Devon[PG INESISTENTE]

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diamond.
00martedì 2 dicembre 2008 23:49
BG di Devon approvato dal senato

Richiesta appartenenza al clan nordico

La Luna tra il 4 ed il 5 di Pethboc (tra l’1 ed il 4 novembre)era già alta in un nero cielo tappezzato di nuvole, quella fu una notte che la famiglia De Lansboux non potè non dimenticare.
I primi fiocchi di neve cadevano sulle verdi valli della Normandia, il piccolo villaggio stava via via ricoprendosi di bianco, tetti, davanzali, strade, ortaggi, gli animali erano sistemati nelle loro stalle, tutte le case erano buie, la gente rifocillata al caldo nelle loro mura attendeva sognante solo il cantar del gallo alle prime luci dell’alba.
Sol due figure incappucciate si muovevano veloci tra i vicoli, per quel che le loro scarpe gli permettevano sul ghiaccio tra, dovuto alla pioggia del giorno prima, la figura più alta era massiccia ed agile, camminava qualche passo avanti, l’altra era piccola più goffa, facendo attenzione a dove metteva i piedi seguiva altro al meglio.
Si avvicinano all’unica abitazione con il fuoco ancora vivo all’interno, la figura alta, precede la piccola nel bussare alla porta, urla strazianti provennero dalle mura, un ragazzino di non più grande di dodici primavere aprì con il viso terrorizzato la porta, l’alta figura d’innanzi scostò il cappuccio, alla vista di quel volto il ragazzino si tranquillizzo, scostandosi dall’uscio permise così di entrare al fratello e alla figura ancora nascosta, altre urla fecero trasalire i tre, l’incappucciato si tolse veloce la manta buttandola su un tavolo li vicino, mostrando i bianchi capelli e la vecchia pelle caduta, continuò così a seguire il maggiore che la condusse verso le urla.
Venne condotta al limitar del camino, ove, lì, stesa per terra, si trovava una donna, attorno a lei quattro ragazzini di età compresa e inferiore a quella dei due visti prima, ed il marito in ginocchio con una mano stringeva quella della moglie con l’altra le tratteneva la testa sulle gambe.
La donna sdraiata sudava, il viso era rosso, gli occhi lacrimavano, con un braccio stringeva il pancione. Con uno sguardo l’anziana mandò via dalla camera tutti i ragazzini, trattenendo il padre ed il primogenito.
Dopo estenuanti dolori, urla e gemiti, la donna potè tenere finalmente tra le mani la sua piccola creatura, il destino le aveva donato sei splenditi figli maschi, ma adesso proprio vicino al suo cuore respirava la più desiderata, la sua meravigliosa bambina, osservando prima la piccola faccina della bimba e poi quella dell’amato, ella pronunciò con un sorriso ed una bassa voce rauca “Ciao, Devon Alexandra De Lansboux”.
La neonata cresceva, ma si scoprì ben presto che la piccola soffriva di gravi malanni, una salute delicata la sua, costretta per diversi giorni a rimanere al caldo tra le mura di casa, la madre premurosa non le permise mai di sentirsi sola o inferiore agli altri bambini, le insegnò a leggere e scrivere.
La piccola quindi durante i periodi di degenza leggeva tutto ciò che trovava per casa, viaggiando con la mente in luoghi e tempi del passato, quando invece poteva sgattaiolare via dall’uscio accompagnava il padre ed i fratelli ai campi, le immense distese d’erba, l’aria pulita, gli animali la facevano tornare viva ogni volta.
Il capitolo più duro della sua vita iniziò quand’elle ebbe all’incirca 10 inverni, quando la madre sul letto di morte tra gli ultimi sospiri le proferì parola, Devon non dimenticherà mai quegli attimi, la bellezza di sua madre che malgrado il dolore, la malattia che aveva lacerato il suo corpo, restava stupenda, sussurrandole all’orecchio le chiedeva una promessa “Figlia mia, sviluppa le tue potenzialità, diventa qualcuno, fai ciò che io non ho potuto”, calando la piccola testolina scura la piccola acconsentì tra le lacrime, la madre le sorrise prima di chiudere gli occhi e andare via, via dove non avrebbe più potuto parlarle, via dove non avrebbe più udito la sua voce, la sua risata, le sue canzoni, via dove lei non l’avrebbe più vista.
L’avvenimento scosse la giovane che per diversi anni si ammalava molto più spesso, le sue conoscenze così si ampliarono, si estesero su diversi campi, prediligendo l’antico linguaggio runico e lo studio di antichi testi in essi nascosti segreti ed enigmi.
Il tempo passò comunque anche se la sua guida mancava, la bellezza ereditata dalla madre, come al resto dei fratelli, non tardò ad arrivare, lunghi capelli castani ondulati, occhi verdi ed un fisico minuto, la portava sempre più ad essere osservata dagli uomini, facendo tornare a casa i fratelli con qualche livido per aver difeso il suo onore.
Al suo diciassettesimo anniversario prese la decisione di partire, per poter perseguire il suo desiderio e adempire ad una promessa fatta con il cuore anni prima.
Prima di allontanarsi da quelle terre che l’avevano cresciuta le gambe la portarono verso l’ultimo luogo per un saluto finale, nel luogo dove vi erano state posate le spoglie della donna che l’aveva amata incondizionatamente, lasciandole li un fiore di campo, che tanto ella adorava, con un sussurrò verbiò “Manterrò la parola datavi… Madre” asciugatasi una lacrima scivolatale sulla guancia pensò *esse, non solcheranno mai più il mio viso* e così andò via pronta per il suo viaggio.

Richiesta skill : Conoscenze arcane


ALLINEAMENTO: Neutrale puro
CAPELLI: Castani
OCCHI: Verdi
ALTEZZA: 1.65
PESO:57
SEGNI PARTICALARI: Nessuno.

diamond.
00mercoledì 10 dicembre 2008 01:07
Vi riposto la mia domanda di ammissione al clan, mi rendo conto dell'afluenza di domande [SM=g8119], quindi attenderò ancora la vostra conferma.


Approposito questo e il link della mia approvazione... l'avevo omesso inizialmente isoladiavalon.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...


Saluti Devon [SM=g8119]
Nahmanen
00venerdì 12 dicembre 2008 18:58
Benvenuta,
date le tue origini non posso che darti il benvenuta tra Noi.

RICHIESTA D'AMMISSIONE AL CLAN NORDICO: APPROVATA

Attendiamo materiale per la tua prima skill!



Re Cervo Bianco )O(
Poeta d’Accademia
Jarl Gaelico del Clan Nordico
Tutor


diamond.
00mercoledì 25 febbraio 2009 17:55
//Dia abar nordici,
sono tornata, dopo tanto ^^ per postarvi la mia richiesta per il primo livello della skill di clan.


Richiedo:
Sangue Freddo liv.I

Inizialmente la role l'avevo fatta partire da sola, dopo di che si è aggiunto il pg arsinoes, sarei lieta di avere chiarimenti se qualcosa non andasse bene (così per evitare ripetizioni in caso dovessi postare una nuova role).


Grazie per l'attenzione che presterete.


DEVON [esterno/biblioteca]che notte quella passata, una notte inquieta, mille dubbi e sogni strani, sono stati coloro che per tutto il sonno l'hanno accompagnata, e poi quella missiva, non poteva non mancare anche una di quelle, l'avea strappata >>>
DEVON >>appena le iridi l'avean letto quelle poche righe, neppur quel dì si sarebbero potuti vedere, quanto avrebbe voluto urlare per la rabbia, tante notti eran passate dal loro ultimo incontro, ma forse per lui non era lo stesso, silenziosi eran i >>>
DEVON >>passi che dalla baia la portavan su, verso la cittadella, il cuore le esplodeva ma non per la fatica, per tutti quelli avvenimenti che si venivan a creare cosi velocemente e tutti insieme, un esame avrebbe dovuto sostenere al più presto >>>
DEVON >>aspettava anche quella missiva che giungesse, quella che desiderava di più, ma nulla ancora avea tra le mani, ed il sol modo per prepararsi era andar alla biblioteca e studiar quel che poteva, in quella mente affollata d'informazioni >>>
DEVON >>veleggiavan anche pensieri al di la dello studio, che la facevan tremar di rabbia, un respiro profondo a pieni polmoni, aspira l'aria intrisa di aromi del mercato e poi aspira, cerando di cacciar via quelle sensazioni, il viso d'ella era duro >>>
DEVON >>la dentatura era stretta dentro la bocca, chi l'avesse vista avrebbe certamente pensato ad una persona arrogante, con disinvolta supera le genti, muovendosi tra di loro scosta i capelli, chiude gli occhi ed apre le vermiglie cercando >>>
DEVON >>di possedere uno sguardo che non lasciasse trapelare quell'emozioni, riapre le iridi portandole ad osservar i dintorni, gelosa era sempre stata delle sue cose, maggiormente di ciò che provava, la sacca batte al suo fianco e le poche monete >>>
DEVON >>all'interno tentennano, la biblioteca si desta d'avanti a lei, risale i pochi scalini, la mancina compare da sotto la manta scura allungandosi verso la porta per aprirla con uno scatto e fare ingresso nella sale.


DEVON [biblioteca/sala comune]niuno vi era come spesso si ritrovava tra quella conoscenza, attraversando la sala lo sguardo cade in ogni angolo per cercar la presenza di qualcuno, arrivata alla sala comune nessuno nel suo cammino avea trovato, >>>
DEVON >>molto meglio così, aveva pensato tra se, incontrare qualcuno non sarebbe stato certamente una buona cosa, avrebbe risposto in modo sgarbato, lo sapeva, e notando solo adesso le mani chiuse a pugno, serrate ai lati dei fianchi, un altro sospiro>>>
DEVON >>per distaccarsi dalla rabbia, con calma slaccia il nodo della manta fatto al collo, per poi porre il manto su di una poltrona vicina, toglie anche la sacca che poggiata era su una spalla e va a riporla su di un tavolo, le gemelle >>>
DEVON >>vi si intrufolano dentro per uscirne fuori la penna d'oca, l'inchiostro e l'inseparabile diario, sistema tutto sul tavolo medicolosamente, era nervosa e lo sapeva, indi si ferma e osserva quei tre oggetti sistemati alla perfezione sulla lignea >>>
DEVON >>superficie, adesso il capo vie spostato per rimirar alle spalle, decidere da dove cominciare, s'avvicina ad uno scaffale ed inizia a leggere le incisioni sulle copertine, un tomo verde porta alle mani, ma non ha il tempo per leggere il suo >>>
DEVON >>titolo quando alla mente le vien il ricordo che ad egli piaceva il verde, il libro trema tra le mani, l'avrebbe lanciato certamente se solo non stesse cercando il suo equilibrio, lenta lo ripone nel buco occupato dal volume per passare a >>>
DEVON >>leggerne degli altri, passeggia, stringendo le gemelle tra loro e lasciarle poggiate in grembo, tra loro le due si pizzicavano e striscivan con vigore, osservandole alla luce delle candele esse son diventate rosso vivo per la tensione, >>>
DEVON >>doveva rilassarsi, si disse tra se, e le porta adesso ai lati opposti poggiandole sui fianchi, i volumi vengon esaminati in tanti ma uno solo la colpì, di nera pelle, liso negli angoli il titolo ''Linguaggio runico'' questo sarebbe andato >>>
DEVON >>bene, porta il volume al tavolo dove i suoi oggetti l'avevano attesa, inizia la lettura, i buoni propositi vi erano, e con un'innata armonia apre il tomo ed inizia a scorrere le parole impresse su quelle ingiallite e consumate pagine.


DEVON [sala comune] la lettura era cominciata, quanto sapere, quanta conoscenza era impressa su quelle pagine, ma i pensieri infami volavano al di la di quelle righe, verso di lui, verso il suo uomo, quante volte >>>
DEVON >> gli aveva chiesto di seguirla? Quante? dentro il suo corpo una furia stava per prendere vita, il libro trema tra le mani che livide di rabbia lo avrebbero lanciato come quello precedente, ma il pensiero a quella promessa data anni ed anni >>>
DEVON >>prima la allieta, per quella donna ella era li, per quella donna faceva tutto questo, e cosi doveva essere, quella sarebbe stata la sua vita, le palpebre si chiudono e le gemelle si portano su di loro, non avrebbe pianto, non lo faceva da tanto >>
DEVON >>ed anche questo aveva promesso, mai più una lacrima avrebbe solcato quel viso costantemente pallido, e così sarà, da nordica quello che era stata, che è al momento e sarà fino alla fine dei suoi giorni, avrebbe mantenuto quel titolo di forza>>>
DEVON >>che ogni persona degna di questo titolo ha, allontana le mani dal viso, gli occhi son leggermente arrossati, per aver premuto troppo i palmi si di essi, un altro sospiro, riprende il tomo tra le mani e la lettura ricomincia.


ARSINOES [sala comune] entra quasi in punta di piedi...per fare il minor rumore possibile...si guarda intorno e vede una giovane donna intenta seduta ad un tavolo intenta negli studi...si avvicina verso lo scaffale dei testi di filosofia antica >>
ARSINOES cominciò a guardare un testo dopo l'altro ma del libro che cercava nessuna traccia...si giro...guardo la donna seduta nel tavolo e gli andò incontro...forse lo avea lei…


DEVON [sala comune]intenta nello studio nel profondo silenzio ode alle spalle l'entrata di qualcuno, ma non volge il capo, non voleva dilungarsi in conversazioni era li per uno scopo, e continua così, anche se il rumore da egli provocato nel >>>
DEVON >>rovistare tra i volumi la infastidiva, tesa com'era, anche se cercava in tutti i domi di nasconderlo, persino a se stessa.


ARSINOES gli si avvicinò cercando di fare il minor rumore possibile...quando gli fu vicino gli chiese'' scusate milady ...potrei sapere che libro state leggendo...?'' chiese timoroso sapeva che non giusta consuetudine fare domande senza essersi presentati>>>
ARSINOES '' avete ragione nel non rispondermi ...sono stato scortese nel non presentarmi prima...il mio nome è arsinoes sono uno studioso...e adesso le posso riporre la stessa domanda e sperare in una vostra risposta...? che libro state leggendo ?''


DEVON [sala comune]osserva adesso l'uomo dall'alto in basso senza neppur batter ciglio, ode la sua domanda, avrebbe risposto diversamente se solo non stesse cercando di calmare la sua mente ''linguaggio runico messere'' rispose piatta, dalla sua voce >>>
DEVON >> che non udiva da quella mattina le parole fuoriuscirono lisce senza alcuna enfasi, un suono di parole, senza vita.


ARSINOES cercavo un libro in particolare... desideravo uno in particolare da leggere questa notte...'' disse sorridendo...e guardando la giovane la cui espressione era rimasta impassibile>>
ARSINOES guardandola cercava di capire quali pensieri le passassero per la mente...era famoso per comprendere gli stati d'animo delle persone che gli stavano vicino...ma quella donna per lui era un enigma...


DEVON [sala comune] sorridere o meno? uno sguardo di circostanza? no nulla, non ne aveva voglia, e soprattutto non voleva, era triste e arrabbiata, e quell'uomo disturbava la sua concentrazione con quelle assurde domande, avrebbe fatto meglio a >>>
DEVON >> rispondere ''mi dispiace messere, ma non l'ho mai sentito nominare'' rispose la dama osservandolo dritta negli occhi nessuna movenza avea il suo viso che era rimasto solido, come se fosse stato scolpito sulla pietra.


ARSINOES guardava quella donna con una perplessità sempre crescente...quella giovane donna non lasciava trasparire nessuna emozione...ma soprattutto non rispondeva a nessuna delle sue domande...preso di perseverare ...voleva riuscire a tirarle fuori anche
ARSINOES >>
ARSINOES anche una sola piccola emozione...andava bene anche la rabbia ...un cavaliere non si comporta così ma la curiosità era enorme ...non sapeva nemmeno il nome di quella donna misteriosa>>
ARSINOES gli argomenti personali erano inutili perche domandare il nome…da dove venisse...serviva una domanda impersonale...si giro andò verso lo scaffale e prese il primo libro che si>>
ARSINOES >>trovava davanti e schiarendosi la voce disse '' avete mai letto l'iliade di omero? pensate che questo poeta era veramente cieco '' disse e la guardò intensamente speranzoso di un gesto anche solo di sdegno


DEVON [sala comune] nota lo spostamento dell'uomo ma solo gli occhi lo seguon, fin quando egli scompare alle sue spalle, non volge il capo, ma ode le sue parole, parlava di qualcosa, non aveva mai sentito nominare ''mi dispiace'' verbia con voce ferma >>
DEVON >> ''i miei studi sono improntato all'antico linguaggio runico'' e stringe i denti, la sua natura docile stava vacillando con quell'uomo insistente, non vedea ei ch'ella non voleva stare a conversare, la man dritta porta alla penna, che >>>
DEVON >>bagna nel nero inchiostro per poi ricopiare i segni che leggeva dal volume, così che l'uomo non avrebbe più disturbata vedendola al lavoro.


ARSINOES ancora una volta la sua risposta era stata formale e dal suo volto che da lontano aveva cercato di carpire , l'ennesima espressione di impassibilità era comparsa...non un emozione...niente lasciava trasparire...la guardò rimettersi a disegnare>>
ARSINOES >> andò nello scaffale che trattava le rune antiche ...prese il libro e le si avvicinò...'' scusate la mia insistenza ma visto che voi siete un'esperta di rune sapreste spiegarmi cosa sono le futhark e come si dividono?'' a questa domanda dovrà >>
ARSINOES >> rispondermi alterata e mostrarmi almeno un'emozione umana ...quella donna misteriosa lo intrigava...appena avrebbe mostrato un minimo di lato umano l'avrebbe lasciata in pace e sarebbe andato via...


DEVON [sala comune] il capo chino sul suo diario, per ricopiare i segni che trovava nel libro, lo sente muoversi, allontanarsi, ma poi tornare, alla domanda dell'uomo, la penna vien stretta impercettibilmente dalla mano che la teneva, la rabbia >>>
DEVON >>sarebbe stata capace a contenerla come in tanti anni era riuscita a contenere quelle dannate lacrime, alza il capo e lo volta verso l'uomo, come in precedenza lo scalpo di donna l'osservava ''no'' verbia vuota ''non sono arrivata fin lì'' >>>
DEVON >>riporta il capo chino e sussurra all'uomo senza più scrutarlo ''da studioso quello che siete dovreste capire, quanto sia importante la concentrazione durante una lettura'' le iridi tornan in basso, ma l'udito e teso a percepire altro loquir.


ARSINOES ancora una volta quella dama misteriosa era stata impassibile alle sue domande insistenti e provocatorie la sua curiosità non sarebbe stata soddisfatta...quella dama non lasciava trasparire nessuna emozione...eppure doveva avere delle emozioni >>
ARSINOES >> umane...era inutile continuare a domandare inutili argomentazioni...girare come le mosche spesso non porta a niente...quindi decise di essere conciso e diretto...'' mia signora...vorrei scusarmi del mio comportamento scortese e invadente>>
ARSINOES >> ma la vostra espressione impassibile e la vostra cortesia formale ...ha stimolato la mia curiosità...so che dentro quel corpo batte un cuore umano...ed ho cercato di essere fastidioso e scortese per avere una vostra reazione >>
ARSINOES anche se pur misera che mi dicesse che siete umana... mi bastava anche un gesto di stizza o di rabbia ...ma voi siete stata sempre gentile e formale...ho fallito...nel mio intento e di ciò mi scuso...>>
ARSINOES >> mi scuso di essere stato cosi provocatorio ed invadente...ma ciò che vi chiedo affinchè il mio io non sia calpestato e di dirmi in tutta sincerità che volete che io vada via... ed io me ne andrò...vi chiedo solo questo gesto di umanità '' disse


DEVON [sala comune] la piumata penna vien poggiata al calamaio il corpo si porta a prendere la sacca che li vicino era, dall'interno estrae un fazzoletto di tessuto bianco sgualcito e sporco di nero, non volge sguardo all'omo che adesso e >>>
DEVON >> d'innanzi riprende la penna e l'asciuga nel panno per poi posarla accanto al diario che con un gesto chiude ''non dovete andar via'' verbia con garbo, le gemelle si portano a chiudere la boccetta, ed i tre oggetti della donna vengon >>>
DEVON riposti da ea all'interno della borsa, s'alza adesso la nordica prendendo, la sacca sulla spalla vien portata e la manta con un gesto vien indossata mentre allaccia i due filamenti di essa al collo osserva l'uomo e verbia ''magari un altro dì >>>
DEVON >>io e voi potremmo conversare, ma adesso vi lascio al vostro studio messere'' si sarebbe rivolta in diverso modo se solo la sua fermezza ed il suo carattere fermo non l'avessero arrestata ''dia abar'' saluta ella in nordico loquir prima di >>>
DEVON >>lanciar un ultimo sguardo, ne duro, ne freddo, ne morbido, ne amichevole, la nordica era così, non potea sorrider se il suo cuor era triste, e la rabbia era solo di passaggio, presto si sarebbe allietata, e così si volta, si allontana >>>
DEVON >>dalla sala per avviarsi chissà dove, in un loco dove nessuno avrebbe dato giudizi sul suo comportamento in un loco dove sarebbe rimasta da sola con i suoi pensieri, alla sua camera >>>
DEVON >>alla sua camera in locanda andava.


Grazie per l'attenzione data attendo risposte,

Devon.
diamond.
00venerdì 6 marzo 2009 20:48
//Scesa e risalita [SM=g8119] richiedo nuovamente la skill Sangue freddoo liv.I che ho lasciato nel post precedente.

Attendo,

Devon.
latis
00martedì 10 marzo 2009 09:29
scusa per l'attesa ma ogni tanto qualche discussione mi sfugge -.- sono una maestra del "dopo lo faccio"... solo che ho una pessima memoria e quindi mi dimentico ^_^

cmq cmq

Richiesta SKILL SANGUE FREDDO LIV. 1 : Approvata

la role è molto tranquilla nulla di sconvolgente ^-^ però tutto sommato va bene.. magari ti terrò d'occhio UAHAHAHAH (risata malefica della pazza che abita la torre delle razze... cioè io)
diamond.
00martedì 10 marzo 2009 13:20
//Grazissime per l'approvazione, lo so che non e nulla di sconvolgente, ma l'ho resa un pò diverse dalle solite [SM=g8119] ............... non so se mi sono spiegata ^^.

Al prossimo step allora, e ad un incontro con "la pazza della torre".

Devon.
diamond.
00lunedì 4 maggio 2009 18:45
Punteggio attuale 6024
Richiedo l'aumento di skill
Sangue Freddo liv. II

Graziee ^^
latis
00martedì 5 maggio 2009 09:19

SKILL SANGUE FREDDO LIV. 2: APPROVATA per raggiungimento punti karma

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