Okthar

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Eru Illuvatar
00domenica 18 maggio 2008 19:42
Okthar
Vorrei fare richiesta per il Clan Nordico:

Okthar (nome completo: Okthar MacAsh) è irlandese, nato da madre irlandese e padre scozzese e presenta sia nei tratti fisici, sia nel carattere molti elementi caratteristici dei popoli del Nord. Inoltre prima di giungere ad Avalon è sempre vissuto tra le popolazioni nordiche, in Irlanda, Gran Bretagna, ed Europa Continentale, vivendo tra quelle genti come uno di loro.

BG APPROVATO

NOME: OKTHAR

RAZZA: UMANA

ALLINEAMENTO: CAOTICO/BUONO

BACKROUND (ORIGINI E STORIA) : isoladiavalon.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

Prima di chiedere la skill (che cmq sarà sangue Freddo), attendo di essere ammesso nel clan.

Tristalia.@
00lunedì 19 maggio 2008 13:33
Benvenuto nel clan nordico! [SM=g7566]

Attendo la richiesta skill di clan, per ora buon gioco!!!

[SM=g7576]
Eru Illuvatar
00lunedì 18 luglio 2011 12:01
Richiesta Skill
Salve, dopo tempo immemorabile faccio la mia richiesta...

Sangue Freddo (L.1)
ecco il link della giocata di riferimento: (http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9856233&)

Aspetto Notizie^^

Rowan.16
00lunedì 18 luglio 2011 12:42
Ciao!
Bella role, e la parte della skill riguardante la fermezza d'intenti va bene, tuttavia ti chiederei una role in cui viene fuori anche un'altra caratteristica molto importante della skill, ossia l'imperscrutabilità dei sentimenti del nordico, cosa che si riflette un pò in tutto il modo di vivere del nordico. Quindi mi raccomando alle descrizioni dettagliate del viso soprattutto!

Ps: Ti consiglio in ogni caso di conservarti questa role nel caso dovesse venirti in mente di apprendere la skill Volontà ferrea, perché questa role andrebbe benissimo [SM=g7554]
Eru Illuvatar
00venerdì 22 luglio 2011 09:04
Richiesta Skill: Sangue Freddo
Ciao ancora! [SM=g8119]

Posto qui direttamente la giocata che (spero) dovrebbe valermi la skill, essendo al momento presente solo sul forum di congrega.
Non disperate (ovvero iniziate a farlo), perché nel caso non fosse sufficiente, ne ho già altre pronte con cui poter tentare... [SM=g8137]



Registrazione:

SPELDIDA COME OGNI NOTTE LA FORESTA DI LUCE, SELENE REGALA META DELLA SUA FACCIA ALLE TERRESTRI CREATURE, ARGENTEO IL DI LEI BAGLIORE , SOFFICE CHE TOCCA E CAREZZA L'ISOLA DELLE MELE COME UNA MANO MATERNA, PROTRETTRICE, MUSA PER ARTISTI E POETI, COMPAGNA D'INNAMORATI E FARO ACCESO PER I PROTETTORI DELLA FORESTA, GLI OCCHI DELLA NATURA, ARMA PER L'EQUILIBRIO.ELWING E OKTHAR SONO NEL FOLTO, NEL CUORE STESSO DELLA FORESTA DI LUCE, QUEL CUORE VERDE CHE SEMPRE PUPPULA DI VITA E MAGIA, LUCCIOLE ILLUMINANO GLI ALTRI ARBUSTI, COME PICCOLE LANTERNE DI MAGIE,POTREBBE ESSERCI QUALCHE FATINA TRA DI ESSE COME QUALCHE FOLLETTO, L'ODORE CHE SI PUO SENTIRE E' INTENSO DOLCE,MISTO AD ODORI DI FIORI, ERBA UMIDA E RUGIADA.FORSE TORNANO I DUE PROTETTORI QUESTA SERA, TORNANO A RINSALDARE QUEL GIURAMENTO CHE UN PO DI LUNE FA HANNO FATTO DI FRONTE ALLA STESSA.I SENTIERI SEGRETI CHE CONDUCONO AL CAMPO SEMBRANO ESSERE COME OCCULTATI, MA NON DALLE FOGLIE, NON DAGLI ALBERI, NON DAI CESPUGLI MA DAL LORO STESSO CUORE EPPURE STRANAMENTE O PER MAGIE O PER VOLERE DELLE VERDE TORNANO AD ESSERE VISIBILI, NITIDI AI LORO OCCHI PER OCCULTARSI NUOVAMENTE IN UN SUSSEGUIRSI DI UN VIA VAI DI FLASH, COME SE LA FORESTA STESSA NON FOSSE SICURA ALMENO NON DEL TUTTO DI COLORO CHE SOLCANO IL SOTTOBOSCO IN CERCA DELL'ACCAMPAMENTO RANGER.COLORO CHE SPESSO CHIAMANO EX RANGER, MA QUESTI SEMBRANO ESSERE DIVERSI.PERCHE?


OKTHAR [Folto] Silente, colui che un tempo era Guardiano della Foresta, che si trova ora, per la prima volta dal giorno ormai lontano della sua partenza dall'Isola, a calcarne nuovamente il suolo, inoltrandosi nel cuore stesso dell'amato luogo un tempo chiamato casa. Senza posa le di lui iridi scivolano lungo i tronchi e fin sopra le alte fronde, come a volersi imprimere nuovamente ogni>>
OKTHAR >>dettaglio che al suo sguardo si presenta... Risplendendo questi nel di lui sguardo come avesse aperto gli occhi in quel momento stesso, vedendo il mondo per la prima volta, meravigliato e attonito dalle infinite forme e colori che esso offre all'ignaro viandante... Silente egli segue la donna che in direzione del campo lo guida, cercando a sua volta di mettere in pratica gli antichi >>
OKTHAR >>insegnamenti, con l'intento di produrre il minor rumore possibile, benché disturbato in tale compito dal tumulto di emozioni, pensieri e ricordi che agitano il suo animo, minacciando ad ogni istante di prorompere come un fiume in piena una volta infranti gli argini. ''Avreste dovuto bendarmi, come vi avevo invitato a fare'' Proferisce in risposta, pacato ma deciso il tono, testimone della>>
OKTHAR >>profonda convinzione delle di lui parole ''Sono vostro prigioniero... Non dimenticatelo mai!'' Indubbiamente sincero parrebbe, nel proferire tali parole, beché sia il simbolo di un Ranger quello ch'egli porta al collo - una piccola pietra nera - il simbolo dell'Ombra cui un tempo apparteneva...
OKTHAR >>profonda convinzione delle di lui parole ''Sono vostro prigioniero... Non dimenticatelo mai!'' Indubbiamente sincero parrebbe, nel proferire tali parole, beché sia il simbolo di un Ranger quello ch'egli porta al collo - una piccola pietra nera - il simbolo dell'Ombra cui un tempo apparteneva...




ELWING [folto] Cammina la Nordica,tra quelle fronde smeraldine e verdeggianti che sembrano quasi volerla avvolgere in un benigno abbraccio. Avanza lentamente,i piedi che parrebbero posarsi leggeri a terra,in un passo che sembrerebbe quasi delicato e silente .Non ha dimenticato ella come muoversi nel folto della Foresta,non ha rimosso il modo in cui interagire con la Verde Madre. E forse la Natura stessa>>
ELWING >>lo sta sentendo,lo percepisce.E' lì,su sentieri inaccessibili ai più,la stoffa candida dell'abito civile che si muove al ritmo dei passi,mentre l'intera sua snella figura baciata dalla luce della pallida Selene cercherebbe di seguire la direzione che porterebbe al Campo,affidandosi alla disposizione degli arbusti,alle conformazione della vegetazione ed al muschio sulle cortecce per cercare>>
ELWING >>di mantenere la rotta corretta.Non è sola in questo viaggio nell'intricato folto della Foresta.Il Nordico sarebbe lì,con lei,tra quelle fronde smeraldine.Lei sta mantenendo la sua promessa.Lo sta portando al campo. ''Da molto non ritornavo qui..'' Quasi un sussurro il suo,diretto a se stessa ed al compagno di viaggio.



ELWING MUOVE NEL FOLTO, SEMPRE ATTENTA NON SEMBRA AVER PERSO DIMESTICHEZZA TRA LE BRACCIA DELLA NATURA, TUTTAVIA CONOSCE BENE OGNI SINGOLO ANGOLO DI QUELLA FORESTA CHE SI ESTENDE PER LEGHE E LEGHE, E' TITUBANTE MA RIESCE COMUNQUE A MUOVERSI CON DISINVOLTURA E LA NATURA PERMETTE CHE CIO ACCADA, PERMETTE CHE LA GIOVANE DONNA DAI CAPELLI CHIARI BACIATA DALLA LUNA, COLEI CHE FU RAMINGO DEI SUOI PROTETTORI DI AVANZARE SENZA PROBLEMI OKTHAR SEGUE ELWING, GUARDA E OSSERVA OGNI MINIMA CREATURA VEGETALE VIVENTE IN QUESTO LUOGO, E FORSE LA FORESTA IN QUALCHE MODO CERCA DI DARE UN SUO CONTRIBUTO A QUESTO PICCOLO VIAGGIO CHE A BREVE LI CONDURRA' ALL'ACCAMPAMENTO , SOFFIA IL VENTO , FORTE ADESSO, PIU FORTE PRIMA GELIDO, FREDDO TAGLIENTE A SFRERZARE CONTRO LE VESTI DEI DUE EX PROTETTORI...COME SE VOLESSE IN QUALCHE MODO SCACCIARLI,PUNIRLI, MA SUBITO DOPO ECCO UNA NUOVA , SECONDA FOLATA DI VENTO, QUESTA VOLTA CALDA, INTRISA DI ODORI...LE FOGLIE DEGLI ALBERI FRUSCIANO A QUESTO STRANO VENTO, FRUSCIANO CONTORNANDO COSI LA VIA ESATTA CHE CONDURRA' AL CAMPO, COME SE IL VENTO TRAMITE IL SUO SOL MODO DI PARLARE CONDUCESSE I DUE ALLA META, ACCOMPAGNANDOLI...LA FORESTA E' INCERTA EPPURE LA MAGIA DELLA NATURA VUOLE A TUTTI COSTI AIUTARE I DUE IN QUALCHE MODO A RITROVARE SE STESSI, E' VICINO IL CAMPO, MOLTO VICINO ED ELWING DI SICURO GIUNGERA' A BREVE...


OKTHAR [pressi Campo > verso Fuoco] Non un singolo passo è compiuto con leggerezza, ora che nuovamente si trova a calcare il famigliare suolo della sua antica dimora, ove ancora risiedono color che aveva imparato a chiamare fratelli. Sempre alle spalle della donna incede, ascoltandone nuovamente la favella, in risposta della quale questa volta non indirizzerebbe verbo alcuno, rammaricandosi >>
OKTHAR >>tuttavia in cuor suo per essersi a Lei rivolto con tale durezza. Eppure egli non può fare a meno di mostrare quel sembiante, gelida maschera, dietro alla quale nasconde il tumulto delle sue emozioni e la profondità del suo turbamento... C'era stato un tempo in cui la Nordica aveva saputo trovare una breccia in quella parete di aspra pietra, capace talvolta di tramutarla con la sua sola >>
OKTHAR >>presenza da dura roccia limpida acqua, facendola sciogliere come neve al sole. La prova ch'egli si muove ad affrontare questa notte, è tuttavia forse la più dura di sempre, rafforzando così il lui fermezza e determinazione, e il proposito di non mostrare cedimento alcuno ad altrui sguardo...



ELWING [pressi Campo>verso Fuoco] La Foresta la chiama,il Campo le sussurra di tornare,di rientrare a Casa,come se quella lunga lontananza non fosse stato altro che una brevissima separazione,un temporaneo arrivederci.Ascolta le ultime parole del Nordico,rinchiudendole dentro di sè,nel proprio Cuore.Si ferma un istante,un misero attimo.Cercherebbe di guardarlo negli occhi,affondando in quelle iridi>>
ELWING >>chiare e gemelle,mentre le labbra morbide pronunciano poche parole ''Forse hai ragione..ma non riuscirei a non avere fiducia in te.'' Dolce quella voce che emerge in un sussurro,negli occhi forse un bagliore dell'antico legame che un tempo li univa come se fossero stati una cosa sola.La freddezza di lui la disarma.Riprenderebbe infine a camminare,seguirebbe il sentiero indicato dalla Natura,>
ELWING >>lasciando che le fronde si aprano davanti a loro,facendo intravedere i contorni del Campo.Quelle tende,quel Fuoco che brilla in lontananza,rompendo le Tenebre notturne.Si sente quasi commossa a quella vista,mentre lentamente prenderebbe ad avanzare verso quelle Fiamme danzanti,il Cuore pulsante dell'intero luogo.


LISIRYA (fuoco)lisy è li alla luce di quel fuoco che nonostante tutto sempre arde in questo enorme accampamento, arde incessante come simbolo indiscusso dei suoi protettori, è seduta su uno dei ceppi disposti a cerchio intorno alle fiamme, questo è il momento che piu le porta nostalgia, al fuoco non era mai sola , fino a poche lune fa, nostalgia mista a rabbia e delusione per coloro che hanno >>
LISIRYA abbandonato infrangendo un giuramento fatto difronte a quella foresta, eppure non riesce ad odiare nessuno di loro, non riesce ad aprire una caccia , non riesce a prendere questa decisione, * perdonali* direbbe in direzione di quella essenza che sente intorno a se e dentro di se, come vita come sua ragione di vita, il suo pensiero va ad Elwing,Okthar che ha visto poche lune fa, Aileen , Yoro.>>
LISIRYA perche si chiede, eppure a questi pensieri riprende coscienza e determinazione, la natura ha bisogno di un braccio armato per difender, quel braccio armato si chiamano Ranger, e difronte a tutto e tutti, fossero solo le sua braccia ad armarsi o quelle di pochi di loro, la vita per essa è disposta a dare, vestita semplicemnte con una casacca di lino chiara ,sembra una ninfa a quella luce>>
LISIRYA rossastra, figlia delle natura nella sua piu semplice apparenza, i lunghi capelli corvini , riccioli e scomposti lungo le spalle, quel vento gelido giunge anche a lei come appena dopo quello caldo , tiepido, si guarda intorno e sposta lo sguardo al sentiero segreto che conduce al campo, frsciano le foglie, non percepisce pericolo alcuno ma in qualche>>
LISIRYA modo la foresta sembra essere inrequieta, qualche gufo apre le grosse ali per sorvolare l'accampamente appollaiandolosi al lato opposto , riprende eretta postura Lisirya, Silenzio, troppo silenzio eppure nessun pericolo...si posiziona frontalmente al sentiero..cala il capo di lato come spesso fanno i cuccioli curiosi e osserva le ombre in quel punto.



OKTHAR [Folto -> Pressi Campo] Sembra quasi giocare, divertirsi la Foresta con i due Ranger che lungo le sue celate vie avanzano, ora sferzandoli con gelide raffiche di vento, seguite poi da un soffio mite e carezzevole. Forse soltanto Ella vuole mettere i due alla prova, ancora una volta, saggiando la forza della loro determinazione... Stoico l'atteggiamento del Nordico in tale frangente, >>
OKTHAR >>deciso a sopportare questa e ben più grandi prove per poter far ritorno al campo, giungendo al cospetto del Signore dei Boschi, forse ormai già conscio dell'approssimarsi dei due transfughi. Rapida giungerebbe la replica della donna, che tuttavia nulla muterebbe nell'impassibile espressione del pallido volto, o nelle sfumature del suo loquire, secco e deciso ''E perciiò cadete in un grave>>
OKTHAR >>errore.'' Replica soltanto, freddo e duro il di lui tono, proseguendo tra sé: Pregate soltanto che altri non debbano pagarne il prezzo. Difficile per la donna riconoscere in tale sembiante l'uomo di un tempo ed in esso il legame che li univa... Che il tempo e le ferite, del corpo e dall'anima, abbiano cancellato e distrutto anche quella pura scintilla?



ELWING [folto>verso campo] Avanzerebbe la Celtica Donna,lasciandosi trasportare dalla Melodia della Natura.La sente,la percepisce ancora la Voce della Verde Madre,quella Foresta che l'ha abbracciata per tanto tempo,che ha sempre avuto nel Cuore.Una Foresta che non se n'è mai andata del tutto.E sarebbe la Natura stessa quasi a volerle indicare la via da seguire,nei punti in cui i suoi sensi di Mortale>>
ELWING >>Creatura si trovano in difficoltà.E sentirebbe adesso la protesta decisa del Nordico alle proprie spalle,frasi che sembrerebbero strapparle un leggero sospiro.Prigioniero.Orribile parola.Come potrebbe ella bollarlo come tale?Impossibile.Non ci riuscirebbe nemmeno volendo forse,almeno non in quel momento. ''Non vi ho mai ritenuto un mio prigioniero.E mi fido di voi..'' Un attimo tace,per poi>>
ELWING >>aggiungere di nuovo ''Siamo vicini..''.Sì,sono quasi arrivati.Lo sente.La Foresta glielo comunicherebbe,in silenzio,parlando attraverso il sottile soffio del Vento leggero.


LISIRYA (fuoco) ancora lo sguardo di Lisirya indugia presso il sentiero segreto che dal cuore delle verde madre giunge al campo, il capo è ancora calato verso la spalla dx, come se attendesse che occhio umano capti qualcosa di insolito, sia la suo istinto animale che la sua essenza gli suggeriscono qualcosa di strano eppur per nulla pericoloso, fessurizza le palpebre osservando, e ascoltando anche con >>
LISIRYA piu attenzione possibile, c'è troppo silenzio, troppo è li in quel luogo è cosa davvero strana,(istinto animale lv3) la luce delle fiamme danzanti giocano con la di lei figura illuminando come un bolla rossastra buona parte del campo, ma quella zona del sentiero è totalmente oscura, benche la luna sia alta e limpida del cielo le ombre sembrano regnare, non sente l'esigenza di mettersi eccessivamente sulla >>
LISIRYA difensiva si fida del suo istinto, a meno che non faccia cilecca, tuttavia pero farebbe un passo in avanti, sente leggeri sussurri, chiacchiericci, che sia qualche nuovo confratello a tirargli un brutto scherzo?



ELWING [verso Fuoco]Eccolo,là in fondo,il Fuoco.Quelle Fiamme che ardono perenni in quel luogo nascosto alla vista di chi non è degno,Fuoco che danza ipnotico,fendendo le sottili spire della Tenebra notturna,donando benigno calore e splendido conforto.E' sempre stato là,in quel punto,che i Fratelli si riunivano,come se fosse il punto focale di tutto il Campo..come se da quel Fuoco tutti traessero>>
ELWING >>Energia vitale per servire al meglio l'Equilibrio e la Foresta.Continua a camminare,con leggerezza,la stoffa dell'abito candido che segue il corpo,il passo che ora si fa un poco più lento,mentre lo sguardo chiaro e felino sorvola l'intero Campo.Stringe le labbra in una leggera morsa,mentre la malinconia si insinua dentro di lei.Non credeva che quel posto le fosse mancato così tanto. ''Ci
ELWING >>siamo..'' Un sussurro,appena percepibile,che solamente il Nordico dietro di sè forse potrebbe percepire.Ed ecco che infine il Fuoco si fa più vicino,la sua aura calda inizia ad avvolgerla,illuminando la sua figura gradualmente,lasciando alla vista il compito di osservare eventuali presenti.Le iridi feline non possono fare a meno di notare quella figura seduta nei pressi delle Fiamme,una>>
ELWING >>visione che induce nella Nordica un tuffo al Cuore,mentre nel medesimo istante la mente identifica la Sorella,facendo rimbombare nella testa il nome dell'altra,come un'eco.




OKTHAR {pressi Campo ->verso Fuoco} Ignora egli che la sua compagna, non molto diversamente da lui, stia facendo ritorno al campo non in veste di Ranger, non avendo nemmeno per un istante considerato la possibilità che qualcuno dei suoi confratelli possa aver consapevolmente abbandonato la Foresta... La segue dunque, ora senza verbo alcuno proferire, spostando attorno le grigie iridi, alla luce>>
OKTHAR >>delle quali il silente luogo si popola di ombre e fantasmi. Ricordi... tanto vecchio pare l'ex ranger, benché nei fatti non lo sia, da essi rimasti quelli soltanto, ed il tempo passato scivolato come sabbia tra le dita. Fosse anche totalmente cambiato il luogo, dal momento della sua partenza, è facile per lui riportare alla memoria l'antica disposizione, quando ancora Gathor era Siggnore dei>>
OKTHAR >>Boschi ed egli compiva i suoi primi passi all'interno della foresta, guidato dalla mezzelfa che per prima lo aveva condotto al campo, al termine della sua prova. Ben diversa quell'antica notte, che tuttavia torna ora a riaffiorare nella di lui mente, non del tutto dissimile da questa, in cui giunge al campo come estraneo, in attesa del giudizio della Foresta... Ode il sussurro della >>
OKTHAR >>compagna, alla quale risponderebbe tuttavia con un rapido cenno di assenso, forse insicuro della fermezza della sua stessa voce. Rivolgendo dunque lo sguardo dinnanzi a sé, scorge anchegli una ben nota figura, e tuttavia emozione alcuna si manifesta sul di lui volto. Indurisce il suo cuore, pronto ad affrontare ciò che il destino ha in serbo per lui...




NEPHASTO [Pressi Campo | §F.Umana§] Il bagliore del Fuoco è ancora soltanto un alone soffuso nella notte che ormai avanza, poco oltre la linea degli alberi che lo sguardo grigio di Nebbia tiene sotto tiro. Giunge con il cappuccio ancora sollevato, abitudine dura a morire e quanto mai salutare per un Albino, il sudore e la fatica della perlustrazione ancora attaccati alla pelle chiara come un trofeo, >>
NEPHASTO >> come se rappresentassero il lasciapassare per una notte di meritato riposo. Alle rimostranze del Lupo che invece vorrebbe passare le ore notturne scorazzando senza sosta per il folto, magari dopo aver affondato zanne e artigli su qualche giovane preda, il Niveo Maestro risponde con una scrollata di spalle, un brivido silenzioso che correndo lungo la schiena potrebbe suggerirgli che >>
NEPHASTO >> gli istinti della sua parte animale sono vivi e in allerta, solleticati da qualcosa di nuovo che nell'aria i sensi dell'umano non possono percepire. Prosegue nel cammino, aggirando anche l'ultima fila di cespugli in silenzio, sguardo fisso avanti a sè e intento ora a mettere a fuoco le figure che la grande Fiamma contorna di scuro. °°Movimento, finalmente°° penserebbe fra sè, dando una >>
NEPHASTO >> sistemata alla fibbia del fodero che mantiene la Lunga di traverso sulla sua ampia schiena.



LISIRYA (presso fuoco) ritorna ritta la testa lo sguardo fisso per un istante frontalmente , sgrana gli occhi alla prima presenza che nota, *Elwing...* sussurra quasi verso la consorella e amica...la sua voce adesso parrebbe piu chiara e pacata, dolce di natura * o forse devo dire Pantera...* sorride appena sinceramente portandosi a breve distanza da lei >>
LISIRYA forse solo 4 metri le dividono...* Se hai intrapreso la strada la Natura ti ritiene degna e come lei..Io come sempre...Io...* s'arresta adesso il avanzare e il verbo or che dietro di lei un'altra figura nota che mai aspettava di vedere al campo, li all'accampamento Ranger, scivola il suo sguardo indagatore ed dall'espressione interrogativa prima su Elwing poi su colui che riconosce>>
LISIRYA come Okthar, aggrotta la fronte sorpresa * Al campo...* la sua voce adesso sarebbe leggermente diversa nel tono benche sempre velata da una celata forse, dolcezza...* Che la Natura mi risucchi che ci fate qui al campo Okthar?* quindi lo sguardo andrebbe ad Elwing, di certo quello che gli regalerebbe a quest'ultima sarebbe forse un po piu dolce, forse dovuta al fatto che in>>
LISIRYA cuor suo mai ha dubitato di lei,sperava ardentemente che tornasse al campo, come allo stesso tempo consapevole nell'accettare una diversa decisione...* Perche è qui?* domanda cercando di essere piu dura nella voce e seria nell'espressione del volto //sotterfugio lv1// , ma dentro di lei è in subbuglio, un sussuguirsi di strane emozioni e sensazioni, un vulcano pronto ad eruttare>>
LISIRYA tutto quello che dentro di lei ribolle...Troppo silente Nephasto che si appresta a tornare, o troppo presa dalle nuove presenze Tempesta per sentirne l'avvicinarsi.



ELWING [pressi Fuoco]La guarda,osserva la Sorella,quella donna che oltre ad essere compagna d'armi risulta essere anche forse l'unica vera amica rimastale. Non può descrivere le emozioni che le si intrecciano dentro l'animo,mentre i ricordi prendono Vita nella sua testa,nella mente un unico pensiero che rieccheggia prepotente. La Natura le ha aperto la strada,la Foresta le ha permesso di tornare..a>>
ELWING >>Casa. ''Lisirya...'' La chiama per nome,con voce flebile e velata da sincero affetto,mentre lentamente avanza di qualche passo verso la Signora dei Boschi. Cercherebbe di cingere la Sorella quindi in un dolce e fraterno abbraccio,carico di emozione ed affetto,mentre le ulteriori parole le giungono all'oto. ''Puoi chiamarmi in entrambi i modi..sono sempre io.'' Sì,non può negare quello che lei è
ELWING >>
ELWING >>quello che rappresenta.Una volta scioltasi dall'abbraccio con l'amica se quest'ultima lo permetterà,la Nordica compirebbe qualche passo indietro,per poi volgersi verso il compagno.Lo guarda con intensità adesso,il viso divenuto una maschera di assoluta neutralità,che cercherebbe di non far apparire all'esterno i sentimenti ribollenti dentro di lei (Skill Sangue Freddo lv 2). ''Lui è qui>>
ELWING >>su sua stessa richiesta..Avevo promesso di condurlo al Campo...'' Un attimo tace,lasciandosi avvolgere dolcemente dal calore di quelle Fiamme tanto amate,prima di concludere il verbo ''E' qui per sottoporsi al Giudizio della Natura dopo il suo allontanamento...per poter eventualmente tornare.''.Neutra e calma la voce che espone quelle parole,di una tranquillità devastante,lasciando che Tempest
ELWING >>Tempesta accolga quella novità.


OKTHAR {Fuoco} Ora lo sguardo si sposta sul Sacro Fuoco, attorno al quale per tante notti aveva vegliato con i confratelli, conversando, scambiando confidenze o soltanto rimanendo immersi nella quiete delle Foresta, madre di tutti loro. Arresta ora il passo, mostrando a colei che ora guida dei Guardiani non molto dissimili nell'aspetto da qualche notte precedente, quando i due si erano incontrati>>
OKTHAR >>presso i giardini della Cittadella. Lungo manto scuro ne avvolge l'intera figura, il cappuccio ora calato sulle spalle così da mostrarne il volto, nel quale le iridi sembrano quasi riflettere la tenue illuminazione data dalla fredda luce dell'Astro notturno, esprimendo l'imperturbabile determinazione dell'uomo. Sosterrebbe così l'impeto della Tempesta, senza alcuna emozione palesare né>>
OKTHAR >>verbo proferire, lasciando che sia colei che ivi lo ha condotto a replicare alle domande dell'altra donna, non rivolte a lui direttamente. ''Vi avevo promesso che sarei tornato...'', replicherebbe infine senza distogliere lo sguardo ed in tono pacato ma privo di esitazione alcuna ''...ed ella mi ha condotto a Voi poichè così doveva essere'' prosegue, accennando con la mancina alla Ranger >>
OKTHAR >>ritornata presso i suoi fratelli. Null'altro aggiunge, rimembrando con precisione assoluta le parole proferite all'indirizzo del Signore dei Boschi, notti prima, limitandosi dunque ad attendere la replica e la decisione di quest'ultima... la diritta tuttavia scivola, nel mentre, al di sotto del manto, afferrando qualcosa - come un piccolo medaglione - all'altezza dello sterno...



NEPHASTO [Campo - Fuoco | §F.Umana§] La mancina guantata di scuro si alza verso il viso per andare a grattare pigramente il retro dell'orecchio, non soddisfatto del risultato l'Albino provvederà con la gemella a rimuovere il guanto di pelle per ripetere l'operazione a mano nuda. Un'espressione compiaciuta rimane in parte nascosta all'ombra del cappuccio, mentre già la sciarpa viene abbassata al collo >>
NEPHASTO >> per far respirare le labbra sottili del Niveo. Le distanze intanto si riducono, le parole prendono vigore e il crepitare del fuoco cresce quanto basta per insinuare nella mente del Bianco Spettro il dubbio che i nomi che ha sentito, non siano stati realmente pronunciati. Elwing al campo?... e Orso? Se l'animo di colui che regge il peso della pietra dei Maestri delle Ombre non avesse visto >>
NEPHASTO >> calpestare la fiducia e la stima che riponeva in molti, forse ora avrebbe già accelerato il passo e mostrato uno dei suoi più sinceri sorrisi a entrambi. Invece resta serio, il passo non muta, con movenze silenziose e misurate copre senza fretta la distanza che lo separa da Tempesta, per porsi alla sua destra allungando la mancina sulla sua spalla. Non una parola abbandona la penombra del>>
NEPHASTO >> cappuccio, ma il bagliore del Fuoco ora ben illumina i lineamenti duri del Mutaforma e un paio d'occhi che forse nessuno dei due redivivi ricordava così chiari.




LISIRYA (fuoco) avrebbe voluto abbracciarla, avrebbe voluto stringere le sue braccia a quel corpo di colei che per anni ha visto come amica e come consorella di fede, ma si lascia abbracciare ma senza contraccambiare con calore come avrebbe fatto se fosse stato un po di lune fa, socchiude le palpebre alzando solo la dx ad sfiorarle il suo fianco sx, piccole lacrime gli salgono a solcarle gli occhi >>
LISIRYA , ma no! NO! si ferma, non puo piangere non deve piangere, non ora, non adesso, deglutisce , tirando su un profondo respiro, ed è in questi frangenti che mette in dubbio la sua stessa capacita di essere una guida, un capo, il SDB, tuttavia or che ella presenzia per Okthar verso di lui andrebbe lo sguardo che alla luce del fuoco assume quasi riflessi innaturali che vanno dal fucsia>>
LISIRYA al lilla piu intenso,ascolta le sue parole, attenta, socchiude nuovamente le palpebre e per qualche istante rimane in silenzio...il vento fresco che solo qui in questo luogo e all'isola delle mele sembra soffiare,dando leggero refrigerio alle guance accaldate della Ranger, sia per il caldo, sia per il sole e sia per le strane emozioni che sembrano non lasciarle via di scampo, si drizza nella>>
LISIRYA schiena, collo dritto, spalle in linea come se volesse in qualche modo palesare quella sicurezza che purtroppo per quanto possa lavorare, studiare , elaborare, rimane debole rispecchiado quella insicurezza di fondo che in determinati frangenti la prende come un fiume in piena, ma adesso si da forza, la determinazione in lei non manca, non è mai mancata...persistono i suoi occhi a >>
LISIRYA cercare quelli di Okthar, uno sguardo penetrante,fisso, come se volesse in qualche modo carpire da quegli occhi grigi i suoi piu profondi sentieri,non è tranquilla e si vede ed è proprio per questo che certe volte pensa a Nebbia e la sua capacita di rimanere di ghiaccio, come l'invidia, e cosi come i suoi pensieri prendessero >>
LISIRYA forma ecco Nebbia comparire dal folto avvicinarsi a lei e a quel tocco sente quasi come un pilastro su cui aggrapparsi quando le sue emozioni sembrano prendere il sopravvento...sposta lo sguardo verso il suo profilo ancora coperto dal cappuccio, * Vi ricordate di Nebbia vero? * chiede pacata aspettando ancora qualche istante prima di ritornare a quella decisione, che la Natura sia con lei e >>
LISIRYA e che la guidi verso la giusta strada.




ELWING [pressi Fuoco]Quanti segni hanno lasciato gli ultimi accadimenti avvenuti,quante cicatrici che forse mai si sarebbero risanate del tutto,senza essere dimenticate completamente.Lo sguardo chiaro e profondo rimane sul viso del Nordico accanto a sè,mentre ne ascolta il dire in Silenzio,iridi feline che poi cambiano obiettivo,andando a focalizzarsi sul volto della Sorella,affondando nelle ametiste>>
ELWING >>di lei,mentre la Nordica cerca di osservare il viso altrui.Quante emozioni colorano il volto della Sorella dietro quella sicurezza appena accennata ch'ella cerca in tutti i modi di mantenere.E sono le medesime sensazioni che anche la Celtica Donna prova dentro di sè.Resta in Silenzio,per attimi che sembrano infiniti,assaporando il contatto del calore del Fuoco,il piacevole e tanto amato>>
ELWING >>sentore della Foresta che le invade le nari.Poi sarebbero poche parole quelle che uscirebbero dalle labbra appena dischiuse,il tono di voce calmo,senza tentennamenti di alcun genere. ''E come lui,anche io sono qui per il Giudizio della Foresta.'' Sì,vuole essere giudicata.Lo brama,dopo essersi allontanata per ritrovare se stessa.Ecco che poi un altro Fratello si aggiunge a loro.Nebbia.Un lampo
ELWING >>
ELWING >>sembra quasi scoccare nelle iridi feline all'arrivo di lui,lasciando che il proprio sguardo si getti in quello chiaro dell'Albino,con un'intensità sconvolgente.Ricorda perfettamente il loro incontro,proprio in Foresta.Il suo sfogo.Le parole di lui.E l'Albino aveva avuto ragione. ''Equilibrium''.Pronuncia finalmente quel saluto,tutto d'un fiato,la voce ferma,decisa,determinata forse come mai lo
ELWING >>era stata prima d'ora.



OKTHAR {Fuoco} Ancora qualche metro lo distanzia dalle due donna, sulle quali ora sono posate le chiare iridi, occhi che non sono affatto specchio dell'anima, ma più spesso fredda ed impenetrabile parete di ghiaccio, sulla quale alcuna delle sue emozioni e dei suoi pensieri sembra potersi riflettere. Rapido sposta lo sguardo dalle due al nuovo giunto, che sebbene giunga senza fretta non sembra>>
OKTHAR >>ritenere necessario nascondere il suo stesso incedere, nonostante sia probabilmente in grado di farlo con ormai raggiunta maestria. Nulla questi proferisce all'indirizzo dei due transfughi, che forse sono questa notte giunti a bussare ad una porta che per loro è ormai irrimediabilmente chiusa... ed ugualmente verbo alcuno è da lui indirizzato all'antico compagno che freddamente li squadra>>
OKTHAR >>scivolando appena lo sguardo su di esso, per tornare ad incrociare quello della donna dall'iride cangiante. Domanda superflua, quella di lei, ora che i ripetuti incontri hanno infine risvegliato l'intera memoria dell'ex Guardiano, l'oblio della quale non poteva sopravvivere al ritorno nel luogo dove ora e sempre dimorerà il di lui Animo. Annuisce appena dunque, come se la cosa non importasse a>>
OKTHAR >>o ritenesse, in ogni caso, superfluo aggiungere altre parole a quelle di Lei. Voci... E voci soltanto egli ha udito di quello che è accaduto alla congrega durante la sua assenza, e negli ultimi tempi. Ignora le dure prove che coloro che ora ha dinnanzi hanno dovuto affrontare, i compagni perduti e l'amarezza provata. Certo l'Albino appare più duro e freddo della donna, e di quanto egli >>
OKTHAR >>stesso possa ricordare, ma come biasimarlo? Difficilmente più indulgente egli stesso si sarebbe mostrato nei confronti di un antico compagno che avrebbe tutto il diritto di abbattere come un traditore... Rapida dunque la diritta si stringerebbe ora attorno al piccolo amuleto - poiché tale è in realtà - che andrebbe poi ad abbandonare la sua precedente posizione, portando il nastro di >>



NEPHASTO [Fuoco | §F.Umana§ ] Concede qualche istante ancora alla propria mano per sostare sulla spalla del Signore dei Boschi, quasi percepisse in quel contatto il bisogno di sostegno da parte della consorella, quasi potesse trasferirle con quel gesto parte della propria gelida fermezza; oppure è da lei che cerca quella passione e quelle emozioni che paiono sepolte sotto le nevicate invernali... e ne>>
NEPHASTO >> è caduta di neve sulle spalle dell'Albino negli ultimi mesi. Sostiene senza timori lo sguardo della Nordica, inconsapevole che anche nella mente della donna stanno scorrendo le immagini del loro ultimo incontro; da lei gli occhi si muovono rapidi su Okthar. Vorrebbe potergli dire che è sempre lo stesso, che il tempo non l'ha cambiato di una virgola... oppure anche l'opposto, andrebbe >>
NEPHASTO >> ugualmente bene. Ma la triste realtà è che non lo ricorda affatto e quello sguardo grigio che piano torna su Elwing dice molto più di tante parole. Ne ascolta il dire, in silenzio e senza apparenti reazioni, finchè dalle labbra rosse di Pantera non fuoriesce il saluto di congrega. Con un gesto emblematico e quanto mai chiaro, l'Albino incrocia le braccia, inclinando verso la spalla il capo >>
NEPHASTO >> mentre sul viso compare un'espressione perplessa. ''Davvero?'' sussurra roco, dando forse modo alla mente di Okthar di aprire un altro cassetto dei ricordi. ''Davvero è Equilibrio ciò che ti porta qui?'' domanda ancora, con troppa irruenza perchè possa nascondere la diffidenza che serpeggia nella sua voce ''Se è lo stesso Equilibrio a cui avete giurato eterna fedeltà per poi andarvene...'' >>
NEPHASTO >> lo sguardo torna su Okthar e lì si ferma ''...o sparire...'' una pausa in quella voce profonda e sibilante non mitigherà di certo il senso di quel che segue ''Allora potete tornare da dove siete venuti'' la destra si allungherebbe infine, rapida e nervosa, cercando di strappare dalla mano di Okthar la pietra d'onice.




LISIRYA (fuoco) soffia il vento piu forte, frusciano quelle foglie che intorno a loro pullulano giungendo alle di lei orecchie come nenie,sussurri , il fuoco scoppietta , s'innalzano per qualche istante quelle fiamme forse alimentante da quella folata improvvisa,i riccioli muovono ribelli come quella casacca chiara che la veste, per un attimo >>
LISIRYA socchiude nuovamente gli occhi,sente l'essenza di quella foresta che ha giurato di proteggere a costo della vita, in quell'istante aveva pensato in silenzio e pregato con il cuore che la natura in qualche modo l'aiutasse e quel vento sembra proprio comparire come in risposta alla sua silente preghiera, o almeno è cosi che lisy l'interpreta,o forse Lei con la Natura vuole che sia cosi, >>
LISIRYA un consenso, una chance ulteriore da dare ad entrambi, alza la dx mano cosi da sfiorare appena quella dell'albino, farebbe altri passi verso Okthar, lasciando che la mano di Nebbia scivoli via dalla sua spalla, un metro la separa da Okthar or che la mandritta alza a mezzaria di palmo verso di lui..* prego...forse questa pietra non v'appartiene*risponde pacata nel tono, attenderebbe>>
LISIRYA che egli la porga nel suo palmo ,per proferire poi senza lasciare l'appiglio dei suoi occhi...* la terrò io..per ora...* breve pausa *Tuttavia volete il giudizio della foresta?* domanderebbe ad entrambi...indi giungono nitide le parole fredde di nebbia ed in qualche modo l'ammonisce un po con lo sguardo, non tanto per la sostanza di quelle parole ma piu che altro per il modo giungerebbe>>
LISIRYA verso Elwing sempre con la dx mano tesa ove l'onice di Okthar brilla alla luce del fuoco * L'ametista...per ora Pantara ...*attende che Elwing faccia lo stesso, ancora una breve pausa mentre prenderebbe a posizionarsi frontalmente ai due lontana forse 2 o 3 metri, attendendo reazioni alle parole dell'albino. Per Dinci la freddezza di Nephasto spiazza anche lei.


ELWING [pressi Fuoco]Lo sguardo profondo ed intenso permane sul volto dell'Albino,gettandosi nelle iridi altrui,quasi con violenza,mentre la vista ne osserva i gesti e l'oto ne accoglie il dire,un verbo che la colpisce nel profondo,come un macigno di dura pietra.Ma lei rimane lì,accusa il colpo,resta immobile e non arretra,quasi volendo dimostrare la propria convinzione con la sola espressione ferma>>
ELWING >>dei lineamenti del viso. Non lo biasima per il tono usato verso di lei,tutt'altro. Ne ha tutte le ragioni. ''Il mio Equilibrio si era spezzato,ero smarrita. Ora è stato ricostruito. Appartengo alla Foresta,è sempre stato così. Per questo sono qui.'' Fermo lo sguardo nelle iridi grige di Nebbia,mentre adesso sono le parole di Tempesta a sfiorare l'oto. Annuisce in Silenzio alle prime frasi della>>
ELWING >>Sorella,riportando lentamente su di lei le iridi chiare. Poi ecco che le viene richiesto un gesto,una prova dura per lei. Ma che deve affrontare. Levarsi quella pietra che era stata per lei l'unica ancora di salvezza,per tenerla a galla,per non farla affogare nell'abisso in cui era caduta. La mandritta andrebbe alla base del collo,le dita prenderebbero a liberare la pietra dalla copertura dello>>
ELWING >>scollo dell'abito bianco. La stringe tra le dita quella pietra,per un istante,come a volersi imprimere nella memoria quel contatto,come un ultimo saluto,mentre socchiude gli occhi. Un profondo respiro,a bocca serrata. Poi quel gesto che avviene. La pietra che verrebbe levata dalla sua posizione,utilizzando il cordino apposito..quella pietra che ora verrebbe posata sul palmo di Tempesta. Le iridi>>
ELWING >>feline si gettano nelle ametiste di lei,profonde,indecifrabili. Le labbra che non pronunciano nulla. La Sorella sa quanto in fondo al Cuore le è costato compiere quel gesto.



OKTHAR {Fuoco} Le chiare iridi ancora sostano sulla figura della Mediterranea, incrociando ancora quelle di lei, senza compiere movimento alcuno all'avvicinarsi ed al fare di lei. Non cerca dunque di ostacolare le azioni di Lei, come non si sarebbe sottratto al tentativo dell'ex confratello, egli per primo pronto a rivolgere le stessi - ed in realtà talvolta ben più pesanti - accuse che balenano>>
OKTHAR >>nei loro stessi occhi. Non è giunto infatti nel cuore della Foresta, presso il Sacro Fuoco, anima pulsante delle sua antica dimora, per sottrarsi alle loro accuse e al loro giudizio. Assai più facile, sarebbe stato, nascondersi. Rimanere celato tra le ombre del Continente, affiancandosi forse a colui che un tempo fu suo Maestro... eppure egli non ebbe mai intenzione di infrangere il >>
OKTHAR >>il Giuramento proferito dinnanzi alla Foresta stessa, abbandonandolo per seguire la via dell'Ombra al di fuori di essa... Qualunque cosa sarebbe successa quello sarebbe stato il suo posto, fino al termine della sua veglia. Volge così lo sguardo verso l'Albino, replicando soltanto, apparentemente affatto scalfito dall'ira di quest'ultimo a stento trattenuta ''Sono tornato per restare, >>
OKTHAR >>qualunque cosa succeda!'' Sincero pare nei modi e nelle parole il Gaelico, non manifestando esitazione o tentennamento alcuno nello sguardo come nella voce...



NEPHASTO [Fuoco | §F.Umana§ ] Non c'è suono di menzogna nella voce della donna, nè nello sguardo e nei gesti dell'uomo c'è l'ombra dell'incertezza [Empatia liv.2]. Le movenze delicate e gentili di Tempesta paiono avere la meglio su quelle nervose e impulsive del Mutaforma, con il sordo ringhiare del Lupo fisso nella mente da quando il suo sguardo ha incrociato quello dei due che gli stanno di fronte. >>
NEPHASTO >> Nonostante l'istinto non gli suggerisca nulla per cui valga la pena di esser titubanti, ancora il viso dell'Albino resta rigido e serio, contratto in un'espressione severa, forse giudice, forse soltanto spaventata. Un conto è indossare la pietra di Maestro ed insegnare a seguire qualche traccia a un paio di perlustratori che non hanno mai sentito il freddo dell'inverno pungere sulla loro >>
NEPHASTO >> pelle... ben altra cosa è trovarsi di colpo dall'altro lato della barricata, con responsabilità e oneri che un tempo avevano sulle proprie spalle coloro dei quali ora dovrebbe essere in parte la guida. E se cedessero nuovamente? Se la loro fede nell'Equilibrio vacillasse di nuovo? Sarebbe pronto a fare quanto la Foresta gli chiede per evitarlo? Ritira la mano, con un gesto ancor più secco >>
NEPHASTO >> e stizzito di quello con cui l'aveva allungata. ''Non spetta a me decidere di voi...'' conclude infine, muovendo lo sguardo sull'uno e sull'altra per poi lasciarlo finire su Tempesta. Spetta a Lei e a Lei soltanto... e solo la Dea sa quanto Nebbia sia grato di non avere sulle proprie spalle questo peso.




LISIRYA (fuoco) non gli piace per nulla quella richiesta da lei stessa fatta come non è gradevole il caldo contatto di quella pietre con la di lei mano ancora tiepide al contatto con i loro corpi, ma in un certo senso in quei minerali è impressa lo loro essenza, stringe la mandritta a pugno strizzando quelle pietre come a fondere le due essenze degli antichi Ranger, tira ancora su un profondo respiro,>
LISIRYA il cuore le batte forte, non avrebbe mai voluto farlo, mai aveva creduto di poterlo e volerlo fare, ma deve...sarà una prova per loro, dura, inaspettata ma una prova per guadagnarsi la fiducia della congrega e quella della foresta stessa , ancora la sua voce vibra all'aria verso di loro questa volta un tantino piu strozzata da quella precedentemente usata or che lo sguardo di Elwing >>
LISIRYA immerge in quello di lei , le stringe il cuore, le tremolano un po le mani come il respiro le si fa un po piu pesante...tornando inconsapevolmente o volutamente verso Nebbia, per cercarne il freddo pilastro *Le vostre parole sembrano sincere e voglio credervi in nome di quelli che siete stati... lo voglio io e la foresta e Il giudizio l'avrete * breve pausa *abbiamo bisogno>>
LISIRYA di voi in effetti, sarete Perlustratori, cacciatori e insegnati, * accenna un leggero sorriso alzando un angolo di quelle labbra rosee, *sarò breve* adesso guarda Nephasto cercandone lo sguardo facendogli un leggero cenno del capo per cercare il suo consenso * Servirete la foresta come si deve, perlustrerete giorno e notte,fino al boschetto delle driadi, caccerete se ce ne bisogno>>
LISIRYA e per di piu visto che entrambi siete stati e ancora credo ottimi guerrieri insegnerete ai nuovi giunti l'arte delle armi...ogni notte sarete al campo,e ripetete con il cuore il giuramento che un po di tempo fa faceste alla foresta , cosi per ricordarvelo.* vorrebbe essere leggermente sarcastica ora, per poi tornare seria * quando la Natura vi riterrà nuovamente degni di servire>>
LISIRYA la sua causa,allora deciderete quale strada intraprendere...ma ritenetevi Ranger, ritenetevi parte integrante di noi...se incontraste un guardiano o un cavaliere...siete Ranger. punto* ancora una pausa * tuttavia assolutamente vi voglio lontano dalla terraferma...ne all'approdo...ogni sera ritorno al campo...credo di essere stata chiara abbastanza...>>
LISIRYA * breve pausa portando le pietre ad affiancare la sua ...* Domande?* finisce alternando lo sguardo prima all'uno poi all'altro.



ELWING [pressi Fuoco]E' stato duro separarsi da quella pietra,più duro e sofferente di quanto credesse .Ma l'aveva fatto. Si sente vuota senza quel monile al collo,come se le mancasse una parte di se stessa che è sempre rimasta lì,per molto tempo. Cerca di respirare lentamente,mantenendo il controllo delle diverse emozioni contrastanti che le nascono nel Cuore,mentre lo sguardo resta sul viso di>>
ELWING >>Tempesta e gli orecchi ne ascoltano il verbo. Una prova. Dura,difficile,ronde continue,insegnamenti,caccia per procurare cibo. Ma quella in fondo è una prova che si meritano,entrambi. Rimane in Silenzio,socchiude gli occhi per qualche istante,facendo rimbombare dentro di sè le parole appena udite. Si getta quasi nei meandri del proprio Io,senza tuttavia annegare più in esso. Poi le palpebre si>>
ELWING >>dischiudono di nuovo,le iridi si gettano in quelle della Sorella. Sguardo profondo,di prepotente intensità. Uno sguardo Forte e fiero. Che la Pantera sia finalmente risorta dalle ceneri,ruggendo piano,in tono sommesso,dentro l'animo della Nordica?Probabile. ''E sia. Sarà la Foresta a decidere.'' Nulla più aggiunge,non servono altre parole oltre a quelle già pronunciate in tono troppo fermo per>>
ELWING >>essere soggetto a dubbi circa la sincerità del verbo appena detto.



OKTHAR {Fuoco} Ritenetevi Ranger? E cosa altrimenti, ciottoli e spighe di grano? Quasi scoppierebbe a ridere, eppure forse soltanto per allontanare le lacrime, nell'udire quelle parole in bocca alla donna, come se si fosse mai ritenuto altro che quello. Quasi come fresca acqua di fonte scivolano sul suo corpo le parole di lei, fredda e refrigerante, ingiunzione che è in realtà un premio ben più>>
OKTHAR >>grande di quanto avesse in precedenza sperato, o creduto di meritare. Poi, improvvisamente, come il ghiaccio che si scioglie lentamente all'arrivo della primavera, insolito - almeno per quella notte . verbiare sarebbe il suo, che ancora rivolgendo lo sguardo in quello della donna che severa ammonisce i due, proferirebbe ''Soltanto una... dove dormiamo?'' Pacato il tono, tuttavia >>
OKTHAR >>attraversato dall'ironica sfumatura che i compagni ben conoscono... benché ancora immutata si mantenga l'espressione del volto e delle grigie iridi, se non per un lieve bagliore che appena attraverserebbe quest'ultime, riflettendo identica sfumatura della voce, forse però troppo veloce perchè possa da essi essere notato...



NEPHASTO >> della Madre. Burbero, scontroso e quasi dimenticato, ma pur sempre un dono della Madre. Allarga le braccia Nebbia, alzando un poco le spalle in risposta alla domanda del confratello ''Un posto vale l'altro... sei un Ranger, non hai sentito?'' risponde a metà fra l'ironico e l'indispettito. ''Equilibrium'' è l'ultima parola che pronuncia davanti ai presenti, voltando poi loro le spalle per >>
ELWING Ti sussurra - //che ne dici di concludere col tuo turno il tutto?^.^
NEPHASTO >> dirigersi verso il folto. Il mantello svolazzerà solo per qualche passo, poi l'Albino lo sfilerà nervosamente dalle spalle per gettarlo nelle vicinanze della propria tenda mentre si allontana. Non aspetta nemmeno di non aver addosso gli occhi dei confratelli, per iniziare ad armeggiare con i lacci del corpetto... quello finirà fra i cespugli da qualche parte poco più avanti. Ora tutto quel>>
NEPHASTO >> che vuole il Mutaforma è mettere gli Artigli. Mettere gli artigli e correre finché avrà messo qualche lega fra sé e i propri pensieri...





LISIRYA (fuoco) sarebbe al fianco dx di Nephasto,ancora una volta sostiene lo sguardo fiero della consorella...Pantera sembra ritornare...e sorride al pensiero sentendo le sue perole il tempo scorre veloce , cosi come incombe la notte e Selene s'innalza nel cielo bruno,* la sodalite sarà la pietra che vi contraddistinguerà per ora, essa come sapete è la pietra che Favorisce l'integrità delle >>
LISIRYA delle relazioni in quanto stimola ad essere sé stessi senza nessun compromesso o indecisione, promuovendo l'espressione dei propri sentimenti e la franchezza nelle opinioni, dileguando le illusioni. ( congregadeimaestrideimestieri.forumfree.it/?t=5992863) * breve pausa* Direi ottima per rafforzarvi...* finisce pacata nel tono ma seria,>>
LISIRYA * le troverete nella vostra...* arresta il dire alla domanda di Okthar...* dove dormire? * inarca un sopracciglio...* qui!! e ringraziate Ka o la Dea o la natura chi che sia che non vi faccia dormire sui carboni ardenti...* risponde anche lei leggermente sarcastica ,* la vostra tenda Okthar sarà la seconda dopo quella di Elwing, la sua è rimasta tale, come l'ha lasciata*>>
LISIRYA leggermente malinconiche le ultime parole ma trova se stessa * tornando a noi la sodalite la troverete la e ...* guardando Okthar...poi Nephasto, non cambiera mai, ma se che in cuor suo è felice come lo è lei adesso anche se a dirla tutto lui è bravissimo a nascondersi dietro quella candida neve, a differenza di Lisy che non riesce a nascondersi dietro i caldi deserti dell sua terra che scorron
LISIRYA bollenti nelle nelle vene *equilibrium Nebbia* dirà verso di lui che si allontana poi ai due rangers...* direi che stasera potete cominciare...a perlustrare, fate a turno, Equilibrium che la foresta vi segua* detto questo segue nephasto indi alle tende dei due vecchi e nuovi confratelli dove lascera la pietra di sodalite, sorride tempesta adesso lontano dai due solo un sussurro verso >>
LISIRYA il nulla or che raggiunge la sua tenda...* Grazie* diretto alla natura che la circonda e anche a Nebbia che ormai sparisce nelle ombre della natura.


A buon rendere...
Okthar MacAsh del Caln Nordico,
Orso dei Ranger di Avalon
Valstaf
00sabato 23 luglio 2011 17:30
// Ho letto la role. In realtà non mi convince troppo, si lo so sono un pingolo [SM=g7566] ma non mi stancher mai di ripetere che le skill specie sangue freddo, non va scritta " rimarrebbe impssibile come una maschera di ghiaccio ecc" va ROLATA. l'autocontrollo tipico dei nordici che non mostra all'esterno i suoi sentimenti o i suoi pensieri coinvolge tutto il corpo dal respiro, al battito del cuore, allo sguardo ecc. ognuno ha poi il suo stile. ma il semplice scriverlo non basta [SM=g7566]


SKILL SANGUE FREDDO LIV 1 NON APPROVATA


IN ATTESA DI MATERIALE


Eru Illuvatar
00sabato 23 luglio 2011 22:13
Non demordo
Hai perfettamente ragione. Questa era in effeti solo un tentativo (della serie: o la va o la spacca), tra quelle che ho nemmeno quello che mi convinceva di più. Quindi...

... attendete presto mie notizie! Postero "proposte" fino a quando non troverò il modo giusto, o verrò scagliato tra i meditteranei per vervi totalmente stufato! [SM=g7557]

Okthar/Orso
Eru Illuvatar
00sabato 10 settembre 2011 23:36
Sangue Freddo 1
Aridaje, dicono alcuni... e ri-do! [SM=g7574]

Qundi, mi faccio avanti con il...[rullo di tamburi]... Terzo tentativo per l'approvazione dell'orami famigerata skill.


Richiesta: Approvazione Skill Sangue Freddo (L.1)


Riassunto in breve:Okth e Neph si incontrano al campo, dove il Mutaforma sorprende il Nordico offrendogli la carica di Guardiano della Notte che, dopo alcune esitazioni, infine accetta.



Registrazione:



NEPHASTO [Pressi Tende | §F.Umana§] Una sagoma grigia è stagliata nel mezzo di quel poco che resta del campo, una manciata di tende distribuite più o meno ordinatamente fra la vegetazione che si dirada, come se una mano distratta le avesse gettate giù dal cielo. L'Albino avvolto nel suo mantello, con il cappuccio ben calcato sul capo per difendersi dal sole del pomeriggio è impegnato a trafficare >>
NEPHASTO >> con qualcosa, seduto sui talloni a ginocchia larghe, la schiena curvata su una borsa deposta sul terreno fra i suoi stivali di fresco ingrassati. Le mani scorrono su quanto contiene la bisaccia, senza fretta, mettendo mentalmente ordine fra i pensieri che si accalcano dietro le sue iridi stanche e scolorite...

OKTHAR {Folto > Tende/ Volto Coperto} Raggiunge in quel momento il campo, il Nordico, cercando di non abbandonare far sentire ancora la sua presenza, nonostante il suo fittizio impiego presso il Nosocomio. Maledice se stesso, il Ranger di Avalon, per l'idea avuta, riuscendo difficilmente a trovare appassionanti le lunghe lezioni teoriche su erbe e quant'altro, più interessato che a conoscerne i nomi>>
OKTHAR a conoscerne la forma e successivamente l'utilizzo. Eppure decide di pazientare, l'ex Ombra, sicuro che quelle nozioni gli sarebbero in futuro tornate utili, forse per il bene dell'intera Congrega. Sbuca così dal folto, osservando sorpreso il campo, che sembra quasi scomparire di giorno in giorno, sotto i suoi occhi, dirigendosi poi verso la sua tenda. Nel compiere il percorso, noterà la >>
OKTHAR figura del silenzioso albino, al quale si rivolgerà nel consueto pacato tono ''Equilibrium Nebbia'' Null'altro proferisce, avanzando verso la sua tenda, sicuro che il Maestro lo avrebbe sicuramente apostrofato, in caso di bisogno.

NEPHASTO [Pressi Tende | §F.Umana§] L'attenzione del Mutaforma pare totalmente assorbita dalla bisaccia e da quanto contiene, eppure all'avvicinarsi del confratello, il capo del Nordico non potrà fare a meno di voltarsi appena in sua direzione, prima ancora che il saluto di Orso gli giunga a solleticare gli orecchi. ''Equilibrium Orso'' risponderebbe senza fretta, in quel roco sussurro che pare quasi >>
NEPHASTO >> uscire per miracolo dalle labbra sottili del Bianco Spettro. Tornerebbe quindi alla sua occupazione, andando ad assicurarsi che le cinghie della borsa siano ancora intere. Nel frattempo però, nuovamente l'aria tiepida del pomeriggio verrà scossa da quella voce a tratti eterea ''Vai di fretta, fratello?'' domanderebbe l'Albino, concludendo infine l'operazione per andare a spostare la propria>>
NEPHASTO >> attenzione sulla fila di pugnali da lancio e sul coltello che con gesti rapidi e precisi andrebbe ad estrarre dai rispettivi foderi per deporli sull'erba.

OKTHAR {Pressi Tende/ Volto Coperto} Non serve al confratello scoprirsi il volto per essere riconosciuto, bastando per questo il tono della sua sola voce ed il freddo sguardo che dalle iridi grigioazzurre si riversa prima sulla figura stessa dell'Albino, per poi dirigersi verso la direzione prescelta. Arresta dunque il passo, nell'udire le di lui parole, osservandolo per alcuni brevi istanti, come >>
OKTHAR domandandosi il motivo di quella interrogazione, tuttavia disperando di poter leggere alcunché nel glaciale sembiante dell'Uomo. Appena attraversato da una leggera sfumatura d'ironia, il tono di lui, consapevole che come tutti fosse al corrente dell'avventura di Theron del Nosocomio, replicando dunque ''Non vorrei fare tardi per il pasto serale, al Rifugio preparano ottime zuppe.'' Replica, non >
OKTHAR riuscendo ad arrestare il beffardo incresparsi di labbra al di sotto della sciarpa, forse ravvisabile nel suo stesso tono, che quindi si fa appena più serio, benché ancora pervaso da ironica provocazione ''Ma se avete una proposta migliore, sono il vostro uomo'' In cuor suo, spera davvero che sia così.

NEPHASTO [Pressi Tende | §F.Umana§] Uno per uno i pugnali da lancio vengon presi nella destra dell'Ombra Bianca che li rigira e li soppesa, mentre l'indice della mancina si assicura che la punta di ciascuno abbia ancora mordente per strappare al suo viso Albino una smorfia di dolore. Compiaciuto, passerebbe poi ad ispezionare in maniera simile il coltello, senza tuttavia perdersi la risposta di Orso >>
NEPHASTO >> e il seguente saluto di Heward. ''Equilibrium fratello'' darà a lui precedenza, volgendo appena il capo per dedicargli uno sguardo e un leggero cenno del capo. Indi di nuovo ad Okthar parlerebbe seguendo il filo del suo discorso ''A dire il vero sì... anche se non sono certo di poter competere con la zuppa'' ironizza sforzandosi di far scorrere l'ombra di un sorriso fra le labbra pallide. >>
NEPHASTO >> Rimetterebbe al suo posto coltello e pugnali, riprendendo intanto a rivolgersi al Ranger ''Prima però dovresti gentilmente smetterla di darmi del Voi come se non avessimo mai bevuto dalla stessa fiaschetta di birra...'' la frase rimane in attesa di una conclusione che par tardare ad affiorare dalla gola del Maestro, nel frattempo impegnato a cercar qualcosa in una tasca del corpetto. Trovato>
NEPHASTO >> quel che cerca, proseguirebbe ''...e poi dovresti rimetterti questa.'' Così dicendo, lancerebbe verso Orso quel che stringeva poco prima nel pugno, aspettando che l'occhio del confratello riconosca la Pietra di Guardiano della Notte che gli appartiene e che la sua mano ne arresti il volo.

OKTHAR {Pressi Tenda/ Volto Coperto} Osserva il fare di colui che ora deve chiamare Maestro, calmo, sicuro, rilassato, fino ad apparire noncurante ed indifferente rispetto a tutto ciò che lo circonda. Eppure non è così, ed il Ranger lo sa bene. Rapide e pronte le movenze, al si sotto di quel serafico sembiante, che tuttavia all'esterno viene ancora mostrato. Giunge un nuovo confratello, a volto >>
OKTHAR scoperto, che subito ai due si rivolge, salutandoli nel peculiare modo, al quale ricambierà con un breve cenno del capo, riportando poi l'attenzione sull'Ombra Bianca. Replica della stessa che giungerebbe infine al di lui udito, ritrovando forse in quelle parole l'antica complicità di un tempo, quando non vi erano Abbandoni e Tradimenti a dividerli. Eppur severo il celato volto, benché >>
OKTHAR forse una diversa luce nel freddo sguardo potrebbe far presentire una non espressa reazione alle parole di lui, che vanno a rievocare immagini che credeva sepolte nel suo passato. ''Scendere lungo quel sentiero è stata la parte peggiore!'' Ribatte a sua volta, ricordando così una delle loro scellerate avventure, ancora nel medesimo tono pacato, attraverso il quale è però ora chiaramente>>
OKTHAR ravvisabile l'ironica sfumatura ed un sincero divertimento, al rimembrare simili eventi. Quasi d'istinto, senza inizialmente comprendere le di lui parole, afferra il piccolo oggetto che l'Albino improvvisamente lancia nella sua direzione, chiudendo la mandiritta su di esso, mentre ancora cerca di dare un senso a quanto ode. Ancora lo osserva, senza aprire il palmo, lunghi istanti, avvertendo>>
OKTHAR la consistenza dell'oggetto al suo interno. Lo sguardo cade poi sulla diritta, che pare ora aprirsi quasi per volontà propria, rivelando al suo interno una nera pietra assicurata ad un laccio di cuoio. Quasi di scatto, la diritta si chiude ancora, mentre lo sguardo viene lentamente portato sul maestro. Dura e fredda la luce che promana dalle di lui iridi, ora più che mai, come se il calore>>
OKTHAR corporeo lo avesse del tutto abbandonato. Serrata la mascella e la linea delle labbra, al di sotto della sciarpa, mentre privo di vita, simile ad aspra pietra, parrebbe il celato volto, sul quale alcun muscolo si muove, donandogli la fissa immobilità di marmorea maschera, severa e glaciale espressione dietro alla quale verrebbero nascosti emozioni e pensieri. ''Non sono pronto...'' proferirebbe>>
OKTHAR soltanto in pacato tono, ora assolutamente neutro, privo di inflessione alcuna o traccia di sfumatura riconducibile a null'altro che composta freddezza e fiera determinazione ''Non sono all'altezza del compito''. Conclude, limitandosi a cercare lo sguardo dell'Albino, attendendone una replica.
NEPHASTO [Pressi Tende | §F.umana§] Con un sorriso ora più largo e disteso l'Albino si risolleverebbe, prendendo la bisaccia e mettendola a tracolla e ripensando a quella fiaschetta che occupava forse la stessa posizione addosso ad un giovane ed inesperto Nebbia. ''Ecco una cosa che speravo non ti ricordassi...'' risponderebbe divertito, scuotendo appena il capo e assaporando la sensazione dei ricordi >>
NEPHASTO >> che affiorano. Segue quindi le mosse del confratello, il modo in cui rimira la pietra e ascolta poi come sceglie di rispondere. Il capo di Nebbia si inclina verso la spalla, la fronte si corruga perplessa e un sordo ringhio di disapprovazione emerge dal profondo dei pensieri del Mutaforma, trascinato da una coda bianca. ''Non sei all'altezza?'' domanderebbe retorico, spostando lo sguardo >>
NEPHASTO >> sul Silvano che pare voler rimanere in disparte. ''Dimmi...'' insiste verso Orso, avvicinandosi tuttavia a Heward, al quale vorrebbe affiancarsi per poi tornare ad osservare il Nordico. ''...chi pensi che lo sia fra Noi?'' il tono è fermo ma quieto, come se quelle che sta per dire fossero banalità. Sulla spalla destra del Perlustratore poserà la mano sinistra, sempre che al Mezzo non >>
NEPHASTO >> dispiaccia averlo accanto con fare più paterno di quanto ci sia nelle sue intenzioni. ''Nebbia il Maestro delle Ombre? Falco il Perlustratore? Tempesta il Signore dei Boschi?... chi fra i tuoi confratelli è all'altezza del compito?'' il volto è serio, lo sguardo grigio pare voler toglier calore a tutto ciò su cui si posa. ''Guardati intorno, Orso... pensi davvero che qualcuno fra i Rangers >>
NEPHASTO >> sia all'altezza di Vegliare sulla Bilancia?... di proteggere l'Equilibrio?... saresti un illuso se lo pensassi.'' Incrocerebbe quindi le braccia al petto, senza preoccuparsi troppo delle reazioni del mezzelfo. ''Tu mettiti al collo quella pietra e fidati di quello che la Foresta vede in te attraverso questi occhi stinti... e preoccupati di fare ciò per cui sei stato scelto, anzichè >>
NEPHASTO >> preoccuparti di esserne o meno all'altezza.'' Si concede qualche istante di pausa, per rifiatare e per dar tempo all'amico e fratello di afferrare ogni cosa. ''Fai questo... e sarai un Guardiano della Notte migliore di quanto siano stati molti altri prima di te.'' Conclude, restando ad osservarlo silenzioso.

OKTHAR {Pressi Tenda/ Volto Coperto} Scontro. Incontro. Confronto. Difficile definire la natura del dialogo che ora intercorre tra l'Albino ed il Gaelico, nel quale passato e presente sembrano confondersi, scambiarsi, come vorticando in una rapida spirale che porta tutto verso un unico centro, verso un unico luogo, un singolo istante. Ascolta quindi egli il discorso del Maestro, silente ed immobile>>
OKTHAR parrebbe ora il Ranger un tempo Guardiano, ancora impedendo alle sue stesse iridi di staccarsi dalla figura del Maestro, dal volto e dalle iridi di lui, incrociandone il freddo sguardo come a volergli lanciare aperta sfida... Ne ascolta quindi attentamente il dire, seguendone al contempo le movenze, forse per la prima volta vedendolo a lui rivolgersi come un Maestro che cerca di instradare>>
OKTHAR lungo il giusto percorso il suo allievo. Non verrebbe quindi da lui trascurata parola alcune, soppesando quel freddo verbiare con accuratezza, e riservandosi solo alla fine, così da replicare alle domande poste, retoriche o meno che siano, esprimendo nel pacato tono, altrimenti neutro e distaccato, soltanto gelida ed incrollabile determinazione. ''Chiunque non abbia mai lasciato il suo posto.''>
OKTHAR proferisce in risposta alle iniziali parole di lui, non cercando scuse per la sua passata condotta o giustificazioni, ed al contrario esponendo la sua Colpa ogni volta l'occasione lo permetta, sfidando forse la Bianca Ombra a trovare parole che non siano di accusa e vie per una redenzione che egli stesso non riesce a vedere. Quello è ormai, e sarebbe sempre stato, il suo passato, e nulla>>
OKTHAR avrebbe potuto cancellarlo. Un solo passo avanti, in direzione dell'Albino, compie, senza che il guardo ancora ne abbandoni la figura. Impossibile per i confratelli, chiunque fosse ora presenti, vedere alcunché del volto di lui, se non le grigie iridi dai glaciali riflessi, eppur forse alcuna differenza potrebbe esservi, per chi cercasse di ricavare dalla di lui espressione, i tumultuosi moti>>
OKTHAR che ne agitano l'animo. Severa espressione permarrebbe infatti, apparentemente incapace di conoscere mutamenti, simile a fredda terra invernale, salda e priva emozione o calore come fosse scolpita nella dura roccia, o forse nel bianco marmo, nel quale con nettezza e precisione sono disegnati lineamenti che nulla parrebbe capace di alterare o sconvolgere. Ugualmente salda permarrebe lo sguardo>>
OKTHAR - e ferma la voce, pacata di consueto, tale però da non comunicare altro se non il lontano ricordo dei freddi venti del Settentrione. Annuisce soltanto, chinando il capo per quel rapido istante alle di lui ultime parole, per poi replicare brevemente ''La Foresta giudicherà!'' Null'altro, benché lo sguardo venga riportato subito all'altezza del volto di lui e la mancina al collo, sfiorando appena >>
OKTHAR la pietra che aveva portato fino a quel momento. Sarebbe poi questa nella sua mano, per poi essere a sua volta lanciata a coprir la distanza che dal maestro la separa.

NEPHASTO [Pressi Tende | §F.Umana§] L'Albino attende le parole del Guardiano - perchè questo è, nella mente del Maestro, che a lui piaccia o meno - pronto a rassegnarsi ad un'altra di quelle arringhe che tanto detesta, lui che in genere è di poche parole. Scopre presto che invece anche Orso sembra non amare particolarmente dilungarsi in discorsi pomposi... Sorride leggero, a metà fra lo >>
NEPHASTO >> sconfitto e qualcos'altro di non ben definito ma che fa passare sul suo viso un'ombra triste e fuggevole. Alza la mano candida per afferrare al volo la pietra che non appartiene più al Gaelico e intanto si concede qualche secondo di riflessione, passandosi quindi fra i polpastrelli quel gioiello tanto semplice quanto affascinante per un Ranger. ''Diffida da chi è troppo sicuro della strada>>
NEPHASTO >> su cui cammina...'' gli risponde semplicemente, senza aggiungere altre spiegazioni; è abbastanza sveglio e segnato dal Tempo per rendersi conto di chi siano coloro a cui fa riferimento Nebbia. Come se il pensiero fosse finito lì guidato dalla mano del Destino, l'Albino sospira un ultima volta come a dichiarar concluso il discorso, per poi sistemare la tracolla sulla spalla. ''Sono >>
NEPHASTO >> in partenza per la Terraferma... Tempesta vuole che che gli riporti qualche notizia su quelli che hanno perso questa lungo la strada...'' e così dicendo farebbe dondolare al sole della sera che avanza, la pietra appena avuta dal Guardiano, per poi farla sparire definitivamente sotto al mantello. ''Un altro paio d'occhi e d'orecchie mi farebbe comodo... sempre che tu non preferisca quella >>
NEPHASTO >> zuppa.'' concluderà, voltandogli le spalle e avviandosi verso il folto senza salutarlo. Non c'è bisogno, è piuttosto sicuro che non passerà molto tempo prima che se lo ritrovi accanto, pronto a fare ciò che non ha mai smesso di scorrergli in quelle vene d'ombra.

OKTHAR {Pressi Tenda > Folto/ VoltoCoperto} Non c'è davvero altro da aggiungere, se non assicurare nuovamente quel piccolo ornamento al suo collo, avendo questa volta cura che nessuno abbia a rimuoverlo. Non replica quindi alle successive parole del Maestro, nei confronti del quale il suo ritrovato ruolo lo vincola forse ancora più saldamente che un tempo, senza tuttavia aggiungere altro, >>
OKTHAR rispondendo a quello che va ora ad affermare con un vago cenno del capo, come a voler dar conferma di avere inteso e compreso le sue parole. Invisibile sorriso andrebbe poi ad increspare le celate labbra, accompagnato però da consapevole e seria espressione, benchè ironica sarebbe la risposta all'Ombra indirizzata. ''Dicono che anche quella della bettola non sia poi malaccio, una volta che>>
OKTHAR si è fatta l'abitudine'' Osserva poi il ranger avviarsi nel folto, senza tuttavia seguirlo, ma dirigendosi al contrario verso la sua tenda. Ci sono ancora preparativi da fare prima della partenza, entrambi lo sanno... non è questo il giorno, ma lo sarà molto presto.
Valstaf
00domenica 11 settembre 2011 17:14
// vedi che ti riesce?? [SM=g8891] [SM=g8891] sara'merito dell'al.. pino ehmm.. bino..?XD [SM=g7574] [SM=g7574] [SM=g7574]

come sempre con l'esperienza verra' anche la variazione della tematica della descrizione per adesso

SKILL SANGUE FREDDO LIV 1 APPROVATA.


PREGO CHI DI DOVERE DI AGGIORNARE LA SCHEDA.

Eru Illuvatar
00domenica 11 settembre 2011 23:05
[SM=g8075]
sei ingiusto/a/e/i/o/u!!!!
quelle robe le ho messe quando ero appena tornato... [SM=g8161]un po di comprensione.

Comunque [SM=g8905]
EVVIVAAAAAAAAAAAAAA!!!!

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