00 08/04/2013 14:35

Come stabilito in QUESTA discussione:

Liv.1: il ranger si accorge che un pg vampiro suscita qualche effetto strano ma non sa perchè, potrebbe anche non capire che dipende dal vampiro. Non riconosce un vampiro trasformato in animale.

Liv.2: il ranger si accorge che un vampiro suscita qualche effetto strano e di che genere esso sia. Non sa perchè, può darsi che su un contatto non breve capisca che è per via del vampiro che la natura ha queste manifestazioni, ma dopo un tot di turni, diciamo una media di 3, la cosa gli è chiara. Riconosce che un animale cela spoglie di qualcos'altro e non è un vero animale (es. vampiro trasformato), se fa qualcosa che non quadra o se vede altri animali reagire a lui.

Liv.3: il ranger ha la certezza che il vampiro sia causa di qualche effetto sulla natura / animali circostante, senza sapere perchè emana ciò ma conscio degli effetti sugli animali, con una percezione molto precisa.Ovviamente non riesce a leggere la targhetta con scritto "sono un vampiro ma non mi chiamo Edward" che tutti i vampiri portano sempre con sè sul petto come le campanelle degli appestati. Purtroppo è scritta in una lingua che si chiama 'metaplayese' e di norma i player bravi non la conoscono. Riconosce che un animale cela spoglie di qualcos'altro e non è un vero animale (es. vampiro trasformato) semplicemente vedendolo bene e con attenzione.


Dato che il ranger è un animale ma nemmeno lui E' un vero animale...sente la sensazione generale di entrambi gli animali (diurni e crepuscolari), quella al cospetto del predatore assoluto. Non prova nè la paura delle bestie diurne nè il 'timore reverenziale' dei notturni, pur SENTENDOLE; ciò che prova sono le emozioni che ha un umano (o elfo o che dirsi voglia) alla presenza di un vampiro (i famosi fascino&inquietudine).
In quanto dotato di ragione oltrechè di istinto può SCEGLIERE come comportarsi e SCEGLIERE di fuggire o restare.



I knew all the rules but the rules did not know me
guaranteed..





Grazie Serafin *_*