dunque dopo molte valutazioni attente osto di seguito la role per la skill richiesta di esperienza di armi da tiro liv 1. sperando che stavolta soddisfi sia esigenze tecniche che .. come su suggerimento della somma.. si corposità.. attendo.
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VALSTAF [Radura/ Foresta di luce] Il pomeriggio si è fatto caldo, una lieve brezza spira sul prato verde alleviando un poco l'abbraccio dell'Astro. Il sole è allo zenit da poco è passata l'ora del desco quando il cavaliere si avvia ..>>
VALSTAF verso la boscaglia, il sentiero a passo lento discende, che alla radura sfocia, qual fiume al gran mare.. fischiettando tra se un antica marcetta della natal terra, il giorno è avanzato, e appena fresco, sebbene tra le mura spiri una lieve brezza>
VALSTAF la mandritta stringe l'arco, la faretra giace abbandonata alla cinta, e ogni tanto balzella battendo sulle gambe , un occhiata di sbieco al cielo, il tempo è perfetto, la brezza è calata .. Non porta l'armatura il novizio, >>
VALSTAF civili le vesti che lo vedon uscente, tranne forse l'effige della gilda sulla casacca candida, gli stivali morbidi frusciano appena sul tappeto verde , mentre raggiunge la radura ove ha dato impegno all'amico arcere.. >>
VALSTAF Infin alla meta arriva e si ferma ad assicurar bene la faretra alla cintura perchè non sia d'impiccio nell'estrarre i dardi, indi mentre il compagno aspetta la corda e i flettenti osserva per controllar che siano a modo..
ALMIR [radura/foresta di luce] il tempo fluisce fra filamenti invisibili che si portano via parte della vita senza che chiunque possa far nulla per impedirlo, quella missiva dell'amico Valstaf ha riportato improvvisamente il franco alla realtà, è passato >>>
ALMIR davvero tanto tempo, dal loro ultimo incontro al tempio, tempo che all'improvviso ora ritrova per rendersi conto che la vita è un battito d'ali, e che bisognerebbe approfittare avidamente di ogni singolo istante, per un dì... poter affermare di >>>
ALMIR aver veramente vissuto. il passo è deciso e regolare, mentre la mandritta sostiene l'arco corto, alle spalle la faretra con dentro 5 frecce ben accuminate. è il tempo di ascoltare ancora quel dolce suono che allieta le orecchie del mediterraneo,>>>
ALMIR il tendere della corda e poi... incontrerà ancora colui a cui, fino ad ora, ha dato completa fiducia e per cui è pronto a rischiare la pellaccia. lo sguardo si porta fugace alla volta celeste, il sole è in posizione perfetta sarà una buona giornata>>>
ALMIR per tirare. si apre ora alle iridi la radura e alla distanza quella figura inconfondibile nota, indi accellera il passo, non ha intenzione di far attendere l'amico ancora.
VALSTAF [ radura/foresta di luce] A pieni polmoni gusta come acqua fresca quel silenzio . sa di fresco e di muschio il sottobosco, ed è un piacevole diversivo agli allenamenti, va a seder su un tronco caduto.. e da vicino esamina l'arco.. sfiorando la corda>>
VALSTAF e passandola tra pollice e indice della dritta osservandola con cura, nota una lieve usura all'altezza del punto di incocco, che subito va a sistemare legandovi un pezzetto di stoffa , quindi la tensione controlla>>
VALSTAF e la torsione dei flettenti, il filo tiene con la dritta mentre la mancina ben salda impugna l'arco , provando una prima pretrazione portando la corda verso il corpo, quindi alza il legno puntando a un immaginario bersaglio >
VALSTAF lo sguardo fa correr nella radura ampia a cercar il loco adatto a sistemar il cerchio di legno .. solo allora una sagoma vede apparir da lontano.. sorride ..quindi a passo lento s'avvicina a un gruppo di alberi distanti circa 30 mt >>
VALSTAF dal loco scelto onde posizionar la linea di tiro.. e ad una grande quercia appoggia la ruota li legno.. la vernice bianca rende visibile sufficentemente il cerchio anche a una certa distanza..rimane solo un attimo a rimirarlo >
VALSTAF quindi sui suoi passi torna ove ha lasciato bisaccia e spada.. attendendo l'arrivo dell'amico.
ALMIR [radura/foresta di luce] ser Valstaf si scosta dalla visuale del mediterraneo, particolare non importante inquanto il franco, dopo aver superato l'albero che copria la figura dell'amico, è a pochi metri ormai dal loco,le labbra dischiude al>>>
ALMIR sorriso, si ferma ora il mediterraneo ad attendere il ritorno del ser che porta il bersaglio, ben visibile, a destinazione, ne approfitterà per dare una controllata all'arco indi...solleva la mandritta portando l'arco>>>
ALMIR parallelo al terreno per sentire il bilanciamento dello stesso e per aver una presa nel posto esatto, dove ora, va a porre la mancina afferrandolo, le dita della mandritta si portano a scorrere lungo i bracci sino a notare un leggero incavo, ove>>>
ALMIR la freccia scorre, sistema un sottile nastro blu in essa per aver la sicurezza di incoccare nel punto esatto, anche solo usando il tatto, poi rapide le dita della mancina scorrono lungo la corda provando una prima leggera pretrazione, ed in fine >>
ALMIR controlla la nocca inferiore e superiore ove il nodo scorsoio è posto, ora poggia accuratamente l'arco ad un tronco caduto che sembrerebbe ideale per sedervisi, l'amico è ormai di ritorno indi qualche passo verso di lui portando il braccio >>>
ALMIR sinistro verso l'amico in quel gesto ch'egli ben conosce mentre dalle labbra parole ne nascono per egli."ser Valstaf, che piacere rivedervi, il tempo sembra esserci stato nemico ultimamente".
VALSTAF [ radura/ foresta di luce] a man a mano che verso il loco ritorna intravede la sagoma sbucare dalgi alberi, linea che alla fin all'iride si palesa come l'atteso un sorriso all'uomo il novizio, e lo sguardo va alla mancina a lui tesa..>>
VALSTAF si illumina il cereo solo una volta il mediterraneo gli ha concesso tal onore, ed ei risponde pria col novello saluto portando la dritta al cuore a pugno, e chino il capo.. indi anche lui la mancina tende all'altro >>
VALSTAF '' sid et honor amico caro.. è un piacere veder che la filippa è ancora in grado di recapitar missive..'' ridi.. '' ebbene ser almir? volgiamo incominciare ?''
ALMIR [radura/foresta di luce]la mandritta chiusa a pugno va al cuore e la mancina va ad afferrare in una salda presa l'avanbraccio dell'amico mentre le iridi si posano sull'effige ch'egli ostenta sulla camicia.''non mi dite che!?''. prime ed istintive parole del >>>
ALMIR mediterraneo. i lineamenti del volto del franco sono palesemente sorpresi ma allo stesso denotano felicità per l'amico, scuote il capo ora mentre la mandritta porta sul fianco della spalla sinistra di ser Valstaf. le chiare effigi ed il saluto>>>
ALMIR d'egli hanno solo un nome... Cavaliere! ''adesso capisco la vostra sparizione da avalon'', favella per poi fermarsi scuotendo ancora una volta il capo, i lineamenti diverrebbero quasi dispiaciuti indi prosegue.''ed io che pensavo che eravate fra>>>
ALMIR le ehm...''. si ferma all'improvviso, forse ciò che stava per dire sarebbe alquanto poco cavalleresco indi prosegue..''ehm..nulla nulla ahahah...sono fiero di voi Valstaf''.ora la mancina si >>>
ALMIR scosta da quella dell'amico, lo stesso fa la dritta, per indicare, in un gesto elegante, la direzione del loco ove tirare.''prego cavaliere dopo di voi.
VALSTAF [ radura/ foresta di luce] Osserva inquieto il mediterraneo, un poco accilgiato, le abissinie dell' amico cercan guardo.. come se in un anima e occhi volessero penetrare.. alla fine un mezzo sorriso il cereo increspa..>>
VALSTAF '' sapete verbia perplesso..'' a volte non vi capisco.. '' scuoti il capo.. storcendo la bocca.. quindi dalla sacca il para braccio di cuoio trae e indossa alla mancina perchè con l'urto del dardo non venga danno, subito dopo un laccetto di>>
VALSTAF cuoio scuro ed usurato del tempo e dai dardi lega al pollice che va a impugnar l'arco , mentre all'altra estremità un piccolo cappio andrà invece al medio>>>
VALSTAF mancino per tener ferma la presa in modo da non dover tener troppo rigido il polso e le dita sul centro.. la dagona si fatta servirà quindi da blocca arco per impedir che fugga di mano.. Alla dritta va invece a disporre un piccolo >>
VALSTAF pezzo di stoffa legato al medio da una cordicella di canapa perchè al fremer della corda non si talgi la carne.. solo dopo andrà a impugnar l'arco con la mancina, legando subito dopo il laccio di cuoio ..la faretra>>
VALSTAF è alla cinta .. i dardi in numero di 5 son pronti.. al mediterraneo un gesto col capo..'' son cavaliere.. a voi la precedenza amico mio.. ''. indi sulle ginocchia si china e una pietra andrà a prender dal prato per delimitar lo spazio di tiro>>
VALSTAF un passo indietro. si da trovarsi a circa 1 mt di distanza alle spalle di ser Almir .. e attende..
ALMIR [radura/foresta di luce]lo sguardo dell'amico rimarrebbe alquanto sorpreso a quelle parole, sorride il mediterraneo nel notare l'espressione altrui, espressione presto sugellata da ciò che le labbra, del cavaliere, favellano. or attento osserva>>>
ALMIR i gesti cerimoniaci del cavaliere quindi si dirige verso il tronco ove avea appoggiato l'arco, le mani andrebbero a slacciare la cinta che sostiene la corta, adagiandola ora a terra, per aver un libero movimento, la mancina va a raccogliere >>>>
ALMIR l'arco e con passo lento si avvicinerebbe all'amico. il sorriso non vuol abbandonare le labbra del mediterraneo, nel ripercorrere a ritroso il dire e le espressoni dell'amico.''perdonatemi Valstaf.voi sapete benissimo che le mie risa non hanno>>
ALMIR niuna intenzione di recarvi offesa''...favella ora serio. la mandritta estrae dalla sacca un paio di guanti in pelle, resistenti ma allo stesso molto flessibili per dare libero movimento alle mani, i guanti son tagliati presso>>>
ALMIR l'ultima falange delle dita lasciandole così, libere, allo stesso appoggia alla gamba sinistra l'arco, quindi indossa i guanti, in fine estrae ancora una polsiera di cuoio che andrà ad indossare al polso sinistro. l'arco è ora nuovamente alla>>>
ALMIR mancina mentre la faretra rimane alle spalle con dentro 5 frecce...'' è pur vero che voi siete cavaliere ma vi prego... a voi il primo tiro'', mentre inizia a concentrare la mente su quel bersaglio.
VALSTAF [ radura/ foresta di luce] Lo sguardo del cavalier sull'uomo resta mentre prende in mano il legno.. del dir dell'altro nulla accenna. un sospiro '' non vi date tedio ser Almir.. poca cosa è l vostro scherno.. ben conosco la fonte..>>
VALSTAF quindi, discorso chiuso.. '' or le braci nere si volgon al cerchio bianco poggiato all'albero.. respira.. tutto scompare intorno a lui.. c'è silenzio. La brezza è calata, nessun problema avran i dardi nel giunger a termine..>>
VALSTAF socchiude un attimo gli occhi a calcolare la distanza approssimativa.. quindi dalla faretra appesa alla cinta va a estrarre un dardo.. quindi va a mettersi di fronte all bersaglio, con la spalla sinistra rivolta al cerchio.>>
VALSTAF un respiro.. e le spalle un attimo sciolgie.. quindi si posiziona. le gambe leggermente flesse, divaricate per la largezza delle spalle salde a terra, le spalle son leggermente basse, nella normal postura, la testa è volta verso >>
VALSTAF l'albero a cui è stato poggiato il bersaglio, la mancina tiene l'arco senza tuttavia stringerlo ma anzi in modo da lasciar leggera la presa, se anche dovesse nel rilasciar la corda fuggire la dagona ancorerebbe il legno alla mano >>
VALSTAF ( fase 1 / 3) or la punta inferiore dell'arco appoggia al piede sinistro..quindi va a porre il dardo perpendicolare alla corda in senso orizzontale, nel punto dell'incocco ha messo per melgio ritrovar la poa un nastro di stoffa nero >>
VALSTAF or la penna tiene tra le dita. che fa scorrer un poco per la lunghezza di questa, si che or la cocca si trovi tra l'indice della dritta, che ivi è leggermente appoggiato per regger la freccia, e il medio e l'anulare che invece >>
VALSTAF la tengon da sotto.quest'ultimo sarà rilassato e piegato.. Solo allora va a compier una prima pretrazione .. prima di andar a tender l'arco verso il bersaglio.. ( fase 1/3)
ALMIR [radura/foresta di luce](fase 1/3)solo un leggero cenno del capo, alle parole del cavaliere, parole che giungono all'oto ovattate a causa della concentrazione che inizia a prendere il sopravvento sul mediterraneo, che ora socchiude le palpebre >>>
ALMIR nell'ascoltare ogni singolo gesto che l'amico descrive con rumori che Almìr ben conosce. ascolterà ogni singolo rumore che dai gesti e dall'arco provengono, disegnando così alla mente ciò che avviene, nel tentativo di registrare alla >>>
ALMIR mente gli automatici movimenti di quei, per Almìr, sacri gesti, ove l'uomo si fonde con l'arco facendo parte di esso ed il dardo sarà la sua stessa anima, l'arco diverrà arciere e l'arciere sarà arco, le palpebre si aprono ora di scatto>>>
ALMIR quindi si affiancherebbe all'amico rimanendo di fronte al bersaglio, un profondo respiro e subito appoggia l'estremità del braccio inferiore dell'arco sulla parte superiore dello stivale, con la mancina opporrebbe una leggera >>>
ALMIR pressione verso il basso sull'arco ora la prima freccia lascia il suo posto nella faretra mentre la mandritta farebbe scorrere la cocca appoggiandola a quel nastro blu prima collocato sull'arco(punto d'incocco). la freccia posta>>>>
ALMIR in orizzontale parallela al terreno e perpendicolare alla corda, scorrerebbe appena iniziando così una prima pretrazione, l'indice della mandritta si appoggerebbe alla cocca e l'anulare , accompagnato dal medio, andrebbe a chiudere la stessa>>
ALMIR nella presa, l'arco solleverebbe appena ma non ancora indirizzandolo al bersaglio, la spalla sinistra si porrebbe in avanti in direzione del bersaglio, lo stesso il volto mentre i piedi assumerebbero una distanza fra loro pari a quella>>>
ALMIR delle spalle che a loro volta, si abbasserebbero leggermente, le gambe fletterebbe appena nella normale postura, ora...ancora un respiro prima di iniziare.
VALSTAF [ radura/ foresta di luce] silenzio.. accanto a te l'amico incocca.. ma lui non lo vede.. lo sguardo è fisso sulla corda.. or va a alzare il braccio.. che tiene leggermente piegato,, non rigido per melgio mantener la stabilità>>
VALSTAF in fase di rilascio, spinge leggermente in avanti con la mano che regge l'arco..qesto permette di aver una resistenza di esso fluida, senza che la potenza venga meno.. l'arciere diventa arco.. si fa corda e dardo.. >>
VALSTAF meccanico e forte il gesto.Il braccio si alza, fino all'altezza delle spalle, senza mai superar la linea da esse creata . or socchiude leggermente l'occhio sinistro , perchè possa veder il centro effettivo, non deformato dall'ochio dominante >>
VALSTAF le spalle tiene sempre nella normal posta , rilassate , solo allora va a tirar la corda verso il viso. andando a porre la mano destra nella posizione dell'ancoraggio , spostandolo un poco sul lato dx e tenendo inclinato di pochi gradi >>
VALSTAF all'angolo della bocca, pari il braccio dx verrà portato gradualmente dietro la linea delle spalle in un movimento in linea retta , si che il busto venga leggermente in avanti e sul fianco descrivendo cosìì un arco contrario a quello del legno>>
VALSTAF è l'attimo d'annullamento delle forze .. discolbolo incessante.. bloccato, sospeso nell'aria un attimo.. una frazione di secondo.. sotto l'occhio la linea della freccia si fa uno con l'iride e col cercio pallido nell'erba>>
VALSTAF i tempo di un respiro..che trattiene a se ongi forza .. nuovo Davide contro il Filisteo..mentre talgia l'aria la freccia indietreggiando, lignea fionda contro il gigante.. attira a se ogni cosa, ingigantendo la statura del cavaliere, .. come una voragine essa risucchia l'esterno..>>
VALSTAF punta l'occhio nel bersalgio.. la corda tesa , la freccia incoccata.. tutto è pronto..( fase 2 / 3 )
ALMIR [radura/foresta di luce] (fase 2/3) la concentrazione aumenta, tutto intorno assume contorni sfumati tranne quella sagoma bianca che dista 30 mt. il braccio sinistro inizia la sua corsa nell'alzarsi sino alla linea delle spalle, la mancina>>>
ALMIR rimarrebbe ancora ferma, mentre il dorso dell'arco è volto in direzione del bersaglio ed il ventre dello stesso innanzi alle iridi.i muscoli son rilassati mentre il peso del mediterraneo viene disposto leggermente in avanti>>>
ALMIR in modo da sentire pressione nella parte del piede che si trova tra la metà del piede e le dita del piede stesso, cosicchè il busto risulterebbe leggermente spostato in avanti,alla mente all'improvviso immagini si accavallano freneticamente>>>
ALMIR brandelli di terra fumante si levano strappati dall'anima della stessa, violati da zoccoli voraci che ne divorano l'essenza. intrinsi di sangue si aggrappano su corpi mutilati ormai inermi, vita che come in'afferrabile seta>>>
ALMIR scivola fra mani stanche, barlumi di vite che colano in rigagnoli veloci e sottili fra mani avide di sangue e voraci di vite altrui. colpisci Almìr...colpisci! libera quel dardo dalla punta infuocata, libera le ali dell'aquila che andranno>>>
ALMIR a ghermire la preda, a cui...sarà concesso sol l'udire del sibilo del serpente. immaggini che vertiginosamente si accalcano alla mente, per poi sparire mentre la mancina inizierebbe a tendere la corda dell'arco, il gomito destro inizia>>>
ALMIR la sua corsa portandosi all'indietro,la punta del gomito punterà nella direzione opposta al tiro, così come l'anulare il medio e l'indice della mandritta, ancorati alla corda e sostenenti la presa della cocca, le scapole si avvicinano comprimendosi,>>
ALMIR il tutto senza forzare i muscoli ma sol giocando con quell'equilibrio che si crea in quei gesti, tutto d'evesser bilanciato per raggiungere uno stato di totale equilibrio tra le varie forze che agiscono tra loro, l'occhio sinistro andrebbe dunque>>>
ALMIR socchiudersi appena per poter mirare bilanciando lo sconpenso fra i due occhi, la penna della freccia scorrerebbe sino a giungere all'angolo posteriore della mascella. ora lo stridere della corda in tensione, accompagnata dalla torsione>>>
ALMIR dei bracci dell'arco,risuona come un canto, il regolare respiro si fermerebbe per qualche istante a far sì che la precisione sia la migliore possibile mentre lo sguardo dell'iride rimane concentrato tra la freccia, la sua punta ed il>>>
ALMIR bersaglio disegnando una linea immagginaria fra loro.
VALSTAF [ radura/ foresta di luce] tempo..sfumano uno a uno i secondi .. nella clessidra si esaurisce il conto..ora giace immobile.. anche il tempo trattiene il respiro.. intorno a quella lama sottile .. confine imaginario tra vita e morte.. ..luce e ombra.. orizzonte infinito che dalla freccia si allagra >>
VALSTAF come dita sottili.. sul mondo, ombra cupa che striscia a sussurrar della morte prossima.. linea. Confine .. porta immaginaria di dimensioni che neppur contiene l'umano intelletto. portale arcano , o forse solo una immensa voragine scura>>
VALSTAF che in se risucchia speme d'ogne speranza , ad un solo passo dal Volto.. un solo passo.. basta a passar la bianca pietra, porta del regno della Mortal signora, e la Bianca dama nell'abbraccio ghermirebbe l'ignaro.. che osa solo >>
VALSTAF compier il passo.. senza infamia ne lode.. che basterebbe un centimetro.. un attimo a far vita o morte.. ( fase 3 / 3 ) ..L'occhio sinistro socchiude a concentrar ogni energia e forza su quel gesto, sotto l'iride la linea della freccia>>
VALSTAF è uno con la punta del dardo, la cocca .. uragano celato tutto si concentra nel bersaglio.. trattiene il respiro, allungando ancora un millimetro la corda , quindi allora e solo allora.. lascerà andare la corda nelle dita continuando il >>
VALSTAF movimento del gomito che va dietro le spalle e rilassando le dita allentando pian piano la presa , per allungarle naturalmente .. si che il rilascio sia non in uno.. e fino in fondo.. fresca sorgente nel deserto ..il gesto >>
VALSTAF beve e consuma fino in fondo, al massimo.. in tutto il suo senso.. espressione di potenza e forza.. proiettata in avanti come una marea travolgente, trasportante..la freccia sbila nell'aria.. nell'assedio di senso e percezione..>>
VALSTAF assalto immane e preciso, letale affondo di brace dritto al cuore .. un attimo.. silenzio.. e poi esplode.. il dardo va a conficcarsi nel cerchio.. tonfo sordo.. battito di antiche danze di morte.. un duello e una spada brilla >>
VALSTAF un attimo prima che un arco. nell'aria descriva.. e sia fine.. arco.. come adesso.. è un arco il confine letale tra vita e morte.. al condannato solo un fremito e sarà silenzio.. un respiro.. attende che l dardo sia conficcato, poi abbassa>>
VALSTAF il braccio.. una folata di vento.. e oltre.. un velo di nulla..( fase 3 / 3) ..
ALMIR [radura/foresta di luce] (fase 3/3) istanti che perdono il loro valore temporaneo solo l'intento dell'arciere troverà la sua giusta collocazione fra le pieghe dello stesso, il respiro fermo mentre i battiti del cuore sembran scandire l'attimo fatale.>>>
ALMIR la concentrazione risulterebbe all'apice finchè... il rilascio si completa liberando le ali dell'aquila che sibilano come un serpente che brama la sua vittima, istanti che portano con sè la differenza tra la vita e la morte, >>>
ALMIR si avvicina dell'attimo fatale, il gomito dietro costruisce una linea immagginaria tra esso e la mancina che sostiene l'arco, l'indice il medio e l'anulare lentamente ed uniformemente comincerebbero nel loro movimento di rilascio>>>
ALMIR mentre ora la corda per inerzia spinge il dardo alla sua meta sprigionando quella potenza tanto temuta, il respiro trattenuto ora diventa espirazione, che lascerà all'etere tutte le tensioni accumulate. ora il mediterraneo>>>
ALMIR rimarrebbe con l'arco ancora in posizione attuale, cioè con il dorso puntato verso il bersaglio, la mandritta continuerebbe il suo movimento verso la direzione opposta al tiro mentre i muscoli comincerebbero il loro rilasssamento,>>>
ALMIR attenderà il sordo rumore del dardo che và a segno prima di abbassare l'arco.
VALSTAF [ radura/ foresta di luce] Un sospiro.. la freccia nel bersaglio.. osserva per un attimo l bianco cerchi in lontananza,, respira.. vuoto e silenzio ha lasciato il dardo.. ha tolto a lui ogni tensione, ogni forza, e come svuotato di inerzia fermo >>
VALSTAF rimane per qualche secondo.. a riprender energia... e sembra così leggero ora l'arco nelle sue mani.. scevro di ogni vital soffio , portato via dalla freccia..la marea è passata lasciando dietro il quieto rimirar delle acque.. e calma.. sorridi e verso il mediterraneo ti volti.. >>
VALSTAF '' direi che aveve fatto un buon colpo.. amico mio.. '' sorridi indi verso il cerchio ti avvii a riprender il dardo lanciato.. estranea ora sembra .. la mancina appoggi al legno, un occhiata di sbieco a ser Almir per controllar >>
VALSTAF che non sia dietro.. andrà solo dopo ad estrarre il dardo e a riporlo nella faretra sempre attaccata alla cinta .. quindi si volge tornando verso la bisaccia per riporre arco e frecce e tornare alla cittadella..
ALMIR [radura/foresta di luce] un sordo rumore giunge all'orecchio per poi subito esser seguito da un'altro, la tensione finalmente ora può allentarsi mentre al volto si delinearebbero lineamenti alquanto soddisfatti, la mancina va ora ad abbassare>>>
ALMIR l'arco corto fedele alleato, ed il volto si volta nella direzione dell'amico il quale favella complimentandosi..''lo stesso voi amico mio..è stato un dolce suono, uno dopo l'altro''..riferendosi chiaramente ai due sordi rumori susseguitesi l'uno >>
ALMIR all'altro. si avvia quindi, a poca distanza del cavaliere, nell'intento di recuperare la freccia..''è stato un piacere tirare con voi''..favella ancora verso l'amico mentre ora la mandritta estrae la freccia dal bersaglio per riporla nella>>>
ALMIR faretra, dopodichè saluterà l'amico per dirigersi ancora verso il tronco per recuperere la corta e dirigersi verso la locanda.
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skill richiesta: esperienza armi da tiro liv 1 .