Paseo (PG INESISTENTE)

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paseo
00sabato 11 luglio 2009 12:16
{Stoicismo 1}
Chiedo appartenenza al Clan Mediterraneo e Skill Verbo del Mare liv.1

NOME : Paseo Dorian
Capelli: Neri
Occhi : Neri
Altezza: 1, 79
Peso : 75
Età : 25
Allineamento : C/N tendente C/B
Karma : 5930

Il sole alto nella volta mentre passi si portano presso la torre delle razze.
“Ecco che ci siamo…” pensiero che fugace attraversa la mente del Genovese mentre le iridi abbracciano quel massiccio portone che si offre a valico, confine che offre un’identità, una precisa collocazione fra gli astanti dell’isola delle mele e della terra ferma. Impegni e altre strade, sino ad ora, hanno posto lontano l’italico da quella meta ora, è giunto il momento di porsi, di schierarsi. Spinge il massiccio ligneo e attraversa quella soglia che lo pone nella sala. La mandritta accompagna il ligneo alla chiusura lasciandolo alle spalle, iridi che si aprono come a buco nero per cercare di catturare la maggior parte della luce e allo stesso, bilanciare lo scompenso di luminosità fra l’esterno e l’interno. I grandi tendoni pesanti che coprono le finestre e i candelabri danno un’atmosfera particolare come se quel mondo fosse oltre ogni luogo in queste terre, suggestiva alle iridi quella sala così particolare, poche cose si presentano alle iridi, un massiccio tavolo e delle sedie attorno ad esso, altre sedie sul perimetro della stessa e due rampe che portano ai piani superiori, null’altro… il tutto disperso in quel grande ventre che sembrerebbe ancora più ampio visto le poche cose che dentro vi stanziano. Un sospiro gonfia il petto dell’italico indi altri passi seguono verso quella rampa di scale di pietra bianche, le risale mentre i passi risuonano in quel vuoto come rintocchi di secondi scanditi da un orologio, uno dopo l’altro i gradini vengono risaliti, la mandritta scivola sul passamano finché ei si sofferma nella saletta superiore ove un camino e due altre porte, una a destra e una a sinistra del camino, si palesano al guardo. Senza indugi il passo deciso si porta a sinistra per oltrepassare l’accesso alla sala ove il clan mediterraneo ha sede, la sala dell’Olimpo, ancora sguardi che sfiorano quei, ancora, sconosciuti contorni, contorni che ora vanno a registrarsi fra le stanze della mente, immagini che entreranno prepotenti a far parte del bagaglio del Genovese poiché ad ei appartengono viste le origini, ad ei e a tutte le genti che hanno sangue mediterraneo. Si avvicina alla bacheca ove altre pergamene compongono quel puzzle di cui essa stessa è fatta ed estrae dalla tasca la propria, una rilettura veloce…”Sid a chi avrà il compito di valutare ciò che questa pergamena riporta, sono nato in una cittadina di nome Genova posta nel regno Italico, il mio nome è Paseo Dorian e sarei onorato aver il vanto di appartenere al glorioso Clan Mediterraneo. Attenderò che vostra risposta allieti il mio cuore. I miei più sentiti Omaggi a chi con mano ferma continua il duro lavoro di avi e che impegna la propria vita per dar lustro a questo Clan”… Sembrerebbe tutto apposto, la fissa accanto alle altre, ora, attenderà nuove. Ancora qualche istante indi volge le spalle alla bacheca per tornare su passi conosciuti, giù per le scale e fuori dalla torre delle razze.

Allego role per Skill

GHADIA {Bosco-zona ovest-pressi Underdark} Osserva quella dalhar fra le braccia del jaluk, le guarda la fisionomia. Vuole capire quanto sia Lolth vicina ad essa e conosce un solo metodo. Si avvicina a passi lenti, sinuosi verso un ramo basso, posando due dita su di esso,come in attesa. ''Bada a lei'' dice solo al qu'el'saruk, voltandogli le spalle, cercando in sé la concentrazione che le viene naturale e che è allenata in simili circostanze, persino fra il sibilo umido e roco del vento che reca sentori di morte e putrefazione, anche oltre quel buio che lei penetra, la nebbiolina bassa e soprattutto i suoni letali che la circondano. (//Focus mentale liv.2). Cerca così il contatto con quella creatura che più di tutte è a loro vicina...(//Aracnofonia) Un ragno di quelli del bosco delle dimensioni dell'ultima falange del suo pollice si posa sulle sue dita in attesa sul ramo, a cavallo con le sue otto zampe di indice e medio. ''Preso...'' sussurra cercando il contatto con quella piccola forma di vita così familiare. Un predatore in miniatura...

PASEO [sentiero/fitto] Barrington che affoga nelle tenebre lasciando che dalle mura di cinta, come occhi indiscreti, emergano poche luci dai casamenti più alti, piccole fiamme, barlumi di vita che anche esse, annegheranno nell'oscurità, questione di tempo e poi più nulla sfuggirà al saccheggio della notte, ma al momento, sono ancora li come ultimi baluardi in attesa dell'inevitabile, ancora li come piccoli fari che si palesano alle spalle dell'italico mentre passi vengono indirizzati verso il bosco oscuro. Il solito cappuccio ricopre i lineamenti del volto tracciando quel confine che delimita sguardi altrui, il solito manto scende lungo la schiena per terminare la sua corsa all'altezza dei polpacci e, sotto esso ben celata e fissata alla cintola v'è la frusta con l'impugnatura rivolta a destra ed inclinata in obliquo di circa trenta gradi. . Non’è celata invece la sorella corta fissata sul fianco manco e che oscilla seguendo il movimento dell'arto sinistro nella sua corsa.

SERHLIS (FITTO DEL BOSCO) laddove il buio è più profondo come una scura mano che copre anche la luna vista la sua assenza dalla volta celeste, tra alberi morti, tra pozze maleodoranti di fanghiglia putrida. Qua stanno i drow per ora, tiene ancora in braccio la piccola femmina, ora dopo essersi guardato attorno e avente le due sue scimitarre con se, con le quali si sente molto al sicuro....e i suoi nemici tutt'altro, così mente la Matrona fa qualcosa, solo sente la parola *preso* non capendo cosa abbia preso...tende l'indice della mano destra verso il naso di Elahehl, premendolo come un bottone, magari è premendo il naso che si addormentano? fa veri strani pensieri il drow, ma lui di bambini sa molto poco. Le preme il naso col polpastrello, non con tutta la sua forza...guardando il volto per una reazione della piccola, cosà farà? curioso....

ELAHEHL §bosco. Zona ovest. Tra le braccia di Serhils§ la piccola se ne sta con la testolina piccola e allungata rivolta al bosco, le orecchie ancor tese, gli occhietti di un grigio chiaro osserverebbero attenti tutt’intorno cercando di fendere il buio (//infravisione lvl 1) scorgerebbe la matrona poco distante armeggiare con un putrido ramo nero, ma non vedrebbe il ragno salirgli sulle dita… forse quelle sciocche lucerne accese in cielo la disturbano… però smetterebbe di guardarsi intorno e si concentrerebbe sul dito della Ilharess, tutti i sensi verrebbero tesi in direzione della creatura che ancor la vista non scorge… ma la creatura par già aver attirato l’attenzione della cucciola come ape al miele. Le manine ancor non tenderebbe, ma se la matrona si avvicinasse comincerebbe a poter intravedere il piccolo insetto che per molti potrebbe sembrare disgustoso ma che invece per lei potrebbe rivelarsi alquanto… affascinante. Verrebbe però la piccola distratta dai suoi intenti dall’inopportuno dito di Serhils che le va a premere il naso. Di scatto volterebbe la testa a guardare l’uomo e le sopracciglia aggrotterebbe, non piangerebbe la dahlar che ormai ha versato le sue lacrime, ma semplicemente, con i muscoli del viso contratti osserverebbe l’uomo e i suoi insoliti gesti. Questo potrà durare un solo velocissimo istante perché il farabutto continuerebbe a premere procurandole dolore, la piccola si difenderebbe come può trafiggendo il silenzio del bosco con un grido acuto seguito da un pianto che sarebbe assordante… cosa vuole che succeda ad un qualsiasi drow se gli si fa del male? Semplice.. soffre… ma poi si Vendica.

GHADIA {Bosco-zona ovest-pressi Underdark} Con aria annoiata guarda il jaluk spremere il naso di Elahehl come se fosse un bambino anche lui. ''La sentirà tutto il bosco se piange...non sono discreti i dalhar.'' ammonisce ma senza veleno tra le labbra, solo una constatazione avvicinandosi piano a lui, passi leggeri, un'andatura che sembrerebbe ben accompagnata da tamburi tribali, atavici, istintivi palpiti. ''Tienila così...'' sussurra avvicinandosi, il busto dal seno alto appena visibile dalle aperture dell'abito viola che contorna ed esalta le sue forme tornite e asciutte. Le labbra si schiudono, fameliche. Sfiora con la sinistra il braccio di Serhlis, uno sguardo gli concede lento, guardandolo in viso per l'ultima parola a lui ''fermo...'' a voce bassissima, come una confidenza. Poi col ragno appollaiato sul dorso della mano dx si avvicina alla drow cucciola che il valente guerriero dal viso fiero e l'animo subdolo tiene fra le braccia, un essere delicato, inerme, nelle mani di uno forte e letale. Una scena divertente se contemplasse anche il sangue. Sogghigna nequiziosa. Avvicina il pugno destro alla mano piccola della femmina drow. °Vai...° comunica a lui °sali su di lei...camminale addosso° ancora semplici comandi. Interessata a studiare la reazione della figlia di rinnegati, mentre Serhlis farà la guardia. E così muoverà i suoi passi verso la mano destra di Elahehl il ragnetto (//Aracnofonia).

PASEO [fitto] inizia la fanghiglia maleodorante, iniziano i rami a sbarrare la via a passi che ne violano il corpo, le braccia si stendono e le mani scostano i primi rami che si oppongono a quel passo mentre la mente ripercorre a ritroso...ha ormai lasciato alle spalle il conto delle lune da quell’incontro alla baia, quasi dimentico del tempo trascorso da quella notte in cui selene , delineò quel quadretto, situazione in cui vi si ritrovò invischiato, probabilmente come terzo incomodo, ma allo stesso quella strana coincidenza risultò assai gradevole, quella sensazione, quel rimanere sospeso nell’ignoto, e l’adrenalina che continuava la sua corsa inarrestabile! Fu quella la svolta a questa curiosità che potrebbe pagare a caro prezzo ora, quella strana creatura ne ammaliò la mente, ed ora il passo successivo è quel bosco ove si dice essi risiedano. Uno strillo attira la di lui attenzione, uno strillo acuto che par d'infante, rallenterà l'andatura volgendo nella direzione dell'acuto.

SERHLIS (fitto del bosco) “oh santa…” smette di premerle il naso, già la vorrebbe sbattere per terra e farla finita, ma non può, anche perché la matrona da un preciso ordine, un ragno aveva preso, un ragno che sta per depositare sul corpo della piccola intanto non dimentica quello che è il suo maggiore compito, proteggere la Matrona, e questo bosco tra esseri ululanti e zombi c'è ben poco da scherzare, tenta d'aguzzare i suoi sensi elfici, cercando con le puntute orecchie di percepire rumori che possano essere vicini, rimane a reggere la bimba, a offrirla quasi alla matrona, posta per obliqua di 45 gradi, tanto il ragno non ha mica difficoltà a arrampicarsi, ma deve comunque trovare degli appigli. China il viso verso Elahehl spostando appena con le dita della mano destra poche ciocche di bianchi capelli che sulla fronte ricadevano. Indossa il piwafwi, come sempre quando esce, ma senza cappuccio...

ELAHEHL §bosco oscuro, zona ovest. Braccia dello scellerato§ continuerebbe a piangere e a dimenarsi per un po’, esattamente fin quando con la sinistra non afferrerebbe una ciocca dei liscissimi capelli di lui e, allungando il braccio verso l’esterno si porterebbe la ciocca con se. La forza della piccola sarebbe poca, e forse il gesto addirittura involontario, ma magari produrrà una reazione negativa nel manesu (//dispettoso, malevolo) che si dovrebbe aspettare tchal (//pane) per focaccia. Poi voltando la testolina scorgerebbe la matrona avvicinarsi di molto, quasi fino a toccarla. E la cucciola vedrebbe il seno di lei accostarsi al suo viso. Per un secondo sarebbe da questo distratta e le iridi solleverebbe sul viso di Ghadia che tante volte avea sognato.. che tante volte, proprio in quei sogni l’avea allattata… starebbe per aprire le labbra per afferrargli il capezzolo quando percepirebbe sulla propria pelle uno zampettio leggero, un solletico al braccio. Quindi volterebbe ancora una volta la testa per scorgere l’orbb (//ragno) scorrerle leggero fino alla mano… un sorrisetto le si affaccerebbe sul viso un gridolino leggiero, forse una risatina… le fa il solletico? Solleverebbe di poco il braccio per non disturbare la traversata del ragno, ma abbastanza per poterlo osservare meglio… è nero, assomiglia alla statua che per tante notti le ha fatto compagnia… ma è decisamente ridimensionato.

GHADIA {Bosco-zona ovest-pressi Underdark} ''Orbb...su piccola di Ragno...Orbb...Orbb...'' sussurra alla cucciola ora che può lasciare la concentrazione della conversazione con la creatura, fissando alternativamente lei e poi tornando con gli occhi al fitto che li attornia, che fa della notte il suo Regno (//Infravisione liv.3). Serhlis fa ciò che deve ma le porge quell'essere. La guarda disgustata. Quasi si trattasse di uno scarafaggio e che occuparsi di lei sia indegno. Alla fine sembra decidere che il guerriero avrà migliore valenza se sarà libero di porre mano alle scimitarre insanguate. Afferra prima per la collottola della veste la piccola, poi con la sinistra mano delicata le sorregge le gambe e il fondoschiena mentre con la destra la schiena e le dita contornano come bracciali neri il destro braccio tenendosela rasente mentre emettendo squilli controlla il piccolo aracnide camminarle addosso. Non lo può ancora controllare ma questo sembra trovarsi a suo agio su di lei.''Eccoti una bestiola da compagnia''la schernisce con un sogghigno. Restando in allerta come è degno di una ilharess, quantomeno dopo l'incontro col sire del bosco.Tende l'udito delle orecchie a punta ai suoni attorno.(//Sensi sviluppati)

PASEO [fitto] continua l'avanzata in quella direzione, iridi che si aprono cercando di raccogliere maggior informazioni possibili su ciò che si erge attorno, potrebbe scivolare via silente ma ciò diminuirebbe la possibilità di un incontro con chi cerca se ei non troverà loro saranno loro a trovare il genovese con rischi annessi. Non conosce quella razza ed era la prima volta che ne osservava gli esili contorni, domande curiose seguirono da allora, domande le cui risposte erano le stesse, Drow e che la cosa saggia è starne lontani, Solo voci, al momento, si son rincorse fra labbra di stupide genti, solo parole senza forma e che parlano di esseri le cui di lui iridi non son più vergini, anche se, quell'incontro fugace troppo in fretta ha sciolto il suo tempo, troppo presto quella figura si era dileguata non dando il tempo a che l'occhio ne percepisse bene le forme. Ancora nulla alle iridi mentre continua l'avanzata fra fango.

SERHLIS (fitto) continua a sorreggere la piccola così come continua a stare ben attento a quel che gli accade attorno, solo distratto quando Elahehl gli tira una ciocca dei suoi bianchi capelli, che subito si sfila, anche di nuovo usando la sua mano destra, i pianti erano finiti, passa il ragno sul suo corpo, uno per non spaventarsi è un'ottima idea, poi piano le parla del bosco ''questa è la mia seconda casa, un ambietne ideale per far fruttare le nostre doti, una trappola per gli stolti che qui si avventurano..'' molto buio è attorno a loro, e lui lo fende il buio (//infravisione +2) osservando le ombre di calore anche nascoste, ma non celate dai piwafwi. Tutto scorre tranquillo, lo sguardo poi per qualche istante va al cielo, si intravede appena un po’ di cielo, un piccolo riquadro e nulla più, una stella o due al massimo si vedranno, nel frattempo la Matrona gli ha sfilato la piccola, forse meglio..

ELAHEHL §bosco oscuro, zona ovest. Dalle braccia del brutto finalmente in quelle di Ghadia§ uno strappo leggerissimo si percepirebbe quando la cucciola viene sollevata dalla matrona per il sudicio straccio… ma come? La Suntuosa si lascia avvicinare da si putrida creaturina …zozza? Farebbe appena in tempo a poggiarle il braccio sotto il sedere prima che cada per terra. Ma il braccio di elahehl rimarrebbe teso per permettere al ragno di camminarle addosso e poi gettando uno sguardo furtivo alla matrona proverebbe a verbiare “ucruudd” niente di più distante da “ragno”… ma almeno ci ha provato… o forse no. La sua attenzione sarebbe or interamente dedicata al ragno…null’altro vede, null’altro sente. Si concentrerebbe sulla creaturina… vorrebbe averla ancora più vicina… non dedica attenzioni nemmeno al seno di Ghadia… adesso così pericolosamente vicino potrebbe prenderselo senza far troppi complimenti, semplicemente girando la testa e schiudendo le labbra. Ma no, lei guarda il ragno… guarda il ragno ma alle nari d’improvviso un odore.. uno strano odore, diverso da quello di putrefazione tipico del bosco che è quasi piacevole per le nari della Drow, no, quello che sente ora è diverso…decisamente poco piacevole. (//sensi sviluppati) Emetterebbe un leggerissimo suono somigliante ad un “rrrgh” come se volesse allontanare quel sentore, prima di rivolgersi nuovamente al ragno… lo vorrebbe forse salutare la piccolina… ma non è ancora stata sottoposta a tali precetti… e solo poche parole ha avuto modo di ascoltare oltre alle vane cantilene della reietta. Ma una in particolare, proprio dalla matrona proferita, le salterebbe in mente “eundì” direbbe dunque increspando le labbra in direzione del ragno che probabilmente non la ascolterà, e lei ne rimarrà decisamente delusa.

GHADIA {Bosco-zona ovest} Fissa nella tenebra del fitto lei che può vedere più acutamente degli altri due parirazza, la nana e il maschio, una pessima accoppiata. Una forma dotata di calore che si muove ingombrante come solo un bisonte o un umano potrebbe. (//Infravisione liv.3). ''Serhlis.'' sibila a bassa voce richiamando la sua attenzione. Parlerà come solo i gesti sanno fare, movimenti affinati da chi nel buio mantiene il silenzio di un assassino. Il pugno sinistro si discosta da Elahehl che preme contro di sé e muoverà orizzontalmente. Poi badando di essere in viso visibile al maestro d'armi chiuderà l'occhio sinistro, facendo col mento un cenno verso il fitto, ruotando per avere quella zona davanti. In silenzio scruta quell'avanzata sentendo i piccoli fruscii e risucchi del bosco sotto ai piedi dell'uomo che non si premura di celarli.(//Sensi sviluppati). Il che le dà l'idea che sia uno sprovveduto o uno molto sicuro di sè o che cerchi guai e morte.Si mantiene rasente al fianco sinistro del Jaluk, sfiorando inavvertitamente la sua spalla con quella di lui, con un gesto che comprende malizia e lussuria, con un sogghigno in attesa di capire chi è quel pazzo che a loro si approssima, gli occhi rossi fissi sul bosco, i candidi capelli scendono sulle spalle. Il ragnetto cammina ora sul braccio della piccola °Una ragnatela sulla mano° ordina, per darle qualcosa con cui giocare e impastoiarne l'attenzione acciocchè non emetta suoni urlanti.(//Aracnofonia)

PASEO [fitto pressi zona ovest] rami che si intrecciano come maree di mani volte verso il cielo soffocando quella poca luce che selene può dare, tenebre che calano come mannaia senza possibilità di appiglio alcuno, al momento è questo ciò che si palesa al guardo alzando il capo al cielo in quel luogo che stà attraversando. Le tenebre compagne di viaggio questa sera...''come faranno a vivere in tale luogo?...si domanda istintivamente per poi cominciare a credere che le voci che circolano non sono vere, è già parecchio tempo che annaspa fra quel fango e a mani quasi tese come fosse un sonnambulo. Un tarlo inizia a vagare alla mente, un tarlo sempre più forte, che lo abbiano preso in giro? continuerà ancora dopo di che se tutto rimarrà tale, tornerà sui propri passi ma non ancora. Ancora passi mentre alle iridi una parvenza di luce maggiore si scorge, proseguirà in quella direzione attento, per quel che può, a dove il passo lo conduce.

SERHLIS (fitto) osserva Ghadia, osserva la piccola, la mano sinistra corre a abbassarsi al cappuccio, ha recepito il messaggio non vocale della Matrona, messo il cappuccio sul capo inizia la sua caccia, avanza verso il fitto, laddove sentiva dei rumori laddove Ghadia aveva indicato, ha una vista migliore della sua a quanto pare, le mani poi scorrono all'elsa delle sue due scimitarre agli opposti fianchi, mano destra al fianco sinistro, e viceversa per mano sinistra. Serra le else che sono sotto al suo piwafwi, cercando di essere un tutt'uno con l'ambiente, ombra tra le ombre, facendo si che neanche si possa intravedere la punta dei suoi bianchi capelli (//muoversi nell'oscurità) cercando di saltare agilmente le varie pozze di fango melmoso che calpestate potrebbero far rumore (//agilità +3) annusando anche l'aria, cercando il non drow che si stava avvicinando, la caccia ha inizio, la cosa che gli riesce meglio...vorrebbe canticchiare una filastrocca macabra ma evita, sennò l'umano lo individuerebbe facilmente, messo in moto appena la Matrona gliel'ha ordinato...chissà se metterà in moto anche le sue scimitarre sporche di sangue dei vinti.

ELAHEHL §bosco oscuro, zona ovest. Stretta (quasi soffocata) dalla matrona§ ora si sente pressata al petto della matrona che par davvero che se le cerchi… sarebbe però spostata orizzontalmente da un lato in modo da avere il braccio sx esattamente sul seno turgido e rotondo di lei. Però or tacerebbe… forse percepisce le sensazioni della matrona? O semplicemente è attirata dagli strani movimenti del ragno che comincia ad intessere una leggerissima ragnatela che, seppur trasparente, è visibile alla cucciola di drow che ne percepisce la temperatura. Ammalianti i movimenti dell’aracnide che dalle mandibole lascia cadere il filo che poi vien modellato tra le zampe e si spande sulla mano destra di lei che ora ella solleverebbe vicino agli occhietti attenti. Si… seducente… ma ancora questo pessimo odore… del resto si dovrà abituare a riconoscere il puzzo d’uomo.(//sensi sviluppati)

GHADIA {Bosco-zona ovest} Una smorfia sul viso di Ghadia. Quanto disterà da loro quell'umano? Fissa il punto dove si muoveva, scruta con attenzione allenata. Lei non si cela, non ancora, ma avanza dritta verso di lui. La tattica dei lupi, uno si mostra e quando lo vedi, ai lati altri scattano pronti ad attaccare e uccidere l'incauto che ha osato guardare il primo. Avanza come la regina del sottosuolo che è, la creatura contro il suo seno tiene premuta, la veste leggera, i passi lievi e ogni movenza ben si accorda con l'ombra, luce pallida e rada in quel fitto che cade contro la sua pelle nuda d'ebano, liscia e sericea come un frutto proibito. Non lo teme...perchè dovrebbe un Artiglio Ancestrale dotato di tanto potere, una Matrona che della sua razza è una Veterana, che conosce ogni dono che Lolth ha loro elargito. Non parla. Ma osserva...

PASEO [fitto] finalmente sembra aprirsi una radura, quasi ne godono le iridi attraversate da un filo di luce. Porta il guardo innanzi e una figura minuta con in braccio un fagotto, per lo meno questo sembrerebbe apparire alle iridi, solo i contorni al momento e i capelli che rispecchiano, quasi assorbendo quella poca luce, bianchi, forse ha finalmente trovato chi cerca sembrerebbe sola ma la diffidenza è un'arte che va appresa e conservata gelosamente. Il guardo si distoglie momentaneamente da quella figura per rivolgersi alle di lui spalle, ove...nulla sembra esser celato, porterà il passo ancora in avanti in modo da discostarsi dal fitto quel che basta per una buona reazione se...all'oto rumori ne giungano mentre il guardo da dietro il cappuccio riporta a quella figura osservando attentamente ogni di lei spostamento, allo stesso di sottecchi lascerà che sguardi si rivolgano alle spalle...''capite quello che dico?''....favella ora lasciando che una leggera pausa si frapponga fra il dire e l'altro..''Siete Drow?''..subito al punto, senza parafrasare, non serve...''Avrei qualche proposta''..finisce il dire, deciso ma con garbo attendendo ora che labbra avverse si schiudano.

SERHLIS (fitto) ''oh per la dea cosa sentono le mie orecchie...'' si manifesta quasi dal buio, levandosi dalle ombre dei rami e degli alberi il combattente, intanto estrae le lame, con movimento prima verso l'alto, partendo dalla mano destra e quindi estraendo la scimitarra di sx a filo continuo, poi estrae qualche istante dopo la scimitarra di destra tenuta di mano mancina e tenendola a 30 cm dal suo corpo, poi per tentare di compiere un arco e posizionare se riesce la scimitarra di dx con l'elsa all'altezza sotto al petto destra, punta rivolta verso l'alto e la scimitarra di sx all'altezza delle ultime costole a 30 cm dal suo fianco, è quella a dente di sega ''hai pochi secondi per parlare, per illustrami 30 buoni motivi per cui non dovrei ucciderti..'' la voce roca, mentre cerca di avvicinarsi a 5 metri almeno, sotto al cappuccio c'è ben poco da intravedere, visto il buio...e lui inizia a studiare il suo nuovo nemico (//infravisione +2) quante armi ha? quanto fisicamente è scattante o forte? ''Un Rivvill..'' pronuncia a gran voce iroso...

ELAHEHL §bosco oscuro, zona ovest. Con la matrona§ guarda ancora attenta i ragnetto.. quando la matrona comincia a muoversi tra le impervie del bosco… è agile e leggere, la piccola drow però comincia a stancarsi uno sbadiglio leggero le dischiuderebbe le labbra e serrare per un momento gli occhi… comincia anche ad avere fame ..si. lo sguardo si dirigerebbe ora d’improvviso al seno di Ghadia.. così prospero, molto più pieno di quello della sciocca madre… piegherebbe quindi il viso in avanti per cercare di raccogliere con le labbra il nettare della vita.. ma forse sarebbe troppo discosta dal seno della matrona… che avanza e avanza… il cattivo odore che nel frattempo si fa sempre più vicino comincia a infastidirla oltremodo, comincerebbe dunque ad agitarsi tra le braccia della drow. Muoverebbe i piedini e la mano sinistra, quella destra si asterrebbe dai movimenti…deve essere preservata per il bene del ragno. Ancora non emetterebbe suoni però la cucciola che ha fame e sonno.

GHADIA {Bosco-zona ovest} Un disprezzo profondo si dipinge sul suo viso. Dovrebbe stare a circa 10 metri frontali da lui. ''Parlo la lingua comune rivvil, e tutti i linguaggi antichi morti e sepolti nei tomi antichi, forse sei tu che non capiresti la mia.'' ribatte con voce bassa, arrogante, tanto che udirla è uno strazio, ma fredda, come un pugnale di notte in un omicidio che di nascosto viene estratto. ''Siamo i signori della notte. Ilhythiiri, drow, elfi oscuri, moriquendi, chiamaci come vuoi. Il buio ci appartiene. E tu chi sei...mostrati.'' ordina ''Cosa cerchi nel regno più pericoloso che esista?'' domanda con voce roca, un passo avanti a incedere sinuosa, un sorriso seducente sulle labbra, divertita da quello che sente, dalle parole incalzanti e inquietanti del jaluk. Calma e gelida tanto quanto lui è ardente e inquieto. Non è ancora il momento di fermare la bramosia del maschio, nè quello di mostrare il suo arcano potere a costui. Un pò meno divertita dall'insolenza della cucciola di drow la cui bocca sembra cercare il suo seno. La serra fra le mani, cercando di tenerla allo stesso tempo vicina a sè ma lontana. Dentro di sè ora che vede quanto il desiderio morboso di quella creaturina sia forte, l'istinto che già ora verso un perverso egoismo la conduce quasi la rende fiera di quell'essere. E' come lei e non come quella debole, inutile madre. Forse potrebbe concedersi a lei ma non sarà ora....Ora analizza il ser...Occhi che scintillano come argentee lame insanguinate. Inclina il capo di lato. Parole che escono come un soffio di serpente, rapide, che alla mente acquistano lente un senso dissimile da quello di fiera per divenire sillabe. ''Che proposta Umano?''

PASEO [bosco] all'oto quel rumore che ben conosce, lo scivolare di due lame lungo il fodero a liberare i demoni che le reprimono. Si volta lentamente lasciando che la di lui figura si porti fra le due in modo che basta voltare il capo a destra o a sinistra per vedere i movimenti di entrambi, la distanza che percorre è di due metri verso la femmina così da porsi a sette metri dal drow appena apparso e a circa otto dall'altro che ora favella in risposta. Le iridi scorgono intorno cercando appigli, qualora occorressero(//via di fuga liv.3), anche se...non ama quel genere di cose e probabilmente non adotterà quello squallido sparire. La mandritta scosta il cappuccio liberando i lineamenti mentre parole ora vengono dirette a quel che sembrerebbe il capo fra i due, la femmina, daltronde non vi sono dubbi, in tutte le razze le femmine hanno il potere, a volte nascosto o come in questo caso chiaro e deciso...''capisco che ho disturbato e ve ne do atto ma credete ch'io sia giunto fin qui per nulla? o forse qualcosa percui io penso valga la pena rischiare''...il verbo è ancora calmo e pacato contrariamente al drow...maschio che non vede l'ora di far assaporare le carni dell'italico alle di lui lame.

SERHLIS (fitto) ''parole, parole, parole...inutili, sputa il rospo o ti farò spuntare le viscere..'' come è splatter stasera il drow, forse perché irritato dal fatto che questo si presenti nel bosco, come se nulla fosse ''non mi hai dato ancora un solo motivo, vuoi diventare un'offerta per il Sire Oscuro?'' tenta d'avvicinarsi di altri due metri, per arrivare a 3 al suo fianco sx immagina, la scimitarra di destra cerca di porre con la punta verso destra a 45 gradi, la scimitarra di destra quella a filo continuo sarebbe. Mentre a sinistra la scimitarra a dente di sega verrebbe portata parallela al suolo, con la punta anche ella verso destra, in pratica distesa davanti a se andando a far vedere il filo tagliente delle due armi a Paseo la danza ha inizio, ha ancora il cappuccio, l'osserva ancora con attenzione, meglio conosce l'ambiente il drow sicuramente, e lo studia anche, guardando prima l'umano e poi attorno a lui, a vedere se ci sono ostacoli particolari, oltre a quei rami contorti e nodosi, la furia che sta crescendo dentro di lui, ora che è più vicino, quelle lame sporche di sangue mostra macchie visibili anche a Paseo ''come ti chiami?''

ELAHEHL §bosco oscuro, zona ovest. Con la matrona§ non si cura delle favelle del rivvil ne di quelle dei puri… ma comincia davvero a non sopportare più quell’odore.. e comincia anche a non tollerare quella voce così poco armoniosa… o forse così poco stridula. Non ne può più… ha già i suoi problemi lei, primo tra i quali la fame. Secondo tra i quali lo stupido vento che continua a soffiare imperterrito… se ne vorrebbe tornare nell’ umido ventre dove non ci sono tutti questi odori, tutte queste lucciola appicciacate al cielo e tutti questi cattivi odori. Solo funghi e muffa. or torna ad osservare la sua mano destra sulla quale il ragno ha posto dimora… senza darsi un freno… tutta la manina sarebbe ormai ricoperta e parte della pancia sulla quale il polso si appoggia comincerebbe ad essere sottoposta ai lavori.

GHADIA {Bosco}''Non tento di immedesimarmi nei sudici panni di un umano'' replica con soave disdegno ''Tuttavia se non siete un folle completo ci sarà pure un motivo per il quale non siete ancora fuggito, per il quale osate giungere laddove regnano creature ben più oscure del vostro cielo notturno quand'è illune. Dunque parlate e fatelo rapidamente perché io non sarò paziente e le lame del mio jaluk attendono.'' asserisce minacciosamente. Gli occhi lo scrutano superbamente, un volto che nella perfezione dei canoni dell'elfa oscura è scolpito, affilato come un pugnale, occultabile come un veleno. Le orecchie a punta ancora in ascolto a cercare eventuali seguaci di quell'uomo ma nulla sembra manifestarsi al riguardo. Si muove come un ragno sulla sua tela, delicato nell'architettura di un luogo che sembra fatto per lei, splendida principessa oscura che al cospetto della notte assume le fattezze di una dea e il freddo dominio razionale che non mostra pietà alcuna.

PASEO [fitto]Sconosciuta quella razza alla mente, era e la cosa più inquietante è il fatto di non conoscerne usi, costumi e modo d'essere, di certo una cosa balena alla mente chiara come fonte cristallina, sono creature irascibili, visto quell'approccio. cercherà di usare tutte le cautele necessarie per far si che quell'incontro non degeneri, sarebbe un vero peccato poiché ei ha da offrire nel mercanteggiare e allo stesso, è sicuro che nuovi clienti, chiunque essi siano, sanno di dolce ed inebriante profumo di monete tintinnanti. l’esperienza insegna che tutti hanno bisogno di qualcosa, armi, stoffe pregiate, preziosi o persino un banale vestiario. Parole giungono dalla femmina indi cautamente volge il passo verso ella, le sue parole fendono l'aria come martello che batte sull'incudine. alcuni passi mentre le mani vengono portate in bella vista, come a che sia chiaro l'intento di nessuna minaccia velata...(//sotterfugio liv 1) ''son tornato da un viaggio in terre esotiche e selvagge ove delle grezze pietre rendono l'occhio cieco''..sol questo al momento cercando di incuriosire, come a cercare un varco fra quei contorti pensieri che si affollano alla mente.

SERHLIS (fitto) ''fermo là'' tenderebbe a avvicinarsi a Paseo, scrutandolo, facendo attenzione alle di lui movenze, ogni passo avventato è un passo in più verso la morte, le sue armi sono spianate, pronte a colpire, l'uomo per quanto quella razza gli fa ribrezzo, ha qualcosa da dire, almeno questo è già qualcosa, poi con attenzione si guarda anche attorno, non fosse mai che qualche zombi stia spiando la conversazione o anche qualcun'altro, come ogni tanto capita, attende le parole e giudizio della Matrona, non aggiunge altro, fa un solo piccolo sbuffo, segno che presto potrebbe stufarsi della staticità degli eventi.

GHADIA {Bosco}Sorregge ancora Elahehl che pare essersi addormentata, coperta con cura dal manto. Non si fida di nessuno, per sua intima natura (//Malus:Odio atavico) e peraltro la vicinanza con quegli esseri infimi detti umani, specie quando non sono a un incontro. Per cui è proprio la differenza razziale ignota a non concedere a Paseo la completa fiducia della Matrona, sebbene al contempo non lo reputa ostile grazie ai suoi modi misurati e celati. Inarca un candido sopracciglio. ''Non mi interessa la storia della tua vita umano. Ci sono sassi che nulla valgono, ci sono monili la cui luce riflessa amano i miei occhi, come l'estetica perfezione intrinseca in ogni artefatto drowish che nessuno di voi umani saprebbe riprodurre. Ma dimmi..che intendete col dire che rendono ciechi?'' chiede incuriosita e un po’ irritata al pensiero di oggetti che levano la visuale.''E state fermo come ordina lui, altrimenti potrebbe irritarsi. Nessuno deve avvicinarsi a noi troppo, altrimenti passeremo dal colloquio al duello immantinente, intesi?'' lo informa con voce ragionevolmente delicata, come sottolineando con una cortesia manierata i termini del loro dialogo, per persuaderlo a non muoversi oltre nella sua direzione. (//Skill:capacità oratorie liv.3). Al contempo solleciterà facilmente l'attenzione di Serhlis sul fermarlo qualora tenti ancora di accostarsi. Non lo teme ma non intende sentire vicino un essere che reputa degno d'attenzione tanto quanto uno scarafaggio. Cerca lo sguardo di Serhlis che fa un verso tediato e con la mancina mano mima un gesto breve e corto che potrebbe apparire casuale, in orizzontale col pugno chiuso da dx a sx e viceversa per poi ritornare rilassata.

PASEO [fitto] ferma il passo quando all'oto sbuffante arriva un ammonimento, ammonimento che giunge di rimando anche dalla femmina ora, rimane quindi fermo portando, sempre lentamente, le braccia conserte tenendole così ben lontane dall'elsa. Volge il volto al maschio...''Perdonate i miei inopportuni movimenti''..favella alzando leggermente il sopracciglio destro...''non conosco le vostre misure, in ogni caso vi debbo ancora una risposta...il mio nome è Pirata''..favella rispondendo ad una precedente domanda del maschio per poi continuare...''anche se ciò non ha importanza alcuna ma la vostra curiosità verrà comunque soddisfatta''..il tono è calmo e gentile, parole che cercano di richiamare l'arte del commerciare, forse mai come questa volta, quel detto...il cliente ha sempre ragione..mai fu così saggio, anche se al momento ancora di certo loro clienti non sono. Sempre lentamente riporta il volto verso la femmina mentre il guardo scivola su i di lei contorni tutti, guardo leggiadro e fugace ma che s'impadronisce di quella figura così ammaliante nonostante quel fare, o forse, proprio i di lei gesti sono amanti ammaliatori che portano all'iride un fascino talmente opprimente quanto velenoso ''sarete subito soddisfatta '' favella riferendosi alle di lei parole, forse una piccola breccia tenta vana di farsi luce, il solo fatto ch'ea chiede spiegazioni è bene...'' forse il mio linguaggio non'è consono al vostro oto e me ne scuso, quello che volevo dirvi è che sono talmente belle e preziose che il guardo ne rimane affascinato, potreste guardarle per ore senza la noia vi soggioghi, o...esibirle come fonte di potere, qualcosa che solo voi possedete''...finisce il dire cercando di essere più convincente possibile (//faccia d'angelo liv 3) in verità ei non ha ancora quello di cui si pavoneggia ma allo stesso sa che non avrà problemi a reperirle.

SERHLIS (folto) lo guarda ancora, lo scruta, lo somma, ne soppesa le sue abilità. Sembra dire il vero, anche se segue non tutte le sue parole, il drow quando gli interessa poco l'argomento, segue altrettanto poco, solo che le ultime frasi, fanno spalancare i suoi occhi ''Hai delle fragole? mh? Fragole?'' lo incalza con insistenza, puntandogli sempre contro la scimitarra di destra, quella col filo continuo e sporca di vecchie macchie di sangue, ''o orecchie di mezz'elfo?'' fa con con voce roca, attende impaziente, con veemenza, chissà cosa farà se il contrabbandiere le avesse con se. Altra violenza o qualcos'altro? La notte è ancor lunga, lascia spiragli di ogni genere, ogni soluzione è aperta, ogni via è praticabile, favella della Matrona contro parole convincenti, ma chissà se davvero quel che ha possono soddisfarla.

GHADIA {Bosco} ''Pirata...'' ripete. Non crede che se lo ricorderà, i nomi dei rivvil sono atrocemente strani. La sua memoria allenata dallo studio di arcani testi giornaliero potrebbe forse salvarla. Tuttavia lo reputa un nome strano, pur senza farne cenno. *Io sono Ghadia.* risponde sintetica. Lo guarda muovendosi a destra e sinistra innanzi a lui come una pantera in gabbia, i movimenti sensuali, provocanti, in abiti che appena lasciano scorgere la nuda pelle d'ebano, il manto che si dischiude emulatamente involontario sul seno alto e tornito, le gambe che si flettono e distendono nel passo in modo felino. Dischiude le labbra sorridendo, mettendo in mostra quei dentini piccoli e candidi, che spiccano nel buio assieme agli occhi di un rosso liquido. Si appoggia a un albero cercando di carpire quello sguardo dell'umano, come un bocconcino semplice e al contempo insidioso, inarca la schiena contro il tronco di quell'albero scheletrico del bosco oscuro, mostrando tutta la flessuosa fluidità del suo corpo agile, posandosi languidamente, come se lo ascoltasse davvero con tutta se stessa. Una rete,una trappola, ma quale uomo non desidererebbe guardare sotto quelle vesti, pur sapendo che è un corpo di demone? ''Voglio essere soddisfatta allora...'' sussurra usando la lingua degli umani provocatoriamente, la voce bassa, al limite dell'udibile di Paseo benché sia ben chiaro per un drow invece, socchiudendo gli occhi sotto le ciglia candide e sorridendo. Ignora anche se lo sente le domande assurde ma non troppo di Serhlis. Chissà di cosa parla costui, ne è relativamente intrigata ora.

PASEO [fitto] Un continuo girar il volto e incontrare iridi prima dell'uno poi dell'altro, ora...l'agitato, così nella mente del genovese il maschio ha preso il nome, orgoglio di quelle macchie di sangue sulla lama più vicina, fuoriesce dalle sue membra mentre domande incuriosite ne attraversano l'aria ora...''Sono un commerciante e lavoro con il commerciante Aspis'', sicuramente non sapranno nemmeno di cosa ei stia parlando ma poco importa, quello che conta è cercare di farseli clienti, a volte , il rischio è contortamente indispensabile onde avere la meglio sui rivali, e questo ei lo sa bene...''fragole? ne potete avere quante ne volete sino a che la nausea non si impossessi di voi'' riguardo alle orecchie beh...si può vedere il fattibile, c'è sempre un elfo che muore''..favella ora quasi sibillino. riporta il guardo alla femmina...''Ghadia''..mormora fra se...''lady ghadia voi chiedete dove sono queste terre, io non conosco il vostro limitare ma vi garantisco che oltre Barrington ci sono numerose terre, persino una grande acqua a che l'occhio ne sia ammaliato e perso all'orizzonte, non vi chiedete dove esse siano poiché non ne avete bisogno finché qualcuno vi porti ciò che desiderate''..favella mentre osserva i di lei movimenti. Cos’è quella sensazione che risale da dentro aggrappandosi ad ogni lembo di carne, stridendo unisona con il sangue che sbatte nelle pareti delle vene, buio che si rivela chiara luce, via che spinge al desio di quelle ignote creature, desio libero e quasi istintivo orfano della matrice che decifra il codice a che il lume ne abbia pieno controllo, cosicché, solo il puro istinto sia artefice di quell’ammasso di carne ossa e sangue. Le iridi si dilaterebbero al massimo, come buco nero che assorbe tutto, alla ricerca di ogni minimo dettaglio di quella femmina, i di lei lineamenti sembran nascer scolpiti da marmorea pietra, idee ben chiare, sa quello che vuole e sicuramente sa come ottenerlo, tenebra ammaliatrice, sinuosa, che scivola strisciando mentre tutto avvolge ed inghiotte, impatto che schianta e dissolve, veleno che penetra morbosamente nelle vene dando caldo piacere o atroce dolore a suo piacimento, attrazione fatale che sconvolge la mente ed assorbe, goccia dopo goccia, frammenti d’anima modellandola a che la mente ne rimanga complice e schiava, quasi godendo di quella distorsione informe.

SERHLIS (folto) ''Aspis? Si...lo conosciamo vero?'' fa rivolto verso Ghadia, poi ancora verso Paseo, al quale non smette per un attimo di tendere le sue lame. Scimtiarre di sangue sporche, sente la risposta sulle fragole, sulle sue richieste ''tu usi il futuro, io voglio il presente, il futuro potrebbe anche andare bene, quindi devo dedurre che non hai le fragole ora? non hai di che pagare il tuo pedaggio? non hai le fragole? cosa hai? sei fortunato solo che non hai le orecchie a punta sennò....'' fa lugubre, ''giungi al dunque'' ancora impaziente e fa un altro sbuffo, non dice altro, non vuol troppo togliere la scena a Ghadia, è lei che decide, è l'eletta da Lloth...ma su di ella lo sguardo non si posa, perchè rimane vigile e sempre teso su Paseo...

GHADIA {Bosco}Non si nega alcun piacere la drow nel sentire sul suo corpo quello sguardo, sorridendo come se dischiudesse assieme alle labbra visioni intense e vibranti. La lussuria che percorre il suo corpo non è mai sazia di ciò che legge nell'altro, mentre le dita carezzano la veste lisciandola mentre ricade a sottolineare forme delineate e voluttuose. Lascia che le carezze dello sguardo dell'uomo sfiorino la sua pelle scura, come una piuma su di essa a sfiorarla appena. *Aspis...si quel commerciante mi deve ancora qualcosa, dite al damerino che ancora aspetto.'' risponde ironizzando. Sorregge ancora l'inutile fagotto di rinnegata ''Attendo di sapere cosa avrò in cambio del lasciarvi andar via libero. Potrei pur sempre annoiarmi fra poco...'' sussurra maliziosa ''Ho bisogno di qualcosa di concreto, che si possa toccare e vedere...l'acqua non mi interessa, solo ciò che ha un sapore inebriante.''

PASEO [fitto] Ascolta con attenzione, il verbo del maschio che come nero vomito si riversa su ei, ascolta quasi senza emozioni, quasi con animo sereno annuendo al suo chiedere...''Ahimè non ho con me le vostre fragole e questo è di certo un torto '' favella lasciando che ora una leggera pausa regali il silenzio signore delle idee..''per farmi perdonare potrei donarvi un carico di fragole''...poi rivolge le iridi a ghadia mentre altre parole ne nascono per ella ora..''Dunque conoscete Aspis? cosa vi deve, forse posso rimediare io all'incombenza''..favella mentre cerca di essere discreto a che le iridi non si soffermino troppo su ella, di certo il maschio probabilmente, o ella stessa, non avrebbero preso la cosa molto bene, fugace come saetta che si stacca dalle umide nubi sarà il di lui guardo lungo quelle linee in grado di far perdere la testa a qualunque uomo...''chiedete lady Ghadia e avrete''..favella secco ora ma senza che le parole posseggano un barlume di prepotenza, semplicemente il tono garbato come si conviene a un buon mercante.

SERHLIS (folto) ''mh..'' mugugna tra se e se ''vediamo se mantieni le promesse, mi raccomando..'' ora dopo tutto quel tempo fa un pò calare le lame, smette di puntargliele contro, magari ha ammesso quell'uomo nella ridotta cerchia di umani a cui può essere donata un briciolio di fiducia, ma non si fida e sopratutto non ha le fragole con se, ma le promette...lasciamo che sia dato tempo al tempo, per qualche istante torna a osservare la Matrona, guardandola nelle sue labbra dischiuse, nella sua scioltezza di movimenti, il respiro si fa più regolare rispetto a prima, aspetta ancora una volta, fa solo di contorno, ma lui è sempre il contorno necessario e quando può e vuole diventa qualcosa di importante, fa un altro passetto indietro per allontanarsi di poco.

GHADIA {Bosco}Con praticità dice sogghignando *Voglio una pianta di fragole.* si immagina già un possente albero carico di frutti, non ha idea che sia una minipiantina. Per lei un gusto così sublime esce di certo da una sequoia. *E in quanto all'umano che dice di essere mediterraneo, la faccenda è fra me e lui, non vi è altro per me da aggiungere. Portatemi quella pianta. Voglio i suoi sublimi frutti, così come potreste omaggiarmi di un qualche altro cibo dal simile gusto.* fa anche se lo enigmi e nessuno ne risolve.

PASEO [fitto] finalmente quella falce pronta a succhiare via avidamente la di lui vita, si allontana un po’, effimera consolazione figlia di quella morsa che allenta le sue fauci, è comunque un passo importante, ciò che ha promesso probabilmente alletta non poco i loro palati...''avrete il vostro carico di fragole''favella al maschio per poi rivolgere l'attenzione a Ghadia..''voi avrete la vostra pianta, scoprirete che la parola di un commerciante è come il sangue che lava l'onta, una promessa va mantenuta costi quel che costi'' probabilmente quelle parole scivoleranno nel vuoto, vuote, senza che l'oto d'essi ne sia degno..questo facilmente penseranno ma avranno ciò che bramano e poi...potrebbero volere dell'altro indi la folle macchina del commerciante avrebbe il suo iter, non chiede nulla di meglio l'italico, e poi...questo comporta ad un nuovo incontro e questo lo alletta, chissà di quali vesti sarà ricoperta quella Dea la prossima volta....

SERHLIS (folto) ''bene..'' fa annuendo col capo, sente la matrona salutare ''e attento, durante la strada ci potrebbero essere zombi, ululanti e...altre creature con scimitarre sempre tese...'' ride, una risata un pò acuta e poi saluta anche lui ''aluvè'' seguendo la matrona verso il fitto, stasera è andata così, avrà presto modo per rifarsi...le lame delle sue scimitarre scorrono di nuovo nei foderi.

PASEO [fitto] spettro che scivola dissolvendo le sue forme fra quei roghi intrecciati, disperdendo la sua figura come ad assimilarne e ammansire quel folto, facendone parte, finché nulla alle iridi sia più certezza, così ella sparisce nel nulla, e lo stesso fa il maschio. Creature ammalianti che spargono il seme della paura, disciolgono l'ombra nell'ombra a che nere dita possano impossessarsi di anime sprovvedute e non solo, queste sono le idee che sfiorano la mente del genovese ora che tutto pare essersi risolto, un cenno del capo a quelle creature di cui non conosce ancora la razza, solo un nome Ghadia, suona fin troppo dolce alle labbra, scuote il capo quasi incredulo indi...passi verranno mossi verso l'esterno del bosco.
tyresian
00sabato 11 luglio 2009 23:16
Mare Asperum,
lieto di accettarvi nella nostra grande famiglia.
Da oggi in poi farete parte del Clan Mediterraneo nel quale io Vice Console vi accolgo. La Sala dell'Olimpo sarà sempre aperta per voi.
Tyresian Alidor.

RICHIESTA D'INGRESSO NEL CLAN ACCETTATA

//Dunque veniamo alla role,
prima di tutto, domanda:
Sei certo che la skill che volevi richiedere con questa role sia Verbo del Mare e non Stoicismo??
Ti faccio questa domanda in quanto ciò che ho letto si rifà a quanto richiesto per la skill Stoicismo e non Verbo del Mare,

VERBO DEL MARE
LIVELLO 1
-> L’Umano possiede una notevole capacità introspettiva e riflessiva; questo conferisce al suo animo una calma fuori dal comune. Egli può dunque allontanare dalla propria mente emozioni che turberebbero il suo stato d’animo e la sua riflessività. E’ pertanto difficoltoso controllare o alterare le emozioni del mediterraneo. (nel caso di skil comparata sotterfugio livello 1,2,3 non ha effetto)

Nella role sono del tutto assenti i tuoi stati d'animo, cosa fai per controllarli, come ci riesci...
Mentre grazie alla generosa e oculata parlantina riesci a far volgere la situazione a tuo favore come richiesto dalla skill Stoicismo:

STOICISMO
LIVELLO 1
->L’umano fa sfoggio di una certa galanteria e fierezza, le sue parole possono influenzare positivamente una qualsiasi dama indipendentemente dall’allineamento o un altro personaggio maschile che non gli sia ostile come nella più nota tradizione cortese

Non vorrei tu avessi scambiato le skill, quindi attendo una tua risposta chiarificatrice dopodichè emetterò sentenza [SM=g8100]

RICHIESTA SKILL IN SOSPESO
paseo
00domenica 12 luglio 2009 01:12
Si ho scambiato le skill, probabilmente stavo scrivendo mentre la testa era rivolta a ciò che dovevo fare subito dopo, scusa.... percui confermo che la richiesta della skill è Stoicismo liv 1.
tyresian
00domenica 12 luglio 2009 19:29
Niente di cui preoccuparsi.
In tal caso reputo la role valida e ben giocata, per una volta almeno la skill Stoicismo non viene utilizzata per smancerie varie, anzi hai messo in evidenza un ulteriore esempio di come usarla e bene.

SKILL STOICISMO LIVELLO 1 APPROVATA

Buon gioco allora e al prossimo step.
paseo
00venerdì 28 agosto 2009 17:46
Rieccomi, grazie per ciò che hai detto inerente alla giocata ho solo un problemuccio, nella scheda del pg. non appare stoicismo in attesa un salutone e un ringraziamento al lavoro che fate per noi.
tyresian
00sabato 29 agosto 2009 11:17
//Per questo tipo di problema devi rivolgerti ai moderatori della razza umana che hanno la facoltà di modificare la scheda del PG inserendo le skill acquisite. Contatta Aaron, oppure Raine e vedrai che il problema verrà risolto.

Comunque sia puoi giocare lo stesso la skill, una volta approvata sul forum...

Buon gioco e alla prossima.
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