Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

L'isola di Avalon

SIRA [ASSENTE]

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    Slange
    Post: 82
    Sesso: Maschile
    00 14/05/2009 23:24
    Novizio
    Sira Ianua, casa di Hypomenes di Bisanzio

    Sangue: Novizio

    Doni del sangue predominanti: Fisici

    Morta la notte delle Idi di Settembre (secondo calendario bizantino)

    Figlia del sangue di Leagro di Milo. Esule, protetta di Ulv Slange.

    Skills comuni: Volontà ferrea I

    Skills di Razza: Dominio (1), Veggenza (1), Tenebra (1), Vigore (2), Celerità (2), Istinto (2)
    [Modificato da Slange 01/11/2009 18:58]
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    Slange
    Post: 82
    Sesso: Maschile
    00 14/05/2009 23:34
    III die ante nonae Martii AD 5xx3

    Alle calende del mese sono divenuta una donna.
    Mi hanno festeggiato molto.
    Mia madre mi ha consigliato di tenere un diario con i miei pensieri…Ridendo, ha detto che presto la mia mente sarà troppo piccola per tenere tutti i pensieri che l’occuperanno.
    Di sicuro aumenteranno gli impegni. E’ deciso che già siamo in ritardo sulla mia preparazione al matrimonio, dodici anni non sono pochi.
    Io taccio ed annuisco, come deve fare una brava figlia adottiva.

    II die ante nonae Martii AD 5xx3

    Ho dimenticato di intestare queste carte.
    Come se potessi scordare chi sono.
    Comunque…Il mio nome è Sira Ianua, figlia adottiva del mercante Hypomenes di Bisanzio e di sua moglie Maariam.
    Sono stata trovata dodici anni fa, alle idi di Ianuarius, presso la porta nord della città da mio padre.
    Spesso scherzano dicendo che mi hanno tenuta con loro perché le figlie sono più utili dei maschi negli scambi matrimoniali.
    Indubbiamente vero. Ma credo che mi amino anche, un poco.

    …………………………

    I die ante calendae Septembris AD 5xx6

    Questa sera siamo invitati alla grande festa per il termine dell’anno.
    Ci saranno notabili ed importanti mercanti da tutto il Mediterraneo, oltre che il fior fiore di Bisanzio.
    La nuova veste candida che mi è stata portata stamane mi rende particolarmente graziosa.
    Spero di ballare molto e divertirmi. Speriamo di essere notata.

    I die AD 5xx7

    Sono stata notata!
    Lo sapevo che sarebbe stato un trionfo.
    L’uomo su cui tutta Bisanzio spettegola da giorni non ha staccato gli occhi da me tutta la sera.
    Abbiamo danzato più di una volta e parlato ed egli non è parso curarsi delle chiacchiere che sorgevano quanto più tempo egli passava in mia compagnia.
    È alto e quasi troppo magro, ma forse è per i suoi recenti viaggi.
    È pallido per essere un mercante eppure questo esalta le braci che gli ardono nelle pupille.
    Mai ho visto in un uomo tanta gentilezza e tanto fascino, mai trovato compagnia così gradevole.
    È ricco e conosciuto in molti porti.
    Ho visto la gioia di nozze ben combinate sul volto di mio padre.

    ………………………

    V die ante calendae Ianuarii AD 5xx7

    La proposta di messer Leagro di Milo è stata accettata, con grandi felicitazioni.
    I miei genitori sprizzano gioia per il matrimonio ben concertato, mentre brindiamo.
    Il mio assenso è silenzioso, ma felice.
    Ho pagato il mio debito alla casa di Hypomenes, come atteso, e Leagro sarà un signore benevolo.
    La mia sorte è gentile.

    …………………………

    Nonae Maii AD 5xx7

    Oggi ci saranno le mie nozze.

    I die post nonae Maii AD 5xx7

    Questa notte il mio signore non ha voluto consumare lo sposalizio.
    Mi ha scortato sino le nostre stanze e, con la consueta galanteria, mi ha lasciata sola.
    Sorrideva, ma le sue mani tremavano. E mi è parso vedere una smorfia dolorosa sul suo volto prima che si chiudesse l’uscio.
    Il suo pallore ancora più si è accentuato in questi giorni ed al banchetto non ha toccato né cibo né bevande. Ripensandoci, ha ben badato di non sfiorare nemmeno me.
    Che lo ripugni ed abbia voluto questo matrimonio solo per la dote?

    III die post nonae Maii AD 5xx7

    Anche nelle ultime due notti ho dormito sola.
    Il mio signore mi ha evitato tutto il giorno, rinchiuso nella stanza in cui gestisce i suoi affari. Nemmeno per i pasti è uscito.
    Ha inviato il suo tuttofare Flegias per scusarsi di tanti impegni, per l’avermi lasciata sola.
    Qui vengo trattata solo come un ospite di riguardo.
    Il dubbio che egli mediti di ripudiarmi dopo aver intascato la dote si fa sempre più acuto.

    VI die ante calendae Iunii AD 5xx7

    Ancora una volta Flegias viene ad avvertirmi che il mio signore sarà occupato tutto il giorno.
    Non sopporto più questo servo troppo fedele!
    Quasi non ho visto il mio sposo dal giorno delle nozze e questo è troppo. Esigerò una spiegazione.
    [….]
    Flegias ha portato un messaggio al mio signore ed egli ha accettato di ricevermi dopo il tramonto, quando avrà finito il lavoro.
    […]
    Ora è tutto spiegato.
    Il pallore, la mancanza di appetito, l’impossibilità di vedermi durante il giorno…
    Il mio signore mi ha confidato che un’oscura malattia, contratta nei suoi viaggi al nord, gli impedisce da anni di esporsi al sole. La sua pelle si coprirebbe di ulcere dolorose.
    Deve anche seguire una dieta particolare, a base di solo sangue animale. Egli, in fondo, non temeva che di ripugnarmi, per questo consumavo i miei pasti da sola.
    Dice anche che da lungo tempo cerca una cura e, poiché questo male è sconosciuto a medici e saggi, teme di contagiarmi senza volerlo. Per questo evita il nostro letto e la mia compagnia.
    Ma non mi devo preoccupare…Egli ritiene che la malattia aggredisca solo persone molto giovani quindi, quando il mio corpo avrà smesso di crescere, potremo vivere infine come marito e moglie.
    Non lo posso biasimare, in fondo ancora non ho perso l’aspetto innocente dell’infanzia.
    Ora sono tranquilla.
    Come è richiesto ad una buona moglie, l’attenderò.
    Egli è garbato con me e sa certamente meglio come condurre la faccenda.

    …………………………

    I die ante calendae Septembris AD 5xx0

    Il mio signore finalmente ha deciso che sono una donna completamente formata.
    Ha detto che vedendomi nel nostro giardino, l’altra notte, si è reso conto all’improvviso che due anni già sono passati.
    Arrossisco al pensiero di quello che questo significa.
    Stamane il caro Flegias mi ha svegliato all’alba, portandomi in dono una veste meravigliosa che il mio signore vuole indossi stasera, alla festa per il nuovo anno.
    È di stupenda seta colore del sangue e l’ho provata alla luce del nuovo giorno.
    Quale spettacolo l’aurora, sorge gaia sul giorno che cambierà la mia vita.

    Idi Septembris AD 5xx0

    Quella notte il mio signore ha giaciuto con me.
    Ricordo molto poco in verità.
    Il mio signore sopra di me, tremante e pallido. Un forte dolore al ventre e, contemporaneamente, al petto, il suo viso nascosto contro me. Poi un’onda di qualcosa che non so descrivere. Ed infine il buio.
    Dopo allora sono stata malata per diversi giorni. Ancora sono tanto debole da non riuscire ad alzarmi.
    Il mio signore però ora viene molto più spesso da me. Anzi, passiamo giorni e notti insieme, tutto il tempo che la mia fragilità consente.
    Egli in qualche modo, mi pare immensamente triste. Le sue risate sono false, lo sguardo preoccupato ogni volta che studio i suoi occhi.
    Forse si sente in colpa. Devo rimettermi in forze per compiacerlo.

    Nonae Septembris AD 5xx0

    Oggi ho provato a mangiare. Il cibo, le bevande, persino la semplice acqua mi paiono cenere.
    Mi sono potuta alzare e mi sono guardata allo specchio di bronzo.
    La mia pelle è cerea, priva del minimo colore. Gli occhi infossati nel cranio. Sembro morta.
    Nel panico sono corsa nel patio…La luce del sole brucia come fuoco.
    Ho urlato ed è accorso Flegias che mi ha trascinato in camera, oscurata da pesanti tende. Il mio signore è accorso poco dopo.
    È bastato uno sguardo ad entrambi per capire…Ho contratto la malattia.

    …………………………

    Nonae Decembris AD 5xx0

    Dopo solo due mesi mi trovo a constatare che non è poi così difficile convivere con questa malattia.
    Il sangue non è per nulla ripugnante, pare che con questo male se ne sviluppi il gusto.
    Io ed il mio signore ci scherziamo, persino, brindando con le coppe che ci mesce Flegias, quasi fosse vino pregiato.
    […]
    Ed ora i pettegolezzi.
    In città è arrivata una nuova donna. Si dice che sia una vedova ricchissima e molto giovane. Nonché bella.
    Pare si sia interessata a me ed al mio signore, come mi ha confidato mia madre ieri sera che l’ha sentito dire da una sua amica. A quanto sembra ha conosciuto il mio sposo in uno dei suoi viaggi, su nel nord.
    Pare fossero intimi.
    Sono curiosa di vederla. Forse potrà raccontarmi qualcosa del viaggio in cui egli ha contratto il nostro male, dato che egli rifiuta di farne anche solo accenno.

    I die post nonae Decembris 5xx0

    Siamo partiti stamane ben prima dell’alba.
    Il mio signore è parso assai allarmato l’altro giorno quando gli ho confidato quanto raccontatomi da mia madre.
    Ed ecco che all’improvviso partiamo.
    Quando ho gli ho domandato spiegazioni mi ha sorriso e detto di aver ricevuto una lettera da uno dei suoi collaboratori nel nord.
    Dice che in Britannia c’è un’isola, nascosta fra le nebbie, dove forse potranno curarci.
    Siamo spariti nella notte come ladri, solo io, lui ed il fedele Flegias per non destare sospetti, in un grosso carro coperto dove sono stati stivati buona parte dei nostri averi facilmente scambiabili.
    In effetti non sappiamo quanto potranno costare e il viaggio e la cura, se effettivamente esiste.

    …………………………

    VII die ante calendae Ianuarius AD 5xx0

    Finalmente torniamo a terra.
    Domani approderemo ad un porto nel sud della Gallia.
    Praticamente non mi nutro da quando siamo salpati e lo stesso il mio signore. Non è facile procurarsi sangue animale su una nave da commercio e gli scali sono stati pochissimi e brevi.
    Il mio sposo a fretta di arrivare in questa Isola di Avalon. Forse addirittura ci stabiliremo là per un periodo. A me sta bene, se questo è il suo desiderio.
    A Bisanzio lascio solo una famiglia che non sentirà la mia mancanza ed amiche di convenienza. Non ho mai frequentato molta gente e da quando sono moglie ancora meno, visto che il mio sposo non gradisce avere ospiti per casa né lasciarmi allontanare troppo da lui.
    Spero ci sia abbondanza di vacche in Britannia…Per la disperazione ho in segreto sventrato un ratto di sentina, ma il suo sangue aveva un sapore così diverso da quello cui sono usa da essere rivoltante.
    Non ho detto nulla a Flegias né a messer Leagro, mi vergognavo troppo. E la fame mi rende irascibile. Potrei quasi giurare che mentre privavo il ratto del suo sangue la mia faccia fosse stravolta in maniera bestiale ed i miei canini lunghi come quelli di una fiera.
    Non vedo l’ora di ritornare a terra.

    …………………………

    V die ante calendae Ianuarius AD 5xx0

    Dio mio, sono una creatura maledetta!
    Ho perduto il mio signore in quella sordida bettola di porto.
    E l’ho ucciso io! Oh, Flegias non dice nulla ma so di essere stata io.
    Sapere di dover alloggiare in quel tugurio malsano e pieno di pulci, unito alla fame, mi aveva portato all’esasperazione.
    Ed il mio signore….Voleva facessi del male a quel povero giovinetto delle cucine! Perché? Cosa gli è successo?
    Il suo volto era trasfigurato in quello di una bestia immonda, il volto stesso dei demoni. Mi offriva il bambino terrorizzato. Ma, Dio, Dio! Gli esseri umani come noi non sono bestie di cui ci nutriamo!
    Ebbene eravamo in un porto, ma possibile che non si potesse trovare del sangue di vacca come quello cui eravamo usi a casa?
    L’ira mi ha sovrastato, la mente ed lo stomaco che ruggivano con pari intensità. Torna il buio di quella notte.
    Non rammento più nulla.
    Ma quando mi sono risvegliata perché Flegias mi scuoteva la scena era orribile.
    Il mio signore a terra, aperto ed a pezzi come sul banco di un macellaio. Il piccoletto con la gola squarciata. Morti, entrambi.
    La mia veste, le mie mani, il mio viso coperti di sangue. Il loro sangue.
    Flegias non lo vuole dire, ma sono stata io…Lo so che sono stata io.
    Come, come ho potuto?

    …………………………

    II die post nonae Ianuarius AD 5xx0

    Sono in viaggio sola, con Flegias.
    Ci dirigiamo a nord, verso l’isola, così come avrebbe voluto il mio signore, mi rassicura il servo.
    Da quella notte non mi sono più nutrita in alcun modo, troppo terrorizzata e disgustata di me stessa.
    Anche lui ha fretta, una fretta maledetta.
    Ma come potrebbe essere altrimenti, quando si trova guardiano di un mostro?

    ……………………………

    Calendae Februarius AD 5xx0

    Sono rimasta completamente sola.
    L’altra notte attendevo con Flegias l’imbarco per attraversare dalla Gallia alla Britannia.
    Il mio corpo gemeva per la fame.
    Flegias era andato a cercarmi qualcosa da mangiare, per quanto l’avessi pregato di non farlo. L’isola è così vicina, presto mi cureranno…Ma non ha voluto sentire ragioni.
    Era via già da molto, io mi ero assopita….Il mio istinto ha scattato prima che la ragione intervenisse.
    E ho bevuto, succhiato come un’infante, la mia bocca che direttamente dilaniava la carne del pover’uomo capitatomi fra le mani. Non potevo fermarmi.
    Quell’uomo era Flegias, ma me ne sono resa conto solo quando ho visto il suo cadavere accasciarsi a terra.
    Sono un mostro. Niente più di un mostro.
    Devo farmi curare, prima che qualcuno si accorga della mia nuova natura e mi dia la caccia, come una qualsiasi fiera.
    Ho traversato lo stretto quella notte stessa…Ed adesso sono in prossimità dell’isola.
    Voglia Dio che trovi una soluzione!



    EDIT: KARMA ATTUALE: 4069
    [Modificato da .donatien. 28/09/2011 18:10]