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VALSTAF (CAMBIO RAZZA - MANNARO)

Ultimo Aggiornamento: 19/01/2015 09:34
OFFLINE
Post: 290
Sesso: Femminile
18/01/2008 22:13

BG:

Valstaf è il mio nome, nacqui sotto Monomakh il saggio . mio padre fu Viesij Vergjlieviĉ Boiaro stimato nella Rus di Kiev. Vissi e nacqui in dorati anni nella mia terra, come figlio cadetto allevato all’arme . Eppure seppur nato da secondo seme primo sempre fui per mia madre , Anna la dolce, da lei allevato all’arte e al devoto onore del divin amor lodare. Fin al crudel giorno che volle vita mia spezzare come giovane ramo di fronte a tempesta., e vera tempesta fu …nel suo venire e andare mio padre fu uomo accorto tranne che a scelgier li sui consiglieri. V’era ne vero uom crudele e di sibillino parlare , Viktor Astafiev lo nome suo…el era lo malfidato consiglier del principe Vasilij , de lo ducato ante la drusnija nostra , che a lungo tramava per conquistar l’ambito trofeo de la real fiducia. E l’ebbe, e tutt’ora me ne rammarico. Mio padre fu uomo saggio e de grande ingegno , che ora all’uno ora all’altro lo portava , lo dio denaro solo onorar voleva. Fu in quel tempo che vidi calar da oriente l’orda amara cumana che ogne cosa distrusse e lo principe mal trattenne le male ondate ..perché esercito non v’era ch’al suo chiamar respose ed essi scesero. Ma mio padre era uomo accorto e ne la turba trovò dea fortuna e ricchezza, commerciando con lo istraniero venuto. Quella fu rovina sua. E male lingue sparsero cotal mala favella che lo principe stesso chiamò a se servo traditore e lo mise al bando. De tutti li mali miei mia madre fu colei che più ne soffrì. Poich’ella alla via silente fu rinchiusa . Per vario tempo vagai di denar e lavoro in cerca tra i principi vassalli ma senza risultato. Trovai per un po’ asilo in Persia, dove ebbi all’amor e alla caccia sperimentare. L’una Khan si chiamava, pantera che cucciola trovai e allevai, e Anja l’altra, di reale speme figlia che molto mi insegnò sull’arte dell’amare. Ell’ era bella . Di velluto ,ambra e seta la pelle, sotto il lino fine del sottil confine che porta l’umano desiderio, e forza e passione…. d’ebano i capelli, e smeraldo l’iride diamantina, ma la vita molto illude e fu lampo che precede tempesta .Rimasi presso suo padre pochi anni, dove imparai a maneggiar serpenti, e a cacciar col falco, e al trovar rimedio la dove veleno uccide. Ma sorte altro mi fu. Poi dimorai a Bisanzio., e vidi come umana follia marchiar di sangue e stridio d’armi città de li Cristiani.. com’essi stessi definiscon.. che vittime e carnefici furon di se stessi, fin che follia mi colse e in trista via or mi conduce, . folle mano che mi portò ad affondar la lama che non a onor ma l’ umano orgoglio defender! E da quel giorno più non fui. . Tal follia mi spinse altrove e molto vagai per approdar infine a Ierne, isola di smeraldo. Ivi dimorai a lungo. E conobbi luce che mai in umana via s’addice… figlia di re Mäire la splendente presi in moglie. Donna d’amor e d’armi . A lungo rimasi al fianco suo, e gioia eterna mi porse, dandomi di mia speme l’adorato seme. Talan il silenzioso fu chiamato e ivi credetti di aver trovato lo cammino mio sotto Brian il guerriero adorato re. Li vidi e conobbi li conoscitori ancestrali, custodi saggi, di destino e natura atti a percorre le vie.. e spalacommi un mondo…. vidi e conobbi voci di coloro che fato chiamò a tener custodia de lo innato scrigno de la memoria .. li bardi arcani voce viva de la vita stessa. Io stragnero in terra lontana fui accolto come s’accoglie parente , a braccia aperte, e di celti divenni seme. Forse fu per sorte o per caso che fatalità mise in su la strada mia Gaisdhe il venerato. Lo sommo de tutti li bardi… che vide in me lo suo discendente e insegnommi l’innomata arte del recitar cantando pur se mai conobbi lo massimo poema mio e tutt’ora ne vado in cerca. E de li celti , misteri mi dischiuse…
Ma ahimè di nuovo vita volle spezzar li sogni miei. Ora so che in ogne loco in ogne cor nasce e germoglia del vile tradimento il seme, e l’uomo ch’esso ha in odio, altro non può che combatter perché in altri non cresca.. e cosi feci, detti anima mia alle altrui sofferenze. Mi battei fino al fine,a difender Ierne la verde Ma non bastò destino volle che ivi fossi quand’arrivassero… di tempo pesi , coi loro dei, ….stragneri vidi cor all’onore votati dilaniar, profanar colei che chiamai sposa e filgio mio adorata speme strappata mi fu dalle braccia. E di nuovo vita mi volle etterno viandante , finchè rotta , e più ricordo come che fu, portommi in su la via di Avalon e ivi approdai… di destino e futuro in cerca e pace.



ASPETTO FISICO: Uomo sulla trentina, capelli scuri lisci e lucidi fino alle spalle, occhi scuri leggermente allungati forse a indicare lontane origini orientali. . Indossa una casacca di solito blu cobalto o nera decorata d’argento strenuo ricordo dei tempi in terra natale, anche il manto è scuro. .alto circa 1 e 80.

CARATTERE: gli piace la compagnia della gente , abituato fin da giovane alla vita da “ principe” ne ha preso i modi cortesi e cavallereschi inoltre ama conversare e i suoi viaggi gli hanno permesso di venire a contatto con culture diverse che gli hanno molto ampliato la visione del mondo, prima unicamente legata all’ambiente culturale e religioso della sua terra natale. Si definisce un libro bianco, con le pagine tutte da scrivere con la sua e le altre storie di coloro che incroceranno fosse solo per un giorno o una chiacchierata , il suo cammino. Purtroppo questo suo aspetto è stato rovinato dalle sue esperienze negative, ora è un uomo chiuso e amante della solitudine che parla poco.

ALLINEAMENTO: Neutrale buono. Considera il bene e l’ordine al di sopra di ogni altra e si batte per esso. Ma cosa non sempre è sinonimo di società ricca e organizzata. E lui per primo l’ ha sperimentato.

OGGETTI : con se ha solo la sua arpa, dono dell’anziano bardo che per primo lo iniziò all’arte, e un pugnale proveniente dalla Persia dono della figlia del sultano.


ANIMALI: In Persia si era fatto amico un cucciolo di pantera a cui aveva messo nome nome Khan che significa capo, salvato da un morso di un serpente era sopravvissuto e gli si era affezionato. E che lui aveva allevato e cresciuto. Poi misteriosamente l’animale morì. Proprio nel giorno della sua partenza . A Ierne ha trovato e allevato come gli era stato insegnato , un aquila reale maschio a cui ha messo nome Victor che l’ha seguito nel suo viaggio ad Avalon…




18/01/2008 22:46

Sorvolando sull'ennesima volta che vedo un titolo del topic diverso dal nome del proprio pg, ti invito a specificare quale skill vorresti chiedere in conseguenza del tuo bg.
OFFLINE
Post: 290
Sesso: Femminile
20/01/2008 11:34

bg
chiedo scusa per il titolo errato. sono nuova e inesperta .

20/01/2008 13:09

Impariamo tutti non c'è problema.

Ma, ripeto, quale skill vorresti richiedere in funzione del tuo bg ?
In alto a questa sezione troverai l'elenco skill e le modalità di richiesta.

OFFLINE
Post: 290
Sesso: Femminile
22/01/2008 20:21

skill
mi scuso per il ritardo.. internet si rifiutava di aprirsi... la skill scelta è " esperienza nelle armi da guerra leggere ".

scusa ancora .

22/01/2008 23:21


BG APPROVATO
Esperienza in armi da guerra leggere APPROVATA.

Buon gioco.
04/10/2008 16:06

PREGHEREI IL PLAYER DI UTILIZZARE SOLO QUESTA CARTELLA PER EFFETTUARE LE RICHIESTE DI AUMENTO SKILL. NON APRORE ALTRI TOPIC GRAZIE.PREGHEREI ANCHE DI INSERIRE LA RICHIESTA DELLA SKILL ALL'INTERNO DEL TOPIC E NON NEL TITOLO


RIPORTO DI SEGUITO IL CONTENUTO DEI POST DI RICHIESTA:


VALSTAF [ sacro cerchio] trema l cuore se quei luoghi più non vede , e l'anima piange di silenzio se lei non sente.. ha bisogno di quella presenza.. qualcosa lo spinge a cercar l volto oltre le pietre del tor o le colonne del tempio.. ben vede che la via >>
VALSTAF è tracciata. sarò tuo.. promette .. moch is anamoch mar is iul.. dall'inizo alla fine del viaggio iniziato.. lo dice il cuore lo dice l corpo.. lo dice tutto il suo essere che orami ella è il suo solo motivo di vita.. altro non ha l nero >>
VALSTAF cavaliere di sanguigno tinto come si tinge la stoffa indelebile.. solo lei. come la stella polare unica e sola. e in centro al mondo. al centro del cuore. ad occhi chiusi siede sulla medesima pietra l'arpa giace sull'erba carezzata dal vento>>
VALSTAF la testa del masso grigio fa sostegno.. le braccia appoggiate sulle ginocchia. Il manto lo cela ad occhi indiscreti il cappuccio ondeggia nascondendo il volto.. lady guerra giace davanti a lui nell'erba.. silenzio.. solo la lieve brezza muove >>
VALSTAF l'aria.. leggero.. nulla si muove..
DODAIUX (sentiero)'eccomi di nuovo' sorridente mentre i piedi posa sulle nere pietre... il nastro rosso tiene i suoi capelli legati morbidamente, le braccia ondeggiano lungo i fianchi... la mente aperta come il suo cuore, la sua introspezione mattutina>>
DODAIUX le ha dato più serenità... cammina sorridente, ha lasciato i sandali nella sua stanza alla locanda... nulla porta se non la sua voglia di tornare a quel luogo, non si fermerà stavolta fra i meli, ma poserà i suoi piedi sull'erba fresca della cima>>
DODAIUX liberati un po' di fantasmi dall'oblio dei ricordi potrà meglio affrontare i monoliti... e quanto essi rappresentino per lei... 'chissà se anche quest'oggi avrò compagnia nell'intonare canti' chiede a se stessa 'o se la voce mia sola si alzerà>>
DODAIUX nel vento per diventar com'esso sussurro' (cima del tor) serena è infine giunta sul limitar della cima... un attimo si ferma allarga le braccia e respira, respira quell'aria, quei profumi come se questo potesse farla fondere quell'angolo di mondo>>

DODAIUX chiude gli occhi, sorride e respira... tra pochi istanti riprenderà il cammino su quella vetta...
VALSTAF [ sacro cerchio] respira.. il vento potra echi lontani forse racconta e tu bardo d'Irlanda voce degli antichi tutto apri a lui e ascolti. ti narra.. forse di voci.. e volti .. quanto se avessero voce direbbero le sacre pietre? molto.. >>
VALSTAF - luce e oscurità.. ti par di vederle camminare tra di esse regale il passo altero l viso intriso delle ere come regine di un reame sconosciuto..nascosto dalle nebbie. Ascolteresti.. mortale se avessero voce ma mute stanno.. sentinelle silenti di >>
VALSTAF un passato dimenticato che rifiorisce germoglio dopo germoglio tra le mura del tempio. ogni giorno.. il vento racconta.. non ti stancheresti mai di udir la sua voce..
DODAIUX (cima del tor)riprende il cammino, i suoi piedi toccano l'erba giovane ed il suo naso respira profumi, il vento che soffia leggero smuove la sua veste ... continua ad avanzare un passo ed un altro... cos' fino a vedere i monoliti vicino a lei... >
DODAIUX all'interno del sacro cerchio le par di scorgere una figura... sorride cercando di capire chi fosse...
VALSTAF [ sacro tor] il vento gli muove dolcemente il corvino crine respira lento come se fossero ultimi istanti della sua travagliata vita.. ma il tor è silenzio e pace e li non c'è posto per le umane vergogne.. il petto si alza e si abbassa >>
VALSTAF a indicar che lieve permane il soffio nel corpo robusto dell'uomo.. le mani lunghe candide abbandona alle ginocchia.. zephiro soffia leggero tra le sacre pietre creando uno strano eco di suoni.. l'eba morbida fa da tappeto al suo stanco >>
VALSTAF cammino.. la mente sgombra da tutti i pensieri . non c'è armonia nel mondo.. aveva detto il saggio se non c'è nel cuore dell'uomo.. respira cercando il silenzio assoluto >>
VALSTAF la brezza accarezza le corde facedole vibrare di vita in una melodia sconosciuta.. un richiamo? un invito? non lo sa.. ma lento apre gli occhi.. a guardar colei che per tanto gli è stata compagna.. la mano accarezza il lengo scuro scivolando >>
VALSTAF sulla liena dell'arco con un sorriso la mancina allunga e afferra l'arpa.. un accordo sfuma nel vento dalle sue dita..
DODAIUX (sacro tor)silenziosa si è portata all'interno del cerchio... ed ora meglio osserva l'uomo, carezzar l'arpa qual fosse un essere vivente, e sicuramente questo è per lui, una compagna sempre presente che con il suo tocco vibra e melodie proferisce>>
DODAIUX sorride chiedendosi se sia giusto che lei sia li a rubar con gli occhi quegli intimi attimi tra un uomo e il suo universo... se sia giusta la sua presenza o non disturbi chi in se stesso è assorto... allegra la sua voce come un canto di passeri>>
DODAIUX al mattino verbia *sid vobis ser valstaf, spero di non recar disturbo all'animo vostro*...
VALSTAF [sacro cerchio] seun dhe umad.. mormora benedicendola.. indi di nuovo le corde sfiora leggero.. le dita che tanto han sanginato per concepir il suono perfetto.. ora librano come aquile nel cielo le loro note veloci e fugaci a tratti >>
VALSTAF a tratti dolce e melodiose a strappar lacrime all'orecchio che ascolta e sospiri. ecco giunge al suo richiamo di voce umana che ben conosce.. alza quieto l viso.. e cappuccio abbassa a mirarla in viso..'' sid vobis milady Dodaiux.. >>
VALSTAF .. prego avvicinatevi.. stavo meditando...''
DODAIUX (sacro tor)*a quanto pare le nostre vie continuano ad incrociarsi, amico mio* verbia mentre in terra si siede... *stamane venni anch'io per meditare, ma come voi ben mi facevate notare qualche giorno addietro... se si soffocano i ricordi prima >>
DODAIUX o poi gli stessi verranno a trovarci... e così è stato, mi son fermata nel bosco di meli, e chiusi gli occhi, l'anima mia è stata invasa dai ricordi*... in silenzio un solo istante, la mancina porta sulle vermiglie sollevando le dita ad una ad una>
DODAIUX un gesto quello che ella fa quando nella sua mente deve arrestare i suoi tanti pensieri... poi lenta nuovamente in giù la lascia cadere perch* la stessa si posi sulla gamba... *così con l'animo un po' sgombro mi son recata da mamma filippa, ed ora>
DODAIUX son di nuovo qui, questo luogo mi è caro... è l'unico posto dove riesco a parlar di ciò che è mi è caro... non è così facile poter verbiar della conoscenza in questa terra, come nelle altre del resto... il tema del divino è così presente e così>>
DODAIUX assente al tempo stesso... oh, ma scusate, vi sto annoiando, come al solito ho dato libero sfogo al mio verbare... vi prego di scusarmi* il suo sorriso è sereno *loquace, troppo loquace* e spontanea le si dipinge in volto una risata...
VALSTAF [ sacro cerchio] sorride amaro..'' solo i morti vivon di passato milady.. s'abbisogna quietar l'anima per viver melgio ma se si è vivi non è possibile, chiunque ne è preso lady.. è come un cerchio che mai si chiude. a volte fa bene .. a volte >>
VALSTAF pugnali sono per chi li evoca suo malgrado.. ben conosco ciò di cui parlate..'' l guardo velato si fa e par che la tristezza vada a vestir come di seta le iridi di brace.. '' amo molto la sacra collina.. mi sembra d'esser più vicino a Lei.. ma >>
VALSTAF una volta. il bardo mi disse che ella è qui..'' e con mano leggero sfiora la fronte di lei..'' qui..'' poi abbassa a sfiorar le labbra vermiglie..'' e qui..'' or il cuore la candida s'accosta lieve.. '' se così è.. la vedrete e la sentirete >>
VALSTAF ovunque anche se siete nel peggior luogo del mondo.. e ed è vero.. vi assicuro.. tante volte abbiamo parlato ebbur ancor così poco mi conoscete lady ? sapete che per me non siete un ciarlatano che parla al vento solo per il gutso >>
VALSTAF di sentir la sua voce.. come il canto d'un usignolo è alle mie orecchie.. null'altro..''
DODAIUX (sacro tor)chiude gli occhi un solo istante, il tempo che l'amico le enumeri dove ella risiede, per poi riaprirgli ... *mai potrei pensar che voi mi fate stolto, ma il parlare a volte è simile a quei teatranti che soli son su un palco a catturar >>
DODAIUX attenzione... ed io spesso così mi sento, piccola teatrante sola di fronte alla gente che mi osserva... il passato fa male è vero, parla di morti, ma non solo... saperlo accettare è accettar noi stessi... gli spiriti ci sono accanto... e per >>
DODAIUX quanto ci possa far male il rievocarli... è un bene sapere che non li perdiamo... acqua salata ha prima bagnato le mie gote, ma anche un sorriso avevo in volto... noi siamo oggi ciò che chi fummo ieri ci ha così posti al mondo... io non possiedo>>
dono della seconda vista, ma vi giuro che a volte vorrei averlo... tutta la nostra sapienza è in ciò che siamo... e il nostro esser saggi risiede nella speranza che al dimani ci porta, vivendo ogni attimo... io non so spiegarmi ser, non conosco>
DODAIUX i nomi esatti delle cose... ma so quanto vedo e vivo dentro me... vi chiedo quindi di scusarmi se a volte son così*... la voce arresta a ricercar parole... e la sua frase non termina... ma sol guarda l'uomo che le è di fronte...
VALSTAF [ sacro cerchio] muto l'osserva e ode l suo verbiar le iridi copre il vento con un ciuffo, la mancina va a scostar i capelli.. indi la testa inclina leggermente '' avete pianto..'' sorride.. '' me ne dolgo milady.. non amo veder una donna piangere>
VALSTAF specie se non posso prestar spalla a dar conforto. nessuno conosce l mistero che risiede nel destino.. l'uomo è fatto per farsi domande e non per aver risposte.. è la nostra vita la nostra strada è la ricerca di quel senso che darebbe >>
VALSTAF pace alla nostra anima ma non a tutti è concesso conoscer dalla Sua voce la risposta.. voi siete un anima aperta al mondo.. non tutti vi comprendono non tutti vi vedono e credetemi ciò una grave perdita.. se molti fossero come voi l'ombra non >>
VALSTAF avrebbe spazio.. siete un usignolo che canta al mondo vi abbandonate al volere divino come gli uccelli del cielo.. e credetemi è il solo modo per aver ciò che cercate.. continuate a cantare mia ninfa .. continuate a cercare e troverete>>
VALSTAF siete ricca quanto nessun re lo è mai stato e il vostro tesoro siete voi stessa.. sono onorato di potevi aver sul mio cammino non immaginate quanto l'anima mia consola la vostra presenza.. e spero di poter dare a voi lo stesso sostegno .
DODAIUX (sacro cerchio)*oh, voi non immaginate quanto il vostro verbiar con voi mi è caro, avervi come amico rallegra la mia vita... e voi mi fate spesso più di quanto sia... risposte dite? spesso mi par di trovar domande a risposte che non pongo>>
DODAIUX e difficilmente riesco a trovar risposte alle mie domande* sorride allegra ora... *non preoccupatevi per il mio pianto, è stato liberatorio e m'è tornato utile, è stato come l'acqua che nel suo lento scivolar lava via la sabbia dalla pietra... e a>
DODAIUX dire il vero ne avevo di bisognoé, poi un attimo si ferma e respira a lungo... *ma ditemi, ora, vi ho visto carezzar l'arpa, volevate forse suonare ed io vi ho interrotto*?
VALSTAF [ sacro cerchio] sorride l nero messere al sincero verbiar della dama. ''oh no.. non stavo suonando.. meditavo.. lei mi accompagna sempre. anche nel silenzio.. perchè lo chiedete? volete che vi suoni qualcosa? ''attende ch'ella gli risponda e mano >>
VALSTAF allunga al legno dalla sacca trae un panno e la superficie liscia e lucida comincia ad accarezzar come fosse una dama ..
DODAIUX (sacro tor)*non vorrei chiedervi nulla... lascio che siate voi a decidere, son giorno ormai che canto... e la mia voce non so se riuscirebbe ancora...*, sorride mentre verbia... *ma se per voi non è un peso suonare, vi ascolto volentieri*
VALSTAF [ sacro cerchio] '' peso.. no.. che dite.. anche se ciò che dite corrisponde al vero.. ultimamente prendo in mano sempre più spesso la mia cara Dama .. spinto ongi volta da un motivo diverso.. ma se volete che suoni vi prego almeno accompagnatemi>>
VALSTAF coi vostri versi.. mi fareste un gran onore a dar voce a ciò che l'anima ia vorrebbe gridare.. voi ben conoscete ciò che ho dentro.. sono certo che i nostri pensieri saranno uno .. anche stavolta. allora.. accettate? mi accompagnerete?
DODAIUX (sacro cerchio)*e sia* verbia divertita... *ma dovrete sopportare le mie note stonate v'avverto, la mia ugola vacilla quest'oggi*... porta la destra sul collo accarezzandolo chinando leggermente il capo verso destra a voler enfatizzare quanto >>
DODAIUX da lei asserito..., poi scosta la mano e sorride...
VALSTAF [ sacro cerchio] '' non voglio che l canto sia dannoso per voi.. però vi sarei grato se almeno parlaste. se deste vita alla mia melodia.. mi capite.. non importa se cantiate o no.. la dea ascolterà lo stesso..
DODAIUX (sacro cerchio)osserva chi ha di fronte arriccia il naso e sorridendo verbia *dunque, avevo ragione le vostre orecchie son deboli, temono la mia voce quando fa le bizze... certo che parlerò, proclamar versi mi fa comunque piacere, e non >>
DODAIUX rappresenta ancora un problema* il suo riso è sincero... attende ora che l'uomo inizi a suonare...
VALSTAF [ sacro cerchio] ride '' non dicevo per quello son certo che anche stonata la vostra voce è sempre leggiarda come un canto di driadi.. e poi non son versi che mi interessano ma la voce del vosto cuore.. non temete .. saprò affrontar la marea! >>
VALSTAF ormai vi conosco.. allora che dite lo farete?'''
DODAIUX (sacro cerchio)*certo, certo, son qui e non chiedo di meglio, anzi, ascoltate, ogni qual volta ne avrò la forza proverò anche a cantare*.. ride...
VALSTAF [ sacro cerchio] gli occhi chiude.. le dita sfiorano le bronzee come brezza alle fronde al mattino.. silenzio.. come alba segue il tramonto sale di nuovo la melodia.. [..lento dolce scorrere di note .. il vento si muove tra le fronde..>>
VALSTAF .. scivolano sulle sie spire i raggi del sole come lava dorata.. gioca tra le foglie l'astro e leggero avvolge la terra dun velo arancio brillante.. l'autunno viene.. e melanconciche danze di giallo e bruno rivestite sfiorano l'aria>>
VALSTAF - .. la via prosegue sfumando nel bosco ancora splendente di zaffiri e smeraldi lucenti.. sul sentiero.. ecco compare lesto un cervo. ] .. una dopo l'altra le note invoca al cielo l bardo d'irlanda non parla appena respira.. anima e corpo volge >>
VALSTAF alla lignea chiedendo ancora una volta la sua magia..
DODAIUX (sacro cerchio)inizia l'amico a toccar le corde, e la musica soave vibra nell'aria... respira lenta la dama a cercar dentro se stessa parole che accompagnino il suono... gli occhi socchiude, e piano verbia... che quanto dica sia tal a un sussurro>>
DODAIUX *verranno tempi che divideranno i legami di sangue: coloro che dallo stesso ventre son stati partoriti si vedranno contro, verranno tempi in cui lo sguardo si leverà sull'altro per coglierne l'intenti, ci saranno tempi in cui mani toccheranno>>
DODAIUX ed i nostri corpi spesso non è gestito...e l'altro diventa per noi un pericolo... e se la paura ti governa l'animo non riesci a restar fermo, soffri e t'agiti, ma alla fine un cuore in tumulto è un cuore che impugna un'arma... leva gli occhi tuoi>>
DODAIUX al cielo e spera che la tua richiesta venga ascoltata... che non sia l'animo tuo a perire*...
VALSTAF [ sacro cerchio] si fonde l canto fino al cileo mortal voce osa alzarsi e occhio guardare colei che è.. varbia la dama e col passo accompagna la musica come fossero uno.. [ .. si ferma .. regale e severo insieme dolcezza infinita nell'iride ..>
arrivano! corri figlio della dea ... lungo le vie della foresta corri e corpo veloce >>
VALSTAF come preda sull'altare degli agnelli ciechi guarda il cacciatore ... un attimo poi corre via.. qualcuno viene.. echi di ferro e passi dietro di lui.. arrivano
VALSTAF getti avanti ... rapido si fa l'avverso passo .. e nulla frena la corsa ..placherà la sua fame .. della tua carne farà macello.. ] sale sale la musica potente come l mare in tempesta.. forte come il grido delle montagne.. sale e par >>
VALSTAF che dietro di lui corra a tentar disperato arbitrio di sottrarre dall'acciaio il Re ..
DODAIUX (sacro cerchio)ora respira, e dalla sua gola fuoriesce il canto... osserva l'amico sorridendo... 'sol questa volta' pensa.. che realmente un poco le doleva... ma la musica così bella riempiva l'aria che ella non poteva non intonar un canto...>>
DODAIUX *questo flebile vento porta l'eco di voci, sussurri, mormorii, quasi fossero salti di ruscello, ricordi evocati, ricordi invocati, come una lontana litania... canta la sete di gole serrate dal tempo, rumori di zoccoli, gente che cavalca queste >>
DODAIUX terre, porta echi lontani di uomini, d'elfi, di nani, vissuti prima di noi, in ere lontane, era sangue che scorre... il seme di queste piante che dimenticano le radici in fretta per correre verso il nulla... non sono uomini, sono spettri...>>
DODAIUX e tu madre, sussurra ai bardi per rievocarne le gesta... dona la seconda vista per non dimenticar ciò che è stato... il tempo che lentamente scorre senza vita non abbia a ripetersi invano... possan le razze di questa terra viver la magia del >>
DODAIUX tramonto, possano viver il riposo e chiacchierar con mogli e figli... grande madre, fa che le umane razze ti possano scorgere nuovamente*...
VALSTAF vibra l canto e con lei la voce.. la chiama .. a invoca la dama e a lei chiede grazia di conoscer il vero.. la mente s'unisce silente alla preghiera... l'aria esplode ome fuoco arde il respiro nel vento..la musica continua a salire >>
VALSTAF oltrepassa cieli.. orizzonti ..confini.. voce di tuono e pulsare della terra ..[ ... s'appresta s'appresta l'ora e il fuchar già leva il suo lamento.. perduto.. perduto.. piange .. disperata sorte tocca al consacrato .. dovrà farlo.. lo deve.. >>
VALSTAF corre.. continua a correre.. e la musica segue appresso la corsa.. un attimo frena il suo cammino sulla via.. un attimo .. ma non c'è fine all'umana furia e l furor perverso nulla estingue.. e corre.. veloci le sue gambe sul tappeto brumoso >>
VALSTAF .. volta verso la foresta.. trilla l'acciaio dietro l real cammino.. l battito rallenta e l passo ferma sa che fuggir non puolsi.. alza l viso al cielo .. e grida..] come l vento nelle sere d'estate cala ancor la melodia.. sfuggente e con l>>
VALSTAF lui.. versa sale e acqua al sacrificio..
DODAIUX (sacro cerchio)il suono dell'arpa innonda l'aria, e trascinata dal vento che sempre soffia sul luogo sembra con esso portata a toccar le altre sponde, e le umane genti che sull'isola soggiornano... sol un mormorio, leggeri vocalizzi della dama >>
DODAIUX accompagnano le vibrazioni... che la sua voce è ora stanca... raccoglie il pensiero... e poi piano dalla sua bocca parole verbia... *come nel mondo non ci sarà mai solo la notte e tornerà il giorno, l'equilibrio recherà di nuovo su queste terre>>
DODAIUX e la luce tornerà a risplendere... in ogni battaglia dificile stabilir i vincitori e i vinti... nessuna mano si leva su una vita senza procurar danno, che questo sia la fine della vita, o il macigno che porti in cuor per averla tolta*...
VALSTAF [ sacro cerchio] sfuma il dolce suono fin quasia divenir sussurro.. abbassa come capo chino in fronte all'inevitabile piange la lignea al suo re colpito.. piange e come pugnale al cuor di chi ascolta andrebbe a ricordar che morte prende per vita >>
VALSTAF loro.. [ e fu massacro e fu carne e sangue.. come dono si fa l'Alto e tutto talgiano l corpo.. a far festa or nel perverso gioco vincitori vanno.. e l cieco occhio non guarda l'anima pura che a lei s'invola fino a toccar le braccia.. >>
VALSTAF e dir sono tuo. l'estrema offerta è presa l sangue è sparso ma guai a color che mano hanno su di lui alzata! di quel sangue piene hanno le mani e l cuore.. alla Divoratrice andranno .. senza ritorno.. ] .. segue l canto l'etremo banchetto >>
VALSTAF e par che spezzi l'aria ai commensali.. ma la via segue lungo il bosco.. ove vola.. oltre le cime toccate dal sole.. e le fronde di dolce mano carezza l manto.. sussurra l tempo di primavere e speranza che germoglia.. sussurra or che >>
VALSTAF padre Inverno l su volto a tratti mostra e brividisce l seme.. e scuote la terra.. sussurra di un seme che un giorno fu piantato.. e che dalla terra or albero è divenuto..
DODAIUX una fenice... *quella luce di nuovo si accende... è l'alba di un nuovo giorno, quella luce di nuovo ci parla>>
DODAIUX la vita, la morte, la vita... e la terra nostra... la vita, la morte, la vita... se un'altra volta quella luce risplende, se un'altra volta quella luce guardiamo, ci sentiremo più vicini, deserti, ghiacciai, steppe, e foreste, ma inevitabile>>
DODAIUX quella luce risplende... inevitabile un nuovo giorno rinasce, inevitabile per alcuni e non per altra gente, ma quella luce ora risplende... il nostro corpo è un battito nel cuore del mondo... ed ogni battito è un attimo... la vita respira...>>
DODAIUX quella luce di nuovo risplende*....
VALSTAF [ sacro cerchio] vola la lignea voce sopra le terre ..vola l canto e la speranza sorvola come ali di fata .. sul bosco silente passa sfumando oltre i rami che sussurrano.. sfuma il sole all'orizzonte e come velo il silenzio cade .. avanza>>
VALSTAF lento Crepuscolo sul mondo.. di gemme coronato .. brilla la diamantinea veste cobalto e scivolando addormenta ogni voce.. sotto l cielo inondato di stelle appena apre le iridi .. e li il canto frena l passo .. ferma l cammino e l pianto >>
VALSTAF asciuga.. come cavalier la voce abbassa e il ginocchio, in fronte al Miracolo che sempre accade.. el cuor non sa dir la sua felicità e l'anima canta odi a colei che di mano sua diede i natali .. allunga l collo l venerabile >>
VALSTAF come a mirar la luna che leggera sospende le nubi.. chiama l Nuovo e alla madre chiede desco.. che diventi in lui la forza.. e tutto l canto venera a onor tributo e reverenza a Colui che è chiamato.. ma l tempo della notte giunge e >>
VALSTAF tosto l Reggente allunga le braccia verso la terra ..e i divini occhi chiude.. verà l tempo della vita per ora può riposare.. ] .. sussurra l vento con lui accarezza le bronzeee .. raro dono a mortal voce che mai ha sentito la dea cantare >>
VALSTAF e rabbbrividisce..
DODAIUX (sacro cerchio)è ferma immobile come sospesa nel tempo e con lei la musica e un'altra anima... non sono ora amici, non sono ora compagni, non sono uomini, ma un'ode che si innalza al cielo, fusione di pensieri e parole che non son diversi, ma >>
DODAIUX facce d'una stessa medaglia... non sono loro le parole di quella fusione la madre fa parte... *non lasciar la notte coprire il tuo giorno, una luce è presente, una luce riscalda, una luce guida in quel viaggio che ognuno di noi intraprende, una luc
DODAIUX luce che tutti cerchiamo*...
VALSTAF [ sacro cerchio] ...[ silenzio.. la voce si ritrae.. la notte è scesa tosto sul bosco.. il re verrà.. e di nuovo l suo passo calcherà la terra..col suo possente braccio sfiderà l'avverso e la Vergine tornerà a cantare... sarà vita e di nuovo >>
VALSTAF l suo real capo porterà l'ornamento.. e destra vincitrice il real scettro che da arbitrio alla materia.. e potere sull'uomo.. verrà.. e sarà di nuovo pace.. ] .. or lento l canto sfuma fino a cessare.. a una a una le note si perdono nella >>
VALSTAF brezza che eterna soffia sulla sacra collina.. come petali di rosa nel giardino di primavera..
DODAIUX (sacro cerchio)la volta è dipinta dai mille colori che il tramonto porta, il vento soffia leggero, ed il suo animo è lieto... la sua voce susurra *amico mio, non posso più dir nulla osservando quanto le dee ci stanno donando, questo momento è da>>
DODAIUX solo un'ode, ed io non mi sento di proferir parola alcuna, resterò in silenzio ad ascoltarvi finché vorrete farmi anche voi dono della vostra presenza*...
VALSTAF [ sacro cerchio ] si ferma.. gli occhi lenti apre.. la musica ora è cessata e come sempre la magia si ritrae solo qualche scintilla rimane a tratti a brillare nell'aria.. '' vi ringrazio'' solo verbia quasi in un sussurro come se non >>
VALSTAF potesse parlare.. '' mi avete donato un altro momento eterno milady... possa la dea concedervi ogni risposta..'' mormora.. '' non so che altro riuscirò a fare..'' ..
DODAIUX (sacro cerchio)*voi non immaginate quanto fate, ed io ogni giorno ringrazio la madre per avervi messo sul mio cammino, siete un amico come pochi ne conosco, un uomo di valore ed un amico sincero, spero smetteremo un giorno di ringraziarci a >>
DODAIUX vicenda ed inizieremo semplicemente a parlare*, or comincia ad alzarsi le gambe un poco le dolgono da molto tempo è li seduta... *non trovate che questo momento sia una meraviglia? questi colori sono imperdibili... e voi cosa fate, verrete con>>
DODAIUX me alla locanda? mamma filippa avrà di certo qualcosa di buono per noi, e davanti ad un buon boccale di birra, diventa più semplice mantenere l'animo lieto* or verbia ridendo... *allora, vi aspetto*?
VALSTAF [ sacro cerchio] sorride benevolo l nero cavaliere alla dama '' certo.. avete ragione.. in fondo parliamo da sempre ma ci conosciamo assai poco.. '' l'arpa ripone.. lady guerra di nuovo cinge ai fianchi.. e s'alza lentamente.. '' eh si son attimi >>
VALSTAF unici.. certo che vengo.. anzi.. permettete di accompagnarvi? '' a lei s'avvicina e come sempre braccio porge..




VALSTAF [ sentiero-cima] come l sol sui monti brilla all'albeggio candida la sua figura posa come giglio tra le rose in sul colle del tor, e voce sua l'orecchio porga lieto qual usignolo che i primaverili lidi introduce.. sorride l ser da sotto l >>

VALSTAF cappuccio e lieve cala la stoffa a sentir tutto l fluir del sole sul suo cereo mondo di inverno perenne e l vento sfiorar l corvino come brezza tra gli alberi.. mira attento la cima un altra presenza.. che dalla via discende >>
VALSTAF un sorriso all'amico che va indi di nuovo alle pietre l guardo porta.. par che altra sia di lei compagna.. e maggior l cuor se n'avvede maggior anima riempie..affretta l passo fin sulla cima .. occhio non inganna è la lady.. >>
VALSTAF '' sid vobis milady dodaiux l sole splende sul tor ma par che luce vostra la sua oscuri.. '' indi all'altra inchino accenna cortese '' sid anche a voi lady rohana.. parol non trovo a voi e di questo mi dolgo ma anima mia onor vi rende >>
VALSTAF come conviensi.. è sempre un piacere vedervi.. '' indi fa cenno a chieder licenza di seder accanto a lei.. solo allor che manto posa vede altra presenza a illuminar l sacro luogo con l'anima.. e nulla favella ma ella conosce anima sua e sa che >>
VALSTAF in Lei una sono..
EDAVE ella posa lo sguardo sul magico luogo e odora la purezza che vi aleggia ,posa lo sguardo sui presenti e sussurra ''sid vobis posso accompagnarmi con voi?>>
EDAVE >>Amo la vita, il sole e il cielo non chiedo nulla, non voglio potere non voglio denaro, voglio vivere e nuotare nei ruscelli voglio correre e lasciarmi cadere tra le foglie voglio essere semplice e spontanea perché la gioia è effimera e breve >>
EDAVE >>come il battere d’ali di farfalle, il raggio acuto nella pelle al sole, il brivido d’una foglia, il volo zigzagante di un calabrone, l’occhiata vigile di un gatto.
DODAIUX (cima del tor)*è un piacere conoscervi lady edave ed il mio invito anche a voi era rivolto, il mio nome forse avete udito dai miei compagni, ma permettete che di nuovo a voi mi presenti*... volutamente attende un attimo prima di proferir di nuovo>>
DODAIUX il braccio sinistro muove in aria a disegnar un arco che dopo aver salito verso l'alto armonioso ridiscendo verso il petto *lady dodaiux* il gesto e il tono allegri.... *vi prego accomodatevi e per restar con noi non vi occorre giustificazione >>
DODAIUX alcuna...
ROHANA [sacro cerchio] con un sorriso si sposta un poco sulla pietra per far posto al bordo e d'istinto le smeraldine iridi in quelle d'ei figge a ricercar suo profondo sguardo mentre con sereno tono favella [sono lieta di rivedervi ser Valstaf e certo>>
ROHANA >> vi accolgo volentieri sul mio comodo trono] verbi accompagnati da mimica nel far il gesto di spolverar la pietra, poi sguardo alla nuova giunta porta e con sorriso accogliente anch'ella si presenta [Sid vobis mylady , prego unitevi a noi e, >>
ROHANA >> a proposito sono Rohana], indi fugace sguardo al ser rimanda per avvedersi se si sia accomodato
VALSTAF [ cima del tor] sorride e la spada toglie dal fianco a poggiar sull'erba .. lady guerra muta obbedisce al richiamo e nulla fe.. indi si siede scostando l manto per non urtar troppo la lady.. la sacca dell'arpa poggia in sull'erba e i lacci del>>
VALSTAF della stoffa cobalto scioglie e anch'essa va a finir sul prato mettendo un luce la principesca casacca bordata d'oro.. tenue riflesso del natal scettro.. che solo ricordo sbiadito or è.. quanto scomodo sembrato era allora >>
VALSTAF la candida camicia riflette lieve l sole ed egli sorride di rimando alla nuova ch'egli già conosce.. '' è sempre un piacere rivedervi lady edave.. lady dodaiux ha ben detto.. non serve motivo a seder con noi.. a meno che >>
VALSTAF di mal dare siete.. '' ride.. si volge l guardo mira lieto e benevolo la lady che tanto diede con melodie sue.. '' ebbene lady rohana.. volete esser voi stavolta prima voce?spero non vi dispiaccia amica mia ''' favella a lady dodaiux poco distante
VALSTAF '' ma vorrei che voce sola oggi lei fosse.. e non io..''
EDAVE (cima del Tor) ella si siede raccogliendo le ginocchia vicino al volto, una ciocca di capelli a coprirle glio occhi, la felicità ad illuminarle il viso ''Accetto volentieri miei signori e che il Vostro favellar mi sia d'aiuto''.
TYRESIAN (sentiero) Da poco si è lasciato alle spalle il boschetto di meli, l'odore permea l'aere e giunge alle nari del mediterraneo anche a distanza, il verde mantello segue le leggere spire del vento che flebile rinfresca l'aria a mezzodì, il sole infatt
TYRESIAN giunto all'apice del suo ciclo giornaliero non manca di investire con i suoi raggi la sacra isola, le ombre che proiettano sono poche e brevi. Or muove passi cadenzati sul sentiero di pietre scure che lo porterà sin sulla sommità>>>
TYRESIAN del sacro colle, la vegetazione intorno fresca e rigogliosa come mai in altre parti dell'isola sfoggia fiori e piante d'ogni tipo grazie al volere della Dea, che ha fatto del colle il posto più sacro di Avalon. Egli si perde a mirar >>>
TYRESIAN quelle varietà di colori portandosi una mano sull'ampia fronte abbronzata a coprir l'iridi castani dai raggi abbaglianti. Lentamente riprende la salita, adesso più ripida, segno che il colle è prossimo ad esser raggiunto.
DODAIUX (cima del tor)*mio signore e dolci lady... non chiedo di meglio ch'esser in vostra compagnia, e permettetemi di osar una proposta... * sorride nel verbiare... e poi riprende *voi due suonerete e non ci sarà una sola voce... potremmo tutti >>
DODAIUX *intonar versi... in fondo non ci son gare in atto, un bel respiro, e tiriamo fuori la voce... cantare non sarà poi così difficile... liberi versi di ignoti cantori... non sia mai che un giorno ci saranno genti che ricorderanno questo momento>>
DODAIUX e questo strampalato e sorridente gruppo di persone sarà regalato ai posteri*... li osserva tutti sorridenti... *allora, ditemi cosa ne pensate*?
ROHANA [pietra piatta/accanto Valstaff] sorride condiscendente alla proposta della lady e si volge verso il bardo per favellare [orsù dunque ser Valstaf mi sa cha abbisogna tirar fuori le arpe e dopo averle accordate suonerem ciò che milady Dodaiux >>
ROHANA >> andrà suggerendo all'inizio sino ad immetterci poi tutti nel fluir del canto stesso, cosa ne pensate? e voi lady Edave sarete sicuramente dei nostri nevvero?] e ciò verbato dà seguito a quanto esposto >>
ROHANA >> e tosto l'arpa dalla sacca tira fuori e carezzandola come infante bisognoso di cure la poggia sulle ginocchia e tosto ad accordarla inizierebbe, mentre i lunghi boccoli ramati andranno a nasconderla al bardo ricadendo in lievi boccoli sino >>
ROHANA >>alle ginocchia stesse e da dietro questa serica cortina sorride ancora la bretone alle lady
VALSTAF [ pietra-sacro cerchio] annuisce di rimando.. indi la lady va a imitar l bardo d'Irlanda e la lignea va a trarre dalla sacca di cuoio.. con un panno leggero passa sulle bronzee a toglier l'umido della notte e chiave esce dal sacchetto e il tono >>
VALSTAF andrà a equilibrar come l vento alla melodia.. indi alle lady si volge '' alla fine ne verrà uno solo..'' verbia serio..'' si.. d'accordo.. sarà per me un piacere .. e a lei sarà votato.. chissà che lady dodaiux non abbia ragione e che la voce che
VALSTAF da noi proviene possa raggiunger ongi angolo della terra e cuor e anime che a lei ascendono posan in esso trovar la pace..''
EDAVE così sia messere...Se il maschile può essere rappresentato con una linea diritta, il femminile è sicuramente una linea concava. Questa concavità è tutto ciò che il femminile racconta: è il nido, la culla, le braccia materne, la luna. >>
EDAVE >>E' il seno, l'utero, il grembo, la mano. E' il bacino dei mari, dei laghi, dei fiumi, l'incavo del cuore e la volta del cielo. E' il vaso, la coppa, il contenitore universale, il calderone della Dea. Ed è molto, molto altro ancora.''>>
EDAVE >>Ho nella mente un'idea di libertà... ho nella mia vita una libertà in gabbia...scavo nei miei sogni e trovo idee infinite fuggenti attimi sussurri lievi...di libertà. Penso, mi fermo, rincorro, ascolto... e scopro in me la libertà. >>
EDAVE >>La libertà è in noi, dobbiamo solo trovare il coraggio di liberarla. La vita è ciò che facciamo di essa. I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo ma ciò che siamo.
TYRESIAN (sentiero->cima) pochi i metri che lo separan dalla cima, leggero un vociare vien portato dal vento alle sue orecchie, il passo aumenta quel tanto, spinto dalla curiosità di veder chi nel sacro loco sta vociando>>>
TYRESIAN i sacri dolmen si scorgon nitidi, alti e imperiosi sembran poggiati lì da mani divine, e forse è così. Or muove passi affiancandosi a un monolite, porta lo sguardo a spaziar intorno, scorgendo dunque i presenti, si trova a sorrider quando nota >>>
TYRESIAN Lady Dodaiux, almeno un volto è noto, si dice. Osserva attentamente gli altri, ''sid vobis, dame e messere, sono Tyresian, onorato. Potrei unirmi alla compagnia? Son certo che lady Dodaiux potrà garantir per la mia integrità'' favella ora>>
TYRESIAN soffermandosi a guardar incuriosito lo strumento musicale del ser.
DODAIUX (cima del tor) ecco affacciarsi un nuovo giunto dal sentiero *messer tyresian che piacere vedervi!* sorride apertamente all'amico *e sia ser valstaf... anche se a quanto sento... la nostra lady edave ha già intornato il suo verso... sarà quindi >>
DODAIUX un canto alla vita il nostro, un canto alla vita nelle sue forme, nei sentimenti e nei valori... un animo libero è una meta per molti lady edave... libertà d'animo e di pensiero... spero che la dea me ne vorrà far dono* poi sorridendo riprende>>
DODAIUX *i miei amici si presenteranno da soli ser tyresian e non avete certo bisogno di esser introdotto o di garanzie la vostra presenza garantisce da sola, ma vi prego accomodatevi pure*...
ROHANA - [pietra/sacro cerchio] s'accosterebbe ora la fanciulla bretone al bardo quasi a crear un tutt'uno con ei così come le note perfettametne accordate delle arpe creano ora unico suono, ha udito saluto del novello giunto e sol con un sorriso lo >>
ROHANA >>accoglie mentre le vermiglie si apron già nell'inzio del canto che come richiesto da entrambe le lady inizia ad evocar la scintilla primeva che la vita ha originato, e da esso i mondi e la natura tutta, sale l'accordo a rappresentar l'astro che o
ROHANA >> ogni dì l'aere solca e col suo calor vita dona ad ogni esser animale o vegetale che sulla terra suo posto ha ritrovato, poi quasi silente l'accordo a narrar del riposo della Madre Terra che nel suo grembo la vita ospita ed il canto poi>>
ROHANA >> s'innalza nel celebrar la Rossa Cerridwen ch'e in grembo la vita reca, si tace per una attimo la muliebre voce nell'attesa che viril controcanto narri adesso della guerra e della libertà cui tutti i popoli anelano, mentre le note or come >>
ROHANA >> cascata dalle sue mani profluiscono
VALSTAF [ pietra] saluta l nero bardo l nuovo con un sorriso a invitar l'altro a tener con loro lode e a tacer al momento l nome che anime unite bastan a conoscer ciò che lingua tace.. indi chiude gli occhi l russo e mente apre all'orizzonte >>
VALSTAF mano alle bronzee porta e lieve respira.. a cercar dentro la voce.. indi come vento s'alza l canto che ad ongi angolo porta. e fu terra.. battito sordo dei tamburi pulsar intenso di vita .. e fu seme che in lei germoglia... >>
VALSTAF fu pianta.. albero .. fu primavera e poi inverno.. e fu acqua.. libera e ribelle forte e umile nelle mani. soffio vitale.. ecco toglie se e vita si ritrae ..come foglie avvizzite i corpi cadono..e fu fuoco.. calore e potenza sole e>>
VALSTAF distruzione dono sacro all'uomo che ama..e maledizione .. e fu la libertà.. canto di farfalle nel vento.. canto di aquile e gidi sopra le acque del fiume.. canti di driadi e danze sfrenate dei pooka che inneggiano alla vita.. >>
VALSTAF e fu grida di bambino sopra l monte del mondo.. e corse di cervi nella foresta intensa.. fu grida di guerra dell'eroe che mai non muore.. e grida di gioia al novo sol che nasce.. e volò oltre i confini alla caverna delle sorelle .. >>
VALSTAF onde il destino del mondo pone tela.. e sole caldo che di luce illumina la madre che regge felice l suo seme nelle braccia.. e a lei volse l guardo e aprì l petto..]...lenta lacrima scivola sul cereo..
EDAVE (pietra) levando lo sguardo rapita dal soave e duro favellar ''Eppure la Città della Luce esiste''>>
EDAVE >>(alzandosi in piedi in onore della Dea Bianca) lacrime amare cadevano sul corpo magro e deforme del figlio, mentre la madre cantava una dolce ninnananna..>>
EDAVE >>(risedendosi sulla pietra)e il dono del canto decise di dargli Quella sera cantò 'L'Incantesimo della Promessa' a Grande Corvo, mentre lo cullava per farlo addormentare quale miglior dono di una madre al figlio>>
EDAVE >>A qualmivoglia luogo e a nessun paese apparteniam - di tutta te siamo figli, anche quando sei mare, abito di sposa madre o sei deserto, ove 'l miraggio insegna e morte cova 'l misterio di tuo rinascimento.
EDAVE >>(pietra)Tutto passa e tutto rimane però il nostro è passare, passare percorrendo cammini cammini sopra il mare.*alza lo sguardo al cielo e portandosi le mani al cuore eleva una dolce preghiera
parole che descrivon la nascita della vita e il susseguirsi, lento si porta vicino al dolmen>>
TYRESIAN (pietra) D'improvviso il dolce canto della lady si leva accompagnato da dolci note, storia narrata, storia vissuta, ascolta rapito dalla melodia le soavi
TYRESIAN e lento si lascia scivolar seduto a terra, le braccia va ad intrecciar al di sopra delle ginocchia flesse e raccolte, sorridente osserva i precisi movimenti delle mani della giovane, che leggere vanno a pizzicar le corde...>>
TYRESIAN poi il controcanto del bardo si leva, note dure, intense, emozionanti, atte a suscitar immagini nelle menti, oltre che suoni, reale la storia che accompagna la melodia, cattura completamente la sua attenzione, >>>
TYRESIAN quand'ecco un'altra dama declamar i suoi versi rapita anch'essa pare dalle melodie dei bardi. Il mediterraneo lì rimane, seduto, muto ed osservante, mai oserebbe interromper simili intrecci di melodie, .
TYRESIAN eseguite con sì tanta abilità.
DODAIUX (cima del tor)osserva sorridente quanto intorno le accade, poi piega lieve il busto verso l'uomo (tyresian) e mentre le altrui voci s'innalzano nell'aria lieve a lui sussurra *i miei amici come vedete son presi dal canto... permettetemi di >>
DODAIUX illustrarvi chi sono... il cavalier che l'arpa suona con tale maestria sarà di certo un bardo è il mio amico ser valstaf, un uomo sapiente che ha la pazienza d'ascoltarmi... l'altra dama che anch'essa suona è lady rohana una bretone molto dolce e >
DODAIUX saggia che ho l'onore di conoscere e spero di poter annoverar tra le mie amicizie care... come vedete ne resta una soltanto, colei che con tanto fervore inni canta... di lei conosco poco invero... il suo nome è Edave, anche lei da poco unita >>
DODAIUX al nostro gruppo, già ieri mi è parso di vederla in questo luogo, e il suo sorriso contagia... come ben vedere voi stesso*... poi lenta torna nella posizione di prima... e sorridendo, col capo fa un inchino al suo amico... poi piano proferisce>>
ROHANA [pietra/sacro cerchio] dopo il controcanto dell'amico bardo si leva lieve eppur possente la voce della giovane testè conosciuta, ea narra di cammini e di figli, indi si conclude con una preghiera, silente la bretone continua ad accompagnar il canto
ROHANA >> intessendo una farcitura di note che riempion gli inevitabili silenzi di colei ch'el canto innalza, mentre il bardo ne segue attento la melodia, attenderebbe al fin della preghiera che l'altra lady si unisse a loro ma quando ciò non avviene >>
ROHANA >>ed anzi dolcemente favellar con il mediterraneo la scorge, continuerebbe ea il canto ma come nenia appena sussurrata, qual vento che fra i giunchi passa lieve, qual brezza che zefiro sulla collina rilascia, così canto s'innalza a >>
ROHANA >>racconsolare i cuori ed alla bontà ed all'amore predisporli quasi, anche senza parole ma sol con vocalizzi continuerebbe canto per far somigliar umana voce a quelle che la natura intesse con natural prodigio, e di fioritura ritorna ad evocar>>
ROHANA >>momenti, e di silenti inverni, poi sale il tono ed ecco la tempesta squarcia la quiete ed ulula fra i passi montani il vento mentre i lupi alla ricerca di cibo verso i villaggi corrono e le bestie nelle stalle tremano... ma tosto passa la dura>>
ROHANA >>stagione e di nuovo zefiro spira come sul Tor adesso, sulla terra tutta e tutto rinasce a vita sempre immutata e sempre nuova
VALSTAF [pietra]... [.. e fu l sacro mister che vita porta .. di madonna Morte all'uom sorella quanto l cielo e terra ..che di uno fa l tutto e ongi cosa .. e tutti li mira i volti marmo fiammante la prima.. nero ebano la seconda.. ma >>
VALSTAF luce pura e cristallina e altro non puolsi che chinar come cavalier tributo alle Madri .. e par che canto dalla mente salga a dimandar ancora la grazia di restar alla loro presenza. Lingua non sa ma anima tutta eleva al cielo .. >>
VALSTAF signora delle anime.. mano che flagella .. bianca dama dalgi occhi di teschio .. non celar l volto a chi ti cerca madre.. cosa senza te sarebbe dell'uomo? .. al tuo gelido bacio uomo cade. nulla resiste alla tua forza.. nero manto >>
VALSTAF di lacrime vieni e pena arriva per chi resta dalle braccia strappi coloro che unisci. .. tu hai la forza di cambiare fuori e dentro.. questo mondo che ora in te gira.. il tuo spirito lo abita ti sento.. ti riconosco >>
VALSTAF e ora e sempre ti chiamo mia dea.. una e trina a te protendo le mie mani.. sono tuo come cuore a cuore solo sa dare.. Ti chiamo per nome rhiannon signora della vita e della morte ago della bilancia che unsce e tiene gli opposti >>
VALSTAF ..] melodia soffia leggera aere fosco che dell'oscura par portare l volto.. e ai presenti presenza Sua porta.. eco di fedeltà giurata .. e onor tributo ..
TYRESIAN (Tor-seduto) ascolta or il favellar dell'amica, portando lo sguardo su ogni soggetto che uno alla volta ella presenta, sorride infine alla dolce e celata provocazione che astutamente gli vien mossa dalla compagna, >>>
TYRESIAN e sia, pensa tra sè, trova giusto in fondo pagare pegno per goder dei canti che gratuiti allietano la sua giornata. Or si alza facendo cenno agli artisti di continuar nella loro melodia, adatterebbe a essa il canto suo.>>>
TYRESIAN Dolci parole, armoniose e soavi, in perfetto elfico si levan or dalle labbra del mediterraneo, questo è il canto del suo passato, il canto di un umano cresciuto dagli elfi... che poco a poco scopre i segreti della>>>
TYRESIAN natura e le sue leggi immutabili... giornate di caccia illuminate e benedette dai raggi del Sole... serate di studio passate in compagnia degli astri sotto la volta celeste baciate dalla Luna... storie da sogno che >>>
TYRESIAN rievocano le gesta dei Draghi quando loro era permesso di volteggiar nei cieli amici...storie di amicizie nate attorno a bivacchi improvvisati, come quella nata pare quel giorno sul sacro colle chiamato Tor.>>>
TYRESIAN Si riducan a sussurri l'elfiche parole, poco importa se comprese oppure no, sicuramente liete alle altrui orecchie atte a ringraziar i presenti della loro compagnia.
DODAIUX (cima del tor) socchiude gli occhi ora la dama e lenta alza il suo canto *strappati dal nulla ed in grembo messi per nascer ad una vita che sia serena e amara... sorrisi e lacrime son necessari all'uomo per poter verbiar di vivere vita e non la>>
DODAIUX vita sia all'uomo a vivere... tutto è necessario all'uomo perché comprenda, e se la madre vorrà far lui dono di scienza e conoscienza... il suo viver non sarà comunque più degno di colui che non ha questo concesso... che possa il cielo lasciarsi >>
DODAIUX respirare, che possa la terra lasciarsi sentire... e l'acqua scorrere lenta, rotolando sui sassi per crear melodia... sappia l'uomo coglier la sinfonia della natura ed il rispetto che ad essa è dovuto... su questa terra posti per voler divino...>>
DODAIUX in cerca di qualcosa che al nulla un giorno ci vedrà tornare... sorridete madre sulla mia vita... sorridete fissando lo sguardo su di me, ed io non riesco a proferir parole, un soffio di brezza, un ricordo etereo si affaccia alla mente mia, >>
DODAIUX e l'emozione che sento è forte... che possa cogliervi e seguir le vostre orme...*
ROHANA [pietra/sacro cerchio] l'emozione le gonfia la gola nell'udir il canto di Valstaf e sembra che nulla possa proferir, l'elfico canto dalla goal del mediterraneo or si sprigiona e lieto l'animo rende, pur non capendo l'eloquio, si intuisce l'elfico>>
ROHANA >>tenor di questo, a completar l'inno della lady che riunisce in sè effluvi naturali, origine divina ed il fato, la commozione or prende la mediterranea alla gola e silenti lacrime iniziano a rotolarle giù per le guance mentre ea continua suo pizzi
ROHANA >> pizzicar di corde dalle quali le note a cascate paion discender, ma a queste sol silenti le vermiglie rispondon in questa vece
VALSTAF [ pietra] ..ode silente l'antico canto nella lignua dei primi l cuor tutto suo unisce anche se non comprende l senso.. sa che nulla di stonato oggi sarà emesso.. perchè dea guida .. perchè mortal passo oggi giunga al suo sacro tempio >>
VALSTAF della terra. E tu bardo di tutte le voci sei.. di tutte le storie la memoria.. e anche in ciò che non comprendi la tua mente porta casa.. perchè in te risiede l futuro.. canta bardo i tuoi inni alla vita canta alza la voce ligneo cuore e>>
VALSTAF bronzea anima tua vibra... canta e non smettere prima che muoia in loro la speranza.. canta prima che perda l passo la via che porta al sentiero degli antichi.. canta sapiente di coloro che più non sono perchè l perduto a memoria non trova>>
VALSTAF ed ei canta non sa tacer l’anima ribolle come magma di un vulcano e nelle vene fuoco arde di lei.. indi voce alza l nero sire e al cielo si perde l'ode.. [ oriente e l sole sorge .. oriente trova l'addio alla notte .. oriente >>
VALSTAF .. come luce l tuo volto.. oriente .. e la morte riceve il suo perdono.. l'ombra abbraccia l giorno sussurrando ''fratello''.. oriente ove torna il miracolo è sconfitta la tenebra e più non s'aza.. uanta gloria potrà amai uscir dalle mie labbra >>
VALSTAF a cantarti o dea? quanto l mio cuor a te vicino può mai trovar le parole.. l vento spira sul mondo e mi spinge a cercarti.. sento il tuo richiamo.. odo la tua bocca sussurrare il mio nome.. ma come cieco vago e più non so trovarti..>>
VALSTAF divino amor grembo di madre .. luce perenne a chi l'ombra porta.. tu sei. ti riconosco e ti chiamo per nome madre Cerridwen.. signora delle messi.. come sposa le tue braccia sul mondo dalla tua mano mal seme non può uscire.. biondo grano i tuoi >>
VALSTAF capelli.. canto di driadi la tua voce al cuore mio.. nettare stilla sotto le tue labbra dispensatrici di vita.. tu sei acqua nel deserto.. sei l'amico che rialza e la spalla che consola.. a te cuore e anima mia cantano sono tuo come seme solo >>
VALSTAF dice alla terra.. sposa madre e sorella ti chiamo. in te nulla avrà mai fine.. ] .. porta flebile lo zephiro il canto.. che sale .. oltre le nebbie.. alla ricerca di lei..
EDAVE >>(pietra/cima del Tor)O dolci versi concedete all’ebbrezza il piacer e d’ accompagnarsi al vostro udire e al cor di rallegrarsi al lento declamare. Nei tratti sinuosi la mente si culla estasiata, vibran le membra al delicato suono>>
EDAVE >>delle metalliche corde, il tutto si innalza lievemente. Cieli azzurri, avvolgenti, infiniti abissi di mari profondi, smeraldo distese di grano, gialle, dorate cime splendenti di bianco innevate. E ancora boschi di tinte cangianti, campi >>
EDAVE >>di colori e profumi fioriti, occhi di donna, in attesa, lontano braccia della Dea eternamente protese. Lì, troveremo la bellezza, il tocco della primordiale purezza.il tutto in silenzio: la Madre non vuole clamore.O Grande Madre che tutto puoi>>
EDAVE >>I tuoi occhi mi chiamano, il mio sguardo risponde,le tue mani mi cercano,il mio corpo ti trova.Urla silenziose gridano al tuo cuore, le labbra sono chiuse ma parlano d'amore. T’ascolto accanto ai tuoi umori dolenti o sorprendenti>>
EDAVE >>qui il chiaro nostro incontro ha raso al suolo i tempi di altre e immote immagini che pure ci appartengono hai le cadenze di un’Afrodite eterna ed io lo so che la bellezza sua non va guardata ferma ma in movenze come ad esempio il busto>>
EDAVE >>che si flette di poco avanti – è il poco che fa onda che sale verso il viso e lo sospinge ad essere distesa aperta al sole come trionfante dea senza parole* ora lacrime solcano il volto della fanciulla
ROHANA [sacro cerchio->sentiero] lacrime di profonda commozione or solcano il viso della bretone... ti commuovi piccolo fiore di bbretagna, adesso senti che le corde del tuo animo stan vibrando insieme a quelle di altri umani, e vibrano insieme in onor >>
ROHANA >> della Trina che forse finalmente suo sentiero va per te disvelando, il contatto dei piedi nudi con la terra fa sì che trai la tua nergia da questa per poterla poi a tua volta profondere nelle note dell'arpa e con delicato accordo or concludi >>
ROHANA >>tua melodia, silenti ti rialzi riponi l'arpa che per te val più di mille tesori e dopo aver rivolto un inchino agli astanti li saluti con commosso tono mentre ti accingi ad abbandonar il sacro luogo [miei amici, perdonatemi ma devo abbandonar>>
ROHANA >>la vostra squisita compagnia, vi ringrazio per avermi donato questi attimi che possono sol esser paragonati a quelli che gli dei vivono, mi auguro di presto incontrarvi di nuovo... a voi ser Valstaf un particolare grazie per ciò che mi insegnate>
ROHANA >> e per la vostra preziosa compagnia... che la Mater Gea vi potregga sempre tutti] si volge con lieve fare e lesta la cima lascia e per il sentier s'incammina
DODAIUX (cima del tor)la dolce rohana vede andar via, è dispiaciuta di questo momentaneo addio, ma sa che passeranno altri momenti insieme *sid vobis milady, grazie per la vostra musica e il vostro canto*... or verbia agli altri amici *il nostro canto >>
DODAIUX par esser giunto a compimento, non sapete quanto per me avete fatto tutti, saranno momenti che porterò nell'animo, e quando veli di tristezza mi verrano a trovare potrò rifugiarmi in loro per trovar conforto... ci sono attimi che valgon ben una >>
DODAIUX vita, la condivisione di questi versi è a me gradita... mi duole dover lasciar questo loco, ma impegni richiaman anche me altrove, ditemi potremo incontrarci di nuovo lady edave*, poi sorride verso l'amico *ser valstaf io e voi dobbiamo continuar>>
DODAIUX un discorso appena intrapreso, vorrei nuovamente colloquiar sulla sapienza che questi lochi avvolge, spero vorrete farmi dono della vostra pazienza, voi che mi sapete ascoltare con l'orecchio del cuore*...
EDAVE Alzandosi e lasciando la cima del Tor si incammina salutando la Bretone che con il pizzicar delle sue corde ha deliziato il suo tempo, si volta verso il bardo e con le lacrime agli occhi proferisce chiare parole che sgorgano dal suo cuore pure >>
EDAVE >>Aquila, essere di luce Abiti nel vuoto dell'aria, Tu che puoi sfiorare il Sole senza bruciarti Ti libri in alto dove le anime possono parlare senza parole Questo è lei per me messere...Lady Dodaiux vi ringrazio che la Dea vi osservi dall'alto
EDAVE >>e possa illuminare il vostro cammino sempre e ovunque a presto quindi* e scende la ripida discesa
VALSTAF [ pietra] sfuma leggera l'ultima nota e par che lo stesso più non sia mira silente la dolce anima andar via abissi si velano di cupa tristezza.. indi all'amica di sempre mira e l guardo all'anima che canta anch'essa verso la via portata..>>
VALSTAF '' se l mondo avesse voce milady sarebbe la vostra.. troppo onor mi tributate lady edave.. a presto e possa la dea concedervi ciò che cercate..'' indi all'amica si volge '' mialdy sapete che quando volete ci sarò..>>
VALSTAF e mai mi stancherà la vostra presenza.. per ora vi ringrazio di ciò che m'avete donato e che la dea vi accordi mile volte tanto.. se ella non chiamasse voi chi dovrebbe poter esser al suo cospetto?>>
VALSTAF a presto e che la sua luce vi illumini i passi possa essa proteggervi dall'ombra come vorrei poter fare io.. '' indi anche lui l'arpa ripone .. ma l loco non lascia ..
DODAIUX (cima del tor/sentiero)*e sia, ci rivedremo per parlar di quanto voi sapete, sid vobis lady edave* quasi urla sperando che il suo saluto non cada invano e che il flebile vento lo porti seco alla nuova amica... poi lenta in piedi si alza, sistema>>
DODAIUX la veste, ed intraprende la via che la condurrà al sentiero... già spalle verso l'amico il braccio mancino solleva scuote la mano e verbia *sid vobis messer valstaf, ci rivedremo presto*...
VALSTAF [ pietre-sacro cerchio] ascolta l vento.. ove prima musica alzava voce sua al cielo ora solo il silenzio fa da cornice al sacro tor . S'alza in piedi. Alla pietra mancina poggia e occhi chiude.. mormorando tra se una ultima preghiera >>
VALSTAF alla sua Dea indi arpa prende di nuovo sulla spalla , lady guera gli cinge i fianchi e l manto tutto di nuovo lo cela.. indi si volge '' seum dhe umad.. moch is anamoch mar is iul.. '' sussurra nella gaelica lignua.. indi le spalle volge >>
VALSTAF alla collina tornando lento verso la città..






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04/10/2008 16:21

correzioni
Ringrazio del chiarimento. la prossima volta so come fare. grazie e mi scuso ancora..

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04/10/2008 17:24

Le giocate sono più che esaustive e dimostrano appieno la tua bravura descrittiva, quindi riassumendo:



ESPRESSIVITA' ARTISTICA {MUSICA} LIV.1 APPROVATA
ESPERIENZA IN ARMI DA GUERRA LEGGERE LIV.1 APPROVATA.



...Buon Role!

Alexandra.


{{ Alexandra Eleanor Wright di Crysanies }}
- § Regina dei Corvi ~ Hrafnaguð § -
[[ IX Suprema Maga Ancestrale ]]
- § Prima Lady della Razza Umana § -






• [ The magic is in the blood, it flows from the heart. Every time you use it, part of yourself goes with it. Only when you are prepared to give of yourself and receive nothing back will the magic work for you. ] •
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04/01/2009 14:21

richiesta skill
allego la giocata per la richiesta delll'approvazione della skill : Esperienza di armi da tiro liv 1

VALSTAF [ campo di tiro] il sole del mattino illumina il prato mandando riflessi dorati . la luce è ottima e la brezza assente . L'aria limpida permette al cavaliere di avere una visuale buona l'unico inconveniente sarebbe nel caso, il riflesso del sole>>
VALSTAF che però in quella parte del bosco è lievemente oscurato dal bosco poco distante. nell'erba lo stivale fruscia leggero mentre verso il centro del campo si porta. la mancina salda sull'impugnatura , il braccio è leggermente flesso, >>
VALSTAF si che mentre cammina l'arma si trovi con l'impugatura parallela al terreno , mentre la corda va a trovarsi tra l corpo e il braccio. si ferma. Il Bersaglio di paglia è a circa 20 mt . >>
VALSTAF solo un attimo per calcorare l'agolo di tiro, quindi si volta perpendicolare al bersaglio .Le gambe sono leggermente flesse, si da tener postura comoda ma eretta, le gambe sono divaricate , per la corrispondente >>
VALSTAF apertura delle spalle. Se ora portasse le braccia orizzontalmente, seguendo la liea immaginaria creata dalle spalle, con l'intersezione della centrale del corpo si avrebbe una T..la mandritta va a estrarre la freccia dalla faretra>>
VALSTAF mentre la mancina tiene l'arco. Ora si trova davanti al bersagio. le spalle sono basse e la testa volta leggermente verso lo stesso. la mancina sul legno non è rigida ma leggermente rilassata. Appoggia la punta inferiore dell'arco al terreno,
VALSTAF quindi va a posizionar la freccia orizzontale alla corda , inserendola nella cocca, che ora tiene tra le dita, appoggiandovi sopra senza sforzo il dito indice, e tenendola invece da sotto con le due successive >>
VALSTAF Solo allora va a eseguire quindi una prima pretrazione della corda prima di andar a posizionare l'arco di fronte al bersaglio, alzando il braccio sinistro, sempre teso ma non rigido, fino a che non arriverà all'altezza delle spalle >>
VALSTAF tenendola sempre bassa e rilassata , al pari con la dritta. Allora socchiude leggermente l'occhio sinistro dominante, in modo che la visuale non sia decentrata, porterà poi la corda verso il viso, andando a posizionare la mano dx >>
VALSTAF sotto il mento nella posizione dell'ancoraggio. Pari il braccio destro verrà portato col gomito il più possibile dietro la linea delle spalle, tendendo al massimo i muscoli delle braccia e dellla schiena>>
VALSTAF controllerà che ora la freccia sia dritta nel centro e solo allora .. lascerà andare la corda.. continuando il movimento del gomito destro dietro e rilassando gradualmente le dita che andranno fino a distendersi. >>
VALSTAF la freccio sibila nell'aria.. attende fino a che non sentirà il rumore secco della punta nel bersaglio. solo allora andrà a abbassare il braccio.. e a riprender un altra freccia dalla faretra ..


skill richiesta: esperienza di armi da tiro liv 1

-----------------

Ho visto ora di aver messo come nuova discussione la richiesta. chiedo venia . la rimetto qui.

13/01/2009 15:50

// Vorrei leggere delle giocate più corpose anche se si tratta di primi livelli di skill, ma essendo skill su delle armi, mi piacerebbe vedere gioco e non solo allenamenti finalizzati ad ottenere un'ulteriore abilità.
Attendo dunque di leggere altre giocate, preferibilemente non in solitaria ove solo tu e il bersaglio siete protagonisti.

Stupitemi con effetti speciali e colori ultra vivaci [SM=g7576] ( effetto varicella mode on... è normale!!!)




RICHIESTA SKILL NON APPROVATA
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06/02/2009 21:01

role
Mi scuso per l'attesa ho avuto solo dopo un mese la linea a csasa, le vie della telecom sono infinite...

allora pregherei la suprema della razza ( inchino d'obbligo.. ) di spiegare il suo concetto di coprosa..
tengo a precisare che off soo un arcere.. e che ho fatto questa role dopo moolte modifiche perchè non fossew troppo tecnica ma chiara e concisa anche per chi conoscenze in materia non ne ha.

quindi se è la giocata con altri pg che manca ok.
ma mi sembrea che sul forum role ancora più scarne della mia esistano oh.. se esistono...comunque vedo e provvedo.ma gradirei aal riguardo spiegazioni.

09/02/2009 20:29

// Se in off sei un arciere ben venga che tu sia tecnico.. è ciò che cerco a proposito, ma siccome non tutti lo sono, non posso pretendere( per una volta che on e off coincido ewwiwa!!!)
Inoltre la mia richiesta di " corpose" è appunto ciò che tu hai asserito, ovvero non sol la tecnica la anche la possibilità di ruolare con altri pg tale abilità.
Possibile che è chiedere troppo il fatto di interagire con altri giocatori? [SM=g8081]


Ah! io sono solo Delphinia( senza inchini dovuti). Punto. [SM=g7566]


ATTENDO DUNQUE MATERIALE, COME GIA' DETTO, STUPISCIMI, POTREI IO A MIA VOLTA CAPIRE E STUPIRTI!!

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11/02/2009 20:39

richiesta skill
e io rifaccio l'inchino.. e pensare che mi ci son messo molto per semplificare la cosa, bene per una volta plaudo ala somma che mi da modo di mostrar tutto il mio fulgore.. ehm ehm. ..e ribadisco era ora.. [SM=g8920]
per il corpose .. ho inteso ma aspettavo conferma dato che come detto poteva esser inteso in moti modi.. ringrazio per l'attezione e mi regolo di conseguenza..

12/02/2009 13:43

Secondo me e è un'altra opinione ancora, il role è breve e il pg ruola da solo senza interagire con nessuno il che rende il gdr scarno.
Fai un solo turno di una skill che si ruola in 3 turni da segnalare a ogni round fra parentesi: (1/3 incocco), (2/3 mira),( 3/3 scocco).
Fai pochissimi invii e tiri una volta sola. Un allenamento immagino si tiri almeno un paio di frecce.


Forse oltre a ciò Delphinia ha chiesto solo un pò di fantasia e inventare qualcosa di divertente^^

Il mio consiglio è anche di leggerti gdr in cui un pg esperto tira con l'arco...ti sarà utile per capire come ruolare una cosa...non è detto che un bravo arcere in off sia bravo anche a ruolarlo, di certo aiuta.

Buon gioco.
[Modificato da Ambrosya0 12/02/2009 13:45]
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12/02/2009 20:35

richiesta skill
prendo atto del nuoco " consiglio" anche se non mi trovo d'accordo.. tento comunque di fare del mio meglio.. faccio solo notare che non è un turno solo.. ma sono tre fasi ben distinte e distaccate, va da se che li faccio di seguito e questo si ma ben definite, per quanto riguarda il solo ho già risposto a Delfinia.

13/02/2009 20:31


Beh mi dispiace se non ti piace la regola del gdr di avalon che dice "ogni round sono 3 secondi circa" e quella che dice "Occorrono 3 round per tirare con l'arco"...ossia post distinti non in uno stesso round.. ma in 3 round.(con la balestra 4 - 5). Te lo confermeranno altri master...chiaramente se segui il consiglio ti ritrovi meglio tu a ruolare bene la skill e non vederti le azioni annullate.

E' una regola (ponderata)...come in ogni gioco.

Se giochi alla playstation e la regola dello sparatutto dice "non devi colpire gli ostaggi"...non è che se spari all'ostaggio poi pretendi i punti :P

Adesso le indicazioni le hai tutte, per altri dubbi missiva pure....
buon gioco^^
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14/02/2009 12:30

richiesta skill
Faccio notare che la mia critica non è sulla regola dei tre post che ho sempre seguito ma sull'utilizzo delle parentesi separa fasi.. mia personale opinione.. poi.. va da se che mi adeguo..ma sottolineo non c'è nulla di polemico. [SM=g8862]

ho solo chiesto siegazioni in merito. [SM=g7566]

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15/02/2009 14:42

richiesta skill
dunque dopo molte valutazioni attente osto di seguito la role per la skill richiesta di esperienza di armi da tiro liv 1. sperando che stavolta soddisfi sia esigenze tecniche che .. come su suggerimento della somma.. si corposità.. attendo.
.............................................

VALSTAF [Radura/ Foresta di luce] Il pomeriggio si è fatto caldo, una lieve brezza spira sul prato verde alleviando un poco l'abbraccio dell'Astro. Il sole è allo zenit da poco è passata l'ora del desco quando il cavaliere si avvia ..>>
VALSTAF verso la boscaglia, il sentiero a passo lento discende, che alla radura sfocia, qual fiume al gran mare.. fischiettando tra se un antica marcetta della natal terra, il giorno è avanzato, e appena fresco, sebbene tra le mura spiri una lieve brezza>
VALSTAF la mandritta stringe l'arco, la faretra giace abbandonata alla cinta, e ogni tanto balzella battendo sulle gambe , un occhiata di sbieco al cielo, il tempo è perfetto, la brezza è calata .. Non porta l'armatura il novizio, >>
VALSTAF civili le vesti che lo vedon uscente, tranne forse l'effige della gilda sulla casacca candida, gli stivali morbidi frusciano appena sul tappeto verde , mentre raggiunge la radura ove ha dato impegno all'amico arcere.. >>
VALSTAF Infin alla meta arriva e si ferma ad assicurar bene la faretra alla cintura perchè non sia d'impiccio nell'estrarre i dardi, indi mentre il compagno aspetta la corda e i flettenti osserva per controllar che siano a modo..
ALMIR [radura/foresta di luce] il tempo fluisce fra filamenti invisibili che si portano via parte della vita senza che chiunque possa far nulla per impedirlo, quella missiva dell'amico Valstaf ha riportato improvvisamente il franco alla realtà, è passato >>>
ALMIR davvero tanto tempo, dal loro ultimo incontro al tempio, tempo che all'improvviso ora ritrova per rendersi conto che la vita è un battito d'ali, e che bisognerebbe approfittare avidamente di ogni singolo istante, per un dì... poter affermare di >>>
ALMIR aver veramente vissuto. il passo è deciso e regolare, mentre la mandritta sostiene l'arco corto, alle spalle la faretra con dentro 5 frecce ben accuminate. è il tempo di ascoltare ancora quel dolce suono che allieta le orecchie del mediterraneo,>>>
ALMIR il tendere della corda e poi... incontrerà ancora colui a cui, fino ad ora, ha dato completa fiducia e per cui è pronto a rischiare la pellaccia. lo sguardo si porta fugace alla volta celeste, il sole è in posizione perfetta sarà una buona giornata>>>
ALMIR per tirare. si apre ora alle iridi la radura e alla distanza quella figura inconfondibile nota, indi accellera il passo, non ha intenzione di far attendere l'amico ancora.
VALSTAF [ radura/foresta di luce] A pieni polmoni gusta come acqua fresca quel silenzio . sa di fresco e di muschio il sottobosco, ed è un piacevole diversivo agli allenamenti, va a seder su un tronco caduto.. e da vicino esamina l'arco.. sfiorando la corda>>
VALSTAF e passandola tra pollice e indice della dritta osservandola con cura, nota una lieve usura all'altezza del punto di incocco, che subito va a sistemare legandovi un pezzetto di stoffa , quindi la tensione controlla>>
VALSTAF e la torsione dei flettenti, il filo tiene con la dritta mentre la mancina ben salda impugna l'arco , provando una prima pretrazione portando la corda verso il corpo, quindi alza il legno puntando a un immaginario bersaglio >
VALSTAF lo sguardo fa correr nella radura ampia a cercar il loco adatto a sistemar il cerchio di legno .. solo allora una sagoma vede apparir da lontano.. sorride ..quindi a passo lento s'avvicina a un gruppo di alberi distanti circa 30 mt >>
VALSTAF dal loco scelto onde posizionar la linea di tiro.. e ad una grande quercia appoggia la ruota li legno.. la vernice bianca rende visibile sufficentemente il cerchio anche a una certa distanza..rimane solo un attimo a rimirarlo >
VALSTAF quindi sui suoi passi torna ove ha lasciato bisaccia e spada.. attendendo l'arrivo dell'amico.
ALMIR [radura/foresta di luce] ser Valstaf si scosta dalla visuale del mediterraneo, particolare non importante inquanto il franco, dopo aver superato l'albero che copria la figura dell'amico, è a pochi metri ormai dal loco,le labbra dischiude al>>>
ALMIR sorriso, si ferma ora il mediterraneo ad attendere il ritorno del ser che porta il bersaglio, ben visibile, a destinazione, ne approfitterà per dare una controllata all'arco indi...solleva la mandritta portando l'arco>>>
ALMIR parallelo al terreno per sentire il bilanciamento dello stesso e per aver una presa nel posto esatto, dove ora, va a porre la mancina afferrandolo, le dita della mandritta si portano a scorrere lungo i bracci sino a notare un leggero incavo, ove>>>
ALMIR la freccia scorre, sistema un sottile nastro blu in essa per aver la sicurezza di incoccare nel punto esatto, anche solo usando il tatto, poi rapide le dita della mancina scorrono lungo la corda provando una prima leggera pretrazione, ed in fine >>
ALMIR controlla la nocca inferiore e superiore ove il nodo scorsoio è posto, ora poggia accuratamente l'arco ad un tronco caduto che sembrerebbe ideale per sedervisi, l'amico è ormai di ritorno indi qualche passo verso di lui portando il braccio >>>
ALMIR sinistro verso l'amico in quel gesto ch'egli ben conosce mentre dalle labbra parole ne nascono per egli."ser Valstaf, che piacere rivedervi, il tempo sembra esserci stato nemico ultimamente".
VALSTAF [ radura/ foresta di luce] a man a mano che verso il loco ritorna intravede la sagoma sbucare dalgi alberi, linea che alla fin all'iride si palesa come l'atteso un sorriso all'uomo il novizio, e lo sguardo va alla mancina a lui tesa..>>
VALSTAF si illumina il cereo solo una volta il mediterraneo gli ha concesso tal onore, ed ei risponde pria col novello saluto portando la dritta al cuore a pugno, e chino il capo.. indi anche lui la mancina tende all'altro >>
VALSTAF '' sid et honor amico caro.. è un piacere veder che la filippa è ancora in grado di recapitar missive..'' ridi.. '' ebbene ser almir? volgiamo incominciare ?''
ALMIR [radura/foresta di luce]la mandritta chiusa a pugno va al cuore e la mancina va ad afferrare in una salda presa l'avanbraccio dell'amico mentre le iridi si posano sull'effige ch'egli ostenta sulla camicia.''non mi dite che!?''. prime ed istintive parole del >>>
ALMIR mediterraneo. i lineamenti del volto del franco sono palesemente sorpresi ma allo stesso denotano felicità per l'amico, scuote il capo ora mentre la mandritta porta sul fianco della spalla sinistra di ser Valstaf. le chiare effigi ed il saluto>>>
ALMIR d'egli hanno solo un nome... Cavaliere! ''adesso capisco la vostra sparizione da avalon'', favella per poi fermarsi scuotendo ancora una volta il capo, i lineamenti diverrebbero quasi dispiaciuti indi prosegue.''ed io che pensavo che eravate fra>>>
ALMIR le ehm...''. si ferma all'improvviso, forse ciò che stava per dire sarebbe alquanto poco cavalleresco indi prosegue..''ehm..nulla nulla ahahah...sono fiero di voi Valstaf''.ora la mancina si >>>
ALMIR scosta da quella dell'amico, lo stesso fa la dritta, per indicare, in un gesto elegante, la direzione del loco ove tirare.''prego cavaliere dopo di voi.
VALSTAF [ radura/ foresta di luce] Osserva inquieto il mediterraneo, un poco accilgiato, le abissinie dell' amico cercan guardo.. come se in un anima e occhi volessero penetrare.. alla fine un mezzo sorriso il cereo increspa..>>
VALSTAF '' sapete verbia perplesso..'' a volte non vi capisco.. '' scuoti il capo.. storcendo la bocca.. quindi dalla sacca il para braccio di cuoio trae e indossa alla mancina perchè con l'urto del dardo non venga danno, subito dopo un laccetto di>>
VALSTAF cuoio scuro ed usurato del tempo e dai dardi lega al pollice che va a impugnar l'arco , mentre all'altra estremità un piccolo cappio andrà invece al medio>>>
VALSTAF mancino per tener ferma la presa in modo da non dover tener troppo rigido il polso e le dita sul centro.. la dagona si fatta servirà quindi da blocca arco per impedir che fugga di mano.. Alla dritta va invece a disporre un piccolo >>
VALSTAF pezzo di stoffa legato al medio da una cordicella di canapa perchè al fremer della corda non si talgi la carne.. solo dopo andrà a impugnar l'arco con la mancina, legando subito dopo il laccio di cuoio ..la faretra>>
VALSTAF è alla cinta .. i dardi in numero di 5 son pronti.. al mediterraneo un gesto col capo..'' son cavaliere.. a voi la precedenza amico mio.. ''. indi sulle ginocchia si china e una pietra andrà a prender dal prato per delimitar lo spazio di tiro>>
VALSTAF un passo indietro. si da trovarsi a circa 1 mt di distanza alle spalle di ser Almir .. e attende..
ALMIR [radura/foresta di luce]lo sguardo dell'amico rimarrebbe alquanto sorpreso a quelle parole, sorride il mediterraneo nel notare l'espressione altrui, espressione presto sugellata da ciò che le labbra, del cavaliere, favellano. or attento osserva>>>
ALMIR i gesti cerimoniaci del cavaliere quindi si dirige verso il tronco ove avea appoggiato l'arco, le mani andrebbero a slacciare la cinta che sostiene la corta, adagiandola ora a terra, per aver un libero movimento, la mancina va a raccogliere >>>>
ALMIR l'arco e con passo lento si avvicinerebbe all'amico. il sorriso non vuol abbandonare le labbra del mediterraneo, nel ripercorrere a ritroso il dire e le espressoni dell'amico.''perdonatemi Valstaf.voi sapete benissimo che le mie risa non hanno>>
ALMIR niuna intenzione di recarvi offesa''...favella ora serio. la mandritta estrae dalla sacca un paio di guanti in pelle, resistenti ma allo stesso molto flessibili per dare libero movimento alle mani, i guanti son tagliati presso>>>
ALMIR l'ultima falange delle dita lasciandole così, libere, allo stesso appoggia alla gamba sinistra l'arco, quindi indossa i guanti, in fine estrae ancora una polsiera di cuoio che andrà ad indossare al polso sinistro. l'arco è ora nuovamente alla>>>
ALMIR mancina mentre la faretra rimane alle spalle con dentro 5 frecce...'' è pur vero che voi siete cavaliere ma vi prego... a voi il primo tiro'', mentre inizia a concentrare la mente su quel bersaglio.
VALSTAF [ radura/ foresta di luce] Lo sguardo del cavalier sull'uomo resta mentre prende in mano il legno.. del dir dell'altro nulla accenna. un sospiro '' non vi date tedio ser Almir.. poca cosa è l vostro scherno.. ben conosco la fonte..>>
VALSTAF quindi, discorso chiuso.. '' or le braci nere si volgon al cerchio bianco poggiato all'albero.. respira.. tutto scompare intorno a lui.. c'è silenzio. La brezza è calata, nessun problema avran i dardi nel giunger a termine..>>
VALSTAF socchiude un attimo gli occhi a calcolare la distanza approssimativa.. quindi dalla faretra appesa alla cinta va a estrarre un dardo.. quindi va a mettersi di fronte all bersaglio, con la spalla sinistra rivolta al cerchio.>>
VALSTAF un respiro.. e le spalle un attimo sciolgie.. quindi si posiziona. le gambe leggermente flesse, divaricate per la largezza delle spalle salde a terra, le spalle son leggermente basse, nella normal postura, la testa è volta verso >>
VALSTAF l'albero a cui è stato poggiato il bersaglio, la mancina tiene l'arco senza tuttavia stringerlo ma anzi in modo da lasciar leggera la presa, se anche dovesse nel rilasciar la corda fuggire la dagona ancorerebbe il legno alla mano >>
VALSTAF ( fase 1 / 3) or la punta inferiore dell'arco appoggia al piede sinistro..quindi va a porre il dardo perpendicolare alla corda in senso orizzontale, nel punto dell'incocco ha messo per melgio ritrovar la poa un nastro di stoffa nero >>
VALSTAF or la penna tiene tra le dita. che fa scorrer un poco per la lunghezza di questa, si che or la cocca si trovi tra l'indice della dritta, che ivi è leggermente appoggiato per regger la freccia, e il medio e l'anulare che invece >>
VALSTAF la tengon da sotto.quest'ultimo sarà rilassato e piegato.. Solo allora va a compier una prima pretrazione .. prima di andar a tender l'arco verso il bersaglio.. ( fase 1/3)
ALMIR [radura/foresta di luce](fase 1/3)solo un leggero cenno del capo, alle parole del cavaliere, parole che giungono all'oto ovattate a causa della concentrazione che inizia a prendere il sopravvento sul mediterraneo, che ora socchiude le palpebre >>>
ALMIR nell'ascoltare ogni singolo gesto che l'amico descrive con rumori che Almìr ben conosce. ascolterà ogni singolo rumore che dai gesti e dall'arco provengono, disegnando così alla mente ciò che avviene, nel tentativo di registrare alla >>>
ALMIR mente gli automatici movimenti di quei, per Almìr, sacri gesti, ove l'uomo si fonde con l'arco facendo parte di esso ed il dardo sarà la sua stessa anima, l'arco diverrà arciere e l'arciere sarà arco, le palpebre si aprono ora di scatto>>>
ALMIR quindi si affiancherebbe all'amico rimanendo di fronte al bersaglio, un profondo respiro e subito appoggia l'estremità del braccio inferiore dell'arco sulla parte superiore dello stivale, con la mancina opporrebbe una leggera >>>
ALMIR pressione verso il basso sull'arco ora la prima freccia lascia il suo posto nella faretra mentre la mandritta farebbe scorrere la cocca appoggiandola a quel nastro blu prima collocato sull'arco(punto d'incocco). la freccia posta>>>>
ALMIR in orizzontale parallela al terreno e perpendicolare alla corda, scorrerebbe appena iniziando così una prima pretrazione, l'indice della mandritta si appoggerebbe alla cocca e l'anulare , accompagnato dal medio, andrebbe a chiudere la stessa>>
ALMIR nella presa, l'arco solleverebbe appena ma non ancora indirizzandolo al bersaglio, la spalla sinistra si porrebbe in avanti in direzione del bersaglio, lo stesso il volto mentre i piedi assumerebbero una distanza fra loro pari a quella>>>
ALMIR delle spalle che a loro volta, si abbasserebbero leggermente, le gambe fletterebbe appena nella normale postura, ora...ancora un respiro prima di iniziare.
VALSTAF [ radura/ foresta di luce] silenzio.. accanto a te l'amico incocca.. ma lui non lo vede.. lo sguardo è fisso sulla corda.. or va a alzare il braccio.. che tiene leggermente piegato,, non rigido per melgio mantener la stabilità>>
VALSTAF in fase di rilascio, spinge leggermente in avanti con la mano che regge l'arco..qesto permette di aver una resistenza di esso fluida, senza che la potenza venga meno.. l'arciere diventa arco.. si fa corda e dardo.. >>
VALSTAF meccanico e forte il gesto.Il braccio si alza, fino all'altezza delle spalle, senza mai superar la linea da esse creata . or socchiude leggermente l'occhio sinistro , perchè possa veder il centro effettivo, non deformato dall'ochio dominante >>
VALSTAF le spalle tiene sempre nella normal posta , rilassate , solo allora va a tirar la corda verso il viso. andando a porre la mano destra nella posizione dell'ancoraggio , spostandolo un poco sul lato dx e tenendo inclinato di pochi gradi >>
VALSTAF all'angolo della bocca, pari il braccio dx verrà portato gradualmente dietro la linea delle spalle in un movimento in linea retta , si che il busto venga leggermente in avanti e sul fianco descrivendo cosìì un arco contrario a quello del legno>>
VALSTAF è l'attimo d'annullamento delle forze .. discolbolo incessante.. bloccato, sospeso nell'aria un attimo.. una frazione di secondo.. sotto l'occhio la linea della freccia si fa uno con l'iride e col cercio pallido nell'erba>>
VALSTAF i tempo di un respiro..che trattiene a se ongi forza .. nuovo Davide contro il Filisteo..mentre talgia l'aria la freccia indietreggiando, lignea fionda contro il gigante.. attira a se ogni cosa, ingigantendo la statura del cavaliere, .. come una voragine essa risucchia l'esterno..>>
VALSTAF punta l'occhio nel bersalgio.. la corda tesa , la freccia incoccata.. tutto è pronto..( fase 2 / 3 )
ALMIR [radura/foresta di luce] (fase 2/3) la concentrazione aumenta, tutto intorno assume contorni sfumati tranne quella sagoma bianca che dista 30 mt. il braccio sinistro inizia la sua corsa nell'alzarsi sino alla linea delle spalle, la mancina>>>
ALMIR rimarrebbe ancora ferma, mentre il dorso dell'arco è volto in direzione del bersaglio ed il ventre dello stesso innanzi alle iridi.i muscoli son rilassati mentre il peso del mediterraneo viene disposto leggermente in avanti>>>
ALMIR in modo da sentire pressione nella parte del piede che si trova tra la metà del piede e le dita del piede stesso, cosicchè il busto risulterebbe leggermente spostato in avanti,alla mente all'improvviso immagini si accavallano freneticamente>>>
ALMIR brandelli di terra fumante si levano strappati dall'anima della stessa, violati da zoccoli voraci che ne divorano l'essenza. intrinsi di sangue si aggrappano su corpi mutilati ormai inermi, vita che come in'afferrabile seta>>>
ALMIR scivola fra mani stanche, barlumi di vite che colano in rigagnoli veloci e sottili fra mani avide di sangue e voraci di vite altrui. colpisci Almìr...colpisci! libera quel dardo dalla punta infuocata, libera le ali dell'aquila che andranno>>>
ALMIR a ghermire la preda, a cui...sarà concesso sol l'udire del sibilo del serpente. immaggini che vertiginosamente si accalcano alla mente, per poi sparire mentre la mancina inizierebbe a tendere la corda dell'arco, il gomito destro inizia>>>
ALMIR la sua corsa portandosi all'indietro,la punta del gomito punterà nella direzione opposta al tiro, così come l'anulare il medio e l'indice della mandritta, ancorati alla corda e sostenenti la presa della cocca, le scapole si avvicinano comprimendosi,>>
ALMIR il tutto senza forzare i muscoli ma sol giocando con quell'equilibrio che si crea in quei gesti, tutto d'evesser bilanciato per raggiungere uno stato di totale equilibrio tra le varie forze che agiscono tra loro, l'occhio sinistro andrebbe dunque>>>
ALMIR socchiudersi appena per poter mirare bilanciando lo sconpenso fra i due occhi, la penna della freccia scorrerebbe sino a giungere all'angolo posteriore della mascella. ora lo stridere della corda in tensione, accompagnata dalla torsione>>>
ALMIR dei bracci dell'arco,risuona come un canto, il regolare respiro si fermerebbe per qualche istante a far sì che la precisione sia la migliore possibile mentre lo sguardo dell'iride rimane concentrato tra la freccia, la sua punta ed il>>>
ALMIR bersaglio disegnando una linea immagginaria fra loro.
VALSTAF [ radura/ foresta di luce] tempo..sfumano uno a uno i secondi .. nella clessidra si esaurisce il conto..ora giace immobile.. anche il tempo trattiene il respiro.. intorno a quella lama sottile .. confine imaginario tra vita e morte.. ..luce e ombra.. orizzonte infinito che dalla freccia si allagra >>
VALSTAF come dita sottili.. sul mondo, ombra cupa che striscia a sussurrar della morte prossima.. linea. Confine .. porta immaginaria di dimensioni che neppur contiene l'umano intelletto. portale arcano , o forse solo una immensa voragine scura>>
VALSTAF che in se risucchia speme d'ogne speranza , ad un solo passo dal Volto.. un solo passo.. basta a passar la bianca pietra, porta del regno della Mortal signora, e la Bianca dama nell'abbraccio ghermirebbe l'ignaro.. che osa solo >>
VALSTAF compier il passo.. senza infamia ne lode.. che basterebbe un centimetro.. un attimo a far vita o morte.. ( fase 3 / 3 ) ..L'occhio sinistro socchiude a concentrar ogni energia e forza su quel gesto, sotto l'iride la linea della freccia>>
VALSTAF è uno con la punta del dardo, la cocca .. uragano celato tutto si concentra nel bersaglio.. trattiene il respiro, allungando ancora un millimetro la corda , quindi allora e solo allora.. lascerà andare la corda nelle dita continuando il >>
VALSTAF movimento del gomito che va dietro le spalle e rilassando le dita allentando pian piano la presa , per allungarle naturalmente .. si che il rilascio sia non in uno.. e fino in fondo.. fresca sorgente nel deserto ..il gesto >>
VALSTAF beve e consuma fino in fondo, al massimo.. in tutto il suo senso.. espressione di potenza e forza.. proiettata in avanti come una marea travolgente, trasportante..la freccia sbila nell'aria.. nell'assedio di senso e percezione..>>
VALSTAF assalto immane e preciso, letale affondo di brace dritto al cuore .. un attimo.. silenzio.. e poi esplode.. il dardo va a conficcarsi nel cerchio.. tonfo sordo.. battito di antiche danze di morte.. un duello e una spada brilla >>
VALSTAF un attimo prima che un arco. nell'aria descriva.. e sia fine.. arco.. come adesso.. è un arco il confine letale tra vita e morte.. al condannato solo un fremito e sarà silenzio.. un respiro.. attende che l dardo sia conficcato, poi abbassa>>
VALSTAF il braccio.. una folata di vento.. e oltre.. un velo di nulla..( fase 3 / 3) ..
ALMIR [radura/foresta di luce] (fase 3/3) istanti che perdono il loro valore temporaneo solo l'intento dell'arciere troverà la sua giusta collocazione fra le pieghe dello stesso, il respiro fermo mentre i battiti del cuore sembran scandire l'attimo fatale.>>>
ALMIR la concentrazione risulterebbe all'apice finchè... il rilascio si completa liberando le ali dell'aquila che sibilano come un serpente che brama la sua vittima, istanti che portano con sè la differenza tra la vita e la morte, >>>
ALMIR si avvicina dell'attimo fatale, il gomito dietro costruisce una linea immagginaria tra esso e la mancina che sostiene l'arco, l'indice il medio e l'anulare lentamente ed uniformemente comincerebbero nel loro movimento di rilascio>>>
ALMIR mentre ora la corda per inerzia spinge il dardo alla sua meta sprigionando quella potenza tanto temuta, il respiro trattenuto ora diventa espirazione, che lascerà all'etere tutte le tensioni accumulate. ora il mediterraneo>>>
ALMIR rimarrebbe con l'arco ancora in posizione attuale, cioè con il dorso puntato verso il bersaglio, la mandritta continuerebbe il suo movimento verso la direzione opposta al tiro mentre i muscoli comincerebbero il loro rilasssamento,>>>
ALMIR attenderà il sordo rumore del dardo che và a segno prima di abbassare l'arco.
VALSTAF [ radura/ foresta di luce] Un sospiro.. la freccia nel bersaglio.. osserva per un attimo l bianco cerchi in lontananza,, respira.. vuoto e silenzio ha lasciato il dardo.. ha tolto a lui ogni tensione, ogni forza, e come svuotato di inerzia fermo >>
VALSTAF rimane per qualche secondo.. a riprender energia... e sembra così leggero ora l'arco nelle sue mani.. scevro di ogni vital soffio , portato via dalla freccia..la marea è passata lasciando dietro il quieto rimirar delle acque.. e calma.. sorridi e verso il mediterraneo ti volti.. >>
VALSTAF '' direi che aveve fatto un buon colpo.. amico mio.. '' sorridi indi verso il cerchio ti avvii a riprender il dardo lanciato.. estranea ora sembra .. la mancina appoggi al legno, un occhiata di sbieco a ser Almir per controllar >>
VALSTAF che non sia dietro.. andrà solo dopo ad estrarre il dardo e a riporlo nella faretra sempre attaccata alla cinta .. quindi si volge tornando verso la bisaccia per riporre arco e frecce e tornare alla cittadella..
ALMIR [radura/foresta di luce] un sordo rumore giunge all'orecchio per poi subito esser seguito da un'altro, la tensione finalmente ora può allentarsi mentre al volto si delinearebbero lineamenti alquanto soddisfatti, la mancina va ora ad abbassare>>>
ALMIR l'arco corto fedele alleato, ed il volto si volta nella direzione dell'amico il quale favella complimentandosi..''lo stesso voi amico mio..è stato un dolce suono, uno dopo l'altro''..riferendosi chiaramente ai due sordi rumori susseguitesi l'uno >>
ALMIR all'altro. si avvia quindi, a poca distanza del cavaliere, nell'intento di recuperare la freccia..''è stato un piacere tirare con voi''..favella ancora verso l'amico mentre ora la mandritta estrae la freccia dal bersaglio per riporla nella>>>
ALMIR faretra, dopodichè saluterà l'amico per dirigersi ancora verso il tronco per recuperere la corta e dirigersi verso la locanda.

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skill richiesta: esperienza armi da tiro liv 1 .

19/02/2009 19:08

Devo dire che sono davvero soddisfatta della mia richiesta , che credevo essere giusta ma ora sono certa che sia esatta.
Vorrei solo che confrontassi tu stesso le due giocate per dirmi quale sia più ricca, ben ruolata e veritiera.
Complimenti.
I consigli dei " vecchi" servono sempre!! [SM=g7576]



BG APPROVATO
SKILL ESPERIENZA ARMI LEGGERE LIV I APPR.
SKILL ESPRESSIVITA' ARTISTICA LIV I {MUSICA} APPR.
SKILL ESPERIENZA ARMI DA TIRO LIV I APPROVATA

TERRE DI ORIGINE : KIEV (UCRAINA)
CARATTERISTICHE FISICHE : PRESENTI


SCHEDA GIOCO AGGIORNATA



[Modificato da .delphinia. 22/02/2009 17:18]
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