Ashlery

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Ashlery
00giovedì 9 ottobre 2014 15:25
Un saluto a chi avrà la pazienza di sorbirsi il mio Bg. che qui espongo in attesa di visione per approvazione od eventuale modifica.


Wexford, 15 Beth, Anno Domini 1132

Da quello che so, per sentito dire, correva l’anno 1105 quando sono nato a Wexford, una piccola cittadina nel Leinster in una mattina di Beth, il 13. Non ho fatto in tempo a conoscere ne mio Padre, un certo Fleant ne mia madre, Sherny. Un incidente me li ha portati via in un colpo solo in una giornata di pioggia che fece scivolare di fianco data la stradina inclinata. Tornavano con provviste ed il carro scivolò pesantemente mandando una ruota accidentalmente oltre il ciglio della stradina, la mancanza di terreno sotto la ruota ed il peso fecero il resto. Furono trascinati in fondo alla scarpata. Questo raccontarono a mio Zio spiegando quella ricostruzione con i segni lasciati per terra. Avevo 4 anni ed ero a casa di mio Zio Carthy quella sera, ed è li, che sono rimasto da allora. Carthy, fratello di mio padre, unico parente vicino, stava aspettando, come me che loro facessero ritorno per portarmi a casa. Alla porta però bussò una notizia invece che i miei genitori. Da quel momento Carthy si è preso cura di me sino a che le sue forze glielo hanno concesso. Non ricordo molti particolari di quei miei quattro anni. L’immagine di mio padre e di mia madre sono ormai sbiadite ma rammento la severità del mio vecchio e la dolcezza di mia madre, queste sensazioni sono ancora ben lucide dentro di me e sono l’unica cosa che mi resta di loro. Ho imparato a leggere e a scrivere e il mio acquisito vecchio non mi ha mai fatto mancare nulla. Sono cresciuto e quando fui pronto iniziai a lavorare. Ho lavorato sodo per mettere da parte qualche denaro ed ogni mestiere è sempre stato il benvenuto pur di permettermi, oltre a mettere da parte qualcosa, di aiutare mio zio ormai troppo stanco per riuscire a lavorare. Mi ha nutrito e mantenuto, ora tocca a me.


Wexford, 18 Beth, Anno Domini 1132

E’ da un po’ che Carthy si comporta in modo strano, non capisco cosa stia accadendo. Oggi sembra esser uscito di senno ma una pazzia lucida fatta di quel racconto come se ne fosse perseguitato. I suoi amici, con la A maiuscola dice. Oggi al rientro l’ho trovato seduto ad osservare dalla finestra. L’ho chiamato e non mi ha risposto. Il suo sguardo era fisso e vuoto. Solo quando mi sono avvicinato e l’ho scosso appena si è girato ma senza rispondermi. Ha sempre gli stessi vestiti addosso, ho provato a parlargli ma è come parlare al nulla.


Wexford, 19 Beth, Anno Domini 1132

Erano due giorni che non mi parlava. Al rientro a casa l’ho trovato ancora li alla finestra ma questa volta appena sono entrato mi ha guardato a lungo. Sembra che qualcosa lo torturi, è leggibile in faccia quell’espressione. Dopo cena mi ha rammentato ancora dei suoi amici con la A maiuscola, come se non lo sapessi, questa volta però è sceso nei dettagli, e per la prima volta dopo diverso tempo ha continuato a parlare descrivendo quel giorno lontano ormai più o meno 14 anni. Nonostante siano passati tanti anni rammento bene quel periodo.
Avevo solo 13 anni allora e quelle novità mi piovvero addosso all’improvviso. Fu una cosa buona, furono giorni, seppur pochi, che resero questa casa, così grande e capace di ospitare cinque persone ognuna con la propria camera, più viva e carica di luce. Adesso andrò a spaccare la legna, è quasi finita e la fiamma nel camino non deve diminuire.


Wexford, 23 Beth, Anno Domini 1132

Oggi con Rasly devo ammettere che mi sono divertito in locanda. Una gara a chi reggeva più l’alcool. Solo ora, dopo più di 5 ore, ho recuperato pienamente le mie facoltà. Ne avevo bisogno lo ammetto, ogni tanto bisogna pur decidere di staccare per rilassarsi, non importa come, quello che conta è stare bene, e nonostante tutto, se togliamo qualche ora in cui non mi ricordo nulla, sono stato bene, si, si ,si. Un pomeriggio folle e divertente come da tanto non avevo, soprattutto quando sono iniziate le scommesse. Lo avevo avvisato che quella non ci stava, che l’unica possibilità che aveva era tagliare quel cespuglio di capelli rossi. Poi più nulla, il vuoto assoluto. Quando mi sono svegliato in quella camera della locanda lui era nell’altro letto nudo come un verme, ed oltre a russare aveva le trecce che come tante sporgenze si issavano irte sulla testa come un riccio che si richiude a palla. Pure io ero nudo con addosso quel profumo di bacca di vaniglia.


Wexford, 25 Beth, Anno Domini 1132

Lo vedo sempre più sofferente ma temo non si tratti di questioni fisiche se non che il normale deterioramento di un vecchio. Penso si tratti di qualcosa di più profondo, forse malinconia, stanchezza della vita. Domani sentirò il dottore. Anche questa sera mi ha raccontato di allora percorrendo il giorno seguente la notizia della venuta dei suoi amici, quello dell’arrivo; Appena arrivati, compresi che si trattava di una famiglia, padre, madre e figlia. L’uomo, Galion: con l’aria di conosce la vita nonostante la sua allora ancora giovane età. I suoi modi colti ed a modo, ma anche un combattente per come indossava quella spada che non dimenticherò mai per fattura e leggerezza. La teneva dietro la schiena, l’impugnatura decorata con la faccia di un drago che sputa fuoco inciso sull’elsa larga. Per la fierezza nello sguardo. La donna, Maia: mostrava molta cura nel parlare, delicatezza nei movimenti, uno sguardo che sembrava parlare direttamente all’anima. Mi sentivo a mio agio quando incrociavo il suo sguardo, mi dava una sorta di pace interiore, era come appoggiarsi alla finestra ed osservare fuori osservando la vita che scorre, e tu, spettatore esterno senza correnti ne influenze. Anch’ella una giovane donna. Con loro, la figlia, Elwing: Una ragazza apparentemente della mia stessa età. La rammento bene, i capelli colore dell’oro e gli occhi di un azzurro particolare che si fondeva con quelle pagliuzze verdi che lo rendevano così particolare. Quei colori mescolati a dare tonalità particolare. Li notai subito poiché questa sera a cena eravamo seduti uno accanto all’altro attorno al tavolo.


Wexford, 26 Beth, Anno Domini 1132

Ancora sera, dopo una giornata di faticoso lavoro. Oggi c’erano dei carri da caricare di legna e provviste destinate a chissà chi. Per fortuna sono stato pagato alla fine della giornata, sono stato fortunato perché questo è spesso il problema maggiore. Il dottore mi ha detto di non preoccuparmi ma che appena avrà l’occasione per sicurezza verrà a dare un’occhiata al vecchio. Ancora le stesse parole a cena da parte di mio zio. I suoi ricordi si susseguono precisi affiancando un giorno di allora con quello attuale, come se vivesse in questo momento quel giorno che fu mettendolo in ordine temporale e non casuale. Questa sera è stata la volta di quando insistetti con quegli sguardi, forse più per sfida che per altro;
Avevo più confidenza con gli Ospiti che si notava essere più a loro agio. Quella sera a cena la guardai per la prima volta più insistentemente, tuttavia cercavo di nascondere quest’insistenza fra parole ruzzolate all’improvviso ed oggetti spostati sul tavolo, ma, se ne accorse lo stesso. Quello sguardo furbo mi aveva anticipato mettendomi nel sacco. Che dolce insolente ragazzina. Fu quella sera che decisi di farmi forza e di domandare, il giorno dopo, a Galion che mi concedesse la compagnia di sua figlia per raccogliere la legna necessaria, in fondo, si trattava solo di pochi passi sino ai margini del bosco frontale alla casa, senza entrarvi.


Wexford, 27 Beth, Anno Domini 1132

Sembra quasi che Carthy in questi suo continuo raccontare, preciso, recuperando quei giorni uno dopo l’altro, voglia spingermi a cercare questi suoi amici, che da allora, non ha più visto ne più avuto nessuna notizia. Ormai ho fatto l’abitudine al punto che dopo aver sistemato tutto porto del vino e due bicchieri sul tavolo, ricolgo la sedia con lo schienale verso Carthy e mi accomodo. Questa sera è toccata alla soffitta;
Già, la soffitta, non potrei non rammentare quella volta in cui ci trovarono lassù. La camera in cui dormiva Elwing, era proprio sotto la soffitta dove quella mattina mi ero recato per sistemare alcune cose. Lei incuriosita dai rumori mi raggiunse. Parlammo per quasi tutta la mattinata, mi piaceva quella ragazzina, così in gamba, così diversa dalle altre, inoltre, bella, aah.. non c’è a che dire a riguardo. Gli chiesi, come è normale che sia quando si cerca di conoscere qualcuno, dei suoi, di lei, di dove vivevano ma le sue risposte furono molto approssimative oltre che titubanti, come se cercasse di nascondere qualcosa. Rammento che in fondo non me ne importava più di tanto,mi piaceva parlare con lei frottole o no. Quel parlottare però venne interrotto bruscamente, da mio Zio, che insieme a Galion sbucarono dalle scale con l’aria di chi ci stava cercando da un pò. Vidi Galion molto preoccupato ed io mi presi una bella punizione, ma n’è valse la pena. La legna, ovviamente, l’ho poi raccolta da solo.


Wexford, 3 Luis, Anno Domini 1132

Un bagno ed un pasto caldo, finalmente la giornata è al termine. Fuori la neve scende copiosa ed ogni sera ritrovo fuori dalla finestra le stalattiti sempre più lunghe. E’un inverno molto rigido questo. Ho le braccia indolenzite. Oggi è stata un’altra giornata dura, ormai è la norma, lo sterco di quella stalla era più compatto del solito, Dannazione ma che gli danno da mangiare a quelle bestie! Carthy, è sempre lo stesso, in volto c’è quella sofferenza indecifrabile e che sembra allentare la sua presenza quando prende a raccontare. Se questo lo fa sentire meglio che ben venga. Questa sera è tornato a quel giorno in cui ebbi la faccia tosta di chiedere a Galion quelle lezioni;
Rammento bene quando gli chiesi se mi istruiva con la spada. Un po’ la sapevo già usare allenandomi da solo con un pezzo di legno nella mia camera. Accettò, non so se per puro piacere o per sdebitarsi nei confronti di mio Zio in qualche modo dell’ospitalità, ma… rammento che la mia gioia rasentò la perfezione vicina a quell’altra, quella del giorno prima in soffitta fra parole e risate innocenti.


Wexford, 7 Luis, Anno Domini 1132

Al mio ritorno a casa dopo un’altra giornata di lavoro ho trovato Carthy riverso a terra. L’ho sistemato sul letto e sono andato a chiamare il dottore che dopo averlo visitato a scosso la testa. Non mi resta che aspettare. Quando ha riaperto gli occhi vi ho visto una certezza, lui sa, lui lo sente, e quello sguardo malinconico ha l’aspetto di un Addio. Dopo qualche colpo di tosse ha aperto bocca benedicendomi nell’augurarmi il meglio, facendomi promettere di ritrovare quei suoi amici per dirgli che gli dispiace e che loro capiranno. L’ultima informazione di Carthy è che la loro direzione era la Britannia. Dopo qualche minuto di silenzio è tornato ancora a raccontare di loro. Mi ha riportato indietro nel tempo a quegli ultimi quattro giorni. Se mi guardo le braccia, le gambe, il petto, mi sembra di rivedere ancora quei lividi scuri e dolenti;
Furono quattro giorni di allenamenti continui con bastoni a simulare le spade. Io e Galion. Spesso gli sguardi di lei mi distraevano e l’uomo ne approfittava per farmi capire la lezione. Quell’ultimo giorno dopo continue ore di allenamento ed indicazioni chiamò Elwing che aveva, sicuramente, addestrato già da tempo, fu con lei che dovetti sostenere quella sorta di prova. Dopo le pose di guardia eravamo li, di fronte, e mai come in quel momento sono riuscito ad entrare in sintonia con la ragazza. Quella danza, quei rumori secchi d’incontro ed il sudore che proiettava le sue gocce all’esterno ad ogni movimento. Abile, molto abile per me che avevo appena appreso quell’arte come si deve mentre lei se la cavava già bene. Feci fatica difatti quando arrivò in piena carica con quel tondo dritto ed ebbi giusto il tempo di ruotare con il busto a sinistra così come la presunta spada in verticale per cercare di trovare l’offendente. Fortunatamente bilanciai bene il peso sulle gambe perché fu un colpo violento. Cercai di controbattere caricando un tondo a mia volta ma riverso così da seguire in contrattacco nel più breve tempo possibile, ci misi pure io tutta la forza che disponevo, aiutato dalla torsione del busto, precedentemente verso sinistra, verso destra e spostando il peso sul piede medesimo, addirittura ruotai il polso come ad indirizzare un ipotetico filo al suo busto ma si spostò di lato ruotando il tronco ed evitando quella bastonata. Me lo ricordo bene, rammento bene quello sguardo che incontrai dopo quel colpo a vuoto. Era lo sguardo di chi te la sta per fare e così accadde. Mi ritrovai a gambe all’aria poiché a sua volta lei andò dritta con il bastone sull’incavo del retro delle ginocchia creando una sorta di sgambetto. Perlomeno ridemmo tutti. Quella sera cenammo e poi appena la notte giunse partirono. Da allora ne io, ne mio Zio, abbiamo più avuto notizie. Gli allenamenti si susseguirono anche se in solitaria, un giorno mi prenderò la rivincita.



Wexford, 10 Luis, Anno Domini 1132

Due giorni di silenzio dopo quelle ultime parole, il terzo giorno se l’è portato via. Il dottore ha detto che è stata la vecchiaia. Non ho altro da scrivere oggi.


Wexford, 18 Luis, Anno Domini 1132

Ho lavorato sodo mescolando sudore a quella melma sino a quando tutto non è stato pulito, quel verme non mi ha nemmeno pagato, ha detto che me li darà insieme a quelli della prossima volta che lavorerò per lui. Non penso ci sia però una prossima volta, andrò a riscuotere perché ho intenzione di esaudire l’ultimo desiderio di mio Zio. Mi ha sempre curato e trattato come un figlio, mi sono preso cura di lui poi quando non era più adatto a lavorare. Ho imparato ad amarlo come un padre e nulla di questo mi ha mai fatto mancare. Mi spaventa un po’ allontanarmi da questa casa sicura, da questo posto che conosco ma saprò arrangiarmi, la buona volontà non mi manca e mi sono sempre adattato a qualsiasi lavoro seppur duro e sporco. Non si guarda in faccia ad un tozzo di pane, si mangia e basta.


Wexford, 21 Luis, Anno Domini 1132

Il mio obiettivo da oggi cambia. Ho esaurito il precedente, quello di prendermi cura di mio Zio, dato che è venuto a mancare. Ora il prossimo è trovare quella famiglia e riferire il messaggio, insieme alla notizia. Non ho idea di dove possano essere ma conosco il loro aspetto, tenendo conto dei cambiamenti che comportano più di dieci anni ormai. M’imbarcherò in un mercantile, si dice che c’è da lavorare sodo e che per mesi interi non si veda altro che acqua ma non mi preoccupa, sono abituato a lavorare sodo, che ci sia solo acqua o terra non fa differenza. Non venderò la casa la lascerò chiusa per occuparmene quando sorgerà questo problema. Ho messo da parte qual cosina, saranno sufficienti per iniziare il viaggio. Inizierò da qui ed userò il mercantile per attraversare il mare e per accumulare ancora denaro che tornerà sicuramente utile.


Wexford, 23 Luis, Anno Domini 1132

Ho sistemato le ultime cose in questi due giorni, sono andato a recuperare anche i denari che mi erano dovuti. Ho preparato una sacca con dentro una casacca ed un paio di braghe di ricambio. Del cibo: qualche pezzo si pane, della carne essiccata e della frutta. Una corda e qualche ammennicolo legato più ai ricordi che per l’effettivo valore od utilità. Qualche foglio e una matita. Ultimi momenti in questa casa, durante la mia assenza se ne occuperà Rasly, l’unico vero amico di cui mi fido. Questa sera andrò in locanda a consegnargli le chiavi e salutare chi conosco, a passare la notte fra le calde cosce di qualche femmina, per portare con me il profumo d’Irlanda.


Wexford, 24 Luis, Anno Domini 1132

A bordo. Ci hanno schierato sul ponte, facce, facce ed ancora facce dalle più raccomandabili alle peggiori che io abbia mai visto. Temo che non sarà una passeggiata come pensavo. Ho ricevuto le mie prime direttive,Mi chiamano, ho il presentimento che non avrò molto tempo disposizione per scrivere da ora in poi.


Mercantile, 17 Nion, Anno Domini 1132

Sono passate 21 lune dalla partenza, solo da qualche giorno, tuttavia, si è saputo che questa consegna non verrà fatta in un porto ma in mare. Bisognerà trasbordare tutta la merce da una nave all’altra. Quella che doveva essere una semplice consegna si sta trasformando nella strada più breve per l’inferno. L’incontro era previsto per 10 lune fa ed i viveri cominciano a scarseggiare.


Mercantile, 4 Fearn, Anno Domini 1132

36 lune. Si naviga a vista ormai. Modestamente comincio a pensare che potevo fare a meno di questi quattrini ma ormai ci sono dentro sino al collo. L’unica cosa che posso fare è cercare di fare il meglio per uscirne fuori, forse è solo questione di ore e vedrò sbucare quella nave dal nulla. Il malumore serpeggia ed ingrossa le sue fila ad ogni ora che passa. Devo staccare, non so quando potrò ancora scrivere.


Mercantile, 7 Fearn, Anno Domini 1132

Ciò che si respirava nell’aria denso come il fumo di una nave che va arrosto, si è manifestato all’improvviso. Tre uomini si sono diretti verso la cambusa e solo dopo esser riusciti ad irrompere all’interno sono stati bloccati. Il capitano li ha fatti giustiziare poiché rei di disobbedienza, ammutinamento. Davis ora pende dal pennone dell’albero maestro per dare l’esempio. Carlos e Trevor hanno percorso l’ultima passerella legati insieme. I Pescecani non si sono fatti attendere. Oggi erano solo tre uomini, ma domani? Non mi è piaciuta la cosa. Invece di far rotta verso il primo porto per rifornimenti fa giustiziare tre uomini. Ho fame, come tutti, non può durare ancora per molto.


Mercantile, 11 Fearn, Anno Domini 1132

E’ una notte senza stelle questa che soffoca i rantoli in gola e clangore di ferro macchiato di sangue. L’ammutinamento è cosa reale ed il mercantile è diviso in due fazioni. Il capitano e gli ultimi dei suoi fedeli si sono barricati nella cambusa dove gli ultimi avanzi possono farli resistere ancora, a patto, che dall’esterno non si riesca a forzare. Non staranno li rintanati per molto, a sentire, giusto il tempo che la notte cali nuovamente. Abbiamo il controllo della nave ed il timoniere ha già impostato la rotta verso il porto più vicino. Finalmente, ora sarà solo questione di giorni.


Mercantile, 12 Fearn, Anno Domini 1132

Il carico che doveva essere consegnato è finito in mare. Questa notte il capitano ed un manipolo di uomini hanno agito in silenzio cogliendoci di sorpresa. La porta della cambusa precedentemente sbarrata dall’interno, era stata sbarrata anche dall’esterno. Il piantone si è addormentato e non ha sentito nulla. Abbiamo seguito qualche cadavere. Uno poco fuori la cabina del capitano, l’altro poco più avanti e altri due dove c’era il carico da consegnare. L’ultimo, era dove c’era una delle tre scialuppe. Non sapremo mai cosa contenesse quel carico anche se qualcuno dice armi. Chissà cosa avrebbe detto Carthy, ah mi pare di sentirlo: Fai sempre di testa tua! Mi manca quel testone. Da qualcuno avrò pure ereditato.


Mercantile, 13 Fearn, Anno Domini 1132

Terra! Finalmente ci siamo e siamo allo stremo. Ci ha raggiunti una piccola imbarcazione militare salita a bordo per ispezionare il mercantile. E’ la Cornovaglia quella lingua di terra all’orizzonte, questo hanno detto senza specificare il porto ma poco importa ormai. Non avrò ricavato nemmeno un quattrino è vero ma, ho attraversato il mare senza versare il becco di un centesimo. Mi accontento, da ora sarà più facile, lavorerò man mano per procurarmi un tetto e del cibo per la giornata. Britannia, eccomi. Galion avrai il messaggio di mio Zio.

(Nello scendere dal mercantile sarà urtato nella mischia e la sacca contenente quel poco, diario compreso, cadrà in acqua. Continuerà per le varie cittadine a piedi come prefissatosi sino ad arrivare a Barrington.)


DESCRIZIONE:

Nome completo : Ashlery Walsh
Età : 27
Data di nascita : Tredicesimo giorno di Beth
Terra di provenienza : Irlanda
Capelli : Neri
Occhi : Azzurri
Altezza : 1,78
Peso : 73
Allineamento : Neutrale Puro

Descrizione dettagliata del pg:

Un giovane con alle spalle 27 lnverni, non di primo pelo ma nemmeno un veterano, è nell’apice della sua giovinezza e forza. Deciso e caparbio. Testardo come solo un Irlandese può essere. Il suo fisico asciutto e snello ben evidenzia le fasce muscolari non esageratamente sviluppate ma ben delineate. Taglio degl’occhi allungato ma con apertura non stretta e pupille azzurre, zigomi non troppo pronunciati così come l’arcata delle sopracciglia, un naso dritto e delle appropriate dimensioni e labbra sottili contornate da una barba incolta ma mai esageratamente lunga. Capelli neri e semilunghi che scendono sino a poco sotto il collo. Nel complesso un volto dai lineamenti armonici che seguono linee delicate dando alla testa una forma appena allungata.
E’ solito indossare casacche dalla semplice fattura, preferibilmente chiare, braghe comode per un buon movimento e calzari comodi. Una cinta stretta e nera alla vita.
Ha modi generalmente educati e gentili, ma sa anche rendersi burbero e schivo a seconda dell’occorrenza o dello stato d’animo. Non teme la solitudine poiché cresciuto in una grande casa in compagnia solo dello Zio, a parte qualche rara eccezione. Curioso quanto basta ed in base all’occasione. Intelligente abbastanza da capire e decifrare ciò che gli si para d’avanti, sia questa una persona o i suoi modi, questo ovviamente non migliora la soglia della comprensione dell’inganno altrui. Un giovane con i suoi pregi ed i suoi difetti così come la moltitudine delle genti. Non porta con se pregiudizi e difficilmente viene influenzato, considera il bene migliore del male, ma non si schiera ne con l’uno ne con l’altro ma con chi al momento ritiene sia giusto fare.

RICHIESTA PRIMA SKILL DA BG:
Dati gli allenamenti da parte di Galion richiedo la skill armi da guerra leggere.
Ardia.
00sabato 11 ottobre 2014 19:36
Il pg non ha ancora raggiunto il karma necessario per l'approvazione, che è di 500 punti, quando l'avrai raggiunto scrivi nuovamente qui sotto per segnalarcelo e passeremo alla valutazione del BG.

IN ATTESA DEI 500 PUNTI KARMA
Ashlery
00martedì 21 ottobre 2014 19:37
Confermo raggiungimento limite Karma, attualmente 512.
In attesa di valutazione grazie [SM=g8119]
EDAVE
00mercoledì 22 ottobre 2014 20:33
BG APPROVATO
TERRE DI PROVENIENZA PRESENTI - CENSIRSI CLAN NORDICO
DESCRIZIONE FISICA PRESENTE
ALLINEAMENTO VERO NEUTRALE**
SKILL ESPERIENZA ARMI DA GUERRA LEGGERE LI 1 APPROVATA*


*Una piccola postilla alla skill, lui scrive che si allena con bastoni che simulano spade e ho volutamente voluto considerarle come spade di legno per adeguarle alla skill che richiedi.
Ricorda che l'uso di bastoni/randelli richiede la seguente skill


Esperienza armi da rissa (3 livelli)

(pugnale, coltello, stiletto, sfondagiaco, artigli, tirapugni, spuntoni su armatura, randello, scudo)
Il possessore di tale skill ha acquisito con l'esperienza le tecniche e le capacità per gestire al meglio tutte le armi appartenenti al gruppo.

LIVELLO 1: Il pg sa utilizzare con perizia le armi da rissa e può combattere al meglio delle sue capacità con tali armi, riuscendo ad essere realmente efficace quando le utilizza. Il pg ha un bonus di +20 sui tiri di dado volti a stabilire la riuscita di un'azione con tale gruppo di armi.

LIVELLO 2: Il pg ha un bonus di +40 sui tiri di dado volti a stabilire la riuscita di un'azione con tale gruppo di armi. Inoltre, quando colpisce perfettamente con un'arma da rissa, il pg causa 20 PS aggiuntivi al normale danno.

LIVELLO 3: Il pg ha un bonus di +60 sui tiri di dado volti a stabilire la riuscita di un'azione con tale gruppo di armi.
Il personaggio acquisisce l'abilità PARATA AZZARDATA
PARATA AZZARDATA: il pg può parare con un'arma di questo gruppo i colpi di un'arma appartenente a qualsiasi altro gruppo senza risentire della differenza di dimensione e peso



* Il nome corretto dell'allineamento è VERO NEUTRALE


SCHEDA GIOCO AGGIORNATA
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