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UPYR [ASSENTE]

Ultimo Aggiornamento: 03/05/2012 13:27
OFFLINE
Post: 209
Sesso: Femminile
26/03/2012 22:05

Novizio
Sangue: Novizio
Doni del sangue predominanti: Mentali
Morto la notte del 6 Fearn.
Rinato alle tenebre la stessa notte come Corruttore dei Moth
Primogenito di Ithilbor, Sposa Assassina, Luna Rossa dei Moth.
Skill comuni:
Conoscenze arcane +1
Esperienza armi da rissa +1
Sotterfugio +1
Lingue conosciute: inglese – irlandese
Skill di razza: Dominio II, Veggenza II, Tenebra II, Vigore I, Celerità I, Istinto I
Allineamento: Legale/Malvagio

***

Descrizione:
Capelli: Neri, lunghi, lisci
Occhi: Neri
Altezza: 179
Peso: 82 Kg.
Fisica: Un volto allungato, percorso da qualche rada ruga d'espressione, fronte alta. Fisico asciutto, muscolatura allungata più adatta alla resistenza che alle prove di forza. Veste comodo, badando più alla pratica che alla forma. Ha acquistato un paio di mantelli neri, dato il tempo inclemente di Barrington. Porta una frusta a mò di fusciacca alla cintura. Ha due tatuaggi permanenti di serpenti neri sulle braccia di Upyr (i serpenti che sono risaliti sulle sue braccia e si sono immersi nelle sue carni). I serpenti sono avvolti a spirale attorno alle braccia e son di colore nero, le singole scaglie -perfette- sono ben visibili all'occhio umano e delimitate da una leggerissima tonalità più argentea, la loro testa giace sulle scapole dell'uomo. Non è assolutamente un tatuaggio magico, seppur il disegno sia in apparenza opera dei migliori tatuatori in circolazione, data l'accuratezza del disegno. (http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10050227)

***

BACKGROUND
Nascita
Nasce 30 anni fa in Irlanda, nel Connacht sulla sponda occidentale dell'isola verde.
Appartiene alla tribù dei Fir Domnann.
La levatrice del villaggio aveva previsto la nascita di due gemelli, ma al momento del parto uscì solamente Upyr: dell'altro gemello nessuna traccia.
Questo avvenimento gettò sin da subito una atmosfera di inquietudine e tensione sulla sua presenza al villaggio.

Fanciullezza
Diversamente dai fratelli e dalle sorelle, il suo fisico non era sviluppato, era molto più minuto. Nei primi anni di vita sembrò non dovesse resistere agli inverni rigidi e ventosi della costa occidentale dell'Irlanda.
A dispetto di tutto e di tutti, inspiegabilmente, dimostrò una voglia di sopravvivere straordinaria e il piccolo Upyr iniziò a crescere.
Parve chiaro da subito che fosse un bimbo precoce, che avesse un qualcosa che lo faceva arrivare prima di altri a comprendere le cose. Suo padre lo definiva “sveglio”, mentre la madre lo guardava sempre con uno sguardo strano, enigmatico.
Inspiegabilmente, in ogni baruffa e litigio tra i fratelli e sorelle, o tra i ragazzini del villaggio, lui sembrava centrarci, anche se in maniera molto sottile. Non faceva mai a botte, ma qualche sua parola sembrava in grado di creare sempre malcontento e motivi di dissidio.

Prima Giovinezza e la Perdita dell'Innocenza
Ben presto la precocità di Upyr divenne un problema: il villaggio, i suoi coetanei, il lavoro di falegname del padre, niente di tutto questo sembrava poter saziare la curiosità di un giovane ragazzo che, irrequieto, sentiva che lì non avrebbe mai avuto futuro.
All'età di 16 anni, dopo averne passato circa 4 a lavorare il legno con il padre, senza dire niente a nessuno e senza salutare, abbandonò il villaggio.
Le cose si fecero subito dure: sopravvivere con le proprie forze fu una impresa titanica per il ragazzino.
Si prestò a lavori saltuari per guadagnare il soldo quotidiano, mentre maturava cercando di capire quale fosse il suo posto nel mondo.
Iniziò a capirlo il giorno in cui commise il suo primo crimine, sebbene in quel momento non fosse completamente conscio che fosse tale: nessuno gli aveva mai insegnato cosa è bene e cosa è male.
Lavorava da una settimana presso un fabbro e, dato che si trovava nella età dei primi innamoramenti, si era invaghito della di lui figlia. Se non che il fabbro fosse solito pestare a sangue la figlia in accessi d'ira incontrollabili.
Questo fece scattare in Upyr qualcosa, qualcosa che da tempo covava nel suo animo, sottile, silenzioso, acquattato nel buio. Senza capire come, nella sua mente si formò un piano, diabolico nella sua semplicità e che altrettanto rapidamente mise in atto senza pensarci ulteriormente.
Attese un giorno in cui il fabbro ebbe battuto per bene la figlia, riducendola a un volto sanguinante e coperta di ecchimosi violacee. Senza indugiare, Upyr corse da una delle guardie del villaggio, notoriamente corrotta, e per 17 soldi gli spifferò bellamente l'accaduto, aggiungendo che il padre aveva anche violentato la figlia: unire verità a menzogna gli venne naturale come respirare e forse proprio per questo le sue parole furono così credibili.
Alla guardia non parve vero di poter mettere le mani su uno stupratore e si diresse al proprio comando per raccogliere i rinforzi e procedere all'arresto: violenza e incesto, niente di meglio per guadagnare prestigio agli occhi della gente.
Ma l’arresto non avvenne mai: Upyr, fece in modo di far girare la medesima voce della violenza e dell’incesto tra alcuni membri del villaggio e nel giro di una manciata di minuti una orda inferocita fece irruzione dal fabbro. La visione della figlia ridotta in stato pietoso scatenò gli istinti più violenti della gente che non si preoccupò di verificare se vi fosse stata violenza o meno. Il fabbro venne linciato a morte seduta stante.
Upyr, nel frattempo, aveva lasciato il villaggio, da almeno un'ora, senza rimorso alcuno: la sua amata era libera dall'orco di suo padre, lui aveva guadagnato 17 soldi, il violento era morto in maniera orribile.
Che tutto questo fosse frutto di un atto malvagio, frutto della menzogna, non aveva la minima importanza.

Giovinezza
A 18 anni, dopo due anni di nomadismo allo stato puro, Upyr ebbe la ventura di incappare in Lorhag, una vecchia bislacca, additata come strega da un villaggio vicino. Ma nessuno si era mai azzardato a farla finita con lei e lei aveva sempre fatto in modo di tenersi in disparte.
Upyr, dopo essersi fermato brevemente presso i lei per rifocillarsi, comprese che da costei poteva apprendere molto, saziare molte delle sue curiosità. Era dedita a misteriose pratiche e riti, magia agli occhi del giovane Upyr. Decise di fermarsi da lei: in cambio di vitto, alloggio e insegnamenti, il giovane si impegnava a lavorare per lei, aiutandole nelle pratiche quotidiane.
Da lei apprese l'arte dello scrivere e leggere i simboli dei suoni della lingua irlandese e inglese, far di conto quel tanto che bastava per capire quello che Lorhag gli chiedeva.
Lorhag, per quanto vecchia, conosceva ogni astuzia ed era una creatura dotata di una malizia e una perfidia senza pari.
Sopra a ogni cosa, Upyr con Lorhag apprese e comprese il proprio potenziale. Lui non era un combattente, non era forte né violento. Almeno non fisicamente.
No, lui aveva la propria mente, l'aveva sempre avuta più spigliata di altri, ma nessuno l'aveva aiutato a svilupparla. Lorhag, vecchia volpe, avendo compreso subito di aver trovato un prezioso e raro onice nero, si dedicò ad insegnare a Upyr come sfruttare la sua intelligenza, a sfruttare la sua voce per abbindolare, incantare, convincere, intimidire chiunque avesse incontrato. Lavorarono sul tono, sul timbro, sulla respirazione, sugli argomenti, tutto quanto fosse necessario per affilare questa sottile lama mentale. Ogni parola, pensiero e azione vennero educate e volte alla bugia, alla menzogna e al sotterfugio più adatto.
I giorni di Upyr presso Lorhag divennero settimane, e le settimane divennero mesi.
In questo periodo iniziarono anche gli incubi.
Nel sogno, si ritrovava sempre a scalare una Collina di Corpi, corpi di uomini e donne, bambini e vecchi, storpi e non, macellati e morti di ogni tipo di morte. Ed era lui stesso ad ammassarli uno sugli altri per riuscire ad arrivare sempre più in alto...

I Viaggi e la Maturità
Dopo tre anni, Lorhag morì.
Vecchiaia? No. Malattia? No. Uno dei serpenti dai quali ella estraeva il siero si decise a morderla, inoculandole il proprio letale veleno. L'espressione di sorpresa sul suo volto non stupì Upyr che, seduto su uno sgabello vicino, non mosse un muscolo per aiutarla, mentre strisciava rantolando sul pavimento tentando inutilmente di raggiungere l'antidoto.
D'altronde, era stato lui stesso a infilare nella cesta quella serpe inviperita, appena raccolta, facendola confondere tra quelle che Lorhag ben conosceva.
Dalla vecchia strega aveva imparato quanto gli serviva: le aveva solo risparmiato qualche anno di sofferenze e solitudine.
Senza dire una parola, la prese dai piedi, la trascinò dietro il suo tugurio e la sbattè in una fossa scavata nottetempo, la ricopri e, raccolti pochi averi e il diario personale di Lorhag ove erano riportati gli appunti della strega, a lui completamente incomprensibili, si rimise in viaggio verso est.
All'età di 24 anni arrivò alla costa orientale dell'Irlanda, che dava sul braccio di mare che divideva l'isola verde dalla Britannia. Non fece nemmeno tempo a godersi il mare, che svoltato dietro un massiccio di roccia si ritrovò in mezzo a un equipaggio di pirati che stazionava su quella spiaggia in attesa di partire per una nuova scorribanda.
Venne sballottato e picchiato prima di essere condotto quasi in catene dal barbuto capitano Woldan, un normanno duro come l'acciaio. I due si guardarono, ma fu quando Upyr parlò che le cose cambiarono: le lezioni di Lorhag produssero i loro prodigiosi effetti.
Il ragazzo convinse il capitano che gli era più utile da vivo che da morto, spacciandosi per un esperto di un sacco di cose.
La dialettica appresa dalla strega gli permise di convincere in breve tempo il fiero scorridore dei mari circa la sua utilità: nuovamente la menzogna aveva attecchito nello spirito di Upyr.
Così Upyr si trovo a solcare lo stretto tra Irlanda e Britannia su una nave di pirati, dedita a scorrerie sull'una e sull'altra costa, passando le notti ondeggianti a perpetuare il suo incubo della Collina dei Corpi, che ogni notte diveniva sempre più definito.
Woldan non era uno sciocco: in anni di esperienza per mare sapeva capire gli uomini. Capì che Upyr non era un combattente, sarebbe stato inutile in battaglia, probabilmente si sarebbe fatto ammazzare. Ma se si trattava di pensare a una strategia di attacco o a un piano di fuga per le loro scorrerie, il ragazzo riusciva a vedere particolari che altri non notavano, prevedere le mosse del nemico, intravvedere soluzioni impensabili ai più.
Per essere più precisi, i suoi piani comprendevano una perlustrazione del luogo del prossimo attacco. Con l’occasione, Upyr stesso provvedeva a spargere la notizia che i pirati avevano cambiato zona, spostandosi in un luogo lontano rispetto al villaggio che sarebbe stato attaccato. Grazie a queste falsità, i villaggi si tranquillizzavano, abbassando la guardia.
Grazie a questa tattica, ben presto Upyr si guadagnò il rispetto del resto dell'equipaggio. Le incursioni del Kraken Nero, il nome della nave pirata, divennero leggendarie e famigerate: la nave arrivava, i pirati facevano rapidamente la loro scorreria e poi sparivano tra le onde del mare. Tutto questo riducendo le perdite tra l'equipaggio e massimizando la raccolta del bottino.
Per Upyr, che tutto questo comportasse la perdita di vite innocenti, non aveva la benchè minima importanza. L'unica cosa importante era che i suoi piani andassero a buon fine, il capitano e gli altri fossero contenti e la nave volasse sulle onde, senza danni.
La fortuna del Kraken Nero finì una notte d'agosto di 5 anni dopo, quando un fortunale improvviso travolse il veliero poco al largo delle coste della Cornovaglia. A nulla valsero i tentativi di salvare la nave: vento e flutti condussero il Kraken Nero a sfasciarsi su un banco di scogli.
Fu più per un colpo di fortuna che per bravura che Upyr ebbe salva la vita e il mattino seguente si ritrovò a secco sulla riva. Fatto un rapido giro per verificare non vi fossero sopravvissuti, recuperato qualche suppellettile che potesse essere utile, riprese nuovamente il suo vagare, verso oriente.

Oggi
Or giunge Upyr nei pressi delle terre di Avalon.
Senza rivelare il proprio vero nome a nessuno, persegue la sua vita fatta di falsità e menzogna.
Da qui in poi, la storia di Upyr sarà scritta con Voi...

LUOGO DI PROVENIENZA
Clifden, Connacht, costa occidentale dell'Irlanda

POSSEDIMENTI
Diario della Strega Lorhag, trafugato dopo il suo "incidente". Non ne capisce minimamente il contenuto: lo tiene unicamente per una sorta di “malato” affetto.



Appartenente alla congrega dei Maghi Ancestrali
Carica: Mago ancestrale
Attacco +5
Difesa +5
Attacco Totale +10
Difesa Totale +10
Skill: Capacità oratorie Liv 2

Focus mentale Liv. 1

Comprensione dell’arcano Liv. 2

Identificazione del magico Liv. 2

Metamorfosi Liv. 1

Percezione auree Liv. 2

Telepatia Liv. 2


EDIT: [URL=http://i50.tinypic.com/mrst9f.png]KARMA ATTUALE 764
[Modificato da - Ithilbor - 03/05/2012 13:27]



I knew all the rules but the rules did not know me
guaranteed..





Grazie Serafin *_*
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