richiesta incremento livello skill da 1 a 2 esperienza armi da guerra leggere
Salve a tutti ragazzi!
Porto alla Vs. attenzione la mia richiesta volta al riconoscimento del secondo livello di esperienza armi da guerra leggere. Ho tre step ancora da spendere maturati in ragione del karma raggiunto, ma effettuerò richieste separate per le altre due. Il mio karma attuale è 9917, e possiedo solo la skill da bg al momento.
La giocata di riferimento che porto a sostegno è masterata da Erebo, e si tratta della quest AF. Nel corso della stessa, uso più volte la skill al lv. 1. Tutti i colpi portati vanno a segno, come le parate effettuate e Uinen impegnato negli scontri non subisce alcun danno dagli avversari.
Questo il link:
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10146270
Per comodità di lettura (data la lunghezza della giocata), ho estratto le azioni compiute da Uinen titolandole brevemente e correndandole coi relativi responsi.
Lancio del veleno a segno: in questa azione Uinen lancia una fiala di veleno Dafne sul nemico, caricando come un fendente di spada prima di scagliare.
Sembra giunto il momento di agire. Il drow che atterra nei pressi del Mediterraneo è come il rintocco di una campana. Stavolta, più di altre, è inutile chiedersi per chi abbia suonato. La priorità è far smettere l’odiato tintinnio, rapidamente, con efficienza, cercando di calmare i battiti violenti del cuore, l’adrenalina che era brace sopita sotto la cenere dell’estenuante attesa, e ora esplode nelle vene, urlando di fiamma impetuosa. Mentre il nemico si prepara a colpire ad una distanza di due metri circa da lui, il draconico cerca di portare il piede SX avanzato e ben piantato a terra; ivi ricade il suo peso. La fiala di Dafne verrebbe portata alta, tappo all'indietro, come a caricar un fendente di spada, indi il busto scatterebbe in avanti, lasciando che il braccio DX segua tale movimento, assieme alla fiala. Lo sguardo si fisserebbe sul torso del drow, mentre il corpo intero si atteggerebbe simile ad una molla che entri in funzione e, quando il braccio DX giungesse quasi parallelo al terreno, il tuor lancerebbe in avanti alla propria sx, in direzione del drow appena atterrato, la propria fiala, cercando di scagliarla con tutta la forza che possiede nel tentativo di colpirlo, o, onde la mira fosse imprecisa, da far rompere il vetro vicino a lui in modo da consentire al veleno di fuoriuscire ed agire. La mira come detto si concentra nella parte anteriore del corpo del nemico, così cercando che la fiala non sfili senza colpir il bersaglio, cercando di calcolarne il possibile movimento atto quasi certamente a sferrare un subitaneo attacco. Lo scudo resterebbe retto dal braccio mancino, a guardia della figura corazzata dell’uomo.
Responso Erebo: Uinen non si muove ma scaglia il veleno, la distanza dal drow è in movimento perchè questo si avvicina. Si va quindi assottigliando, il drow riceve il veleno che si spande - senza che il veleno influisca su altri pg che sono attorno- e i movimenti di questo elfo oscuro rallentano (1° round tempo di azione) mentre le dita gli renderanno complicato ogni movenza. Tira indietro il braccio per dare il pugno e slaccia il sacchetto ma...tutto sembra andare a farsi molto più complicato per lui adesso. E' l'effetto del veleno Daphne che viene inalato , in dose bastante nell'aria diffusa e inattesa tanto da iniziare il suo giro di clessidra alla rovescia.
Parata di scudo rispetto ad attacco di pugno del drow: in questa azione Uinen effettua una parata di scudo, spezzando il polso avversario come voluto.
Dopo aver colpito il drow in avvicinamento con la fiala di veleno, quest’ultimo sembra aver cominciato a produrre i suoi effetti sulla creatura, la quale sembra muovere in qualche maniera a rilento, di guisa da dare al Mediterraneo ancora più tempo per reagire al pugno che quella tenta di sferrargli con la mano sinistra. Un tempo di cui l’uomo non avrebbe forse neppure bisogno, poiché il veleno Makomai che ha assunto all’ingresso nella grotta (//secondo round, i riflessi aumentano, agevolando così i movimenti nello schivare un colpo) circola potente nel suo organismo e dovrebbe velocizzarne anche i tempi di risposta agli attacchi. Farebbe dunque perno sul piede sinistro già posto in avanti per accogliere il nemico, cercando una posta di profilo sinistro, per difendersi con lo scudo, calzato all'avambraccio mancino e ben assicurato all`arto per mezzo di legacci di cuoio serrati prima della battaglia. Tenendo il piede sinistro avanzato, la pianta salda a terra con la punta rivolta frontalmente e la gamba leggermente flessa, il peso del corpo verrebbe spostato nel movimento di difesa sulla gamba destra, arretrata e divaricata e posta a formare un angolo di novanta gradi con la sinistra. Il piede destro verrebbe ancorato al pavimento, con la punta tutta rivolta verso l’esterno destro. Il busto, leggermente flesso all’indietro, compirebbe una rotazione oraria massima per portare lo scudo a copertura del profilo destro attaccato, mentre il braccio dx verrebbe tenuto agganciato al fianco per non ostacolare il moto del corpo. La guardia di scudo vuole essere alta, tra collo e petto, e perciò lo scudo verrebbe sollevato, fintanto che il sommitale si possa trovare all`altezza della spalla SINISTRA e la punta inferiore in prossimità dell`anca omologa. Arretrando ancora il braccio destro non armato alle spalle, avanzerebbe indi lo scudo in opposizione del pugno, con una rotazione massima effettuata facendo perno sul gomito a contatto col fianco mancino. Il peso del corpo verrebbe spostato un istante prima del probabile impatto sulla gamba destra, arretrata e divaricata, e se dovesse riuscire la parata, il Mediterraneo, un istante più tardi del contatto della mano del nemico con lo scudo e dopo aver assorbito l’urto, spingerebbe in avanti,volendo sommare alla forza del braccio anche quella del resto del corpo, per tentar nel contempo di frantumare le dita o il polso del nemico, oppure di sbilanciarlo all’indietro per provocarne la caduta, sfruttando anche l’indebolimento del di lui organismo intaccato dalle tossine del Dafne.
Responso Erebo: Uinen è agile e reattivo grazie al composto dei venefici assunto, ha da opporre parata di scudo e buona tecnica a un attacco indebolito dal veleno...perciò il polso dell'elfo oscuro si romperà come voluto e questi pur tenendosi in piedi sarà pesantemente sbilanciato indietro. Resterà bloccato,incapace di difesa con in corpo quella forza venefica che lo assale.
Turno estrazione spada e assunzione posta di combattimento
Il Fato ha arriso al Mediterraneo, che ha respinto l’assalto del drow, già intossicato dal veleno. Eccolo il nemico, immobilizzato davanti al tuor, posto ad un metro dalla figura di lui possente, bardata di tutto punto. L’armatura leggera lo cinge e protegge, ma non può schermare quel cuoio una voce che viene da dentro, che preme contro le meningi, rimbomba nelle ossa e ribolle nel sangue dell’uomo. Che il piede sinistro ora vorrebbe in avanti, la punta rivolta frontalmente, con la gamba leggermente flessa mentre il peso del corpo verrebbe spostato nuovamente su di essa, mentre la gemella, arretrata e divaricata, formerebbe ancora un angolo di novanta gradi, il dritto piede ancorato al pavimento, con la punta rivolta verso l’esterno destro. Cercherebbe di tornare frontale ruotando il busto stavolta in senso antiorario e laddove riuscisse, cercherebbe con la mano destra l’impugnatura della bastarda inguainata sul fianco SX, la cui lama è cosparsa di veleno Neivin. Qualora riuscisse a trovarla, sarebbe sua intenzione sfoderarla con molta attenzione, facendola passare davanti allo scudo retto dal braccio mancino piegato; se riuscisse ad armarsi, il braccio destro che reggerebbe la bastarda verrebbe piegato quasi al massimo e mantenuto parallelo al fianco destro, col gomito arretrato; la mandritta terrebbe salda l’impugnatura della spada, il polso accostato al rispettivo fianco, la lama parallela al suolo con punta rivolta in avanti. “Tieni la pianta del piede sinistro ben salda a terra” odrebbe catechizzare la Verde dentro la sua mente, ed automaticamente l’aspirante si sforzerebbe di ancorare ancora di più la prima al suolo, scuotendo quasi impercettibilmente il capo.
Responso Erebo: Per Uinen la storia diviene facile. Il drow immoto lo maledice in qualche ignota lingua e lui caricherà come voluto la spada bastarda dritta innanzi.
Affondo al petto nemico – morte del drow: in questa azione Uinen affonda al petto dell’avversario. Il colpo va a segno provocando la morte dell’avversario. Erebo parla di una descrizione imprecisa delle gambe che non inficia l’esito del colpo; lascio questo elemento alla vostra discrezione atteso che a parere mio la stessa è coerente con un passo di affondo.
“Ora colpisci, dritto all’altezza dello sterno” si sentirebbe ordinare dal cromatico simbionte, ed immediatamente cercherebbe di agire, come da precetto. Ormai a distanza di corpo a corpo, vorrebbe perciò sferrare un affondo fatale al nemico; il piede sinistro avanzato sulla punta fornirebbe la spinta, parte terminale della gamba mancina che si distenderebbe nel sopravanzar del piede destro che mirerebbe ad eseguire il passo di affondo, spostando il peso del corpo sulla gamba destra. Il busto compirebbe una leggerissima rotazione antioraria, piegandosi molto in avanti. Nel moto, il braccio sinistro scudato verrebbe portato verso l’esterno sinistro, sempre piegato, mentre il destro, seguendo il movimento del busto, si distenderebbe completamente in avanti parallelamente al suolo. La spada verrebbe sospinta linearmente in avanti, anch’essa parallela al suolo, la punta acuminata diretta poco sotto il centro del petto dell'avversario [//esperienza armi da guerra leggere lv. 1].
Responso Erebo: Uinen non fa un colpo da manuale (//imprecisa descrizione gambe) su una mossa che dev'essere sempre da manuale perchè quando colpisce- immancabilmente- uccide. Ma contro un nemico che non si può difendere la sua scuola è bastante a imprimere il colpo di grazia. Quando estrae la spada con essa esce un cuore ivi infitto che presto abbandona con la vita il corpo.
Spostamento sul campo di battaglia
Il drow muore sulla bastarda avvelenata di Neivin del tuor. Un cuore pulsante fuoriesce dal petto del nemico, e il fiotto di sangue che lo accompagna placa la sete della creatura che alberga nella mente dell’aspirante. Ma solo per un attimo. Chè quella lo spinge ancora alla pugna, incitandolo ad offrirgli presto un nuovo, macabro tributo. Dovrà aspettare, perché il Mediterraneo non ha alcuna intenzione di allontanarsi dalle sacerdotesse per procurarLe prima del tempo quel trofeo. Le donne sono potenti, ed una delle due lo ha benedetto con la sua Luce, giorni addietro. Quel conforto senza prezzo, constata, era l’altra faccia della medaglia, il cui verso letale, invece, ha scoperto, meravigliato, stanotte. Le proteggerà, a costo della vita, con le armi che possiede, perché il loro potere mieterà molte altre vite nemiche se preservato, e verso Eiluned e Mithril perciò vorrebbe muovere, aggirando il corpo del drow, per coprire la distanza che da loro lo separa. Mentre cammina, laddove riuscisse a muovere come voluto, linfa vitale del drow colerebbe dalla spada, mescolandosi al potente veleno di cui la lama è cosparsa.
Responso Erebo: Uinen sta di guardia accanto alle sacerdotesse
Movimento a copertura delle sacerdotesse: posto anche tale azione perché in essa viene descritta una posta di difesa.
Il tuor annuirebbe alle parole di Eiluned, una volta soltanto, con un cenno deciso del capo e senza proferire neppure una parola di rimando. Si lascerebbe dare l’abbrivio per avanzare di cinque metri al pari di Arthesia, che in questo frangente diverrebbe la sua compagna di avanguardia di fronte al tentativo di avanzata nemica. Sì facendo dirigerebbe verso il ponte in attesa di comprendere cosa faranno gli altri difensori lì convenuti, cercando di lasciare tra sé e la caotica una distanza tale da consentire ad entrambi un certo spazio di azione senza ostacolarsi. Laddove riuscisse a percorrere la distanza voluta, si arresterebbe in posta di profilo sinistro, lo scudo in guardia alta, tenuto sollevato fintanto che la sua sommità si trovi alla stessa altezza della spalla SINISTRA e la punta inferiore sempre in prossimità dell`anca SX. Del pari, arretrerebbe il braccio armato di bastarda alle sue spalle, occultando la presa sull’impugnatura e quindi l’arma stessa, sì da non offrire ad alcun potenziale avversario indizi circa la traiettoria dell’attacco che a breve dovrà portare.
Verso il ponte sempre a copertura delle sacerdotesse
Il caldo è terribile; provoca sudore in tutti gli interstizi, e gli occhi si chiudono per espellere le fastidiose gocce che impiastrano la visuale dell’uomo tra le fessure dell’elmo di cuoio. Ode quello che era già un gigante blaterare di sconfitta, sciagura e rovina. A lui importa solo versarne il sangue sulla roccia, imbrattare le pareti della caverna coi resti delle sue budella. Perché non ha paura di niente più che dell’orrore che gli monta dentro nel tremendo soffio d’odio che la propria Simbionte gli suscita, nella brama tremenda di ingaggiare battaglia. Ciononostante, quando Azros si trasforma in una bestia terribile, lo fissa con vero terrore, prima di imporsi di mantenere la calma cercando di appellarsi a tutto il suo ardore ed alla fierezza che l’indole sua gli dona (//skill stoicismo lv. 2). Proprio un istante dopo aver udito il grido lacerare l’aria, tira indietro il collo e carica uno sputo, che vorrebbe lanciare il più lontano possibile in direzione di colui che con tanto astio ha parlato. Tanto farebbe, una volta oltrepassato dalle sacerdotesse, dietro le quali poi muoverebbe, in diagonale verso destra per circa cinque metri (//sino alla posizione F23 sulla mappa), scudo e spada nelle posizioni precedentemente dichiarate, per cercar di frapporsi tra le figlie della Dea e chiunque osi loro avvicinarsi, prima che esse siano pronte a scagliare Lei solo sa cosa, per falciare altri temerari come grano maturo.
Responso Erebo: UINEN 9 MT DAL PONTE A SX DI EILUNED
Difesa e contrattacco contro un nuovo drow: in questa azione Uinen si muove per parare un doppio colpo di spada e scudo, cercando un contrattacco in mezzo tempo, con un’imbroccata di pomolo al volto nemico.
Ed ecco un altro avversario superare la prima linea dei difensori e puntare dritto verso il draconico, con impeto tracotante che lo porta a colmare di corsa la considerevole distanza di nove metri intercorrente tra i due per giungere ad attaccarlo in un serrato corpo a corpo. Osserva l’avanzata del drow nemico restando in posta di profilo sinistro, lo scudo in guardia alta, tenuto sollevato fintanto che la sua sommità si trovi alla stessa altezza della spalla SINISTRA e la punta inferiore in prossimità dell`anca SX; nella mano DX tiene la bastarda e nel mentre il nemico prepara il suo colpo, quella, dapprima tenuta sul lato destro con la punta in basso, muoverebbe di conseguenza per opporsi ad esso. Il drow esegue un ridoppio roverso che punta il ginocchio dx del tuor. Quest’ultimo avanzerebbe il piede destro rispetto al sinistro, con pianta ben salda a terra e la punta rivolta in avanti, e la gamba fletterebbe leggermente, spostando il peso del corpo sulla gemella sinistra che verrebbe arretrata e divaricata, a formare un angolo di 90° con la destra, il piede poggiato sulla punta rivolta verso l’esterno sinistro. Il busto, leggermente flesso all’indietro, eseguirebbe una rotazione antioraria massima, tale da offrire il fianco destro all’avversario, mentre il braccio armato verrebbe piegato e portato obliquo verso il basso a sinistra, sempre con moto antiorario, la mano a tenere salda l’impugnatura della spada, la cui la lama verrebbe disposta obliqua al suolo con punta rivolta verso il basso esterno sinistro. Da questa posizione, sferrerebbe il colpo di difesa, anch’egli un ridoppio roverso col quale mirerebbe ad impattare la scimitarra nemica prima che giunga a bersaglio, nel debole di quella col medio della sua lama. Nel portare il colpo, il piede destro farebbe da perno, mentre la gamba destra verrebbe distesa nel sopravanzar del piede sinistro, che dà la spinta, portando il peso del corpo sulla rispettiva gamba. Il busto eseguirebbe una rotazione oraria massima, mentre il braccio destro armato di spada lo seguirebbe, ruotando orario diagonalmente dal basso a sinistra verso l'alto a destra, allargando verso l’esterno ed innalzando in direzione della spada nemica la propria micidiale lama [//esperienza armi da guerra leggere, lv.1]. Lo scudo nella posizione innanzi descritta seguirebbe il moto del busto restando attaccato quanto più possibile al corpo senza intralciare il movimento d’attacco/difesa. Laddove la lama del mediterraneo riuscisse ad impattare quella nemica, se le lame ne risultassero ingaggiate con quella del tuor decisamente più pesante leggermente sopra quella avversaria, cercherebbe immediatamente dopo la parata un mezzo tempo rispetto all’affondo di scudo avversario, cercando di imbroccare col pomolo della sua bastarda - la cui punta dovrebbe essere ormai quasi perpendicolare al terreno - al volto scoperto del drow, al fine di fratturargli il naso, i denti o magari qualche osso del cranio, distendendo la gamba sinistra arretrata e piegando il ginocchio destro per scattare in avanti, sfruttando proprio il momento in quello tenti di affondare con lo scudo contro il suo mento, dovendo il drow ruotare per forza di cose in senso orario verso di lui anche col capo, al fine di portare il secondo colpo. Nel caso invece il mezzo tempo sull’attacco avversario non riuscisse, il tuor cercherebbe di parare l’affondo effettuato con lo scudo nemico con il proprio, che dovrebbe essere posto già in posizione vantaggiosa per la parata dopo il ridoppio roverso effettuato, cercando di accelerarlo con un’ultima repentina torsione del busto sempre in senso orario, per tentare di farlo scontrare contro quello nemico e non subire da esso alcun danno.
Posto dunque il commento finale di Erebo rispetto all’operato di Uinen, atteso che la quest è terminata con la vittoria dei difensori senza responso sulle ultime azioni compiute, andate dunque a buon fine: “
Uinen combatte bene, iniziando con lo scagliare un veleno e infine con un colpo che sul nemico inficiato dallo stesso sortisce morte”.
Vi ringrazio per l’attenzione e resto in attesa.