GIANPHER

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Gianpher
00sabato 8 novembre 2008 22:27
Dia Abar, 
Mise Gianpher Elfric Melk., nato a Heavon, cittadina della contea delle Terre di Lambay governate dal Signore Agonn Beinlauss  all'estremo delle conosciute terre che si affacciano al Mare Oceano, a nord ovest di Avalon.
Date le mie origini, chiedo appartenenza al Clan Nordico.
La mia spada è a disposizione dell'Esercito del Clan (esperienza duello armi leggere liv.+1)
Inoltre chiedo di poter successivamente postare rule per richiesta skill sangue freddo.
Go raibh maith agat.
Sir Gianpher Elfric Melk
latis
00lunedì 10 novembre 2008 09:15
Dia abar,
e ben arrivato nel clan nordico.
Per quanto riguarda la skill non ci sono problemi aspettiamo di leggere il role ^_^

RICHIESTA APPARTENENZA AL CLAN: APPROVATA

Buon role!

Gianpher
00venerdì 2 gennaio 2009 01:45
Richiesta SKILL
//Già appartenente al Clan vado a postare due role per 1^ skill
SANGUE FREDDO LIVELLO 1
Grazie, attendo.
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TOR – Gianpher /Deianira/Ragjani
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GIANPHER [ Tor /dolmen]Zefiro tra le sacre pietre spira, la magna stella alta in cielo dona calde carezze. Il bretone presso il Sacro cerchio sta seduto, la schiena al dolmen appoggiata, quasi a trarne col contatto benefica energia, tra le mani un tomo.>>
GIANPHER E da quel tomo trae ogni parola, ritemprando con esse lo spirito. L'animo suo è cheto, da tempo ormai aspetta il divenir degli eventi, confidando in quel che la Dea ha predisposto per egli. Di tanto in tanto lo sguardo alza, a guardar l'orizzonte>>
GIANPHER verso il bluastro lago, sulla linea alta di esso la terraferma, essa, a lui, sarà presto preclusa se l'esame andrà a buon fine. Sospira, il bretone, sì duro e forte di carattere, ma dentro l'anima sua ben nascosta pur sempre si cela l'animo amabile d'un uomo.
DEIANIRA [sentiero]sale lenta la guardiana dopo la ronda ad avalon, dentro le sue mura, i passi l'hanno condotta dapprima alla foresta e adesso al sacro tor. Da tempo non ci sono nell'isola delle mele avvenimenti di evidente violenza, ma la prudenza è>>
DEIANIRA severa compagna di ogni guardiano. l'idea di recarsi al tor è poi per lei, sempre un piacere,lì sente la divinità e sebbene il suo cammino l'abbia portata a scelte diverse da quelle della strada della veste talare mai si è completamente staccata>>
DEIANIRA da essa. Pensieri, un turbinio nella testa della donna mentre pone a termine la sua salita e tra i dolmen viene, figlia delle stelle, accolta
GIANPHER [dolmen]lente le barche sul lago, piccoli gusci in lontananza, trasportan qualche viandante all'isola o verso la terraferma, le pagine del libro, si piega al volere del dolce zefir, e s'aprono quasi animate da voler proprio>>
GIANPHER [tor]legge alcune righe che il foglio scelto dal vento gli pone d'avanti *..ogni filo verrà reciso, nessuno escluso,attendete la fredda Mietitrice..'' . Ora riflette, * e tu sei pronto?* la lucente sua spada guarda, ella sta fedele >>
GIANPHER accanto, ad ella, muto, parla * sei tu dunque il mio destino? a te devo riporre le mie speranze?'' il freddo ferro ora accarezza, non voluttuoso di ciò che ella rappresenta ma come quando s'accarezza una cara sorella. Quindi le iridi sul tomo riporta.
RAJANI [salita]tornato sull'isola e subito il clima è cambiato. ora, sta salendo al tor, dopo essersi fermato da Filippa. gli era venuto voglia di pane e salame. ora infatti, se ne sta gustando un po',>>
RAJANI mentre il sentiero, inizia a farsi un più ripido. accanto ha pure del sidro. il mantello si muove ai lievi soffi di zefiro, così come i suoi capelli, di cui qualche ciocca gli finisce davanti agli occhi. vestito più leggero, siccome>>
RAJANI non è sulla terraferma, a parte il mantello di lana pesante nera, ha sotto una maglia di kashmir, pantaloni e stivali in cuoio. ovviamente, sono neri. non manca molto alla cima, ma non sa di altre due presenze, ancora.
DEIANIRA [tor]lo zefiro che incessante soffia in cima alla sacra cima, la bacia lieve. Lì la presenza della divinità è palese come il movimento incessante del lago. Qualche lento passo muove la guardiana e il suo guardo si posa poco distante da lei>>
DEIANIRA una figura con facilità riconosce. Un sorriso si dedica anche se lui non può vederla. Si avvicina e chiaro pronuncia il suo saluto ''sid et justitia ser gianpher '' verbierebbe mentre scruta le sue vesti e ancora effigi non vede .
GIANPHER [dolmen]all'oto giunge ora un saluto, la voce immediatamente riconosce, anche se ora il tono leggermente affaticato dalla erta par più dolce. Il capo verso sinistra ruota e alle sue iridi appare una cara amica, che verso di lui avanza. >>
GIANPHER in piedi si porta, abbandonando il libro alla sua destra, e le braccia or pone conserte al petto, un sorriso par disegnarsi sul duro viso, mentre resta a mirar la figura di ella, che parrebbe spoglia delle ufficiali effigi a mostra tutta >>
GIANPHER la leggiadra donna che sempre il bretone ha creduto vi fosse. Quindi verso ella un saluto verbia ''dia abar lady Deianira, strano incontravi in questo luogo, ma le assicuro che ne son lieto'' quindi verso ella si porta così da porgerle la destra>>
GIANPHER per farle agevolmente superar un piccolo dosso.
RAJANI [salita cima]ultimo pezzo che viene mangiato e ultimi metri, che vengono percorsi. arrivato in cima, si ferma un attimo, per lasciar spaziare lo sguardo attorno e per bere. due persone, un po' distanti da>>
RAJANI lui. ma anche se le dovesse conoscere, non sta certo a fare rimostranze e saluti. da quella distanza poi, è come se si dovesse mettere ad urlare e non è cosa, che a lui fa piacere. decide quindi,>>
RAJANI di portare lo sguardo nuovamente di fronte a sé. può riuscire a vedere il lago, anche se solo in minima parte e anche qualche barca...
DEIANIRA [tor]accetta la guardiana la destra portale. Sa bene quando uomo d'onore sia l'amico e non vuole certo offenderlo rifiutando il suo aiuto. Adesso l'uno accanto all'altra verbiar par naturale, anche se donna di scarse parole è sempre stata>>
DEIANIRA ''dite il vero amico mio, qui non ci siamo mai incontrati, ma per me questo non era un luogo insolito. Lo è diventato,purtroppo''queste le parole, ma lo sguardo è già oltre il lago, oltre quel magico orizzonte. Senza quasi accorgersene porta>
DEIANIRA una mano all'elsa della spada. la sfiora lenta,le porta ricordi, ma è un attimo. non è sola non può concedersi neanche un istante di debolezza. si volta,i chiarissimi occhi cercano quelli dell'uomo''ditemi messere la vostra cooptazione in congrega?''>>
DEIANIRA lascia sospesa la domanda, è certa che lui di ulteriori chiarimenti non bisogna
GIANPHER [tor]ella pone leggera la sua mano in quella da lui porta, e con atletico passo or supera l'ostacolo, e quando affiancati giungono, all'oto del bretone arrivano le sue parole, ed egli, a quelle, risponde sereno ' attendo, milady, attendo, io son pronto>>
GIANPHER come anche l'animo mio , ma a quanto pare i numerosi impegni del Supremo non hanno dato luogo ad alcuna risposta, oppure...può essere che la speranza non vada a buon fine!'' così egli risponde all'amica, senza niuno tentennamento, sa che la vita >>
GIANPHER di ognun è si nelle azioni stesse poste ma anche scritta da volontà ben più alte dell'umane attese.
RAJANI [cima]qualche passo, muove verso la coppia. da lì, si può vedere il tutto ancora meglio. a mano a mano che si avvicina, li riconosce. oh, sì!!! sarebbe bello, poter rovinare quel momento. magari, dicendo>>
RAJANI quanto successo un po' di giorni fa in locanda...ma perché, dare fastidio ora? no. meglio di no. non si può, fare qui. l'espressione, che resta seria, di nuovo viene portata di fronte ad osservare>>
RAJANI il lago e poi un ''sid...''poco più che sussurrato, esce dalle sue labbra. ovvio, che è rivolto agli unici due presenti, sebbene non li guardi.

DEIANIRA in sua direzione
GIANPHER [tor]l'amica regala ad egli parole di conforto, che ben accette giungon all'anima. E per un istante il suo pensiero torna indietro, quando ramingo e smarrito a Barrington giunto, ella fu forse la prima a prenderlo per mano, vicissitudini passate>>
GIANPHER che lo portarono anche a visitar le regie galere, e la tremenda possibilità dell'esilio, nessun rancore il bretone cova , anzi sol gratitudine, in quanto l'amica più volte dimostrò per lui sincero affetto. Intanto un giove messere, distante>>
GIANPHER - da loro si pone, ma tanto quanto basta a far giunger loro un saluto, egli allora si volta verso, e un saluto di rimando verbia ''dia abar..'' rafforzando con un leggero e veloce cenno della testa , poi all’amica guardiana favella >>
GIANPHER “ mi conoscete, sapete che son uomo che affronta ogni sua scelta e le conseguenze che ne posson derivare, i cavalieri son stati una mia scelta poiché nel mio passato per tale vita fui educato, venne naturale a loro chiedere esame'' tace ora l'amica>>
GIANPHER perché forse i pensieri son presi dalle gravi incombenze del suo rango. Quindi, lasciando nei suoi mesti pensieri,l’attenzione volge verso il messere appena giunto, indirizza lo sguardo, le iridi stringe per poter mettere a fuoco la di lui figura, e gli eventi …..ora rammenta. Il britannico>>
GIANPHER non è uomo da lasciar cose in sospeso, e con animo tranquillo verso egli si indirizza, suo intento infatti e quello di chiarire l'accaduto, sempre che il messer lo voglia.
RAJANI [cima]non si volta. come, se non fosse interessato a quanto sta accadendo. e in effetti, è così. sembra più concentrato, a guardare il volo di un gabbiano, prima che si tuffi chissà dove,>>
RAJANI a cercare quello che sicuramente, è pesce. l'espressione però, non muta nemmeno ora. fa sembrare strano, che invece è davvero interessato a qualcosa. riesce però, a sentire>>
RAJANI i passi del sir che si avvicina.
GIANPHER [tor]ora egli giunge in prossimità del messere, ed appena è a portata di voce tal che le parole arrivino chiare e ben distinte, in tono fermo ma gentile verbia:''dia abar messere, mi par che ci siamo già incontrati, e se ricordo bene, il nostro non fù>>
GIANPHER un incontro di cortesia'' attende il rimando.
RAJANI [cima]volta appena la testa verso di lui ''non lo fu.''replica neutro. non ha bisogno di ricordargli, quanto successo. quindi, non si sprecherà in inutili convenevoli ''ma ho già sistemato tutto.''aggiunge, prima di tornare>>
RAJANI a guardare davanti a sé. la cosa, è stata fin troppo facile, visto che si era trattato di un equivoco della sua lady. si è scusata e la cosa, si è chiusa lì. almeno per ora.
GIANPHER [tor] ascoltato il rimando, freddo e imperturbabile il suo sguardo resta, non coglie la finale chiosa, ma nella sua mente la fissa e la ripone :'' mi fa piacere per voi, messere, d'altro non mi pare il caso aggiungere, se non che se allora>>
GIANPHER il mio tono si dimostrò si oltre modo brusco e inopportuno, oggi son pronto a chiederne scusa, siamo uomini e molto spesso si può agir d'impulso, senza purtroppo stare a badar nei modi e nelle parole'' dinnanzi a lui resta, le iridi su quelle sue pone>>
GIANPHER non certo per intimorire, ma per far capire che il suo dire è sincero.

RAJANI [cima]''prima di agire, ci si deve informare.''replica neutro. lo osserva, giusto per fargli un favore e poi, torna a fissare davanti a sé ''immaginate, di essere come quel gabbiano. lui, prima di fare un tuffo inutile e magari,>>
RAJANI mancare il suo pesce, osserva e solo quando è sicuro, lancia il suo attacco.''distaccato, essendo che parla della vita di un animale. resta in silenzio poi ''avete visto piangere, quella che>>
RAJANI presumibilmente, è la vostra compagna. non vi siete nemmeno, sincerato di chiederle il perché. avete subito pensato, che le fosse stato fatto un torto. è stata questa, la vostra debolezza.''mentre parla, il tono>>
RAJANI si fa se possibile ancora più freddo ''se un giorno, i vostri nemici usassero questa debolezza contro di voi, subireste la fine che più vi meritate. perché avete agito, senza pensare.''anche questo, è ciò che distingue>>
RAJANI chi si ritiene un nordico, da una qualunque persona che si lascia trasportare da inutili reazioni.
GIANPHER [tor]ascolta attento il verbiar del giovane, senza nessun espressione mostrare, quindi il rimando verbia:'' state cadendo in quella che fu la mia debolezza allora messere, parlate senza informarvi prima, ed inoltre dispensate consigli, che>>
GIANPHER perdonate, non mi paion giungere da un capitano di ventura, anzi.., per quanto poi riguarda i miei nemici, non datevi pena messere, al contrario di voi io non ripongo la mia vita solo a parole che dall'orgoglio cieco sono dettate. Il mio voleva >>
GIANPHER essere solo un gesto di gentil cortesia, ma dato che a quanto pare sol fastidio mi sto portando, non ve ne curate, saprò prenderne atto, d'altronde nella vita ognuno è padrone di scegliere le proprie compagnie, la mia a quanto pare >>
GIANPHER non v'è gradita.'' proferisce le parole con freddezza, senza nessun astio, solo per render chiaro il suo pensiero. Quindi di nuovo a lui favella'' per cui mi sembra che non v'è null'altro da dire. Addio messere, altre incombenze mi chiamano >>
GIANPHER in altri luoghi. Lascio alla Dea luogo, modi e tempo per un eventuale nostro incontro.'' così verbia all'indirizzo del messere e par in procinto di abbandonar quel luogo.
RAJANI [cima]ma lui, si era informato. non avrebbe sennò, agito in quel modo. non si prende però, la pena di rispondere. a quanto pare, chi ha davanti ripone la sua fiducia nel fatto, che l'esperienza>>
RAJANI viene solo dettata dall'età. neve al sole quindi, quanto appena sentito. tutto, esploso nel giro di pochi istanti, come una bolla di sapone, che i bambini fanno nei loro giochi. non ha nemmeno>>
RAJANI più voglia, di sentire quelle che sono semplici ed inutile parole. si volta quindi, facendo appena un leggero inchino della testa e si avvia lungo il sentiero. ha già perso troppo tempo, con gente che dice>>
RAJANI parole, che sono una l'opposto dell'altra.
GIANPHER [tor/sentiero] il passo ora porta verso il sentiero, a superar l'altopiano e quindi la discesa . Il passo è calmo, null'altro pensiero, altre son le cose che in cuor suo attenta.
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2^ LOCANDA - Duello verbale tra Anubis -Gianpher - Valstaf
LOCANDA
Gianpher e Valstaf vs Anubis (duello verbale) alla presenza di altri.

GIANPHER [stanza]un lume, flebile alone, sul tavolo nella parca stanza el nordico.Egli seduto al tavolo, a quel filo di luce, affida le parole di un tomo,una pergamena alla destra, un calamaio ed una penna d'oca,trascrive fitto su di essa.>>
GIANPHER quindi le mani stacca dal foglio, la penna posa, la schiena poggia alla seggiola, le mani porta alle stanche palpebre.Si alza, ripone tomo e pergamena nella cassapanca, quindi il passo verso la porta indirizza, un giro di chiave, l'anta apre>>
GIANPHER e nel corridoio accede, verso le scale il passo.Lo stomaco ora rivendica il salario, e l'odore delle pietanze di Filippa accentua l'appetito.Arrivato al pianerottolo, i gradini discende, con passo deciso, ed accede alla sala comune.
ANUBIS [esterno-->entrata]..notte senza senso questa,inutile star nell'umida Barrington,quando l'isola della pace sembra regalar climi molto più avvezzi ai natali dell'Oscuro,per nulla entusiasta di far marcir le ossa nel freddo del borgo>>
ANUBIS >>ha pagato il giusto al traghettatore,lui sì..Caronte..di genti all'attracco ha già lasciato la cavalcatura ad una delle staccionate ed a piedi prosegue il tratto che lo separa dalla locanda,il mantello resta sulle spalle anche se i suoi lembi>>
ANUBIS >>non coprono il busto del ser ma sono a loro volta rivoltati sulle spalle dell'uomo,resta il sol ocappuccio a celar il volto del ser,che non può nasconder così l'arma che il fianco gli cinge(martello)mentre il coltello dietro la schiena>>
ANUBIS >>non risulta visibile ad altri
ASTREA [Sala] Attonita osserva lo strano comportamento di lady Lilify. Vorrebbe avvicinarla e gentilmente verbiare, ma velocemente la vede uscire dalla stanza. Osserva ser Valstaf, ma non si avvicina a lui per timore di arrecar >>
ASTREA disturbo e in tavolo appartato accanto al focolare si sistema. Il mantello toglie dal capo e accanto a se sulla panca lo appoggia. Sulle fiamme guizzanti lo sguardo stanco posa.
GIANPHER [s.c.] lo sguardo porti, le palpebre socchiuse al fine di vincer l'eccessivo chiarore che arriva agli occhi stanchi, parole di avventori giungon all'oto, una su tutte riconosci, l'inflessione impura ma melodiosa del russo tuo fratello, cerchi>>
GIANPHER con lo sguardo, e la in fondo, al tavolo appresso la comune, lo vede, la lignea sorella accanto, un sorriso quasi si dipinge sul suo volto, e verso egli si indirizza.Quindi appena alla sua vista si palesa, e giunge a distanza tal che possa udirlo>>
GIANPHER verbia:''dia abar fratello'' e mentre s'avvicina già il destro braccio gli tende per poi posarlo sulla spalla destra alfin di non farlo alzare dalla panca, quindi accanto a lui, al posto libero si siede e Filippa richiama con un cenno.
MAYVELL (camera) un'altra veste è da gettare, ora solo un semplice abito di cone color sabbia indossa, finalmente può scender da Filippa e gustare uno dei suoi deliziosi manicaretti, la mano sul pomello fa scattare la serratura e la mancina spinge > >
MAYVELL l'anta, percorre il ballatoio e discende la scala, deve esserci gente a giudicere dal vocio che s'ode.
VALSTAF [ tavolo] la rossa rriva e con lei favella radiosa dal fondo alla sala il crine alzi leggero.. e l sorriso illumina l viso aveder l'amico e fratello che a te avanza e saluta.
ANUBIS [sterno-->soglia]a pochi passi dall'ingresso,il ser rallenta il proprio moto,altri avventori ne stanno uscendo,inutile sprecar la voce in saluti di cui non ha bisogno,nè voglia,solo dopo che essi hanno transitato la soglia della locanda esso>>
ANUBIS >>ne coprirà la distanza,sospingendo con il dritto braccio l'anta fino alla sua completa apertura,e sulla soglia avanza senza entrar per ora nel loco,ma restando al disotto del telaio della lignea,un sospiro per la mancata folla che già>>
ANUBIS >>presagiva di dover ascoltare una volta entrato,ed invece solo pochi tavoli sembrano occupati,quindi..or sì..inaspettatamente,proferisce verso gli avventori'sid...e qualcosa..a voi..'
ASTREA [tavolo presso camino] Seduta al tavolo resta, persino dimentica di fare cenno a Filippa per domandar da bere. Le è sufficiente rimaner lì accanto al fuoco, sperando di ricevere da esso calore ed allegria. La scelta di vivere>>
ASTREA in solitudine arreca il grande dono della libertà, ma talvolta anche il peso della solitudine. La piccola mano nella folta chioma corvina passa, come leggera carezza di madre premurosa. Poi l’ avambraccio della diritta sul tavolo posa >>
ASTREA e su di esso quello della sinistra incrocia. Su tale sorta di improvvisato guanciale il capo reclina.
GIANPHER [s.c./tavolo]''me lo chiedete fratello? son così rari i nostri incontri che ogniuno di essi va giustamente festeggiato.'' questo dono ha il russo, quel di farti l'animo allietare e assaporare la sua piacevole compagnia, quindi accettando la celia>>
GIANPHER la mano sinistra aperta piegando il braccio, al petto porta, porge un leggero inchino e ruotando la testa verso la sua destra ove stà lamico, la gamba sinistra porta avanti per iniziar a indirizzarsi verso il tavolo.Gli par che l'amico sorridendo>>
GIANPHER ora lo segua. Così al posto giunti, egli prende posto mentre Filippa, conoscendo i gusti del nordico, due boccali di cerveza rossa poggia sul desco.Uno ne affera egli con la destra e vorrebbe che l'amico altrettanto facesse.
MAYVELL (locanda) il primo tavolo alla destra dell'ingresso è ancora vuoto, si dirige li e vi prende posto indi attira l'attenzione di Filippa e attende che ella si libri per venire dalla dama.
ANUBIS a un tavolo d’angolo si siede così da non dover esser costretto a voltar il volto per osservar se alcun gli giunga da tergo,si siede ma un saluto lo mette già di pessimo umore'dia..abar..'un nordico,questo gli basta già per assumer una smorfia di rabbia,odia i nordici sua madre>>
ANUBIS >>conosce anche il motivo,colpevole lei di averlo impastato con quella melma fangosa delle nordiche genti
ASTREA [tavolo presso camino] Così resta, con il capo poggiato sugli avambracci ed il viso parzialmente nascosto dai capelli che dalla treccia sfuggono. Le voci degli avventori ode in sottofondo ai suoi pensieri e tra di esse quella>>
ASTREA di ser Valstaf, facilmente riconoscibile per la cadenza dei popoli delle lontane steppe. Il cigolio dell’uscio annuncia l’entrata di un nuovo avventore. Un poco il capo solleva dal tavolo e il viso inclina verso l’ingresso>>
ASTREA e incuriosita osserva il possente cavaliere che avanza nella sala. All’insolito saluto risponde con cenno del capo, che poi torna a reclinare sugli avambracci posati sul tavolo.
GIANPHER [tavolo]il fratello or guarda verso la comune, e con lo sguardo l'ingresso segue di un messere, che verbiando un incomprensibile saluto, ad un tavolo defilato si porta, quindi si accorge di una lady al tavolo appresso e a lei indirizza un cenno>>
GIANPHER della testa quale saluto, quindi verso il fratello lo sguardo volge, attento a cercar una spiegazione alla sua allertata espressione.Il nordico non conosce il messere, e a prima vista gli par uno dei tanti viandanti che affollan la locanda>>
GIANPHER niente nello straniero al nordico far pensare un qual pericolo, forse la prestanza del suo fisico, o il modo rude del suo fare anche se un saluto entrando egli ha portato.Aspetta gli eventi, comunque, e al fratello verbia:'' suvvia, ser Valastaf>>
GIANPHER non mi par il caso, sapete la nostra posizione, ditemi piuttosto, ci son nuove dalla magione?'' e attende il rimando.
MAYVELL (tavolo) un ser dalle fattezze impressionanti avanza tra i presenti ma non s'e' accorto del cenno del capo che la lady per educazione gli rivolge mentre anch'ella a sua volta rivolge un ''Sid Vobis'' a tutti gli astanti.

VALSTAF [ tavolo] “nessuna nuova ancora!” così verbi ma le iridi brace sul messere giunto non togli “ e voi piuttosto,e avete?” distrattamente rivolto al fratello.

ANUBIS [tavolo d'angolo]al solito..le creature più fragili si mostran solerti nel risponder all'Oscuro,le due donne ambedue con un cenno del capo sembran ricambiar il saluto,le donne..amabil icreature che dan vita all'uomo ma che in cambio ne carpiscon >>
ANUBIS >>l'anima..silenti per il resto le sorelle di Venere,mentre il favellar dei due messeri,forse potrebbe giunger nella peraltro non enorme locanda tra il silenzio generale..magione..notizia..novità..di cosa staranno parlando i due?>>
ANUBIS >>la mancina mano di poco solleva per richiamar la locandiera ed chiederle sommessamente la sua bevanda,forse uno dei due ser gli sembra uomo già incontrato(vals)qualcosa sembra accomunarlo all'altro,resta silente nella speranza di saperne di più
ASTREA [tavolo presso camino] L’ingresso del possente cavaliere ha portato un fremito di novità nella locanda. La curiosità ha la meglio sul melanconico torpore che quella sera l’aveva malauguratamente colta. Il capo torna a sollevare>>
ASTREA e con le azzurre iridi la sala percorre, soffermandosi appena un attimo sulla possente figura dello sconosciuto. Un timido sorriso le vermiglia increspa. Subito lo sguardo distoglie e sulle fiamme lo posa mentre con la diritta le molle >>
ASTREA per attizzar la fiamma impugna e le braci leggermente rimuove.
GIANPHER [tavolo]''purtroppo nessuna'' verbia il rimando al fratello, ma il pensiero di egli ora va ad altro, lo sconosciuto viandante a lui ricorda quando ramingo anch'esso,un senza patria, gli stessi tavoli nell'angolo più buio cercava, e gli sguardi degli astanti su di lui si >>
GIANPHER posavan che per mole e aspetto inosservato certo non passava, ricorda i sussuri all'oto fra di loro, il distacco che nascondeva pavidità di molti, e ricorda anche come quella solitudine l'anima sua tagliava.Un sorso della rossa ora trae, e >>
GIANPHER il fermo e freddo iride porta distratto verso il messere sconosciuto, che parrebbe ora interessato al discorrere di egli con l'amico. Il boccale posa al desco e ripreso il filo del discorso verbia al fratello ' son giorni d'attesa, e più passan più sembran >>
GIANPHER pesare, ma se è scritto nel cammino che la Dea ci ha designato, non possiamo far altro che attendere.'' cosi verbia ed ora tace.

VALSTAF [ tavolo] la rossa rigiri nelle mani.. mentre gli occhi ti vanno sul compagno.. sembra a tratti.. assente..'' che avete? qualcosa vi turba? '' un sorso.. il nettare rinfresca la gola e ristora la mente...>>
VALSTAF par sollevare anche lo spirito .. e accenni un sorriso.. ad udir il dire cupo del fratello..'' si è vero.. è dura attender.. '' oltre le spalle dell'amico.. lo sconosciuto sembra aver a che fare con voi.. e ti alzi in piedi..'' attendetemi un attimo>>

VALSTAF fratello.. '' al bancone ti avvicini.. e alla locandiera sussurri '' porta un calice al ser, Filippa.. pago io.. e a voce un po più alta quanto basta a far capir allo sconociuto.. '' beh se tanto al dscorso è avvezzo può farne parte.. >>
VALSTAF '' quindi senza altro che uno sguardo gli dedichi torni al tavolo e ti siedi..
ANUBIS [tavolo d'angolo]gli occhi chiari richiaman Filippa che ascolta ciò che l'Oscuro và a favellarle,dopidichè altro non c'è da fare che ascoltar i discorsi per nulla contenuti dei due uomini,quello che dicono dà qualche traccia da seguire>>
ANUBIS >>magione..attesa..fratello..una conclusione sembra palesarsi all'orizzonte e quello che ne consegue è un sorriso ironico sui due ser,strano è il risultato che verso di essi provoca il malto..spavaldo un di loro s'alza(vals)e verbia alla>>
ANUBIS >>perarltro già plurimpegnata Filippa di porger calice al meticcio..come se essa non sapesse che lui non assume alcun tipo di alcool nè di fermentato cereale,quindi Filippa in caso dovrà preparar due tisane invece che una sola>>
ANUBIS >>ma merita rispsota simil palese gesto'..se tanto segreto dovesse restar basterebbe diminuir la voce mio caro,ognun di noi ha scoltato ciò che Voi avete così cortesemente..offerto..ne convenite?'
ASTREA La panca leggermente scosta e in piedi si drizza. Verso il tavolo di Ser Valsta e ser Gianpher decisa si dirige. “Sid et mare asperum”- verbia allorquando appresso al tavolo giunge. >>
ASTREA Il tono è sommesso e dolcemente gentile-“Non ho voluto interromper il vostro discorrere, ma mi è parso scortese ritirarmi senza un saluto.” Leggera la piccola mano il braccio del cavaliere russo sfiora. Indi verso>>
ASTREA la porta si gira e, mentre la sala percorre in direzione dell’uscita, un cenno di saluto assieme un sussurrato “Sid vobis” rivolge al cavaliere straniero.
GIANPHER [tavolo] il nordico il percorso dell'amico che al bancone si dirige con lo sguardo segue, e appresso ode le parole che chiaramente al messere sconosciuto, almeno per egli,rivolge in metafora.La dama al tavolo appreso intanto alzatasi verso>>
GIANPHER il loro tavolo giunge per annunciar il commiato, allora egli si alza e un rispettoso inchino di rimado volge, mentre arrivan le parole di risposta del messere sconosciuto e a giudicar dal tono par ch il gesto dell'amico egli non gradisca.>>
GIANPHER verso di lui lo sguardo volge, e con tono fermo, non minaccioso ne deridente, ma sol freddo come ad egli è d'uso verbia:'' messere, ciò che dite potrebbe essere pur vero come è vero che quando talun discorsi non mi riguardan io son avezzo >>
GIANPHER a non prestarvi ascolto. Cio di cui io e l'amico stavamo discorrendo, non ha motivo di esser detto in sussurro, chi vuol ascoltare ascolti ma con dovuto rispetto'' quindi tace, senza lo sguardo distogliere dal messere.
MAYVELL (tavolo) or Ffilippa ritorna con il vassoio delle ordinazioni le porge l'infuso di rosa canina accompagnandolo alle parole ''Ne riparleremo in privato'' per poi andar a servire gli altri.
VALSTAF [ tavolo] stai per sederti quando vedi la lady avvicinarsi a vrbiar saluto..'' lady Astrea.. la clessidra mi è sempre nemica vedo.. spero di rivedervi.. '' quindi scosti la sedia e sta pr metterti a sedere quando odi verbiar secco e fugace>>
VALSTAF del messere .. di nuovo alzi le spalle e ti volgi.. l'amico non sembra aver gradito ‘linterruzione dello scuro ser.. ma un cenno di mano gli volgi a metter a tacere.. come dir lascia stare.. >>
VALSTAF dell'invernal gelo intrisa la voce risponde..'' non so a cosa vi abbia interesse il nostro discorso ma se tal fosse .. potreste senza parer marcio prender parte.. o sbalgio? vi unite a noi.. ser.. ah proposito che di tal buona maniera vi fate >>
VALSTAF portatore.. non vi siete presentato.. ''.. indi al tavolo torni, senza seder attendendo che lo sconosciuto risponda.
ANUBIS [tavolo d'angolo]saluta la dama uscente con un cenno del capo e vien rapito dalle parole dell'amico del ser che gli ha offerto da bere'..ma che lodevole dote messere Vi prego fatene pur sfoggio anzi se desiderate andrò a richiamar altri affinchè >>
ANUBIS >>sappiano che..Voi..non ascoltate discorsi altrui o che in caso..lo fate con rispetto,non parlate di Voi al vento se non volete che il vento parli di Voi..come dite? sempre con rispetto'un riso accompagna la parole del ser>>
ANUBIS >>proseguendo verso l'altro'quanto a Voi non parrei marcio ma di certo parrei qualcos'altro e ciò a me non và,vedete miei cari ed esuberanti messeri,il mio seder al Vostro tavolo pregio ne farebbe e simil dono non credo Vi si debba conceder>>
ANUBIS >resterò qui affinchè acqua ed olio non vengano a mescersi' un sospiro prima di ultimar la frase'..presentarmi e verso di chi?avete autorità per chiedermelo?eppur rammento che già Vi mostrai il mio viso,devo dedurre che avete un'attrazione verso me?
GIANPHER [tavolo]lo sbeffegiante rimando ode il nordico, ma la calma egli non perde, freddo resta il suo pensiero ed il verbo:''sfoggio dite, certo a voi deve par esserlo dato che solo vento date al vostro dire senza controllar che il cervello >>
GIANPHER alla vostra bocca sia collegato, ma non importa, pensate quel che volete, ed in quanto al vostro nome, beh non m'abbisogna saperlo, coi vostri modi vi siete già presentato!'' quindi al tavolo si risiede ma senza toglier iridi da esso. Il boccale>>
GIANPHER con la destra prende e un generoso sorso di rossa trae.
MAYVELL (tavolo) quieta sorbisce la sua bevanda , gli astanti sono presi dalle loro questioni e la dama ne appofitta per cercar tastoni se sottoil tavolo vi sia l'ennesimo messaggio scritto con il sangue, da parte della creatura maledetta *NULLA* la >>
MAYVELL lettera non c'è non sa se esserne sollevata o atterrita, lo scontrofinale è solo rimandato, ma nulla di ciò che le passa in mente verra notato.
VALSTAF [ tavolo] singolar tenzone nell'aria tra il ser e il compagno.. a braccia incrociate a petto odi le stoccate ell'unoe e dell'altro.. senza proferir motto.. solo un attimo ti volgi al dir dello sconoscoiuto.. già lo hai >>
VALSTAF conosciuto ti dice .. e or le ridi assottigli e tenti di ricercar nella memoria il vostro precedente incontro.. ma li per li non ne sei certo.. solo dopo ricordi.. ll ser che alla baia spaventò la dama che ti accompagnava.. >>
ANUBIS [tavolod'angolo]..adesso si che la birra inizia a parlare al posto del messere..'invece Voi avete portato stuole di legioni ad assecondar il Verbo Vostro..parlate..parlate pure a tal proposito,Voi da me Vi distinguerete in quanto un nome lo>>
ANUBIS >>avete vero?..restate pur in compagnia della Vostra birra,Vi terrà più allegro di me,ed anche più integro..ubriaco magari..ma integro,spero di rincontarVi...sobrio..e magari più disposto a restar nel recinto che V'è consentito>>
ANUBIS >>frequentare's'alza ora il ser,le terga gl ison divenute piatte come la panca sulla quale pesantemente era seduto,nel mentre proferisce al figlio delle steppe'..sentite Voi..non lo sciupate il mio nome o quando V'accompagnerò nel Vostro viaggio>>
ANUBIS >>potrei metter meno d'una piuma sul piatto della bilancia e il Vostro cuore sarebbe dannato..così come in vita..non si ha responsabilità sui propri natali ma sù come si impiega il proprio vivere,non cercate ciò che potreste..trovare'avvicinandosi>
ANUBIS >>all'uscio per guadagnar l'uscita dalla locanda
GIANPHER [tavolo]insiste il messere che ora ha un nome, grazie al fratello, non abbandoni la flemma e così rimandi, seduto, la destra al tavolo poggiata le dita a tamburellare sul legno:''la prossima volta dite, e chi vi dice che io sprechi il filo >>
GIANPHER della mia fedele lunga per annettarvi l'orgoglio insano che ora palesate? vi vedo e vi piango messere, andate pure, lasciamo al destino e alla Dea decider per le nostre vite'' quindi tace continuando a portar alla bocca il fermento.
MAYVELL (locanda) finita la tisana s'alza ''Sid vobis '' verbia e tenendo le chiare iridi basse per non incontra il guardo di niuno s'affretta a tornar in camara.
VALSTAF [ tavolo] sorridi..e di nuovo silente duello il ser ti parla e irriverenza piccante appena.. ma ti piace..'' vedete.. non credo che la divina divoratrice avrà me a pasto.. messere ma ne terrò conto.. in quant al cercare.. >>
VALSTAF '' chi vi dice che non .. stia attendendo proprio quello? '' sorridi'' dia abr messere.. '' e al fratello'' io salgo su nella stanza grazie della visita fratello.. cosa volete fare'?''
ANUBIS [uscio-->esterno]mentre fuoriesce dalla locanda'..alla Dea non lascio nulla,ed al Fato ancor meno..piangete ora..forse lo farò dopo io..per Voi..siamo tutti in fila nel grande telaio della vita messeri,non ci sarà filo non reciso>>
ANUBIS >>e spero che i Vostri arabeschi vocali sian equiparati al Vostro valore o per me..ben poco onore ne diverrebbe nel vincerVi in questo campo..o in qualsiasi altro..sid e qualcosa..a voi'uscendo dalla locanda
VALSTAF [ tavolo] sorridi maligno al ser che esce..e poi all'amico ti volti.. '' che la dea vi protegga fratello... sempre e quali che siano.. spero che allevi i vostri pesi.. nell'attesa.. che anche a me sia concesso sapere.. '' l'arpa riprendi e esci.
GIANPHER [tavolo]non demorde il rude messere, ma intanto guadagna l'uscita, or ti volgi al fratello che verso la sua stanza si appresta ''andate ser Valstaf, resto ancora un pò coi miei pensieri...ed un altro boccale!'' una pacca ora al fraterno dai sulla spalla>>
GIANPHER mentre si appresta a guadagnar le scale. Filippa, in disparte restata temendo il peggio, or a un altro boccale di rossa ti porta. Resti solo, al tavolo, a pensare.*..non ci sarà filo non reciso..si egli dice il vero prima o poi...*ora d'un >>
GIANPHER sorso la pinta vuota, si alza, e la mancina mano automaticamente la lucente lunga al pomolo appoggia, lo sguardo ad essa volge, *è questo dunque il mio destino? a te devo riporre ogni speranza?* il freddo ferro accarezza, freddo come la sua anima,>
GIANPHER freddo come quell'infinito lago nigro che l'isola circonda. Lento il passo, fermo e deciso, verso le scale a guadagnar la stanza si indirizza , pensa *sarà così, ne son certo, quando sarà la lama parlerà per me* sparisce sulle scale.

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latis
00giovedì 8 gennaio 2009 09:37
Ho letto le role... ma devo ponderare..... mi scuso per l'attesa
Gianpher
00domenica 8 febbraio 2009 18:36
//Lungi da mè l'idea di pressare la richiesta di skill, ma mi chiedevo se dovevo considerarla bocciata o approvata.
Grazie per la pazienza. [SM=g7535]
Gianpher E.Melk
Gianpher
00martedì 10 marzo 2009 18:33
//UP [SM=g7574] Grazie.
latis
00giovedì 12 marzo 2009 15:47
scusa per l'attesa ^_^

skill sangue freddo liv 1: APPROVATA
Gianpher
00lunedì 10 gennaio 2011 08:59
Gianpher E.Melk - Karma 17900 -

//Salve, si richiede avanzamento skill Sangue Freddo a Liv.III

Grazie
Valstaf
00lunedì 10 gennaio 2011 13:08


SKILL SANGUE FREDDO LIV. III APPROVATA


PREGO CHI DI DOVERE DI AGGIORNARE LA SCHEDA.
Gianpher
00domenica 10 aprile 2011 23:42
//Salve, dalla mia scheda di gioco è sparita l'abilità di Clan: Sangue Freddo Liv.III. E' possibile riaggiornare? Ringrazio anticipatamente.
Valstaf
00lunedì 11 aprile 2011 11:56
//Anche a te.. [SM=g8909] [SM=g8909] non sei il primo che lo dice..

ok. avverto chi di dovere. io non ho modo di fartelo.per adesso puoi mettercela tu tra le note il prima possibile ti faccio riaggiornare la scheda.













Gianpher
00martedì 26 luglio 2011 23:41
Persiste il problema skill di clan in scheda, mi ritrovo Gianpher con un BERSERKER LIV.03 [SM=g8122] a fronte di un SANGUE FREDDO LIV.03.
Sarebbe possibile modificare?
Grazie
Rowan.16
00mercoledì 27 luglio 2011 11:16
Scheda aggiornata
La prossima volta è sufficiente mandarmi una missiva [SM=g7566]
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