MIDRYAH

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MidryahWhiterun
00mercoledì 16 dicembre 2015 12:03
Aspetto:
Occhi: Azzurro intenso
Capelli: Castano scuro
Altezza: 1,55
Peso: 49 kg
Segni particoli: tatuaggio, uno, spalla destra.

Oggetti: Un ciondolo semplice in metallo con rune incise sopra.

Allineamento: caotico buono

Lingue: Norreno e Francese

Karma: 265


Bg Midryah

Sono nata in una cittadina delle coste Nord della Francia, Rouen, un posto dove c'erano già i biondi normanni. Persone alte, che parlavano una lingua stranissima. Suoni duri, li sentivo spesso ridere...ma non ridevano di cose che a me facevano ridere, soprattutto perchè prendevano in giro ragazzini o infastidivano giovinette.
Io sono nata da un'unione di quelle non volute, qualcosa che ho capito molto tempo dopo ma in tutto questo l'affetto è sempre mancato del tutto da parte di mia madre. Mi odiava. Penso che ogni volta che mi guardava negli occhi vedesse mio padre e per questo provasse disgusto. Per fortuna ho sempre potuto contare su una forma di amore più antica, per la mia cara nonna. Una ragazzina esile, dai lineamenti aggraziati ma dagli occhi color del ghiaccio e la pelle chiara come quella dei nordici. Li guardavo da lontano quando arrivavano in primavera. Tutti avevano tanta paura di loro, ma io sentivo qualcosa di affine e rivedevo quel blu nei miei stessi occhi. Sarà per questo che mio padre mi riconobbe. Un uomo alto, massiccio, con una barba lunga e ispida intrecciata ai lati. Di lui avevo paura e per questo abbracciai mia nonna per l'ultima volta prima di salire su una di quelle navi dai drakkar spaventosamente belli e partii alle volte di una cittadina chiamata Sigtuna.

Un luogo tremendo eppure così vicino al mio animo che mai avrei creduto possibile potesse diventare la mia seconda casa nonostante i primi tempi furono durissimi, segnati da quel clima rigido a cui non ero esattamente abituata e a quella lingua che fui costretta ad imparare per evitare di sposarmi a dodici anni per incomprensioni linguistiche.
Certo non c'è esattamente l'affetto di cui una bambina ha bisogno per crescere felice, ma Hildegard la moglie di mio padre non era una donna poi così cattiva e con l'aiuto dei miei tre fratellastri ho imparato una grande prima lezione di vita. Che prendere busse gratuite non è mai divertente e che se fai gli occhi dolci a papà anche se sei una figlia illegittima ne buscheranno sempre di più i tuoi fratelli rispetto a te. Nel tempo imparai a fare dei miei guai un'arte, simulando emozioni che non provavo e cercando in ogni modo di arruffianarmi mio padre per evitare di prender botte in più. Questo non significa che non mi sia presa la mia dose!
Credo di aver condotto una vita tranquilla almeno fino a quando non attirai le attenzioni dello Jarl che mi volle al suo servizio a soli dodici anni.Servivo la sua famiglia, i suoi figli e la sua sposa e soprattutto passavo molto tempo con le sue figlie.
Detestavo quella vita con tutta me stessa, bramando la libertà almeno nei sogni, ma sapevo fingere bene e per questo me la sono sempre cavata celando le informazioni che magari potevano essere rischiose nella mia posizione e sì...facendomi piacere cose che mi causavano il vomito appena chiusa la porta dietro le spalle, ma si tratta di sopravvivenza e soprattutto di non volersi mai e poi mai arrendere alla vita che gli Dei scelgono per te.
Devo la mia vita a Silghird, la figlia dello Jarl che mi rese una donna libera. Mi donò alcune vesti nuove e un monile di protezione che porto sempre con me. Qualcosa di poco valore economico, ma sicuramente un simbolo importante nella mia breve esistenza.
Avevo un amico, anche lui al servizio dello Jarl. Gli volevo così bene a Uldorf, ma poi partì con gli altri e quello è stato l'unico amico avuto e l'unico che vorrei tanto ritrovare. Rimase in uno degli insediamenti norreni a quanto ne so, ma di lui non ho avuto più notizie. Ho deciso che la prima cosa che voglio fare è ritrovarlo. Mi hanno parlato di un'Isola avvolta dalle Nebbia. Che sia li, Uldorf?




Sotterfugio (3 livelli) 
il possessore di questa skill è dotato di un grande carisma e di molta sagacia, è in grado di modificare l’impostazione della propria voce e i manierismi soliti per indurre uno o più interlocutori in inganno. Nel caso gli interlocutori avessero la skill “empatia” si comparerebbero i livelli delle skill, in caso di parità il tentativo di inganno viene scoperto. 

LIVELLO 1: a questo livello il possessore della skill è all’inizio dell’apprendimento dell’arte dell’imbroglio, riuscendo ad ingannare una o più persona semplicemente occultando il proprio stato d’animo o nascondendo qualche informazione senza darlo a vedere. 


Vorrei richiedere questa skill se possibile. Ho cercato di giustificarla nel bg stesso anche se non so se è sufficiente o comunque adeguata all'impostazione che ho scelto.
adhier
00lunedì 21 dicembre 2015 20:14
Allor, descrivi bene la skill, ti sei impegnata parecchio e si vede, ma mi piacerebbe leggere qualcosa su Midryah, leggere qualche vicenda in più che caratterizzi maggiormente il tuo pg come mai ha come allineamento il Caotico Buono rispetto ad altri, un pò più di approfondimento ecco.

Per il momento e solo per il momento:

BG NON APPROVATO
MidryahWhiterun
00mercoledì 30 dicembre 2015 11:03
Aspetto:
Occhi: Azzurro intenso
Capelli: Castano scuro
Altezza: 1,55
Peso: 49 kg
Segni particolari: tatuaggio di un lupo, spalla destra.
Oggetti: Un ciondolo semplice in metallo con rune incise sopra.
Allineamento: caotico buono
Lingue: Norreno e Francese

Sono nata in una cittadina delle coste Nord della Francia, Rouen, un posto dove c'erano già i biondi normanni, uomini enormi, con folte barbe, occhi gelidi e penetranti... uomini in grado di terrorizzare donne e bambini con la loro strana e incomprensibile lingua. Suoni duri, li sentivo spesso ridere...ma non ridevano di cose che a me facevano ridere, soprattutto perchè prendevano in giro ragazzini o infastidivano giovinette e donne. 
Io sono nata da un'unione di quelle non volute, qualcosa che ho capito molto tempo dopo ma in tutto questo l'affetto è sempre mancato del tutto da parte di mia madre. Mi odiava. Penso che ogni volta che mi guardava negli occhi vedesse mio padre e per questo provasse disgusto. I suoi erano grandi occhi da donna francese, meravigliosi e castani, i miei le gelide acque del nord. Le bastava davvero poco per ricordarle mio padre. Per fortuna ho sempre potuto contare su una forma di amore più antica, per la mia cara nonna. Una ragazzina esile, dai lineamenti aggraziati ma dagli occhi color del ghiaccio e la pelle chiara come quella dei nordici. Li guardavo da lontano quando arrivavano in primavera. Tutti avevano tanta paura di loro, ma io sentivo qualcosa di affine e rivedevo quel blu nei miei stessi occhi. Sarà per questo che mio padre mi riconobbe. Un uomo alto, massiccio, con una barba lunga e ispida intrecciata ai lati. Di lui avevo paura e per questo abbracciai mia nonna per l'ultima volta prima di salire su una di quelle navi dai drakkar spaventosamente belli e partii alle volte di una cittadina chiamata Sigtuna. 

Un luogo tremendo eppure così vicino al mio animo che mai avrei creduto possibile potesse diventare la mia seconda casa nonostante i primi tempi furono durissimi, segnati da quel clima rigido a cui non ero esattamente abituata e a quella lingua che fui costretta ad imparare per evitare di sposarmi a dodici anni per incomprensioni linguistiche. 
Certo non c'è esattamente l'affetto di cui una bambina ha bisogno per crescere felice, ma Hildegard la moglie di mio padre non era una donna poi così cattiva e con l'aiuto dei miei tre fratellastri ho imparato una grande prima lezione di vita. Che prendere busse gratuite non è mai divertente e che se fai gli occhi dolci a papà anche se sei una figlia illegittima ne buscheranno sempre di più i tuoi fratelli rispetto a te. Nel tempo imparai a fare dei miei guai un'arte, simulando emozioni che non provavo e cercando in ogni modo di arruffianarmi mio padre per evitare di prender botte in più. Questo non significa che non mi sia presa la mia dose!La prendevo soprattutto perchè spesso mentivo e ogni tanto se ne accorgevano. Se ne accorgevano quando capivano che erano scuse per difendere i miei fratelli. Ricordo ancora i bei gioielli che mi sventolava davanti mio padre per farmi parlare, ma io non dicevo mai niente. Insomma non sempre sono stata così cattiva da cercare di salvare me stessa, ogni tanto, quando loro erano gentili con me, le prendevo al posto loro e non accettavo nessun tipo di corruzione anche se quei gioielli erano tremendamente belli e scintillanti per una mocciosetta della mia età!

Credo di aver condotto una vita tranquilla almeno fino a quando non attirai le attenzioni dello Jarl che mi volle al suo servizio a soli dodici anni.Servivo la sua famiglia, i suoi figli e la sua sposa e soprattutto passavo molto tempo con le sue figlie. Se c'era una cosa che detestavo fra le tante era la devozione a quello Jarl. Un uomo incredibilmente avaro, tradizionalista e troppo sciocco per accorgersi del valore di alcuni dei suoi uomini, un po' come Uldorf. Un guerriero giovane ma abile, con un gran desiderio di scoprire cosa ci fosse Oltre i confini del mondo e delle acque, ma di certo incapace di venir meno agli ordini. Io trasgredivo per inclinazione e indole e lui mi diceva sempre che dovevo stare attenta perchè un giorno il mio bisogno di libertà sarebbe stata la mia condanna, così come quel desiderio malato di diventare come alcune donne guerriero anche loro a servizio di Jarl Vynnil.
Detestavo quella vita con tutta me stessa, bramando la libertà almeno nei sogni, ma sapevo fingere bene e per questo me la sono sempre cavata celando le informazioni che magari potevano essere rischiose nella mia posizione e sì...facendomi piacere cose che mi causavano il vomito appena chiusa la porta dietro le spalle, ma si tratta di sopravvivenza e soprattutto di non volersi mai e poi mai arrendere alla vita che gli Dei scelgono per te.
Un giorno durante i festeggiamenti di primavera, ricordo una scena in particolare. Una mia amica era stata sovrastata da due uomini. Io non capivo cosa le stessero facendo, avevo tredici anni e nonostante tutto quello che avevo visto mi ritenevo ancora incapace di giudicare certi atti. Io sapevo soltanto che gridava e questo è stato sufficiente per farmi muovere. L'ho fatto in maniera sciocca, certo. Ho provato davvero ad aiutarla e ho lanciato sassi contro quei due orsi. Uno l'ho preso in testa, l'altro ha lasciò lei per inseguire me. Ho corso tanto nel bosco, tutti ridevano, gridavano, facevano quel che dovevano per onorare la primavera, ma io non volevo niente di quel che è successo o che presumo sia accaduto. Ricordo quegli occhi scuri e pentranti che mi fissavano, un sorriso che non prometteva nulla di buono e un gran mal di testa qualche ora dopo. Mi ritrovò la mia amica Helga. Ero svenuta e nonostante la sua faccia preoccupata e un livido alla tempia, mi abbracciò forte e mi disse che quello che avevo fatto per lei non l'avrebbe mai dimenticato. Fuggi qualche mese dopo e l'aiutai anche in questo perchè l'unica cosa che mi viene bene è mentire se c'è da aiutare qualcuno. Non augurerei mai a nessuno il destino a me riservato e tanto meno il male che mi è stato fatto. Lei si era innamorata di un uomo e voleva stare con lui, queste sono cose rare e cose che si possono fare soltanto lontano dalla casa dello Jarl.
Io invece devo la mia vita a Silghird, la figlia dello Jarl che mi rese una donna libera. Mi donò alcune vesti nuove e un monile di protezione che porto sempre con me. Qualcosa di poco valore economico, ma sicuramente un simbolo importante nella mia breve esistenza. 
In sostanza sono una donna libera, che non ama troppo le regole e le imposizioni ma che cerca di agire sempre per il giusto. Mi sforzo ogni giorno di combattere contro il desiderio delle offerte facili, perchè mi hanno detto spesso che sono tanto carina e temo di finire col crederci e di ritrovarmi anche peggio di come sono vissuta fino ad ora. Una sfida degli Dei. Silenziosa e gravosa per me, ma l'accetto con grande onore e quando serve celo ciò che provo al prossimo e mi fingo qualcuno che non sono, questo sempre perché non sono in grado di seguire le imposizioni del prossimo a meno che non si tratti di fare il bene di un gruppo.
Avevo un amico, anche lui al servizio dello Jarl. Ci tatuammo il medesimo disegno. Un lupo. La nostra fedeltà l'uno verso l'altra e la mia totale libertà verso il mondo. Un segno per la vita. Volevo così bene a Uldorf, ma poi partì con gli altri e quello è stato l'unico amico avuto oltre Helga e l'unico che vorrei tanto ritrovare. Rimase in uno degli insediamenti norreni a quanto ne so, ma di lui non ho avuto più notizie. Ho deciso che la prima cosa che voglio fare è ritrovarlo. Mi hanno parlato di un'Isola avvolta dalle Nebbia. Che sia li, Uldorf? 

Sotterfugio (3 livelli)  
il possessore di questa skill è dotato di un grande carisma e di molta sagacia, è in grado di modificare l’impostazione della propria voce e i manierismi soliti per indurre uno o più interlocutori in inganno. Nel caso gli interlocutori avessero la skill “empatia” si comparerebbero i livelli delle skill, in caso di parità il tentativo di inganno viene scoperto.  

LIVELLO 1: a questo livello il possessore della skill è all’inizio dell’apprendimento dell’arte dell’imbroglio, riuscendo ad ingannare una o più persona semplicemente occultando il proprio stato d’animo o nascondendo qualche informazione senza darlo a vedere.  


Vorrei richiedere questa skill se possibile. Ho cercato di giustificarla nel bg stesso anche se non so se è sufficiente o comunque adeguata all'impostazione che ho scelto.
adhier
00mercoledì 30 dicembre 2015 13:26
Adesso è perfetto! [SM=g8920]

BG APPROVATO
DESCRIZIONE FISICA PRESENTE
ALLINEAMENTO CAOTICO BUONO APPROVATO
LINGUE PARLATE NORRENO E FRANCESE
SKILL SOTTERFUGIO LIV. I APPROVATA
TERRA DI PROVENIENZA: NORD DELLA FRANCIA (censirsi al clan nordico)
OGGETTI DA BG: Un ciondolo semplice in metallo


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