Sybil

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Tendrius
00mercoledì 10 marzo 2010 23:13
Nome completo del PG

Sybil Araweniel

Clan di Appartenenza

Arelda

Età

140 anni

Allineamento

Neutrale / Buono

Punti Karma

22113 - Anyàroquendë


Background

Eravamo sul finire della seconda decade di Coirë. Nelle fredde lande della Caledonia meridionale, un’abominevole orda di orchi era in marcia verso la zona delle foreste. Nel corso della sua avanzata razziava e devastava ogni insediamento, villaggio o città ed era ormai giunta pericolosamente vicino a Tirion, al limitare della Foresta Argentata. La piccola e splendente città di Tirion era stata costruita da una comunità di Areldar che vi aveva vissuto per centinaia di anni in perfetta sintonia con la natura e con le popolazioni limitrofe. I rapporti tra la comunità elfica e quelle degli uomini erano invero piuttosto rari ma comunque di assoluto reciproco rispetto. Quando la notizia dell’avanzata degli orchi si sparse, i capi dei vari clan ritennero opportuna un’alleanza che avrebbe assicurato loro maggiori garanzie di vittoria e gli elfi decisero di farne parte. Io allora ero ancora molto piccola. Pochi inverni erano trascorsi dal giorno in cui mia madre, la dolcissima Menlorien, sposa del capo degli arcieri Areldar, mi aveva messa al mondo e mi aveva chiamata Sybil Arawenyel, la Figlia dell’Alba, in memoria dell’attimo in cui ero venuta alla luce….. ma tutto questo io lo venni a sapere molto tempo dopo e non dai miei genitori. Prima che la grande battaglia avesse inizio, fui fatta imbarcare con l’unico altro bambino della mia comunità, il piccolo Dairuin, di poco più vecchio di me, insieme al membro più anziano degli elfi. Insieme a noi erano tutti i figli non abili al combattimento ed una quarantina di donne delle comunità degli uomini. L’imbarcazione doveva portarci al sicuro nelle terre al di là del Grande Lago con l’obiettivo di far ritorno quando l’orda fosse stata definitivamente sconfitta. Lo scontro fu terribile. Nonostante la conoscenza del territorio ed una tattica bellica accuratamente concordata tra umani ed elfi, la superiorità numerica degli orchi era tale che la sconfitta per l’alleanza fu inevitabile. Il nostro esercito fu interamente distrutto, la foresta fu incendiata e cosi le dimore elfiche e tutte le città abitate dagli uomini. Non ci furono superstiti: l’imbarcazione sulla quale eravamo salpati pochi giorni prima portava con sè gli unici scampati al massacro. Quando facemmo ritorno alla terra natale ci trovammo di fronte solo morte e devastazione. L’anziana Areldar non sopravvisse al dolore e fu così che Dairuin ed io fummo presi in affidamento da una delle donne, lady Eirwen, che ci condusse con sè presso un’antica dimora di famiglia a Carham Tirith, nei territori orientali risparmiati dagli orchi.
Ad allora risalgono i miei primi ricordi. Crebbi amata ed educata come una figlia, incoraggiata a seguire e ad apprendere tutto ciò per cui ero naturalmente predisposta. Le mie giornate trascorrevano serene, in compagnia del fratello. Lui addestrato a combattere, io educata alla musica, alle arti, all’amore per il bello e per la natura. Lì appresi come miscelare i vari tipi di terre con l’acqua fino ad ottenerne una creta morbida e plasmabile con cui realizzavo piccoli manufatti, vasi ed utensili di uso comune. Acquisii la tecnica di estrarre da fiori, foglie e radici i pigmenti con cui ottenere i colori e con essi imparai a dipingere e a decorare gli oggetti che modellavo.
Poco prima di morire Eirwen volle rivelarci le poche cose che sapeva della nostra infanzia, così come le erano state raccontate dall’anziana Areldar prima della sua morte. Volle riportarci ancora una volta in quei luoghi dove eravamo nati e dove la nostra gente era vissuta prima di venire sterminata e lì avevo ritrovato ricordi che credevo di aver perduto per sempre. Erano passati due decenni da quei terribili giorni e tra le rovine della città distrutta dagli orchi rividi le antiche dimore, i lussureggianti giardini, i visi del mio popolo e dei miei genitori. Non un’immagine lineare e dettagliata bensì sprazzi di luce che squarciavano le tenebre. Ma quei ricordi avevano suscitato nel mio cuore il desiderio di ritrovare i miei fratelli e conoscere le mie origini e quando Eirwen morì decisi di partire. Chiesi a Dairuin di unirsi a me ma egli aveva da tempo intrapreso la sua strada e fu così che ebbe inizio il lungo viaggio che per decenni mi portò a percorrere ogni landa e ogni foresta e ogni città da cui mi giungesse notizia di qualche comunità Areldar, unico compagno un destriero di nome Roan. Ogni mio tentativo fu però vano ed è per questo motivo che ora mi trovo ad Avalon. La mia ricerca continua…

Descrizione fisica


Ha un fisico esile e longilineo. L’alta statura, nettamente superiore alla media umana, spesso la costringe a guardare gli altri dall'alto in basso ma non c'è vera alterigia nel suo atteggiamento. Ha lunghi capelli scuri con riflessi violacei che ama raccogliere utilizzando piccoli fermagli in argento. Porta quasi sempre un ampio manto carmineo chiuso con una fibula finemente cesellata.


Caratteristiche di Razza

Agilità: +2
Potenza: -1
Resistenza: -1
Metri per Turno: 6
Fattore taglia: 0
Estrema longevità
Immunità al sonno
Sangue elfico: Il sangue degli elfi, in quanto sangue di creature di vita e luce, risulta letale per i vampiri.
Arma preferita: spada e arco


Incanto di Clan

Luce di Varda (Luce di Vita)

Livello 3
Capacità di creare luce per illuminare la zona come se si disponesse di una torcia (6 metri di raggio), la luce sarà una sfera luminosa che l'Elfo potrà muovere a piacimento fino ad una distanza di 5 metri da sé, oppure di canalizzare l’energia in un flash luminoso capace di accecare un singolo bersaglio a distanza massima di 5 per la metà dei turni normali.

Concentrazione 2 round, durata 4 round.


Capacità di Razza

Fermezza di Aulë
(passiva)

La mente di un Elfo è antica e disciplinata, e le sue convinzioni sono talmente radicate che risulterà molto difficile riuscire a controllarle attraverso arti magiche o il semplice uso della dialettica. Abilità comuni non hanno effetto, se usate con l'intento di dissuadere un Elfo dal compiere la sua volontà.

Livello 3 - 70% di possibilità di resistere

Sensi Sviluppati (passiva)

I sensi degli Elfi si rivelano essere assai più sviluppati e fini rispetto a quelli delle altre creature.

UDITO: Il loro udito permette loro di percepire fruscii, bisbigli e rumori di diversa natura, per quanto leggeri siano; in condizioni sonore disagevoli questa abilità ha un raggio d'azione da intendersi non inferiore a 30 metri.
VISTA: La loro vista è assai più acuta di quella degli Umani, cosa che consente agli Elfi di avere una maggiore efficacia in azioni come, ad esempio, il mirare.
OLFATTO: Il loro olfatto consente l'individuazione di odori anche poco forti, e il discernimento della loro fonte qualora la si sia incontrata almeno una volta.

Visione Crepuscolare (passiva)

Resistenza Magica (passiva)

La natura magica degli Elfi conferisce loro, col passare del tempo, e in misura sempre crescente, una sorta di protezione naturale contro le aggressioni di tipo magico. La magia naturale subirà sempre un decremento del 50%, mentre quella divina non può essere contrastata. Gli incanti di magia arcana subiranno un decremento degli effetti secondo quanto segue:

Livello 3 - 20% di protezione


Abilità di razza

Sussurro di Manwë
(attiva)

Possibilità di stabilire un contatto mentale con le diverse creature che abitano le terre emerse. È possibile inviare un messaggio telepatico a qualsiasi creatura indipendentemente dalla razza di appartenenza. Interagire in maniera biunivoca sarà possibile solo con coloro che possiedono questa stessa abilità. Sarà inoltre possibile per l'Elfo il percepire sensazioni venendo a contatto con la mente dei PG cui l'interazione è destinata; le sensazioni percepite saranno unicamente tali, e non sarà quindi possibile individuarne la causa o le conseguenze che queste potrebbero portare nel comportamento del PG interessato.

Il messaggio è inviabile ad una creatura distante massimo 20 metri ed è necessario ikl contatto visivo tra i due.

Non funziona con i non-morti, nani, mannari in forma krinos e i draghi. Questi ultimi possono, nel caso, accettare o meno il contatto mentale a loro scelta.

Manto di Yavanna (attiva)

Gli Elfi, essendo nati e avendo sempre vissuto nelle selve, hanno sviluppato nel corso dei secoli
una forte legame con i boschi e la Natura, di cui rispettano le leggi. Ella in cambio ha sempre offerto loro aiuto e protezione, garantendo loro di celare le loro sembianze negli ambienti naturali, di camminare sull'erba fresca e sui sentieri battuti senza far alcun rumore né lasciare tracce (escluse superfici incantate), di orientarsi agevolmente nelle selve, di interpretarne i segni e le tracce e di riuscire a stabilire un contatto empatico con l’ambiente che li circonda, al fine di percepire le sensazioni della natura circostante, semplicemente sostando nel luogo o toccandone gli elementi...i risultati potranno essere semplicemente sensazioni emotive, fino ad arrivare a brevi immagini mentali.

Tale potere ha una percentuale di base di riuscita pari al 30% incrementabile in base alla situazione, al luogo, al momento. Quindi un elfo potrà nascondere le proprie tracce, celarsi , muoversi silenziosamente, interpretare i segni solo in ambienti naturali.

Destrezza di Tulkas (attiva)

Gli Elfi sono addestrati nell’utilizzo di armi quali spada lunga elfica, arco e pugnale elfici, riuscendo ad avere una maggiore efficacia nel maneggiare tali armi. La sfera di influenza agisce sulla rapidità, sulla precisione e sulla potenza dei colpi sferrati. L'utilizzo di armi o armature non tipicamente elfiche porterà un malus da applicarsi ai parametri citati.

In termini di parametri numerici equivale ad un bonus di +10 quando utilizza una spada lunga o un arco.


MALUS

Diffidenza verso le altre razze

Scarsa Costituzione


Nonostante raggiungano altezze ragguardevoli, la loro costituzione resta esile, il che li svantaggia decisamente nei combattimenti corpo a corpo con altre razze più robuste. Tutte le ferite subite da armi contro un elfo hanno una maggiorazione di +10.

Ipersensibilità


L' avere sensi molto sviluppati vista e udito su tutti fa si che in presenza di suoni molto forti o di luci molto intense gli elfi avvertano un senso di disagio che può sfociare nel vero e proprio dolore fisico nei casi più estremi. Niente a che vedere con il rintoccare di una campana o il sorgere del sole. Con il possesso di Volontà Ferrea tale malus non sarà annullato, ma affievolito.

Malinconia

La malinconia del popolo elfico, che trasuda da ogni nota dei loro canti vespertini, affligge le anime degli Immortali che vedono il loro tempo scorrere lentamente per loro stessi, e velocemente per il resto delle cose. Le piante si appassiscono, e muoiono...le stagioni delle vite mortali si rincorrono, mentre tutto cambia e per loro permane immutato. La loro mente è facilmente corruttibile dalle sensazioni negative, e qualsiasi tentativo volto ad instillare tristezza e sconforto nel loro spirito sarà indubbiamente facilitato.


Skills possedute:
(ATTENZIONE: alle skill fisiche vanno aggiunti/sottratti i livelli delle skill caratteristiche di razza)

Espressività artistica + 3
Diplomazia +1
Esperienza in Armi da TIro +1


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