra ampliando la sua curiosità sulla sfumatura che esso ha preso. Quale mistero celava quel melo? Forse un albero incantato. O forse era dovuto al sacro suolo dell'isola e alle vicinanze del tempio. Curiosità che nei prossimi giorni l'avrebbe condotto ad osservar meglio gli alberi posti nei sentieri dell'isola delle mele. Appunto...isola delle mele. Avea sicuramente un motivo logico no? L'occhio scruta se nelle vicinanze ci possa essere qualche iniziata a cui poterlo chiedere, indi il passo procede verso l'ingresso al tempio.

SAMARAH § giardini/ fonte§ Solo un verbo gli porta l'uomo quindi per la sua strada continua, ed ella segue, avvicinandosi or alla foonte interna dei giardini che costeggiano il tempio.Il bacile di marmo risplende comperla totto il sole, la luce è accecante , tanto che è costretta a schermarsi il viso e le azzurrine con la mano per avvicinarsi ma una volta raggiunto si rifugia tra gli alberi. le mani immerge nel liquido trasparente, leggero piacevole brivido freddo. ed un sorriso scioglie il niveo iluminandolo. andrà quindi a passarselo sulle braccia, sul viso e sul collo, prima di unir le gemelle a coppa per avvicinarne un poco alle labbra.In se non è sicura che potesse, magari è una fonte sacra, forse a quelle tre donne sembrerebbe offesa il suo gesto. ma tal non voleva certo essere. quindi or una lieve preghiera dentro di se a chieder perdono se avesse causato la loro ira. gli dei e le dee del nord sono spietate contro chi non segue , e in se teme di averne forse scatenato ira. Non conosce i loro usi, le loro preghiere, ella solo della Fanciula Verde conosce, quindi un poco di nettare riprende e ne getta sulla pietra da cui sgorga mormorando '' che sia eterna..'' .. sperando che quelle fanciulle non ne siano irate.

GUYSGARD (Ingresso tempio)Il marmo lascia il posto alla ruvida pietra che il tempio decora. Passo che dal semplice fruscio si trasforma in eco di passi, come rintocchi tutt'intorno ad ei. Di chiunque avrebbe attirato attenzione, indi il passo si fa meno pesante portandosi verso il centro del tempio. Guardo posa sulle panche ai due lati, ove le persone al tempio devote, indi alla Dea, pregano. Nessun suono attorno a lui. All'interno la pace dei sensi, la calma del mare, come quella del cuore del giovane, pare albergare. Dinnanzi ei le tre statue paion quasi interrogarlo. Inginocchiandosi intreccia le mani e a loro pone dovuta preghiera. Poi si rialza e verso la statua posta sulla sinistra, quella di Rhiannon. Non ne conosce il significato, ma in quell'istante nemmeno pone il problema, poichè il suo istinto lo porta verso di lei, come se la voce della Dea lo chiamasse, lo attirasse a sè. Figura che nasconde la sua identità sotto un cappuccio. Posto sull'altare un piccolo pugnale. Forse la Dea oscura o dell'inganno ma a questa si prosta in sussurrata preghiera. Non v'è motivo specifico ma solo l'istinto che verso l'oscura porta.

SAMARAH § giardini§ Il sole offusca quasi la vista, e neppure il contatto col fresco figlio di Lÿnna sembra bastare a trovare riparo , senza troppa voglia quindi torna sui suoi passi verso le fronde ed a un melo si siede. . l'aroma dolciastro riempie le nari dando quasi sollievo al cuore. e ancora una volta torna a sorridere. dietro la maschera di nordico gelo. lentamente come se non se ne accorgesse alzò la voce..''S'innalzavan già gli arbusti..e spuntavano i germogli degli abeti la corona, già s'ergeva, e chioma ai pini: non ancor però la quercia.. non avea messo radici ..( Kalevala II, 40,50) lieve sussurro come se persa in un idillio suo nessun'altro avesse a intento di poter udire il suo canto non che le importasse molto.. ma le era importato dele regole, e il cuore quello le diceva.. di fronte a tanta bellezza , a tanto calore e donodella Madre Lÿnna impossibile non cantare .. anche per una nordica..

GUYSGARD (interno tempio)Or s'alza e ad ella un inchino dona per poi voltarsi e dirigersi all'altare centrale ove la statua di granito rosso, quello di Cerrydwen vi è collocata, la Dea gravida. Anche ad essa si prostra in preghiera per poi andare all'altare di Arianrhod, la marmorea statua che tiene la sacra coppa. Nuova preghiera anche per lei per poi rialzarsi e scrutarsi intorno. Intorno il silenzio più assoluto. Niuna figura, niuna iniziata pare esser presente in quel loco pacifico. Per un istante pare che esso sia il nulla più assoluto. Domande che forse tarderanno chissà per quanto ad aver la giusta risposta, ma in cuor suo sa che presto giungerà. Or le spalle dona alle tre Dee mentre prosegue verso l'uscita e ancor verso i giardini esterni.

SAMARAH § giardino esterno§ '' La cattiva alla sua sorte lasciò stare, al suo destino: .Vide allor quattro fanciulle dell'onda cinque spose.. sopra il prato già falciato , sopra il fieno già tagliato, di quell'isola nebbiosa ''.. com'è strano il destino.. anche quella era un isola..e tra le nebbie aveva trovato la via.. anche se non poteva certo parlare di casa, no di certo. non avrebbe più avuto una casa vera e propria , forse solo un loco ove stare ma casa.. no. eppure lentamente stava tornando a trovare pace. sebbene una cosa quella si, non si sarebbe mi abituata, dopo le gelide nordiche terre quell'isola sembrava un altro mondo.. ''Venne su Tursas dal mare, sorse il forte su dall'onde pigiò il fieno che bruciasse, con gran fiamma consumasse: ..una ghianda egli vi mise, una cara fogliolina, dalla qual la pianta crebbe coi germogli verdeggianti ''. perchè proprio quell'antica non lo sapeva .. non ricordava neppure ove l'avesse udita. era una di quelle che attrversavano i secoli.. passando da '' vecchia bocca a giovane orecchio. '' ..e di volta in volta cambiata e ampliata da raccontare di fronte al fuoco nelle gelide notte di natal Svezia. ora lontane. la candida mano accarezza l'erba continuando a canticchiare tra se la testa appoggia al tronco chiudendo gli occhi lasciandosi cullare dal vento.

GUYSGARD (giardini esterni)All'uscita il sole fa stringere gli occhi del giovane che porta la mandritta alla fronte ad evitar l'abbaglio. Nuovamente il dolce canto degli uccelli che nel giardino riposan prende il sopravvento e tutto ad un tratto pare essere ritornati alla realtà. Mescolato al dolce canto di essi anche quello di una fanciulla. Il guardo si posa di nuovo a osservare la ragazza che poco prima avea salutato e il cammino lo fa avanzare verso di ea. Cerca di muoversi silente, mantenendosi anche a distanza se necessario pur di non far cessare la sua voce mentre si avvicina

SAMARAH § giardini esterni§ ''''Se ci fosse chi abbattesse questa quercia così altera! ..Fastidiosa è all'uom la vita,..Ma non v'era né un eroe, nè alcun uomo vigoroso ..che potesse far cadere ..quella quercia a cento rami. ''poco più che un sussurro la voce , he dall vermiglie esce, cantava forse per se per quell'erba, per quel tronco, così' simile alla querci del canto, o forse solo per il vento che portasse al cielo la sua ode. silenziosa. giocherella con un fior semi nascosto tra i fili d'erba lucenti .. dietro di lei rumore di passi, non vede chi sia , ma non smette di cantare . non sta offendendo nessuno.. almeno questo è il suo pensiero.. '' Ed il vecchio Väinämöinen pronunziò queste parole: Tu che in seno m'hai portato,Luonnotar, mia genitrice! A me presta i forti flutti chè nell'acqua è grande forza) per abbatter questa quercia, perch'io tolga la malvagia che impedisce al sole i raggi, ..'' la mano toglie un ricciolo ribelle dalla fronte sfiorandola, mentre or il fiore va a coglire per portarlo in grembo .. il passo si avvicina. il canto interrompe.

GUYSGARD (giardini esterni)Canto che vien interrotto, come viene interrotto il passo del messere il quale con un lieve sorriso si giustifica 'Vogliate scusarmi milady...non era mia intenzione interrompere il vostro canto. Volevo solo sapere se ci sono altre persone in codesto loco. Sono entrato al tempio ma non ho visto le sacerdotesse alle quali avrei da porgere alcune domande.' La scruta dall'alto. Forse anch'essa potea dare la giusta risposta alla sua curiosità. 'Non vengo a voi con cattive intenzioni' cerca di rassicurare la giovane 'Mi chiamo Guysgard e non ho saputo resistere al vostro canto'. Indi attendendo il di lei verbo, se avesse voluto interloquire, attende.

ALMIR [sentiero] Ancora pochi passi separano l'abbraccio dello spiazzale esterno da quel sentiero, una buona giornata, e per lo più...un lieve canto sembrava levarsi all'oto...qualche fanciulla in buona vena, forse, oppure solo scherno del vento, visto che, improvvisamente nulla più giunge. Il solito vestiario nero e l'immancabile cappello, con l'ala poco sopra le iridi, niente armi in questo luogo reso ancora più sacro da quella costruzione, che ora..man mano si palesa sempre più imponente. Due figure...una dama e un messere appaiono all'improvviso, non appena svoltato. Gli par di riconoscere l'amico mentre l'altra figura sorge nuova alle iridi color terra. Aumenta il passo per portarsi a pochi metri da loro quindi ancor prima che figura straniera si palesi, parole ne nascono dalle di lui labbra...''Mare asperum''...sol favella mentre riduce la distanza a qualche metro.

SAMARAH § giardini esterni§ il passo giunge davanti a te e si palesa nella voce e nella igura che poco prima ti aveva salutato andandosene.. alza su di lui o sguardo osservandolo da dietro le azzurrine con leggera diffidenza '' Guysgard... '' ripete.. come a voler confermare quanto dice.. '' io sono Samarah..spero di non avervi disturbato nel vostro meditare.... '' lo fissa guardandolo in modo intenso.'' no, in affetti non ho visto nessuna delle ancelle, siete in cerca di consiglio? '' con la coda dell'occhio vede avvicinarsi un altra figura , attende fino a che non gli si faccia presso , era la prima volta che incontrava tanta gente in quel luogo.. un altra volta lo stesso saluto.. mare asperum.. che significa mai? è forse indice di una famiglia? o di una città o di un paese.. di nuovo rimane ferma ad osservar il nuovo venuto.. '' salute a voi..messere..'' quindi or torna all'uomo.. '' non preoccupatevi. colpa mia credevo non ci fosse nessuno ma a quanto pare.. spero.. di non esser risultata scortese.. perdonatemi se ve lo chiedo.. ma quel saluto cosa significa ? siete della stessa famiglia? ''

GUYSGARD (giardini esterni)Osserva le azzurre iridi della dama che volge parola e che a sua volta si presenta. Ascolta le domande a lui rivolte ma non v'è tempo per esprimere le sue risposte che alle sue spalle giunge il mediterraneo saluto, da una voce famigliare. 'Sid et mare asperum ser Almir' la voce dimostra tutto il radioso sole che esprime il giovane nel rivedere un carissimo amico mentre allarga le braccia per poterlo inserire nel gruppo. 'Se non lo conoscete già milady, questo giovane è ser Almir mio fratello!'. Sorride alla battuta che forse avrebbe colto di sorpresa la ragazza stessa. 'Questo è il motivo per cui salutiamo allo stesso modo. Mare asperum è il nostro saluto di famiglia vero mio caro?'.

ALMIR [giardini esterni] Si apre in un abbraccio l'amico, un abbraccio che lo inserirebbe prepotentemente in quel duetto che ora, diventerebbe un terzetto. Inarca il sopracciglio destro mentre le parole dell'amico giungono all'oto...fratello? Coglierebbe al volo quella battuta...la dama deve esser nuova di queste terre per non conoscere quel saluto...perchè no? uno scherzetto ingenuo in fondo non ha mai ucciso nessuno...''caro fratello non vi vedevo da tempo, dove siete stato, siete partito all'improvviso senza lasciar nulla di detto''...favella portando il braccio destro attorno alle spalle dell'amico e stringendo...''si milady è proprio come Guysgard afferma''...volgendo il capo ad ella. Le iridi scrutano curiose quella dama nata alla mente soltanto ora, capelli biondi e occhi azzurro chiaro tendente al grigio...accattivanti e misteriose. Cercherebbe di non mostrare al volto espressioni che potrebbero tradire quei pensieri mentre abbassa in avanti appena il e il pollice della mancina spinge l'ala del cappello verso l'alto, come a liberare parte della fronte, come a dare più agio alle stesse iridi.

SAMARAH § giardini§ Maschera di gelo rimane impassibile osservando prima l'uno poi l'altro.. cheora viene presentato .. osserva attenta il ser rimaner un attimo incerto alzando il sopracciglio..forse non era del tutto preparata.. e forse non era del tutto vero, ma a lei nulla dice ne che sia un effettiva menzogna ne che sia la realtà. quindi rimane muta e annuisce prendendola per buona..'' siete fratelli.. piacere mio ser..Almir .. ho disturbato anche voi col canto? '' chiede. Or si volge al nuovo venuto. '' dunque di dove siete? Siete nati qui o venite da un'altra terra ? '' lo sguardo si porta allo strano cappello che il ser indossa, li osserva uno a uno cercando di individuare le somiglianze.. a cominciare dal primo che gli si è avvicinato.. capelli corvini, occhi intensi piuttosto profondi..nonostante fosse abituata a gente di tutti i tipi deve ammetter che quei due son una strana accozzaglia. oltre tutto sebbene ella sia di natura alta , il ser la sovrasterebbe di almeno una testa.. e poi gli occhi. neri come l'abisso. alquanto penetranti. Se mai desse disagio non lo da a vedere, e riman marmorea e distante, .. or le iridi chiare passan all'altro.. l'aspetto sembra più rassicurante ma sa bene quanto questo poco vada..

GUYSGARD (giardini esterni)L'abbraccio ne consegue tra i due e risponde 'Si lo so. Certe notizie passano troppo veloce qui sull'isola dico bene? Alcune commissioni mi hanno portato altrove dimenticandomi di ogni altra cosa. Voi invece come state?' chiederebbe incrociandone lo sguardo per poi volgersi alla dama mentre, sotto il di lei guardo di mare, si avvicina con il viso all'amico per dire 'Non notate somiglianza? Veniamo da lontano milady, dalle terre di Francia, dal regno di Fenis, un tempo fiorente e poi distrutto dai barbari. Questo ci ha visto, dopo alcuni anni, ad approdare su quest'isola, per poter ricominciare nuova vita.' Or la semplice voglia di sorridere diminuisce mentre il ricordo si porta a quella triste storia del suo passato. Lasciato alle spalle il piccolo scherzo si concentra sulla parte veritiera 'Soltanto un anno fa ho fatto visita alla mia nativa città ed ho visto con codesti occhi che è rifiorito un nuovo villaggio. C'è una fine per ogni cosa ma un nuovo inizio e la voglia di reagire, fanno delle semplici persone, degli eroi...dico bene ser?'.

ALMIR [giardini esterni] Lo osserva mentre tenta di abbozzare qualcosa che lo renda credibile...''Conosco bene le tue commissioni''..favella sorridendo e dando del tu per rendere la cosa più credibile...''le stesse che ti ho trovato oggi suppongo''... favella gesticolando appena e riferendosi a quella dama ivi presente. Si da da fare l'amico non c'è che dire...quasi si affanna per far credere a quella dama quella storiella. Rattrista i lineamenti del volto alla brutta storia di famiglia come un bambino a cui sottraggono il dolce...''ormai è passato fratello, adesso ciò che conta è il presente''...favella indurendo i lineamenti del volto. Volge il volto alla dama...''sapete...a volte le storie modellano il carattere''..una leggera pausa...''vi ha forse importunato?''..favella tentando di avvicinare le labbra al di lei orecchio destro...quindi tornerebbe a distanza...''No milady nessun disturbo, il vostro canto mi ha condotto ivi, quindi vi devo i miei ringraziamenti più sinceri, senza la vostra voce non avrei rivisto mio fratello''..finisce il dire mentre le iridi si scostano prima alla dama e poi al presunto fratello.

SAMARAH § giardini§ gioco di sguardi intrecciano i due ch'ella in se ha già nomato i Teatranti non tanto per quel che dicono quanto per come.. lo osserva, il ser dallo strano cappello .. i capelli castani semi sommersi dallo stesso, contrappone all'altro iridi da cervo. che tuttavia forse rivelano una briillante intelligenza, all'insondabile voragine delle scure dell'altro a cui torna solo per un attimo, la pelle olivastra lo chiama di sicuro figlio dell' ovest e non delle nevi.. eppure nei gesti c'è qualcosa che non sai.. li ascolti,muta parlar di disgrazie.. di famiglie e di eroi..'' la mia gente dice.. eroe non è colui che si contrappone a destino.. ma colui che ne segue le vie senza che esse ne facciano deviare cammino... '' la mano al petto stringe il freddo candido bocciolo poch0anzi colto, il lungo collo volge un attimo altrove come per trovar distacco da quel che dicono.. ne conosce.. di disgrazie. E molte ne racconterebbero le grigie tristi ma la neve addormenta anche il fuoco, e il volto rimane immobile. torna a loro .. ascoltando fino a che entrambi non terminano..'' Io vengo da Uppsala..in Svezia. Oh no ser. nessun importuno.. a dir il vero è arrivato solo poco prima di voi.. debole distaccato sorriso risponder al lieve complimento che il ser gli regala, o almeno quello che lei prende cme tale..'' abitudine.. cantavo spesso da bambina.. ma li nessuno mi sentiva. '' un battito porta di nuovo le nordiche sul ser col cappello'' avete ragione su questo. la vita forgia, importante è che dal ferro nasca acciaio, e non cenere.. ''..

GUYSGARD (giardini esterni)'Mai avrei importunata una milady durante il suo soave canto.' Fisso sulle iridi del giovane. 'Anzi ora che siete qui vi vorrei fare una domanda che mi assilla da molte notte...probabilmente lo riterrete una cosa futile ma me lo domando continuamente...'. La mano posa verso il frutto dell'albero sfiorandolo appena per poi dire 'Ha attirato la mia attenzione questo arbusto tale da farmi pensare se...' poi taglia corto 'Secondo voi l'isola delle mele è chiamata così per questo albero che cresce nel giardino del tempio, sotto l'amore della Dea, o perchè c'è una leggenda che trama qualcosa? O più semplicemente perchè ce ne sono di altri sparsi in ogni luogo della stessa?'. Una leggenda che potrebbe narrare che un giorno la Dea vi piantò il piccolo seme e da questo è nata la stessa isola. Osservandoli entrambi cerca d'intuir in base alle loro risposte.

ALMIR [giardini esterni] Il guardo di quella dama sembrerebbe poco convinto da quelle parole, anche se...le di lei labbra non si aprono a parole incredule, forse quel giochetto sembra tramontare come il sole che va a bagnare il suo ardore nelle viscere del lago dell'isola delle mele. Parole dalle sue rosee ne nascono, parole di detti e di certezze, quelle certezze che vengono forgiate e rese eterne. Le iridi rimangono sulla dama sino a che le di lei parole non muoiano fra le labbra ...''Svezia dite...non conosco tale terra se non per sentito da bocche di viaggiatori''....ancora per qualche istante rimane ad ammirare quella dama, ma senza che niuna malizia, o quant'altro di sgradevole possa ad ella sembrare,uno sguardo semplicemente curioso, solo atto a registrare fra le stanze della mente la bellezza che porta la terra di Svezia. Volge il guardo all'amico fratello ora, altre parole si mescolano intrecciandosi in quel luogo, come a costruttrici di un nuovo palazzo, palazzo di nuove amicizie e di legami che si stringono...''non hai di che temere fratello, hai forse scordato che io fra i due sono il burlone di corte?''..favella sorridendo per poi aggiungere...'' ma…il tuo viaggio ti ha arrugginito la lingua forse? perchè mi dai del voi''...una leggera pausa che annaffia qualche istante....''riguardo agli Dei sai bene come la penso''...favella portando qualche passo più in là, vicino all'albero.

SAMARAH § giardini§ Un aggio di sole cade sul germoglio abbandonato in grembo, ea lo guarda sol per poco per voi volger lo sguardo all'uomo che per primo parla '' non preoccupatevi.. nessuna domanda è inutile messere, se porta a arricchir l'uomo, il male sarà quando non vi saranno risposte da dare, o domande da porre.. potrebbe esser la fine di tutto.. ma non so risponder alla vostra domanda forse si , dato che il prezioso dono di Lÿnna vi risede in così tanta , o forse perchè no.. sia la mano della dea vostra A averla fatta così come fu il maestoso a creare la quercia, come nel mio canto.. '' un lieve sorriso.. impossibile non tornar a qei tempi, estati assolate tra le montagne e campi di grano maturo, quella casupola di pietra e lui.. il Cantore disteso cn un filo erba in bocca e il suo liuto a inventare storie.. ma è solo poco più che quel raggio di sole, un momento. quindi all'altro si volge '' non so chi sia la dea che tanto ho sentito.. ma ... voi non avete dei messere?''

GUYSGARD (giardini esterni)Risposta soddisfacente anche se l’avrebbe rivolta alle sacerdotesse del tempio un giorno per avere conferma. 'Vi ringrazio molto milady e anche a te fratello mio. Altri impegni mi portano altrove indi vi lascio.' Un piccolo inchino volge alla ragazza ed un forte abbraccio poi, al messere. 'Sid et mare asperum a voi' aggiunge sorridendo per poi avviarsi verso l'uscita e sotto i raggi del caldo sole.

ALMIR [giardini esterni] Frammenti ti ricordi che scivolano fra le rosee della dama, quei frammenti elencati uno ad uno, preziose reliquie racchiuse in un angolo del cuore e che tutti...custodiscono gelosamente nel giardino dei ricordi. Pensieri a volte talmente vividi da lacerare parte dell'essere, a volte solo effimeri e menzogneri poichè raccolti da bocche altrui, magari perchè allontanati dal luogo natale quando solo un seme o un tenero bocciolo si era. L'amico ora si congeda, cambia l'abbraccio mentre una pacca sulle spalle rivolge ancora appena quell'abbraccio si scioglie...''spero che ti rifarai vedere presto''..favella ancora dando del tu a sottolineare quel giochetto che sembra non aver fine. un sorriso lo accompagnerà per la via. Si volge alla dama ora...''quali dei?''...le mie mani e i miei intenti tracceranno il mio cammino milady''...poche parole ma che renderebbero chiaro lo stolto pensiero. Null'altro aggiunge mentre riporta il passo verso ella fermandosi a distanza tale che non possa arrecar fastidio a dama, come si conviene.

SAMARAH § giardini§ osserva ancor i due congedarsi in modo si.. fraterno. niuna cosa vebia se non lieve cenno di capo.. all'uscente '' sid anche a voi ser Guysgard.. possiate trovar tutte le risposte di cui necessitate.. '' quindi all'altro.. '' conoscevo qualcuno.. che diceva la stessa cosa.. voi siete un mistero ser Almir.. ma chi abbia o no ragione nessuno lo sa, io son cresciuta nel tempio di Lÿnna e sono stata sua sacerdotessa, eppure niuno la conosce.. e hanno un altra dea della quale poco o nulla io so.. forse il vero è che sebbene esista uno spirito divino, sono gli uomini.. a fare il mondo. ogni giorno nel bene nel male.. eppure chissà, come quel ser cerchiamo senza trovare noi stessi risposta a ciò che facciamo, se Dea o dei non ci fossero.. noi non avremmo pace .e non saremmo che spighe al vento. ma non son io a dovervi insegnare la vita messere dacché una cosa la vedo, che molto ne sapete da solo.. il solo che posso sperar è che sempre la vostra abbia per voi la soluzione del caso.. altrimenti ne avreste solo maggiore pena di quanta non ve ne sia ad aver dei e a non saper che farsene..'' or si alza e al ser si avvicina.. ''temo ch'io mi debba congedare e me ne rammarico, ma spero di rivedervi in altro momento.. potrete narrarmi tutte le storie che volete..or chiedo troppo a aver l vostro sostengo fino in città?'' attenderebbe l suo rimando per poi tornar col ser o sola alla locanda..

ALMIR [giardini esterni] Ascolta attentamente il dire della dama da poco conosciuta, parole che vanno dritte al punto, senza deviazioni che ne allentino o addolciscano l'iter, gli piace quel modo di pensare, anche se, al momento niuna parola sarà proferita a riguardo. Un cenno del capo a quelle parole, come a darle la giusta importanza, quello che ella dice non'è privo di fondamenta anzi...per millenni gli uomini inseguono quella verità, quella verità che per alcuni paiono limpide e chiare, talmente certa che la mente non ha bisogno di domande, di risposte, altri invece, come ei,la cui certezza è basata sulle proprie forze..''milady accetto il vostro pensiero, avremo modo di disquisire in futuro, e perchè no! alla locanda, un buon luogo ove favellare. Perdonate la mia scortesia madame ma al momento la mia via non coincide con la vostra, temo dobbiate farvi ritorno da sola''...un inchino al suo congedarsi...''potrete contare sui fratelli''..favella sorridendo mentre si allontana a sua volta.
_Aaron_
00sabato 8 agosto 2009 00:24
RIASSUMENDO:

BG APPROVATO
SKILL ESPERIENZA ARMI DA TIRO LIV II APPROVATA


CARATTERISTICHE FISICHE PRESENTI
TERRE DI ORIGINE : FRANCESI



SKILL SOTTERFUGIO LIV I APPROVATA




SCHEDA GIOCO AGGIORNATA
almiran
00giovedì 13 agosto 2009 15:13
Eccomi ancora, richiedo la skill Empatia liv. 1
Questa la role.


ALMIR [sentiero] Ferma la propria figura a pochi passi dal pendio, le iridi si perdono su quella distesa d'acqua che prende in prestito il colore della volta, come a soggiogarla, come a esser un tutt’uno e rivestendosi dello stesso manto. Qualche onda corre incontro alle spigolose forme della terra, come in un abbraccio, un continuo attrarsi e respingersi fra due amanti, ora con violenza, ora con passione e dolcezza, un canto sospeso nel manto della notte. Qualche rumore, come di lievi passi distrae il mediterraneo che, distoglie le iridi da quel gioco della natura. Si volta ad osservare se qualche altra anima, questa sera, ha avuto la sua stessa sciocca idea, avventurarsi in quei luoghi ove basta un leggero passo sconsiderato per mettere la parola fine all'esistenza. Alle iridi, una figura...leggermente sembra prendere forma, la mandritta scivolerebbe rapida alla nocca inferiore dell'arco, un gesto dettato più dall'istinto che altro.

ANAHITA [Sentiero]Quelle rupi aspre e forti le ricordano le terre natie, ma tale è la sua concentrazione nello scender che non s'avvede che forse non è sola, forse anche altri amano quel panorama selvaggio e fiero che le riempie di dolce ed amara nostalgia l'alma sensibile e fiera, ma di cio nulla traspare ea da lungo tempo e abituata a non mostrare il suo sentir.

ALMIR [sentiero] Non sarebbe giustificato l'impugnare l'arma in questo luogo, l'ideale sarebbe non portarla con se ma, il suo è più che altro un gesto abituale, non riesce a separarsi da ciò che considera parte integrante di ei stesso, e se...un dì delle noie saranno le sue compagne...saprà fare ammenda. Una figura sempre più nitida ora alle iridi, una dama agghindata con un vestito che di certo, non passa inosservato, chiunque ella sia non ha di sicuro intenzioni aggressive, il colore dello stesso abito ne sono una prova lampante, troppo vistosa pur fra le lunghe dita della notte. La mandritta si discosta dalla nocca inferiore...Mare asperum''...favella mentre porta qualche passo verso destra, come a cercar di avere migliore visuale, non chiare ancora le di lei sembianze alle stanze della mente, attenderà che passi d'ella riducano lo spazio che ancora li separa prima di proferir altro verbo.

ANAHITA [sentiero] Or alza il chiaro guardo a mirar nel soffuso chiarore lunare, una figura le par di scorger ma nella notte si confonde ...fra l'ombre, ma ella termina di scendere il sentiero che la porta vicino alla riva.

ALMIR [sentiero] La dama giunge, ne riconosce i lineamenti... la dama della locanda.... pensiero fugace che scivola alla mente, quella dama che fece infuriare il leone, e con cui ei stesso...scambiò qualche veduta differente...Qualche passo verso ella mentre dalle labbra parole per ella ora ne nascono...''Lady Anahita?!''..favella con tono quasi interrogativo per poi proseguire...''giusto? rammento bene?''..sa bene che la mente è certa del di lei nome ma, rende quel dir come insicuro... come se non fosse certo d'ella, forse, ciò potrebbe render le di lei vermiglia prolifere, vista quella silente discesa e, nonostante ella, sembrerebbe non aver notato il mediterraneo. Sembrerebbe turbata, all’apparenza… immersa nei di lei pensieri, come incurante di chiunque, questo gli sembra di cogliere in quei gesti che ora la portano vicino alla riva.

ANAHITA [sentiero]Dell'ombra ora si definiscon i lineamenti ed ella riconosce il Ser con cui qualche sera prima in locanda, cosi lungi dalla vostra abitazione, una gradita sorpresa, invero di solito sol ombre silenti mi tengon compagnia!''aveva avuto un breve scambio di idee un voce all'oto le giunge che col suo nome l'appella, un solo nome esce dalle di lui sottili, e riconosciuto il tono in risposta favella nel mismo accento interrogativ''Ser Almir, siete voi ? Non avrei mai pensato d'incontravi qui cosi lungi dalla vostra abitazione, una gradita sorpresa, invero di solito sol ombre silenti mi tengon compagnia!''.

ALMIR [sentiero] Finalmente le parole d'ella giungono all'oto, forse ella non avea riconosciuto il mediterraneo, ma ciò ora poco importa. Un cenno del capo, come in un assenso alle di lei parole...''La mia dimora è l'isola stessa milady, quindi in verità non mi reputo lontano dalla mia abitazione come dite voi''..favella mentre un lieve sorriso incornicia quel viso che all'apparenza può sembrare così pulito...qualche passo presso un masso li vicino e abbastanza grande da poter ospitare entrambe le due figure. Un cenno della mandritta la inviterebbe presso lo stesso...''prego milady, dunque dalle vostre parole devo dedurre che amate la solitudine'' favella mentre osserva i lineamenti del di lei volto e quel dire, come se fosse rientrata da pensieri che ne offuscano la mente.

ANAHITA [sentiero] Un sorriso volge a Ser Almir e con un cenno di saluto del capo ne omaggia la cortesia ed accetta l'invito a sedersi sul masso che da lui le vien mostrato, stasera un po stanca si sente, la giornata e sata lunga piena d'affanni, doman non prometta da men, invero si nella solitudine riesco ad udir la voce del vento il dolce mormorar dell'acque calme e il fragor di quest'onde che si infrangon sulle rocce e si può dir che la solitudine m'accompagna da tempo!''. finito il loquir porta le smeraldine a mirar il volto del ser che le sta di fianco, vuol veder se stupito l'abbia, di solito una giovane dama tutto ricerca men che la solitudine.

ALMIR [sentiero] ascolta attentamente il dire d'ella, il tono con cui le parole ne nascono, ne osserva i lineamenti del volto, una lieve sottile linea di stanchezza sembra velarne il volto mentre le di lei parole, sembrerebbero affermare una solitudine quasi opprimente, come se quel dire sia figlio di una respinta solitudine che continua a persistere. Si porta verso il masso e spostando l'arco dalla propria sede, lo poggia in verticale allo stesso masso dando il piede necessario a che esso non abbia a cadere, indi si siede mentre le iridi, che per qualche istante, incontrano quelle d'ella, scorrono ancora su i di lei lineamenti..'' forse v'è qualcosa che turba la vostra anima''..favella secco, all'improvviso mentre il guardo ora ritorna alle iridi d'ella...come a cercar di capire se quelle parole siano solo un momentaneo malessere o se, altro vi nasce e cresce dentro.

ANAHITA [sentiero]''Inver da....molto tempo son sola'' ella favella''da più di quanto mi piaccia ricordare e se prima fu obbligo, da giusto motivo causato, poi definito come studio raffinato e quindi subito, subito dopo a sicurtà, ora e divenuto abitudine E da abitudini a lungo protratte difficilmente si esce'', non altro verbia ora attende che il ser chieda poi cercherà di valutare se dir o non dir il peso che porta da sempre, ma che ancora non può deporre.

ALMIR [sentiero/masso] Parole all'oto, parole che parrebbero stanche, stanche come tali sembrerebbero le di lei espressioni del volto a quel dire, come se la mente riesumasse dal passato frammenti di dal fardello troppo pesante a che ella...possa continuare a portarlo con se....''milady...ogni anima nasconde le proprie sofferenze, ogni anima, statene certa, ha da raccontare più di ciò che si potrà mai disegnare a parole''...le iridi del franco rimangono ancora qualche istante su ella, espressioni quelle della dama, che parrebbero incerte, come se ciò appena favellato fosse solo una parte mentre altro rimarrebbe ancora in ella, non sa cosa effettivamente la tormenta, ma di certo, qualcosa porta con se, come ei stesso dal resto, come tutti, o la maggior parte...''non importa milady, non dite ciò che non volete se il peso vi rende il tutto troppo arduo, di certo la mia figura non ha simili pretese''..finisce il dire certo nel contempo, che un'altra anima è prigioniera di quelle sbarre invisibili, il passato.

ANAHITA - [sentiero-masso]Le parole di Ser Almir ella ode ma come fossero in lontananza, si ha ragione ancor non è giunto il momento di deporre neanche un grammo di ciò che porta nel cuor e nell'alma sol or alza l'iridi chiare e verbia rivolta a Ser Almir, ''Credo d'esser molto stanca questa notte, potreste di grazia accompagnarmi in locanda, a chieder una stanza per quel che resta della notte, non credo vi sian ancor traghettator disposti a riportami verso la cittadina di Barrington ed anche se vi fossero non credo di poter affrontar il viaggio''. resta in attesa del loquir di ser Almir.

ALMIR [masso--->sentiero] Il guardo rimane ancora fisso sui di lei movimenti mentre ella ora, si scosta dal masso. Si scosta a sua volta, il mediterraneo, si piega a raccogliere il fratello arco che ripone alle spalle indi...''certo milady, conosco bene la locanda e la cara Filippa, io vi alloggio''..favella per poi portare il di lui volto vicino all'orecchio d'ella...''ma non fatela arrabbiare''..sussurra in modo scherzoso per poi, riportarsi, nella posizione precedente...''Prego madame ''.favella ancora porgendo il braccio destro come appoggio, attenderà che ella si accosti per proseguire, insieme, verso la locanda.
Ambrosya0
00giovedì 13 agosto 2009 20:17
Ciao!
Ritengo che la skill sia giocata troppo poco in questo breve role e che puoi fare di meglio.

Per esempio dire che capisci dalle emozioni che si sente sola mentre lei lo dice a parola esplicitamente che è immersa in solitudine non significa averlo intuito dai tratti.

In generale è comunque troppo poco per giudicare che il tuo pg abbia evoluto una tale capacità.

SKILL EMPATIA LIV.1 NON APPROVATA, IN ATTESA DI MATERIALE
almiran
00giovedì 5 novembre 2009 19:58
Faccio richiesta della skill Potenza liv 1 in base alla quest seguente:


[ATTENDERE ESITO]
I lavori per il granaio sull'isola dell'eterna primavera non conoscono sosta, al di fuori della cittadela nella pianura che ad est sorge a circa 25 metri stà per essere eretto ll'opera che il re ha fortemente voluto, uomini che gomito a gomitolavorano incessantemente pur di compiere l'opera ed il volere del re. uomini dell'armata che vegliano su i lavori sotto l'egida e saggia conduzione dei maestri dei mestieri. il rumore del lavoro allietato dai canti, mentre gli avalonesi che lavorano senza tregua vengono a tratti ristorati da Julia la vivandiera la dolce porta acqua
(//http://www.arteincorniceborgione.it/Public/opere/big/dip0091-iovine.jpg) che in compagnia del suo aiutante ristora e rinfranga le gole degli operai a nord della struttura vi è il soldato d'armata gemini, mentre a un paio di metri dallo scelto, il capo dei maestri dei mestrieri che con ingegno e diletto dirige i lavori, dalla citta a circa 20 metri dal granaio un'altro soldato si avvicina mantenendo il passo costante. [QUEST START Turni: Gemini, Tartalion, Almir. chi volesse entrare inviare missiva al master]



GEMINI )(Pianura ad Est della cittadella – a 25 mt dalle mura)( i lavori continuano e tu ne sei felice, hai promesso al re di darti da fare e non mancherai a mantenere tale promessa, i soldati che hai predisposto al controllo dei lavori starebberofacendo il loro dovere ora che li stai guardando tutti e tre, quindi sai di poter stare tranquillo, quindi ti volteresti in direzione del maestro dei mestieri, vuoi renderti utile e cercando di liberarti dal mantello e dal cinturone per poiappoggiarli li di fianco a te con tono cordiale nei suoi confronti andresti a dire ''maestro ditemi cosa posso fare per rendermi utile, posso cercare di trasportare oggetti pesanti se ve ne bisogno o quant'altro ditemi voi'' così in attesa di rimando attenderesti silenzioso.

TARTALION [pianura a est della cittadella][ammantato][progetti alla mano] continua il gran maestro a leggere quelle carte che altro non sono che giorni passati insonni a disegnar con quella che è la precisione di un maestro dei mestieri poi Gemini che s'avvicina a lui e che proferisce quelle parole *ebbene si ci serve una mano, aiutate quel gruppo di persone a portare le pietre, per reggere i pilastri della struttura* poi con la mano fa per indicare un gruppetto di persone che dovrebbero fare quanto detto da lui, mentre adesso un'altro sguardo porterebbe al progetto per capire quale sarà il prossimo passo

ALMIR [Pressi Pianura ad Est della Cittadella/25 mt dalle mura] Passo costante mentre si avvicina al sempre più presente frastuono fatto di fatica e sudore, fatiche e sudore che presto verran ben ripagati per i benefici che quel granaio sarà in grado di donare agli avalonesi stessi, una buona idea che potrebbe avere anche un importante parte in caso di resistenza forzata. Lo scelto intento ad osservare mentre il maestro dei mestieri, che ei non conosce ma che deduce dalle carte da egli tenute in mano e dal suo modo di osservare i lavori. Nota gemini togliere il mantello e slacciarsi il cinturone indi..si porta proprio presso quella figura, il maestro dei mestieri...''Gemini! non vorrete prendervi il merito da solo''..esclama scherzosamente iniziando a slacciare il mantello e portandosi presso entrambe le figure.

[ATTENDERE ESITO]
Il soldato osseva i lavori mentre a tergo gli passa la vivandiera, sfirandolo con la brocca, poi giunta nelle vicinaze del gran maestro china il capo in segno di saluto, quelcosa verbia il nordico a ser Tartalion forse la sua disponibilità a dar una mano presto si rivolterà contro di lui, e come non detto ecco subito una disposizione per il nordico, che forse nel trasportar pietre trova la sua vera essenza, altro che leoni di armata. un attimo e dopo aver conferito con il maestro, ecco ser gemini andar a dare una mano a chi lavora senza risparmiarsi un attimo. Ser Tartalion apre ora le sue carte e le osserva accertandosi e stabilendo le altre mosse, or a circa dieci metri dalla struttura giunge anche se almir , mentre verbia qualcosa a Gemini e va a slacciarsi il mantello, portandosi in direzione del confratello. Ora Gemini è a circa un paio di metri dagli operai che trasportano le pietre mentre almir è a circa dieci metri dal cantiere. solo ser tartalion resta immobile mentre adesso un altro membro dell'armata pare avvicinarsi, Ser Griffit il nuovo comandate che precede ser almir di circa 3 metri. [ GDR PLAY Turni Tartalion Gemini Griffit Almir]


TARTALION [spiazzo costruzione granaio][ammantato][carte allla mano] ancora con le carte alla mano rimane il gran maestro che adesso va spostandosi a osservare da diversa angolazione i lavori, silenzioso nel suo avviarsi mentre dovrebbe avvicinarsi al gruppetto di persone che lavorano per rendere resistente la base di quella che dovrebbe essere uno dei pilastri portanti del granaio, ma adesso fa verso quelli *quando finite di mettere le pietre bisognerà versarci l'impasto di pietre terra e sassolini* proferisce in di loro direzione sperando che con quelle semplici parole possano capire quanto debbano fare

GEMINI )(Pianura ad Est della cittadella – a 25 mt dalle mura)( bene il maestro dei mestieri ti ha detto ciò che devi fare e tu annuendo non perderai tempo di aiutare gli operai che duramente lavorano, quindi andresti ad avvicinarti alla prima cesta contenente le pietre, piegheresti le gambe tanto quanto basta per rendere entrambe le cosce parallele al terreno, i talloni sarebbero sollevati dal terreno e cercheresti di mantenere l'equilibrio, nel frattempo le mani porteresti sulla cesta per afferrarla saldamente, fatto ciò andresti a darti una spinta verso l'alto per rialzarti in piedi, i talloni ritornerebbero a toccare il suolo, e una volta che ritorni ritto in piedi seguiresti il resto delle persone che portano anch'esse le pietre, nel sollevare la cesta e nel solevarti useresti tutta la tua potenza (potenza +1) e silenzioso andresti a seguire gli operai per poi cercar di posare le pietre dove tutti le stanno posando.

GRIFFIT [pressi granaio] procede verso il granaio il nordico avvolto nel manto blu che continua ad indossare,venuto per controllare la sistemazione delle guardie si ritrova invece di fronte ai lavori, così decide di cercare colui che li coordina per potersi render utile, scorge fra i tanti individuandone uno che sembra intento a dar disposizioni, a questo si avvicinerebbe con passo lesto proferendo a voce ben udibile *Sid et virtus vobis* senza avvedersi ancora della presenza di gemini fra i lavoratori, le mani nel frattempo vanno a slacciare il cordino che tien legato il mantello, qualche ciuffo dei capelli castani ricade sulla fronte candida

ALMIR [Pressi Pianura ad Est della Cittadella/15 mt dalle mura]Avanza ancora mentre slaccia definitivamente il mantello piegandolo e poggiandolo sul destro braccio, piegato a 90 gradi(angolo braccio avanbraccio), che pone aderente al medesimo fianco, Poco più avanti, a circa tre metri precede Griffit...''Comandate anche voi a dare una mano?''..favella quasi ad invito a darci dentro anch'ei, un dire
altrettanto scherzoso come quello rivolto a Gemini che par non aver udito, ma allo stesso, un modo come un altro per sentirsi un'unica macchina che si muove assieme poichè insieme si costruisce il tutto.
Percorrerebbe altri cinque mt. sempre più vicino ora al maestro dei mestieri che nel frattempo zampilla qua e la fra gli operari.



[ATTENDERE ESITO]
il primo strato è stato dispiegato, la calce oramai è ben spalmata su i ferri e gli assi che sono stati posti, * avanti con le pietre * si sente gridare dal basso, altri lavoranti si susseguono nel portare l'altro elemento essenziale, macigni, pesanti , che spesso non possono essere trasportati da un solo uomo, va adesso la vivandiera a rinfrancare i carpentieri che con una lunga sega tagliuzano gli assi che poi vengon ben piallati da due mezzi elfi.Il geran maestro adesso va ad ad avvicinarsi al gruppo che sta erigendo l'asse portante della struttura, mentre indica le operazioni succesive che si devono andar a compiere. la malta sta per essere preparata con cura, un uomo piegato su di una vasca di legno dal diametro di tre metri ed alta circa 40 centimetri, mescola con una pla di legno, in modo da non farla seccare, pronta per l'uso, non appena l'ultima pietra verra posa, verra riversata lentamente sopra. Gemini adesso si porta a cogliere la pietra, l'afferra con entrabe le mani, e la solleva, la smorfia nel sollevare lascia intendere la fatica che va ad affrontare, poi una volta sollevato va a portarsi verso il luogo seguendo chi sta avanti, una goccia di sudore cala dalla di lui fronte, cadendo nei di lui occhi recandogli un minimo di rossore, ma non puo asciugarsela, uno spostamento anche minimo, gli farebbe cadere la pietra sui piedi. sopraggiunge adesso il Comandante dell'armata, indossa ancora il manto dell'informatore, forse ancora non ha trovato una sarta pronto a cuglirlo, ecco una giusta lamentelada porre alcapo di maestri dei mestieri. Si slaccia il mantello e va anche lui a mescolarsi tra i lavoratori, muscoli alla riscossa arriva anche almir.Che dopo aver proferito verbio al comandante è alla disperata ricerca di una prova di virilità, mentre sopraggiunge nel cantiere trovandosi innanzi a Julia che le porge un sorrisetto, nel braccio destro la brocca d'acqua, la mano sinistra che va ad attorcigliare i capelli, mentre gli occhi sono armai persi nei suoi. * messere...heee.. un soldato di tale lignaggio che si sporca le mani....mmmm speriamo non ve le roviniate * verbia la donna, per poi retsre in attesa di una di lui risposta.[GDR PLAY Turni: Almir, Griffit, Tartalion, Gemini]

ALMIR [Pianura ad Est della della Cittadella] Sopraggiunge nel luogo dunque, un live sguardo a Griffit che oltrepassa per ritrovarsi innanzi la vivandiera, ammicca ea elergendo parole delicate nel confronto del soldato. Un cenno del capo a saluto gli verrà sol rivolto mentre il guardo segue Gemini che trasporta il suo carico ed insieme ad egli altri nella fila della fatica...''Vi ringrazio madame e non prendetevela a male ma qui''...indicando poco più avanti gli operai che faticano...''vi sono genti che hanno bisogno del vostro aiuto''...finisce con il suo solito sorriso stampato in faccia per poi...volgere il guardo allo scelto, un saluto silente indi...il suo unico obiettivo diviene ora il maestro dei mestieri che cercherà presto di raggiungere per rendersi utile.

GRIFFIT [pressi granaio] arrotola le maniche della camicia lasciando lievemente scoperta la cicatrice sul destro, indi si volge ad almir *Ehi, ser almir, non vorrete mica perdervi tutto il divertimento vero* dopo aver detto ciò si piega sulle ginocchia le mani afferrano da sotto una pietra, quindi si rialza lentamente i muscoli già allenati tesi nello sforzo (potenza +1) avanza a passo lento con attenzione per non incappare in qualche ostacolo che possa creargli guai seri, quindi avanzando incrocia infine ser gemini, senza nulla proferir per il momento troppo intento nello sforzo di sorregger il peso

TARTALION [spiazzo costruzione granaio][ammantato][carte allla mano] vede man mano che il progetto e le fondamenta al momento iniziano a prendere forma, adesso si dovrà pur passare a creare quelle che saranno le mura dell'edificio, indi verso quelli *suvvia messeri portiamoci avanti con i lavori, il prossimo lavoro è più semplice, si dovranno piantare le travi tra un palo portante e l'altro* li guarda e attende adesso che tutti insieme portino a compimento quanto si dovrà fare

GEMINI )(Pianura ad Est della cittadella – a 25 mt dalle mura)( il passo è lento mentre segui le persone che si danno da fare come te, lo sforzo ovviamente è tanto il masso pesa ma cercheresti di portarlo lo stesso a destinazione usando tutta la tua forza sia nelle braccia che nelle gambe (potenza +1) ma una goccia di sudore fastidiosamente muore nei tuoi occhi dandoti un senso di fastidio, quindi cercheresti di stoppare per un'attimo il tuo cammino, le gambe saranno divaricate di circa 40 cm una affianco all'altra, leggemente piegate le ginocchia per assorbire al meglio il peso del masso, strizzeresti gli occhi fortemente attendendo che quel lieve fastidio passi da solo, alla fine è solo una goccia di sudore, quindi con molta attenzione dopo che il fastidio sarebbe passato continueresti a camminare per portare il masso a destinazione e infine posarlo in terra, nel frattempo ti accorgeresti dell'arivo di Almir e del nuovo comandante, ma nulla dici ora.



[ATTENDERE ESITO]
La portatrice d'acqua vede sfilare il soldato che bene si smarca elegantemente dalla donna,la stessa che al tempo stesso dubita della vilità del soldato, ma Julia,si avvicina con la brocca verso gemini, che acidula ci verbia *acqua* poi si va ad incamminare ancora verso colori che piallano gli assi. il comandante dellaarmata sopraggiunge in loco, si rimbocca le maniche e dopo aver verbaito a ser almir, va ad afferrare anche egli un masso, per poi incamminarsi verso chi sta erigendo la trave, anche per lui lo sforzo è assai generoso, gli si va a gonfiare il collo, le vene par adesso scoppiare mentre si porta , l'ultima pietra è la sua, una volta che il comandante dell'armata l'avrebbe posa, ecco che ilgioco si andrebbe a concludere, l'uomo addetto alla malta emette un urlo * uno alla malta* poi andrebbe a girar la pala come fa un marinaio sulla barca, ma l'acqua è meno pesante, incita al lavoro anche ser Tartalion, il grosso par che si stia compiendo tra la soddisfazione generaledel gran maestro. un lavoro enorme, mentre Gemini compie gli ultimi passi in modo decisoanche se lo sforzo assai genoroso lo fa camminare come un pinguino, ma alla fine ha portato un masso che solitamente viene portato da due uomini. dietro di lui anche il comandate Griffit, mentre almir all'udire il mescolatore si porta verso la vasca della malta. Gemini posa in terra il masso e va a rizzarsi per poi stirar la schiena trovandone giovamento mentre cerca ti tirar il fiato. [GDR PLAY TURNI:Griffit, Gemini, Almir Tartalion.]

GRIFFIT [pressi granaio] lentamente con calma raggiunge infine ove lasciare il masso, scende di nuovo sulle ginocchia stringendo i denti nello sforzo, e andando ad adagiare la pietra a terra preoccupandosi di togliere rapidamente le dita prima che restino schiacciate sotto il freddo sasso, quindi tornato in piedi le braccia sono intorpidite, i muscoli son tirati allo spasmo e dolgono, avvicinandosi a gemini proferisce con tono cordiale *sid et virtus* quindi volge verso i pali per andare a prenderne uno, il passo lento mentre aspetta che le braccia recuperino dal torpore nel quale son strette

GEMINI )(Pianura ad Est della cittadella – a 25 mt dalle mura)( arrivi a destinazione, ora potrai posare il masso quindi andresti a piegare entrambe le gambe, le cosce saranno parallele al terrenno, i talloni nel frattempo si sollevano dal terreno daresti un'ultimo sforzo nel posare il macigno in terra usando la stessa potenza di prima (potenza+1) e accompagni in terra il macigno stando attendo a non farti male, una volta fatto ti tireresti in piedi posando i talloni in terra e riporteresti entrambe le gambe perpendicolari al terreno, ti stiracchi la schiena posando entrambi i palmi delle mani all'altezza dei reni e innarcheresti di circa 10° all'indietro la schiena e li ti volteresti verso il nuovo comandante andandando a dire ''Sid et Virtus comandante'' quindi ti volgi da latra parte mentre torneresti in una posizione normale.


ALMIR [Spiazzo Costruzione] I pali ora sono ciò che occorre, non porta passo più verso il maestro dei mestieri visto ormai chiaro alla mente il da farsi, arrotola le maniche quindi si porta presso uno dei pali, Attende che altri due uomini si avvicinino una volta in posa, uno a circa un metro dalla punta, l'altro in mezzo e il mediterraneo occuperà la posizione posteriore, un cenno e giù piegando le ginocchia, le gambe parallele fra loro con i piedi distanti circa 40 cm. Si abbassano portando le braccia ai fianchi del tronco, posto du assi in modo che si possa cingere con le braccia, quindi sotto e tutti insieme a segnale alzare lo stesso. Le braccia cingono il tronco nella morsa quindi forza sulle gambe, uno usando addominali e forza delle braccia per effettuare quello sforzo necessario che porterebbe il tronco sotto l'ascella.


TARTALION [spiazzo costruzione granaio][ammantato][carte allla mano] passeggia ancora per intorno a quello scheletro del granaio, che sembra iniziar a prendere forma, ad assomigliare sempre più al progetto che nelle mani regge ancora il Gran maestro, un sorriso volge verso il nulla, vede quela creazione così simile al disegno e man mano continua a prendere sempre più vita, poi lascia che gli altri continuino a lavorare e proseguir creazione



[ATTENDERE ESITO]
Grande la fatica del che il comandante d'armata andrebbe a compiere,ma che allo stesso modo gli fa onore, unirsi alla truppadovrebbe far veder a gli altri confratelli che si èu tutt'uno. ser gemini va a posar in terra ilmasso, dopo lo sforzo abnorme, mentre adesso èliberodi voltarsi a salutar il suo comadante,si scambiano qualche aprola, ma lo sforzo gli ha come spezzato il fiato ai due, ma non danno a vedere la fatica supportata, da soldati si rialzano e tornano a combattere, Almir invece non si va a portare dall'omino della malta, mentre adsso tutti vanno verso le travi, una sola ed ultima operazione e lo scheletro delgranaio è bello che fatto. da lontano due ermigini dell'armata si avvicinano,mentre ancora non immaginano che i loro confratelli si stanno prodigando per il conseguimento dell'opera. il loro compito sarà quello di sorvegliare il tutto in attesa che il lavori finiscano. ser almir oramai èl'oggetto del desiderio di Julia che non gli toglie gli occhi da dosso, ma lui pare esser deciso ad altro. Caro ser almir... verranno tempi cupi.....ma preferisce alzare i travi con gli altri piuttosto che le donne compiacenti, ma come si dice, il dovere e dovere e occorre compierlo seriamente. Tanto che lo sforzo è sempre piu grande ed adessoanche il mediterraneo inizia a sudare, il movimento deciso che fa gonfiare il petto. soldati valorosi ed anche possenti si portano a concludere il lavoro. Ser Tartalion impartisce le ultime disposizione mentre adesso pare che il sia concluso. ma non ancora lo scheltro prima deve essere ultimato. [GDR PLAY Turni: Gmini, Almir Tartalion, Griffit]

GEMINI )(Pianura ad Est della cittadella – a 25 mt dalle mura)( in quel breve asso di tempo hai cercato di rilassare i muscoli il più possibile, voltandoti noteresti Almir cercar di solevare un palo di legno, il comandante ti precede e tu dietro di lui cercheresti di avvicinarti al tuo confratello, quindi una volta che lo raggiungeresti andresti a prendere la parte opposta di quella dove si trova almir, ti metteresti al fianoc del palo e cercando di voltarti su te stesso daresti le spalle a lui e piegheresti le gambe per poter raggiungere con le braccia il palo di legno con entrambe le mani cercheresti di afferrarlo poi usando la tua forza cercheresti di alzarlo fin sopra la spalla destra. nel trasportarlo e nel'averlo alzato sin sopra la tua spalla cercheresti di mettere tutta la tua forza (potenza +1), sia nelle braccia che nelle gambe a atenderesti di spostartyi nella direzione in cui il palo andrebbe messo.

ALMIR [spiazzo costruzzione granaio] Le gambe hanno un fremito mentre con un ulteriore sforzo, la loro ampiezza viene ridotta per poter portare il primo passo. La stretta al palo è forte, le braccia cingono lo stesso, la mancina è posta a morsa sul polso della mandritta, come una forte presa al collo del nemico, una morsa letale se ben portata ma che ora...ha scopi ben diversi. il palo risulterebbe parallelo al terreno in posizione orizzontale, due uomini a destra d'esso, uno, quello in centro, alla sinistra del palo per poter bilanciare il tutto evitando più posibile le oscillazioni. Giunge Gemini a dar manforte, controbilanciando ancora meglio il peso, a questo punto seguerebbe il confratello mollando attentamente la presa a morsa e portando la mandritta sotto il palo spingendo, presto la mancina accompagna portando così il palo sulla di lui spalla destra. Un soffio che generato dal ventre fuoriesce come ad aiutare quello sforzo. Non si accorge della donzella che par continuare la sua di morsa.

TARTALION [spiazzo costruzione granaio][ammantato][carte allla mano] silenzioso ancora gli ultimi ordini ha impartito e non ha timore di quanto accadrà, sa bene che può fidarsi di coloro che continuano nelle proprie fattezze e nella creazione di quel granaio, ormai quasi a completamento dovrebbe trovarsi la struttura e per questa serata tutto dovrebbe essere andato bene, sicuramente domani avranno da continuare, ma attende e continua a guardare i lavori

GRIFFIT [pressi granaio] raggiunge un palo, quindi postosi alla sinistra di questo all'estremità posteriore si abbassa sulle ginocchia poggiando quello destro a terra mentre nel frattempo altri due uomini fatto lo stesso al centro e all'estremità anteriore, le mani stringono il legno quindi la voce del nordico risuona *Al tre, uno, due, tree* dicendo così la voce contorta dallo sforzo di alzare il tronco (potenza +1) portandolo all'altezza della spalla destra, equilibrato il peso quindi inizia a rialzarsi con grande sfrozo, i muscoli delle gambe contratti fino allo spasmo, lentamente infine si alzano del tutto iniziando ad incamminarsi verso la destinazione dove lasciare il palo, la fronte sudata da una sensazione fastidiosa



[ATTENDERE ESITO]
Senza tregua Gemini il tempodi riprendr fiato e subito si va a portare in aiuto di almir prendendo la trave dalla parte opposta,alcuni trave vengono issate e ben poste, mentre prende forma la figura della struttura sotto lo sguardo compiaciuto di Tartalion. Gemini ed Almir continuano a sprigionare forza, lavorando in modo serrarto.Solola vivandiera èdelusa dauna conquista oerduta, ma forse allafine della gioranat potrebbe aiutare almir a ristorarsi,ma non saràcosì.Ella raccolta la brocca si inacmmina verso casa.Buono lo sforzo dei soldati,Griffit soloorgogliodeve nutrite nei confronti dei suoi sottoposti. qualcuno adessosimeraviglia di vedere i soladati ed il loro comandante li a lavorare. Sono i due armigini che sono che sono finalmente giunti per porsi di guardia al granaio una volta ultimati i lavori. Staccano sull'attenti e cocedono il saluto al oro comandante. Ser Griffit che a sua volta si porta anche egli verso un palo per chiudere l'opera per non risparmiarsi, ma dando un minimo di ritmo allosforzo. Il gran maestro osserva e gestisce le ultime faccende la malta viene versata sull'asse principaleeportante per dargli robustezza e sostanza, un opera è fatta si di sassimalta e legname,ma anche di apssione e sudore,questi due ultimi fttori ne decidono anche la bellezza. [GDR PLAY Ultimo Turno -> vai con Tartalion, Griffit, Almir e Gemini.]

TARTALION [spiazzo costruzione granaio][ammantato][carte allla mano] guarda adesso gli astanti che con il sudore della fronte hanno portato a compimento quella struttura così grande, e arrotolando le carte farà *bene signori, adesso fermiamoci qui la struttura è pronta, il riposo adesso ci attende, tornate alle vostre case, e lasciate che domani, il nuovo giorno ci renda nuovamente la possibilità di continuare i lavori* cioè che dice lo dice ad alta voce così che tutti possano sentirlo poi si volterebbe per
raggiungere la stradina che lo condurrà alla barca che al molo lo attende per portarlo alla terraferma


GRIFFIT [pressi granaio] lentamente raggiungono il palo ove va posato, quindi con movimento lento preparandosi allo sforzo inizia a spostare il palo *Di nuovo come prima, al tre, uno, due, treee* così
dicendo tutti fanno forza, il nordico vi impiega tutte le energie, i muscoli si gonfiano nello sforzo, mentre lentamente il palo vien sistemato, quindi si volge verso almir e gemini, prima di congedarsi *Ben fatto, ottimo lavoro* quindi recupera il mantello e lentamente si dirige lungo i vicoli che conducono a palazzo reale


ALMIR [Spiazzo costruzione Granaio]Muscoli delle gambe tesi, gli addominali si gomfiano aiutando nello sforzo il busto, gomfi pure i pettorali e tutti i muscoli delle braccia, un cenno a Gemini che gronda dello stesso sudore che scivola sul volto del del mediterraneo, quindi...''Pronti! al 3 primo passo dopodichè ad
ogni op!''...Urla con voce rotta dallo sforzo. Inizia dunque la marcia verso il luogo ove il palo verrà posato. Il palo ormai sembrerebbe saldo quindi cercando di coordinare anche i passi comincia quello spostamento che lo condurra nella sua prigione.


GEMINI )(Pianura ad Est della cittadella – a 25 mt dalle mura)( lo sforzo è notevole i muscoli si gonfiano e ascolteresti il dire di almir, quindi usando la tua potenza (potenza +1) cercherai di trasportarlo a destinazione, il sudore scende sulla tua fronte e il passo sarebbe lento e guardando dritto a te a a volte sotto cercheresti di stare attento per vedere dove metti i piedi, infine quando arriverai a destinazione con i tuoi confratelli tu che precedi davanti a tutti, piegherai le gambe così da abbassarti, la punta del palo si abbasserebbe insieme a te ''accompagnatelo a terra'' diresti con tono sicuro e nel frattempo sosterrai il palo e nel frattempo il lengo scivolera sulla tua spalla finchè non toccherà a terra, li infine lo soleverete per poi sistemarlo, quando avrete finito prenderai il tuo mantello e il tuo cinturone senza indossarli andrai a dirigere i tuoi passi in direzione del palazzo insieme ad almir per andare a farti un bagno e un meritato riposo.



[ATTENDERE ESITO]
Lavoro e fatica, fanno lasciar il cantiere a chi ha operato con accuratezza, il sudure di chi è addetto alla sicurezza del Re è stato mescolato con la malta, L'armata che decide di adoperarsi, e per spirito di corpo e per rafforzar la tempera, s'addestra ed il corpo e le menti a lavorare in sinergia, il gran maesrtro osserva il lavoro ben fatto saluta e se ne va verso la terra ferma,le carte ben arrotolate e ilpensiero che nasconde nuove modifiche per un lavoro che resteràa lungo sotto gli occhi di tutti. Ultimo lo sforo anche per il comandante d'armata ed i due soldati, che una volta ultimato il lavoro si ricompongono per poi portarsi insieme verso il palazo. il granaio è ben vigilato, rittio gli armigeni restano di guardia nelle loro armuture scintillanti e le picche ben in vista. Le opere restano mentre uomini e tempi si susseguono.i posteri avranno una riserva in piu nella quale sopperire il loro fabbisogno giornaliero di cibo. mentre per Almir una bella occasione è andata perduta e stasera nel suo alloggio sognerà travi e malta. Ad ogniuno il suo. [GDR END]
Aidael
00venerdì 6 novembre 2009 15:26
Ciao!

La giocata è di per sè pertinente, tuttavia, sebbene il livello della skill che richiedi sia basso, il gdr è, nel complesso, un po' breve. I turni nei quali porti pesi & co sono infatti soltanto gli ultimi tre...un po' pochi per una skill, seppure di livello uno.

Ti domanderei quindi un'altra giocata attinente alla richiesta: considerando che sei coinvolto nella quest del granaio, questo non dovrebbe risultati troppo difficile :)

SKILL NON APPROVATA, IN ATTESA DI MATERIALE
almiran
00lunedì 21 dicembre 2009 20:06
Ciao! riposto la vecchia role della costruzione del granaio seguita dalla successiva role, sempre inerente al granaio, chiedendo la skill Potenza liv 1, della seconda role posto solo la parte necessaria alla skill.


Role 1

[ATTENDERE ESITO]
I lavori per il granaio sull'isola dell'eterna primavera non conoscono sosta, al di fuori della cittadela nella pianura che ad est sorge a circa 25 metri stà per essere eretto ll'opera che il re ha fortemente voluto, uomini che gomito a gomitolavorano incessantemente pur di compiere l'opera ed il volere del re. uomini dell'armata che vegliano su i lavori sotto l'egida e saggia conduzione dei maestri dei mestieri. il rumore del lavoro allietato dai canti, mentre gli avalonesi che lavorano senza tregua vengono a tratti ristorati da Julia la vivandiera la dolce porta acqua
(//http://www.arteincorniceborgione.it/Public/opere/big/dip0091-iovine.jpg) che in compagnia del suo aiutante ristora e rinfranga le gole degli operai a nord della struttura vi è il soldato d'armata gemini, mentre a un paio di metri dallo scelto, il capo dei maestri dei mestrieri che con ingegno e diletto dirige i lavori, dalla citta a circa 20 metri dal granaio un'altro soldato si avvicina mantenendo il passo costante. [QUEST START Turni: Gemini, Tartalion, Almir. chi volesse entrare inviare missiva al master]



GEMINI )(Pianura ad Est della cittadella – a 25 mt dalle mura)( i lavori continuano e tu ne sei felice, hai promesso al re di darti da fare e non mancherai a mantenere tale promessa, i soldati che hai predisposto al controllo dei lavori starebberofacendo il loro dovere ora che li stai guardando tutti e tre, quindi sai di poter stare tranquillo, quindi ti volteresti in direzione del maestro dei mestieri, vuoi renderti utile e cercando di liberarti dal mantello e dal cinturone per poiappoggiarli li di fianco a te con tono cordiale nei suoi confronti andresti a dire ''maestro ditemi cosa posso fare per rendermi utile, posso cercare di trasportare oggetti pesanti se ve ne bisogno o quant'altro ditemi voi'' così in attesa di rimando attenderesti silenzioso.

TARTALION [pianura a est della cittadella][ammantato][progetti alla mano] continua il gran maestro a leggere quelle carte che altro non sono che giorni passati insonni a disegnar con quella che è la precisione di un maestro dei mestieri poi Gemini che s'avvicina a lui e che proferisce quelle parole *ebbene si ci serve una mano, aiutate quel gruppo di persone a portare le pietre, per reggere i pilastri della struttura* poi con la mano fa per indicare un gruppetto di persone che dovrebbero fare quanto detto da lui, mentre adesso un'altro sguardo porterebbe al progetto per capire quale sarà il prossimo passo

ALMIR [Pressi Pianura ad Est della Cittadella/25 mt dalle mura] Passo costante mentre si avvicina al sempre più presente frastuono fatto di fatica e sudore, fatiche e sudore che presto verran ben ripagati per i benefici che quel granaio sarà in grado di donare agli avalonesi stessi, una buona idea che potrebbe avere anche un importante parte in caso di resistenza forzata. Lo scelto intento ad osservare mentre il maestro dei mestieri, che ei non conosce ma che deduce dalle carte da egli tenute in mano e dal suo modo di osservare i lavori. Nota gemini togliere il mantello e slacciarsi il cinturone indi..si porta proprio presso quella figura, il maestro dei mestieri...''Gemini! non vorrete prendervi il merito da solo''..esclama scherzosamente iniziando a slacciare il mantello e portandosi presso entrambe le figure.

[ATTENDERE ESITO]
Il soldato osseva i lavori mentre a tergo gli passa la vivandiera, sfirandolo con la brocca, poi giunta nelle vicinaze del gran maestro china il capo in segno di saluto, quelcosa verbia il nordico a ser Tartalion forse la sua disponibilità a dar una mano presto si rivolterà contro di lui, e come non detto ecco subito una disposizione per il nordico, che forse nel trasportar pietre trova la sua vera essenza, altro che leoni di armata. un attimo e dopo aver conferito con il maestro, ecco ser gemini andar a dare una mano a chi lavora senza risparmiarsi un attimo. Ser Tartalion apre ora le sue carte e le osserva accertandosi e stabilendo le altre mosse, or a circa dieci metri dalla struttura giunge anche se almir , mentre verbia qualcosa a Gemini e va a slacciarsi il mantello, portandosi in direzione del confratello. Ora Gemini è a circa un paio di metri dagli operai che trasportano le pietre mentre almir è a circa dieci metri dal cantiere. solo ser tartalion resta immobile mentre adesso un altro membro dell'armata pare avvicinarsi, Ser Griffit il nuovo comandate che precede ser almir di circa 3 metri. [ GDR PLAY Turni Tartalion Gemini Griffit Almir]


TARTALION [spiazzo costruzione granaio][ammantato][carte allla mano] ancora con le carte alla mano rimane il gran maestro che adesso va spostandosi a osservare da diversa angolazione i lavori, silenzioso nel suo avviarsi mentre dovrebbe avvicinarsi al gruppetto di persone che lavorano per rendere resistente la base di quella che dovrebbe essere uno dei pilastri portanti del granaio, ma adesso fa verso quelli *quando finite di mettere le pietre bisognerà versarci l'impasto di pietre terra e sassolini* proferisce in di loro direzione sperando che con quelle semplici parole possano capire quanto debbano fare

GEMINI )(Pianura ad Est della cittadella – a 25 mt dalle mura)( bene il maestro dei mestieri ti ha detto ciò che devi fare e tu annuendo non perderai tempo di aiutare gli operai che duramente lavorano, quindi andresti ad avvicinarti alla prima cesta contenente le pietre, piegheresti le gambe tanto quanto basta per rendere entrambe le cosce parallele al terreno, i talloni sarebbero sollevati dal terreno e cercheresti di mantenere l'equilibrio, nel frattempo le mani porteresti sulla cesta per afferrarla saldamente, fatto ciò andresti a darti una spinta verso l'alto per rialzarti in piedi, i talloni ritornerebbero a toccare il suolo, e una volta che ritorni ritto in piedi seguiresti il resto delle persone che portano anch'esse le pietre, nel sollevare la cesta e nel solevarti useresti tutta la tua potenza (potenza +1) e silenzioso andresti a seguire gli operai per poi cercar di posare le pietre dove tutti le stanno posando.

GRIFFIT [pressi granaio] procede verso il granaio il nordico avvolto nel manto blu che continua ad indossare,venuto per controllare la sistemazione delle guardie si ritrova invece di fronte ai lavori, così decide di cercare colui che li coordina per potersi render utile, scorge fra i tanti individuandone uno che sembra intento a dar disposizioni, a questo si avvicinerebbe con passo lesto proferendo a voce ben udibile *Sid et virtus vobis* senza avvedersi ancora della presenza di gemini fra i lavoratori, le mani nel frattempo vanno a slacciare il cordino che tien legato il mantello, qualche ciuffo dei capelli castani ricade sulla fronte candida

ALMIR [Pressi Pianura ad Est della Cittadella/15 mt dalle mura]Avanza ancora mentre slaccia definitivamente il mantello piegandolo e poggiandolo sul destro braccio, piegato a 90 gradi(angolo braccio avambraccio), che pone aderente al medesimo fianco, Poco più avanti, a circa tre metri precede Griffit...''Comandate anche voi a dare una mano?''..favella quasi ad invito a darci dentro anch'ei, un dire
altrettanto scherzoso come quello rivolto a Gemini che par non aver udito, ma allo stesso, un modo come un altro per sentirsi un'unica macchina che si muove assieme poichè insieme si costruisce il tutto.
Percorrerebbe altri cinque mt. sempre più vicino ora al maestro dei mestieri che nel frattempo zampilla qua e la fra gli operari.



[ATTENDERE ESITO]
il primo strato è stato dispiegato, la calce oramai è ben spalmata su i ferri e gli assi che sono stati posti, * avanti con le pietre * si sente gridare dal basso, altri lavoranti si susseguono nel portare l'altro elemento essenziale, macigni, pesanti , che spesso non possono essere trasportati da un solo uomo, va adesso la vivandiera a rinfrancare i carpentieri che con una lunga sega tagliuzano gli assi che poi vengon ben piallati da due mezzi elfi.Il geran maestro adesso va ad ad avvicinarsi al gruppo che sta erigendo l'asse portante della struttura, mentre indica le operazioni succesive che si devono andar a compiere. la malta sta per essere preparata con cura, un uomo piegato su di una vasca di legno dal diametro di tre metri ed alta circa 40 centimetri, mescola con una pla di legno, in modo da non farla seccare, pronta per l'uso, non appena l'ultima pietra verra posa, verra riversata lentamente sopra. Gemini adesso si porta a cogliere la pietra, l'afferra con entrabe le mani, e la solleva, la smorfia nel sollevare lascia intendere la fatica che va ad affrontare, poi una volta sollevato va a portarsi verso il luogo seguendo chi sta avanti, una goccia di sudore cala dalla di lui fronte, cadendo nei di lui occhi recandogli un minimo di rossore, ma non puo asciugarsela, uno spostamento anche minimo, gli farebbe cadere la pietra sui piedi. sopraggiunge adesso il Comandante dell'armata, indossa ancora il manto dell'informatore, forse ancora non ha trovato una sarta pronto a cuglirlo, ecco una giusta lamentelada porre alcapo di maestri dei mestieri. Si slaccia il mantello e va anche lui a mescolarsi tra i lavoratori, muscoli alla riscossa arriva anche almir.Che dopo aver proferito verbio al comandante è alla disperata ricerca di una prova di virilità, mentre sopraggiunge nel cantiere trovandosi innanzi a Julia che le porge un sorrisetto, nel braccio destro la brocca d'acqua, la mano sinistra che va ad attorcigliare i capelli, mentre gli occhi sono armai persi nei suoi. * messere...heee.. un soldato di tale lignaggio che si sporca le mani....mmmm speriamo non ve le roviniate * verbia la donna, per poi retsre in attesa di una di lui risposta.[GDR PLAY Turni: Almir, Griffit, Tartalion, Gemini]

ALMIR [Pianura ad Est della della Cittadella] Sopraggiunge nel luogo dunque, un live sguardo a Griffit che oltrepassa per ritrovarsi innanzi la vivandiera, che ammicca elargendo parole delicate nel confronto del soldato. Un cenno del capo a saluto gli verrà sol rivolto mentre il guardo segue Gemini che trasporta il suo carico ed insieme ad egli altri nella fila della fatica...''Vi ringrazio madame e non prendetevela a male ma qui''...indicando poco più avanti gli operai che faticano...''vi sono genti che hanno bisogno del vostro aiuto''...finisce con il suo solito sorriso stampato in faccia per poi...volgere il guardo allo scelto, un saluto silente indi...il suo unico obiettivo diviene ora il maestro dei mestieri che cercherà presto di raggiungere per rendersi utile.

GRIFFIT [pressi granaio] arrotola le maniche della camicia lasciando lievemente scoperta la cicatrice sul destro, indi si volge ad almir *Ehi, ser almir, non vorrete mica perdervi tutto il divertimento vero* dopo aver detto ciò si piega sulle ginocchia le mani afferrano da sotto una pietra, quindi si rialza lentamente i muscoli già allenati tesi nello sforzo (potenza +1) avanza a passo lento con attenzione per non incappare in qualche ostacolo che possa creargli guai seri, quindi avanzando incrocia infine ser gemini, senza nulla proferir per il momento troppo intento nello sforzo di sorregger il peso

TARTALION [spiazzo costruzione granaio][ammantato][carte allla mano] vede man mano che il progetto e le fondamenta al momento iniziano a prendere forma, adesso si dovrà pur passare a creare quelle che saranno le mura dell'edificio, indi verso quelli *suvvia messeri portiamoci avanti con i lavori, il prossimo lavoro è più semplice, si dovranno piantare le travi tra un palo portante e l'altro* li guarda e attende adesso che tutti insieme portino a compimento quanto si dovrà fare

GEMINI )(Pianura ad Est della cittadella – a 25 mt dalle mura)( il passo è lento mentre segui le persone che si danno da fare come te, lo sforzo ovviamente è tanto il masso pesa ma cercheresti di portarlo lo stesso a destinazione usando tutta la tua forza sia nelle braccia che nelle gambe (potenza +1) ma una goccia di sudore fastidiosamente muore nei tuoi occhi dandoti un senso di fastidio, quindi cercheresti di stoppare per un'attimo il tuo cammino, le gambe saranno divaricate di circa 40 cm una affianco all'altra, leggemente piegate le ginocchia per assorbire al meglio il peso del masso, strizzeresti gli occhi fortemente attendendo che quel lieve fastidio passi da solo, alla fine è solo una goccia di sudore, quindi con molta attenzione dopo che il fastidio sarebbe passato continueresti a camminare per portare il masso a destinazione e infine posarlo in terra, nel frattempo ti accorgeresti dell'arivo di Almir e del nuovo comandante, ma nulla dici ora.



[ATTENDERE ESITO]
La portatrice d'acqua vede sfilare il soldato che bene si smarca elegantemente dalla donna,la stessa che al tempo stesso dubita della vilità del soldato, ma Julia,si avvicina con la brocca verso gemini, che acidula ci verbia *acqua* poi si va ad incamminare ancora verso colori che piallano gli assi. il comandante dellaarmata sopraggiunge in loco, si rimbocca le maniche e dopo aver verbaito a ser almir, va ad afferrare anche egli un masso, per poi incamminarsi verso chi sta erigendo la trave, anche per lui lo sforzo è assai generoso, gli si va a gonfiare il collo, le vene par adesso scoppiare mentre si porta , l'ultima pietra è la sua, una volta che il comandante dell'armata l'avrebbe posa, ecco che ilgioco si andrebbe a concludere, l'uomo addetto alla malta emette un urlo * uno alla malta* poi andrebbe a girar la pala come fa un marinaio sulla barca, ma l'acqua è meno pesante, incita al lavoro anche ser Tartalion, il grosso par che si stia compiendo tra la soddisfazione generaledel gran maestro. un lavoro enorme, mentre Gemini compie gli ultimi passi in modo decisoanche se lo sforzo assai genoroso lo fa camminare come un pinguino, ma alla fine ha portato un masso che solitamente viene portato da due uomini. dietro di lui anche il comandate Griffit, mentre almir all'udire il mescolatore si porta verso la vasca della malta. Gemini posa in terra il masso e va a rizzarsi per poi stirar la schiena trovandone giovamento mentre cerca ti tirar il fiato. [GDR PLAY TURNI:Griffit, Gemini, Almir Tartalion.]

GRIFFIT [pressi granaio] lentamente con calma raggiunge infine ove lasciare il masso, scende di nuovo sulle ginocchia stringendo i denti nello sforzo, e andando ad adagiare la pietra a terra preoccupandosi di togliere rapidamente le dita prima che restino schiacciate sotto il freddo sasso, quindi tornato in piedi le braccia sono intorpidite, i muscoli son tirati allo spasmo e dolgono, avvicinandosi a gemini proferisce con tono cordiale *sid et virtus* quindi volge verso i pali per andare a prenderne uno, il passo lento mentre aspetta che le braccia recuperino dal torpore nel quale son strette

GEMINI )(Pianura ad Est della cittadella – a 25 mt dalle mura)( arrivi a destinazione, ora potrai posare il masso quindi andresti a piegare entrambe le gambe, le cosce saranno parallele al terrenno, i talloni nel frattempo si sollevano dal terreno daresti un'ultimo sforzo nel posare il macigno in terra usando la stessa potenza di prima (potenza+1) e accompagni in terra il macigno stando attendo a non farti male, una volta fatto ti tireresti in piedi posando i talloni in terra e riporteresti entrambe le gambe perpendicolari al terreno, ti stiracchi la schiena posando entrambi i palmi delle mani all'altezza dei reni e innarcheresti di circa 10° all'indietro la schiena e li ti volteresti verso il nuovo comandante andandando a dire ''Sid et Virtus comandante'' quindi ti volgi da latra parte mentre torneresti in una posizione normale.


ALMIR [Spiazzo Costruzione] I pali ora sono ciò che occorre, non porta passo più verso il maestro dei mestieri visto ormai chiaro alla mente il da farsi, arrotola le maniche quindi si porta presso uno dei pali, Attende che altri due uomini si avvicinino una volta in posa, uno a circa un metro dalla punta, l'altro in mezzo e il mediterraneo occuperà la posizione posteriore, un cenno e giù piegando le ginocchia, le gambe parallele fra loro con i piedi distanti circa 40 cm. Si abbassano portando le braccia ai fianchi del tronco, posto du assi in modo che si possa cingere con le braccia, quindi sotto e tutti insieme a segnale alzare lo stesso. Le braccia cingono il tronco nella morsa quindi forza sulle gambe, uno usando addominali e forza delle braccia per effettuare quello sforzo necessario che porterebbe il tronco sotto l'ascella.


TARTALION [spiazzo costruzione granaio][ammantato][carte allla mano] passeggia ancora per intorno a quello scheletro del granaio, che sembra iniziar a prendere forma, ad assomigliare sempre più al progetto che nelle mani regge ancora il Gran maestro, un sorriso volge verso il nulla, vede quela creazione così simile al disegno e man mano continua a prendere sempre più vita, poi lascia che gli altri continuino a lavorare e proseguir creazione



[ATTENDERE ESITO]
Grande la fatica del che il comandante d'armata andrebbe a compiere,ma che allo stesso modo gli fa onore, unirsi alla truppadovrebbe far veder a gli altri confratelli che si èu tutt'uno. ser gemini va a posar in terra ilmasso, dopo lo sforzo abnorme, mentre adesso èliberodi voltarsi a salutar il suo comadante,si scambiano qualche aprola, ma lo sforzo gli ha come spezzato il fiato ai due, ma non danno a vedere la fatica supportata, da soldati si rialzano e tornano a combattere, Almir invece non si va a portare dall'omino della malta, mentre adsso tutti vanno verso le travi, una sola ed ultima operazione e lo scheletro delgranaio è bello che fatto. da lontano due ermigini dell'armata si avvicinano,mentre ancora non immaginano che i loro confratelli si stanno prodigando per il conseguimento dell'opera. il loro compito sarà quello di sorvegliare il tutto in attesa che il lavori finiscano. ser almir oramai èl'oggetto del desiderio di Julia che non gli toglie gli occhi da dosso, ma lui pare esser deciso ad altro. Caro ser almir... verranno tempi cupi.....ma preferisce alzare i travi con gli altri piuttosto che le donne compiacenti, ma come si dice, il dovere e dovere e occorre compierlo seriamente. Tanto che lo sforzo è sempre piu grande ed adessoanche il mediterraneo inizia a sudare, il movimento deciso che fa gonfiare il petto. soldati valorosi ed anche possenti si portano a concludere il lavoro. Ser Tartalion impartisce le ultime disposizione mentre adesso pare che il sia concluso. ma non ancora lo scheltro prima deve essere ultimato. [GDR PLAY Turni: Gmini, Almir Tartalion, Griffit]

GEMINI )(Pianura ad Est della cittadella – a 25 mt dalle mura)( in quel breve asso di tempo hai cercato di rilassare i muscoli il più possibile, voltandoti noteresti Almir cercar di solevare un palo di legno, il comandante ti precede e tu dietro di lui cercheresti di avvicinarti al tuo confratello, quindi una volta che lo raggiungeresti andresti a prendere la parte opposta di quella dove si trova almir, ti metteresti al fianoc del palo e cercando di voltarti su te stesso daresti le spalle a lui e piegheresti le gambe per poter raggiungere con le braccia il palo di legno con entrambe le mani cercheresti di afferrarlo poi usando la tua forza cercheresti di alzarlo fin sopra la spalla destra. nel trasportarlo e nel'averlo alzato sin sopra la tua spalla cercheresti di mettere tutta la tua forza (potenza +1), sia nelle braccia che nelle gambe a atenderesti di spostartyi nella direzione in cui il palo andrebbe messo.

ALMIR [spiazzo costruzione granaio] Le gambe hanno un fremito mentre con un ulteriore sforzo, la loro ampiezza viene ridotta per poter portare il primo passo. La stretta al palo è forte, le braccia cingono lo stesso, la mancina è posta a morsa sul polso della mandritta, come una forte presa al collo del nemico, una morsa letale se ben portata ma che ora...ha scopi ben diversi. il palo risulterebbe parallelo al terreno in posizione orizzontale, due uomini a destra d'esso, uno, quello in centro, alla sinistra del palo per poter bilanciare il tutto evitando più possibile le oscillazioni. Giunge Gemini a dar manforte, controbilanciando ancora meglio il peso, a questo punto seguiterebbe il confratello mollando attentamente la presa a morsa e portando la mandritta sotto il palo spingendo, presto la mancina accompagna portando così il palo sulla di lui spalla destra. Un soffio che generato dal ventre fuoriesce come ad aiutare quello sforzo. Non si accorge della donzella che par continuare la sua di morsa.

TARTALION [spiazzo costruzione granaio][ammantato][carte allla mano] silenzioso ancora gli ultimi ordini ha impartito e non ha timore di quanto accadrà, sa bene che può fidarsi di coloro che continuano nelle proprie fattezze e nella creazione di quel granaio, ormai quasi a completamento dovrebbe trovarsi la struttura e per questa serata tutto dovrebbe essere andato bene, sicuramente domani avranno da continuare, ma attende e continua a guardare i lavori

GRIFFIT [pressi granaio] raggiunge un palo, quindi postosi alla sinistra di questo all'estremità posteriore si abbassa sulle ginocchia poggiando quello destro a terra mentre nel frattempo altri due uomini fatto lo stesso al centro e all'estremità anteriore, le mani stringono il legno quindi la voce del nordico risuona *Al tre, uno, due, tree* dicendo così la voce contorta dallo sforzo di alzare il tronco (potenza +1) portandolo all'altezza della spalla destra, equilibrato il peso quindi inizia a rialzarsi con grande sfrozo, i muscoli delle gambe contratti fino allo spasmo, lentamente infine si alzano del tutto iniziando ad incamminarsi verso la destinazione dove lasciare il palo, la fronte sudata da una sensazione fastidiosa



[ATTENDERE ESITO]
Senza tregua Gemini il tempodi riprendr fiato e subito si va a portare in aiuto di almir prendendo la trave dalla parte opposta,alcuni trave vengono issate e ben poste, mentre prende forma la figura della struttura sotto lo sguardo compiaciuto di Tartalion. Gemini ed Almir continuano a sprigionare forza, lavorando in modo serrarto.Solola vivandiera èdelusa dauna conquista oerduta, ma forse allafine della gioranat potrebbe aiutare almir a ristorarsi,ma non saràcosì.Ella raccolta la brocca si inacmmina verso casa.Buono lo sforzo dei soldati,Griffit soloorgogliodeve nutrite nei confronti dei suoi sottoposti. qualcuno adessosimeraviglia di vedere i soladati ed il loro comandante li a lavorare. Sono i due armigini che sono che sono finalmente giunti per porsi di guardia al granaio una volta ultimati i lavori. Staccano sull'attenti e cocedono il saluto al oro comandante. Ser Griffit che a sua volta si porta anche egli verso un palo per chiudere l'opera per non risparmiarsi, ma dando un minimo di ritmo allosforzo. Il gran maestro osserva e gestisce le ultime faccende la malta viene versata sull'asse principaleeportante per dargli robustezza e sostanza, un opera è fatta si di sassimalta e legname,ma anche di apssione e sudore,questi due ultimi fttori ne decidono anche la bellezza. [GDR PLAY Ultimo Turno -> vai con Tartalion, Griffit, Almir e Gemini.]

TARTALION [spiazzo costruzione granaio][ammantato][carte allla mano] guarda adesso gli astanti che con il sudore della fronte hanno portato a compimento quella struttura così grande, e arrotolando le carte farà *bene signori, adesso fermiamoci qui la struttura è pronta, il riposo adesso ci attende, tornate alle vostre case, e lasciate che domani, il nuovo giorno ci renda nuovamente la possibilità di continuare i lavori* cioè che dice lo dice ad alta voce così che tutti possano sentirlo poi si volterebbe per
raggiungere la stradina che lo condurrà alla barca che al molo lo attende per portarlo alla terraferma


GRIFFIT [pressi granaio] lentamente raggiungono il palo ove va posato, quindi con movimento lento preparandosi allo sforzo inizia a spostare il palo *Di nuovo come prima, al tre, uno, due, treee* così
dicendo tutti fanno forza, il nordico vi impiega tutte le energie, i muscoli si gonfiano nello sforzo, mentre lentamente il palo vien sistemato, quindi si volge verso almir e gemini, prima di congedarsi *Ben fatto, ottimo lavoro* quindi recupera il mantello e lentamente si dirige lungo i vicoli che conducono a palazzo reale


ALMIR [Spiazzo costruzione Granaio]Muscoli delle gambe tesi, gli addominali si gonfiano aiutando nello sforzo il busto, gonfi pure i pettorali e tutti i muscoli delle braccia, un cenno a Gemini che gronda dello stesso sudore che scivola sul volto del mediterraneo, quindi...''Pronti! al 3 primo passo dopodiché ad
ogni op!''...Urla con voce rotta dallo sforzo. Inizia dunque la marcia verso il luogo ove il palo verrà posato. Il palo ormai sembrerebbe saldo quindi cercando di coordinare anche i passi comincia quello spostamento che lo condurrà nella sua prigione.


GEMINI )(Pianura ad Est della cittadella – a 25 mt dalle mura)( lo sforzo è notevole i muscoli si gonfiano e ascolteresti il dire di almir, quindi usando la tua potenza (potenza +1) cercherai di trasportarlo a destinazione, il sudore scende sulla tua fronte e il passo sarebbe lento e guardando dritto a te a a volte sotto cercheresti di stare attento per vedere dove metti i piedi, infine quando arriverai a destinazione con i tuoi confratelli tu che precedi davanti a tutti, piegherai le gambe così da abbassarti, la punta del palo si abbasserebbe insieme a te ''accompagnatelo a terra'' diresti con tono sicuro e nel frattempo sosterrai il palo e nel frattempo il lengo scivolera sulla tua spalla finchè non toccherà a terra, li infine lo soleverete per poi sistemarlo, quando avrete finito prenderai il tuo mantello e il tuo cinturone senza indossarli andrai a dirigere i tuoi passi in direzione del palazzo insieme ad almir per andare a farti un bagno e un meritato riposo.



[ATTENDERE ESITO]
Lavoro e fatica, fanno lasciar il cantiere a chi ha operato con accuratezza, il sudure di chi è addetto alla sicurezza del Re è stato mescolato con la malta, L'armata che decide di adoperarsi, e per spirito di corpo e per rafforzar la tempera, s'addestra ed il corpo e le menti a lavorare in sinergia, il gran maesrtro osserva il lavoro ben fatto saluta e se ne va verso la terra ferma,le carte ben arrotolate e ilpensiero che nasconde nuove modifiche per un lavoro che resteràa lungo sotto gli occhi di tutti. Ultimo lo sforo anche per il comandante d'armata ed i due soldati, che una volta ultimato il lavoro si ricompongono per poi portarsi insieme verso il palazo. il granaio è ben vigilato, rittio gli armigeni restano di guardia nelle loro armuture scintillanti e le picche ben in vista. Le opere restano mentre uomini e tempi si susseguono.i posteri avranno una riserva in piu nella quale sopperire il loro fabbisogno giornaliero di cibo. mentre per Almir una bella occasione è andata perduta e stasera nel suo alloggio sognerà travi e malta. Ad ogniuno il suo. [GDR END]



Role 2

ALMIR [ Pressi granaio] Abiti di congrega ricoprono le carni del mediterraneo, la lunga posta al solito fianco manco mentre l'incedere è deciso, deciso e diretto a quel granaio da mettere in piedi prima possibile. Innanzi a lui altri lo precedono, in figure che riconosce nel comandante Griffit, nel confratello Guysgard, non si avvede, al momento di Tartalion. La mandritta si porta al collo andando a slacciare il mantello che ne ricopre le spalle per riporlo al braccio manco piegato a 90 gradi, le iridi puntate a quell'obiettivo dove presto i sudori e le fatiche si mescoleranno in un unico intento.

[ATTENDERE ESITO]
Il comandante è ormai giunto e già interroga i suoi, il manto posizionato sul braccio per non dare impiccio a ciò che andrà a fare ora *Non è ancora giunto Signore* favellano i suoi mentre Tartalion si ferma ad osservare la sua piccolaopera che sta prendendo forma per divenire grandiosa *eccolo* grida un ragazzino dalla folla riconoscendo nell'uomo che arriva alle spalle di Griffit colui che già in precedenza ha diretto i lavoro che hanno portato a quell'avanzamento Anche il soldato Guysgard è ormai vicino alla costruzione, i suoi passi spinti dalla curiostià gli hanno fatto bruciare la distanza fra il granaio e il palazzo reale ed ora di trova a soli 10 mt dal crocchio di gente raccolta attorno al suoComandante. Intravede qualche compagno d'arme che lo saluta di lontano con un cenno. Anche Almir ha deciso di unirsi al gruppo, il re ha dato un ordine e questo deve essere rispettato e portato a compimento nel più breve tempèo possibile. E' subito dietro Guysgard, a solo 2 mt dal confratello. *Iniziamo?* chiede entusiasta un uomo alzando una sega e brandendola in alto con le sue manazze gigantesche facendo ridere la folla che lo osserva.
[GDR PLAY, TURNI: Tartalion, Guysgard, Almir, Griffit]

TARTALION [vasti semplici][medaglione celato/pergamene][cantiere/costruzione granaio] il passo non arresta di certo ormai s'avvicina alla folla e poi va spostandosi in direzione del Comandante, altre volte l'ha veduto ed è sicuro che a lui bisogna segnalare il dovuto, spazio prova a farsi tra le genti cercando di raggiungerlo, quando porterà a compimento tale azione farà verso il comandante *sid et opus messere... ben ritrovato... pronto per un'altra giornata di lavoro?* mentre un sorriso si disegna sul proprio volto in attesa di lui dire e di un successivo loquir con gli altri per organizzare i lavori

GUYSGARD (sentiero granaio)Saluta di rimando con un semplice chino del capo in segno di rispetto verso coloro lo salutan. Ode alcuni passi troppo vicini alle sue spalle. Verso questi si volta mettendosi di profilo e spostando il sol volto a concludere 'Sid et virtus Almir' favella aspettando il nuovo giunto. 'Anche voi vi siete riversato fuori palazzo per curiosità?'. Non aggiunge altro. Aspetterebbe solo una sua risposta per poi riprendere il cammino al suo fianco.

ALMIR [Pressi Granaio ] Un sorriso viene rivolto a quell'uomo che sembra impaziente di mettersi all'opera e alle genti che affollano il loco, è soddisfacente notare tanta voglia di rendersi utili. Aumenterebbe quindi il passo nel tentativo di raggiungere Guysgard...'' sid et Virtus Guysgard '' favella cercando di raggiungerlo con la parola prima che fisicamente. Gesto che risulta ininfluente visto che il confratello, a sua volta, si accorge del sopraggiungere del Franco. '' Abbiamo da fare amico mio ''...favella verso Guysgard mentre lo sguardo ruota attorno ad osservare il tutto e tutti, per poi tornare al confratello sorridendo e portando il mantello sopra la spalla destra e cominciando a tirar su le maniche '' forza allora ci aspettano''.

GRIFFIT [pressi granaio] volge lo sguardo verso il gran maestro quindi proferisce con tono cordiale *sid et virtus, certamente ser, prontissimo come per altro tutti quanti a quanto vedo* così dicendo indica la folla con il braccio andando ad incontrare con lo sguardo i due soldati che si avvicinano, torna quindi a tartalion in attesa che i due giungano *allora, cosa dovremmo fare oggi?*chiede mentre ripone vicino alle guardie mantello e pettorale andando a sfilarsi la cotta di maglia rimanendo in vesti comuni

[ATTENDERE RESPONSO]
Ormai sono tutti giunti, il gran Maestro saluta e si fa riconoscere, di due soldati raggiungono il crocchio di gente e Griffit si prepara all'opera rimanendo in abiti normali. la tensione sale, la gente mormora mentre il materiale è pronto davanti all'ingresso di quello che sarà il granaio. Le fondamenta hanno forma rettangolare, ci sono otto pilastri che devono sostenere il tutto e che sono già stati completati. Un mucchio di assi di legno è a sinistra della costruzione a circa 4 mt da coloro che parlano e qui ci sono anche seghe, chiodi, mazze e quanto possa servire. Anche il materiale che dovrà essere usato per la muratura è depositato li e aspetta solo forti braccia che lo rimescolino e che lo posino in operaSi tratterà di una costruzione con un primo piano ed un soppalco interamente ideata dalla mente di Tartalion e che solo alla fine verrà coperta da un tetto di legno momento al quale seguirà una festa a cui parteciperanno tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione.
[GDR PLAY, TURNI: Tartalion, Griffit]

TARTALION [vasti semplici][medaglione celato/pergamene][cantiere/costruzione granaio] annuisce adesso il gran maestro al dire del comandante e quindi si volta verso la folla iniziando così il proprio loquire (skill di congrega: Capacità Oratorie) *sid et opus a tutti voi messeri e dame delle terre di Avalon... ci troviamo qui nuovamente per completare ciò che il Re ha chiesto di realizzare, il granaio che sfamerà le vostre famiglie e che sarà sostentamento per le generazioni future... da oggi procederemo alla sisteazione e la realizzazione delle mura di questa imponente struttura, procederemo per squadre, precisamente due, quelle di coloro che si occuperanno di realizzare una base del muro in legno, fissando le tavole tra colonna e colonna e una squadra che invece si occuperà di preparare il muro in pietra che sarà posto all'esterno della struttura poggiata sul muro in tavole che realizzeremo mi vedrete gironzolare per la struttura così da potervi aiutare ove ci saranno problemi, e dubbi...* fa una pausa e riprendendo fiato continua *bene signori dsponetevi in due gruppi, magari dove vi sentite più ferrati, se il legno o la pietra successivamente le due squadre si suddivideranno in due sottosquadre, per il legno ci saranno persone che tengono le travi e altri che le piantano con i chiodi, per la pietra invece ci saranno persone che faranno una malta di sabbia, calce e acqua e un'altra che sistemerà le pietre a ricreare il muro che proteggerà le pareti interne di legno...* li guarda un attimo tutti attento nel proprio dire e sicuro di quello che fa poi continua * bene iniziamo i lavori...* altro non aggiunge.

GRIFFIT [granaio] ascolta con attenzione le parole del gran maestro quindi solleva le mainiche lasciando scoperta in parte la cicatrice sul braccio destro *Bene io andrò dalla pietra, chi viene con me?*chiede guardando gli uomini che lo circondano osservandoli ad uno ad uno per poi richiamare l'attenzione dei due soldati *Ser almir, ser guysgard, venite avanti* proferisce a gran voce mentre prende a dirigersi verso il punto dove verrà eretto il muro, slega la spada consegnandola ad una guardia.

[ATTENDERE ESITO]
Gli ordini sono stati impartiti e la folla comincia a dividersi in due gruppi, i più nerboruti seguono griffit verso le pietre e i più esperti già inizierebbero a mescolare gli ingredienti della ricetta di Tartalion mentre i più scaltri immaginando di fgare meno fatica si avvicinano alla travi e ne raccolgono quante ne riescono a portare e si posizionano lungo il perimetro della costruzione cominciando a porre le assi come ordinato da tartalion iniziando a inchiodare con solerzia. L'aria si riempi del suono di voci che parlano allegramemnte fra loro e delle mazze che battonu sui chiodi lasciando che le travi si fissino con cura ai travi. Guysgard si avvicina al suo comandante (//è caduto ho il suo permesso di muoverlo in png) e si spoglierebbe degli abiti superflui per mettersi subito all'opera trasportando pietre. Qualche popolano ha già riempito alcuni secchi della mistura che servirà per unire i matttoni. Che l'oera abbia inizio,
[GDR PLAY, TURNI: Almir, Griffit, Tartalion - MASSIMO 4 POST A TESTA]



ALMIR [ Pressi Granaio ] '' Sembra che si cominci ad entrare nel vivo dell'azione fra poco '' favella distogliendo il guardo da Guysgard per portarlo verso Tortalion e Griffit li vicino, che ora nota, ed ascoltando il dire del Maestro dei Mestieri, dunque porta passo verso il cuore del loco per rendersi utile, percorrerebbe i 5 mt, dimezzando la distanza che lo separa da Tortallion e Griffit soffermandosi a slacciare la cintura che sorregge la lunga ed avvolgendola alla stessa, quindi infilzerebbe la lunga, protetta dal fodero, sul terreno ove poggerebbe il mantello...'' Sid et Virtus Comandante, sarò dei vostri alla pietra ''..favella verso Griffit accompagnando quelle parole con un cenno del capo per poi volgere il guardo e l'attenzione a Tortalion...'' Sid et Virtus ''...ripete...'' mi occuperò delle pietre ''..continua, a confermare ciò precedentemente favellato al Comandante, andando ad osservare la zona che lo attende.

GRIFFIT [granaio] osserva i due soldati avvicinarsi *Bene, procediamo* quindi si rivolge agli uomini che l'hanno seguito *gettate la mistura, noi ci occuperemo della disposizione delle pietre* così dicendo con un cenno della mano invita i più nerboruti soldati a seguirlo verso il mucchio di pietre *Voi invece rimanete a posizionare le pietre che vi portiamo* detto così raggiunge una grossa pietra, rapidamente piega sulla ginocchia, le mani si mettono in posizione andando a trovare la presa più indicata, quindi si alza lentamente sulle gambe sfruttando appieno la potenza che deriva dai muscoli allenati [skill potenza +1] dirigendosi poi lentamente verso il punto ove andrà costruito il muro

TARTALION [vasti semplici][medaglione celato/pergamene][cantiere/costruzione granaio] inizia il lungo lavor delle genti che in quella occasione si sono riunite proprio in quel loco per creare qualcosa di comune adesso il gran maestro porta la mano alla propria sacca e ne estrae un oggetto alquanto strano a occhi non esperti, una squadra e avvicinandosi verso le colonne controllerà che questi si trovino perfettamente in linea, una linea immaginaria che avranno un angolo retto di ovviamente 90 gradi, guara e tasta il terreno intorno a una delle colonne di portamento così da poter evidenziare la stabilità del terreno, mentre gli altri si porteranno alla realizzazione del tutto

[ATTENDERE ESITO]
I lavori ora sono avviati e la gente alacremente non si perde d'animo inchiodando, mescolando e posizionando pietre. Almir decide di seguire il suo comandante e di dedicarsi alla posa delle pietre così come Guysgard che già ne afferra una avviandosi al luogo in cui andrà posata. Griffit usa la sua forza per sollevare quel fardello, si piega sulle ginocchia e e la afferra quasi si trattasse di una piuma, è una pietra enorme che quasi gli nasconde la vista mentre si avvia al luogo in cui andrà posta. Da anche ordini ai suoi uomini che prontamente obbediscono, chi rimescola, chi trasporta i seccchi e chi mette la mistutra fra un apietra e l'altra per dare solidità alla struttura. Il capo mastro si aggira con il cantiere con uno strano oggetto, controlla che le colonne siano a bolla e ben allineate fra loro. Uno stuolo di ragazzini lo segue curioso e una bimbetta con gli occhi grandi come il cielo gli tira la braca destra e gli dice *Fai vedere anche a me?* con gli occhieti tremolanti. nel mentre la squadra addetta alle travi continua il suo via vai, c'è chi trasporta, chi inchioda, chi sega e il muro si alza, senza nessun impedimento.
[GDR PLAY, TURNI PRECEDENTI]

ALMIR [ Granaio ] Slaccia i lacci che serrano la casacca, liberando a vista parte dei pettorali e degli addominali e rimbocca ancora più le maniche portandosi presso le pietre, dove Griffit lo precede e da disposizioni. Raggiunta una delle pietre flette le gambe scendendo, il tronco rimane dritto, per evitare qualche strappo, quindi le braccia andrebbero a cingere la pietra mentre le mani cercherebbero di fissarsi una di fronte all'altra, saldamente ai bordi della pietra, nella parte inferiore dove essa forma l'angolo di 90 gradi. Forza sui muscoli delle gambe mentre inizia a sollevarsi per poi, contrarre i muscoli delle braccia, gli addominali, indi un passo alla volta si dirige nel loco ove verrà posata per esser amalgamata con le altre.
almiran
00lunedì 21 dicembre 2009 20:17
Mi sono accorto che la seconda role precedentemente postata era incompleta, chiedo scusa e riposto il tutto, questa volta completo.
Dunque chiedo skill potenza liv. 1


Role 1

[ATTENDERE ESITO]
I lavori per il granaio sull'isola dell'eterna primavera non conoscono sosta, al di fuori della cittadela nella pianura che ad est sorge a circa 25 metri stà per essere eretto ll'opera che il re ha fortemente voluto, uomini che gomito a gomitolavorano incessantemente pur di compiere l'opera ed il volere del re. uomini dell'armata che vegliano su i lavori sotto l'egida e saggia conduzione dei maestri dei mestieri. il rumore del lavoro allietato dai canti, mentre gli avalonesi che lavorano senza tregua vengono a tratti ristorati da Julia la vivandiera la dolce porta acqua
(//http://www.arteincorniceborgione.it/Public/opere/big/dip0091-iovine.jpg) che in compagnia del suo aiutante ristora e rinfranga le gole degli operai a nord della struttura vi è il soldato d'armata gemini, mentre a un paio di metri dallo scelto, il capo dei maestri dei mestrieri che con ingegno e diletto dirige i lavori, dalla citta a circa 20 metri dal granaio un'altro soldato si avvicina mantenendo il passo costante. [QUEST START Turni: Gemini, Tartalion, Almir. chi volesse entrare inviare missiva al master]



GEMINI )(Pianura ad Est della cittadella – a 25 mt dalle mura)( i lavori continuano e tu ne sei felice, hai promesso al re di darti da fare e non mancherai a mantenere tale promessa, i soldati che hai predisposto al controllo dei lavori starebberofacendo il loro dovere ora che li stai guardando tutti e tre, quindi sai di poter stare tranquillo, quindi ti volteresti in direzione del maestro dei mestieri, vuoi renderti utile e cercando di liberarti dal mantello e dal cinturone per poiappoggiarli li di fianco a te con tono cordiale nei suoi confronti andresti a dire ''maestro ditemi cosa posso fare per rendermi utile, posso cercare di trasportare oggetti pesanti se ve ne bisogno o quant'altro ditemi voi'' così in attesa di rimando attenderesti silenzioso.

TARTALION [pianura a est della cittadella][ammantato][progetti alla mano] continua il gran maestro a leggere quelle carte che altro non sono che giorni passati insonni a disegnar con quella che è la precisione di un maestro dei mestieri poi Gemini che s'avvicina a lui e che proferisce quelle parole *ebbene si ci serve una mano, aiutate quel gruppo di persone a portare le pietre, per reggere i pilastri della struttura* poi con la mano fa per indicare un gruppetto di persone che dovrebbero fare quanto detto da lui, mentre adesso un'altro sguardo porterebbe al progetto per capire quale sarà il prossimo passo

ALMIR [Pressi Pianura ad Est della Cittadella/25 mt dalle mura] Passo costante mentre si avvicina al sempre più presente frastuono fatto di fatica e sudore, fatiche e sudore che presto verran ben ripagati per i benefici che quel granaio sarà in grado di donare agli avalonesi stessi, una buona idea che potrebbe avere anche un importante parte in caso di resistenza forzata. Lo scelto intento ad osservare mentre il maestro dei mestieri, che ei non conosce ma che deduce dalle carte da egli tenute in mano e dal suo modo di osservare i lavori. Nota gemini togliere il mantello e slacciarsi il cinturone indi..si porta proprio presso quella figura, il maestro dei mestieri...''Gemini! non vorrete prendervi il merito da solo''..esclama scherzosamente iniziando a slacciare il mantello e portandosi presso entrambe le figure.

[ATTENDERE ESITO]
Il soldato osseva i lavori mentre a tergo gli passa la vivandiera, sfirandolo con la brocca, poi giunta nelle vicinaze del gran maestro china il capo in segno di saluto, quelcosa verbia il nordico a ser Tartalion forse la sua disponibilità a dar una mano presto si rivolterà contro di lui, e come non detto ecco subito una disposizione per il nordico, che forse nel trasportar pietre trova la sua vera essenza, altro che leoni di armata. un attimo e dopo aver conferito con il maestro, ecco ser gemini andar a dare una mano a chi lavora senza risparmiarsi un attimo. Ser Tartalion apre ora le sue carte e le osserva accertandosi e stabilendo le altre mosse, or a circa dieci metri dalla struttura giunge anche se almir , mentre verbia qualcosa a Gemini e va a slacciarsi il mantello, portandosi in direzione del confratello. Ora Gemini è a circa un paio di metri dagli operai che trasportano le pietre mentre almir è a circa dieci metri dal cantiere. solo ser tartalion resta immobile mentre adesso un altro membro dell'armata pare avvicinarsi, Ser Griffit il nuovo comandate che precede ser almir di circa 3 metri. [ GDR PLAY Turni Tartalion Gemini Griffit Almir]


TARTALION [spiazzo costruzione granaio][ammantato][carte allla mano] ancora con le carte alla mano rimane il gran maestro che adesso va spostandosi a osservare da diversa angolazione i lavori, silenzioso nel suo avviarsi mentre dovrebbe avvicinarsi al gruppetto di persone che lavorano per rendere resistente la base di quella che dovrebbe essere uno dei pilastri portanti del granaio, ma adesso fa verso quelli *quando finite di mettere le pietre bisognerà versarci l'impasto di pietre terra e sassolini* proferisce in di loro direzione sperando che con quelle semplici parole possano capire quanto debbano fare

GEMINI )(Pianura ad Est della cittadella – a 25 mt dalle mura)( bene il maestro dei mestieri ti ha detto ciò che devi fare e tu annuendo non perderai tempo di aiutare gli operai che duramente lavorano, quindi andresti ad avvicinarti alla prima cesta contenente le pietre, piegheresti le gambe tanto quanto basta per rendere entrambe le cosce parallele al terreno, i talloni sarebbero sollevati dal terreno e cercheresti di mantenere l'equilibrio, nel frattempo le mani porteresti sulla cesta per afferrarla saldamente, fatto ciò andresti a darti una spinta verso l'alto per rialzarti in piedi, i talloni ritornerebbero a toccare il suolo, e una volta che ritorni ritto in piedi seguiresti il resto delle persone che portano anch'esse le pietre, nel sollevare la cesta e nel solevarti useresti tutta la tua potenza (potenza +1) e silenzioso andresti a seguire gli operai per poi cercar di posare le pietre dove tutti le stanno posando.

GRIFFIT [pressi granaio] procede verso il granaio il nordico avvolto nel manto blu che continua ad indossare,venuto per controllare la sistemazione delle guardie si ritrova invece di fronte ai lavori, così decide di cercare colui che li coordina per potersi render utile, scorge fra i tanti individuandone uno che sembra intento a dar disposizioni, a questo si avvicinerebbe con passo lesto proferendo a voce ben udibile *Sid et virtus vobis* senza avvedersi ancora della presenza di gemini fra i lavoratori, le mani nel frattempo vanno a slacciare il cordino che tien legato il mantello, qualche ciuffo dei capelli castani ricade sulla fronte candida

ALMIR [Pressi Pianura ad Est della Cittadella/15 mt dalle mura]Avanza ancora mentre slaccia definitivamente il mantello piegandolo e poggiandolo sul destro braccio, piegato a 90 gradi(angolo braccio avambraccio), che pone aderente al medesimo fianco, Poco più avanti, a circa tre metri precede Griffit...''Comandate anche voi a dare una mano?''..favella quasi ad invito a darci dentro anch'ei, un dire
altrettanto scherzoso come quello rivolto a Gemini che par non aver udito, ma allo stesso, un modo come un altro per sentirsi un'unica macchina che si muove assieme poichè insieme si costruisce il tutto.
Percorrerebbe altri cinque mt. sempre più vicino ora al maestro dei mestieri che nel frattempo zampilla qua e la fra gli operari.



[ATTENDERE ESITO]
il primo strato è stato dispiegato, la calce oramai è ben spalmata su i ferri e gli assi che sono stati posti, * avanti con le pietre * si sente gridare dal basso, altri lavoranti si susseguono nel portare l'altro elemento essenziale, macigni, pesanti , che spesso non possono essere trasportati da un solo uomo, va adesso la vivandiera a rinfrancare i carpentieri che con una lunga sega tagliuzano gli assi che poi vengon ben piallati da due mezzi elfi.Il geran maestro adesso va ad ad avvicinarsi al gruppo che sta erigendo l'asse portante della struttura, mentre indica le operazioni succesive che si devono andar a compiere. la malta sta per essere preparata con cura, un uomo piegato su di una vasca di legno dal diametro di tre metri ed alta circa 40 centimetri, mescola con una pla di legno, in modo da non farla seccare, pronta per l'uso, non appena l'ultima pietra verra posa, verra riversata lentamente sopra. Gemini adesso si porta a cogliere la pietra, l'afferra con entrabe le mani, e la solleva, la smorfia nel sollevare lascia intendere la fatica che va ad affrontare, poi una volta sollevato va a portarsi verso il luogo seguendo chi sta avanti, una goccia di sudore cala dalla di lui fronte, cadendo nei di lui occhi recandogli un minimo di rossore, ma non puo asciugarsela, uno spostamento anche minimo, gli farebbe cadere la pietra sui piedi. sopraggiunge adesso il Comandante dell'armata, indossa ancora il manto dell'informatore, forse ancora non ha trovato una sarta pronto a cuglirlo, ecco una giusta lamentelada porre alcapo di maestri dei mestieri. Si slaccia il mantello e va anche lui a mescolarsi tra i lavoratori, muscoli alla riscossa arriva anche almir.Che dopo aver proferito verbio al comandante è alla disperata ricerca di una prova di virilità, mentre sopraggiunge nel cantiere trovandosi innanzi a Julia che le porge un sorrisetto, nel braccio destro la brocca d'acqua, la mano sinistra che va ad attorcigliare i capelli, mentre gli occhi sono armai persi nei suoi. * messere...heee.. un soldato di tale lignaggio che si sporca le mani....mmmm speriamo non ve le roviniate * verbia la donna, per poi retsre in attesa di una di lui risposta.[GDR PLAY Turni: Almir, Griffit, Tartalion, Gemini]

ALMIR [Pianura ad Est della della Cittadella] Sopraggiunge nel luogo dunque, un live sguardo a Griffit che oltrepassa per ritrovarsi innanzi la vivandiera, che ammicca elargendo parole delicate nel confronto del soldato. Un cenno del capo a saluto gli verrà sol rivolto mentre il guardo segue Gemini che trasporta il suo carico ed insieme ad egli altri nella fila della fatica...''Vi ringrazio madame e non prendetevela a male ma qui''...indicando poco più avanti gli operai che faticano...''vi sono genti che hanno bisogno del vostro aiuto''...finisce con il suo solito sorriso stampato in faccia per poi...volgere il guardo allo scelto, un saluto silente indi...il suo unico obiettivo diviene ora il maestro dei mestieri che cercherà presto di raggiungere per rendersi utile.

GRIFFIT [pressi granaio] arrotola le maniche della camicia lasciando lievemente scoperta la cicatrice sul destro, indi si volge ad almir *Ehi, ser almir, non vorrete mica perdervi tutto il divertimento vero* dopo aver detto ciò si piega sulle ginocchia le mani afferrano da sotto una pietra, quindi si rialza lentamente i muscoli già allenati tesi nello sforzo (potenza +1) avanza a passo lento con attenzione per non incappare in qualche ostacolo che possa creargli guai seri, quindi avanzando incrocia infine ser gemini, senza nulla proferir per il momento troppo intento nello sforzo di sorregger il peso

TARTALION [spiazzo costruzione granaio][ammantato][carte allla mano] vede man mano che il progetto e le fondamenta al momento iniziano a prendere forma, adesso si dovrà pur passare a creare quelle che saranno le mura dell'edificio, indi verso quelli *suvvia messeri portiamoci avanti con i lavori, il prossimo lavoro è più semplice, si dovranno piantare le travi tra un palo portante e l'altro* li guarda e attende adesso che tutti insieme portino a compimento quanto si dovrà fare

GEMINI )(Pianura ad Est della cittadella – a 25 mt dalle mura)( il passo è lento mentre segui le persone che si danno da fare come te, lo sforzo ovviamente è tanto il masso pesa ma cercheresti di portarlo lo stesso a destinazione usando tutta la tua forza sia nelle braccia che nelle gambe (potenza +1) ma una goccia di sudore fastidiosamente muore nei tuoi occhi dandoti un senso di fastidio, quindi cercheresti di stoppare per un'attimo il tuo cammino, le gambe saranno divaricate di circa 40 cm una affianco all'altra, leggemente piegate le ginocchia per assorbire al meglio il peso del masso, strizzeresti gli occhi fortemente attendendo che quel lieve fastidio passi da solo, alla fine è solo una goccia di sudore, quindi con molta attenzione dopo che il fastidio sarebbe passato continueresti a camminare per portare il masso a destinazione e infine posarlo in terra, nel frattempo ti accorgeresti dell'arivo di Almir e del nuovo comandante, ma nulla dici ora.



[ATTENDERE ESITO]
La portatrice d'acqua vede sfilare il soldato che bene si smarca elegantemente dalla donna,la stessa che al tempo stesso dubita della vilità del soldato, ma Julia,si avvicina con la brocca verso gemini, che acidula ci verbia *acqua* poi si va ad incamminare ancora verso colori che piallano gli assi. il comandante dellaarmata sopraggiunge in loco, si rimbocca le maniche e dopo aver verbaito a ser almir, va ad afferrare anche egli un masso, per poi incamminarsi verso chi sta erigendo la trave, anche per lui lo sforzo è assai generoso, gli si va a gonfiare il collo, le vene par adesso scoppiare mentre si porta , l'ultima pietra è la sua, una volta che il comandante dell'armata l'avrebbe posa, ecco che ilgioco si andrebbe a concludere, l'uomo addetto alla malta emette un urlo * uno alla malta* poi andrebbe a girar la pala come fa un marinaio sulla barca, ma l'acqua è meno pesante, incita al lavoro anche ser Tartalion, il grosso par che si stia compiendo tra la soddisfazione generaledel gran maestro. un lavoro enorme, mentre Gemini compie gli ultimi passi in modo decisoanche se lo sforzo assai genoroso lo fa camminare come un pinguino, ma alla fine ha portato un masso che solitamente viene portato da due uomini. dietro di lui anche il comandate Griffit, mentre almir all'udire il mescolatore si porta verso la vasca della malta. Gemini posa in terra il masso e va a rizzarsi per poi stirar la schiena trovandone giovamento mentre cerca ti tirar il fiato. [GDR PLAY TURNI:Griffit, Gemini, Almir Tartalion.]

GRIFFIT [pressi granaio] lentamente con calma raggiunge infine ove lasciare il masso, scende di nuovo sulle ginocchia stringendo i denti nello sforzo, e andando ad adagiare la pietra a terra preoccupandosi di togliere rapidamente le dita prima che restino schiacciate sotto il freddo sasso, quindi tornato in piedi le braccia sono intorpidite, i muscoli son tirati allo spasmo e dolgono, avvicinandosi a gemini proferisce con tono cordiale *sid et virtus* quindi volge verso i pali per andare a prenderne uno, il passo lento mentre aspetta che le braccia recuperino dal torpore nel quale son strette

GEMINI )(Pianura ad Est della cittadella – a 25 mt dalle mura)( arrivi a destinazione, ora potrai posare il masso quindi andresti a piegare entrambe le gambe, le cosce saranno parallele al terrenno, i talloni nel frattempo si sollevano dal terreno daresti un'ultimo sforzo nel posare il macigno in terra usando la stessa potenza di prima (potenza+1) e accompagni in terra il macigno stando attendo a non farti male, una volta fatto ti tireresti in piedi posando i talloni in terra e riporteresti entrambe le gambe perpendicolari al terreno, ti stiracchi la schiena posando entrambi i palmi delle mani all'altezza dei reni e innarcheresti di circa 10° all'indietro la schiena e li ti volteresti verso il nuovo comandante andandando a dire ''Sid et Virtus comandante'' quindi ti volgi da latra parte mentre torneresti in una posizione normale.


ALMIR [Spiazzo Costruzione] I pali ora sono ciò che occorre, non porta passo più verso il maestro dei mestieri visto ormai chiaro alla mente il da farsi, arrotola le maniche quindi si porta presso uno dei pali, Attende che altri due uomini si avvicinino una volta in posa, uno a circa un metro dalla punta, l'altro in mezzo e il mediterraneo occuperà la posizione posteriore, un cenno e giù piegando le ginocchia, le gambe parallele fra loro con i piedi distanti circa 40 cm. Si abbassano portando le braccia ai fianchi del tronco, posto du assi in modo che si possa cingere con le braccia, quindi sotto e tutti insieme a segnale alzare lo stesso. Le braccia cingono il tronco nella morsa quindi forza sulle gambe, uno usando addominali e forza delle braccia per effettuare quello sforzo necessario che porterebbe il tronco sotto l'ascella.


TARTALION [spiazzo costruzione granaio][ammantato][carte allla mano] passeggia ancora per intorno a quello scheletro del granaio, che sembra iniziar a prendere forma, ad assomigliare sempre più al progetto che nelle mani regge ancora il Gran maestro, un sorriso volge verso il nulla, vede quela creazione così simile al disegno e man mano continua a prendere sempre più vita, poi lascia che gli altri continuino a lavorare e proseguir creazione



[ATTENDERE ESITO]
Grande la fatica del che il comandante d'armata andrebbe a compiere,ma che allo stesso modo gli fa onore, unirsi alla truppadovrebbe far veder a gli altri confratelli che si èu tutt'uno. ser gemini va a posar in terra ilmasso, dopo lo sforzo abnorme, mentre adesso èliberodi voltarsi a salutar il suo comadante,si scambiano qualche aprola, ma lo sforzo gli ha come spezzato il fiato ai due, ma non danno a vedere la fatica supportata, da soldati si rialzano e tornano a combattere, Almir invece non si va a portare dall'omino della malta, mentre adsso tutti vanno verso le travi, una sola ed ultima operazione e lo scheletro delgranaio è bello che fatto. da lontano due ermigini dell'armata si avvicinano,mentre ancora non immaginano che i loro confratelli si stanno prodigando per il conseguimento dell'opera. il loro compito sarà quello di sorvegliare il tutto in attesa che il lavori finiscano. ser almir oramai èl'oggetto del desiderio di Julia che non gli toglie gli occhi da dosso, ma lui pare esser deciso ad altro. Caro ser almir... verranno tempi cupi.....ma preferisce alzare i travi con gli altri piuttosto che le donne compiacenti, ma come si dice, il dovere e dovere e occorre compierlo seriamente. Tanto che lo sforzo è sempre piu grande ed adessoanche il mediterraneo inizia a sudare, il movimento deciso che fa gonfiare il petto. soldati valorosi ed anche possenti si portano a concludere il lavoro. Ser Tartalion impartisce le ultime disposizione mentre adesso pare che il sia concluso. ma non ancora lo scheltro prima deve essere ultimato. [GDR PLAY Turni: Gmini, Almir Tartalion, Griffit]

GEMINI )(Pianura ad Est della cittadella – a 25 mt dalle mura)( in quel breve asso di tempo hai cercato di rilassare i muscoli il più possibile, voltandoti noteresti Almir cercar di solevare un palo di legno, il comandante ti precede e tu dietro di lui cercheresti di avvicinarti al tuo confratello, quindi una volta che lo raggiungeresti andresti a prendere la parte opposta di quella dove si trova almir, ti metteresti al fianoc del palo e cercando di voltarti su te stesso daresti le spalle a lui e piegheresti le gambe per poter raggiungere con le braccia il palo di legno con entrambe le mani cercheresti di afferrarlo poi usando la tua forza cercheresti di alzarlo fin sopra la spalla destra. nel trasportarlo e nel'averlo alzato sin sopra la tua spalla cercheresti di mettere tutta la tua forza (potenza +1), sia nelle braccia che nelle gambe a atenderesti di spostartyi nella direzione in cui il palo andrebbe messo.

ALMIR [spiazzo costruzione granaio] Le gambe hanno un fremito mentre con un ulteriore sforzo, la loro ampiezza viene ridotta per poter portare il primo passo. La stretta al palo è forte, le braccia cingono lo stesso, la mancina è posta a morsa sul polso della mandritta, come una forte presa al collo del nemico, una morsa letale se ben portata ma che ora...ha scopi ben diversi. il palo risulterebbe parallelo al terreno in posizione orizzontale, due uomini a destra d'esso, uno, quello in centro, alla sinistra del palo per poter bilanciare il tutto evitando più possibile le oscillazioni. Giunge Gemini a dar manforte, controbilanciando ancora meglio il peso, a questo punto seguiterebbe il confratello mollando attentamente la presa a morsa e portando la mandritta sotto il palo spingendo, presto la mancina accompagna portando così il palo sulla di lui spalla destra. Un soffio che generato dal ventre fuoriesce come ad aiutare quello sforzo. Non si accorge della donzella che par continuare la sua di morsa.

TARTALION [spiazzo costruzione granaio][ammantato][carte allla mano] silenzioso ancora gli ultimi ordini ha impartito e non ha timore di quanto accadrà, sa bene che può fidarsi di coloro che continuano nelle proprie fattezze e nella creazione di quel granaio, ormai quasi a completamento dovrebbe trovarsi la struttura e per questa serata tutto dovrebbe essere andato bene, sicuramente domani avranno da continuare, ma attende e continua a guardare i lavori

GRIFFIT [pressi granaio] raggiunge un palo, quindi postosi alla sinistra di questo all'estremità posteriore si abbassa sulle ginocchia poggiando quello destro a terra mentre nel frattempo altri due uomini fatto lo stesso al centro e all'estremità anteriore, le mani stringono il legno quindi la voce del nordico risuona *Al tre, uno, due, tree* dicendo così la voce contorta dallo sforzo di alzare il tronco (potenza +1) portandolo all'altezza della spalla destra, equilibrato il peso quindi inizia a rialzarsi con grande sfrozo, i muscoli delle gambe contratti fino allo spasmo, lentamente infine si alzano del tutto iniziando ad incamminarsi verso la destinazione dove lasciare il palo, la fronte sudata da una sensazione fastidiosa



[ATTENDERE ESITO]
Senza tregua Gemini il tempodi riprendr fiato e subito si va a portare in aiuto di almir prendendo la trave dalla parte opposta,alcuni trave vengono issate e ben poste, mentre prende forma la figura della struttura sotto lo sguardo compiaciuto di Tartalion. Gemini ed Almir continuano a sprigionare forza, lavorando in modo serrarto.Solola vivandiera èdelusa dauna conquista oerduta, ma forse allafine della gioranat potrebbe aiutare almir a ristorarsi,ma non saràcosì.Ella raccolta la brocca si inacmmina verso casa.Buono lo sforzo dei soldati,Griffit soloorgogliodeve nutrite nei confronti dei suoi sottoposti. qualcuno adessosimeraviglia di vedere i soladati ed il loro comandante li a lavorare. Sono i due armigini che sono che sono finalmente giunti per porsi di guardia al granaio una volta ultimati i lavori. Staccano sull'attenti e cocedono il saluto al oro comandante. Ser Griffit che a sua volta si porta anche egli verso un palo per chiudere l'opera per non risparmiarsi, ma dando un minimo di ritmo allosforzo. Il gran maestro osserva e gestisce le ultime faccende la malta viene versata sull'asse principaleeportante per dargli robustezza e sostanza, un opera è fatta si di sassimalta e legname,ma anche di apssione e sudore,questi due ultimi fttori ne decidono anche la bellezza. [GDR PLAY Ultimo Turno -> vai con Tartalion, Griffit, Almir e Gemini.]

TARTALION [spiazzo costruzione granaio][ammantato][carte allla mano] guarda adesso gli astanti che con il sudore della fronte hanno portato a compimento quella struttura così grande, e arrotolando le carte farà *bene signori, adesso fermiamoci qui la struttura è pronta, il riposo adesso ci attende, tornate alle vostre case, e lasciate che domani, il nuovo giorno ci renda nuovamente la possibilità di continuare i lavori* cioè che dice lo dice ad alta voce così che tutti possano sentirlo poi si volterebbe per
raggiungere la stradina che lo condurrà alla barca che al molo lo attende per portarlo alla terraferma


GRIFFIT [pressi granaio] lentamente raggiungono il palo ove va posato, quindi con movimento lento preparandosi allo sforzo inizia a spostare il palo *Di nuovo come prima, al tre, uno, due, treee* così
dicendo tutti fanno forza, il nordico vi impiega tutte le energie, i muscoli si gonfiano nello sforzo, mentre lentamente il palo vien sistemato, quindi si volge verso almir e gemini, prima di congedarsi *Ben fatto, ottimo lavoro* quindi recupera il mantello e lentamente si dirige lungo i vicoli che conducono a palazzo reale


ALMIR [Spiazzo costruzione Granaio]Muscoli delle gambe tesi, gli addominali si gonfiano aiutando nello sforzo il busto, gonfi pure i pettorali e tutti i muscoli delle braccia, un cenno a Gemini che gronda dello stesso sudore che scivola sul volto del mediterraneo, quindi...''Pronti! al 3 primo passo dopodiché ad
ogni op!''...Urla con voce rotta dallo sforzo. Inizia dunque la marcia verso il luogo ove il palo verrà posato. Il palo ormai sembrerebbe saldo quindi cercando di coordinare anche i passi comincia quello spostamento che lo condurrà nella sua prigione.


GEMINI )(Pianura ad Est della cittadella – a 25 mt dalle mura)( lo sforzo è notevole i muscoli si gonfiano e ascolteresti il dire di almir, quindi usando la tua potenza (potenza +1) cercherai di trasportarlo a destinazione, il sudore scende sulla tua fronte e il passo sarebbe lento e guardando dritto a te a a volte sotto cercheresti di stare attento per vedere dove metti i piedi, infine quando arriverai a destinazione con i tuoi confratelli tu che precedi davanti a tutti, piegherai le gambe così da abbassarti, la punta del palo si abbasserebbe insieme a te ''accompagnatelo a terra'' diresti con tono sicuro e nel frattempo sosterrai il palo e nel frattempo il lengo scivolera sulla tua spalla finchè non toccherà a terra, li infine lo soleverete per poi sistemarlo, quando avrete finito prenderai il tuo mantello e il tuo cinturone senza indossarli andrai a dirigere i tuoi passi in direzione del palazzo insieme ad almir per andare a farti un bagno e un meritato riposo.



[ATTENDERE ESITO]
Lavoro e fatica, fanno lasciar il cantiere a chi ha operato con accuratezza, il sudure di chi è addetto alla sicurezza del Re è stato mescolato con la malta, L'armata che decide di adoperarsi, e per spirito di corpo e per rafforzar la tempera, s'addestra ed il corpo e le menti a lavorare in sinergia, il gran maesrtro osserva il lavoro ben fatto saluta e se ne va verso la terra ferma,le carte ben arrotolate e ilpensiero che nasconde nuove modifiche per un lavoro che resteràa lungo sotto gli occhi di tutti. Ultimo lo sforo anche per il comandante d'armata ed i due soldati, che una volta ultimato il lavoro si ricompongono per poi portarsi insieme verso il palazo. il granaio è ben vigilato, rittio gli armigeni restano di guardia nelle loro armuture scintillanti e le picche ben in vista. Le opere restano mentre uomini e tempi si susseguono.i posteri avranno una riserva in piu nella quale sopperire il loro fabbisogno giornaliero di cibo. mentre per Almir una bella occasione è andata perduta e stasera nel suo alloggio sognerà travi e malta. Ad ogniuno il suo. [GDR END]

Role 2

ALMIR [ Pressi granaio] Abiti di congrega ricoprono le carni del mediterraneo, la lunga posta al solito fianco manco mentre l'incedere è deciso, deciso e diretto a quel granaio da mettere in piedi prima possibile. Innanzi a lui altri lo precedono, in figure che riconosce nel comandante Griffit, nel confratello Guysgard, non si avvede, al momento di Tartalion. La mandritta si porta al collo andando a slacciare il mantello che ne ricopre le spalle per riporlo al braccio manco piegato a 90 gradi, le iridi puntate a quell'obiettivo dove presto i sudori e le fatiche si mescoleranno in un unico intento.

[ATTENDERE ESITO]
Il comandante è ormai giunto e già interroga i suoi, il manto posizionato sul braccio per non dare impiccio a ciò che andrà a fare ora *Non è ancora giunto Signore* favellano i suoi mentre Tartalion si ferma ad osservare la sua piccolaopera che sta prendendo forma per divenire grandiosa *eccolo* grida un ragazzino dalla folla riconoscendo nell'uomo che arriva alle spalle di Griffit colui che già in precedenza ha diretto i lavoro che hanno portato a quell'avanzamento Anche il soldato Guysgard è ormai vicino alla costruzione, i suoi passi spinti dalla curiostià gli hanno fatto bruciare la distanza fra il granaio e il palazzo reale ed ora di trova a soli 10 mt dal crocchio di gente raccolta attorno al suoComandante. Intravede qualche compagno d'arme che lo saluta di lontano con un cenno. Anche Almir ha deciso di unirsi al gruppo, il re ha dato un ordine e questo deve essere rispettato e portato a compimento nel più breve tempèo possibile. E' subito dietro Guysgard, a solo 2 mt dal confratello. *Iniziamo?* chiede entusiasta un uomo alzando una sega e brandendola in alto con le sue manazze gigantesche facendo ridere la folla che lo osserva.
[GDR PLAY, TURNI: Tartalion, Guysgard, Almir, Griffit]

TARTALION [vasti semplici][medaglione celato/pergamene][cantiere/costruzione granaio] il passo non arresta di certo ormai s'avvicina alla folla e poi va spostandosi in direzione del Comandante, altre volte l'ha veduto ed è sicuro che a lui bisogna segnalare il dovuto, spazio prova a farsi tra le genti cercando di raggiungerlo, quando porterà a compimento tale azione farà verso il comandante *sid et opus messere... ben ritrovato... pronto per un'altra giornata di lavoro?* mentre un sorriso si disegna sul proprio volto in attesa di lui dire e di un successivo loquir con gli altri per organizzare i lavori

GUYSGARD (sentiero granaio)Saluta di rimando con un semplice chino del capo in segno di rispetto verso coloro lo salutan. Ode alcuni passi troppo vicini alle sue spalle. Verso questi si volta mettendosi di profilo e spostando il sol volto a concludere 'Sid et virtus Almir' favella aspettando il nuovo giunto. 'Anche voi vi siete riversato fuori palazzo per curiosità?'. Non aggiunge altro. Aspetterebbe solo una sua risposta per poi riprendere il cammino al suo fianco.

ALMIR [Pressi Granaio ] Un sorriso viene rivolto a quell'uomo che sembra impaziente di mettersi all'opera e alle genti che affollano il loco, è soddisfacente notare tanta voglia di rendersi utili. Aumenterebbe quindi il passo nel tentativo di raggiungere Guysgard...'' sid et Virtus Guysgard '' favella cercando di raggiungerlo con la parola prima che fisicamente. Gesto che risulta ininfluente visto che il confratello, a sua volta, si accorge del sopraggiungere del Franco. '' Abbiamo da fare amico mio ''...favella verso Guysgard mentre lo sguardo ruota attorno ad osservare il tutto e tutti, per poi tornare al confratello sorridendo e portando il mantello sopra la spalla destra e cominciando a tirar su le maniche '' forza allora ci aspettano''.

GRIFFIT [pressi granaio] volge lo sguardo verso il gran maestro quindi proferisce con tono cordiale *sid et virtus, certamente ser, prontissimo come per altro tutti quanti a quanto vedo* così dicendo indica la folla con il braccio andando ad incontrare con lo sguardo i due soldati che si avvicinano, torna quindi a tartalion in attesa che i due giungano *allora, cosa dovremmo fare oggi?*chiede mentre ripone vicino alle guardie mantello e pettorale andando a sfilarsi la cotta di maglia rimanendo in vesti comuni

[ATTENDERE RESPONSO]
Ormai sono tutti giunti, il gran Maestro saluta e si fa riconoscere, di due soldati raggiungono il crocchio di gente e Griffit si prepara all'opera rimanendo in abiti normali. la tensione sale, la gente mormora mentre il materiale è pronto davanti all'ingresso di quello che sarà il granaio. Le fondamenta hanno forma rettangolare, ci sono otto pilastri che devono sostenere il tutto e che sono già stati completati. Un mucchio di assi di legno è a sinistra della costruzione a circa 4 mt da coloro che parlano e qui ci sono anche seghe, chiodi, mazze e quanto possa servire. Anche il materiale che dovrà essere usato per la muratura è depositato li e aspetta solo forti braccia che lo rimescolino e che lo posino in operaSi tratterà di una costruzione con un primo piano ed un soppalco interamente ideata dalla mente di Tartalion e che solo alla fine verrà coperta da un tetto di legno momento al quale seguirà una festa a cui parteciperanno tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione.
[GDR PLAY, TURNI: Tartalion, Griffit]

TARTALION [vasti semplici][medaglione celato/pergamene][cantiere/costruzione granaio] annuisce adesso il gran maestro al dire del comandante e quindi si volta verso la folla iniziando così il proprio loquire (skill di congrega: Capacità Oratorie) *sid et opus a tutti voi messeri e dame delle terre di Avalon... ci troviamo qui nuovamente per completare ciò che il Re ha chiesto di realizzare, il granaio che sfamerà le vostre famiglie e che sarà sostentamento per le generazioni future... da oggi procederemo alla sisteazione e la realizzazione delle mura di questa imponente struttura, procederemo per squadre, precisamente due, quelle di coloro che si occuperanno di realizzare una base del muro in legno, fissando le tavole tra colonna e colonna e una squadra che invece si occuperà di preparare il muro in pietra che sarà posto all'esterno della struttura poggiata sul muro in tavole che realizzeremo mi vedrete gironzolare per la struttura così da potervi aiutare ove ci saranno problemi, e dubbi...* fa una pausa e riprendendo fiato continua *bene signori dsponetevi in due gruppi, magari dove vi sentite più ferrati, se il legno o la pietra successivamente le due squadre si suddivideranno in due sottosquadre, per il legno ci saranno persone che tengono le travi e altri che le piantano con i chiodi, per la pietra invece ci saranno persone che faranno una malta di sabbia, calce e acqua e un'altra che sistemerà le pietre a ricreare il muro che proteggerà le pareti interne di legno...* li guarda un attimo tutti attento nel proprio dire e sicuro di quello che fa poi continua * bene iniziamo i lavori...* altro non aggiunge.

GRIFFIT [granaio] ascolta con attenzione le parole del gran maestro quindi solleva le mainiche lasciando scoperta in parte la cicatrice sul braccio destro *Bene io andrò dalla pietra, chi viene con me?*chiede guardando gli uomini che lo circondano osservandoli ad uno ad uno per poi richiamare l'attenzione dei due soldati *Ser almir, ser guysgard, venite avanti* proferisce a gran voce mentre prende a dirigersi verso il punto dove verrà eretto il muro, slega la spada consegnandola ad una guardia.

[ATTENDERE ESITO]
Gli ordini sono stati impartiti e la folla comincia a dividersi in due gruppi, i più nerboruti seguono griffit verso le pietre e i più esperti già inizierebbero a mescolare gli ingredienti della ricetta di Tartalion mentre i più scaltri immaginando di fgare meno fatica si avvicinano alla travi e ne raccolgono quante ne riescono a portare e si posizionano lungo il perimetro della costruzione cominciando a porre le assi come ordinato da tartalion iniziando a inchiodare con solerzia. L'aria si riempi del suono di voci che parlano allegramemnte fra loro e delle mazze che battonu sui chiodi lasciando che le travi si fissino con cura ai travi. Guysgard si avvicina al suo comandante (//è caduto ho il suo permesso di muoverlo in png) e si spoglierebbe degli abiti superflui per mettersi subito all'opera trasportando pietre. Qualche popolano ha già riempito alcuni secchi della mistura che servirà per unire i matttoni. Che l'oera abbia inizio,
[GDR PLAY, TURNI: Almir, Griffit, Tartalion - MASSIMO 4 POST A TESTA]



ALMIR [ Pressi Granaio ] '' Sembra che si cominci ad entrare nel vivo dell'azione fra poco '' favella distogliendo il guardo da Guysgard per portarlo verso Tortalion e Griffit li vicino, che ora nota, ed ascoltando il dire del Maestro dei Mestieri, dunque porta passo verso il cuore del loco per rendersi utile, percorrerebbe i 5 mt, dimezzando la distanza che lo separa da Tortallion e Griffit soffermandosi a slacciare la cintura che sorregge la lunga ed avvolgendola alla stessa, quindi infilzerebbe la lunga, protetta dal fodero, sul terreno ove poggerebbe il mantello...'' Sid et Virtus Comandante, sarò dei vostri alla pietra ''..favella verso Griffit accompagnando quelle parole con un cenno del capo per poi volgere il guardo e l'attenzione a Tortalion...'' Sid et Virtus ''...ripete...'' mi occuperò delle pietre ''..continua, a confermare ciò precedentemente favellato al Comandante, andando ad osservare la zona che lo attende.

GRIFFIT [granaio] osserva i due soldati avvicinarsi *Bene, procediamo* quindi si rivolge agli uomini che l'hanno seguito *gettate la mistura, noi ci occuperemo della disposizione delle pietre* così dicendo con un cenno della mano invita i più nerboruti soldati a seguirlo verso il mucchio di pietre *Voi invece rimanete a posizionare le pietre che vi portiamo* detto così raggiunge una grossa pietra, rapidamente piega sulla ginocchia, le mani si mettono in posizione andando a trovare la presa più indicata, quindi si alza lentamente sulle gambe sfruttando appieno la potenza che deriva dai muscoli allenati [skill potenza +1] dirigendosi poi lentamente verso il punto ove andrà costruito il muro

TARTALION [vasti semplici][medaglione celato/pergamene][cantiere/costruzione granaio] inizia il lungo lavor delle genti che in quella occasione si sono riunite proprio in quel loco per creare qualcosa di comune adesso il gran maestro porta la mano alla propria sacca e ne estrae un oggetto alquanto strano a occhi non esperti, una squadra e avvicinandosi verso le colonne controllerà che questi si trovino perfettamente in linea, una linea immaginaria che avranno un angolo retto di ovviamente 90 gradi, guara e tasta il terreno intorno a una delle colonne di portamento così da poter evidenziare la stabilità del terreno, mentre gli altri si porteranno alla realizzazione del tutto

[ATTENDERE ESITO]
I lavori ora sono avviati e la gente alacremente non si perde d'animo inchiodando, mescolando e posizionando pietre. Almir decide di seguire il suo comandante e di dedicarsi alla posa delle pietre così come Guysgard che già ne afferra una avviandosi al luogo in cui andrà posata. Griffit usa la sua forza per sollevare quel fardello, si piega sulle ginocchia e e la afferra quasi si trattasse di una piuma, è una pietra enorme che quasi gli nasconde la vista mentre si avvia al luogo in cui andrà posta. Da anche ordini ai suoi uomini che prontamente obbediscono, chi rimescola, chi trasporta i seccchi e chi mette la mistutra fra un apietra e l'altra per dare solidità alla struttura. Il capo mastro si aggira con il cantiere con uno strano oggetto, controlla che le colonne siano a bolla e ben allineate fra loro. Uno stuolo di ragazzini lo segue curioso e una bimbetta con gli occhi grandi come il cielo gli tira la braca destra e gli dice *Fai vedere anche a me?* con gli occhieti tremolanti. nel mentre la squadra addetta alle travi continua il suo via vai, c'è chi trasporta, chi inchioda, chi sega e il muro si alza, senza nessun impedimento.
[GDR PLAY, TURNI PRECEDENTI]

ALMIR [ Granaio ] Slaccia i lacci che serrano la casacca, liberando a vista parte dei pettorali e degli addominali e rimbocca ancora più le maniche portandosi presso le pietre, dove Griffit lo precede e da disposizioni. Raggiunta una delle pietre flette le gambe scendendo, il tronco rimane dritto, per evitare qualche strappo, quindi le braccia andrebbero a cingere la pietra mentre le mani cercherebbero di fissarsi una di fronte all'altra, saldamente ai bordi della pietra, nella parte inferiore dove essa forma l'angolo di 90 gradi. Forza sui muscoli delle gambe mentre inizia a sollevarsi per poi, contrarre i muscoli delle braccia, gli addominali, indi un passo alla volta si dirige nel loco ove verrà posata per esser amalgamata con le altre.

GRIFFIT [granaio] lentamente raggiunge il punto ove gli addetti alla malta sono all'opera, lentamente scende sulle ginocchia quindi lentamente va ad adagiare la pietra, mentre sente i muscoli contrarsi nello sforzo, poggiata la pietra lesto tornerà sui suoi passi per andare ad afferrarne un'altra, scrollando leggermente le spalle mentre osserva gli uomini passargli di fianco con i pesanti massi, infine raggiunge nuovamente il mucchio preparandosi ad afferrarne un'altra

TARTALION [vasti semplici][medaglione celato/pergamene][cantiere/costruzione granaio] controlla ancora con la squadra poggiata in terra poi la mabinetta che si avvicina a lui e chiede di poter guardare anche lui, un sorriso volge a ella e poi poggia la propria mano sulla testa della piccola e fa *certo... guarda qui* volge ad ella la squadra e fa ancora *se questa combacia perfettamente con la colonna i lavori sono fatti bene... altrimenti bisogna rifare tutto* un srriso in attesa che anche la piccola verifichi quanto detto dal gran maestro, mentre gli altri intorno tutti a lavorare

[ATTENDERE ESITO]
Bella la vita di Tartalion, cammina fra la gente, fa vedere ai bimbi cosa devono controllare ma non si sporca le mani..beata la vita del Gran maestro (XD)invece Griffit non si preoccupa affatto della sua carica, come un uomo qualsiasi regala il suo sudore alla costruzione e la sua fatica al granaio. trasporta le pietre incrociandosi con i soldati che fanno lo stesso, Almir non è da meno, sta attento a non farsi male e solleva una gigantesca pietra che ancdrà a posarsi dove altre mani la affereranno per posizionarla nella sua sede naturale. Tutto procede per il meglio e sembra che la copertura interna delle pareti con il legno sia quasi giunta al termine e ora qualcuno che apparteneva a quella squadra si sposta nella squadra di coloro che trasportano e posano pietre per dare maggiore velocità ed efficienza al servizio. Il sole inizia a calare, sembra poco tempo ch ehanno iniziato ma ormai la sera stende le sue dita. qualche donna comincia ad accendere torce che illuminano la scena, ombre lunghe che accarezzano la costruzione mentre il sole inizia ad inabissarsi in lonatanza nel lago spegnendo i suoi raggi e la luna fa timidamente capolino insieme alla prima stella della sera. Alcune donne accendono un fuoco su cui pongono a scaldare della zuppa, altre passano fra i lavoratori con secchi pieni di acqua distribuendo a coloro che faticano con un mestolo. la bimba osserva le colonne e i muri con lo strumento di tartalion e ora tutti i bimbi sono attorno e addosso a lui spintonandolo *Ancher noiiiiiiiiiiiiiiiiiiii gridano come ossessi* tirandogli levesti da una parte all'altra rischiando di farlo cadere.
[GDR PLAY, TURNI PRECEDENTI]



ALMIR [ Granaio ] Il passo è rallentato sotto il peso del blocco di pietra che man mano fa sentire la sua pesantezza. Qualche goccia di sudore inizia a far la sua apparizione mentre raggiunge il loco di posa dove, lentamente, flette ancora le ginocchia cercando di mantenere il tronco sempre ben eretto e piegandolo, verso il basso, solo al momento dello scarico, quando le mani prima di giungere a terra mollano la presa lasciando che la pietra prenda il suo posto, quindi si riporta eretto ritornando verso le pietre, da dove era partito. I rumori echeggiano mescolati a quel vociare continuo mentre il sole comincia a calare, le prime torce vengono accese. Raggiunge ancora le pietre da trasportare, lo sguardo incontra i volti conosciuti di Griffit e di Guysgard prima di prepararsi a sollevare un'altra pietra.

GRIFFIT [granaio] piega nuovamente sulle ginocchia stendendo le braccia cercando un appiglio per infilare le mani in modo che garantiscano una presa sicura, quindi trovata una posizione che sembra corretta inizia ad alzarsi lentamente sfruttando ancora il massimo della forza di cui dispone (skill potenza +1) iniziando ad incamminarsi verso il muro mentre si accorge che vengono accese alcune torce e altri uomini si aggiungono al lavoro assieme a quelli che già se ne stavano occupando

TARTALION [vasti semplici][medaglione celato/pergamene][cantiere/costruzione granaio] vede che la situazione non si mette molto bene, quindi un attimo cerca di fissare i piedi al suolo e fa verso quelli *aspettate, fermatevi... ho un'idea ancora più bella mette la mano nella propria borsa e ne fa uscire delle pergamene, così come un carboncino di media lunghezza, lo spezzetta e ne da una pergamena e un carboncino a ognuno dei bimbi, *suvvia disegnate adesso come verrà per voi questo granaio e mi raccomando disegnatelo con attenzione perchè verranno valutati da me* un sorriso per il gesto appena fatto, sa che così se li toglierà un po di dosso, e perchè no, capire cosa i bambini immaginino... chissà che non gli venga qualche idea tra tutti quei disegni

[ATTENDERE RESPONSO]
Almir continua nel suo sforzo, la fatica comincia a farsi sentire e ora le pietre non sono più leggere come prima, deve stare attento o la sua vecchia schiena potrebbe risentirne, Griffit è ancora gagliardo, solleva senza fatiche e porta più pietre dei suoi uomini. Il muro è ormai quasi giunto al culmine e ormai la sera è giunta con l'oscurità. Gli uomini che mettevano le travi di legno hanno terminato la loro opera e continuano a rimestare e portare materiali per finire in fretta tutti vogliono andare in casa e l'odore della zuppa ormai si diffonde facendo gorgogliare gli stomaci impazienti di essere riempiti. tartalion trova un modo molto efficace di frenare l'entusiamo dei piccoli che ora si contendono i carboncinie le pergamene e si siedono a terra a disegnare lasciandolo libero di controllare i lavori. Ormai il muro ricoperto di pietre copre quasi del tutto le pareti di legno in ogni lato del granaio, la struttura acquista solidità e la prossima volta ci si dedicherà al tetto e a quanto ancora manca come ordinerà il Gran maestro. alcuni spossati si fermano e i soldati continuano, non si fermeranno se non ad un ordine di griffit.
[GDR PLAY, TURNI PRECEDENTI, ULTIMO TURNO]

ALMIR [ Granaio ] Rimane in piedi ad osservare quella pietra che sembra più grande della precedente, come se essa gli dicesse prova a prendermi che ti spezzi. Le iridi su Griffit che afferra un'altra pietra e sembra con più facilità del mediterraneo quindi...si abbassa nuovamente flettendo le gambe, le braccia vanno a cingere ancora il masso mentre le mani cercherebbero la presa migliore possibile, busto ancora eretto. Un respiro e su sulle gambe che ora sembrano fare più fatica. Raggiunta la postura eretta poggia il masso contro gli addominali e inizia a muovere i primi passi. Più lento il passo questa volta mentre il sudore inizia a scendere dalla fronte, guai far cadere quella pietra, sarebbero energie sprecate e doppiamente consumate ne doverla recuperare. Mette tutta la forza disponibile per riuscire a raggiungere il loco di posa dove lentamente giunge e flettendo ancora le gambe, si abbassa lasciando che, come nell'azione precedente, la presa venga lasciata solo quando la pietra sarà nella giusta posizione aiutata, nel suo percorso, da altre mani.

GRIFFIT [granaio] scende lentamente sulle ginocchia mentre sulla fronte una vena si gonfia pulsante e il sudore scende fino alla punta del naso, lentamente deposita la pietra per poi risollevarsi mentre sente che i muscoli delle gambe nonostante allenati cominciano ad accusare lo sforzo, torna indietro di nuovo andando a raggiungere un altro masso, lo osserva per un attimo come a voler valutare chi dei due possa averla vinta, quindi nuovamente scende sulle ginocchia lentamente, afferrando il masso, quasi stringendolo addosso a se, per poi con sforzo deciso iniziare a rialzarsi lentamente sfruttando tutta la forza rimasta (skill potenza +1) per poi prendere ad incamminarsi verso il muro, mordendo il labbro per non dare a vedere lo sforzo

TARTALION [vasti semplici][medaglione celato/pergamene][cantiere/costruzione granaio] i lavori riguardo le myra sembrano quasi giunti alla fine, sicuramente la prossima volta bisognerà fare il soppalco e il tetto che ovviamente dovrà riparare l'interno dell'edificio, m adesso tutto è lasciato agli ultimi gesti di coloro che lavorano, lui invece si presta solo ad osservare il lavoro che ormai volge al termine, i bambini che disegnano e che prima o poi daranno lui i vari disegni silente ormai rimane pronto per successivamente andare via al termine di quella giornata

[ATTENDERE RESPONSO]
Le ultime pietre, gli ultimi sforzi, Almir ormai stremato, il comandante che da le sue energie e la catena umana fa il suo dovere. I muri perimetrali sono terminati, l'opera per oggi finita. tartalion osserva soddisfatto quanto oggi con la buon avolontà di molta gente è stato fatto. soddisfatti tutti si fermeranno e Griffit poserà l'ultima pietra che verrà posta in cima al muro. ormai è tardi, la gente si saluta, si accomiata, qualcuno va ai tavoli a ristorarsi di zuppa altri vanno verso casa consci della loro fatica. Ci si ritroverà ancora per lavorare, il granaio non è ancor aterminato ma la sua costruzione è avanzata in modo egregio.
[GDR END GRAZIE A TUTTI^^]
Merios
00martedì 22 dicembre 2009 03:10
Ora si che ci siamo:
Yes! [SM=g8100]

Riassumiamo và:


BG APPROVATO
SKILL ESPERIENZA ARMI DA TIRO LIV II APPROVATA
SKILL SOTTERFUGIO LIV I APPROVATA
SKILL POTENZA LIV I APPROVATA SOSPESA

CARATTERISTICHE FISICHE PRESENTI
TERRE DI ORIGINE : FRANCESI





Merios
00martedì 22 dicembre 2009 12:42
Spero ci sia buona fede nell'errore che è stato commesso.. mi è stato fatto giustamente notare che il GDR non è stato ancora approvato. Quindi se cortesemente la prossima volta puoi linkare la giocata te ne sarei grato, noi moderatori di razza abbiamo questo dovere ma controllare l'approvazione di ogni giocata oltre al doverla leggerla diventa faticoso, per questo spero ci sia stata buona fede, do il beneficio del dubbio.. quindi per ora sono costretto ad aspettare che il GDR venga eventualmente approvato.. potrai farmi un sollecito se e quando verrà approvato, un semplice "UP" per ora siamo costretti ad attendere.

A presto.
Buon Gioco.
.delphinia.
00martedì 22 dicembre 2009 16:29


OFF: LA SKILL è SOSPESA finchè non verrà approvata la giocata presso il forum master.
Gradirei che si postasse per i gdr masterati, il link del gdr stesso, senza approvazione è come se non fosse mai stato fatto(Non occorre certo spiegarlo a pg veterani no?)

Attendo di vedere il link postato dal player per passare all'approvazione.
Grazie.




almiran
00martedì 2 febbraio 2010 19:40
Eccomi..scusate l'erroraccio fatto in buona fede garantito. Questo è il link dell'approvazione nel forum.
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8899494
grazie e scusate ancora.
mikyy=))
00mercoledì 3 febbraio 2010 21:25
Riassumendo:

BG APPROVATO
SKILL ESPERIENZA ARMI DA TIRO LIV II APPROVATA
SKILL SOTTERFUGIO LIV I APPROVATA
SKILL POTENZA LIV I APPROVATA


CARATTERISTICHE FISICHE PRESENTI
TERRE DI ORIGINE : FRANCESI



EDIT: Scheda di gioco aggiornata.
almiran
00mercoledì 10 febbraio 2010 19:53
Chiedo la skill esperienza armi da guerra leggere liv. 1
posto sotto i due allenamenti, dividendoli in due pagine diverse poichè in una sola pag. i caratteri superano il massimo consentito.

Role 1

GUYSGARD (sala armi) Vibra la sagoma inanimata del manichino sotto i colpi prepotenti del soldato d'armata. Tagli trasversali all'altezza delle spalle e colpi al busto portati con gran foga e potenza mentre nella sua mente si riversano le grida della battaglia ormai inoltrata. Brilla il corpo, denudato della sua casacca, del franco mentre a rivoli scendon le continue gocce di sudorazione, che cadono su quel pavimento di pietra fredda che vien alternativamente calpestato sotto il suo peso.
Ringhi di battaglia insieme ad urla e all'ansimare del giovane si presentano in quella stanza d'allenamento. Forse sotto gli occhi di qualcuno si appresta a continuare senza sosta...come se volesse sradicare l'imago di legno dal suo piedistallo.

ALMIR [Sala Armi] Le spalle alla fredda pietra del muro che cinge quella stanza pregna di odori e ardori animali, già...animali poichè tale sa essere un soldato nell'atto del suo compito, del suo impegno nell'allenamento in questo caso.Le iridi color terra osservano mentre dalle labbra un lieve sibilo..'' Soldato!''... un sibilo che proviene dalle spalle di Guysgard. Un colpo di reni secco, che discosta la schiena dal muro ora, quindi qualche passo verso l'amico..'' L'ardore non è sufficiente a volte amico mio, la mente, la mente''..ripete ora in tono normale e ben udibile mentre slaccia la casacca superiore che mette in mostra altri muscoli, altra pelle pronta al sudore.

GUYSGARD (sala armi) Delle parole soparggiungono al suo oto e alle sue spalle. Mostra i denti voltandosi verso colui che avea interrotto quel suo allenamento. Gli occhi soccchiude fastidiosamente mentre alcune gocce di sudore sulla fronte e scivolate verso gli stessi occhi, scaccia con la mancina, la mano debole e priva di ogni ingombro. 'Ah siete voi fratello!' verba in direzione del nuovo venuto che si avvicina slacciando la sua casacca e mostrando a sua volta il petto muscoloso. La lama punta verso il pavimento prima di lasciarla pienamente posare e spostando il peso del corpo su di essa mantenendo un nuovo punto di equilibrio. Sorride ciecamente mentre a rivoli scende giù nuova acqua dal suo viso. Indicando con un dito la sagoma alle sue spalle aggiunge 'Questo tizio non vuol andare giù sapete? Mi fa sudare ogni santo giorno!'. Forse non era la sola forza nel suo IO interiore ma una vera e propria sfida a chi l'avrebbe sradicato per primo dal suo gambo.

ALMIR [Sala Armi] Le palpebre si socchiudono di rimando allo sguardo dell'amico, il capo si discosta appena in senso di diniego..'' è questa l'accoglienza ad un amico, a un confratello, a un franco quale voi?''...mentre dismette del tutto la casacca distogliendo, momentaneamente, lo sguardo dal confratello per andar a poggiare la stessa presso uno sgabello. Si dirige poi verso la parete dove sono, ben disposte, armi di vario genere, lo sguardo scorre su esse sino a che la mandritta non ne afferri una, una lunga, che lascia con la punta verso il basso. Ora lo sguardo ritorna all'amico, sorride nel continuo dire d'ei...'' vi propongo di lasciar in pace quel coso, indicando il manichino con la mancina..un allenamento insieme sarà più consono ed utile ad entrambi che dite?'' una lieve pausa..'' anche se avrei preferito il mio arco''..continua sorridendo.

GUYSGARD (sala armi) Sogghigna arcuando un angolo della bocca il giovane dopo le parole dell'amico. 'Così vi proponete come mio avversario?'. Riprendendo equilibrio sulle proprie gambe solleva la spada da terra stringendone con forza la tiepida elsa. Lo sguardo delle scure iridi lo seguono passo passo mentre questi va a cogliere la sua arma. Verso il mediterraneo volge pienamente il suo corpo prima di prendere la sua posizione senza troppo farlo aspettare e senza che l'adrenalina nel suo corpo si affievolisca facendo perdere il suo spirito combattivo che in quella stanza forse lo stesso soldato giunto avea percepito, ma che se non fosse bastato, lo avrebbe scoperto degli occhi che , ferini, l'osservano in quel preciso istante che l'arma viene fatta ruotare finchè la punta punterebbe sul soffitto. La mancina, finora sgombra, si porterebbe a chiudersi sulla dritta che mantiene salda la presa sull'elsa mentre la stessa lunga,verrebbeportata verso il centro del corpo. Qui le gambe allargate alla stessa lunghezza delle spalle e sulla stessa linea immaginaria, si fletterebbero verso il basso per migliorare l'equilibrio. Infine i gomiti verrebbero piegati di circa 45° dalla linea parallela al terreno, lasciando che la punta puntasse anche verso avanti. Solo allora gli stessi gomiti verrebbero avvicinati e quindi a contatto con i fianchi ed il costato cercando di non far stancare le braccia e gli avambracci nell'attesa del suo avversario. 'Allora volete essere il mio compagno d'armi Almir? Va bene...' verba sorridendo '...ma sappiate che non avrò riguardo!'.

ALMIR [Sala Armi] Ascolta il dire dell'amico mentre il guardo del mediterraneo si porta all'elsa che impugna con la mandritta, scivola lungo la lama, sino alla punta dove esso muore, dunque lo riporta nelle nere del confratello. da forza ai muscoli del braccio destro, al polso medesimo e alle dita della mandritta, discostando la lama per portarla verso l'alto. La mancina si porta proprio sotto la mandritta nell'impugnare la pesante lama quindi...una volta portata la lama verso l'alto con la punta che punta al soffitto ed esser portata al centro del corpo, viene inclinata in avanti,parallela al terreno, qui la punta punterà verso l'amico ma inclinata a circa 45 gradi. Le gambe vengono divaricate con un'ampiezza pari a quella delle spalle, il piede destro sopravanzerà il gemello di circa 35 cm. Le gambe vengono flesse alla ricerca del miglior equilibrio e pronte allo scatto. La spalla destra sopravanza la sinistra mentre il tronco viene portato leggermente in avanti. Solo ora, una vota assunta la posizione di guardia, i gomiti si porterebbero all'indietro andando ad appoggiarsi sugli addominali laterali del tronco per non stancare troppo le braccia ancora prima di iniziare...''Non dovete aver riguardo mio caro''..favella sempre con quel sorriso che istiga ad un volto da prendere a schiaffi..''come io non ne avrò quando deciderete di cimentarvi con l'arco'' finisce mentre inizia la concentrazione alla lotta.

GUYSGARD (sala armi) Annuisce con il solo capo. I nervi sono ormai tesi e in procinto di iniziare come la smania di quel avvenimento inaspettato di poter incrociare spada con il franco. 5 metri soltanto dividon i due contendenti. Forse onore e gloria avrebbero ricavato entrambi da quello scontro dovuto al fato. Forse anche nuovo rispetto avrebbero donato l'uno all'altro ma non solo, anche a sè stessi, quando avrebbero trovato l'immagine riflessa nella loro stanza. Non c'è più tempo ormai per ritornare sui loro passi. Velocemente solleverebbe il piede dx che avanzerebbe di un passo poi quello sx e poi ancora quello dx riducendo la sistanza a meno di 1 metro. Passi in rapida successione si avvicinano al mediterraneo in posizione di attesa (skill agilità +1). In quell' avanzare il braccio dx si porterebbe verso l'esterno. Lo stesso braccio sx seguirebbe quel movimento incrociandosi sul corpo del soldato. I polsi ruoterebbero di circa 135° a destra ponendo la lama in direzione esterna dx al corpo del mediterraneo e con la lama che punta verso il pavimento. La lunga verrebbe caricata al max arco di movimento verso indietro seguita dalla rotazione massima del busto verso dx. Giunta al punto massimo, verrebbe ora caricata in un colpo esplosivo verso avanti. La lama verrebbe sollevata e portata all'altezza del busto dei due contendenti. Verrebbe fatta ruotare quel tanto che basta per portare il piatto della lunga parallelo al terreno. Solo allora verrebbe sferrato da dx verso sx facendo compiere un un giro di circa 180° alla propia sx. Qui accompagnerebbero le braccia che si allungano ma non fino ad essere tese in tal caso avrebbe ammortizzato il colpo parato con gli avambracci. Il colpo sarebbe un diritto tondo diretto al busto del soldato. (skill potenza +1).

ALMIR [Sala Armi] Tutto si affievolisce nei suoi contorni, persino i rumori iniziano a far parte di qualcosa d'invisibile, astratto, tutto tranne la figura che si avventa verso il mediterraneo, tutti i rumori tranne quel suono di ferro che presto echeggerà nella sala. Imminente ormai lo scontro atto a temprare i due uomini, atto a portare loro maggiore abilità, poichè questa inevitabilmente cresce con il continuo degli allenamenti. Lo sguardo attento sulle mosse del confratello che rapido carica. I piedi spingono a terra mentre i muscoli delle gambe vanno in tensione. Vede il confratello portare la lama verso la sua destra verso l'esterno. La lama dapprima piegata a circa 45 verso l'avverso, ora viene richiamata verso il corpo, viene posta perpendicolare alla terra, punta rivolta verso l'alto quindi...la stessa lama viene portata, rimanendo sempre perpendicolare al terreno, verso la propria destra, il busto ruoterebbe nella medesima direzione, il braccio
sinistro andrà ad incrociare il corpo del Franco mentre il destro si porterà verso l'esterno in quella rotazione. I polsi ruotano ponendo il filo verso quello che giunge per poi scattare come una molla nel senso opposto al precedente. La lama descriverà un movimento ad arco che va da destra verso sinistra, punta della lama sempre puntata verso l'alto e parallela al terreno,il tronco, così come le spalle, ruoteranno anche'esse da destra verso sinistra accompagnando quella spazzata, i muscoli delle braccia si irrigidiscono per impattare cercando di attutire il colpo ma allo stesso rimarranno poco staccati dal tronco. Cercherà d'impattare con il forte della lama. Se la parata riuscisse, non andrà troppo per il sottile, ma cercherà la via più breve per raggiungere l'avversario, portando il braccio sinistro verso l'esterno ed il braccio destro che andrà ad incrociare il corpo del mediterraneo, la lama verrebbe portata sopra la propria spalla sinistra,
punta verso l'alto e subito all'indietro. I polsi ruotano portando il filo verso il confratello, il peso del corpo verrà portato sulla gamba destra caricando il colpo. Una torsione del tronco verso sinistra e verso sinistra anche la spalla destra quindi...ancora la molla che ritorna in posizione, la lama scenderebbe dall'alto verso il basso descrivendo un arco da sinistra verso destra che avrebbe come punto d'impatto un posto fra la spalla ed il collo di Guysgard. Un roverso squalembrato, le braccia seguirebbero quell'arco da sinistra verso destra e dall'alto verso il basso, così come la torsione delle spalle che accompagna quel colpo.

GUYSGARD (sala armi) Buona la parata del confratello. I suoi allenamenti si vede che li avea compiuti di nascosto e non sotto lo sguardo dello stesso soldato che sente in quel istante infrangere la sua lama in quella del compagno. Frenerebbe il ritorno della lama contraendo gli avambracci e gli stessi muscoli bicipiti (skill resistenza +1). Un sorriso beffardo nella sua posizione sottostante. Troppo breve quel istante di sorridere quando l'occhio scorgerebbe il suo avversario sollevare la spada sopra il suo capo e caricarla per poter portare un contrattacco che si riverserà potente e verso il basso. La sua posizione sarebbe svantaggiata e troppo in basso. Si piegherebbe sulla gamba avanzata, la dx. Piegandola di 45° verso il basso,
allungehrebbe fino quasi a distendere la gamba sx mentre porterebbe quasi del tutto all'esterno lo stesso piede. Il busto manterrebbe dritto mentre la spada verrebbe fatta ruotare prima verso l'alto, facendola ruotare di circa 90° verso sx. Movimento che seguirebbero le due braccia con la sx che si staccherebbe dal corpo portandosi nuovamente verso il centro. Troppo poco il tempo per riuscire a compiere un arco intero di circa 180° mentre proprio ora sembrerebbe sopraggiungere la lama avvesaria. Cercherebbe quindi di anticiparne la calata anteponendo la lama contro quella avversaria cercando di mantenerla verso l'esterno, indi spingerebbe la sua in opposizione verso dx (skill potenza +1).

ALMIR [Sala Armi] La lama continuerebbe nella sua traiettoria quando all'improvviso il confratello si abbassa cercando di allungare il tempo dell'impatto con la stessa lama, si abbassa al limite delle sue capacità frapponendo la sua lama a difesa. Riesce quell'estrema difesa del confratello che abilmente capta la pericolosità del colpo e il poco spazio in cui agire, inclina anche la propria lama a far scivolare il colpo avverso verso l'esterno...''Che diavolo!''... esclama il Franco mentre la propria lama scivola verso l'esterno. Una posizione non buona quella dell'amico ma di certo nemmeno quella d'ei è fra le migliori anzi, meglio togliersi in fretta da questa scomoda ed imprevedibile posizione quindi... spinge ancora sulla gamba destra, il piede medesimo riceve la spinta reagendo con un'azione contrapposta, spingendo nel tentativo di ribilanciare il corpo che ora inevitabilmente si ritrova proteso in avanti. Il ginocchio fletterebbe verso il basso per poi spingere verso l'alto dando quindi la spinta necessaria per sollevare il piede medesimo portando il peso del corpo sul piede sinistro, quindi cercherebbe di riportare indietro il tronco, la lama rimarrebbe in obliquo e parallela al terreno con la punta verso il basso, il braccio sinistro verso l'esterno, verso sinistra mentre il destro incrocia ancora il corpo. Le mani stringono l'elsa. Una volta recuperato il bilanciamento la gamba destra porterebbe indietro, dietro alla sinistra in un passo a ritroso, ponendovi il peso del corpo quindi ora la sinistra farebbe lo stesso portandosi ancora, un altro passo a ritroso, dietro la destra, portandosi ad una distanza di circa 2 mt....'' La mente ''...favella con un sogghigno dopo
quell' abile difesa del confratello. Ancora forza alle braccia e alle mani che impugnano salde l'elsa, che portano ora la lama verso l'alto, perpendicolare al terreno, punta verso l'alto, per poi falla scendere in obliquo a circa 45 gradi parallela al terreno, punta verso il confratello. La gamba destra rimane in avanti mentre la sinistra accorcia appena dietro, giusto a trovare la posizione bilanciata dopo quei passi rapidi a ritroso, l'ampiezza fra i piedi è pari all'ampiezza delle spalle, le gambe vengono appena flesse, ed il tronco inarcato appena in avanti, la spalla destra sopravanza la sinistra che rimane, praticamente, perpendicolare al piede medesimo e solo ora, i gomiti andranno a poggiarsi sugli addominali laterali del tronco così da riposare le braccia. Attende in posizione di guardia, attende ancora che la furia riproponga la sua carica.

GUYSGARD (sala armi) Mossa che riesce e che il suo avversario induce a indietreggiare di qualche passo. Facendo forza sulla gamba dx si solleverebbe da terra. 'Non bisogna indietreggiare Almir...ma solo avanzare!' verba prima di accomodarsi nella posizione di attesa. La gamba posteriore, la sx avanzerebbe ma di poco rimanendo pur sempre più arretrata. Due metri dividono i loro corpi. Molti meno, le loro spade. Porterebbe il busto indietro quasi inarcando la schiena mentre la pianta del piede sx si solleverebbe mantenendo il contatto del solo piccolo tacco dello stivale. Non v'è null'altro che una nuova spinta, una carica accanita contro il suo avversario. Passo sx poi dx e ancora sx ridurrebbero la loro distanza a meno di 1 metro. La spada da verticale, verrebbe fatta ruotare verso sx di circa 45° e poi verrebbe sollevata all'indietro alla sx del corpo. Le spalle seguirebbero quel movimento con la dx che si incrocerebbe sul petto del soldato. Il busto ne conseguirebbe ruotando verso sx di circa 90°. Scatenerebbe solo allora il suo nuovo colpo facendo prima ruotare il busto verso dx di circa 180°. Le braccia nell'arco di movimento si allungherebbero ma non fino a fine estensione. Il colpo portato sarebbe diretto alla base del collo, dove la spalla si conclude e inizierebbe la clavicola, in un roverso sgualembrato e diretto da sx verso dx.

ALMIR [Sala Armi] Sorride al dire del confratello, a quelle parole...'' Non bisogna indietreggiare mai...mhm...un cieco non è di grande aiuto amico mio, scegliere il da farsi velocemente, e se questo comporta indietreggiare per aver la meglio, beh..si indietreggia''..risponde di rimando sempre con il sorriso dipinto alle labbra...'' la mente guysgard, la mente dannazione! è l'arma più potente che si possa lasciare ad un avverso qualunque esso sia''. Il tempo delle parole si disperde presto nell'etere poichè rapido, forse stizzito dal dire del Franco, Guysgard riparte alla carica. Un colpo che mira alla parte superiore destra del Franco. Rapida la lama, con una rotazione dei polsi e delle braccia viene posta in orizzontale e parallela al terreno, punta verso l'esterno sinistro, i piedi vengono spinti a terra dai muscoli delle gambe per irrigidire il corpo opponendo una buona spinta contraria. La lama viene portata verso l'alto in una rotazione che va dal basso verso l'alto, sino alla propria testa in modo da incontrare la lama avversaria prima che essa giunga a bersaglio. La lama verrà inclinata in modo da far deviare il colpo verso l'esterno, spingendo al massimo, in modo da sbilanciare l'avversario e porlo in una posizione svantaggiosa mostrando scoperto il fianco sinistro che...inevitabilmente sarà quello da colpire. Nell'accompagnare la lama il braccio destro si porterà verso l'esterno destra mentre il sinistro incrocerà sul corpo del mediterraneo, i muscoli delle braccia verranno irrigiditi e una volta che la parata riuscisse...la lama verrebbe abbassata, rimanendo parallela al terreno, la punta punterebbe verso destra quindi, il busto ruoterebbe verso destra sino al possibile, la lama e le braccia seguirebbero quel movimento portandosi all'indietro per poi caricare il peso sulla gamba destra e via ne senso opposto...le braccia e la lama verrebbero richiamati dalla torsione del busto e delle spalle da
destra verso sinistra, i polsi ruoterebbero abbastanza da mostrare il filo all'avverso. La lama quindi descriverebbe un arco che va da sinistra verso destra cercando come impatto il fianco sinistro del confratello, un tondo dritto.

GUYSGARD (sala armi) Viene parato il colpo del mediterraneo con precisa abilità da parte del soldato. 'Dei penitenti' impreca tra sè il ragazzo mentre l'occhio attento scende a vedere la prossima mossa che il suo contendente preparerà. Il colpo incrociato sulla spada rimbalzerebbe all'indietro. Applicherebbe forza al ritorno della lama (skill resistenza +1) contraendo le braccia nel medesimo sforzo. Fermerebbe indi la spada a mezz'aria. noterebbe il caricare del nuovo colpo di Almir diretto dalla stessa parte in cui avea sferrato lui stesso il colpo e, notando il filo della lama, direzionato verso l'addome scoperto. Subito il piede dx verrebbe usato come perno. Quello sx, già precedentemente indietro, verrebbe slanciato all' indietro facendo compiere la rotazione sul piede dx e portandosi di profilo al suo avversario mostrando il lato dx. Lì la lama si sarebbe abbassata, i gomiti sarebbero posizionati vicino ai fianchi con le braccia piegate a circa 90°. La lama
sarebbe posizionata in perfetta posizione verticale con la punta che guarda il soffitto. La lama ora avrebbe protetto l'arrivo della lunga del soldato. Avrebbe solo atteso l'impatto e nel mentre questa si sarebbe allontanata, dalla sua posizione avrebbe caricato sulle gambe il colpo e con la spalla dx avrebbe scontrato contro il plesso solare di Almir (skill comb. disarmato +1).

ALMIR [Sala Armi] Le gocce di sudore discendono dal volto mescolandosi all'etere per spegnersi nel pavimento, la lama prosegue quella corsa al bersaglio, corsa che risulterà vana in quanto il confratello riesce abilmente a porvi rimedio e non solo, dopo l'impatto delle lame riceverebbe una spinta che lo allontana da quel, che ormai era quasi un corpo a corpo. Uno, due ,tre, passi a ritroso, che lo portano ad una distanza di circa 3 metri, sono quelli che compie cercando di riguadagnare una posizione equilibrata...'' argh...''..vomita dalle labbra contorte a quel tentativo andato ancora a vuoto, espressione che presto però abbandona i di lui lineamenti, le iridi tornano fisse sul confratello mentre si riporta in posizione di
guardia. La lama andrà parallela al terreno e in posizione obliqua, punta all'amico, le gambe ancora flesse mentre la distanza fra i piedi tornerà parallela fra loro e ad un'ampiezza pari a quella delle spalle, il piede destro sempre avanti rispetto al sinistro mentre quest'ultimo sarà perpendicolare alla spalla medesima, fra essi una distanza di circa 35 cm. Il tronco rimarrà dritto questa volta e le spalle si discostano fra loro con la destra più avanti rispetto alla sinistra. Un respiro profondo come ad incanalare aria, energia da usare, da usare ora e subito...non attenderà un attacco ma sarà il Franco a partire, a caricare questa volta. Il peso del corpo viene portato sul piede destro quindi la gamba sinistra si solleva e sopravanza, il peso verrà portato su quest'ultima e ancora così, sino a compiere quei tre passi, precedentemente, persi. riguadagnando così i due metri persi e ponendosi, piede destro avanti e caricato per il colpo, ad un metro circa. Il braccio destro sporgerà all'esterno destra mentre il sinistro incrocerà il corpo del mediterraneo, la lama viene portata verso il basso, verso l'esterno destro, la punta guarda a terra. Una torsione del tronco e delle spalle
da sinistra verso destra, sino al possibile nel caricare il colpo quindi il conseguente richiamo. Una torsione del tronco e delle spalle da destra verso sinistra, i polsi vengono ruotati in modo da portare il filo della lama al bersaglio, le braccia nel richiamo del del tronco e delle spalle eseguirebbero un arco che va da destra verso sinistra, dal basso verso l'alto mentre la lama seguirebbe le braccia nello stesso movimento andando a puntare come impatto d'entrata la gamba sinistra e come punto d'uscita il fianco destro del confratello, un ridoppio dritto.

GUYSGARD (sala armi) Un colpo al suo avversario che viene spintonato via di alcuni metri. Quelli che bastano per far si che le vie respiratorie trovino lieve riposo. La stanchezza è ormai al culmine ma nessuno dei due pare voler cedere alla tentazione. Questa volta posizionerebbe ben piantato al terreno il piede sx usandolo come perno e ruotando con l'intero corpo di circa 90° posizionandosi nuovamente frontale al soldato. Fatica e affanno in quella stanza alleggia in quel momento. Corpi accaldati avrebbero presto trovato nuovo vigore e nuovo riposo. Vede la nuova carica di Almir che porta la sua spada sul lato dx e avanza contro di lui. Qui la lama verrebbe posizionata ancor una volta in verticale. Da lì attenderebbe il suo incedere prima di captare quale fosse il suo nuovo colpo. Vedrebbe solo ora il colpo partire dal basso mentre gocce di sudore ricadon negli occhi causandogli del bruciore. Qui la spada verrebbe fatta ruotare di circa 135° verso dx quindi con la punta rivolta verso il terreno. La gamba dx verrebbe portata di un passo all'indietro agevolando il nuovo colpo caricato all'indietro con la giusta rotazione del busto verso dx al suo massimo giro. Il braccio sx per l'ennesima volta incrocerebbe sul petto. Qui con le braccia lievemente piegate nel nuovo slancio, verrebbe caricato il suo colpo. Un ridoppio diritto come quello del suo avversario per andare a bloccare la lama del franco. Un colpo portato con tutta la sua forza rimastagli si infrangerebbe dal basso dx al sx verso le gambe del contendente.

ALMIR [Sala Armi] La lama va ad impattare con l'altra del confratello, un rumore di ferro che echeggia ancora nella sala. La stanchezza inizia a palesarsi sempre più opprimente, quelle lame mettono a dura prova i due confratelli che in ogni caso, temprano la mente ei muscoli ad ogni mossa. Non pare contrattaccare Guysgard quindi si ferma anche il Franco, una risata si leva dalle di lui labbra...'' Direi che il puzzo del sudore se continuiamo ci ucciderà''..favella ridendo e scostando la lama da quella del confratello. Lascia la lama verso il basso, per poi dirigersi verso il luogo da cui l'aveva colta. Uno straccio ne ripulisce l'elsa per poi porla al suo posto, quindi recupera la casacca che però non indossa...'' Ci voleva un
buon allenamento amico mio'' scuotendo appena il capo per dirigersi ancora verso il confratello.

GUYSGARD (sala armi) Anche la sua lama riversa verso il basso. Il passo fiacco segue l'incedere del ben più fresco franco, per poi deporre la sua arma utilizzata. Sorride appena scostando con il dorso del braccio alcune gocce di sudore che avean imperlato la sua fronte. Scosta poi con le dita i capelli inumiditi dallo stesso. 'Dite bene...' verba boccheggiando ed incanalando la poca aria presente nella stanza. raccoglie poi la sua casacca che avvolge sulle spalle. 'Copritevi fratello o avrete i reumatismi tra pochi anni...' ride senza garbo in quella stanza. Ora non ci sono più due leoni ma solo due cuccioli da svezzare...








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