ILYTH_

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Ghadia
00mercoledì 16 dicembre 2009 14:33
Nome completo: Ilyth Nhildja

Clan di appartenenza: Drow Puri

Carica di Clan:ILHARESS..... (Matrona nominata direttamente da Lolth, il suo potere e’ totale e non contestabile)

Allineamento: Legale Malvagio

Punti Karma: 27195

BG:

Prologo:
Notte senza stelle, nuvole che si rincorrevano nel cielo sospinte da un vento di bufera, una debole candela tremolante in un angolo, gettava ombre lunghe nella stanza riccamente arredata, arazzi alle pareti e preziosi oggetti ad abbellirla. Una femmina, stesa nel letto, una donna che le stringeva la mano. Sudore che grondava dal volto e grida di straziante dolore coronate da un pianto ringhiante con cui salutò il mondo uscendo dal profondo ventre color dell’ebano della madre. *Una femmina, Finalmente una femmina, la prima femmina della nostra casata* gridarono le donne accorrendo a riempire la stanza con i loro corpi, la attendevano da molto dopo tre dolorosi parti che avevano dato alla luce solo maschi, il terzo sacrificato a Lolth, sgozzato prima di compiere un giorno di vita. Figlia di una Yatthtallar da crescere fra le braccia di Loth, ai piedi della statua del tempio che la raffigurava nella sua pienezza e crudeltà: orribile e maestoso ragno nella sua parte inferiore e fantastica Jalil dal dorso in su.
Una risata che esce dalle scure labbra della Madre, nessuna carezza mentre la lascia senza prenderla fra le braccia. *Che sia cresciuta come si deve, che sia iniziata ai sentieri della Dea Ragno* parole dure mentre gli occhi rosa si posano su un corpo raggomitolato in un angolo, la luna con il suo crudele occhio rosso lo illumina mentre lui digrigna i denti, lei gli porterà via tutto, lui doveva essere l’erede se la femmina non fosse arrivata.
Poi in un attimo buio, grida e trambusto e in un angolo della stanza la culla vuota e lui ancora raggomitolato nel suo angolo digrignando i denti ma sorridendo di nascosto…ora tutto sarà suo.

Storia:
Passo elegante e sinuoso, portamento eretto e deciso, i bianchi capelli che sfiorano le natiche, il sorriso vendicativo dipinto sulle labbra rosse. Spicca la pelle nera come roccia vulcanica, morbida come seta mentre il vento accompagna i suoi passi vittoriosi avvolta in quel mantello che sin da bambina le hanno fatto indossare seguita da una nera ombra grondante sangue…
Colta, studiosa Ilyth, cresciuta da una famiglia adorante, cullata da loro così strani, così diversi, nessuno che le somigliasse..e poi il loro odore, così forte, così fastidioso, la loro pelle chiara, i loro occhi scuri, i loro capelli color del grano. Ed infine venne il giorno della ribellione, troppe differenze li dividevano, troppe domande inespresse, troppe risposte negate. Giorni e notti passate a studiare, ad acquisire conoscenze che loro non le sapevano dare ma che non le davano le risposte che nel suo animo irato avvampavano come tizzoni ardenti. Loro dormivano mentre lei non lo faceva, loro invecchiavano mentre lei cresceva, splendida creatura, donna dal corpo meravigliosamente cesellato e nero come l’onice.
E alla fine dopo troppe liti lui parlò, quell’uomo mite , colui che la aveva accolta come un padre, le raccontò la sua storia, di una notte spazzata dal vento, di un bussare frenetico, di nere dita sottili che la posarono fra le sue braccia ordinando *Tenetela nascosta e proteggetela, non ditele mai chi lei sia, è la figlia della Yatthtallar, l'erede del casato Nhildja, la chiamerete Ilyth e se volete salva la vita non parlerete mai o la furia di Lolth si abbatterà su di voi e sulla vostra famiglia* per poi andarsene lasciandole solo quella pesante cappa nella quale prima lui era avvolto, occhi rossi che si persero nella notte e che non fecero mai ritorno.
Confusione mista a odio crebbe nel suo spirito dopo tali rivelazioni, alla ricerca di solitudine uscendo di notte sotto la luna avvolta in quella cappa che ora sentiva più sua , piwafwi lo aveva chiamato il padre adottivo spiegandole la necessità di coprirsi durante il giorno, di coprire quelle nere e tornite carni dal bacio del sole, accecante e fastidioso. Alla ricerca della sua origine, alla ricerca del suo vero essere di ciò che si nascondeva nelle oscure profondità della sua anima, figlia di una somma sacerdotessa della Dea Ragno che lei non conosceva ma che ora il suo cuore bramava impaurito. E poi una notte successe, in riva al lago, un luccicare dietro un albero, i suoi sensi improvvisamente all'erta, la luna che si rifletteva su una lama e lei li abbandonò, abbandonò senza un saluto coloro che la avevano accolta dopo quell’incontro.
Qualcuno avvolto in una nera cappa simile alla sua, seduto a lucidare una scimitarra. Due occhi rossi che si volsero verso di lei, due occhi rossi incastonati in un diamante di nera perfezione, un volto troppo simile al suo, il primo della sua razza che ella avesse mai visto, venuto dal nulla. Una sensazione di desiderio immediata che sgorga dallo stomaco mentre un'espressione superba e altera si dipinse sul suo volto. Una sola parola dalle labbra di lui *Aluvè* e un mondo che si schiuse aprendo davanti a lei scuri petali di passione. Lui solo si alzò in piedi abbassandosi il cappuccio, lei immobile come una statua di ossidiana sul suo piedistallo nessuna parola. Solo desiderio fremente di possedere quel corpo, di toccare quelle carni, di fare suo quel misero maschio e così fu, la notte passò in un baleno di attimi e desideri saziati, di carni da mordere e assaporare...e da quell’istante lui fu suo, umile schiavo della femmina, essere superiore che aveva piegato la sua volontà di maschio. Odio e sprezzo nei suoi confronti mitigati solo da folle desiderio appagato.
Le insegnò a scoprire chi era, lei gli disse il suo nome e lui la riconobbe come figlia della stessa casata a cui lui apparteneva, figlia della Yatthtallar che comandava i riti di Lolth prima che tutto cadesse nell'oblio per colpa di quel figlio degenere che ora regnava al posto della madre. La disprezzava ma non poteva esimersi, era un misero figlio delle tenebre a cui lei era per nascita superiore, le insegnò la loro lingua e le loro costumanze mentre lei cresceva al centro dell'attenzione, viziata e pretenziosa certa e sicura della sua posizione, la parlò di Lolth e accese una scintilla nel suo cuore una scintilla di odio e prevaricazione, piantò il seme della vendetta che si sarebbe consumata contro chi le aveva tolto ciò che era suo.
Le insegnò la sua posizione di superiore, di femmina che nella società matriarcale domina incontrastata, le raccontò che ai maschi della loro razza venivano lasciate solo due scelte. E lei lo rese schiavo, fisicamente e mentalmente schiavo di lei e del suo corpo ed infine lo rese strumento della sua vendetta dopo essersi stancata di quel giocattolino usato solo per per puro piacere.
Odio che cresce, diffidenza che cammina al suo fianco, occhi rossi che osservano gli inferiori con sprezzo ora che ha fatto ciò che doveva, ora che lui è dobluth, un rinnegato fedele solo alla matrona che non esiste più, morta, non uccisa da una figlia ma da n misero jaluk senza onore.
A notte tarda è scesa nei cunicoli, nell’Underdark, un fiume rombava in lontananza riempiendole l’udito, non portava luci con sé, non le servivano, i suoi occhi fendevano la tenebra mentre i suoi sensi si acuivano, udiva lo zampettare dei ragni, quegli animali che spesso trovava intorno a sé e lui fedele sargtlin ilithyrri (//guerriero drow) che la seguiva senza far rumore con le scimitarre pronte a spargere quel sangue che il suo cuore bramava.
*Aluve Fratello* aveva sibilato posata sullo stipite della porta di quella sala sfarzosa *Sono tornata..sono venuta a prendermi ciò che è mio di diritto*. Avidità nei suoi occhi *Voglio la mia la ricchezza, voglio il potere che mi spetta, voglio il controllo di ciò che è mio per diritto di nascita, se ciò avviene a costo della vita di qualcun altro tanto meglio. Tu sai chi sono...mi riconosci , mi dicono che sia uguale a mia madre sono Ilyth, colei che hai strappato dalla sua culla, colei che ora ti strapperà ciò che hai...*.
Poco della casata restava, le guerre intestine avevano distrutto anche il nome e le vestigia e quel debole si era accoppiato con una femmina umana, una rivill dalle bionde chiome sfornando dal suo ventre orridi incroci. E fu la fine, lui, il suo guerriero, la sua marionetta, si abbattè su di loro come una furia, li falciò con le sue lame mentre lei assisa su uno sgabello osservava la scena ridendo soddisfatta mentre il sangue che scorreva raggiungeva i suoi piedi lordandoli. Un solo agile balzo per scendere a terra, ormai era tutto finito ed ella ordinò il fuoco che distrusse quella dimora nei cunicoli che cancellò quella casata per sempre, ormai non esisteva più nulla di degno.
Lei non aveva bisogno di sporcarsi le mani nel sangue dei traditori, lei era la mente che guidava il braccio di quel drow che la seguì nei suoi pellegrinaggi fra i cunicoli mentre lei lo usava e adorava il suo corpo senza sapere che in realtà era il secondogenito della Yatthtallar, di sua madre, suo fratello. Quel corpo irrobustito dal continuo allenamento fisico, quel corpo segnato di cicatrici che le infondeva sensazioni di cupidigia. Passarono molte lune vagando nei cunicoli, si fermarono infine in un tempio dove si fece riconoscere come figlia di sua Madre e dove venne istruita al culto di Lolth divenendone sacerdotessa fremente e crudele..
Non vi era misericordia nelle sue azioni, Lolth era spietata e non ammetteva che la vendetta, i fallimenti in cui lei incorreva non erano altro che punizioni che la Dea comminava ai suoi figli stolti. Si fermò alcuni anni e divenne somma sacerdotessa, Yatthtallar come era suo diritto di nascita, diritto negato e ora riconquistato, studiando il culto in tutte le sue forme senza mai dimenticare la sua passione per quel maschio che continuava nell'ombra a rimanere al suo fianco baciandola negli angoli e carezzandola nella notte.
Sino al momento in cui quegli esseri di luce non invasero i loro cunicoli aiutati dai barbari duergan (//nani) e da un manipoli di odiosi rivill che li presero alle spalle, con l'imbroglio di un rinnegato che li condusse sino al centro della loro cittadina che venne rasa al suolo.
Solo lei sopravvisse a quella ecatombe, la casata che la aveva accolta distrutta, il tempio della sua dea raso al suolo, anche lui morì proteggendola e aiutandola a fuggire ma la lasciò sola a vagare nel buio dell'Underdark sino a quando in una notte senza luna giunse in un luogo putrido e fangoso che sapeva di morte, si immerse nel buio di quel bosco costeggiando un lago.
Luci di una città in lontananza, nebbia che saliva e la avvolgeva in una morbida carezza..alla ricerca di una dimora drow, sospinta da una sensazione di conoscenza infusa dalla sua Dea Ragno che gridava nella sua mente “Sacerdotessa sei giunta...Sei giunta..fatti avanti”




DESCRIZIONE FISICA

Fisico esile e tornito, leggiadra nel passo e malvagia nella mente, sottile come un giunco delicato, crudele vendicatrice.. Lunghi capelli bianchi che sfiorano le terga, occhi di un rosa pallido pungenti che scrutano le profondità dell'animo altrui e che diventano rossi quando si infuria.

Capelli: Bianchi

Occhi: Rosa pallido

Altezza: 1,50

Peso: 35 kg




Età:

oltre 18.000: veterano(LIVELLO 2)


Caratteristiche di razza:


COLORE]#DC010F[=COLORE]Età:
Superiore a 18000 : veterano (LIVELLO 3)



Caratteristiche di razza:


Metri percorribili in un round: 7 (veterano)
Forza: -1
Resistenza: 1 (0 DI PARTENZA + 1 STEP DI SKILL ACQUISITO)
Agilità: +2
Sensi sviluppati: Udito, Vista, Olfatto (giovane, adulto, veterano)
Bonus taglia: 0 (giovane, adulto, veterano)


Capacità singolari:

Bonus:

- RESISTENZA MAGICA: LIVELLO 3 30 % possibilità di resistere
- INFRAVISIONE: LIVELLO 3 visibilità 20 metri
- PASSO SILENTE
- MUOVERSI NELL’OSCURITA’
- ARACNOFONIA

Malus:

- ODIO ATAVICO
- VISTA SENSIBILE
- UDITO SENSIBILE
- AMBIZIONE
- DIFFICOLTÀ A COMPRENDERE LA DIVERSITà
- PERDITA DI AGILITÀ E VELOCITÀ PER USO DI ARMI PESANTI

Incanti di razza:

- FUOCO FATUO:
- GLOBO DI TENEBRA
- MOVIMENTI DEL RAGNO
- RAGNATELA

- FUOCO FATUO:

DROW VETERANO (Superiore a 18000 P/K): Il drow, avendo acquisito capacità magiche maturate col tempo, riesce ad eseguire gli incanti con minor concentrazione (un turno in meno) a patto di non venire minimamente disturbato. Può comunque scegliere di eseguire le magie nei turni stabiliti, resistendo a distrazioni quali agenti atmosferici, rumori, fracasso...
LIVELLO 3: massimo tre bersagli, distanza 15 metri. Concentrazione 1 round, durata 5 round L'azione è sempre comunque sotto giudizio del Master (insindacabile) il quale può renderla nulla per cause e/o eventi esterni o inerenti all'azione stessa. Costo: 25 punti mente


- GLOBO DI TENEBRA

DROW VETERANO (Superiore a 18000 P/K): Il drow, avendo acquisito capacità magiche maturate col tempo, riesce ad eseguire gli incanti con minor concentrazione [dunque in 1 turno] a patto di non venire disturbato. Può comunque scegliere di eseguire le magie nei turni stabiliti, resistendo a distrazioni quali agenti atmosferici, rumori, fracasso...(SKILL valida solo di NOTTE PER I PURI)

La zona di oscurità può essere creata fino a 15m di distanza dal drow che lo lancia [dimensione zona di tenebra in ambienti chiusi 9x9m], dura 5 turni, altresì possono essere creati globi di tenebra [sempre di 3m di diametro ciascuno] su bersagli multipli fino ad un massimo di tre bersagli. L'azione è sempre comunque sotto giudizio del Master (insindacabile) il quale può renderla nulla per cause o/e eventi esterni o inerenti all'azione stessa. Costo: 20 punti mente

- MOVIMENTI DEL RAGNO

DROW VETERANO (Superiore a 18000 P/K): il drow, avendo ormai maturato nel tempo e affinato con l’esperienza la propria dote, con 1 turno di concentrazione, grazie alle sue doti di magia innata proprie di razza, riesce ad utilizzare i "Movimenti del Ragno" per 5 round.

LIVELLO 3: Concentrazione 1 round, durata 5 round Costo: 25 punti mente

- RAGNATELA

DROW VETERANO (Superiore a 18000 P/K): il drow riesce a tendere una ragnatela in un raggio di 15 metri in tutte le direzioni [dimensione della ragnatela 9x9m] da dove si trova, dopo essersi concentrato per 1 turno. Altresì può creare una sorta di bozzolo imprigionante su di un massimo di tre bersagli. Durata della ragnatela, fino a quando non viene distrutta. Costo: 30 punti mente e 1 turno di riposo necessario dopo l’incanto.


Skill:

Conoscenze religiose liv.1
Diplomazia liv. 1
Sotterfugio liv.2
Volontà ferrea liv.3
Resistenza liv. 1
potenza 0 (da -1 + uno step da skill)
esperienza armi da guerra leggere liv 1

Equipaggiamento:

- Piwafwi:Sia i Drow Puri che i Drow Rinnegati di giorno devono indossare un mantello speciale di nome Piwafwi, senza di esso i Drow bruceranno alla luce, in qualsiasi luogo si trovino. Tale mantello gli viene consegnato alla nascita.Il manufatto è in grado non solo di non far penetrare i raggi luminosi, ma anche di non permettere al calore corporeo di fuoriuscire, rendendo il drow invisibile alla Infravisione.
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