Posto ivi alcune role per la richiesta della skill Verbo del mare liv. 1:
Riassunto:Ileronk si reca in biblioteca.Ivi preso dallo studio e dalle riflessioni non si smuove al saluto di Claudiette
CLAUDIETTE [entrata] la mia mente era oscura mentre
percorrevo il lungo corridoi che mi portava alla biblioteca..guardavo
il vuoto avanti a me, i miei pensieri tristi mi conducevano in quel
luogo dove ebbi serenità>>
CLAUDIETTE silente i passi,silente il respiro,nel manto scuro
avvolta fino al capo,con la mano libera il lungo crine colorpece,apre
lentamente la porta dell'uscio,respira profondamente per capire gli
odori dei manoscritti,si dirige verso il tavolo più vicino
ILERONK [giardino > atrio] Si apre una nuova giornata di
studio...il ragazzo cammina lento...i pensieri affollano la
mente...''Novum volumen lecturus sum'' pensa il ragazzo, felice di
proseguire i suoi approfondimenti...entrato nel giardino si dirige >>
ILERONK >>[atrio > sala comune] quindi verso l'atrio...giunto ivi
non indugia troppo e si accinge a proseguire verso la scura
porta...silente, la apre e la sala si apre dinanzi ai suoi occhi quasi diserta, se non per una damigella...ma preso dai >>
ILERONK >>[sala comune - scaffali laterali] suoi pensieri, tosto si
dirige verso gli scaffali laterali, sicuro di trovare ciò che cerca...
CLAUDIETTE [tavolo]si accomoda al tavolo poggiando la sacca in
terra,cinge tra le mani il manoscritto di suo interesse con avidità.si
curva su di esso,pronta ad imprimere le singole parole in
mente,sente dei passi ma non ci presta attenzione,dall'andatura >>
CLAUDIETTE sembra un uomo,pensa,continua nella sua lettura.
ILERONK [scaffali laterali > tavoli] Non a lungo dura la ricerca...tosto prende il volume e si dirige verso i tavoli, ove prepara l'occorrente per la scrittura...presi i suoi soliti appunti si cimenta in una lettura approfondita, accompagnata da una >>
ILERONK >> riflessione riguardo gli usi di quel popolo così vicino
alle origini del suo...''Etrusci''....
CLAUDIETTE [tavolo]lieta di ciò che ha appreso,si solleva chiude
con delicatezza il manoscritto,rivolge un lebile sguardo verso
l'uomo,''sid vobis messer'' e si dirige verso l'uscita.
ILERONK [sala comune - tavoli] Nulla cattura l'attenzione del
mediterraneo in riflessione, neanche tal saluto...la lettura è divenuta
ormai parte del suo essere, ciò che non vi appatiene risulta un'ombra
fugace...
ILERONK [tavoli] ''De Etrusciorum religione''...la voce silente del
ragazzo è percettibile appena, ma non l'interesse per i suoi studi,il
quale è percepibile 'ad quattor milia ab urbe lapidem'...libri
rituales...libri fulgurales...libri haruspini...>>
ILERONK >> tal parole annota, consapevole della loro importanza...lo mito della nascita di tal religione porta il ragazzo a riflettere sulle credenze degli uomini, che negli anni si sono evolute e sono cambiate...
ILERONK [tavoli > scaffali centrali > atrio] Il ragazzo termina il
volume dopo ore passate ad una lettura approfondita...dopo aver
messo ordine, si alza e si dirige verso gli scaffali laterali per riporre
il tomo al suo posto...tosto si dirige poi >>
ILERONK >> verso l'uscita.
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Riassunto:Ileronk si reca in biblioteca per proseguire alcuni approfondimenti.Giunto alla filosofia si pone alcune domande esistenziali a cui da una risposta che serba per sè.
ILERONK [giardino > atrio > sala comune] Dopo il ristoro il
ragazzo decide di riprendere li studi...tosto attraversa il giardino e l'atrio per ritrovarsi nella sala comune, nuovamente diserta...non
idugia troppo sull'uscio ed entrato, si reca >>
ILERONK [sala comune - scaffali laterali > tavoli] presso gli
scaffali laterali riprende il tomo ''De Graeciae Historia I '' si reca presso i tavoli e ivi riprende a leggere e ad annotare donde si era fermato...nulla, spera, lo interrompi...dalla >>
ILERONK >> [sala comune - tavoli] filosofia, molto amata dal
ragazzo in quanto ''Animae medicina est'', passa alla colonizzazione...un sorriso appare sul volto del ragazzo nel leggere il nome della sua città natala, grande colonia, appartenente alla >>
ILERONK >> Magna Grecia...ma prosegue, ancor più deciso...
ILERONK [tavoli] i suoi appunti confronta con quelli che porta
sempre seco, per accertarsi che nulla di importante è stato
tralasciato...con fare ancor più sereno, ora che ha concluso il primo
tomo, richiude codesto...lì seduto il ragazzo osserva>>
ILERONK >> il sole calante che penetra dalla finestra, mentre la
sua mente si interroga circa i problemi posti negli anni dalla
filosofia...è lecito chiedersi qual'è il fine della propria vita?...lo è?...o è meglio viver e tralasciar tutto?...>>
ILERONK >> eppur qualcun ha risposto a tal domanda ma...è
valida la risposta ora...il ragazzo esamina se stesso...scruta nel suo animo...d'un tratto prende a scribacchiar su un foglio di
pergamena...ciò che vi scive solo il messer può saperlo ma di >>
ILERONK >>[tavoli > scaffali] certo la sua riflessione è giunta ad
una conclusione...tosto ripone il tutto nella tasca con gli appunti,
mette ordine e si reca nuovamente presso gli scaffali per riporre il
volume...ivi da un rapido sguardo ai tomi che >>
ILERONK [scaffali laterali > uscio] presto avrebbe letto...ancora
preso dai suoi ragionamenti il ragazzo si incammina lento verso
l'uscio, ivi si volta verso la sala...avrebbe voluto restar ancora ma la stanchezza è tal da non concederglielo...così >>
ILERONK >>[biblioteca > bettola] esce e rientra nuovamente nella
nebbia che lo avvolge, per andare verso la bettola, dove avrebbe
sostato per la notte...
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Riassunto: Ileronk si reca in biblioteca per leggere dei trattati filosofici, che lo portano, come di consueto, a riflettere e ad analizzare alcuni aspetti della vita che affronta e che hanno affrontato i genitori.Nel dialogo con Meinwen, Ileronk riflette su una frase che detta alla damigella.
ILERONK [giardino>atrio]Avanza lento il giovane mediterraneo, come sempre assorto nei suoi pensieri...quel dì si sarebbe dedicato all' ''otium'', più precisamente alla tanto amata filosofia.''Philosophia non infligit'' pensava fra sè mentre percorreva il giardino in direzione dell'atrio.Più volte si era riproposto di rileggere i trattati di Gorgia o Aristotele...oggi il giorno ugioso infonde un desiderio maggiore.Pensando, prese ad aricciar il pizzetto come suo consueto, mentre i capelli ricadono lungo la schiena.La lunga giacca segue l'incedere dei passi lenti, che non agginge ad accelerar.
GETHIEL_ [°Biblioteca°] *Sono mortificata non volevo interrompere il vostro lavoro.... comunque madame vorrei presentarmi il mio nome è Lady Gethiel Dhalia..* detto ciò fa un lieve inchino e con la mancina tira su un lembo della veste.
MEINWEN [sala comunune] nessun disturbo milady, il solito studio quotidiano, piacevole e desiderato, ma anche molto noiso a volte'' un sorriso increspa le dolci labbra, macchia rosea nell'incarnato di porcellana, '' il mio nome è Meinwe McAbedeen'' continua mentre il piccolo furetto albino continua a perlustrare il tavolo...
ILERONK [atrio > sala comune]Superato il giardino il ragazzo entra nell'atrio, seguito dai suoi pensieri...porta la mano sinistra all'interno della tasca sinistra della giacca e ivi comincia a cercar qualcosa.Trovatolo estrae dalla tasca un foglio di pergamena, provacando il dolce suono delle catenine sulla sua mano.Nell'osservar il foglio sosterebbe non più di un minuto, dopo il quale ripartirebbe alla volta dello scuro portone che da alla Sala Comune, riponendo il foglio nella tasca e pensando al disegno e al nome della congrega a cui appartiene tale simbolo.
GETHIEL_ [°sala comune°] °Avete un animale molto grazioso....come si chiama?* chiede incuriosita la fanciulla, mentre si avvicina alla donna.Si porta davanti alla donna in modo tale da poter osservare meglio l'animaletto, e poter guardare con le iridi smeraldine il volto della dama. Ella osserva la donna, sorridendo lievemente in attessa che ei risponda, e dalla bisaccia estrae un libro, con grazia lo ripone nello scaffale della biblioteca e nuovamente va a porsi dinanzi alla ragazza.
MEINWEN [sala comune] seguono gli occhi dorati i movimenti della donna... ''Mael - risponde - il suo nome è Mael.... se posso aggiungere, era il nome di mio padre...'' conclude sorridendo poi sul suo cuore cala un velo ripensando al passato, ma non lo dà vedere e aggiunge sorridente, ''e voi milady Gethiel, siete un'assidua frequentatrice della biblioteca?'' lo sguardo viglie fisso neglio cchi verdi dell'altra, dopo essersi alzata dal sedile ed essersi appogiata al lungo tavolo, tendendo a stiracchiare le braccia esili, intorpidite dall'immobilità dovuta allo studio....
GETHIEL_ Or la dama punta le iridi verso la dama,poi va a prender verbo *Se non sono troppo invadente milady..posso chiedervi di grazia cosa vi ha portato qui ad Avalon?* accenna un velato sorriso,sperando di non essere stata troppo avventata.
ILERONK [Sala Comune - uscio > scaffali laterali]Trovatosi dinanzi allo scuro portone lo apre silenziosamente, per non recar disturbo a coloro che vi sono all'interno.Entrato da un rapido sguardo alla sala e nota due damigelle intente a dialogare.Rapido le saluta con un ''Sid Vobis'' e un lieve cenno del capo,richiude il portone, per poi dirigersi verso gli scaffali laterali alla ricerca dei trattati filosofici.
MEINWEN [sala comune] gli occhi fermi e sorridenti, valutano la dama nel contempo, si posano sui suoi capelli corvini, sull'ovale del viso mentre risponde ''voglia di novità, riscatto e conoscenza...ecco cosa mi portò nelle terre di Avalon'' si interrompe allo schiudersi della porta, un uomo con lunghi capelli rossi entra salutando ''sid vobis'' è la cortese risposta, poi la sua attenzione è di nuovo sulla damigella...'' e voi milady? '' lascia così in sospeso la domanda, guardando distrattamente il piccolo Mael scendere dal tavolo e sparire fiutando il pavimento, dietro gli scaffali della sala, incurante del dialogo e dell'attenzione della dama bruna...
GETHIEL_ [°sala comune°] saluta calorosamente il messere e accenna un sorriso..poi si rivolge alla dama..*Sono giunta qui ad Avalon assieme a mio fratello...a lungo abbiamo vagato senza meta, dopo aver perso i nostri genitori in un'incendio...ma se mi chiedete qualcosa sulla mia infanzia vi premetto sin da adesso che non ho solo ricordi sfocati... come lo sono i volti dei miei genitori*
ILERONK [Scaffali laterali]Tosto il ragazzo comincia la sua ricerca.Lento lo sguardo scorre i tomi riposti sugli scaffali...sa che non a lungo dovrà cercare.Ed eccolo il tomo desiderato: il titolo è scritto in greco è ciò fa supporre al giovane che il contenuto sia scritto in tale lingua.Ciò non lo preoccupa...il graco è parte delle sue origini ed è dall'infanzia che lo comprende perfettamente, avendo avuto come insegnante la madre.Tosto si accingerebbe a prenderlo se non fosse per uno squittio alle sue spalle.Voltandosi il ragazzo nota un furetto dal candido pelo, la cui espressione, caratterizzata dagli occhi vispi e dal rapido movimento del naso, non tradisce il verso che il ragazzo comprende essere sinonimo di curiosità [affinità naturali liv.1]
MEINWEN [sala comune] un tenero sorriso si disegna sulle labbra della dama, sa bene cos'è il dore e la perdita e soprattutto sa cosa vuol dire la solitudine....'' mi dispiace lady Gethiel, non volevo riportare alla vostra mente ricordi sì spiacevoli,''e prometto di non fare domande indiscrete, se non vorrete essere voi ad aprirvi spontaneamente'' e aggiunge...''conosco il dolore e la perdita milady, ma a volte penso che non si può crescere senza passare nella forgia....'' conclude attendendattendendo risposta, ma perchè invece non ci accomodiamo sui divanetti, staremo più comode'' e nel dire ciò indica ucon un grazioso gesto il divano di fronte e muove qualche passo in quella direzione.... quandecco lo squittio di Mael attira la sua attenzione ''scusate milady, il mio piccolo amico sarebbe capace di rosicchiarsi un intero libro se non vado a controllare ciò che sta facendo'' detto ciò allunga il collo color della neve mentre il suo sguardo dorato vaga in cerca del piccolo furetto...
GETHIEL_ [°sala comune°] *Non fa nulla mia cara, ognuno di noi ha i suoi scheletri nell'armadio...e mi dispiace se ho riportato anche dentro di voi ricordi spiacevoli...ma si sa la sofferenza fortifica...* china il capo...poi ritorna a guardar negli occhi la dama. *Suvvia basta cattivi ricordi...cerchiamo di divertirci...siete una brava persona..
ILERONK [Scaffali laterali > tavoli]Lento si avvicina al furetto con un sorriso sul volto.Piegatosi sulle ginocchia solletica dolcemente l'animale dietro l'orecchio sinistro con la mano destra, dopodichè con delicatezza porta le mani poco dopo le zampe anteriori e lo solleva dolcemente, eregendosi anch'egli.Tosto si dirige presso i tavoli e, avendo ascoltato le parole della damigella, risponde ''Quae fortuna! L'ho preso in tempore, altrimenti avrebbe fatto una grande scorpacciata!
GETHIEL_ [°sala comune°] or la dama va ad osservare il messere rimanendo vicina alla lady. Poi va a fissare il piccolo animaletto.°Mia cara scusatemi, ma ho alcune faccende da sbrigare...spero di ritornare presto..* sorride dolcemente alla dama poi favella *arrivederci sir..* detto ciò si allontana frettolosamente dalla biblioteca.
MEINWEN [sala comune/tavoli] ed ecco che dagli scaffali laterali della sala avanza il ser appena entrato recando tra le mani il suo piccolo e peloso amico '' o vi ringrazio sir... il mio amico è sempre affamato anche a dispetto della sua piccola taglia '' dice mentre con un sorriso allunga le mani per prendere il piccolo Mael ''benedetto furbacchion - dice poi rivolto al furetto - non ti posso lasciare libero in un luogo sì delicato...'' detto questo rivolge di nuovo lo sguardo alla dama che nel frattempo saluta frettolosa '' a presto lady Gethiel... mi ha fatto piacere incontrarvi...'' aggiunge con un gentile cenno del capo rivolta al giovane uomo dai capelli rossi '' grazie ancora messere.... mi avete evitato di essere bollata come rovina-libri, appellativo che non potrei sopportare, amando tanto lo studio ! conclude
ILERONK [Sala Comune - tavoli] '' Nihil'' dice sorridendo alla damigella che prende il candido furetto dalle sue mani.Tosto si rivolge alla damigella intenta ad andare via ''Sid vobis''....Le parole della padrona del furetto lo portano a sorridere ''Rovina-libri avete detto?....allora io ne sarei il salvatore?'' poi aggiunge ''Bene facis ad amare studium...cultura vita est''.Tale frase pensa il giovane gli era ripetuta dai suoi genitori costantemente ''Nam ego dico heac'' pensa fra sè ''vita perennis anulus est''...rivolta alla damigella dice ''Avete uno splendido furetto''.
MEINWEN [tavoli/ divanetto] una piccola ruga d'espressione si disegna sulla candida fronte, mentre osservail giovane dal linguaggio antico ''grazie, è da tanto che questo piccolo furetto è il mio inseparabile amico.... e per questo gli perdono tutte le birichinate'' aggiunge poi fuardando il giovane'' e voi messere, vedo che siete uno studioso, da molto tempo qui nelle terre di Avalon?'' avanza di qualche passo mentre parla, dirigendo i suoi passi verso il divanetto più vicino e accomodandosi poi con un lieve sospiro, conscia della stanchezza che avanza...
ILERONK [Sala comune - tavoli > divanetti] Dall'espressione della damigella decide di parlar in favella corrente, lasciando il latino solo per i suoi pensieri.''Mi trovo qui abbastanza da conoscere a fondo la cittadella di Baringhton e l'Isola delle mele si sono uno studioso'' risponde alla damigella poi aggiunge ''Voi?'' mentre insieme alla damigella si dirige verso i divanetti.
MEINWEN [divanetti] un lievissimo sorriso increspa le labbra di lei, mentre dice'' sono qui da pochi mesi, e amo molto studiare, non tanto per mia cultura quanto più per amore della scoperta del nuovo ma studio per ora solo per me, senza motivi particolari....ormai tutto il tempo che ho libero'' aggiunge con un sorriso ''ma ditemi sir il vostro nome, non è bene per una dama conversare con uno sconosciuto...'' esclama la dama mentre il piccolo Mael dopo la sua avvnetura si rifugia nella tasca del mantello nero che si appoggia sulle esili spalle della dama
ILERONK [Sala comune - divanetti] Serio ascolta le parole della damigella poi le dice''E' giusto...diceva un grande pensatore che la meraviglia porta alla conoscienza e credete mihi con la vostra curiosità ne proverete tanta di meraviglia'' .Tale frase gli fa ricordare di non aver ancora iniziato la lettura ma sorvola.Alle ultime parole della damigella il ragazzo sorride e dice ''Scusate mihi sono un maleducato...il mio nome è Ileronk''e dopo un lieve inchino del capo chiede ''il vostro...se mi è concesso saperlo?''.
MEINWEN [divanetti] apprezzando la serietà delle parole del giovane, ella risponde ''Meinwen, Meinwen MacAberdeen è il mio nome ed il mio piccolo amico Mael....'' poi sorride ripensando alle sue parole '' e vi devo ringraziare ancora, ser, spero proprio di provare la meraviglia che dite.... sapete, non è facile per una donna avere la strada aperta al sapere di questi tempi, per fortuna la triade veglia su queste terre e le rende speciali'' si interrompe, mentre pensa al fiume di emozioni che ha dovuto imparare a conoscere e a °gestire° da quando è arrivata qui....'' sapete ser Ileronk qui tutto è possibile...'' conclude, lo sguardo dal colore caldo e ambrato lontano e perso ma con un sorriso sempre per l'uomo che le siede accanto...
ILERONK [S.C. - divanetti]Sorride cortesemente alle parole di madamigella Meinwen ma pensa ''Davvero tutto possibile est?'' spera anch'egli di si.Seduto accanto alla damigella guarda con tenerezza il piccolo Mael e chiede ''Vi accompagna da molto il piccolo Mael?''dopodiche rivolge i suoi occhi verde muschio verso la damigella.
MEINWEN [Sala comune - divanetti] emozioni forti risveglia in lei il giovane con la domanda su Mael.... Mael il nome di suo padre....sente il peso delle emozioni la mediterranea, sa che è inutile ripensarci, sente che avrebbe potuto rifiutarsi ma....ora lo ha capito, sì ad Avalon lo ha capito... non avrebbe mai potuto farlo perchè lo amava troppo e forse lui troppo poco....dentro di lei questi pensieri si rimescolano ma nulla traspare dal suo viso, serena pare la dama, controllata e così solo con una breve pausa risponde '' è con me da un pò di tempo, da prima che lasciassi la casa paterna e da prima che giungessi qui....- esita - una bella fortuna anche perchè siamo così in sintonia che mi riesce facile capire cosa gli frulla per la testa e a lui riesce facile tenermi allegra e accompagnarmi ovunque io vada...''e voi sir -aggiunge - oltre allo studio a cosa vi dedicate qui, desiderate forse entrare in qualche congrega?'' pone la domanda speranzosa di non sembrare invadente al cortese giovane
ILERONK [S.C. - divanetti]Il giovane mediterraneo scorge una punta di dolore ma spera sia solo una supposizione.Le sorride dicendo ''Gli animali sono magnifici...comprendono l'uomo meglio dell'uomo stesso''.La domanda che gli giunge lo sorprende, ma poi risponde ''Non saprei...indago sull'esistenza di una, ma forse è solo fantasia''. Non era del tutto vero: quel simbolo lo aveva visto inciso su quel portone, ma non sa se sia solo una mera coincidenza architettonica oppure una realta lampante
pensando a ciò osserva la damigella e spontaneamente le chiede ''Voi, invece, avete già pensato al vostro futuro?''....spera di non essere stato indiscreto.
MEINWEN [sala c./divanetti] gli piace il garbo ed il modo di fare del giovane.... pensa potrebbe essere un buon amico.... '' oh, ve lo chiedevo perchè mi piace constatare che lo stesso amore [per lo studio] porta spesso a strade diverse... io sì vorrei far parte di una congregazione... non voglio però dir nulla in proposito, solo che ormai per me è quasi un'ossessione....voi direste °odi et amo°... ed è quello che provo per la gilda desiderata...'' lo osserva intanto che la luce che entra dalle bifore comincia ad annunciare la sera....'' messere ora io dovrei andare.... ma se volete credo che stasera sarò alla locanda, se non per me perlomeno per mael..... potremmo continuare a conoscerci....spero di rivedervi presto...''intanto ella s'alza, rassettandosi con le mani il nigro mantello sull'esili spalle accompagna alle parole un gesto della mano destra... il piccolo furetto sporge il musino dalla tasca fatta per lui nel manto e si dirige verso la porta scura l'apre e la richiude poi alle sue spalle. uno sguardo poi al rigoglioso giardino dietro alla splendida vetrata ed è già al portone e poi via nei vicoli
ILERONK [S.C. - divanetti > scaffali laterali] ''Cercherò di esserci...sempre che vi sia una barca disponibile alla baia'' le risponde, poi aggiunge ''non fate che la vostra vita diventi un Odi et amo....piuttosto Carpe diem, quam minimun credula postero'' detto ciò osserva la giovane dama andar via.Tosto si dirige presso gli scaffali laterali per prender quel volume e leggerne almeno qualche trattato di Gorgia prima di andar via...
ILERONK [scaffali laterali > divanetti]Preso il volume si dirige nuovamente presso i divanetti per cimentarsi in una lettura filosofica.Leggere il greco lo riporta al passato, ma ciò non gli reca dolore....aveva da tempo imparato nelle sue indagini introspettive a trarre quanto più vi è di positivo dai suoi ricordi, sia che siano tristi sia che siano felici.Evita che inoltre i sentimenti influenzino i suoi pensieri, sebbene l'amore verso i genitori fosse inestimabile.Nel leggere discosta i capelli dal volto e osserva attentamente le parole del sofista.Trova affiscinante come arrivi a delle conclusioni importanti mediante ragionamenti accurati...ma se nulla esiste, nulla è conoscibile e nulla è comunicabile, che senso ha la vita? Ciò si chiede il giovane mediterraneo.Se ciò che l'uomo conosce è errato o falso,allora la conoscenza, cosa carissima al ragazzo, è vana.Il ragazzo si sofferma a pensare ''Gorgia cogit mei parentium vitam vana fuisse''....sorride beffardo e dice sottovoce ''Impossibile est'' dopodichè prosegue la sua lettura...
ILERONK [S.C. - divanetti > scaffali laterali] Terminato l' ''Enconomio di Elena'' il ragazzo alza lo sguardo rendendosi conto del tempo tiranno passato troppo in fretta. Decide quindi di proseguire la lettura in un secondo momento.Si alza e si dirige [scaffali laterali > uscio] verso gli scaffali laterali, pensando a come il suo graco sia ancora intatto.Giunto ivi ripone il volume nella sua locazione.Tosto si dirige verso l'uscio, pensando a come la Sorte o un Dio, avesse agito nel corso di questa giornata....la vita aveva incrociato due strade.
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Riassunto:Ileronk si reca in piazza dove incontra Meinwen.Alcune parole della damigella lo portano a riflettere.
ILERONK [vicoli > piazza] Lento cammina nei vicoli della cittadella.Troppo tardi si era recato alla baia e tutte le barche avevano già preso il largo.Aveva inviato una missiva alla damigella per avvertirla che non sarebbe andato alla locanda.Lì, nel semibuio dei viali pensa al pomeriggio trascorso e memore delle letture ripensa a quelle parole forti che nei secoli erano riecheggiate sino alla sua mente.Il vento muoveva i capelli e la lunga giacca, ma assorto nei suoi pensieri non ne teneva conto.La mano destra come consueto portata ad arriciare il pizzetto, segno di profonde riflessioni
ARSHAL [fontana] il cane s'irrigidisce e la dama abbassa la mano per accarezzarlo. Non sentendo il consueto ringhio alzarsi dalla gola del cane, abbassa gli occhi su di lui. ''Cosa succede?'' chiede in un sussurro, poi scuote la testa e torna a posare gli occhi sul cielo, immersa nei suoi pensieri.
MEINWEN [vicolo/piazza] avanza lentamente nel buio della città ....molte cose medita e molte ancora desidererebbe fare di nuove avvolta nel caldo nigro manto avanza lenta, non ha fretta la dama, come ogni sera non ha neppure una casa, nomade improvvisata si aggira scrutando nell'ombra e come sempre dalla morte del suo mentore temendo il buio stesso, si era recata alla locanda ma non aveva avuto voglia di restare a dormire lì... aveva avuto notizia dall'amico che sarebbe rimasto in città, e forse era tornata lì per questo svolta finalmente nella piazza, un movimento nella sua tasca il furetto è lì pronto a fiutare l'aria. ancora prima di vederlo il piccolo si accorge della presenza del grosso cane nero stranger . infatti eccola lì in piazza ferma alla fontana, ma non è sola, anche un altro uomo si aggira in piazza. Ella si avvicina alla fontana con un allegro ''SID lady Arshal, come sempre in giro in compagnia di stranger!'' intanto i suoi occhi si volgono attorno crede di riconoscere nel buio il giovane ser Ileronk e incerta alza un braccio in segno di saluto.
ILERONK [piazza]Giunto al limitar del viale, la piazza si apre dinanzi ai suoi occhi, immersa in un denso buio diradato di tanto in tanto dalla luce della luna che emerge dietro le nuvole.A prima vista appare diserta ma aguzzando la vista il giovane mediterraneo scorge la presenza di due sagome presso la fontana. Una di esse sembra salutarlo e nell'osservare bene riconosce essere madamigella Meinwen.Risponde al saluto alzando di poco il braccio e mostrando il palmo della mano, al cui movimento risuona il tintinnio delle catene sul dorso della mano
ARSHAL [fontana] ''Sid, milady.'' risponde al saluto scuotendo la testa e distogliendo la mente dai suoi pensieri. Stranger annusa l'aria in direzione della tasca della dama, la tensione di poco prima è completamente scomparsa. ''Sì, Stranger è con me anche questa sera.'' lo osserva per un attimo ''Anche se diventa sempre più raro.'' conclude alzando le spalle.
MEINWEN [fontana] ecco che Mael arrampicandosi al solito lungo la scarlatta gonna della mediterranea, scende a terra con un piccolo balzo finale, pronto per salutare festosamente l'amico ritrovato. ''lady Arshal, cosa c'è, mi sembrate un pò strana questa sera dice notando il leggero scuotersi della donna... intanto non si era sbagliata, al limitare della piazza ecco spuntare proprio ser Ileronk, non si era sbagliata
ILERONK [piazza - limitar > fontana] Lento si avvicina alla fontana e nota il piccolo Mael spuntare come un fiocco di neve e planare delicatamente a terra.Giunto a distanza debita saluta le due damigelle ''Sid Vobis'' poi si volta verso madamigella Meinwen e le dice ''Vedo che non avete sostato presso l' isola...avete ricevuto meam missiva?''.Con sguardo interrogativo ma al contempo sereno guarda la damigella conosciuta nel luogo del sapere scritto.
ARSHAL [fontana] China il capo per salutare l'uomo, poi si rivolge a lady Mainwen ''Non è accaduto nulla, milady...ma sono strana, questo è vero.'' osserva per un attimo il cielo. ''Sarà il mal tempo.'' aggiunge ''Ora devo andare, milady.'' Si alza e sorride al furetto ''Mi dispiace, devo portarti via il tuo amico.'' Si allontana con Stranger che la segue a pochi passi di distanza.
MEINWEN [fontana] ''sid vobis lady Arshal e spero a presto...'' la saluta con una espressione un pò preoccupata in volto pensando alle sue parole... intanto rivolta all'uomo'' si ser, ho ricevuto la vostra missiva non dovevate preoccuparvi comunque'' il piccolo furetto bianco sconsolato si ferma annusando l'aria e il bordo della fontana '' lo so piccolo, il tuo amico è andato via....'' gli sussurra carezzandolo con lo sguardo
ILERONK [fontana]''Sid vobis'' pronuncia il ragazzo in direzione della damigella che va via seguita dal cane.Poi in direzione di madamigella Meinwen ''Era mio dovere farlo'' le dice sorridendo.Il giovane mediterraneo abbassa lo sguardo su Mael che con squittii sommessi sembra voler esprimere la sua delusione[affinità naturali liv.1].Alza lo sguardo sul volto della giovane damigella e le dice ''Alquanto triste il piccolo Mael....ma dite mihi come mai non siete rimasta sull'isola?
MEINWEN [fontana] si accomoda sul bordo la dama, stringendosi nel mantello scuro come la notte, il cattivo tempo le provoca un brivido lungo la schiena... sorride alla domanda... "credo perchè ci fosse troppo rumore, perchè da quando sono qui mi sento sempre più nomade e perchè sono attratta da questa città...'' risponde così al giovane dai capelli di fuoco, mentre con la mano aggiusta una ciocca del castano crine dietro le piccole orecchie... '' il tempo non aiuta, la sera è fredda vero?
ILERONK [Piazza - fontana]Come dare torto alla damigella...tutti coloro che sono lì senza una congrega sono nomadi.Lui stesso lo è e ciò che lo sottolinea sono i lunghi viaggi compiuti prima di arrivare a Barringhton.'' Si la serata è fredda...stamane ha piovuto ab limitum''risponde alla damigella.Volge lo sguardo intorno...da lì era possibile scorgere la torre più alta della Fortezza Ancestrale, che si erge nel buio in modo spettrale.Alza poi lo sguardo al cielo e dice ''Forse riprenderà a scendere la pioggia...dite sia meglio andare?''.Rimane lì fermo ad osservare i nuvoloni sopra le loro teste, le braccia incrociate al petto....
MEINWEN [fontana]credo di sì - risponde la dama- tirandosi il cappuccio in testa - creedo ci convenga trovare un riparo...spero che le nostre strade si incrocino di nuovo ser intanto mael s irisistema autonomamente nella tasca anche per trovare un pàò di calore'' ecco - dice ella indicandolo - lui ha trovato un posto'' e sorridendo si congeda dal messere ''sid vobis ser e a presto'' detto ciò si avvia verso i vicoli
ILERONK [Piazza - fontana > vicoli] ''Sicuramente madamigella Meinwen". Sorride nel vedere Mael rifugiarsi nella tasca.Con lieve inchino del capo saluta la damigella ''Sid vobis et vale''.Detto ciò si incammina nella direzione opposta...nel fare ciò ripensa alle parole della damigella e dice fra sè ''Omnes nomadi sumus....omnes nomadi sumus in vita''.
§...Ave et Vale...§