Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 
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ANIMORPH

Ultimo Aggiornamento: 29/10/2009 23:33
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29/10/2009 23:28

La leggenda

Le prime descrizioni di uomini trasformati in animali risalgono all’antichità, ma a quale ceppo di queste fanno riferimento gli Animorphs? Erano e sono solo leggende per molti, alcuni credono siano delle fantomatiche streghe che usavano unguenti particolari, delle essenze che facevano credere di avere una nuova pelle, delle ali, una coda. In realtà qual era la verità? Si trattava realmente di Streghe o complesse sostanze che venivano usate per ingannare? Leggende e racconti che risalgono in alcuni frammenti sin dall’epoca dell’antico egitto. Traggono il nome da una delle più famose divinità egizie, Anubi guardiano dell'oltretomba, per metà animale (testa di lupo) e per metà umano. Il nome Animorphs alla lunga è usato anche loro stessi, ha preso il sopravvento rispetto a altri nomignoli causa anche l’assonanza che ha sia con la parola Umani sia che con Animali. Ma sono anche definiti Mutanti, Mutaforma, Mezzi.

“Dicono che, quando anticamente le donne si riunivano a filare nelle lunghe ore dell’inverno, una volta diverse vecchie sentirono voglia di bere al termine del loro lavoro, ma come non avevano vino e temendo che l’acqua facesse loro danno, discussero il modo di procurarsi quello senza alcun rischio per loro. Dopo molto pensare, alla fine inventarono degli unguenti verdi, la cui composizione si ignora; ma che applicati nella regione ascellare, producevano la virtù di trasformarsi in qualche animaletto, come topo, formica, cane, gatto, ecc. Mediante questa metamorfosi potevano introdursi liberamente nelle botteghe e lì bevevano fino a rallegrarsi sovranamente, scherzando poi, ben montate su scope e in aria, ora ballando una strana danza al suono del tamburello stonato, ora compiacendosi nel far uscire in strada in abiti ridotti qualsiasi vicino che dormiva pacificamente”.

Agli scettici che non vorranno indagare, fermandosi a questo punto, non potranno che tornare indietro, e credere nella solita diceria di pozioni forse mai inventate. Ma…..
…se alla superficie non volete fermarvi, allora nell’antichità dobbiamo tornare, dalle storie della Maga Circe e delle Streghe che hanno popolato l’antichità.

“Quando vogliamo trasformarci in lepre ripetiamo tre volte: ‘In lepre mi trasformerò con dolore e con pena e con molta inquietudine; e andrò nel nome del diavolo seppure quando ritornerò un’altra volta…’ E al punto ci trasformeremo in lepre. Quando vogliamo prendere la forma di gatto, diciamo tre volte: ‘In gatto mi trasformerò, con dolore e in un due per tre”.

Le Streghe nel passato sapevano trasformarsi in animali, questa è la risposta alle domande che la leggenda pone, donne che avevano dei poteri e che sapevano plasmarli sulle proprie convinzioni, potevano trasformarsi in qualsiasi animale da loro scelto, usando le arti della Stregoneria che a molti incuteva timore. Però questa era una trasformazione instabile, c’erano volte in cui si trasformavano senza volerlo, c’erano casi in cui lo spirito dell’animale si impossessava per ore del corpo della Strega. Ma per lo più, era un potere che riuscivano a incanalare secondo i loro voleri. La leggenda nacque quando diedero alla luce i propri figli, avvenne qualcosa che nemmeno loro si aspettavano, durante la gestazione avevano trasmesso il potere della Trasformazione al feto, solo questo tra i tanti poteri, solo questo Dono o Maledizione per alcuni.

Nel corso del tempo è così continuata la Stirpe, andandosi sparpagliare per l’Europa, molto poco numerosa, ma questa discendenza non era automatica e scontata il dono non si trasmetteva sempre, da un padre Animorphs e una madre normale, o viceversa, potevano nascere otto figli e solo uno poteva avere il potere, che spesso non si manifestava subito ma anche dopo molto tempo. Presto per alcuni iniziò anche la riproduzione quando erano in forma animale, dando origine agli Animorphs con indole principale animale.
Discendenti alla lontana di quelle Streghe, pochi Animorphs oggi sanno delle proprie origini e sovente ne conoscono ben poco, tra alcuni libri e versi scritti, spicca come un mito leggendario Metamorphoseon scritto in latino da Apuleio, una specie di Santo Craal per gli Animorphs.











Caratteristiche generali

L’Animorphs è un umano capace di trasformarsi in un animale oppure un animale capace di trasformarsi in un umano. Può viceversa ritornare nella forma originale, ma se la forma originale sia un animale, o un umano non è dato da sapere a nessuno a parte per lo stesso soggetto.
Essere un Animorphs è un dono che l’umano si porta dentro fin dalla nascita, se questo si è manifestato subito, la sua indole primaria maggiore è l’animale, se questo si manifesta più in là con gli anni, la sua indole maggiore è quella umana.
Con il crescere dell’esperienza (vedere paragrafo sull’Età) l’Animorphs ha la capacità di trasformarsi in un secondo animale (a sua scelta tra quelli disponibili) studiandolo durante la sua vita, assorbendone caratteristiche e modi.
Possono morire in qualsiasi forma essi si trovino e in tale rimangono anche dopo il decesso.
Possono essere abbracciati dai Vampiri e divenire tali a loro volta, perdendo la propria natura ciò vale anche per il morso del mannaro e la relativa trasformazione.
Il loro è un dono di sangue, non è estirpabile con benedizioni o altri tipi di riti.










La Trasformazione

Un Animorphs può trasformarsi a piacimento in una forma o nell’altra e rimanerci il tempo che ne desidera, ma deve assumere ambedue le forme per un minimo di 3 giorni consecutivi non trasformandosi in questi giorni per una volta al mese. Quindi almeno 3 giorni consecutivi umano, e 3 giorni consecutivi animale, per un’impossibilità di trasformarsi di 6 giorni al mese.

La fase della trasformazione dura 2 turni, al terzo è completamente trasformato, durante questo processo, si vede il corpo allungare o rimpicciolire, deformarsi non seguendo alcuno schema fisico.

Gli appartenenti alla razza, hanno una legge ben chiara, anche se è solo una caratteristica come tante, ma che loro definiscono il “principio delle forme” ovvero: un arto perso in forma animale coincide con l’arto equivalente perso in forma umana e viceversa. Tranne per gli animali dotati di coda, di cui nella forma umana resta solo una ferita e cicatrice. Mentre le Ali degli uccelli sono comparabili alle braccia degli umani.

Gli Animorphs si riconoscono tra di loro, fissandosi negli occhi per qualche istante in qualunque forma essi siano. Quando i due si fissano negli occhi (almeno due turni) provano un formicolio dentro di loro, la sensazione di aver scoperto un simile.

Durante la trasformazione da uomo a animale non possono portare ciò che è umano, ovvero armi, vestiti cadono o anche si lacerano, rimanendo sul posto. E per la trasformazione da animale a umano vale lo stesso criterio, non possono far spuntare armi o vestiti dal nulla.




Skill

In forma umana è esattamente un umano, con nessun potere speciale, perciò le skill apprendibili saranno le stesse prese dal paniere comune, con le stesse caratteristiche di base e le stesse modalità di apprendimento e sono quelle le skill che potranno richiedere. Solo potenza, agilità e resistenza si rifletteranno anche sulla parte animale, e solo queste sono acquisibili in forma animale.
Solo gli step acquisiti si hanno in una forma e nell’altra.
Esempio: forma lupo agilità massima possibile +5 partendo da una base di +2, lo stesso soggetto in forma umana potrà avere al massimo +3 partendo da una base 0. Ovvero in forma umana perde la base +2 che avrebbe in forma Lupo.

Gli step per acquisire nuove skill, variano ogni 3000 punti. Per i cambi razza (da Umano a Animorphs) verrà conteggiato il momento in cui è divenuto Animorphs.




Psicologia degli Animorphs

Sono una razza segreta, o meglio come quelle oscure non sono note ai più.


Come viene vissuta dagli stessi Animorphs?
Ci sono due possibilità principalmente, accettazione o rifiuto di questo dono. Ma in ambedue i casi ciò può essere vissuto in grande segretezza, aprendosi solo a poche persone fidate, o non confidando mai a nessuno il segreto. Questo incide anche sulle trasformazioni, un Animorphs non eseguirà mai la sua trasformazione davanti a un numeroso pubblico, non vorrà mai confondersi come un fenomeno da baraccone, la sua razza non è un circo itinerante. Può sentirsi molto distante a volte dai sentimenti degli altri esseri umani, e allo stesso tempo sentirsi distante dalla natura, non essendo un animale, nei giorni di sconforto può avere l’impressione di non appartenere a nulla, essere un ibrido. A volte invece questo dono, questo essere ibrido può essere una forza, un segreto usato come un rifugio. Molto lunatici, raggiungono un maggiore equilibrio solo con la piena consapevolezza di loro stessi.


Rapporti con gli altri Animorphs?
I rapporti con gli altri dipendono ancora di più dall’accettazione o il rifiuto della propria condizione, ma sono comunque molto variegati. Nel primo caso un Animorphs può vedere nel suo simile un sostegno, un punto di riferimento come un amico, o anche un barlume di speranza. Nel secondo caso il parirazza può essere visto come l’oggetto di odio, come una fonte che ricorda la sua maledizione, perché il dono può essere vissuto come tale se non accettato. Ma anche in questo caso, può crearsi, a fatica, un ponte di collegamento, di amicizia e non solo contrasti.


I reietti
Se un Animorphs si mostra nella trasformazione più volte o cede a troppe persone la verità della sua natura, questo viene considerato un reietto dagli altri appartenenti alla razza, e come gli animali viene cacciato dal branco, probabilmente anche ucciso, da un branco di Animorphs che può formarsi anche temporaneamente solo per adibire a questo compito.


Istinto e ragione
Uno dei grandi dilemmi, dibattiti tra gli appartenenti a questa razza così particolare. Seguire la ragione, quasi sempre del lato umano, o seguire l’istinto altrettanto spesso influenzato dal lato animale?
La risposta è nell’indole primaria, se umana è la ragione a predominare. Ciò sta a significare che quando è in forma animale gli è più facile (per far un esempio) che insegua un obiettivo che si era prefisso in forma umana, non distraendosi davanti a una preda che passa.
Mentre quando l’indole è maggiormente animale, sono gli istinti animali a prevalere.
Eempio un Animorphs in forma umana, ma di indole Animale Lupo, che entra in locanda, mangerà preferibilmente carne, magari anche cruda, usando le mani, annusando l’aria e via dicendo, comportandosi in strano modo per un uomo.


Come riconoscere un Animorphs in forma animale?
E’ molto difficile in quanto un Animorphs in forma animale, sia esso di indole umana o animale, è fisicamente un animale al 100%
In base alle varie skill – Affinità naturale (razziale), Istinto Animale (ranger) e altre che siano simili – non permettono di individuare se l’animale sia un vero animale o un Animorphs per scienza infusa o istinto. Ma va fatto uno studio dettagliato del suo comportamento.
Se l’Animorphs si comporta come un animale vero e proprio non dà adito a pensare del contrario. Esempio? Un Lupo che caccia, che si nasconde alla presenza di umani non noti.
Se l’Animorphs ha dei comportamenti sospetti, allora questi vanno studiati anche tramite le skill.
Esempi di comportamenti sospetti? Un cervo in un posto chiuso, un gatto che si mette con l’orecchio poggiato a una porta. Insomma tutto ciò che è riconducibile a un comportamento umano.

Aura
Poichè si trovano in un unico corpo due aspetti e due anime differenti, l'aura di un animorphs sarà in pratica sdoppiata, da una parte la natura animale e dall'altra la sua natura umana. Quindi un mago che usasse la skill "percezione auree" vedrebbe di fatto due aure vicine. Se vedrà davanti un solo individuo potrebbe capire che in lui coesistono entrambe. Se invece al mago fosse impossibile vedere bene l'animorph (ad esempio se è notte e completamente buio) il mago potrebbe credere erroneamente che si tratti di un umano e un animale (ad esempio un animorph umano/gatto, si potrebbe credere che l'umano tenga in braccio un gatto o che l'animale gli sia vicino).


La comunicazione
Può ovviamente avvenire attraverso gesti, suoni e tutto quello che è possibile fare per un animale, dal volo, a come si sbattono le ali, dalla coda all’apertura del becco.
Ma se vogliono comunicare 2 Animorphs (non di più) possono usare la dote Telepatia fra di loro, in qualsiasi forma essi siano, ma con la limitazione che la distanza fra loro due non può superare i 12 metri.




Età e accesibilità a altre trasformazioni

Fino a 8999 karma: giovane (LIVELLO 1)
Da 9000 a 17999 : adulto (LIVELLO 2)
Superiore a 18000 : veterano (LIVELLO 3)

Il livello di età degli Animorphs si considera con il parametro karma effettivo, se ha scoperto il suo dono fin dalla nascita, o con quello del momento della scoperta del dono (cambio razza).

In base a questi livelli si stabilisce le possibilità di trasformazioni in un altro animale, da un minimo di uno (quello base) a un massimo di tre che vanno scelti in base a quelli riportati nella razza.

Non può trasformarsi da un animale all’altro, per farlo deve prima tornare nella sua forma primaria, sia questa umana o l’animale base scelto, e poi successivamente trasformarsi in un’altra forma.
Kubren delle Ombre
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29/10/2009 23:30

LUPI Descrizione della razza





Caratteristiche generali

Animali prettamente notturni, ma senza problemi ad agire di giorno, i Lupi sono un antica razza che si
e' mantenuta selvaggia nel corso dell'evoluzione.. Vi sono molti casi in cui un avvicinamento agli
umani e' stato possibile, ma la maggior parte della razza ritiene piu saggio starne alla larga, a causa di
una spietata caccia messa in atto dagli uomini contro di essi..


A - Le caratteristiche fisiche
Grazie al cristallino rifrangente (simile a quello di altri predatori notturni), i Lupi riescono a vedere
discretamente bene anche in condizioni scarsamente illuminate, ponendo come condizione che vi sia
una qualsivoglia fonte di luce (es. Stelle, luna o altre luci..).. quindi al buio completo anch'essi non
possono fare affidamento sulla vista..
Silenziosi, attenti e rapidi, in caso di pericolo risultano essere un avversario all'altezza di molti scontri, che comunque tenderanno ad evitare fino all'estrema possibilità.
Olfatto e udito molto piu sviluppati contraddistinguono i lupi dai loro discendenti indiretti, i Canidi.. corpo
maggiormente robusto e muscoli agili aiutano nella vitale ricerca del cibo, uniti ad un'astuzia che si
sviluppa nell'arte di cacciare in branco..
Per cacciare sono in grado di percorrere lunghi tratti di territorio, arrivando anche a coprire distanze indicative di 50 Km a passo veloce, con brevi pause per riprendere fiato, dimostrando una resistenza decisamente elevata, portando cosi una delle tecniche di caccia spesso utilizzate con grossi animali, lo sfiancare la preda in un lungo inseguimento.

B - La comunicazione
In grado di comunicare con altri esseri nelle cui vene scorra sangue lupino, possono parlare liberamente
con Uomini Lupo e esseri trasformati in lupo, anche se molti concetti umani riescono ad essere
compresi grazie all'astuzia e alla capacità di interpretarli.. inoltre possono comunicare con esseri fatati.

C - Il Manto
Il folto manto comporta una perfetta protezione contro il freddo, e i cristalli di neve che si formano su di esso durante le bufere dimostrano un elevato isolamento del calore corporeo grazie ad esso. Inoltre sono in grado di ridurre la circolazione del sangue nelle zone più esterne dell'epidermide e dei cuscinetti delle zampe, in modo da non disperdere calore inutilmente.

D - Gli attacchi
La caratteristica principale negli attacchi di un lupo non e' basata sulla forza degli stessi, ma sull'agilità nel portarli, e nella selezione corretta del punto più delicato da attaccare (solitamente la gola delle prede), aiutati dai riflessi pronti che permettono di balzare sulla preda quando trovano una possibilità.
Dispongono di una elevata resistenza fisica agli sforzi, ma non alle ferite, il che li porta a cercare di evitare con agilità i colpi di zoccoli o di corna degli animali inseguiti.

F - Il branco:
La parte più importante della loro vita sociale e' il Branco, in cui ogni esemplare ha una determinata
posizione, dal Capobranco (detto anche Alpha) all'ultimo esemplare (o Omega).. La gerarchia e' ferrea
e, anche se non violentemente, viene sempre messa in atto in ogni relazione sociale tra di essi..
Ogni esemplare e' pronto a difendere un altro membro del Branco se le condizioni sono adeguate alla
sua scelta (un lupo non attaccherà uno stormo di draghi per salvare un suo compagno se non vi fosse
speranza), mentre il Capobranco e i più alti in gerarchia dopo di lui, difenderanno il Branco a costo
della loro stessa vita.
La funzione di ogni lupo, sia nel gruppo che nell'attività di caccia è organizzata all'interno di un branco, con una struttura sociale fortemente gerarchica. Si pensava che l'origine di questa complessa organizzazione sociale fosse strettamente connessa con la necessità di avere più probabilità di successo nella caccia delle prede, tuttavia, anche se ciò può essere vero in alcuni casi, stanno emergendo altre teorie, secondo le quali, l'origine del branco andrebbe ricercata di più nel contesto della necessità di avere più successo durante la riproduzione.Il branco è guidato da due individui che stanno alla punta della piramide sociale, il maschio alfa e la femmina alfa. La coppia alfa (di cui solo uno dei due componenti può essere il "capo") possiede più libertà rispetto al resto del branco, anche se i due non sono capi nel senso umano del termine: gli individui alfa non impartiscono ordini agli altri lupi; bensì, possiedono la libertà di scegliere cosa fare, quando farlo, dove andare, quando andare. Il resto del branco, che possiede un forte senso della collettività, solitamente li segue. Anche se la maggior parte delle coppie alfa è monogama, ci possono essere alcune eccezioni: un individuo alfa può preferire l'accoppiamento con un lupo di importanza minore nella scala sociale, in particolare se possiede legami di parentela molto vicini con l'altro alfa (fratello o sorella, ad esempio). La morte di un individuo alfa non influisce sullo stato dell'altro, che troverà al più presto un nuovo partner per l'accoppiamento.
Solitamente, solo la coppia alfa è in grado di crescere una cucciolata (gli altri lupi del branco possono allevare, ma, di solito, non possiedono le risorse necessarie a portare i cuccioli alla maturità). Tutti i lupi del branco assistono la crescita dei cuccioli. I piccoli, quando diventano adulti, possono scegliere se rimanere all'interno del branco e aiutare ad allevare i nuovi nati, opzione, di solito scelta da alcune femmine, oppure, disperdersi, scelta presa in considerazione più che altro dai maschi.La grandezza del branco può cambiare con il passare del tempo secondo alcuni fattori, come l'habitat, la personalità individuale dei lupi, o la quantità di cibo disponibile. I branchi possono contenere dai 2 ai 20 lupi, sebbene un branco medio contenga circa 6 o 7 lupi. Un nuovo branco si forma quando un esemplare abbandona il suo branco di nascita e rivendica un suo territorio. I lupi solitari possono viaggiare in cerca di altri individui anche per distanze molto lunghe. Gli individui che si disperdono devono evitare i territori di altri lupi perché gli intrusi su territori già occupati vengono cacciati via o uccisi

G - Verso altri esseri
Non nutrono odio per nessuna razza in generale, a parte singoli casi per motivi
riguardanti tale esemplare o tale branco.. Cercano di rimanere isolati rispetto ad altri gruppi attivi nei
territori adiacenti, ma possono convivere con essi fin quando i rispettivi principi non vengono violati..
Di allineamento "Vero neutrale", se obbligati tendono a schierarsi seguendo le sensazioni del momento,
e secondo i sentimenti personali dello specifico esemplare.. mai si troveranno a combattere tra di loro,
in tal caso verra' seguita la decisione del capobranco (a prescindere) o di un esemplare di rango piu
elevato nel branco se esso gode della fiducia del capobranco..
Se in condizioni di salute e fisiche adeguate, un esemplare non viene posto ad un determinato compito,
ma vivra' all'interno del branco come ogni altro esemplare.. solo in caso di malattie o altri eventi
particolari, esso sara' dispensato dalla caccia o simili.
Un lupo non attaccherà deliberatamente, a meno di non ritenersi in una situazione di minaccia o in caso estremo.


H - Comunicazione Lupina con il corpo
La comunicazione di un Lupo, a parte quella odorosa, si esprime essenzialmente col suo modo di fare. Tendenzialmente comunque si deve guardare la combinazione di quattro indici:

1)coda (la più espressiva)
2)orecchie
3)testa
4)postura del corpo.

H1 - La coda è il canale di comunicazione migliore e diretto, anche per chi coi lupi non ha mai avuto a che fare (curiosità, l'epressività dei lupi è esattamente identica a quella di tutti gli altri canidi, cani, dingo, otocioni, iene purchè allo stato selvatico).

-Coda immobile alta: indica dominanza. Il lupo si sente superiore alla cosa cui rivolge l'attenzione.
-Coda immobile a mezza altezza. La posizione normale e tranquilla di un lupo che va a passeggio. È questa la coda che un lupo tiene quando conosce qualcun altro, che non sa se gli sia o meno superiore.
-Coda bassa (tra le gambe). Qui la cosa si fa difficile: può intendere paura oppure semplice sottomissione. Dipende dal contesto. Un rumore forte e improvviso potrebbe fa fare un balzo con la coda tra le gambe al lupo, un cucciolo appena picchiato o sgridato da un membro qualsiasi del branco la tiene bassa in segno di resa (il classico bambino che guarda per terra dicendo: ok, ho capito)


H2 - Orecchie:
-Alte. Le orecchie alte indicano di solito attenzione verso il contesto o verso un preciso particolare.
-Basse. Diffidate da un lupo con le orecchie basse. Le orecchie basse indicano di solito panico e terrore. Un lupo con le orecchie basse non ci penserà due volte ad attaccare e poi scappare via più veloce del fulmine.


H3 - Testa
-Alta. Primo sintomo di dominanza verso gli altri simili, in casi di tranquillità indica la pace interiore del lupo. Indubbiamente è a suo agio!
-Bassa. Se il lupo non sta seguendo una traccia odorosa, allora è triste oppure è sfibrato, oppure è appena stato mazzato.
-Inclinata di lato (sempre con le orecchie alzate). È una domanda, un interrogativo. Il lupo si sta chiedendo cosa sta succedendo. La classica posizione lo vuole seduto che guarda il suo interlocutore. (cosa stai facendo?).

H4 - Posture del corpo:
-In piedi: atteggiamento normale
-Seduto: attesa di un evento
-Sdraiato (tipo sfinge) attenzione. Questa postura serve per nascondersi nell'erba rimanendo attenti all'ambiente circostante
-Sdraiato di lato: relax completo
Punta: cioè in piedi con zampa alzata. (mmm la vedo male per l'obiettivo) postura da tenersi per non più di 5 secondi. Indica al branco o a qualcuno qualcosa. Imminente prima della "cerca".
-Posteriori alte anteriori sdraiate: voglia di giocare


H5 - Posture complesse.
-Attenzione: in piedi o seduto, coda a metà, orecchie alte e sguardo fisso. Testa alta.
-Gioia: trotto leggero attorno all'interlocutore, testa alta e orecchie alte, coda alta o a metà che scodinzola. Spesso cambi di direzione.
-Amicizia: orecchie basse tese indietro, testa a metà (cioè alla stessa altezza delle spalle), scodinzolo. Un lupo si fermerà sempre ad un metro dal suo interlocutore aspettando nel caso di un lupo di maggior grado attenzione e poi scodinzolo, nel caso di un bipede, che si abbassi o gli porga la mano bassa col palmo rivolto in alto. In assenza di qualsiasi segnale, il lupo si fermerà, in piedi o seduto continuando a scodinzolare con aria interrogativa (perché non mi guardi?).
-Timore (non paura). In piedi, coda bassa e orecchie alte. Il pelo intorno al collo a seconda che il lupo si senta più o meno minacciato si può gonfiare. Testa bassa.
Paura: in piedi con le zampe pronte allo scatto, coda tra le gambe, orecchie indietro. Muso chiuso che mostra gli incisivi. Sempre il pelo gonfiato. in procinto di attaccare ringhio.


H6- Posizioni all’interno del branco
-Sottomissione assoluta: sdraiato di fianco, mostra la gola, coda in mezzo alle gambe
-Saluto al superiore: orecchie basse, coda scodinzola, lecca il muso del superiore agli angoli
-Saluto all'inferiore: orecchie e testa alte, coda alta che scodinzola, si lascia leccare e odora il muso di chi lo saluta
-Pari grado: in realtà non esistono pari grado nel branco. Nel caso comincia un gioco di abilità in cui si deve stabilire la dominanza. I due lupi corrono paralleli, finchè uno dei due riesce a tagliare la strada all'altro facendolo fermare contro se stesso od un ostacolo poco importa. Una volta fermi chi ha vinto mordicchia (dolcemente siamo fratelli) la collottola del "perdente". La prossima volta il saluto sarà inferiore/superiore.

Femmine: le femmine sono meno malmostose dei maschi. A loro non interessa tanto ribadire il concetto di essere le numero 1. si limitano ad odorarsi con la coda alta la superiore e la coda a mezzo l'inferiore. Diverso è il caso coi nuovi membri del gruppo un pochino più irruenti. Le femmine di solito si fanno ben rispettare. Un maschio inferiore che "sfidi" una femmina, spesso e volentieri verrà subito messo in riga da tutti i componenti del branco.

Attenzione. casomai succedesse di mancare di rispetto al capobranco non è lui in primis a ristabilire l'ordine, ma il maschio beta. (curiosità il maschio beta sa di essere il secondo in comando e sa anche che l'alfa "picchia più forte". Se uno sbarbatello o un presunto inferiore attacca o manca di rispetto all'alfa senza passare da lui, è un "affronto". È per questo che il beta "difende l'onore dell'alfa". In realtà è solo per mantenere il diritto di sucessione).


I - Avvicinare un lupo
Ad avalon che siate o meno dei lupi, capiterà di incontrarsi. Piccolo vademecum per umani e non.
il lupo è diffidente. Una persona che gli offre carne per la prima volta aspetterà un bel pezzo prima che il lupi le si avvicini. Molto meglio tirargliela o depositarla su un sasso. Quando il lupo avrà deciso che ci i può fidare, si avvicinerà in amicizia e sarà determinante vedere cosa succederà alla "fermata del metro" (cfr par amicizia). Almeno nella teoria il bipede dovrebbe accucciarsi diventando più piccolo agli occhi del lupo, cosa che lo rincuora di molto. Il paragone è vedere un lupo che sgonfia il pelo. Poi c'è da ricordare la mano. La mano per il lupo è il centro dell'universo, un po' come la coda. Aperta in un invito farà in modo che il lupo si fidi di più. Inutile dire che le parole non servono, serve di più il tono pacato e dolce. Una sola bruscheria potrebbe (ed in alcuni casi è doveroso) far andare a carte 48 tutto l'avvicinamento. Arriverà sicuramente il momento della carezza.
è brutto dire di no ad un avalonese, lasciamoglielo anche fare. Ma un lupo non si farà mai accarezzare in testa!!!! Accarezzare un qualsiasi canide in testa significa che siamo il loro padrone e solo i cani domestici lo tollerano. Per cui l'azione tipo si risolve girando la testa di scatto e col muso premere verso il basso la mano di chi accarezza, oppure fare il giro dietro alla persona, infilare il muso tra corpo e braccio disteso con la tsta ben alta di modo che la mano ci accarezzi il petto. Attenzione che in questo caso si deve sempre scodinzolare.



L -Gli spostamenti
In forma animale gli Anubiani Lupi vivono in foresta, ma possono attraversare le nebbie in più modi, attraverso anche le barche con i barcaioli, oppure solo per istinto animale e protezione fornita dalla dea.
Di certo voglio ricordare che il Lupo al 95% non entrerà mai in un ambiente prettamente chiuso, vedi locanda o bettola soprattutto non fidandosi dei bipedi.

it.geocities.com/fantasy_braitor/foresta_luce.htm (mappa foresta luce)






BONUS
Metri percorribili in un round: giovane 7, adulto 8, veterano 9
Resistenza magica : giovane n/n, adulto n/n, veterano n/n
Infravisione : giovane +1, adulto +1, veterano +1
Sensi sviluppati : giovane udito, vista, olfatto; adulto udito, vista, olfatto, veterano udito, vista, olfatto
Bonus taglia : giovane +1, adulto +1, veterano +1
Capacità singolari: incutere timore, resistenza animale
SKILL FISICHE DI BASE: resistenza 0, potenza 0, agilità +2


MALUS

-Non parlano
-Non manipolano oggetti o impugnano armi,
-Non possono effettuare azioni complesse dove sono necessariamente richieste le "mani"
-Generalmente a disagio in condizioni affollate (vs umanoidi) e all'interno di costruzioni
-Diffidenza generale verso esseri non ben conosciuti.. contrastata da una spiccata curiosità che può portare a trovarsi in pericolo.





CARATTERISTICHE DI RAZZA


Incutimore Timore

Questa capacità di alcune razze altro non è che l’infondere paura negli avversari sia per intimidirli, sia per metterli in fuga, sia per farli desistere da un attacco. Viene espressa da un linguaggio tipicamente corporale, con ringhi, ruggiti, artigli e muscoli in mostra. In base al livello sarà possibile avere effetti differenti sulle vittime. NON ha effetto su esseri non intelligenti. Incutere timore comporta una azione completa, pertanto non sarà possibile attaccare nello stesso round in cui si adopera tale capacità. NON può essere utilizzata più volte contro la stessa vittima nel corso di un singolo combattimento.

LIVELLO 1 tramite il linguaggio del corpo sarà possibile mettere in fuga avversari non determinati, o incutere timore in avversari comunque determinati ad attaccare, caso in cui il primo attacco subirà una penalità a discrezione del master a causa dell’esitazione dovuta alla paura
LIVELLO 2 tramite il linguaggio del corpo sarà possibile mettere in fuga avversari non determinati, o incutere timore in avversari comunque determinati ad attaccare, caso in cui il primo ed il secondo attacco subiranno una penalità a discrezione del master a causa dell’esitazione dovuta alla paura
LIVELLO 3 tramite il linguaggio del corpo sarà possibile incutere un tale timore negli avversari da immobilizzarli per un round o costringerli alla fuga.






Resistenza Animale

Caratteristica tipica della razza dei Lupi è la loro resistenza agli sforzi prolungati ed al freddo (naturale e magico, sebbene si limitino gli effetti del freddo, e non la componente magica: non è resistenza magica). Questa capacità è dovuta alla conformazione stessa del loro fisico, che sopporta molto bene gli sforzi prolungati (ma non le ferite, per questo differisce da resistenza fisica), e alla pelliccia che contraddistingue questi animali, spesso oggetto del desìo di molti cacciatori

LIVELLO1 fisico sviluppato normalmente, pelliccia tenera e morbida che permette di resistere a temperature rigide (-10 gradi) senza malus, o al freddo magico (0 gradi). Capacità di non risentire di sforzi prolungati per 7 round
LIVELLO2 fisico molto sviluppato, pelliccia tenera e morbida che permette di resistere a temperature rigide (-15 gradi) senza malus, o al freddo magico (-5gradi). Capacità di non risentire di sforzi prolungati per 9 round
LIVELLO3 fisico sviluppato normalmente, pelliccia tenera e morbida che permette di resistere a temperature rigide (-20 gradi) senza malus, o al freddo magico (-10 gradi). Capacità di non risentire di sforzi prolungati per 12 round
Kubren delle Ombre
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29/10/2009 23:31

FALCO descrizione della razza



Caratteristiche generali
Il Falco pellegrino è un uccello che appartiene alla famiglia dei rapaci, precisamente dei falconidi, ed è un animale diurno, considerato uno degli animali più veloci al mondo.
Aspetto fisico
Ha il becco corto e molto ricurvo, che termina con una punta acuminata e molto sporgente che serve per lacerare la carne delle sue prede. Come dimensione la femmina è più grande del maschio. Le sue dimensioni variano tra i 38 e i 50 cm, con la femmina nettamente più grande del maschio. Il falco pellegrino è facilmente distinguibile dalla poiana comune (Buteo buteo) per il suo corpo compatto e la sua silhouette più agile, le ali sono a punta e non frangiate come quelle della Poiana e la sua coda relativamente corta. Notevoli sono anche i suoi colpi d'ala veloci e vigorosi.


Manto
Gli adulti presentano un piumaggio di colore grigio-azzurro sul dorso e biancastro con barre grigie sul ventre; ai lati del becco recano evidenti mustacchi scuri. Gli immaturi sono marroni sul dorso e più chiari sul ventre, con striature meno evidenti. Il falco pellegrino vola agilmente alternando tratti di volo sostenuto a volteggi e picchiate.

Caccia
Caccia gettandosi sulle prede (graditi pasti sono i piccioni) ad altissima velocità e uccidendole con un colpo delle zampe per poi portarsi via il corpo. Fin dall'antichità viene addestrato come uccello da caccia in falconeria. Si nutre generalmente di piccoli roditori, insetti, lucertole e uccelli. Il suo metodo di caccia è molto semplice: si libra nell’aria e, grazie alla sua eccezionale vista, adocchia la preda e si abbatte su di essa in picchiata, afferrandola e trattenendola con le sue zampe potenti dotate di lunghi artigli, ricurvi e taglienti. Il metodo di caccia del falco pellegrino è davvero spettacolare spesso caccia uccelli in volo su uno spazio aereo libero, o da una postazione d'agguato o volando alto in circolo. Si ritiene che possa raggiungere velocità superiori ai 300 km/h in picchiata (fino a 350) e comunque 180 km/h nel volo battuto[senza fonte]. La gamma di prede va dalle numerose specie di uccelli minori come il colombaccio (Columba palumbus) o il gabbianello (Larus minutus) e varia da zona a zona. I partner di una coppia cacciano in inverno abitualmente in cosiddette cacce di compagnia.
Il falco può costruire il suo nido sugli alberi, su scogli, su rocce, dentro tronchi cavi o in nidi artificiali. La femmina depone dalle quattro alle cinque uova. Appena nascono i piccoli falchi hanno il corpo ricoperto da un morbido piumino che in poche settimane viene sostituito da un piumaggio giovanile che non è ancora definitivo. Entrambi i genitori si occupano dei piccoli: la mamma sorveglia il nido e il papà procura il cibo fino a quando non diventano autosufficienti. Fin dall’antichità il falco viene addestrato dall’uomo per la caccia. Solitamente vivono in coppia.



BONUS
Metri percorribili in un round: giovane 9, adulto 10, veterano 11 (in volo, a terra massimo 4 per round)
Resistenza magica : giovane n/n, adulto n/n, veterano n/n
Sensi sviluppati : udito, vista, olfatto (più di un elfo, per far dei paragoni comprensibili)
Equilibrio: riescono a camminare su superfici anche molto strette o ripide
Vista: riesce a distinguere le forme anche sotto l’acqua a diversi metri di profondità
Bonus taglia : giovane +2, adulto +2, veterano +2
SKILL FISICHE DI BASE: resistenza -1, potenza +1, agilità +2


MALUS

-Non parlano
-Non manipolano oggetti o impugnano armi,
-Non possono effettuare azioni complesse dove sono necessariamente richieste le "mani"
La notte: quasi cieco, teme gli altri predatori che di giorno non lo intimoriscono, perciò al calar del sole è spinto a cercarsi una tana o un ramo tranquillo
Ambienti chiusi: non resiste a lungo in ambienti chiusi, di solito a meno che ci siano un umano che l’abbia addestrato li evita, seppur scorazzi tra finestre, davanzali e balconi.
Pioggia: la pioggia forte dà fastidio alle ali e rende difficile il volo.
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29/10/2009 23:31

CIVETTA descrizione della razza

Aspetto Fisico
La civetta ha una lunghezza di circa 21-23 cm, ha un'apertura alare di 53-59 cm e un peso che varia da 100 a poco più di 200 grammi. E' dotata di una testa appiattita, larga, senza i tipici ciuffi auricolari del gufo comune e di dischi fa parzialmente rivestite di setole.


Manto
La parte superiore è grigio-bruno macchiata di bianco mentre in quella inferiore è prevalente il bianco, macchiato di bruno. La civetta delle nevi è invece bianca con picchiettature nere. I sessi sono simili, con la femmina di dimensioni leggermente maggiori.


Dove vive
I suoi habitat preferiti sono nelle vicinanze degli abitati civili, dove c'è presenza umana, in zona collinare. Per cacciare evita le zone oltre i 1000 m di altitudine poiché la neve limita fortemente le sue fonti alimentari.
Frequenta gli ambienti più disparati, dalle vecchie querce nei boschi ai salici in aperta campagna. Abita spesso i frutteti e non di rado si stabilisce nei centri cittadini, sulle torri, le arcate dei portici e nelle soffitte. Spesso anche di giorno rimane posata sui frutteti. Evita i boschi molto grandi e le foreste di conifere, mentre predilige le macchie sparse nei campi.
Uccello notturno per antonomasia, la civetta in realtà può essere attiva anche nel tardo pomeriggio e di prima mattina, ma è molto vigile anche nel resto della giornata.


Psicologia
E' un uccello allegro e spigliato anche di giorno, non teme l'uomo e non dorme mai così profondamente da lasciarsi sorprendere, il minimo rumore la sveglia, e vede benissimo anche di giorno. Nemici delle civette sono gli astori e gli sparvieri.
Voce
Le civette hanno un ampio repertorio vocale. Il maschio emette un malinconico "hu-u-ou" ripetuto ad intervalli variabili. In generale il loro verso si chiama “Chiurlare”
Cibo ed alimentazione
La civetta é carnivora è capace di ingoiare le prede intere, salvo poi rigurgitare, sotto forma di borre, le parti indigeribili (peli, piume, denti, ossa, guscio cheratinizzato degli insetti). L'alba e il tramonto sono le ore preferite dalla civetta che si nutre di topi, uccellini, rettili, anfibi, pipistrelli e grossi insetti. Appena scorge uno di questi animali, gli piomba addosso quasi ad ali chiuse, lo afferra per una zampa, e poi torna al luogo da cui è partita. Quindi con la preda tra gli artigli, rimane tranquilla per qualche tempo prima di ucciderla con due o tre beccate. Se si tratta di un uccello, prima di mangiarlo gli toglie le penne, mentre nel caso di un quadrupede lo spella con grande destrezza.


Particolarità
La civetta, come molti altri animali notturni, è considerato dalla tradizione popolare un animale che porta sfortuna, e molti si augurano che non si metta a cantare sopra il proprio tetto. Nell'antica Grecia, invece, la civetta era considerata sacra per la dea Atena (da qui il nome del genere, quello della specie riporta il nome latino dell'uccello), dea della sapienza ed è raffigurata in molti portafortuna. Con il termine civetta si intende anche una donna vanitosa, leggera, che ama farsi corteggiare attraendo ammiratori con atti e vezzi per lo più leziosi e poco naturali. Questa usanza è data dal fatto che questo rapace, quando veniva usato dai cacciatori come richiamo per ingannare i piccoli passeriformi, le attraeva con un particolare modo di battere le ali, con inchini, ammiccamenti e altri atteggiamenti simili che costituisce un irresistibile spettacolo per le potenziali prede.


BONUS

Metri percorribili in un round: giovane 7, adulto 8, veterano 9 (in volo, mentre a terra ne fa max 4 per round)
Resistenza magica : giovane n/n, adulto n/n, veterano n/n
Vista: Pupille enormi e occhi grandissimi consentono la visione crepuscolare, ovvero necessitano comunque una minima fonte di luce lunare per distinguere, ma non perdono il senso dell’orientamento
Equilibrio: riescono a camminare su superfici anche molto strette o ripide
Sensi sviluppati : udito, vista, olfatto
Bonus taglia : giovane +1, adulto +1, veterano +1
SKILL FISICHE DI BASE: resistenza -1, potenza +1, agilità +2


MALUS

Il giorno: teme gli altri predatori che di notte non la intimoriscono
Ambienti chiusi: non resiste a lungo in ambienti chiusi, di solito a meno che ci siano un umano che l’abbia addestrato li evita, seppur scorazzi tra finestre, davanzali e balconi.
Pioggia: la pioggia forte dà fastidio alle ali e rende difficile il volo.
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29/10/2009 23:32

GATTO descrizione della razza


Caratteristiche generali e sociali e abilita:
Il Gatto è un mammifero carnivoro, sia diurno che notturno. Molti esemplari di gatto vivono ancora allo stato selvatico anche se la maggior parte è domestica o abituata alla presenza dell’uomo. Il gatto selvatico sarà schivo e diffidente verso gli umani, mentre quello che vive nelle cittadine riuscirà invece ad adottare strategie di sopravvivenza in relazione alla presenza sia di umani amichevoli che di esseri umani ostili.



Le caratteristiche fisiche
Sono dotati di un'eccellente vista grazie alla quale può vedere in condizione di scarsissima luminosità grazie al Tapetum lucidum, situato nella retina e riflettente la luce che entra nell'occhio se è buio. Percepiscono la profondità e l'estensione delle cose per merito della visione binoculare, mentre di giorno la sua vista perdono alcune potenzialità. (es. Stelle, luna o altre luci..).. quindi al buio completo anch'essi non possono fare affidamento sulla vista.. I baffi di questo felino sono chiamati vibrisse, molto importanti per la sua stabilità e per percepire gli ostacoli; è anche grazie ad esse che riesce ad orientarsi nel buio più assoluto. Un altro utilizzo delle vibrisse è quello di riuscire a percepire le dimensioni dei piccoli spazi. L’udito del Gatto è molto sensibile: infatti riesce a captare rumori molto diversi e distanti (anche alcune fasce di ultrasuoni) distintamente sia con un orecchio che con l'altro; al contrario, percepisce male i toni troppo bassi. Anche l'olfatto del gatto è altamente sviluppato: riesce a sentire l'odore della femmina a centinaia di metri di distanza. Ha un senso del gusto molto sviluppato grazie al quale può percepire una minima variazione nel sapore dell'acqua. Poco valutabili dal gatto sono i sapori dolci. La sua lingua è coperta da piccole papille che la rendono molto ruvida, e gli permettono di snodare il pelo durante la sua toelettatura (salvo casi particolari, i gatti si "lavano" ogni giorno) e di raschiare la carne dalle ossa.


La comunicazione
Il Gatto comunica mediante miagolii, soffi, ringhi, leccate o facendo le fusa.
A ogni vocale finale dei miagolii è associata una diversa emozione. Generalmente se finiscono in “A” indicano sorpresa o allarme, se in “O” spavento o rabbia e se in “I” potrebbe trattarsi di un cucciolo. Oltre ai vari tipi di miagolii un gatto che è arrabbiato inizia a ringhiare e come ultimo avviso se molto innervosito o spaventato emette dei soffi.
Un gatto lecca un altro animale per protezione o quando lo ritiene un cucciolo e del suo branco.
Le fusa sono accompagnate da movimenti ritmici delle zampe anteriori, gesto simile al “fare la pasta” che mima quello dei cuccioli quando bevono latte e significa benessere e soddisfazione o felicità.
Comunicazione non verbale: I felini comunicano anche con tutto il corpo. Col muso, sfregandolo contro chi gli è vicino in segno di amicizia (la raggiunta amicizia fra due gatti si ratifica con una sorta di bacio fra i rispettivi musi); le femmine usano strofinare un lato del collo su oggetti o sulle gambe dell'uomo, ma il gesto corrisponde solo ad una marcatura del territorio che va letta come una manifestazione di possessività esclusiva nei confronti del padrone (così che altri gatti non abbiano ad avvicinarglisi, ciò che invece fanno con anche maggior coraggio proprio per il principio della sovrapposizione delle marcature).
Quando è spaventato o aggressivo tira indietro le orecchie e tende i baffi; solleva la coda in atto di saluto oppure comunica con il corpo rizzando il pelo quando è spaventato o vuole incutere paura. La coda ritta (con la sola punta piegata da un lato) è indice di benessere, di piacere. La coda agitata ritmicamente, talvolta sbattuta con una certa forza da un lato all'altro, è indice invece di un certo nervosismo pronto a trasformarsi in aggressività


Il Manto
Il gatto deve mantenere una temperatura corporea relativamente alta e per permettere questo ha il pelo che orienta durante la Toelettatura per scaldarlo o inumidisce per raffreddarsi. Il colore del pelo è molto vario; pare che in origine fosse di colore grigio-marrone tigrato in modo da potersi mimetizzare durante la caccia, ma con la domesticazione se ne trovano con pelo di tutte le tonalità e di varie lunghezze.



La Colonia:
Si considera una colonia felina un gruppo di gatti che si aggregano e stazionano stabilmente in un determinato territorio. Può essere composta da più femmine ed alcuni maschi che si relazionano fra di loro secondo una ferrea gerarchia. I maschi, sempre in numero ridotto, durante il periodo fertile delle femmine sono in continua lotta fra di loro ed il maschio dominante può variare anche quotidianamente. Durante il resto dell'anno convivono senza alcun fastidio. Le femmine convivono più pacificamente rispettando una gerarchia solo per cibarsi, arrivano ad allevare assieme le cucciolate e a pulirsi a vicenda.
La colonia non può essere spostata dal suo habitat, perchè fondamentale per un gatto è proprio il suo habitat.
Nei momenti del pasto i più alti in grado si nutrono per primi solitamente mentre gli ultimi sono i cuccioli o i più deboli della società felina.


BONUS

Metri percorribili in un round: giovane 7, adulto 8, veterano 8
Resistenza magica: giovane n/n, adulto n/n, veterano n/n
Contorsionismo: Capacità di adattarsi a passare in pertugi molto stretti o a stare in piccoli nascondigli.
Equilibrio: riescono a camminare su superfici anche molto strette o ripide (passare su ringhiere, arrampicarsi sugli alberi). Inoltre hanno ottime probabilità di cadere in piedi.
Visione Crepuscolare: giovane +1, adulto +1, veterano +1 (ma anche al buio non vanno a sbattere addosso a oggetti vari o pareti)
Sensi sviluppati : giovane udito, vista, olfatto; adulto udito, vista, olfatto, veterano udito, vista, olfatto
Bonus taglia : giovane +1, adulto +1, veterano +1
SKILL FISICHE DI BASE: resistenza 0, potenza -1, agilità +2



MALUS

-Non parlano
-Non manipolano oggetti o impugnano armi,
-Non possono effettuare azioni complesse dove sono necessariamente richieste le "mani"
-Diffidenza generale verso esseri non ben conosciuti..Ovvero non accetta facilmente cibo da sconosciuti. Ma è contrastata da una spiccata curiosità che può portare a trovarsi in pericolo
-Se solo subiscono un torto da un bipede o da un’altra creatura, si mostreranno verso di questa irrequieti, spaventati, non ci stringeranno più rapporti
-Vivacità: sono particolarmente attratti da oggetti sferici, o da oggetti a punta.
-Forte avversione per l’acqua.
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29/10/2009 23:32

RATTO Descrizione della razza


Carratteristiche Generali
Rattus Norvegicus.
A differenza del Rattus Rattus che è nero il colore predominante è il marrone ma può essere dei più diversi colori e sfumature.Inoltre le sue dimensioni sono maggiori.

Il ratto è un animale sia diurno che notturno, in grado di correre molto velocemente e di compiere salti particolarmente audaci e atterrano quasi sempre sulle zampe. A differenza di altri mammiferi, si adatta a qualsiasi condizione di vita ed è in grado di digerire sostanze di diverso tipo. Il ratto, in natura, è generalmente un animale estremamente robusto e sano, molto pulito se vive in un ambiente che lo permetta (e dunque lontano dalle fogne).


Alimentazione
I ratti sono animali sostanzialmente onnivori. Si nutrono di semi e cereali, carne, frutta e verdura. Mangiano anche pane, biscotti, ecc. I ratti possono mangiare piccole quantità praticamente di ogni cosa che mangiano gli uomini. Ovviamente, non mangiano cibi avariati.


Sensi
I ratti sono degli ottimi nuotatori, scalatori, scavatori e se le cavano bene anche nel camminare. Grazie ai loro baffi riescono ad orientarsi bene anche al buio. Nell’oscurità completa si muovono agevolmente anche se la loro vista non è molto sviluppata compensano con la finezza degli altri sensi come l’udito, il gusto e l’olfatto. Anche il tatto è ben rappresentato. Insomma se manca una qualsiasi forma di luce non si vedrà mai l’animale sbattere anche se non distinguerà i particolari bene come se vi fosse la presenza di luna, stelle o altre fonti luminose.
Inoltre riescono ad adattarsi in maniera sorprendente a tutti i cambiamenti dell'ambiente circostante, capacità che dimostra un alto grado d'intelligenza e resistenza.



Comportamento sociale
I ratti vivono socievolmente in branco che spesso è costituito da grandi famiglie. Nel branco vige un severo ordine gerarchici dove il capobranco ad esempio tiene a bada i giovani maschi. Ogni branco abita e difende un ben determinato "quartiere e guai se un ratto estraneo al gruppo si introduce in questa zona. I membri di un branco si aiutano e si difendono a vicenda secondo gli ordini gerarchici. Il periodo di riproduzione dura tutto l'anno.
I ratti sono degli incredibili roditori. Rosicchiano infatti tutto quello che gli capita tra i denti taglienti. A parte i tappeti, i mobili, le tappezzerie, non disdegnano neppure l'alluminio, il rame ed il ferro.


Psicologia e linguaggio del corpo
I ratti esprimono le loro sensazioni anche se non in maniera sempre evidente.
Quando un ratto è spaventato può immobilizzarsi, tremare, irrigidirsi o darsi alla fuga. Quando non ha più scampo può diventare aggressivo. Il primo segno che il ratto è arrabbiato/spaventato/minaccioso è il battere i denti. Questo spesso basta a scongiurare che altri membri della razza si avvicinino e a scacciare i predatori meno accaniti. Poi il ratto può ricorrere ai robusti e sottili artigli sulle zampe, sia anteriori che posteriori (anche se non scalcia ma al massimo si arrampica nel graffiare sul corpo). Se due ratti litigano si metteranno in equilibrio sulle zampe posteriori cercando di graffiarsi. Inoltre possono mordere e i loro morsi possono essere piccoli ma cruenti e infetti (Ad. es. non tagliano il dito di un uomo ma possono intaccare la carne fino all’osso).
Quando il ratto è in allerta solleva le orecchie e spesso si mette “a omino” sulle zampe posteriori unendo le anteriori fra loro un po’ come i conigli. Se è rilassato le orecchie sono tenute quasi laterali al capo. Solitamente dormono sdraiati o acciambellati, solo i cuccioli si sdraiano anche a pancia in su o un ratto che viene attaccato e rovesciato da un altro.
Se è curioso annusa o poggia le mani sugli oggetti muovendo le vibrisse o assaggiando senza mordere ma posando i denti delicatamente o lappando.
Il ratto comunica anche con suoni, oltre al battere minaccioso dei denti c’è il soffio che è sinonimo di grande rabbia o un acuto squittio di allarme/dolore solitamente di breve durata ma che allerta tutti gli altri consimili attorno.



BONUS
Metri percorribili in un round: giovane 5, adulto 6, veterano 6
Resistenza magica : giovane n/n, adulto n/n, veterano n/n
Equilibrio: riescono a camminare su superfici anche molto strette o ripide
Manipolare piccoli oggetti: Pur non essendo dotati di pollice opponibile, sono in grado di afferrare e manipolare piccoli oggetti (portarsi con le zampe il cibo alla bocca, trasportare piccoli oggetti spingendoli)
Contorsionismo: Capacità di adattarsi a passare in pertugi molto stretti o a stare in piccoli nascondigli
Nuoto: è in grado di nuotare agevolmente anche grazie all’uso della coda.
Sensi sviluppati : udito, vista, olfatto
Bonus taglia : giovane +1, adulto +1, veterano +1
SKILL FISICHE DI BASE: resistenza +1, potenza 0, agilità +2


MALUS
-Non parlano
-Non manipolano oggetti complessi o impugnano armi
-Non possono effettuare azioni complesse dove è necessariamente richiesto l’uso del pollice opponibile.
-Diffidenza generale verso esseri non ben conosciuti..Ovvero non accetta facilmente cibo da ignoti. Ma è contrastata da una spiccata curiosità che può portare a trovarsi in pericolo, è più difficile da addomesticare e avvicinare di altri Anubiani in questa forma proprio per via dei troppi pericoli che avverte.
-Senso di pericolo: Essendo un animale relativamente piccolo e molto cacciato, tende a essere frenetico e a sentirsi costantemente in allerta.
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29/10/2009 23:33

CERVI Descrizione della razza


Aspetto Fisico
Particolarità dei cervidi è di essere dotati di palchi, strutture ossee a rinnovo annuale (raramente in alcune specie si possono registrare più cambi in un anno) analoghe e non omologhe alle "corna" propriamente dette. Nella renna, i palchi sono presenti in entrambi i sessi, nelle altre specie normalmente ciò non avviene

I maschi adulti possono essere lunghi sino a 2,50 m e alti, al garrese, sino a 1.2 m, con un peso che va da 80 a più di 150 kg. La femmina è notevolmente più piccola, raggiungendo solo eccezionalmente i 2 m di lunghezza e i 100 kg di peso. In aggiunta la coda, che non supera i 20 cm di lunghezza. Se alimentati abbondantemente i cervi sono in grado di crescere ben al di sopra delle misure medie raggiungibili o possono rimanere di dimensioni molto contenute, anche mezzo quintale di peso.

Il tronco appare snello e allungato, leggermente rientrante nella regione inguinale; la spalla è arrotondata e muscolosa; il petto è largo e la groppa è diritta e potente. Il collo, lungo, piuttosto sottile e un poco compresso, sostiene alta la testa, allungata e larga all'occipite, con la fronte infossata tra gli occhi. Il muso, diritto, va assottigliandosi, e gli occhi, di media grandezza e vivacissimi, hanno le pupille ovali.Le orecchie sono lunghe, larghe e assai mobili. Gli arti, di media altezza, si presentano sottili ma robusti, con zoccoli stretti e appuntiti, mentre gli unghioli delle dita posteriori sono ovali, troncati all'estremità e non toccano il suolo se non nella corsa.



Manto

Il mantello è aderente e liscio, è composto di peli setolosi e di fine lanugine, che si allunga notevolmente sulla coda. Talvolta è presente criniera sul collo.
Il mantello estivo appare brunastro o tendente al rossiccio, mentre in inverno è grigio-bruno, con un pelo notevolmente infittito[12]. Nelle femmine, i medesimi colori vanno schiarendosi, come se sbiadissero, e i giovani presentano un abito rossastro con macchie bianche che tendono a scomparire con l'età.

Palchi:

Alla fine del primo inverno, sullo stelo, cresciuto nella regione frontale, compaiono i primi palchi, nutriti da uno strato di pelle riccamente vascolarizzata, detta velluto; in luglio essa raggiunge il suo massimo sviluppo, ossificandosi. Al suo secondo anno di vita, il giovane cervo subisce la decalcificazione della base dei primi palchi, che, al minimo urto contro un ostacolo, si staccano e cadono. Il fenomeno si ripete, da qui innanzi, regolarmente ogni anno e i palchi crescono man mano di dimensioni di anno in anno. La lunghezza va da un minimo di 70 cm a un massimo, peraltro eccezionale, di 1,30 m.




Alimentazione

Sono erbivori e prediligono foreste e boschi, solo in inverno e raramente si avventurano ai margini delle cittadine, o per errore di notte. La ricerca del cibo viene effettuata di solito nelle ore notturne: in primavera gli animali divorano le erbe fresche e tenere, i germogli, le foglie novelle e i ramoscelli. Durante l'estate vengono invece preferiti il grano maturo, l'avena, le carote e le barbabietole succose. L'inverno è certamente per questi animali la più triste e dura stagione dell'anno, poiché il terreno si ricopre di una coltre di neve, il suolo non produce più erba, e i rami non danno più foglie; i cervi, allora, si accontentano delle cortecce, degli arbusti secchi e delle radici penosamente scavate a colpi di zoccolo.




Psicologia
Generalmente il cervo è un animale predato. Ciò lo rende più resistente nella corsa e incline a fuggire piuttosto che a dare battaglia a un avversario. La sua potenza se paragonata a un umano è limitata, specie nelle femmine.

Il suo comportamento è cauto. Timido e riservato avrà estremo timore del contatto con l'uomo, che dovrà conquistare pian piano la sua fiducia, adottando un atteggiamento non aggressivo e pacato.

Probabilmente occorreranno più incontri perchè il cervo si fidi di qualcuno che non conosce.

I maschi se attaccano usano i grandi palchi per caricare, mentre le femmine scalciano. Occasionalmente possono mordere, anche se i loro morsi non sono pericolosi come quelli di un carnivoro.

All'inizio dell'autunno, da metà settembre a metà ottobre, inizia la stagione degli amori. In questo periodo, i maschi, che solitamente vivono in piccoli gruppi monosessuali, si separano e iniziano a sfidarsi tramite bramiti per rivendicare il possesso di una zona di bosco nel quale accoppiarsi con le femmine. Durante questo periodo,divengono inquieti e irascibili. Il cervo raduna intorno a sé da 5 a 15 femmine, che custodisce gelosamente, a prezzo di lotte furiose contro tutti i rivali. Le lotte tra i maschi sono rare: infatti prima di passare alle armi i contendenti si sfidano a "voce". Il potente bramito del cervo (una via di mezzo fra un muggito bovino ed un ruggito) serve appunto ai rivali per capire chi hanno di fronte: solo quando le capacità vocali si equivalgono i maschi si affrontano in campo aperto, ma prima di combattere mettono in atto una serie di comportamenti rituali, ad esempio cominciano a marciare avanti e indietro lungo linee parallele per osservare le dimensioni delle corna e la robustezza dell'avversario



Particolarità

Il cervo è sempre stato un'importante fonte di cibo per l'uomo: già nelle pitture rupestri risalenti al Paleolitico si possono infatti trovare abbondanti raffigurazioni di questi animali, solitamente in veste di preda o come entità spirituali.

L'uso della pelle e dei palchi trovano impiego nella medicina tradizionale asiatica.

I palchi sono considerati dagli uomini un trofeo.




BONUS

Metri percorribili in un round: giovane 7, adulto 8, veterano 9
Resistenza magica : giovane n/n, adulto n/n, veterano n/n
Vista: Pupille enormi e occhi grandissimi consentono la visione crepuscolare, ovvero necessitano comunque una minima fonte di luce lunare per distinguere, ma non perdono il senso dell’orientamento
Salto: Il cervo si muove leggero ed elegante nei boschi più fitti, nelle praterie a diverse altitudini; è maestoso, veemente e veloce nel trotto e nel galoppo, agile e abile nel salto che, talvolta, può raggiungere in altezza anche i 2 m.
Sensi sviluppati : udito, vista, olfatto
Bonus taglia : giovane 0, adulto 0, veterano 0
SKILL FISICHE DI BASE: resistenza +1, potenza -1, agilità +2


MALUS
- Timidezza: Perennemente angosciato all'idea del pericolo, tende a stare sempre all'erta e al minimo rumore fugge. Non accetta facilmente cibo da sconosciuti. Ma è contrastata da una spiccata curiosità
- Ambienti chiusi: non resiste a lungo in ambienti chiusi, di solito a meno che ci siano un umano che l’abbia addestrato li evita, talvolta può scorrazzare ai margini delle cittadine in cerca di cibo, specie la sera.
-Non parlano
-Non manipolano oggetti complessi o impugnano armi
-Non possono effettuare azioni complesse dove è necessariamente richiesto l’uso del pollice opponibile.
-Diffidenza generale verso esseri non ben conosciuti..Ovvero non accetta facilmente cibo da ignoti. Ma è contrastata da una spiccata curiosità che può portare a trovarsi in pericolo, è più difficile da addomesticare e avvicinare di altri Anubiani in questa forma proprio per via dei troppi pericoli che avverte.
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